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  San Giovanni Bosco - Opere Edite.

IL GIOVANE PROVVEDUTO

per la pratica de' Suoi Doveri degli

esercizi di cristiana pieta' per la recita dell'uffizio della Beata Vergine e de principali Vespri dell'anno coll aggiunta di una scelta di laudi sacre ecc.

 

 

TORINO

TIPOGRAFIA PARAVIA E COMP.

MDCCCXLVII {3 [183]}

 

 

 

 

INDEX

 

Alla gioventù  3

Parte prima. Cose necessarie ad un figliuolo per diventar virtuoso. 4

Articolo 1. Conoscenza d'Iddio. 4

Articolo 2. I giovanetti sono grandemente amati da Dio. 4

Articolo 3. La salvezza di un figliuolo dipende ordinariamente dal tempo della gioventù. 4

Articolo 4. La prima virtù di un giovane è l'ubbidienza a' propri genitori. 5

Articolo 5. Del rispetto che devesi alle Chiese ed alle cose di religione. 6

Articolo 6. Lettura e parola d'Iddio. 6

Cose da fuggirsi massimamente dalla gioventù. 7

Sette considerazioni per ciascun giorno della settimana  11

Le sei domeniche e la novena di s. Luigi Gonzaga  18

Inno. 25

Parte seconda. Esercizi particolari di cristiana pietà. 26

Preghiere del mattino e della sera. 26

Maniera di assistere con frutto alla Santa Mmessa  29

Maniera pratica per accostarsi degnamente al sacramento della Confessione  32

Preparazione alla Santa Comunione  34

Visita al ss. Sacramento  35

Formola di recitare i quindici misteri del Rosario della SS. Vergine  37

Litanie della B. V. Maria  38

Corona di Maria Addorata  39

Inno. 41

Litanie della B. V. Addolorata. 42

Giaculatorie per le quali ogni volta che diconsi, acquistansi 100 giorni d'indulgenza per ciascuna giaculatoria. 43

Le sette allegrezze che gode, Maria in Cielo. 43

Esercizio di divozione al s. Angelo Custode  44

Breve modo di praticare la Via Crucis  45

Preghiera di Benedetto Papa XIII per impetrare da Dio la grazia di non morire di morte improvvisa. 50

Preghiera A S. Giuseppe  50

Preghiera per la buona morte composta da una Donzella protestante convertita alla Religioni Cattolica nell'età di  anni15,e morta di anni 18 in odore di santità. 50

Orazione per le anime del Purgatorio. 51

Parte terza. 52

Ufficio Della Beata Vergine  52

Salmi, inni, e versetti per le vespri di tutto l'anno. Vespro Maggiore  76

Salmi ed inni per li vespri delle feste di tutto l'anno  79

Comune de'santi apostoli ed evangelisti. 82

Comune degli apostoli ed evangelisti nel tempo pasquale. 83

Comune di un santo martire  84

Comune di un santo martire nel tempo pasquale. 85

Comune di piu’ santi martiri. 85

Comune di piu' santi martiri nel tempo pasquale. 86

Comune di un s. Confessore vescovo. 87

Comune di un santo confessore non vescovo. 88

Comune delle ss. vergini, e delle vergini e martiri 88

Comune di una s. solamente martire, e di una s. nè vergine, nè martire. 89

Comune della dedicazione della chiesa. 89

Inni e versetti per le domeniche e feste dell'anno. 90

Feste de' santi nel decorso di tutto l' anno  101

Compieta Maggiore  122

Vespro de’ morti 124

Orazioni per le sepolture dei fedeli defunti 126

Esequie dei fedeli defunti. 126

Cose che si cantano nelle messe dei defunti 127

Per le messe solenni delle domeniche e feste  129

I sette salmi penitenziali colle litanie dei santi, e preci 129

Litanie de' santi. 132

Passione di N. S. Gesu' Cristo  135

Novena del ss. Natale  136

Modo pratico per servire la Santa Messa. 138

Scelta di laudi sacre al nome ss. di Gesu' 139

A Gesu' Bambino. 140

Sopra il ss. Sacramento  141

Al ss. Sacramento  142

Traduzione del Tantum Ergo  143

Sopra la Passione di Gesu' Cristo  144

Al ss. Nome di Maria  144

I figli di Maria  145

Il cuore di Maria  146

A Maria Addolorata  147

A Maria Consolatrice  148

Sopra il ss. Rosario  149

Atto di sincero proponimento  150

I quattro novissimi 151

Giudizio universale  151

Versione del Dies Iræ   153

L' Inferno  154

Paradiso  155

L'anima e l'Angelo Custode  156

A s. Luigi Gonzaga  157

Versione dell infensus  158

Traduzione del Te Deum   159

Indice  160

 


L'Editore intende godere dei privilegi conceduti dalle vigenti leggi

-----

Con permissione. {4 [184]}

 

 

Alla gioventù

 

            Due sono gl'inganni principali, con cui il demonio suole allontanare i giovani dalla virtù. Il primo é far loro venir in mente che il servire al Signore consista in una vita malinconica e lontana da ogni divertimento e piacere. Non è cosi, giovani cari. Io voglio "insegnarvi un metodo di vita cristiano, che sia nel tempo stesso allegro e contento, additandovi {5 [185]} quali siano i veri divertimenti e i, veri piaceri, talchè voi possiate dire col santo profeta Davidde: serviamo al Signore in san, ta allegria: servite Domino in lœtitia. Tale appunto è lo scopo di questo libretto, servire al Signore e stare sempre allegri.

            L'altro inganno è la speranza di una lunga vita colla comodità di convertirsi nella vecchiaia ed in punto di morte. Badate bene, miei figliuoli, molti furono in simile guisa ingannati. Chi ci assicura di venir vecchi? Uopo sarebbe patteggiare colla morte che ci aspetti fino a quel tempo, ma vita e morte sono nelle mani del Signore, il quale può disporne come a lui piace. Che se Iddio vi concedesse lunga vita, sentite ciò che vi dice: quella strada che un figlio tiene in gioventù, si continua nella vecchiaia fino alla morte. Adolescens iuxta viam suam etiam cum senuerit non recedet ab ea. E vuol dire: se noi cominciamo una buona vita' ora che siamo giovani, buoni saremo negli anni avanzati, buona la nostra morte e principio di una eterna felicità. Al contrario se i vizi prenderanno possesso di noi in gioventù, {6 [186]} per lo più continueranno in ogni età nostra fino alla morte. Caparra troppo funesta di una infelicissima eternità. Acciocchè tale disgrazia a voi non accada vi presento un metodo di vivere breve e facile, ma sufficiente perchè possiate diventare la consolazione dei vostri parenti, l' onore della patria, buoni cittadini in terra per essere poi un giorno fortunati abitatori del cielo.

            Questa Operetta è divisa in tre parti. Nella prima voi troverete ciò che dovete operare e quanto dovete fuggire per vivere da buoni cristiani. Nella seconda si raccolgono parecchie particolari pratiche divote. Nell'ultima si contiene l'uffizio della Beata Vergine coi principali vespri dell'anno, e coli' aggiunta di alcune canzoncine spirituali.

            Miei cari, io vi amo lutti di cuore, e basta che siate giovani perchè io vi ami assai, e vi posso accertare che troverete libri propostivi da persone di gran lunga più virtuose e più dotte di me, ma difficilmente potrete trovare chi più di me vi ami in Gesù Cristo, e che più desideri la vostra vera felicità. Il Signore sia con voi e faccia si che praticando questi {7 [187]} pochi suggerimenti possiate giugnere al salvamento dell'anima vostra, e cosi accrescere la gloria d'Iddio, unico scopo di questa compilazione.

            Vivete felici, e il Signor sia con voi.

 

 

Affezionatissimo in Gesù Cristo

Sac. BOSCO GIOANNI. {8 [188]}

 


Parte prima. Cose necessarie ad un figliuolo per diventar virtuoso.

 

Articolo 1. Conoscenza d'Iddio.

 

            Alzate gli occhi, o figliuoli miei, ed osservate quanto esiste nel cielo e nella terra. Il sole, la luna, le stelle, l'aria, l'acqua, il fuoco sono tutte cose che un tempo non esistevano. Ma c' è un Dio, che colla sua onnipotenza le trasse dal niente e le creò, motivo per cui si nomina Creatore.

            Questo Dio che sempre fu e sempre durerà dopo di aver creato tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, diede quindi esistenza all'uomo, il quale di tutte le creature visibili è la più perfetta. Onde i nostri {9 [189]} occhi, i piedi, la bocca, la lingua, lo orecchie, le mani sono tutti doni del Signore.

            L'uomo è distinto fra tutti gli altri animali specialmente perchè è fornito di un'anima, la quale pensa, ragiona e conosce ciò che è bene e ciò che è male. Quest'anima non muore col corpo, ma quando esso è portato al sepolcro, quelle andrà a cominciare un'altra vita che non finirà più. Se fece bene sarà sempre beata con Dio in Paradiso, che è un luogo dove si godono tutti i beni; se operò male verrà punita con un terribile gastigo nell'inferno, dove si patirà per sempre ogni sorta di pena.

            Badate però, o miei figliuoli, Che voi siete tutti creati pel Paradiso, e Iddio prova grande dispiacere quando è costretto mandare qualcheduno all'inferno.

            Oh! quanto mai il Signore vi ama, e desidera che voi facciale buone opere per rendervi poi partecipi della sua gloria in Paradiso.

 

Articolo 2. I giovanetti sono grandemente amati da Dio.

 

            Persuasi, cari figliuoli, che noi siamo tutti creati pel Paradiso, dobbiamo indirizzare ogni nostra azione a questo fine. A questo vi deve movere specialmente il grande amore che Iddio vi porta. Imperciocchè quantunque egli ami tutti gli uomini; come opera delle sue {10 [190]} mani, tuttavia porta una particolare affezione per li giovanetti, formando in essi le sue delizie: Deliciœ meœ esse cum filiis hominum. Dunque voi siete la delizia e l'amore di quel Dio che vi creò. Egli vi ama perchè siete ancora in tempo a fare molte opere buone; vi ama perchè siete in un'età semplice, umile, innocente, ed in generale non ancora divenuti preda infelice del nemico infernale.

            Simili segni di speciale benevolenza diede altresì il Salvatore per li fanciulli. Dice egli che tutti i benefizi fatti a'fanciulli si considerano fatti a lui medesimo.

            Minaccia terribilmente coloro che con parole o con fatti vi danno scandalo. Ecco le parole sue: “Se qualcheduno scandalizzerà uno di questi parvoli che cedono in me, per lui meglio sarebbe che si ponesse una macina al collo e fosse gettato nel profondo del mare.” Gradiva che i fanciulli lo seguissero, li chiamava a se, li baciava e dava loro la sua benedizione.

            Posto che il Signore tanto vi ami nell'età in cui vi trovate, qua le non del e essere il vostro fermo proposito per corrispondergli, procurando di far tutte quelle cose che gli possono piacere, evitando quelle che lo potrebbero disgustare? {11 [191]}

 

Articolo 3. La salvezza di un figliuolo dipende ordinariamente dal tempo della gioventù.

 

            Due sono i luoghi che nell'altra vita stanno a noi preparati. Un inferno per li cattivi, dove si patisce ogni male. Un Paradiso per li buoni ove si godono tutti i beni. Ma il Signore vi fa sapere che se voi comincierete ad esser buoni in gioventù, tali sarete nel resto della vita, la quale sarà coronata con una felicità di gloria. Al contrario la mala vita cominciata in gioventù troppo facilmente sarà tale fino alla morte, e vi condurrà inevitabilmente all'inferno.

            Perciò se voi vedete uomini avanzati negli anni dati al vizio dell'ubbriachezza, del giuoco, della bestemmia. per lo più potete dire: questi vizi cominciarono in gioventù: Adolescens juxta viam suam, etiam cum senuerit non recedet ab ea. Prov. 22. Ah! figliuolo, dice Iddio, ricordati del tuo Creatore nel tempo di tua gioventù: altrove dichiara beato quell'uomo che dalla sua adolescenza avrà cominciato ad osservare i suoi comandamenti. Questa verità fu conosciuta da' Santi, e specialmente da s. Rosa di Lima, e da s. Luigi Gonzaga, i quali avendo cominciato fin da cinque anni a servire fervorosamente il Signore, fatti adulti non trovavano più gusto se non per le cose che riguardavano a Dio; e {12 [192]}cosi divennero gran santi. Lo stesso diciamo del figliuolo di Tobia, il quale ancor molto giovane già era ubbidiente, sommesso in tutto alla volontà de' suoi genitori, morti i quali, continuò a vivere virtuosamente fino alla morte.

            Ma (taluni diranno) se cominciamo al presente a servire il Signore, diventiamo malinconici. Non è vero, sarà malinconico colui che serve il demonio, il quale comunque si sforzi per mostrarsi contento, tuttavia avrà sempre il cuor che piange, dicendogli: tu sei infelice perchè nemico d'Iddio. Chi più affabile e più gioviale di s. Luigi Gonzaga? Chi più lepido e più allegro di s. Filippo Neri? Nondimeno la loro vita fu una continua pratica di ogni virtù.

            Coraggio adunque, miei cari, datevi per tempo alla virtù, e vi assicuro, che avrete sempre un cuore allegro e contento, e conoscerete quanto sia dolce servire al Signore.

 

Articolo 4. La prima virtù di un giovane è l'ubbidienza a' propri genitori.

 

            Siccome una tenera pianta sebbene posta in buon terreno dentro un giardino, tuttavia prende cattiva piega e finisce male, se non è coltivata, e per dir così guidata fino a certa grossezza; così voi, miei cari figliuoli, piegherete sicuramente al male se non vi lasciate {13 [193]} piegare da chi ha cura d'indirizzarvi. Questa guida voi avete nella persona de' vostri genitori, cui dovete esattamente ubbidire. Onora il tuo padre e la tua madre, e avrai lunga vita sopra la terra, dice il Signore. Ma in che cosa consiste quest'onore? Consiste nell'ubbidienza, nel rispetto e nello assisterli. Nell'ubbidienza; e perciò quando vi comandano qualche cosa fatela prontamente senza mostrarvi ritrosi, e guardatevi dall'essere di que'tali, che alzano le spalle, crollano il capo, e quello che è peggio rispondono insolenze. Costoro fanno grande ingiuria a' loro genitori e a Dio medesimo, il quale per loro mezzo vi comanda questa o quell'altra cosa. Il nostro Salvatore quantunque onnipotente per insegnarci ad ubbidire fu in tutto sottomesso alla B. V. ed a s. Giuseppe, esercitando l'umile mestiere di artigiano. Per ubbidire poi al suo Padre celeste morì spasimando in croce.

            Dovete altresì portare grande rispetto al padre e alla madre. Laonde guardatevi sempre d'intraprendere cosa alcuna senza loro permesso, nè mostrarvi impazienti in loro presenza o scoprendone i difetti. S. Luigi non intraprendeva cosa alcuna senza licenza e non essendovi altri la chiedeva a' suoi servitori.

            Il giovane Luigi Comollo fu un giorno costretto a star lontano da'suoi genitori più che {14 [194]} non gli avevano dato permesse. Ma giunto a casa piangendo chiese umilmente perdona della disubbidienza suo malgrado commessa.

            Devesi pure prestare assistenza a' nostri genitori ne' loro bisogni, sia per que'servigi domestici, di cui siete capaci, e molto più consegnando loro inni danaro, regalo, roba che vi possa venire fra le mani, e farne quell'uso che da'medesimi verrà suggerito. Pregate Dio mattina e sera per essi, affinchè loro conceda ogni bene spirituale e temporale.

            Quanto dico circa i vostri genitori s' intende di ogni vostro superiore ecclesiastico o secolare, come altresì de'vostri maestri, da' quali parimente riceverete volentieri con umiltà e rispetto tutti gl'insegnamenti, i consigli, le correzioni, tenendo per certo che ogni cosa si fa per vostro maggior vantaggio, e che l'ubbidienza prestata a'vostri superiori è lo stesso come se fosse prestata a G. C., a M. SS. ed a s. Luigi.

            Due cose con tutto il cuore vi raccomando. La prima che siate sinceri co'vostri maggiori, non coprendo con finzioni i vostri mancamenti, molto meno negandoli. Dite sempre con franchezza la verità; perciocchè le bugie oltre l' offesa d'Iddio ci rendono figli del demonio, principe della menzogna, e fanno sì, che conosciuta la verità voi sarete reputati menzogneri, disonorati presso i vostri {15 [195]} superiori e presso i compagni. In secondo luogo che i consigli e gli avvertimenti dei vostri superiori siano regola del vostro vivere e del vostro operare. Beati voi se cosi farete; i vostri giorni saranno felici, ogni vostra azione sarà sempre bene ordinata e di comune edificazione. Perciò conchiudo con dirvi: datemi un figliuolo ubbidiente e sarà santo. Al contrario sarà privo di ogni virtù.

 

Articolo 5. Del rispetto che devesi alle Chiese ed alle cose di religione.

 

            L'ubbidienza ed il rispetto a' vostri superiori vuole essere congiunto col rispetto alle Chiese e a tutte le altre cose di religione. Siamo cristiani, perciò dobbiamo venerare tutto quello che riguarda a tale stato, e specialmente la Chiesa, che è denominata Tempio del Signore, luogo di santità, casa di orazione, in cui qualunque cosa venga da noi a Dio dimandata si otterrà. In ea omnis qui petit accipit. Ah miei cari figliuoli! che grande piacere recate a Gesù Cristo, che buon esempio date al popolo, standovi con divozione e. raccoglimento! Quando s. Luigi andava in Chiesa la gente correva per osservarlo, e tutti erano edificati dalla sua modestia e dal suo contegno. Giunti che sarete in Chiesa senza correre o fare strepito prendete l'acqua benedetta, e postivi ginocchionii {16 [196]} adorate la SS. Trinità con tre Gloria Patri etc.

            In caso che non sia ancor tempo delle sacre funzioni potrete recitare le allegrezze di Maria o qualche altro esercizio di pietà. Guardatevi poi bene dal ridere in Chiesa, o dal parlare senza necessità, perchè basta una sola parola od un sorriso per dare scandalo e disturbare quelli che assistono alle sacre funzioni. S. Stanislao Costa stava in Chiesa con tanta divozione, che più volte non udiva le chiamate nè sentiva le spinte, colle quali i suoi servitori lo avvertivano perché andasse a casa.

