TORINO, 1853
TIPOGRAFIA DIR. DA
P. DE-AGOSTINI
Via della Zecca, N.
23, casa Birago. {71 [171]} {72 [172]}
[è
premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti
attribuiti o attribuibili a Don Bosco]
INDEX
Introduzione 2
Indice 3
Fra i molti argomenti che
dimostrano la santità della Chiesa Cattolica havvi pur questo, che in ogni
tempo molti dei suoi membri risplendettero per insigni virtù e per miracoli, e
che tutti i suoi figli sono chiamati alla santità.
Le altre religioni al contrario
portano con sè improntato il marchio del vizio. Nella stessa loro origine, ben
lungi dall'essere predicate da uomini distinti per virtù e santità, furono
predicate da uomini viziosi o apostati; e se qualche virtù si scorge ne'seguaci
delle medesime, si dee attribuire ai sentimenti da Iddio Creatore inseriti nel
cuore dell'uomo {73 [173]} col dotarlo di ragione, oppure a ciò che ritennero
della SS. Religione Cattolica.
Del resto noi possiamo sfidare i
Calvinisti, i Luterani, i Valdesi, gli Anglicani, tutti insieme gli eretici
d'ogni setta, a mostrarci tra loro una sola persona così eminentemente
virtuosa, come richiede la dottrina Cattolica, e come esige la Chiesa Romana ne'suoi figli in grado eroico per innalzarli agli onori degli altari. Quando ci
avranno indicato delle persone limosiniere, modeste, temperanti fino ad un
certo punto, questo è tutto ciò, che potranno vantare di meglio. Ma nella
Chiesa Cattolica Romana coteste si chiamerebbero soltanto persone probe, ed a
condizione ancora che l'esterna pratica non sia stata intorbidata da'vizi, nè
accompagnata da vana compiacenza, ò regolata da segreta ipocrisia. E sono mai
essi i protestanti stati da tanto di saper mostrare un miracolo fatto o dai
loro capi, o da altri loro settari? Non mai! Invece nel seno della Chiesa Cattolica
Romana si sono {4 [174]} operati e tuttora si operano veri miracoli, e chiunque
il voglia, può farsene certo e sicuro: vi sono i processi instituiti sullaa
realtà dei miracoli, e per l'esame dei testimonii: e questi processi, pronti ed
aperti alla revisione di ciascuno, sfidano le sofisticherie, le
tergiversazioni, i sarcasmi di chicchessia.
Ora chi non sa, che i miracoli
sono un'evidente prova della verità, e della santità della Religione? Sappiamo,
rispondeva ai maligni Giudei il cieco nato, cui il Divin Salvatore donato aveva
la vista, sappiamo che Iddio non ascolta i peccatori. (Joan, XI, 31.)
Egli non può concorrere con
effetti, e prodigi ad autorizzare una Chiesa, che non sia quella stabilita da
lui, unico fonte di verità e di santità. Altrimenti egli stesso spingerebbe
all'errore. Ma nella Cattolica Chiesa Romana vi sono e Santi, e veri miracoli:
dunque necessariamente essa è la vera Chiesa di Dio, sovrano autore d'ogni
santità e di tutti i miracoli. Al contrario fra gli eretici di qualunque setta
non mai furono, non ci {5 [175]} sono, nè ci saranno mai Santi, nè miracoli: dunque ì protestanti e gli eretici d'ogni nome hanno in ciò stesso un
manifesto segno dell'errore, del vizio delle loro sette, tutti hanno con sè un
chiaro carattere, che dimostra non aver con loro la verità, ed essere le loro
sette riprovate da Dio.
A conforto dei nostri lettori ben
affetti alla Santa Chiesa Cattolica, e più per animarli alla pratica delle
virtù, imprendiamo a dare brevi notizie della vita di Santi con preferenza di
quelli che vissero in condizione umile. Non tralascieremo di produrne tratto
tratto di altre persone, che, menando una vita comune in mezzo al mondo, si
resero insigni per la perfezione delle loro virtù, ancorchè non abbiano ancora
conseguito gli onori degli altari.
O voi tutti, che lavorate, che
siete aggravati da pene e da travagli, se volete trovare una sorgente
inestinguibile di consolazioni, se volete rendervi fortunati, siate Santi!
Divenir un santo! direte voi, chi può aspirar a ciò? Bisognerebbe {6 [176]} aver
tempo per trattenerci di continuo in preghiere, e in chiesa: bisognerebbe esser
ricco per poter fare grandi limosine: bisognerebbe essere letterato per poter
comprendere, studiare, e ragionare. Errore grande, nostri buoni amici, è questa
un'illusione pericolosa. Per farci santi non è necessario d'essere padroni del
nostro tempo, nè d'esser ricchi, o letterati. La mancanza di occupazione rende
ozioso: le ricchezze spesso fanno degli avari, e la scienza sovente fa degli
orgogliosi.
Di quante cose adunque abbiamo
bisogno per farci santi? Di una cosa sola: Bisogna volerlo. Sì; purchè
voi vogliate, potete essere santi: non vi manca altro che il volere. Gli
esempi dei Santi, la cui vita ci accingiamo a porre sotto i vostri occhi, sono
di persone, che hanno vissuto in condizione bassa, e tra i travagli d'una vita
attiva. Operai, agricoltori, artigiani, mercanti, e servi, e giovani, si sono
santificati, ciascuno nel proprio stato. E come si sono santificati? Facendo
bene tutto {7 [177]} ciò, che dovevano fare. Essi adempievano tutti i loro
doveri verso Dio, tutto soffrendo pel suo amore, a lui offerendo le loro pene, i
loro travagli: Questa è la grande scienza della salute eterna e della santità.
Nella vita dei santi, che la Chiesa ci propone a modello, vedremo talvolta dei
fatti straordinari e delle azioni strepitose: ma dobbiamo ritenere, che non
sono questi fatti, nè queste azioni, che li abbiano fatti santi; bensì la loro
fedeltà nel servizio di Dio, e nell'adempimento dei doveri del loro stato. Ci
possono essere dei Santi, senza che abbiano fatto miracoli. Iddio co'miracoli e
con altre azioni straordinarie vuole glorificare i fedeli suoi servi, e rendere
a tutto il mondo una sensibile testimonianza della santità della Chiesa
Cattolica, di cui sono figli. {8 [178]}
Introduzione
|
pag. 3
|
Santa Zita
|
pag. 9
|
Sant'Isidoro
|
pag. 26
|
Cose Morali. La
carità ui un parroco
|
pag. 45
|
Parabola.
L'orfano indocile
|
pag. 48
|
Chi lavora prega
|
pag. 52 {9 [179]}
{10 [180]}
|