            Vi raccomando poi un sommo rispetto a' sacerdoti ed a' religiosi. Perciò ricevete con venerazione quegli avvisi che vi suggeriranno; scopritevi il capo in segno di riverenza quando parlate con essi o li riscontrate per istrada. Guardatevi principalmente dal disprezzarli o con fatti o con parole, perché alcuni giovanetti avendo deriso il profeta Eliseo con soprannomi, Iddio li castigò facendo uscire alcuni orsi da una selva, i quali avventandosi sopra quelli ne sbranarono quaranta. Chi non rispetta i sacri ministri deve temere gran male dal Signore. Qualora si parli di essi imitate il giovanetto Luigi Comollo il quale soleva dire: « De' sacerdoti o parlar bene o tacere affatto.. Vi debbo altresi {17 [197]} avvertire di non aver rossore di comparire cristiani anche fuori di Chiesa. Per Io che quando passerete dinanzi alle Chiese o a qualche immagine di Maria o di altri Santi non trapassate senza scoprirvi il capo in segno di riverenza. Così vi mostrerete veri cristiani e il Signore vi colmerà di benedizioni pel buon esempio che date al prossimo.

 

Articolo 6. Lettura e parola d'Iddio.

 

            Oltre le preghiere consuete del mattino e della sera vi esorto pure a spendere qualche tempo a leggere alcun libro che tratti di cose spirituali, come il libro dell'imitazione di Gesù Cristo, la Filotea di s. Francesco di Sales, Apparecchio alla morte di s. Alfonso, Gesù al cuor del Giovane.

            Se voi leggerete qualche tratto de'libri accennati sarà grandissimo il vantaggio che riporterete per l'anima vostra. Sarebbe poi doppio il merito avanti Dio se quello che leggete lo raccontaste ad altri ovvero leggeste in loro presenza, soprattutto in presenza di quelli, che non sanno leggere.

            Siccome poi il nostro corpo senza' cibo diviene infermo e muore, lo stesso avviene dell'anima nostra se non le diamo il suo cibo. Nutrimento e cibo dell'anima nostra è la parola cioè le prediche, la spiegazione del Vangelo e il catechismo. Fatevi {18 [198]} pertanto grande premura di portarvi a tempo debito alla Chiesa, standovi colla massima attenzione, e procurate di applicare per voi quelle cose che fanno pel vostro stato. A voi però importa molto che interveniate al catechismo; nè vale il dire: io sono già promosso assoluto per la santa comunione; poichè anche allora l'anima vostra abbisogna di cibo, come altresì ne abbisogna il corpo; e se voi private l'anima vostra di questo nutrimento vi mettete a rischio di gravissimo danno.

            Vi raccomando di fare ogni possibile per intervenire alle vostre parrocchie per l'adempimento di questi vostri doveri, essendo il vostro. Curato in modo particolare destinato da Dio ad aver cura dell'anima vostra. Guardatevi altresì da quell'inganno del demonio quando vi suggerisce: questo fa pel mio compagno Pietro, quello conviene a Paolo. No, miei cari, il predicatore parla a voi e intende di applicare a voi tutte le verità che espone. Altronde quello che non serve a correggervi, servirà a preservarvi da qualche peccato.

            Udendo la predica procurate di tenerla a mente lungo il giorno, ed in ispecie alla sera prima di coricarvi fermatevi un tantino a riflettere sulle cose udite. Se così farete grande vantaggio ridonderà per l'anima vostra. {19 [199]}

 

 

Cose da fuggirsi massimamente dalla gioventù.

 

Articolo 1. Fuga dell' ozio.

 

            L'ozio è il laccio principale che il demonio tende alla gioventù, sorgente funesta di tutti i vizi. Persuadetevi adunque, o miei cari, che l'uomo è nato pel lavoro, e quando desiste da esso, egli è fuori del suo centro e corre grande rischio di offendere il Signore. Non c'è cosa che tormenti maggiormente i dannati nell'inferno, che l'aver passato in ozio quel tempo, che Dio aveva loro dato per salvarsi. Al contrario non c'è cosa che più consoli i beati in Paradiso, quanto il pensare che un po' di tempo impiegato per Dio loro procacciò un bene eterno.

            Non intendo però che vi occupiate da mattina a sera senza verun sollievo, perciocchè ci sono molte cose le quali nel tempo che servono ad occuparvi possono recare diletto anche con grande vostra utilità.

            Queste sono per esempio lo studio della storia, della geografia, delle arti meccaniche e liberali, e di altri studi e lavori domestici, i quali ricreando possono acquistarvi cognizioni utili ed oneste e contentare i vostri superiori; anzi potrete anche divertirvi, ben inteso con giuochi e trattenimenti leciti, atti a darvi ricreazione e non già ad opprimervi. {20 [200]} Non portatevi mai a questi divertimenti senza avere prima chiesto la debita licenza, e preferite quelli che ricercano destrezza del corpo, come più utili per la sanità. Lungi siano da voi certi inganni; certe frodi e destrezze di mano, bizzarrie di spirito le quali sovente cagionano discordie e offendono la carità dei vostri compagni. Mentre state nel giuoco, nella conversazione od in altro passatempo alzate qualche volta la mente al Signore, offerendo quegli stessi, divertimenti a maggior onore e gloria di lui.

            Interrogato una volta s. mentre trattenevasi con altri suoi pari allegramente giuocando, che cola fatto avrebbe se in quel punto fosse stato avvertito da un Angelo, che un quarto d' ora dopo il Signore lo avrebbe chiamato al tremendo suo giudicio, egli prontamente rispose che avrebbe seguitato il suo giuoco, perchè so di certo, soggiunse, che questi divertimenti piacciono al Signore.

            Quello poi che vi raccomando caldamente ne' passatempi e nelle ricreazioni si è il più che potete di fuggire come la peste i cattivi compagni.

 

Articolo 2. Fuga de' cattivi compagni.

 

            Ci sono tre sorta di compagni. Alcuni buoni, altri cattivi; alcuni poi non sono del tutto cattivi, ma nemmeno buoni. Co' primi potete {21 [201]} trattenervi, e ne avrete vantaggio; cogli ultimi trattare quando lo richiede il bisogno, senza contrarre famigliarità. I cattivi poi si devono assolutamente fuggire. Ma quali sono questi compagni cattivi? State attenti e capite bene quali siano. Tutti que' figliuoli, i quali in vostra presenza non arrossiscono di fare discorsi osceni, proferir parole equivoche o scandalose, mormorazioni, bugie, spergiuri, imprecazioni, bestemmie, oppure cercano di allontanarvi dalle cose di Chiesa o farvi trasgredire i vostri doveri, sono compagni cattivi, ministri di satanasso, da'quali voi dovete guardarvi più che dalla peste e dal diavolo stesso. Ah miei cari, colle lagrime agli occhi io vi supplico a fuggire ed abbonire simili compagnie!

            Sentite ciò che dice il Signore: Chi cammina col virtuoso, sarà altresì virtuoso. L'amico degli stolti diventerà loro somigliante. Guardati dal cattivo compagno come dal morso di un serpente velenoso: tamquam a facie colubri. In somma se voi camminerete co'buoni, io vi assicuro che andrete co'buoni in Paradiso. Al contrario frequentando perversi, vi pervertirete ancora voi con perdita irreparabile dell'anima vostra.

            Dirà taluno: sono tanti i cattivi compagni, che si dovrebbe andar via da questo mondo per fuggirli tutti. So essere molti i cattivi compagni, ed appunto per questo vi raccomando {22 [202]} con gran calore di fuggirli. Che se per non trattare con essi foste costretti a starvene soli, beati voi, avreste in vostra compagnia Gesù Cristo, la B. Vergine, il vostro Angelo Custode. Potranno trovarsi compagni migliori di questi? Nondimeno si possono anche avere buoni compagni, e saranno quelli che frequentano i SS. Sacramenti, intervengono alle Chiese, vi animano all'adempimento de' vostri doveri, e non fanno discorsi che offendono il Signore. Frequentate pure costoro, e ne trarrete grande profitto. Da che il giovanetto Davidde cominciò a frequentare un buon compagno di nome Gionata, divennero buoni amici con reciproco vantaggio; perciocchè l'uno incoraggiava l'altro alla pratica della virtù.

 

Articolo 3. Evitare i cattivi discorsi.

 

            Quanti figliuoli si trovano all'inferno per li cattivi discorsi! Questa verità predicava già s. Paolo allorchè diceva che le cose sconce non si dovessero nemmen nominare dalla bocca di un cristiano, perchè sono la rovina de' buoni costumi: Corrumpunt bonos mores colloquia prava. Considerate i discorsi come il cibo: sia pur buona una pietanza, ma una sola goccia di veleno cadutavi sopra basta per dar la morte a quanti ne mangiano; lo stesso fa il discorso osceno. Una parola, un gesto, {23 [203]} uno scherzo bastano per insegnare la malizia ad uno ed anche a più compagni; e quei figliuoli che. erano innocenti agnelli di Gesù Cristo, diventano preda infelice del demonio.

            Qualcheduno potrà dire: conosco le funeste conseguenze de'cattivi discorsi, ma come fare? Io mi trovo in una scuola, in una bottega, in un negozio, ad un lavoro dove debbo occuparmi, e si fanno cattivi discorsi. Lo so anch'io che ci sono questi luoghi, perciò vi suggerisco la regola onde liberarvene senza offendere il Signore. Se sono persone a voi inferiori correggetele rigorosamente; qualora siano persone a cui non convenga fare rimprovero fuggite se potete, e non potendo state fermi a non prender parte nè con parole nè con sorriso, e nel vostro cuore dite: Gesù mio misericordia. Non mancherà chi vi metta in canzone e si beffi di voi, ma non importa. Verrà tempo, in cui il ridere ed il burlare de' maligni si cangerà in pianto nell'inferno, ed il disprezzo de'buoni si muterà nella più consolante allegria in Paradiso: Tristitia vestra vertetur in gaudium. Stando voi così fermi per la causa del Signore, ne avverrà che quegli stessi vostri dileggiatori saranno costretti a pregiare la virtù vostra, di maniera che non oseranno più molestarvi co' loro perversi ragionamenti.

            Dove si trovava san Luigi Gonzaga niuno più ardiva proferire parola meno onesta, e {24 [204]} sopraggiugnendo egli in atto che altri ne pronunziava alcuna,tosto si diceva: zitto, c'è Luigi.

 

Articolo 4. Evitare lo scandalo.

 

            Quando il demonio non può riuscire a fare preda di qualche figliuolo, si serve degli scandalosi. Di quanti enormi peccati si aggravano la coscienza que' figliuoli, in Chiesa, nelle strade, nelle scuole, od altrove nelle loro occupazioni danno scandalo?Quante sono le persone da cui sono osservati; altrettanti sono i peccati di cui sono colpevoli agli occhi d'Iddio. Che si dovrà poi dire di coloro, i quali giungono fino ad insegnare la malizia a quelli che ancora sono innocenti? Sentano questi sciagurati ciò che loro significa il Salvatore. Preso egli un giorno un giovinetto per mano e voltosi alle torbe che lo ascoltavano, disse: Guai a chi darà scandalo ad un fanciullo, pur troppo c'è scandalo nel mondo, ma guai a chi lo dà, meglio sarebbe per lui che si attaccasse una macina al, collo e si gettasse nel profondo del maree. Se mai si potessero levare gli scandali dal mondo, quante anime camminerebbero pel Paradiso, e al contrario vanno eternamente perdute nell'inferno. Guardatevi pertanto da questa razza di scellerati, e fuggiteli più che il demonio medesimo. Una fanciulla tenera di età al sentire un discorso scandaloso disse {25 [205]} a chi lo faceva: fuggi di qui, o diavolo maledetto. Se voi, o miei cari, volete essere i veri amici di Gesù Cristo e riparare al gran male che fanno alle anime gli sbandatosi, procurale di dare buon esempio. Perciò siano i vostri discorsi buoni e modesti; siate divoti in Chiesa, ubbidienti e rispettosi a' vostri superiori. Oh quante anime v'imiteranno e cammineranno per la strada del Paradiso! E voi sarete sicuri di andarvi, perchè colui che procura la salvezza di un'anima può fondatamente sperar di salvare la propria: Animam salvasti, animam tuam praedestinasti. Queste sono le cose principali che voi, giovani cari, dovete fuggire nel mondo: sono poche, ma bastanti perchè possiate formarvi uno stato di vita virtuosa e cristiana. Felici voi se le fuggirete, io vi assicuro che non potrete a meno che giugnere alla vostra eterna salvezza.

 

Articolo 5. Modo di portarsi nelle tentazioni.

 

            Anche nella vostra tenera età il demonio vi tende lacci per rubare l'anima vostra; perciò dovete star bene attenti per non cadere quando siete tentati, ossia quando il demonio vi suggerisce di fare del male. Gioverà moltissimo a preservarvi dalle tentazioni il rimanervi lontani dalle occasioni, dalle conversazioni scandalose, da' pubblici spettacoli, {26 [206]} dove non c'è niente di bene, e per lo più s'impara sempre qualche cosa di cattivo. Procurate di star sempre occupati, e quando non sapete che fare, adornate altarini, aggiustato immagini o quadrettini, o almeno andate a passare qualche tempo in onesto divertimento, ben inteso con licenza de' genitori. Quando poi siete tentati non fermatevi aspettando che il demonio prenda possesso del vostro cuore, ma fate subito qualche cosa per liberarvene, o per mezzo del lavoro, o per mozzo delta preghiera. Se poi la tentazione continua fate il segno della santa croce, baciate qualche cosa benedetta, dicendo: Luigi santo, fate ch'io non offenda il mio Dio. Vi nomino questo Santo perchè venne proposto dalla Chiesa ad essere protettore speciale della gioventù. Infatti egli per vincere le tentazioni fuggiva ogni sorta di occasione; digiunava sovente a pane ed acqua, si flagellava a sangue per modo che le vesti, le pareti, ed il pavimento erano tinti del suo innocente sangue. Così ottenne Luigi una compiuta vittoria di tutte le tentazioni; così la otterrete anche voi, se procurerete d'imitarlo almeno nella mortificazione de' sensi, soprattutto nella modestia, e vi raccomanderete di cuore a lui quando foste per essere tentati. {27 [207]}

 

Articolo 6. Alcune astuzie che usa il demonio per ingannare la gioventù.

 

            Il primo laccio che suole il demonio tendere all'anima vostra è il presentarvi, come sarà mai possibile che per quaranta, cinquanta o sessant'anni che vi promette di vita possiate camminare per la difficile strada della virtù sempre lontani da' piaceri.

            Quando il demonio vi suggerisce questo, voi rispondetegli: Chi mi assicura che io giunga fino a quell'età. La mia vita è nelle mani del Signore, può essere che questo giorno sia l'ultimo di mia vita. Quanti erano ieri allegri, benestanti, spiritosi ed oggi sono condotti al sepolcro? E quando anche dovessimo faticare alcuni anni pel Signore, non sarebbero abbondantissimamente compensati da un'eternità di gloria e di piaceri nel Paradiso? Altronde noi vediamo che quelli, i quali vivono in grazia d'Iddio, sono sempre allegri, ed anche nelle afflizioni hanno il cuor contento. Al contrario coloro che si danno a' piaceri vivono arrabbiati, e si sforzano onde trovare la pace ne' loro passatempi, ma sono sempre più infelici: Non est pax impiis.

            Soggiungerà ancora qualcheduno: Noi siamo giovani' se ci mettiamo a pensare alla eternità, all'inferno, questo ci fa divenire {28 [208]} malinconici, anzi ci farebbe ben anche girar la testa. Io vi concedo che il pensiero di una eternità beata od infelice, il pensare ad un supplizio che non finirà mai più, sia un pensiero tetro e spaventoso. Ma ditemi: se ci fa girar la testa il solo pensarvi, che sarebbe I' andarvi? Meglio è pensarvi adesso per non cadervi per l'avvenire; ed è certo che se noi vi pensiamo ne saremo preservati. Osservate però che se è tristo il pensiero dell'inferno ci colma di consolazione la speranza di un Paradiso, ove si godono tutti i beni. Perciò i Santi mentre pensavano seriamente all'eternità delle pene, vivevano in somma allegria colla ferma, fiducia in Dio di evitarle, e andare un giorno al possesso de'beni infiniti che il Signore tiene preparati a chi lo serve. Coraggio adunque, o miei cari, provate a servire il Signore, e poi vedrete quanto sarà contento il cuor vostro.

 

Articolo 7. Avvertimenti per li giovani ascritti a qualche Congregazione o a qualche Oratorio.

            Se avete la bella sorte di essere ascritti a qualche Congregazione od Oratorio procurate di portarvi puntualmente e di osservare con ogni esattezza tutte quelle regole, che vi furono da' superiori spiegate. Soprattutto vi raccomando una somma riverenza {29 [209]} a' Direttori di quel santo luogo, procurando di chiedere sempre permissione, quando dovete assentarvi. Nella Chiesa state con particolare modestia e silenzio, leggendo o udendo leggere qua:che libro divoto sinchè sia tempo de' divini uffizi. Allora con allegrezza di spirito e con raccoglimento cantate le lodi del Signore. Se dovete confessarvi o fare la santa Comunione procurate di farla sempre nella Congregazione vostra o nel vostro Oratorio, perché questo contribuirà molto al buon esempio e ad animare gli altri alla frequenza de' Sacramenti.

            Che se poi vi si presentasse nel vostro Oratorio la bella comodità della ricreazione per li giorni festivi partecipatene volentieri guardandovi dalle risse, dal mettere soprannomi e dal non mostrarvi soddisfatti di que' divertimenti che vi sono distribuiti. Qualora poi sentiste qualche cosa che fosse inconveniente a quel santo luogo, correte frettolosi a darne segretamente l'avviso al Superiore, affinchè s'impediscano i mali che ne potrebbero derivare.

            Sarebbe, cosa bellissima se i più istruiti si facessero a raccontare qualche esempio agli altri.

            Siate sinceri nelle parole e guardatevi dalle bugie, perchè se foste colti bugiardi, oltre l'obesa a Dio, verreste disonorati alla presenza de'vostri compagni e de' vostri superiori. {30 [210]} Vi raccomando pure di avere una filiale confidenza col Direttore ricorrendo a lui quando avete qualche dubbio di coscienza. Usate altresì gran rispetto a tutti i vostri superiori, e specialmente se sono Sacerdoti, all'incontro de' quali cavatevi tosto il cappello, baciando loro riverentemente la mano. Così quando parlate con essi rispondete alle loro interrogazioni con parole umili e con ogni sincerità. Coloro poi che sono destinati a qualche uffizio di cantori, di assistente e simili, abbiano grande emulazione di mostrarsi i più divoti e i più zelanti in tutto ciò che riguarda alle pratiche di pietà. A tutti poi raccomando somma esattezza nell'osservanza delle regole, facendo a gara ognuno per mostrarsi il più divoto, il più modesto cd il più esatto negli esercizi di divozione.

 

 

Sette considerazioni per ciascun giorno della settimana

 

            Siccome io desidero grandemente che ogni giorno facciate qualche poco di lettura spirituale, per cui non tutti potranno avere i libri convenienti, così io vi presento sette brevi considerazioni, distribuite per ciascun giorno della settimana, le quali saranno di comodità per quelli che non possono avere {31 [211]} libri opportuni. Postivi pertanto ginocchioni direte: Mio Dio, mi pento con tutto il cuore di avervi offeso, fatemi la grazia di ben conoscere le verità che io sono per considerare. Verg. Maria Madre di Gesù, pregate per me.

 

 

Considerazione prima. Per la domenica. Fine dell'uomo.

 

            Considera, o figliuolo, che questo tuo corpo, quest'anima tua ti furono dati da Dio senza alcun tuo merito creandoti a sua immagine.

            Egli ti fece suo figlio col santo Battesimo. Ti amò e ti ama qual tenero padre, e l'unico fine per cui ti creò si è per essere amato e servito in questa vita, per renderti poi felice in Paradiso. Sicché non sei al mondo solamente per godere, per farti ricco, per mangiare, bere e dormire, come fanno le bestie; ma il tuo fine si è di amare il tuo Dio e salvar l'anima tua. Se farai così, quante consolazioni proverai in punto di morte!Al contrario se non attendi a servire Dio, quanti rimorsi proverai alla fine de'tuoi dì, quando conoscerai che le ricchezze, i piaceri non fecero che addolorare il tuo cuore! Ti rincrescerà di aver perduto tanto tempo, senza alcun vantaggio dell'anima tua.

            Figliuol mio, guardati bene dall'essere di que'tali, che solo pensano a' piaceri, a' divertimenti, e che in quell'ora estrema andranno {32 [212]} eternamente perduti. Un Segretario del Re di Inghilterra moriva dicendo: misero me! consumai tanta carta per iscrivere lettere del mio Principe, e non usai un foglio per notare i miei peccati e far una buona confessione.

            II. Devi altresì considerare' che se salvi l'anima tua, tutto va bene, e goderai per sempre; ma se la sbagli, perderai anima e corpo, Dio e Paradiso, sarai per sempre dannato. Guardati beve dall'essere di quelli che vanno dicendo: fo questo peccato, dopo mi confesserò, poichè Iddio maledice quel figliuolo, che pecca colla speranza del perdono: Maledictus homo qui peccat in spe. Tutti quelli che sono all'inferno avevano speranza di emendarsi poi, ed ora sono eternamente perduti. Chi sa se avrai poi tempo di confessarti? Chi ti assicura che tu non muora subito dopo il peccato, e l'anima tua non precipiti giù nell'inferno? Oltreciò che pazzia è mai farti una piaga colla speranza di avere un medico che ti guarisca? Dunque lascia il peccato che è il sommo di tutti i mali, e che ti priva di tutti i beni.

            III. Pure quanti sono nei mondo, i quali pensano a tutto, fuorché a salvarsi! Se io dico ad un figliuolo che frequenti i Sacramenti, che faccia un po' di orazione al giorno, risponde: ho altro a fare, ho da lavorare, ho da divertirmi. Oh Dio! e non hai l'anima? {33 [213]} Perciò quanto fai, parli o pensi, procura che tutto sia per l'anima tua, perchè sarebbe massima imprudenza pensare seriamente a quello che finisce così presto, e pensar tanto poco all'eternità che non finisce mai più. San Luigi poteva godere piaceri, ricchezze ed onori, ma a tutto rinunziò dicendo: che mi giova questo per la mia eternità? Quid hœc ad œrnitatem.

            Conchiudi anche tu così: Ho un'anima; se la perdo, ho perduto ogni cosa. Se io guadagnassi tutto il mondo con danno dell'anima mia,che mi gioverebbe? Se divento un grande uomo, se acquisto ricchezze, se acquistassi la fama di sapiente, per modo che sapessi tutte le arti e le scienze di meccanica, di musica, e se perdo l'anima, che mi giova? Nulla giova tutta la sapienza di Salomone, se te ne vai perduto. Dunque l' anima sola deve essere lo scopo delle mie azioni. Si tratta di essere sempre beato, o sempre infelice, ahi vada ogni cosa purchè mi salvi. Mio Dio, perdonatemi i miei peccati, e fate che non mi accada mai più la disgrazia di offendervi; anzi io possa fedelmente servirvi per l'avvenire. Maria, mia speranza, intercedete per me.

 

Lunedì. Sul peccato mortale.

 

            Oh se tu, o figlio, conoscessi che cosa fai quando commetti un peccato mortale! Tu {34 [214]} volti le spalle a quel Dio, che ti creò ti fece tanti benefizi: disprezzi la sua grazia e la sua amicizia. Chi pecca dice col fatto al Signore: va, o Dio, lontano da me, io non ti voglio più obbedire, non ti voglio più servire, non ti voglio riconoscere più per mio Signore: Non serviam. Il mio Dio è quel piacere, quella vendetta, quella collera, quel discorso cattivo, quella bestemmia. Si può immaginare un'ingratitudine più mostruosa di questa? Pure, o figliuol mio, questo facesti tu quando offendesti il tuo Signore.

            Cresce poi questa ingratitudine al riflettere che tu peccando ti servi di quelle medesime cose che ti diede Iddio. Orecchie,occhi, bocca, lingua, mani, piedi, tutto fu deviato da Dio, e ti servisti di questi ad offenderlo. Oh! dunque ascolta ciò che dice il Signore: Figlio, io ti crei:i dal niente: ti diedi quanto hai presentemente. Tu eri condannato a morto pel peccato, io morii per te; e per salvarti, sparsi tutto il mio sangue, e tu vuoi ancora offendermi? Chi non si sente compreso da rincrescimento per avere fatto ingiuria così enorme ad un Dio sì buono e sì benefico verso di miserabili creature quali siamo noi?

            Devi considerare in terzo luogo che questo Dio, quantunque buono, tuttavia resta grandemente sdegnato quando l'offendi. Perciò hai molto a temere, che quando i tuoi peccati siano pervenuti ad un tal numero, egli {35 [215]} ti abbandoni. In plenitudine peccatorum puniet. Non già che manchi la misericordia Divina, ma ti manca il tempo a chiedere perdono: parche non merita misericordia chi si abusa della misericordia del Signore per offenderlo. Quanti vivendo nel peccato speravano di pentirsi, e intanto venne la morte, e sono dannati. Trema che lo stesso non avvenga a te. Dopo tanti peccati che il Signore ti perdonò, giustamente devi temere che ad un altro peccato mortale l' ira Divina ti colpisca e ti mandi eternamente dannato.

            Ringrazialo che ti ha sinora aspettato, e fa in questo punto una ferma risoluzione dicendo: Signore, basta quanto vi offesi; la vita che mi rimane, non la voglio più spendere ad offendervi; la spenderò ad ansarvi, e a piangere i miei peccati. Me ne pento con tutto il cuore, Gesù mio; vi voglio amare, datemi forza. SS. Vergine Madre mia, aiutatemi. Così sia.

 

Martedì. La morte.

 

            1. La morte è una separazione dell'anima dal corpo con un totale abbandono dello cose di questo mondo. Considera per tanto,o figlio, che l'anima tua avrà da separarsi dal corpo. Ma non sai dove ti sorprenderà la morte. Non sai so ti coglierà nel tuo letto, sul lavoro, per istrada o altrove. La rottura di {36 [216]} una vena, un catarro, un impeto di sangue, una febbre, una piaga, un terremoto, un fulmine basta a privarti di vita. Ciò può essere da qui ad un anno, ad un mese, ad una settimana, ad un'ora, e forse appena finita la lettura di questa considerazione. Quanti la sera si posero a dormire, e la mattina trovaronsi morti. Quanti colpiti da qualche accidente morirono all'istante;.  poi dove andarono? Se erano in grazia di Dio son beati, al contrario sano eternamente perduti. E tu, figliuol mio, se dovessi morire in questo momento, che ne sarebbe dell'anima tua? Guai a te se non ti tieni apparecchiato. Chi oggi non è preparato a morir bene, corro grave pericolo di morir male.

            2. Quantunque sia incerto il luogo, incerta l'ora di tua morte, ne è però certa la venuta. Verrà l'ora estrema di tua vita, in cui tu steso in letto ti troverai vicino a passare all'eternità, assistito da un Sacerdote che ti raccomanderà l'anima, col Crocifisso da un canto, dall'allor con una candela accesa, facendo a te corona i parenti che piangono. Ti sentirai la testa addolorata, gli occhi oscurati, la lingua arsa, le fauci chiuse, oppresso il petto, il sangue gelato, la carne consumata, il cuore trafitto. Spirato che avrai l'anima, il tuo corpo vestito di pochi cenci verrà gettato a marcire in una {37 [217]} fossa. Quivi i sorci ed i vermi ti roderanno tutte le carni, e di te non altro rimarrà che quattro ossa spolpate ed un poco di polvere fetente. Apri un sepolcro, e vedi a che è ridotto quel giovane ricco,quell'ambizioso, quel superbo. Leggi questo, o figlio, e preparati a far una buona morte. Ora il demonio per indurti a peccare copre e scusa la colpa dicendoti che non c'è gran male in quel piacere, in quella disobbedienza, in tralasciare la messa ne' giorni festivi, ma in morte ti scoprirà la gravezza de'tuoi peccati e te li metterà innanzi. Intanto che farai tu allora sul punto di incamminarti per la tua eternità? Guai a chi si trova in disgrazia d' Iddio in quel momento.

            3. Considera che il punto di morte è quel momento da cui dipende la tua eterna salute, o la tua eterna dannazione. Vicino a morire, vicino a quell'ultimo chiuderdi bocca, al lume di quella candela quante cose si vedranno! Due volte ci si tiene accesa innanzi una candela; quando siamo battezzati, e al punto di morte. La prima volta vediamo i precetti della Divina Legge; nella seconda conosciamo se furono da noi osservati. Onde, figlio mio, alla luce dell'accennata candela vedrai se amasti il tuo Dio, oppure se lo sprezzasti; se avesti in onore il suo santo nome, o Io bestemmiasti; vedrai le feste profanate, le messe tralasciate, le disobbedienze fatte a' Superiori, lo {38 [218]}

scandalo dato a' tuoi compagni; vedrai quella superbia, quell'orgoglio che ti lusingarono, vedrai... Ma oh Dio! tutto vedrai in un momento, nel quale agli occhi tuoi aprirassi la via dell'eternità: momentum a quo pendet œternitas. Oh punto! oh momento! da cui dipende un'eternità di gloria o di pena. Capisci ciò che ti dico? Voglio dire che da quel momento dipende l'andare per sempre in Paradiso o all'inferno; o sempre contento, o sempre amitto; o sempre figlio d'Iddio, o sempre schiavo del demonio; o sempre godere cogli Angioli e co' Santi in ciclo, o gemere ed ardere per sempre co' dannati nell'inferno.

            Temi grandemente per l'anima tua, e pensa che dal ben vivere dipende una buona morte ed un'eternità di gloria; perciò non perdere tempo onde fare una buona confessione, promettendo al Signore di perdonare a' tuoi nemici, di riparare lo scandalo dato, di essere più obbediente, di non perdere più tempo, di santificare le feste, di adempiere i doveri del tuo stato.

            Intanto posto innanzi al tuo Signore digli di cuore cosi: mio Signore, sino da questo punto io mi converto a voi; io vi amo, vi voglio servire e servirvi tino alla morte. Vergine SS., Madre mia, aiutatemi in quel punto. Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia. {39 [219]}

 

Mercoledì. Il Giudizio.

 

            Appena uscita l' anima del corpo subito comparirà davanti al Divin Giudice. La prima cosa che rende terribile questa comparsa si è che l'anima si trova sola al cospetto di un Dio che sprezzò, di un Dio il quale conosce ogni segretezza del tuo cuore, ogni pensiero. Quali cose porterai teco? Porterai quel tanto di bene e di male che operasti in vita: refert unusquisque prout gessit sive bonum, sive matun. Non si può trovare nè scusa nè pretesto. Al dissopra avrai un giudice sdegnato, da un canto i peccati che ti accusano, dall'altro i demoni pronti ad eseguire la condanna, dentro una coscienza che ti agita e ti tormenta, al dissolto un inferno che sta per ingojarti. In tali strettezze dove andrai, dove fuggirai? Beato te, o figliuol mio, se operasti bene in vita tua. Intanto il Giudice Divino apre i libri della coscienza, e comincia l'esame: Iudicium sedit et libri aperti sunt.

            2. Allora dirà il Divin Giudice: chi sei tu? Io sono un cristiano, risponderai: bene, se tu sei cristiano, vedrò se operasti da cristiano. Indi comincerà a rammentarti le promesse fatte nel Santo Battesimo, colle quali rinunziasti al demonio, al mondo, alla carne; ti rammenterà le grazie che ti concedè, i {40 [220]} Sacramenti frequentati, le prediche, le istruzioni, gli avvisi de' confessori, le correzioni de' parenti; ogni cosa ti verrà schierata innanzi. Ma tu, dirà, il Divin Giudice, a dispetto di tanti doni, di tante grazie, oh quanto male corrispondesti alla tua professione! Venuta l'età in cui appena cominciavi a conoscermi, tosto cominciasti ad offendermi con bugie, con mancanze di rispetto alle Chiese, con disobbedienze a' tuoi genitori, e con molte altre trasgressioni de' tuoi doveri.

            Almeno col crescere degli anni avessi meglio regolato le tue azioni; ma tu crescendo in età aumentasti il disprezzo della mia legge. Messe perdute, profanazioni de' giorni festivi, bestemmie, confessioni malfatte, comunioni talvolta sacrileghe, scandalo dato a' tuoi compagni; ecco ciò che facesti invece di servirmi. Si volterà poi tutto pieno di sdegno verso degli scandalosi, e dirà: vedi quell'anima che cammina per la strada del peccato? Sei tu che co' tuoi discorsi scandalosi le insinuasti la malizia. E come Cristiano dovevi col buon esempio insegnare a' tuoi compagni la via del Paradiso; ma tu tradisti il mio sangue, e loro insegnasti la strada della perdizione. Vedi quell'anima che è laggiù nell'inferno? Sei tu che co' tuoi perfidi consigli la togliesti a me, la consegnasti al demonio e fosti causa della sua eterna perdizione. Ora vada l'anima tua per l'anima che facesti perdere col tuo scandato: {41 [221]} Repetam animam tuam pro anima illius. Che ti pare, o figlio, di questo esame? Che dice la tua coscienza?Sei ancora a tempo, chiedi perdono a Dio de' tuoi peccati con una sincera promessa di non peccar più: e quanto ti toccherà patire di caldo, di freddo, di fame, di sete, di malattie, o dispiaceri soffri tutto pel Signore in penitenza de' peccati da te commessi.

            3. Al conto rigoroso che il Divin Giudice esige dal peccatore. questi tenterà di cercare qualche scusa o pretesto, dicendo, che non pensava di venire a tanto stretto esame. Ma gli sarà risposto: E non udisti quella predica, non leggesti in quel libro che io ti. avrei dimandato conto di ogni cosa? L'anima si raccomanderà alla misericordia Divina, e la misericordia non è più per lui, perchè colla morte finisce il tempo della misericordia. Si raccomanderà agli angeli, a' santi, a Maria Santissima: ed ella a nome di tutti risponderà: chiedi ora il mio aiuto? Non mi volesti per Madre in vita, adesso non ti conosco più per figlio, non ti conosco più: nescio vos. Il peccatore non trovano scampo alcuno griderà alle montagne, alle pietre che lo coprano, e non si mineranno; invocherà l'inferno, e lo vedrà aperto: Inferius horrendum chaos. Quello è l'istante in cui l'inesorabil Giudice proferirà la tremenda sentenza: tiglio infedele, va lungi da me, il mio Padre {42 [222]} Celeste ti ha maladetto, io ti maledico; vattene al fuoco eterno a gemere e penare ce' demoni per tutta un' interminabile eternità: Ite, maledicti, in ignem œternum. Proferite queste parole l'anima viene abbandonata nelle mani dei demoni, i quali la strascinano, la urtano e la fanno piombare in quegli abissi di pene, di miserie e di tormenti eterni. Non temi per te una simile sentenza? Ah per amor di Gesù e di Maria preparati con operi buone a sentirti la sentenza favorevole, e ricordati che quanto più spaventa la sentenza proferita contro del peccatore, altrettanto sarà consolante l'invito che Gesù farà a quel figliuolo che visse cristianamente. Vieni, gli dirà, vieni al possesso della gloria che li preparai. Tu mi servisti, ora goderai in eterno: Intra in gaudium Domini lui, Gesù mio, fatemi la grazia che io possa essere uno di quelli benedetti; Vergine Santissima, ajutatemi voi, proteggetemi in vita ed in morte, e specialmente quando mi presenterò al Divin vostro Figlio per essere giudicato.

 

Giovedì. Dell'inferno.

 

            L'inferno è un luogo destinato dalla Divina Giustizia per punire con supplizio eterno quelli che muoiono in peccato mortale. La prima pena che i dannati patiscono nell'inferno si è il trovarsi in un abisso di fuoco. Fuoco negli {43 [223]} occhi, fuoco nella bocca, fuoco in ogni parte. Ogni senso patisce la propria pena. Gli occhi sono accecati dal fuoco e dalle tenebre, atterriti dalla vista dei demoni o degli altri dannati. Le orecchie giorno e notte odono continui urli, pianti e bestemmie. L'odorato è in sommo abborrimento pel fetore di quello zolfo e bitume ardente che li soffoca. La bocca è crociata da ardentissima sete e fame canina: famem patientur ut canes. Il ricco Epulone dal mezzo di que' tormenti alzò uno sguardo, e chiese per somma grazia una piccola goccia d' acqua per temperare l'arsura della tua lingua, e una goccia d'acqua gli fu negata. Onde quegl'infelici arsi dalla sete, divorati dalla fame, tormentati dal fuoco piangono, urlano o si disperano. Oh inferno, inferno, quanto sono infelici quelli che vi cadono! Che dici, o figlio, se avessi a morire in questo momento dove andresti? Se ora non puoi reggere un dito sopra il lume di una candela, non puoi soffrire una scintilla di fuoco sulla mano senza gridare, come potrai tu stare tra quelle fiamme per tutta un'eternità?

            2. Considera, o figlio, il rimorso che proverà la coscienza de' dannati. Penseranno continuamente al motivo per cui si sono perduti, cioè per un piacere, per uno sfogo di passione; questo è quel verme che non muore mai: vermis eorum non moritur. Penseranno {44 [224]} al tempo che loro fu dato da Dio per rimediare alla loro eterna perdizione, a'buoni esempi de' compagni, a' propositi fatti e non eseguiti, e questo vedranno in un tempo, che sarà senza rimedio. La volontà non avrà mai più niente di quello che vuole, e al contrario patirà tutti i mal'. L' intelletto conoscerà il gran bene che ha perduto, cioè il Paradiso. Oh Dio! chi potrà mai resistere a tali tormenti l Mio figlio, che ora non curi di perdere il Paradiso e Dio, conoscerai la tua cecità, quando vedrai tanti tuoi compagni più ignoranti e più poveri di te trionfare e godere nel regno de' Cieli, e tu maledetto da Dio sarai cacciati via da quella patria beata, dal godimento di lui, dalle compagnia della Vergine, degli Angeli e de'Santi. Orsù adunque penitenza; non aspettare che non vi sia più tempo; datti a Dio. Chi sa che non sia questa l'ultima chiamata, a cui se non corrispondi, Iddio ti abbandoni o ti lasci piombare giù in quegli eterni supplizi.

 

Venerdì. Dell’eternità delle pene.

 

            Considera, o figlio, che se tu andrai nell'inferno, non uscirai mai più. Là si patiscono tutte le Latine e tutte eterne. Passeranno cento anni da che tu sei nell'inferno, ne passeranno mille, e l'inferno allora incomincia: ne passeranno cento mila, cento milioni, mille milioni {45 [225]} d'anni e di secoli, e ridermi sarà da principio. Se un Angelo portasse la nuova ad un dannato che Iddio lo vuole liberare dall'inferno quando saranno passati tanti milioni di secoli, quante sono le gocce d'acqua, le foglie degli alberi e i granelli di sabbi a del mare e della terra, questa, nuova porterebbe la più grande consolazione ad un dannato, il quale direbbe: è vero che hanno da passare tanti secoli, avranno però da finire un giorno. Ma passeranno tutti questi secoli e tutti i tempi immaginabili, e l'inferno sarà sempre da capo. Ogni dannato farebbe questo patto con Dio: Signore, accrescete quanto vi piace questa mia pena, fatemi stare in questi tormenti per quanto tempo vorrete, basta che mi diate la speranza che finiranno una volta. Ma no, questo termine non verrà mai. Almeno il povero dannato potesse ingannar se stesso, e lusingarsi con dire: chi sa, forse un giorno Dio avrà pietà di me, e mi caverà da questo baratro! No, il dannato si vedrà sempre in faccia scritta la sentenza della sua eternità infelice. Dunque andrà dicendo: tutte queste pene, questo fuoco, queste grida non hanno più a finire per me? No, gli verrà risposto, no mai più. E dureranno sempre? Sempre, per un'eternità. Sempre, non mai, eternità vedrà scritto su quelle fiamme che cruciano; sempre, non mai, eternità sulla punta dello spade che lo trafiggono; sempre, non mai, {46 [226]} eternità su que demoni che lo tormentano; sempre, non mai, eternità su quelle porte che non si apriranno mai più. Oh maledetto peccato! che tremendo supplicio prepari a chi ti commette! Ah! mai più, mal più peccati in vita mia.

            2. Quello poi che ti deve colmar di spavento è il pensare che quella orrenda fornace sta pure aperta sotto a' tuoi piedi, e che basta un sol peccato mortale a farviti cadere. Che cosa potrai faro, che cosa potrai dire dal mezzo di quelle fiamme, lontano dal tuo Dio, privo per sempre del Paradiso? Volgerai per l'ultima volta lo sguardo al Cielo, e nel colmo della tua desolazione dirai: addio compagni, addio amici, che abitate nel regno della gloria; addio, padre, madre, fratelli, sorelle, voi goderete per sempre, io sarò per sempre tormentato; addio, Angelo Custode, Angeli e Santi tutti del Paradiso, io non vi rivedrò mai più; addio, o Salvatore, addio, o Croce Santa, addio, o sangue sparso invano per me, io non vi rivedrò mai più. In questo momento cesso di essere figlio d'Iddio, e sarò per sempre schiavo dei demoni nell'inferno. Capisci, o figlio, ciò che leggi? Una 'pena eterna per un sol peccato mortale. Dunque usa ogni mezzo per evitarlo. Se la coscienza ti rimorde di qualche peccato va presto a confessarti per cominciare una buona vita; pratica ogni mezzo che ti suggerirà il confessore, {47 [227]} fuggi le occasioni pericolose, I cattivi compagni, e se Dio ti chiama anche a lasciare il mondo, arrenditi presto. Ogni cosa che si fa per iscampare da un'eternità di pene è poco, è niente: Nulla nimia securitas ubi periclitatur œternitas; s. Ber. Oh quanti abbandonarono il mondo, la patria, i parenti, e andarono a confinarsi nelle grotte, ne'deserti vivendo soltanto a pane ed acqua, anzi talvolta a sole radici d'erba, e tutto questo per evitare l' inferno! E tu che fai? dopo tante volte che ti meritasti l'inferno col peccato, che fai? Prostrati a' piedi del tuo Dio e digli: Signore, eccomi pronto a far quello che voi volete; datemi pure ogni male in questa vita, purchè io possa salvare l'anima mia.

 

Sabato.Del Paradiso.

 

            Quanto più spaventa il pensiero e la considerazione dell'inferno, altrettanto consola pensare al Paradiso che ti è preparato. Per fartene un'idea considera una notte serena. Quanto mai fa bel vedere il Cielo con quella moltitudine e varietà di stelle! Aggiugni la vista di un bel giorno, dimodochè la chiarezza del sole non impedisca la chiara vista delle stelle nè della luna. Supponi altresì quanto si può ritrovar nel mare, nella terra, ne' paesi, nelle città e nelle corti dei Re e de' Monarchi di tutta la terra. Si aggiunga a {48 [228]} questo ogni squisita bevanda, ogni cibo il più saporito, una musica la più dolce, un'armonia la più soave, tutto questo insieme è un nulla paragonalo all'eccellenza del Paradiso. Oh come è desiderabile e amabile quel luogo ove si godono tutti i beni! Il beato non potrà a meno di non esclamare: io sono sazio della gloria del Signore: Satiabor cum apparuerit gloria tua.

            2. Considera poi la gioia che proverà l'anima tua nell'entrare in Paradiso. L'accoglienza e l'incontro de'parenti e degli amici; la nobiltà, la bellezza, la moltitudine de' Cherubini, de' Serafini e di tutti gli Angeli, di tutti i Santi che a'milioni a milioni lodano e benedicono il loro Creatore. Il coro degli Apostoli, l'immenso numero de' martiri, de' confessori, delle vergini. Ilavvi poi una grande moltitudine di giovani, i quali perchè conservarono la virtù della purità cantano a Dio un inno che niun altro può imparare. Oh quanto godono in quel regno de' beati! Sono sempre in allegria, senza infermità, senza dispiaceri e senza affanni che turbino la loro allegrezza, il loro contento.

            3. Osserva però, o figlio, che tutti i beni considerati sono un nulla paragonati alla grande consolazione che si prova nella vista d'Iddio. Egli consola i beati col suo amorevole sguardo, e sparge nel loro cuore un {49 [229]} mare di delizie. Siccome il sole illumina ed abbellisce tutto il mondo, così Iddio colla sua presenza illumina tutto il Paradiso e riempie que' fortunati abitatori di piaceri inesprimibili. Perciò tutte le schiere degli Angeli e de'Beati cantano gloria a Dio dicendo: Santo, Santo, Santo è il Dio degli eserciti, a cui sia onore e gloria per tutti i secoli. Coraggio adunque, o figlio; ti toccherà patire qualche cosa in questo mondo, ma non importa, il premio che avrai in Paradiso compensa infinitamente tutto quello che avrai a patire nella vita presente. Che grande consolazione sarà la tua quando ti troverai in Cielo in compagnia de' parenti, degli amici, de'Santi, de'Beati e dirai: io sarò sempre col Signore: Semper cum Domino erimus. Allora sì che benedirai quel momento in cui lasciasti il peccato, benedirai il momento in cui facesti quella buona confessione, frequentasti i sacramenti; benedirai quel giorno in cui lasciando i tuoi compagni ti desti alla virtù: e tutto pieno di gratitudine ti volgerai al tuo Dio, a cui canterai lode e gloria per tutti i secoli de' secoli. Così sia. {50 [230]}

 

 

Divozione a Maria Santissima

 

            Un sostegno grande per voi, miei figliuoli, è la divozione a Maria Santissima. Ascoltate come ella v'invita: Si quis est parvulus veniat ad me. Chi è fanciullo venga amo. Ella vi assicura, che se sarete suoi divoti oltre a colmarvi di benedizioni in questo mondo, avrete il Paradiso nell'altra vita. Qui elucidant me vitam œternam habebunt. Siate adunque intimamente persuasi, che tutte le grazie, le quali voi chiederete a questa buona Madre, vi saranno concedute, purchè non imploriate cosa che torni a vostro danno.

            Tre grazie in modo particolare le dovrete instantemente chiedere, le quali sono di assoluto bisogno a tutti, ma specialmente a voi che vi trovate in giovanile età.

            La prima è quella di non commettere mai peccato mortale in vita vostra. Questa grazia voglio che pretendiate a qualunque costo dall'intercessione di Maria, perchè ogni grazia sarebbe poco senza questa.

            Sapete che cosa dir voglia cadere in peccato mortale? Vuol dire rinunziare all'essere figliuoli di Dio, per farci figli di Satanasso. Vuol dire perdere quella bellezza che ci rende belli come Angioli agli occhi d'Iddio e diventare deformi al suo cospetto come i demoni. {51 [231]} Vuoi dire perderei tutti i meriti già acquistati per la vita eterna; vuol dire restare sospesi per un filo sottilissimo sopra la bocca dell'inferno vuol dire ingiuriare enormemente una bontà infinita, che è il male più grande che si possa immaginare. Ah! sì per molte grazie che vi ottenga Maria vi otterrebbe poco non ottenendovi quella di non cadere mai o mai più in peccato mortale. Questa grazia dovete implorare mattina e sera e in tutti i vostri esercizi di pietà.

            La seconda grazia che chieder dovrete è di conservare la santa e preziosa virtù della purità. Se voi custodirete una virtù così bella, avrete la più grande somiglianza cogli Angioli del Paradiso, e il vostro Angelo custode vi terrà per fratelli, sicchè goderà moltissimo della vostra compagnia.

            Siccome poi mi sta molto a cuore che voi tutti conserviate questa virtù, così io vi accenno alcuni mezzi onde preservarla da quel veleno che la potrebbe contaminare. Prima di tutto fuggite la compagnia delle persone di sesso diverso. Capite bene: io voglio dire che i giovani non devono mai contrarre alcuna famigliarità con figliuole; del resto questa bella virtù si trova in gran pericolo.

            Una cosa la quale giova anche moltissimo alla conservazione della medesima si è la custodia de'sensi e particolarmente degli occhi. Dovete perciò guardarvi da ogni eccesso nel {52 [232]} mangiare e nel bere, da' teatri, da' balli e da simili divertimenti che sono rovina de' costumi. Gli occhi poi sono le finestre per cui il peccato si fa strada nel nostro cuore, e per cui il demonio viene a prendere possesso dell'anima nostra. Onde non fermatevi mai a rimirare cose le quali siano anche poco contrarie alla modestia. S. Luigi Gonzaga non voleva nemmeno che gli fossero veduti i piedi nel porsi a letto o nel levarsi. Non si permetteva di fissar in volto la propria madre. Stette per due anni colla regina di Spagna in qualità di paggio d'onore, e non la rimirò mai in faccia.

            Un altro giovinetto interrogato perchè fosse così cauto negli sguardi, diede questa risposta: Ho risoluto di non guardare sembiante di donna per serbare gli occhi miei a mirare la prima volta (se non ne sarò indegno) il bellissimo volto della Madre di purità Maria Santissima.

            In secondo luogo fuggite la compagnia di que' giovanetti che fanno cattivi discorsi, cioè che fanno certi discorsi i quali non si farebbero alla presenza de' vostri genitori o di qualche persona dabbene. State lontani da questi tali quand'anche fossero vostri parenti. Posso accertarvi che la compagnia di un demonio non porterebbe talvolta un danno uguale a quello che porta la compagnia di costoro.

            Quindi nasce la necessità della terza grazia che vi ajuterà anche moltissimo a conservare {53 [233]} la virtù della purità, ed è quella appunto di fuggire i cattivi compagni. Felici voi, o miei cari figliuoli, se fuggirete la compagnia de' malvagi! Così facendo sarete sicuri di camminare per la via del Paradiso; altramente correte gravissimo rischio di perdervi in eterno. Perciò quando udirete compagni proferire bestemmie, disprezzare le cose di religione, oppure cercar di allontanarvi dalle cose di Chiesa, peggio ancora dir parole anche poco contrario alla virtù della modestia, come la peste fuggiteli, tenendo per certo che quanto più puri saranno i vostri sguardi, i vostri discorsi, altrettanto Maria si compiacerà di voi, e maggiori grazie vi otterrà dal suo Figlio e nostro Redentore Gesù Cristo.

            Queste sono le tre grazie più d' ogni altra necessarie alla vostra età, e bastanti a farvi tenere sin da giovani quella strada, che vi renderà uomini onorati nell'età avanzata, pegno sicuro di una gloria eterna, che Maria procurerà indubitatamente a' suoi divoti.

            Quale ossequio offerirete voi a Maria per ottenere le grazie accennate? Poche cose bastano. Chi può reciti il suo Rosario, ma non dimentichi mai ogni giorno di recitare tre Ave e tre Gloria Patri colla giaculatoria: Cara Madre Vergine Maria, fate ch'io salvi l'anima mia. {54 [234]}

 

 

Le sei domeniche e la novena di s. Luigi Gonzaga

 

            S. Luigi Gonzaga viene proposto ad esemplare d'innocenza e di virtù a tutti, ma specialmente alla gioventù, in favor della quale già impetrò moltissime grazie dal Signore.

            I Romani Pontefici a fine di accrescere il culto di questo gran Santo a vantaggio spirituale de' cristiani concederono indulgenza plenaria a tutti quelli che pentiti e comunicati avranno santificato sei Domeniche continue precedenti alla festa del Santo, od altre nel corso dell'anno con pie opere ed orazioni ad onore del Santo medesimo e a gloria d'Iddio. Tale indulgenza si può lucrare per ciascheduna delle Domeniche suddette. Affinchè tutti siate in grado di avere le opere e le orazioni da praticarsi furono disposti qui per ogni giorno quegli esercizi che potranno servire a celebrare le Domeniche e la novena di questo Santo, e partecipare di quelle grazie e di que' favori che tutto di ottiene a' suoi divoti. {55 [235]}

 

 

Domenica prima. Per la novena. Giorno primo. S. Luigi piange i suoi peccati.

 

            Quantunque si possa dire che s. Luigi non abbia mai commesso peccato, tuttavia pianse amaramente ciò che egli riputava colpa; ed era, che in età di quattro in cinque anni trovandosi tra soldati tolse un po' di polvere da fuoco per isparare un pezzetto di artiglieria, e proferì altra volta alcune parole men dicevoli udite da' soldati medesimi, ma da lui non capite. Pure su queste due colpe pianse per tutta la vita, e la prima volta che se ne confessò fu sorpreso da un pianto, da un affanno, da uno sfinimento sì forte, che cadde svenuto appiè del confessore; nè in quel giorno fu possibile di proseguire la confessione, e negli anni appresso non se ne ricordava senza lagrime amarissime.

            Qual rossore per noi che abbiamo commesso tanti e tanto gravi peccati, eppure ce ne ridiamo senza dare alcun segno di pentimento? Ah! se si considerasse che un sol peccato mortale oltraggia un Dio, infinita bontà, ci fa perdere un Paradiso che contiene tutti beni, ci rende meritevoli dell'inferno, ove si contengono tutti i mali, chi potrebbe a tale considerazione trattenere le lagrime? {56 [236]} Questo è appunto quello che faceva piangere s. Luigi.

 

Giaculatoria.

            Amabile mio avvocato, voi che aveste sì poco da piangere e tuttavia piangeste a lagrime sì amare e continue, fate che io pianga le mie colpe e le detesti, onde ottenerne da Dio il perdono.

 

Pratica.

            Se trovate la vostra coscienza rea di qualche peccato, chiedetene perdono di cuore al Signore con promessa di confessarvene al più presto possibile.

 

Preghiera.

            Luigi santo, di angelici costumi adorno, io indegno vostro divoto umilmente prostrato dinanzi a voi, adoro quella maestà infinita che vi elevò a tanta gloria; benedico mille volte la SS. Trinità che vi concedè un' innocenza così illibata e vi adornò di tante eroiche virtù. Deh! per tanti doni sovrumani, per quell'innocenza e penitenza, per quell'amore che portaste a Dio in terra, vi prego umilmente a volermi oggi ricevere fra' vostri divoti, e ottenermi una vera contrizione de' miei peccati, una purità di cuore lontana da ogni colpa ed offesa del mio Dio. Vi supplico di essere il mio protettore in ogni azione in vita e specialmente in punto di morte, quando avrò maggior bisogno del vostro patrocinio. E voi, grande Regina del Cielo, Maria, che  {57 [237]} cotanto amaste e favoriste Luigi mentre viveva in terra, rendete efficaci queste mie preghiere, esauditele voi, non per mio merito, ma pel merito del vostro Luigi, e pel vostro materno amore. Fate, o cara Madre, che io possa imitare Luigi in vita, e dopo una santa morte essere partecipe di quella felicità, che in compagnia de' beati si gode per tutti i secoli de' secoli. Così sia.

            Sei Pater, sei Ave, e sei Gloria etc.

 

 

Domenica seconda. Giorno secondo. Penitenze di s. Luigi.

 

            Benchè la vita di s. Luigi sia un complesso delle virtù più pure e sante, tuttavia vi univa le più rigide penitenze. Ancor fanciullo macerava le innocenti sue carni con assidui digiuni. Tutto il suo cibo giunse a restringersi al peso di un' oncia. Flagellavasi a sangue; metteva sotto le lenzuola pezzetti di legno per tormentarsi anche nel sonno; sotto le vesti nascondeva speroni da cavallo perchè non aveva cilici; cercava il maggior suo scomodo nello stare, nel sedere, nel camminare. Anzi andò tant'oltre l'ardore di penitenza in Luigi, che essendo moribondo chiese con lagrime al suo superiore di essere in quell'ora estrema senza compassione flagellato da capo a' piedi, il che non ottenuto, supplicò di essere  {58 [238]} almeno gettato sulla nuda terra, e cosi morire da vero penitente per amore di Chi era morto per lui sopra un duro legno di croce.

            Se Luigi principe delicato, di sanità cagionevole, puro ed innocente faceva tante penitenze, quale confusione ciò non sarà mai per que' giovani, i quali cercano mille pretesti per fuggire ogni occasione di patire qualche cosa per amore di quel Dio che tanto patì per noi!

 

Giaculatoria.

            Glorioso s. Luigi, intercedetemi un vivo desiderio di far penitenza per cancellare la moltitudine dà' miei peccati, affinchè non abbia poi a piangerli inutilmente nell'altra vita tra le peno eterne dell'inferno.

 

Pratica.

            Non differite le penitenze alla vecchiaja, quando le forze non più la comportano. A chi vi dice che non conviene usar tanto rigore contro del nostro corpo, rispondete: chi non vuol patire con Gesù Cristo non potrà godere con Gesù Cristo.

 

Preghiera.

Luigi santo, ecc. pag. 57.

 

 

Domenica terza. Giorno terzo. S. Luigi esemplare nella virtù della purità.

 

            Ogni virtù da s. Luigi fu portata a un grado molto eminente, ma più di tutte risplendè {59 [239]} la virtù della parità. Veniva ordinariamente chiamato col nome di Angioletto o di Angelo in carne o giovane Angelico. Qualora in qualche conversazione si facessero discorsi men puri, al sopraggiugnere di Luigi niuno ardiva di proseguirli, stimando di fare un' offesa alla sua modestia, al suo candore. Convien però notare che Luigi per conservar una virtù sì bella custodiva gelosamente tutti i suoi sensi o specialmente gli occhi. Per più anni dovendo ogni dì ritrovarsi coll'imperatrice d'Austria qual paggio d'onore, non la mirò mai in faccia. Anzi colla propria madre stava sempre cogli occhi bassi, onde, diceva di non sapere qual colore ella avesse. Una volta invitato al ballo fuggì sbigottito e si poso segretamente in una stanza a pregare, e a flagellarsi a sangue. Aveva solo dieci anni, quando conosciuto il gran pregio di questa virtù, la offerì con voto alla Regina de' vergini Maria Santissima, la quale gradì per modo tal voto, che s. Luigi non provò mai tentazione contro a questa virtù, ed ebbe la gloria di portar nell'altra vita senza macchia la stola dell'innocenza battesimale.

            Giovani miei, se volete voi altresì conservare questa virtù tanto piacevole a Dio, alla Beata Vergine ed agli Angioli tutti, prendete anche voi per protettrice della vostra purità Maria Santissima. Oh quanto mai ella ama ed accoglie le anime pure e caste più delle altre! {60 [240]} Quante grazie loro concede!Però questa virtù non si potrà giammai conservare senza fuggire i discorsi disonesti e i cattivi compagni, e custodire i sensi del corpo e specialmente gli occhi.

 

Giaculatoria.

            Fate, o s. Luigi, che io fugga qual peste tutti que' compagni i quali co' loro pestiferi discorsi cercano la rovina dell'anima mia.

 

Pratica.

            Stabilite oggi di non voler mai più riguardare oggetti pericolosi o parlar di cose contrarie alla virtù di cui abbiamo parlato.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc. pag. 57.

 

 

Domenica quarta. Giorno quarto. S. Luigi staccato da' beni della terra.

 

            Niun bene terreno fu in istima a s. Luigi, se non come cosa da nulla. Compativa i ricchi ed i grandi del mondo, che si perdono dietro a beni sì vili e caduchi, e che sovente per un po' di danaro e per un palmo di terreno perdono la loro eterna felicità. Disprezzava ogni rispetto umano, e sebbene più volte deriso e burlato, tuttavia egli non cessava mai di comparire umilmente vestito anche ne' luoghi di comparsa. Lasciava che ognuno parlasse a suo talento, ed egli modesto in casa, {61 [241]} per le contrade e specialmente in Chiesa aveva solo a cuore la frequenza de' Sacramenti e tutte quelle cose che riguardavano l'onor di Dio. Ma siccome egli era in mezzo alle grandezze, epperciò il suo cuore in pericolo di affezionarsi a' beni terreni; così egli abbandonò il principato, i parenti, gli amici, e dopo moltissimi contrasti da parte degli amatori del mondo si fece religioso nella Compagnia di Gesù, dove pervenne al più alto grado di cristiana perfezione.

            Se vogliamo anche noi distaccare il nostro cuore dalle cose di questo mondo ed affezionarci alle cose di Dio cominciamo dal disprezzare i beni terreni che c'impediscono e stimare solo quelle cose che giovane per condurci alla beata eternità dicendo come diceva s. Luigi: ciò che non è eterno è un nulla: Quod œternum non est nihil est. Questo si otterrà facilmente se dispregiando ogni rispetto umano attenderemo alle cose che riguardano all'onor d' Iddio e specialmente alla frequenza de' Sacramenti della confessione e comunione, che sono i due mezzi più efficaci per vincere i rispetti umani, staccare il nostro cuore dalle cose terrene e innamorarlo delle celesti.

 

Giaculatoria.

            Amabilissimo s. Luigi, per quella stretta unione che voi aveste con Dio fate, che il mio cuore per l'avvenire non pensi più ad {62 [242]} altro se non allo cose del cielo, ed abbia sempre a vile quelle della terra.

 

Pratica.

            Risolviamo oggi di voler frequentare per quanto ci è possibile i Sacramenti della confessione e della comunione.

            Preghiera. - Luigi santo, ecc. pag. 57.

 

 

Domenica quinta. Giorno quinto. Carità di s. Luigi verso del prossimo.

 

            L'amore verso del nostro prossimo è la misura dell'amor di Dio. S. Luigi non solo aveva viscere di carità verso del prossimo; ma sapeva maravigliosamente sopportarne i difetti. Fin da fanciullo era sì paziente agl'insulti, agli oltraggi, alle villanie de' compagni, che ben lontano dal mostrarsi offeso gioiva e vedevasi tutto allegro, e chi più lo disprezzava, più da lui era amato. Quando poi udiva trovarsi qualche poverello alla porta egli subito lo. andava a vedere, e tutto allegro correva dalla Marchesa sua madre per chiederle qualche cosa, ed ottenutola, voleva andarla a riporre egli stesso nella mano del mendico. Questa carità era molto più ardente per li bisogni dell'anima. Ancora secolare portavasi nelle chiese ad insegnare il catechismo agl'ignoranti, ne correggeva i costumi, e studiavasi di acquetarli nelle risse e nelle discordie. {63 [243]} Fattosi religioso scorreva per la città di Roma onde istruire i mendici; quindi li menava seco da qualche confessore affinchè fossero assolti dalle loro colpe e rimessi in grazia d'Iddio. Desiderando di giovar maggiormente al prossimo col dare la propria vita, questo fece ancora; imperciocchè in una pestilenza avvenuta in Roma ottenne di servire agli appestati, e dove più erano schifosi gl'infetti più volentieri Luigi prestava il suo ministero. Si metteva le tasche in collo, camminava per la città accattando limosina di porta in porta, indi se ne ritornava all'ospedale per sovvenire que' miserabili, prestando loro ogni più basso servigio. Ma non andò molto che il Signore appagò i voti di Luigi, e permise che egli stesso fosse attaccato da quel morbo contagioso, che il venne lentamente consumando, e infine lo tolse di vita.

            Anche noi, o giovani cari, possiamo imitare s. Luigi nelle opere di carità, nel sopportare i difetti de' nostri compagni e perdonar loro quando siamo oltraggiati; ma questa carità è assai più grande se procureremo d'insegnare loro le cose necessarie per la eterna salvezza, o        almeno condurli in que' luoghi dove ne possono essere instrutti. Quante anime possiamo levare dal sentiero della perdizione e rimetterle in quella strada che le conduce a salvamento; ed allora quali grazie da Dio ci otterrà s. Luigi! {64 [244]}

 

Giaculatoria.

            Amabilissimo s. Luigi, infiammate il mio cuore del vero amor del prossimo, onde cresca sempre in me l'amor d'Iddio.

 

Pratica.

            Fate ogni vostro possibile per dare buon esempio e condur qualche vostro compagno a sentire la parola d'Iddio, ed a ricevere il Sacramento della Confessione.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc., pag. 57.

 

 

Domenica sesta. Giorno sesto. Amor di S. Luigi verso Dio.

 

            S. Luigi nell'amor verso Dio fu un Serafino. Tanto ne era acceso, che al pensare o udir parlare delle cose del Signore quasi cadeva di sfinimento. Era poi singolare il suo amore per Gesù Crocifisso. Ogni volta che veniva da altri disprezzato, oppure pativa dolor di testa o altro incomodo di sanità erane lietissimo, e bramava patir di più pel suo Signore. Quale fu poi la tenerezza di Luigi per Gesù Sacramentato! Passava più ore al giorno avanti l'Altare del Sacramento. Impiegava tre giorni a prepararsi alla comunione, tre giorni appresso per farne il ringraziamento. Nel ricevere, poi l'Ostia santa discioglievasi in tali {65 [245]} lagrime e deliqui, che spesso non aveva più forze a rizzarsi da terra.

            Da quale cosa deriva mai che noi proviamo sì poco gusto per lo cose spirituali? Questo avviene dall'essere il nostro cuore poco innamorato di Gesù Crocifisso, e dall'accostarci troppo di rado alla SS. Comunione o dall'accostarvici indegnamente perchè è impossibile l'avvicinarci a queste due inesauste fornaci dell'amore d'Iddio, senza sentirci infiammati e provarne conforto e contento. Accostiamoci per l'avvenire con cuore acceso di viva carità o di atti ferventi di fede, di speranza e di dolore; è allora proveremo anche noi quelle delizie e quelle contentezze che provava s. Luigi.

 

Giaculatoria.

            O gran Serafino d'amore, infiammate il cuor mio del vero amor Divino, sicchè per l'avvenire altro più non voglia che amare Dio, e a lui solo servire.

 

Pratica.

            Procurate di recitare le preghiere del mattino e della sera avanti l'immagine di Gesù Crocifisso, e baciatelo spesso. l sommi Pontefici concedettero molte indulgenze a chi bacia il Crocifisso.

            Quando potete andate a far qualche visita a Gesù Sacramentato, specialmente dove è esposto per l' adorazione delle quarant'ore.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc. pag. 57. {66 [246]}

 

 

Tre considerazioni che vagliono a compiere l' esercizio de' nove giorni per la novena di s. Luigi.

 

Settimo giorno. S. Luigi si diede per tempo a Dio.

 

            Per lo più non si conosce il pregio della Divina grazia se non quando si è perduta; o molti rimediano al passato col piangere i trascorsi che hanno commesso. Di Luigi non fu così. Appena potè conoscere Iddio, subito cominciò ad amarlo; le prime sue voci furono i dolci nomi di Gesù e di Maria; le prime /inclinazioni furono per la pietà, i primi trattenimenti furono esercizi di sincera divozione; il qual tenore di vita proseguì finché visse. Questo mio figliuolo, testificò sua madre, fu sempre un. angiolino. Da sette anni di età fino alla morte sempre tenne una vita santa, una vita angelica e vera idea di perfetta santità.

            Quanto mai piace al Signore l'essere servito singolarmente in tempo di gioventù. Questo conobbe s. Luigi; e il Signore lo colmò di tante grazie, che divenne un gran Santo. Se s. Luigi avesse aspettato sino all'età avanzata a darsi a Dio non sarebbe senza dubbio divenuto sì gran Santo, giacchè egli morì molto giovane, e può essere che nemmen si fosse salvato. {67 [247]}

            Perchè dunque non consacrare al Signore questo tempo di nostra gioventù, che tanto gradisce? Perchè differire di giorno in giorno ad abbandonare il peccato e cominciar una vita da fedele Cristiano? Tutti quelli che ora si trovano nell'inferno avevano volontà di darsi poi una volta a Dio, ma la morte li prevenne, e adesso sono perduti per sempre; e fra quelle fiamme vanno gridando: noi insensati l'abbiamo sbagliata: nos insensati erravimus.

 

Giaculatoria.

            Fate, o glorioso s. Luigi, che io pianga il tempo perduto, e che quello che il Signore mi concederà tutto possa per lui impiegare.

 

Pratica.

            Fuggite i cattivi compagni, che sono la cagione funesta di tanto tempo perduto, e cominciate oggi una vita nuova che piaccia al Signore.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc., pag. 57.

 

 

Ottavo giorno. S. Luigi modello nella preghiera.

 

            Questi doni e queste virtù sublimi, di cui era adorno s. Luigi, bisogna dirli anche fratto delle sue preghiere. Illuminato egli da Dio sapeva che quanto gli dimandiamo per l'anima nostra ci viene conceduto: petite et accipietis. {68 [248]}

            Appena potè articolare qualche parola di divozione suggerita dalla pia sua madre, ne rimase altamente affezionato. A quattro anni si assentava dalla presenza altrui e, fatto cercare dalla madre, veniva trovato in qualche nascondiglio, ove a terra genuflesso, colle sue manine giunte dinanzi al petto fervorosamente pregava; e quantunque forte chiamato, con difficoltà poteva udire ciò che da lui si voleva, tanto era il diletto che provava in trattenersi con Dio. Questo tenor di vita col crescere degli anni divenne sempre più perfetto, e arrivò ad ottenere quel privilegio di non essere più distratto nello sue orazioni. Anzi bisognava che si facesse grande violenza per cessare dalla preghiera. Con questo mezzo giunse a quel sublime grado di santità che si può quasi dire senza esempio.

            Procuriamo anche noi di acquistare questo spirito di preghiera. In ogni nostro bisogno, nelle tribolazioni, nelle disgrazie, nell'intraprendere qualche azione difficile non tralasciamo mai di ricorrere a Dio. Ma soprattutto ne' bisogni dell'anima ricorriamo a lui con fiducia, e saremo sicuri di essere esauditi. Preghiamo altresì il Signore che ci faccia conoscere in quale stato Egli voglia essere servito da noi, affinchè posiamo spender bene quel tempo che egli pose in nostro potere, e da cui dipende la nostra eterna salvezza. {69 [249]}

 

Giaculatoria.

            Ottenetemi, o glorioso s. Luigi, una scintilla del vostro fervore, e fate che sempre cresca in me lo spirito di preghiera e di divozione.

 

Pratica.

            Esaminate come vi regolaste pel passato nella preghiera, e procurate d'infervorarvi sempre più, massimamente col recitare lungo il giorno qualche giaculatoria a Dio e al vostro avvocato s. Luigi.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc. pag. 57

 

 

Nono giorno. Preziosa morte di s. Luigi.

 

            Le cose che ci possono turbare in punto di morte sono specialmente i peccati della vita passata e il timore de' castighi divini per l'altra vita. San Luigi niente di ciò aveva a temere; la sua vita era stata un continuo pensare alla morte, e la considerava come unico mezzo per finire l'esilio di questo mondo, e andare al possesso di que' beni celesti che tanto desiderava. Tanti digiuni, così rigide mortificazioni, le austerità, le continue meditazioni e preghiere, in somma la vita veramente angelica che aveva tenuto, quale cosa gli avranno fatto temere? Egli è perciò che all'avviso di morire cantò il Te Deum, e pien di allegrezza andava ripetendo: oh che gioia, ce ne andiamo: Lœtantes imus. Riseppe {70 [250]} da Dio l'istante di sua morte, e dopo goduta la gloria del paradiso nell'estasi di una notte, che a lui parve un momento, promettendo a tetti gli astanti che avrebbe eseguito le loro commissioni con Dio, con Maria, cogli altri Santi, nel bacio di Gesù Crocifisso placidamente spirò. Che bel morire!

            Ci piace senza dubbio la morte preziosa di s. Luigi. Se la vogliamo sarà tale per noi. Ma badiamo che al punto di morte si raccoglie quello che seminato abbiamo nel corso di nostra vita. Se abbiamo fatto opere buone, beati noi, la morte ci riuscirà di contento, il paradiso sarà aperto per noi; al contrario guai a noi; rimorsi di coscienza nel punto di morte; un inferno aperto che ci aspetta: quœ seminaverit homo hœc et metet.

 

Giaculatoria.

            Ottenetemi, o glorioso s. Luigi, di poter condurre una vita buona per fare una morte santa.

 

Pratica

            Pensate ogni sera se doveste morire in quella notte quale sarebbe la vostra morte.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc. pag. 57. {71 [251]}

 

Festa di s. Luigi. La gloria di Luigi in Cielo.

 

            La gloria di cui un' anima è coronata in Paradiso si misura specialmente da questi tre punti: dall'innocenza della vita, dalla penitenza e dalla carità Queste virtù furono in s. Luigi luminosissime. Non iscorgesi in tutta sua vita una colpa che si possa dire certamente veniale. Appena acquistò l'uso di ragione si rivolse di tutto cuore a Dio per amarlo. All'innocenza accoppiò rigorosissima penitenza. Ora se in Cielo si tiene conto di un bicchiere di acqua dato per Dio, che sarà di tanto sangue che Luigi sparse ancora fanciullo flagellandosi più volte al giorno da rimanere gli abiti insanguinati? Che diremo del levarsi di notte a pregare genuflesso sul gelido terreno agghiacciandosi al freddo? Che de' digiuni sì austeri? Che di tanto invenzioni di flagelli, con cui macero le sue 'carni innocenti? Tutto questo quale gloria avrà meritato a s. Luigi in Cielo! La sua carità verso Dio e verso del prossimo era così intensa, che tutto il viver suo dal primo uso di ragione fino alla morte fu un continuo esercizio di carità verso il prossimo e d'amor verso Dio. Onde non è maraviglia che santa Maddalena de' Pazzi, la quale rapita a contemplare la felicità de' beati vide la gloria di s. Luigi, abbia esclamato che se veduto non {72 [252]} avesse, non avrebbe mai creduto essere tanta gloria in Paradiso, quanto quella di cui era adorno s. Luigi.

            Ecco, o giovani miei, a che conduce una vita buona e virtuosa, ad una beata eternità di delizie, ad una gloria incomprensibile, dove contempleremo Iddio a faccia a faccia, lo loderemo, lo benediremo insieme con Maria, cogli Angeli e con tutti i beati per tutti i secoli. Coraggio adunque cominciamo per tempo a lavorar pel Signore, ci tocca patire qualche cosa in questo mondo, ma sarà poi eterno il premio che avremo nell'altro.

 

Giaculatoria.

            Pietosissimo s. Luigi, fatemi santo, e rendetemi un di partecipe della vostra gloria in Paradiso.

 

Pratica.

            Offerite al santo tutti gli esercizi di pietà di questo giorno per ottenere il dono della perseveranza.

 

Preghiera.

            Luigi santo, ecc. pag. 57. {73 [253]}

 

 

Inno.

 

Infensus hostis gloriæ,

            Omnisque culpæ nescius,

            Et mollis osor curiæ

            Laudetur Aloysius.

Alma juvante Virgine,

            Ex matris alvo ducitur,

            Simulque sacro flumine

            Nascens puer renascitur.

Primis ab incunabulis

            Piæ loquelæ semina

            Castis fluunt labellulis

            Jesu et Mariæ nomina.

Sommo sacer iam Nomini

            Curas profanas abdicat,

            Et se decennis virgini

            Per castitatem dedicat.

Deo trahente cœlitus,

            Sic mente pergit vivere,

            Ut carnis expers spiritus,

            Vel angelus cum corpore.

Non hunc honores sæculi

            Non magna tangunt nomina,

            Non aulici, non servuli,

            Nec cara gentis agmina.

Sed hæc habens despectui,

            Sacrisque captus gaudiis,

            Adjunctus almo cœtui

            Christi meret stipendiis. {74 [254]}

Illo nihil perfectius,

            Nihil fuit constantius,

            Omni carens labecula

            Fit sanctitatis regula.

Uni ter almo Numini,

            Sanctoque Jesu nomini

            Sit laus, decus, dilectio,

            Sit laus et Aloysio.

                        Amen.

            V. Ora pro nobis Sancte Aloysi.

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

            Al Magn. Ant. Elegi abiectus esse in domo Dei mei magis, quam habitare in tabernaculis peccatorum.

 

Oremus.

            Cœlestium donorum distributor Deus, qui in Angelico Juvene Aloysio miram vitæ innocentiam pari cum pœnitentia sociasti: ejus meritis et precibus concede, ut innocentem non secuti, pœnitentem imitemur. Per Christum Dominum nostrum. Amen. {75 [255]}

 

 

Parte seconda. Esercizi particolari di cristiana pietà.

 

Preghiere del mattino e della sera.

 

            Un buon figliuolo appena svegliato deve fare il segno della s. Croce, indi offerire il suo cuore a Dio dicendo: Gesù, Giuseppe e Maria vi dono il mio cuore e l'anima mia. Di poi alzarsi da letto e vestirsi colla massima modestia. S. Luigi Gonzaga voleva nemmeno che gli vedessero nudi i. piedi, perchè giudicava la verecondia come un limpido specchio il quale anche ad un soffio solo si appanna.

            Mentre vi vestite potete dire: Angelo del Signore, che siete mio custode per ordine della sua pietosa provvidenza, custoditemi in questo giorno, illuminate il mio intelletto {76 [256]} reggete i miei affetti, governate i miei sentimenti, acciocchè io non offenda il mio Signore Iddio. Cosi sia. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, siccome sempre fu, è, sarà per tutti i secoli. Cosi sia. Dicendo questa preghiera si guadagnano molte indulgenze.

            Subito vestito vi porrete ginocchioni avanti l'immagine di Gesù crocifisso o della B. Vergine, indi reciterete le seguenti preghiere:

            Nel nome del Padre, e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Cosi sia.

            Signor mio, Dio mio, io vi dono tutto il mio cuore.

            Vi adoro, e vi amo con tutto il cuore; vi ringrazio di avermi creato, fatto Cristiano, e conservato in questa notte. Vi offerisco tutte le mio azioni, e vi prego di darmi grazia di non offendervi mai, principalmente in questo giorno.

            Padre nostro, che sei ne' cieli, sia santificato il nome tuo, venga il regno tuo, sia fatta la volontà tua come in cielo, cosi in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi il rimettiamo a' nostri debitori, e non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Cosi sia.

            Dio ti salvi, o Maria, piena di grazia, il Signore è teco, tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori {77 [257]} adesso e nell'ora della morte nostra. Cosi sia.

            Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Ed in Gesù Cristo suo Figliuolo unico Signor nostro: il quale fu concepita di Spirito Santo, nacque di Maria Vergine: pati sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso morto e sepolto: discese agl'inferni, il terzo giorno risuscitò da morte: sali al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente l di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti. Credo nello Spirito Santo: la Santa Chiesa Cattolica: la Comunione dei Santi: la remissione de' peccati: la risurrezione della carne: la vita eterna. Cosi è.

            Dio ti salvi, o Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra. A te ricorriamo noi miseri figliuoli di Eva, a te sospiriamo gemendo e piangendo in questa valle di lagrime. Su adunque, o Avvocata nostra, degnati di volgere verso di noi i tuoi occhi misericordiosi, e mostraci dopo questo esilio Gesù benedetto frutto del tuo seno. Madre di clemenza, di pietà, di dolcezza, o Vergine Maria.

 

            I Comandamenti di Dio sono dieci:

1. Io sono il Signore Iddio tuo, non avrai altro Dio avanti di me.

2. Non nominare il nome di Dio in vano.

3. Ricordati di santificare le feste. {78 [258]}

4. Onora il padre e la madre, acciocchè tu vivi lungo tempo sopra la terra.

5. Non ammazzare.

6. Non fornicare.

7. Non rubare.

8. Non dire il falso testimonio.

9. Non desiderare la donna d'altri.

10. Non desiderare la roba d'altri.

 

            I comandamenti della s. Chiesa sono cinque:

1. Udire la messa intera tutte le Domeniche e le altre feste comandate,

2. Digiunare la Quaresima, le quattro tempora ed altre vigilie comandate, e non 'mangiar carne il venerdì e il sabbato.

3. Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi alla Pasqua.

4. Non celebrare le nozze ne' tempi proibiti.

5. Pagar le decime secondo l'usanza.

 

Atto di Fede.

            Credo fermamente, che vi è Dio, il quale premia i buoni e castiga i cattivi. Credo, che in Dio vi sono tre persone realmente distinte, Padre, Figliuolo e Spirito Santo. Credo, che il Figliuol di Dio si è fatto uomo nel seno purissimo di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo: come uomo è morto sulla croce per i nostri peccati, ed il terzo di risuscitò. Credo queste e tutte le altre verità della nostra Santa Fede, perchè Dio sommamente {79 [259]} verace le ha rivelate alla Santa Chiesa, e per mezzo della Santa Chiesa le insegna a noi.

 

Atto di Speranza.

            Mio Dio, perchè siete onnipotente, misericordioso e fedele, spero, che mi darete il perdono de' miei peccati, la grazia di vivere e morir bene, ed il Paradiso, che mi avete promesso per li meriti di Gesù Cristo, facendo io opere da buon Cristiano, come propongo di fare col vostro santo ajuto.

 

Atto di Carità.

            Dio mio, vi amo sopra ogni cosa, vi amo per li beni, che ho ricevuto da voi, vi amo per quelli che spero di ricevere; ma vi amo principalmente, perchè siete Dio d'infinita bontà, epperciò degno per voi medesimo di essere amato sopra tutte le cose, ed amo il prossimo come me stesso per amor vostro.

 

Atto di Contrizione.

            Misericordia, Signore, mi pento, mi dolgo con tutto il cuore di avervi offeso, mi pento non solo per li beni, che ho perduto, e per i mali, che ho meritato peccando, ma mi pento principalmente perchè ho offeso un Dio si buono e si grande come siete Voi. Vorrei prima esser morto che avervi offeso. E propongo fermamente colla vostra grazia di {80 [260]} non offendervi mai pia, perchè vi amo sopra ogni cosa. Gesù mio, misericordia.

            Il regnante Pio IX concede l'indulgenza di cento giorni ogni volta che si dice: Gesù mio, misericordia.

            Pel decorso del giorno: Vergine Maria, Madre di Gesù, s. Luigi Gonzaga, fatemi santo.

            Finite le preghiere portatevi da' vostri genitori per intendere i loro ordini, e non intraprendete cosa alcuna senza il loro consenso.

            Alla sera reciterete la terza parte del Rosario (se non l'avete ancora recitata lungo il giorno) in compagnia de'vostri fratelli e delle vostre sorelle, ma divotamente, nè troppo in fretta, senza appoggiarvi incivilmente sulla tavola o sugli stagni. Qualora vi manchi il tempo per la recitazione del Rosario, dite almeno tre Ave Maria etc. per ottenere il patrocinio di Lei. Direte poi le stesse preghiere del mattino aggiugnendo questa breve preghiera a s. Luigi Gonzaga: Glorioso s. Luigi, io vi supplico umilmente di ricevermi sotto la vostra protezione e di ottenermidal Signore l'aiuto di praticare le vostre virtù in vita per fare una santa morte ed essere tiri di partecipe della vostra gloria in Paradiso. Cosi sia. Pater, Ave e Gloria.

            Fermatevi alcuni istanti a considerare lo stato di vostra coscienza, e se vi trovate reo di {81 [261]} qualche peccato, fate di cuore un atto di contrizione promettendo di confessarvene al più presto possibile. Mentre vi spogliate immaginatevi di vedere i carnefici a levar con violenza le vesti di dosso a Gesù Cristo per flagellarlo. Appena coricato direte:

            Gesù, Giuseppe e Maria vi dono il mio cuore e l'anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria assistetemi nell'ultima agonia. Gesù, Giuseppe e Maria spiri in pace con voi l'anima mia. Pensando quindi alla presenza di Dio colle mani giunte innanzi al petto prendete riposo.

            Lungo il giorno, oppure dopo le preghiere del mattino o della sera leggete un tratto della vita di qualche santo, come di s. Luigi, oppure una delle considerazioni poste a carte 31, oppure pensate agli avvisi, il confessore vi diede nell'ultima confessione.

            Un buon figliuolo lungo il giorno deve attendere diligentemente a quelle cose che riguardano al proprio stato, e indirizzare ogni azione al Signore dicendo: Signore, vi «ferisco questo lavoro, dategli la vostra santa benedizione.

            Al mattino, al mezzo di ed alla sera quando suona l'Ave Maria conviene porsi in ginocchio eccetto il sabbato, la Domenica ed il tempo Pasquale, in cui si sta in piedi; e recitare la seguente orazione:

            Angelus Domini nuntiavil Mariœ, et concepit de Spiritu Sancto. Ave Maria etc. {82 [262]}

            Ecce Ancilla Domini, fiat mihi secundunt verbum tuum. Ave Maria etc.

            Et verbum caro factum est, et habitavit in nobis. Ave Maria etc. Tre Gloria Patri.

            Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.

            Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

Oremus.

            Gratiam tuam, quœsumus, Domine, mentibus nostris infunde, ut qui, Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationern cognovimus, per passionem ejus et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen.

            Benedetto XIV concedè cento giorni d'indulgenza ogni volta che si pratica tale divozione.

            Ci sono pure parecchie indulgenze per chi accompagna il SS. Viatico, quando è portato agl'infermi, o non potendo andare dite un Pater ed Ave.

            Quando si suona l'agonia molte altre indulgenze si possono lucrare da chi interviene alla Chiesa a pregare per quel moribondo, e non potendo, recita almeno un Pater ed Ave. Lo stesso dicasi al segno della morte per chi dice tre Requiem œternam in suffragio di quell'anima passata all'eternità.

            Prima di prender cibo fate il segno della santa croce e dite: Signore, date la vostra benedizione a me e a'cibi che prenderò per mantenermi {83 [263]} nel vostro santo servizio. S. Benedetto un giorno prima di mettersi a tavola fatto secondo il solito il segno della croce, con gran rumore vide spezzarsi un bicchiere entro cui era messo il veleno.

            Dopo il cibo: Signore, vi ringrazio de' benefizi che mi avete fatto, datemi grazia che me ne possa servire in bene.

 

 

Maniera di assistere con frutto alla Santa Mmessa

 

 

Avvertimento

 

            La messa è l' offerta ed il sacrificio del corpo e del sangue di,Nostro Signor G. C. che viene offerto e distribuito sotto le specie del pane e del vino consacrato: Capite bene, o figliuoli, che nell'assistere alla santa Messa fa lo stesso come se voi vedeste il Divin Salvatore uscir di Gerusalemme e portare la croce sul monte Calvario, dove giunto viene fra' più barbari tormenti crocifisso spargendo fino all'ultima goccia il proprio sangue. Questo medesimo sacrificio rinnova il' Sacerdote mentre celebra la santa Messa  {84 [264]} con questa sola distinzione che il sacrifizio del Calvario Gesù Cristo lo fece collo spargimento di sangue, quello della Messa è incruento, cioè senza spargimento di sangue. Siccome non si può immaginare cosa più santa, più preziosa quanto il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità di Gesù Cristo, così voi quando andate alla santa Messa, voglio siate persuasi che fate un'azione la più grande, la più santa, la più gloriosa a Dio, e la più utile all'anima propria. Gesù Cristo viene egli stesso in persona ad applicare a ciascuno in particolare i meriti di quel sangue adorabilissimo, il quale sparse per noi sul Calvario in croce. Ciò deve inspirarci una grande idea della santa Messa e farci desiderare 'li assistervi bene.

            Ma il vedere tanti figliuoli con volontà deliberata distratti starvi irriverentemente senza modestia, senza attenzione, senza rispetto, rimanendosi in piedi, guardando qua e là, ah! costoro rinnovano più volte i patimenti del Calvario con grave scandalo de' compagni e disonore della religione!

            Per evitar un male così grande entrate con disposizioni di vero cristiano nello spirito di Gesù Cristo, e supponete di vederlo cominciare la sua dolorosa passione, esposto a' più barbari trattamenti per nostra salvezza. Durante la Messa state con modestia e raccoglimento tale che alcuna cosa non sia per  {85 [265]} disturbarvi. Il vostro spirito, il cuore, i sentimenti vostri non siano ad altro intenti che ad onorare Iddio. Vi raccomando di avere grande premura per andare alla santa Messa, e di tollerare a tal fine anche qualche incomodo. S. Isidoro che era servo di campagna si levava di buon mattino per andar alla santa Messa, e trovavasi a tempo debito a fare quelle cose che dal suo padrone gli venivano comandate. Con questo si tirò dal Signore ogni sorta di benedizioni per modo che ogni suo lavoro riusciva bene.

 

In principio della Messa.

            Signor mio Gesù Cristo, io vi offerisco questo santo sacrifizio a vostra maggior gloria ed a bene spirituale dell'anima mia, fatemi la grazia che il mio cuore e la mia mente ad altro più non pensino che a voi. Anima mia scaccia ogni altro pensiero e preparati ad assistere a questa santa Messa col massimo raccoglimento.

 

Al Confiteor.

            Io confesso a Dio onnipotente, alla Beata Maria sempre Vergine, al Beato Michele Arcangelo, al Beato Gioanni Battista, a' santi Apostoli Pietro e Paolo e a tutti i Santi, perchè molto peccai con pensieri, parole ed opere per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Perciò prego la Beata  {86 [266]} Vergine Maria, il Beato:Michele Arcangelo, il B. Gioanni Battista, i Ss. Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi ad intercedere per me appresso il Signor nostro Iddio.

 

Il Sacerdote ascende all'Altare.

            Tutta la terra vi adori, o Signore, e canti lode al vostro santo nome. Sia gloria al Padre, al Figliuolo, ed allo Spirito Santo. Cosi sia.

 

Al kyrie eleison.

            Signor mio Gesù Cristo, abbiate misericordia di questa povera anima mia.

 

Al Gloria

            Sia gloria a Dio nel più alto de' cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà, perché solo Iddio è degno di essere lodato e glorificato per tutti i secoli.

 

All'Oremus

            Ricevete, o Signore, le preghiere che da questo Sacerdote vi sono indirizzate per me. Concedetemi la grazia di vivere e morire da buon cristiano nel grembo della santa Madre Chiesa.

 

All'Epistola.

            Infiammate, o Signore, il cuor mio del vostro santo Amore, acciocchè io vi ami e vi serva tutti i giorni della mia vi  {87 [267]}

 

Al Vangelo.

            Io sono pronto, o Signore, a confessare la fede del Vangelo a costo della mia vita professando le grandi verità, che ivi sono contenute. Datemi grazia e fortezza per fare la vostra Divina volontà, e di fuggire tutte le occasioni di peccare.

 

Al Credo.

            Io credo fermamente tutte te verità che voi, mio Dio, rivelaste alla vostra Chiesa, perchè siete verità infallibile. Accrescete perciò in me lo spirito di viva fede, di ferma speranza, e d'infiammata carità.

 

All'Offertorio.

            Vi offerisco, o mio Dio, per le mani del Sacerdote quel pane e quel vino che debbono essere cangiati nel corpo e nel sangue di Gesù Cristo. Vi offro nel medesimo tempo il mio cuore, la lingua mia, affinchè per l'avvenire altra non desideri nè d'altra cosa io parli, se non di quello che riguarda al vostro santo servizio.

 

All'Orale Fratres.

            Ricevete, Signore, questo sacrifizio per onore o gloria del vostro santo nome, per mio 'vantaggio, e per quello di tutta la vostra. santa Chiesa. {88 [268]}

 

Al Prœfatio.

            Mio cuore alzati a Dio e pensa alla passione di Gesù Cristo, che egli va a cominciare per li tuoi peccati.

 

Al Sanctus.

            Anima mia unisci ogni tuo affetto al coro degli Angeli, e canta con essi un inno di gloria dicendo: Santo, Santo, Santo è il Signori, il Dio degli eserciti. Sia glorificato o benedetto per tutti i secoli.

 

Al Memento de’vivi

            Vi prego, o Gesù mio, di ricordarvi dei miei genitori, degli altri parenti, de' benefattori, degli amici miei, ed anche de' miei nemici; ricordatevi altresi del sommo Pontefice e di tutta la Chiesa, e di ogni autorità spirituale o temporale, a cui tutti sia pace, concordia e benedizione.

 

All'elevazione dell'Ostia.

            Con tutta umiltà prostrato vi adoro, o Signore, e credo fermamente che esistete in quest'Ostia sacra. Oh gran mistero, un Dio viene dal cielo in terra per la mia salute! Sia lodato,e ringraziato ogni momento il Santissimo e divinissimo Sacramento. (100 giorni d'Indulgenza ogni volta). {89 [269]}

 

All'elevazione del Calice.

            Signor mio Gesù Cristo, io adoro quel sangue che voi spargeste per salvare l'anima mia. Io ve l'offerisco in memoria della vostra passione, morte, risurrezione, e ascensione al cielo; ricevetelo in isconto dee miei peccati, e per li bisogni di santa Chiesa.

 

Al memento de' morti.

            Ricordatevi, Signore, delle anime del Purgatorio o specialmente di quelle de' miei parenti, benefattori spirituali e temporali. Liberatele da quelle pene e date a tutte la gloria dal Paradiso.

 

Al Pater noster.

            Vi ringrazio, Gesù mio, di questo eccellente modello di preghiera che mi deste, fatemi la grazia che io la possa recitare colla divozione e coli' attenzione che ai merita. Concedetemi quanto in essa vi dimanda per me quel Sacerdote, e soprattutto non permettete che nelle tentazioni io cada in mortale peccato, unico e sommo male che può farmi perdere eternamente. Dite il Pater noster etc.

 

All'Agnus Dei.

            Gesti, agnello immacolato, vi supplico ad usare misericordia a me e a tutti gli uomini  {90 [270]} del mondo affinché tutti si convertano a voi, per godere quella vera pace che provano coloro i quali sono in grazia vostra.

 

Al Domine non sum dignus.

            O Signore, per la moltitudine de' miei peccati io non son degno che voi veniate ad abitare nell'anima mia; ma dite solamente una parola, e mi sarà rimesso ogni peccato. Oh quanto mi spiace di avervi offeso, fatemi la grazia, che non vi offenda mai più per l'avvenire.

 

Alla Comunione.

            Se non potete comunicarvi sacramentalmente fate almeno la comunione spirituale, che consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù nel nostro cuore, dicendo:

            Mio caro e buon Gesù, poichè questa mattina io non posso ricevere l'Ostia Santa, venite nondimeno a prendere possesso di me colla vostra grazia, onde io viva sempre nel vostro santo amore. La grazia che singolarmente vi domando è di potere star lontano da' cattivi compagni, perchè se avrò la sorte di frequentare buoni compagni, io pure sarò buono e potrò salvar l'anima mia.

 

Alle ultime orazioni.

            Vi ringrazio, o mio Dio, di esservi sacri, tinto per me. Fate che sin da questo momento  {91 [271]} tutto io mi possa sacrificare a Voi. Dispiaceri, fatiche, caldo, freddo, fame, sete ed anche la morte tutto accetterò volentieri dalle vostre mani, pronto ad offerire tutto e perdere tutto, purchè io possa adempiere la vostra santa legge.

 

Alla Benedizione.

            Benedite, Signore, queste sante risoluzioni; beneditemi per la mano del vostro ministro, e fate che gli effetti di questa benedizione siano eternamente sopra di me. Nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Così sia.

 

All'ultimo Vangelo.

            Verbo eterno, fatto carne per salvare l'anima mia, io vi adoro col più profondo rispetto, e vi ringrazio di quanto patiste per me. Concedetemi la grafia di conservare i frutti di questa santa Messa; perdonatemi se non vi ho assistito colla debita attenzione, e fate che uscendo io di questa Chiesa abbiano gli occhi, la lingua e tutti i sensi miei i1n sommo orrore ogni cosa che si opponga alle verità del vostro santo Vangelo

            Dite una Salve alla B. V. ed un Pater a s. Luigi, affinché vi aiutino a mantenere i proponimenti fatti e soprattutto di evitare i cattivi discorsi. {92 [272]}

 

 

Maniera pratica per accostarsi degnamente al sacramento della Confessione

 

            Cari figliuoli, se voi non imparate da giovani a confessarvi bene correte pericolo di non apprendere mai più in vita vostra, e per conseguenza di non confessarvi mai a dovere con vostro grave danno, e forse a rischio di vostra eterna salvezza. Prima di tutto vorrei che foste persuasi che qualunque colpa voi abbiate sulla vostra coscienza, vi sarà perdonata nella vostra confessione, purchè vi accostiate colle debite disposizioni.

            La prima di esse consiste nel fare l'esame di coscienza, vale a dire richiamarvi a memoria le vostre azioni per iscoprire quali siano state buone e quali peccaminose.

            Cominciate dal pregare il Signore che vi illumini dicendo: Signor mio Gesù Cristo, Redentor dell'anima mia, io mi getto a'vostri piedi supplicandovi ad aver pietà e misericordia di me. illuminatemi colla vostra grazia, affinché io conosca ora i miei peccati come li farete a me noti quando presenterommi al vostro giudicio. rate, o mio Dio, che li detesti con vero dolore, e ne conseguisca il perdono per li meriti infiniti  {93 [273]} del sangue preziosissimo di Gesù Cristo sparso per me sulla croce. Vergine Santissima, san Luigi Gonzaga, pregate per me onde possa fare una buona confessione.

 

Esame.

            Esaminatevi se parlaste male delle cose di religione; se bestemmiaste, nominaste il nome d'Iddio in vano; se ascoltaste la santa Messa ne'giorni festivi con esservi occupato in opere di pietà, o piuttosto vi occupaste in lavori proibiti, saminatevi se disobbediste a' vostri parenti, superiori o maestri, o deste loro qualche risposta insolente; se foste di scandalo in Chiesa o fuori di Chiesa, specialmente con discorsi osceni o con cattivi consigli; se rubaste qualche cosa in casa o fuori di casa. Notate che si può anche rubare non occupando il tempo in quelle cose che vi sono comandate. Se diceste, ascoltaste, faceste, permetteste, o anche solo pensaste alcuna cosa contra l'onestà. Vi debbo però avvertire riguardo all'esame, che non basta esporre semplicemente il peccato, ma dovete dire il numero delle volte che commetteste questo o quell'altro peccato. Per esempio: non basta il dire, ho disobbedito a'miei parenti, ma bisogna soggiugnere, ho disobbedito due o tre volte, cioè il numero preciso, o approssimativo dello disubbidienze commesse. Lo stesso dite degli altri peccati. {94 [274]}

            Queste sono le cose principali intorno a cui dovete esaminarvi. Ma non bastano ancora per fare una buona confessione, dovete altresi eccitarvi ad un vero dolore riflettendo seriamente che il peccato è un gran male.

            Il peccato vi apre l'inferno sotto i piedi. Che gran male, oh spavento!... Vi chiude il Paradiso; che grave perdita!... Vi fa nemici d'Iddio e schiavi dei demoni.

            Ogni vostro peccato cagionò acutissimo dolore al cuore amoroso di Gesù, il quale per voi pati flagelli, spine, piaghe, sangue e croce; e voi gli rendeste disgusti, disprezzi e villanie.

            Il peccato è un' offesa fatta al vostro Dio che è tanto buono ed amabile per se stesso, che vi creò, vi conserva la vita. La sanità, l'aria che respirate, il pane che mangiate sono tutti doni che Dio vi concedè. Egli vi preservò da continue disgrazie e dall'inferno medesimo più e più volte meritato. E a tanti suoi benefizi voi corrispondeste colla più mostruosa ingratitudine servendovi di questi ad offenderlo.

            Alla vista del gran male che voi faceste peccando dovete avere un grande dolore, ovvero dispiacere di aver offeso Iddio più che se vi fosse avvenuta qualunque disgrazia, qualunque gastigo da parte de' vostri genitori o di altri. Questo dispiacere vi deve condurre al proponimento, ossia a fare una promessa di  {95 [275]} non voler mai più offendere Iddio per l'avvenire. Per esempio: voi diceste parole cattive, foste disobbedienti, ora affinchè la vostra confessione sia valida bisogna che facciate una promessa al Signore che non volete più commettere tali peccati anche a costo di patire qualunque male.

            Dopo questi riflessi fate un atto di contrizione, ed accostatevi con tutta umiltà al confessore, e se vi toccasse aspettare, non dissipatevi con discorsi o sorrisi guardando qua e là, ma state con raccoglimento aspettando che' sia tempo. Vi debbo avvertire di non tacer mai alcun peccato in confessione. Prima che si pecchi il demonio vi dice che non vi è gran male in quell'azione; dopo fa quanto può per farvene vergognare, onde la tacciate, e facciate l'ha confessione sacrilega. Perciò non abbiate timore alcuno da parte del confessore, egli si rallegra sentendo che voi gli confidate quello che faceste. Altronde siate certi che il sacerdote non può dire a veruno le cose da voi confessate, e non se ne può servire quand'anche si trattasse di evitar la morte. Coraggio dunque primo confessate quel peccato che vi fa più pena.

            Accostato poi al confessore farete il segno della santa croce dicendo: Beneditemi, o padre, perchè peccai. Indi gli direte il tempo che non vi confessaste, e gli manifesterete lo stato di vostra coscienza esponendo il numero e  {96 [276]} la specie de' vostri peccati. Finita l'accusa ascoltate quello che egli vi dirà, e mentre vi darà l'assoluzione, pensate essere quello il momento, in cui si versa sull'anima vostra la virtù del sangue di Gesù Cristo. Onde fate di cuore un atto di pentimento. Terminata la confessione ritiratevi in disparte per ringraziare il Signore del benefizio che vi ha fatto.

 

Dopo la confessione.

            Rinnovate di tutto cuore il proponimento già fatto nella confessione, con promettere al Signore di volere praticar tutti i mezzi suggeriti dal confessore per non mai più cadere in peccato facendo queste tre risoluzioni: 1.° Di volervi diportare in Chiesa con grande divozione: 2.° Prestare pronta ubbidienza a' genitori vostri e a tutti gli altri superiori: 3.° Essere grandemente animati per l'adempimento de'doveri del vostro stato, e di voler lavorare per la maggior gloria d'Iddio, e per la salvezza dell'anima vostra. Poscia dite divotamente questa.

 

Orazione.

            Quante grazie vi debbo rendere, o mio Dio, per la misericordia che mi avete usata nel perdonarmi tutti i miei peccati! Voi tornate ad amarmi e mi amerete sempre più, se io sarò fedele nel servirvi. Oh! si io voglio {97 [277]} davvero emendarmi. Prometto di evitare tutte le cose che mi potrebbero di nuovo far cadere nel peccato. Non mi scorderò mai che voi siete in ogni luogo, e che vedete e sapete tutto quello che io fo, e penso. Aiutatemi e datemi piuttosto la morte che io torni ad offendervi. Maria cara mia madre, non permettete che per l'avvenire disgusti-il mio buon Gesù col peccato. Angelo mio custode, santi miei avvocati, aiutatemi e custoditemi sempre.

            Tre Angele Dei e tre Gloria Patri.

 

 

Preparazione alla Santa Comunione

 

            Prima di accostarvi a ricevere l'adorabile corpo di G. C. dovete riflettere se avete nel cuore le debite disposizioni. Sappiate dunque che quel tiglio il quale dopo di aver peccata non vuole emendarsi, cioè a dire, vuole di nuovo offendere il Signore, non è degno di accostarsi alla mensa del Salvatore, e comunicandosi in vece di 'arricchirsi di grazie si rende -più colpevole, e degno di maggior gastigo. {98 [278]}

            Al contrario se siete emendati accostatevi pure a ricevere il cibo degli Angeli, ed arrecherete 'piacere grandissimo a Gesù Cristo. Egli stesso quando era su questa terra sebbene invitasse chiunque a seguirlo, tuttavia mostrava una benevolenza speciale a' pii ed innocenti fanciulli, dicendo: lasciate che questi parvoli vengano a me, e non impediteli: e dava loro la benedizione. Ascoltate pertanto il saio amorevole invito, e andate non solo a ricevere la sua benedizione ma lui stesso in persona.

 

Atti da farei prima della comunione

            Signor mio Gesù Cristo, io credo con viva fede che voi siete realmente presente nel Santissimo Sacramento col vostro corpo e sangue, colla vostra anima e Divinità.

            Signore, io vi adoro in questo Sacramento, e vi riconosco per mio Creatore, Redentore, Sovrano,Padrone, sommo ed unico mio bene.

            Signore, io non son degno che voi entriate nella povera abitazione dell'anima mia, ma dite solo una parola, e la mia anima sarà salva.

            Signore, io detesto tutti i miei peccati che mi rendono indegno di ricevervi nel mio cuore, e propongo colla vostra grazia di non più commetterli per l'avvenire, di schivarne le occasioni, e di farne la penitenza. {99 [279]}

            Signore, io spero che dandovi tutto a me in questo Divin Sacramento mi userete misericordia, e mi concederete tutte le grazie necessarie per la mia eterna salute.

            Signore, voi siete infinitamente amabile, voi siete il mio Padre, il mio Redentore, il mio Dio, perciò vi amo con tutto il cuor mio sopra ogni cosa, e per amor vostro amo il mio prossimo quanto me stesso, e perdono di buon cuore a tutti quelli che mi offesero.

            Signore, io desidero ardentemente, che voi veniate nell'anima mia, affinchè non mi separi mai più da voi, ma resti sempre con me la vostra Divina grazia.

            Voi intanto, o Vergine immacolata, per l'amore che portaste al bambino Gesù, fate che io lo possa degnamente ricevere, e quando mi accosterò all'altare per ricevere l'Ostia Santa, io supporrò di riceverlo dalle vostre mani medesime accompagnato da tutti i cori degli Angeli, i quali in Paradiso lo benedicono e lo lodano. Angelo mio custode, s. Luigi Gonzaga, miei speciali protettori, pregate il Signore per me ed ottenetemi la grazia di fare una santa comunione.

 

Omnes Sancti et Sanctœ Dei, intercedite pro nobis

            Qui fermatevi alquanto a considerare chi siete per ricevere. Egli è Gesù Cristo, Dio di grandezza e di maestà infinita, Dio di bontà e di misericordia, il quale viene a voi  {100 [280]} misera creatura, povero peccatore; e viene per farsi vostro padre, vostro fratello, amico e sposo dell'anima vostra. Vuole farsi vostro medico, maestro e cibo. Oh bontà! oh amore! oh misericordia infinita!

            Si dica il confiteor.

            Quindi tutto raccolto cogli occhi bassi accostatevi a ricevere l'Ostia Santa.

 

Dopo la comunione

            Mio Dio, Creatore e Redentore dell'anima mia, io vi adoro col più 'profondo rispetto, e colla più profonda riverenza. Oh quanto fu grande la bontà vostra! Una maestà così pura, così santa ed infinita venire in persona a visitare una creatura tanto miserabile, un pugno di terra, un peccatore ingrato. Mio caro e buon Gesù, io vi ringrazio di così grande favore, vi lodo, vi benedico dentro me stesso. Potenze dell'anima mia, sentimenti del mio corpo esultate alla presenza del vostro Dio. È poco un cuor solo, o mio buon Gesù, per amarvi, lodarvi e ringraziarvi di tanti benefizi, e particolarmente per aver dato per cibo dell'anima mia il vostro corpo, il vostro sangue, l'anima vostra e la vostra Divinità.

            Ah potessi aver il cuore de' Serafini del cielo, affinchè l'anima mia ardesse mai sempre di amore pel mio Dio, il quale si degnò  {101 [281]} di eleggere la povera anima mia per sua abitazione', per sua delizia! Ah caro Gesù quanto è mai dolce e preziosa questa vostra visita, questa vostra dimora, questa vostra unione !

            Io non son degno di si grande favore, nemmeno so che cosa offerirvi in ringraziamento; ma appoggiato a'vostri meriti infiniti vi offerisco questi meriti medesimi. Vi ringrazio di tutto cuore, e protesto che per l'avvenire voi sarete sempre la mia speranza, il mio contatto, voi solo la mia ricchezza, il mio piacere, il riposo dell'anima mia, voi solo il mio bene, il possesso, il tesoro del Cuor mio. Vorrei pure io solo potervi dare tutta la lode e la gloria che vi danno i santi. in Paradiso, e poichè io non posso fare tanto vi offerisco tutto me stesso; vi offerisco questa volontà, affinchè non voglia altre cose se non quelle che a voi piacciono; vi offerisco le mie mani, i miei piedi, gli occhi miei, la lingua, la bocca, la mente, il cuore, tutto offro a voi, custodite voi tutti questi sentimenti miei, acciocchè ogni pensiero, ogni azione non abbia altro di mira se non quelle cose che sono di vostra maggior gloria e di vantaggio spirituale dell'anima mia.

            Vergine Santissima, cara madre del mio Gesù, san Luigi Gonzaga, Angelo mio Custode, ottenete questa grazia per me, per li  {102 [282]} miei parenti, per li miei compagni, amici e nemici, e specialmente per quelli che si trovano presenti in questa Chiesa.

            2° O Vergine Maria, io in fede di esser vostro vi consacro per tutta la mia vita gli occhi, le orecchie, la lingua, il cuore e tutto me stesso. Voglio essere tutto vostro, e Voi difendetemi come vostro.

            Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono col mio cuor l'anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria assistetemi nell'ultima agonia.

            Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia.

            Quindi si recitino gli atti di fede, a pag. 79, cinque Pater noster e Gloria alle 5 piaghe di N. S. G. C.

 

 

Visita al ss. Sacramento

 

            Ricordatevi, o figliuoli, che Gesù trovasi nel SS. Sacramento ricco di grazie da distribuirsi a chi le implora. Un venerabile servo d' Iddio visitando Gesù sacramentato lo vide in forma di bambino che teneva in mano mina corona di rose, e dimandato avendo che cosa significavano quelle rose, Gesù disse:Queste rose sono altrettante grazie che io comparto a quelli che le vengono a chiedere. {103 [283]}

 

Atti da farsi nel visitare il SS. Sacramento.

 

            Signor mio Gesù Cristo, il quale per amor nostro state notte e giorno in questo Sacramento, tutto pieno di bontà aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi, io credo che nell'Ostia Santissima c'è il Corpo, il Sangue vostro, l'Anima vostra, e la vostra Divinità.. Vi adoro umilmente e vi ringrazio de'benefizi fattimi, particolarmente di avermi dato voi stesso in questo Sacramento, di avermi dato per Avvocata Maria vostra Madre, e di avermi chiamato a visitarvi in questa Chiesa. Io saluto oggi il vostro amatissimo ed amantissimo cuore, e intendo salutarlo per tre fini: 1.° In ringraziamento di questo gran dono: 2.º Per compensarvi di tutte le ingiurie che ricevete in questo Sacramento da tutti gl' infedeli, da tutti gli eretici, e da tutti i cattivi cristiani:3.º Intendo con questa visita di adorarvi in tutti i luoghi della terra, dove voi sacramentato state meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io vi amo con tutto il mio cuore: mi pento di avere per lo addietro tante volte disgustato la vostra infinita bontà. Propongo colla vostra grazia di non più offendervi per l'avvenire. Da oggi avanti voglio essere tutto vostro; fate voi di me tutto quello che vi piace. solo imploro  {104 [284]} il vostro amore, la perseveranza nel bene, e l'adempimento perfetto della vostra volontà. Vi raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più divote del SS. Sacramento e di Maria SS.: vi raccomando ancora tutti i poveri peccatori. Unisco in fine, o mio Gesù, tutti gli affetti miei cogli affetti del vostro amorosissimo Cuore, e cosi uniti li offerisco al vostro Eterno Padre, e lo prego in nome vostro che li accetti e li esaudisca. Sia lodato e ringraziato ogni momento il SS. e Divinissimo Sacramento. Tre Pater, Ave, Gloria etc.

 

Corona del Sacro Cuore di Gesti.

            Intendete di recitare questa corona al Divin Cuore di Gesù per risarcirlo degli oltraggi che riceve nella SS. Eucaristia dagli eretici, dagl' infedeli e da' cattivi cristiani. Si dica adunque o da solo o con altre persone raccolte, se si può, dinanzi all'immagine del Divin Cuore o davanti al Santissimo Sacramento.

            V. Deus, in adjutorium meum intende.

            R. Domine, ad adjuvandum me festina. Gloria Patri etc.

 

            I. O Cuore amabilissimo del mio Gesù, adoro umilmente quella dolcissima amabilità vostra, che in singolar modo usate nel Divin  {105 [285]} Sacramento colle anime ancor peccatrici. Mi dispiace di vedervi cosi ingratamente corrisposto, ed intendo risarcirvi di tante offese che ricevete nella SS. Eucaristia dagli eretici, dagl' infedeli e da' cattivi cristiani.

            Pater etc.

            II. O Cuore umilissimo del mio sacramentato Gesù, adoro umilmente quella profondissima umiltà vostra nella Divina Eucaristia, nascondendovi per nostro amore sotto le specie del pane e del vino. Deh vi prego, Gesù mio, ad insinuare nel mio cuore cosi bella virtù; io intanto procurerò di risarcirvi di tante offese che ricevete nel SS. Sacramento dagli eretici, dagl' infedeli e da' cattivi cristiani. Pater etc.

            III. O Cuore del mio Gesù desiderosissimo di patire, adoro que' desideri cosi accesi d'incontrare la vostra passione dolorosissima e di assoggettarvi a que' torti da voi preveduti nel SS. Sacramento. Ah Gesù mio! intendo ben di cuore di risarcirvene colla mia vita stessa; vorrei impedire quelle offese, che pur troppo ricevete nella Divina Eucaristia dagli, eretici, dagl' infedeli e da' cattivi cristiani. Pater etc.

            IV. O Cuore pazientissimo del mio Gesù, venero umilmente quell'invincibile pazienza vostra nel sostenere per amor mio tante pene sulla Croce, e tanti strapazzi nella Divina Eucaristia. O mio caro Gesù! poiché non  {106 [286]} posso lavar col sangue mio que' luoghi dove foste cosi maltrattato nell'uno e nell'altro mistero, vi prometto, o mio sommo Bene, di usare ogni mezzo per risarcire il vostro Divin Cuore di tanti oltraggi, che  ricevete nella SS. Eucaristia dagli eretici, dagl' infedeli e da' cattivi cristiani. Pater etc.

            V. O Cuore, del mio Gesù, amantissimo delle nostre anime nella istituzione ammirabile della SS. Eucaristia, io adoro umilmente quell'amore immenso che ci portate donandoci per nutrimento il vostro Divin Corpo e Divin Sangue. Qual è quel cuore che struggere non si debba alla vista di cosi immensa carità? Oh mio buon Gesù, datemi abbondanti lagrime per piangere e risarcire tante offese che ricevete nel SS. Sacramento dagli eretici, dagi' infedeli e da' cattivi cristiani. Pater etc.

            VI. O Cuore del mio Gesù sitibondo della salute nostra, venero umilmente quell'amore che vi spinse ad operare il sacrifizio ineffabile sulla Croce, rinnovandolo ogni giorno sugli Altari nella santa Messa. Possibile che a tanto amore non arda il cuore umano pieno di gratitudine? Si, pur troppo, o mio Dio; eperciò vi prometto di fare quanto posso per risarcirvi di tanti oltraggi che ricevete in questo mistero di amore dagli eretici, dagl' infedeli, e da' cattivi cristiani. Pater etc.

            Questo esercizio può servire per fare la novena delle feste di Nostro Signor G. CC. {107 [287]}

 

 

Orazione a sacratissimo Cuore di Maria

 

            Dio vi salvi, Augustissima Regina di pace, madre di Dio; pel sacratissimo Cuore del vostro figlio Gesù principe della pace, fate che l'ira di lui si Plachi, e che regni sopra di noi in pace. Ricordatevi, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da voi sia stato rigettato, od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. lo animato da questa fiducia mi presento a voi. Non vogliate, o Madre del Verbo eterno, disprezare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditele favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

            Pio IX accorda l'Indulgenza di 300 giorni ogni volta si recita divotamente detta orazione.

 

O Gesù d'amore acceso

            Non ti avessi mai offeso,

            O mio dolce e buon Gesù,

            Non ti voglio offender più.

 

Sacro cuore di Maria

            Fa che io salvi l' alma mia.

 

Sacro cuor' del mio Gesù

            Fa che io t'ami sempre più. {108 [288]}

 

 

Formola di recitare i quindici misteri del Rosario della SS. Vergine

 

V. Deus, in adjutorium meum intende.

R. Domine, ad adjuvandum me festina.

V. Gloria Patri etc.

 

Lunedì, giovedì. Misteri gaudiosi.

            Nel primo mistero gaudioso si contempla come la Vergine Santissima fu annunziata dall'Arcangelo Gabriele, che doveva diventar madre del Nostro Signore Gesù Cristo.

            In fine di ciascun mistero dicesi un Pater con dieci Ave, e dopo l'ultima il Gloria etc.

            Nel secondo si contempla come la Beatissima Vergine andò a visitare s. Elisabetta, e stette in casa sua tre mesi servendola quale umile ancella.

            Nel terzo si contempla come il nostro Redentore nacque nella città (li Betlemme in una stalla, e fu messo fra due animali nel presepio.

            Nel quarto si contempla come la Vergine Santa presentò Cristo Nostro Signore nel Tempio nelle braccia del vecchio Simeone.

            Nel quinto si contempla come Maria Vergine avendo smarrito il suo Divin Figliolo  {109 [289]} cercò tre giorni, ed alla fine del terzo lo trovò in mezzo de' Dottori clic disputava, essendo di anni dodici.

 

Martedì, venerdì. Misteri dolorosi.

            Nel primo mistero doloroso si contempla come il Nostro Signore, tacendo orazione nell'orto di Getsemani, per l'orror della vicina passione sudò sangue.

            Nel secondo si contempla come Gesù Cristo per li nostri peccati in casa di Pilato fu sottoposto a crudelissima flagellazione.

            Nel terzo si contempla come Gesù Cristo fu coronato di pungentissime spine.

            Nel quarto si contempla come Gesti Cristo condannato a morte per sua maggior vergogna e dolore fu obbligato a portare sopra le spalle il pesante legno della Croce sino al monte Calvario.

            Nel quinto si contempla come Gesù Cristo giunto sul monte Calvario fu spogliato e confitto in croce con durissimi chiodi, e dopo tre ore di penosissima agonia in presenza dell'afflittissima sua Madre mori per chiuderci l'inferno e per acquistarci la vita eterna.

 

Domenica, mercoledì, sabbato. Misteri gloriosi.

            Nel primo mistero glorioso si contempla come il Nostro Signore Gesù Cristo il terzo  {110 [290]} giorno dopo la sua passione e morte risuscitò trionfante e glorioso per non mai più morire.

            Nel secondo si contempla come Gesù Cristo 40 giorni dopo la sua risurrezione ascese al Cielo con mirabile festa e trionfo, vedendolo la sua Madre Santissima con tutti i suoi discepoli.

            Nel terzo si contempla come Cristo sedendo alla destra del Padre mandò lo Spirito Santo nel cenacolo, dove erano gli Apostoli con Maria Vergine congregati.

            Nel quarto si contempla come la Vergine gloriosa dodici anni dopo la Risurrezione del nostro Signore passò da questa vita e dagli Angioli fu assunta in Cielo.

            Nel quinto si contempla come la vergine Santa fu coronata dal suo Figliuolo Regina del Cielo e della terra; e si contempla ancora la gloria di tutti i Santi.

            Salve, Regina, etc.

 

 

Litanie della B. V. Maria

 

Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

Christe, aridi nos. Christe, exaudi nos.

Pater de Cœlis Deus, miserere nobis.

Fili Redemptor mundi Deus, miserere nobis.

Spiritus Sancte Deus, miserere nobis.

Sancta Trinitas unus Deus, miserere nobis.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domino.

            Agnus. Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, nomine.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis;

            Sub tuum præsidiu confugimus, sancta Dei Genitrix, nostras deprecaliones ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.

            V.Ora pro nobis, saneta Dei Genitrix.

            R.Ut digni effleiamur promissionibus Christi.

 

Oremus.

            Concede nos famulos tuos, quæstimus, Domine Deus, perpetua mentis et corporis sa nitate gaudere, et gloriosa Beatæ Mariæ semper  {113 [293]} Virginis intercessione a presenti liberati tristitia et eterna perfrui letitia. Per Christum Dominum.     R.Amen.

 

 

Corona di Maria Addorata

 

Preparazione.

            Carissimi fratelli e sorelle 'in Gesù Cristo, noi facciamo i nostri soliti esercizi meditando divotamente gli acerbissimi dolori, che la B. V. Maria pati nella vita e nella morte del suo amato Figlio, nostro Divin Salvatore. Immaginiamoci di trovarci vicini a Gesù pendente in croce, e che l'afflitta sua Madre dica a ciascuno di noi: Venite e vedete se c'è dolore uguale al mio. Persuasi che questa Madre pietosa ci voglia concedere speciale protezione nel meditare i suoi dolori invochiamo il divino ajuto colle seguenti preghiere:

            Veni, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende.

            V. Emitte spiritum tuum et creabuntur,

            R. Et renovabis faciem terræ.

            V. Memento congregationis tuæ,

            R. Quam possedisti ab initio.

            V. Domino, exaudi orationem meam,

            R. Et clamor meus ad te veniat. {114 [294]}

 

Oremus.

            Mentes nostras; quæsumus, Domine, lumine tuæ claritatis illustra, ut videre possimus, quæ agenda sunt, et quæ recta sunt agere valeamus. Per Christum Dominum nostrum.   R. Amen.

 

PRIMO DOLORE.

Profezia di Simeone.

            Il primo dolore fu allora quando la Beata Vergine Madre d' Iddio avendo presentato l'unico suo Figlio al tempio nelle braccia del santo vecchio Simeone, le fu detto dal medesimo: Questo Figlio sarà una spada che trapasserà l'anima tua; la quale cosa dinotava la passione e la morte di nostro Signore Gesù Cristo. Un Pater e sette Ave Maria.

 

SECONDO DOLORE.

Fuga in Egitto.

            Questo dolore si soffri dalla Beata Vergine quando le convenne fuggire in Egitto per la persecuzione del crudele Erode, che empiamente cercava di uccidere il suo amato Figlio.

            Un Pater etc.

 

TERZO DOLORE.

E smarrito nel Tempio.

            Il terzo dolore della B. Vergine fu quando al tempo della Pasqua dopo di essere stata {115 [295]} col suo sposo Giuseppe e coll'amato figlio Gesù in Gerusalemme nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarri e per tre giorni continui ne sospirò la perdita. Un Pater etc.

 

QUARTO DOLORE.

Incontro di Gesù che porta la Croce.

            Il quarto dolore della Beata Vergine fu quando s'incontrò col suo dolcissimo Figlio, che portava una pesante croce sulle delicate spalle sopra il monte Calvario a fine di essere crocifisso per la nostra salute. Un Pater etc.

 

QUINTO DOLORE.

Crocifissione di Gesù.

            Il quinto dolore della Beata Vergine fu quando vide il suo Figlio alzato sopra il duro tronco della Croce, che da ogni parte del suo sacratissimo Corpo versava sangue.

            Un Pater etc.

 

SESTO DOLORE.

Deposizione di Gesù dalla Croce.

            Il sesto dolore della B. Vergine fu allora quando il suo Figliuolo essendo ferito nel costalo dopo la sua morte e deposto dalla croce, cosi spietatamente ucciso, venne posto tra le sue santissime braccia. Un Pater etc. {116 [296]}

 

SETTIMO DOLORE.

Sepoltura di Gesù.

            Il settimo dolore di Maria Vergine Signora ed Avvocata di noi suoi servi e miseri peccatori fu quando accompagnò il Santissimo Corpo del suo Figlio alla sepoltura. Un Pater etc

            Si reciteranno 3 Ave, Maria in segno di profondo rispetto alle lagrime che sparse la Beata Vergine in tutti i suoi dolori, onde impetrare per mezzo suo un simile pianto per li nostri peccati. Ave, Maria. etc.

 

            Finita la Corona si recita il seguente

 

Inno.

            V. Ora pro nobis, Virgo dolorosissima!

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

Oremus.

            Interveniat pro nobis, quæsumus, Domine Jesu Christe, nunc et in hora mortis nostræ apud tuam clementiam Beata Virgo Maria Mater tua, cujus sacratissimam animam in hora tuæ passionis doloris gladius pertransivit. Per te, Jesu Christe Salvator mondi, qui cum Patre et Spiritu Sancto vivis et regnas in sæcula sæculoram. R. Amen.

 

Litanie della B. V. Addolorata.

            Composte dal Sommo Pontefice Pio VII il quale accordò indulgenza plenaria nei venerdì dell'anno a chi di cuore contrito le reciterà {119 [299]} col Credo, colla Salve Regina e con tre Ave al cuor addolorato di Maria Santissima.

 

            Kyrie, eleison. Christe, eleison.Kyrie, eleison. Christe, audi nos. Christe, exaudi nos.

Pater de Cœlis Deus, miserere nobis,

Fili Redemptor mundi Deus, miserere nobis.

Spiritus Sancte Deus, miserere nobis.

Sancta Trinitas unus Deus, miserere nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

            Respice super nos, libera nos, salva nos ab omnibus angustiis in virtute Jesu Christi. Amen.

            Scribe, Domina, vulnera tua in corde meo, ut in eis legam dolorem et amorem: dolorem ad sustinendum per Te omnem dolorem; amorem ad contemnendum pro te omnem amorem. Laus Deo ac Deiparæ. {121 [301]}

 

Giaculatorie per le quali ogni volta che diconsi, acquistansi 100 giorni d'indulgenza per ciascuna giaculatoria.

 

            Eterno Padre!- io vi offro il Sangue di Gesù Cristo in isconto de' miei peccati e per li bisogni di santa Chiesa.

            Sia benedetta la santa ed immacolata concezione della beatissima Vergine Maria.

 

Le sette allegrezze che gode, Maria in Cielo.

 

1.

            Rallegratevi, o Sposa dello Spirito Santo, per quel contento che ora godete in Paradiso, perché per la vostra purità e verginità siete esaltata sopra tutti gli Angeli e sublimata sopra tutti i Santi. Ave, Maria etc. Gloria etc.

2.

            Rallegratevi, o Madre d' Iddio, per quel piacere che provate in Paradiso, perchè siccome il sole quaggiù in terra illumina tutto il mondo, così voi col vostro splendore adornate e fate risplendere tutto il Paradiso.

Ave, Maria etc.

3.

            Rallegratevi, o Figlia d' Iddio, per quel contento che godete in Paradiso, perché tutte le Gerarchie degli Angeli, degli Arcangeli, {122 [302]} de'Troni, delle Dominazioni e di tigli gli Spiriti Beati vi onorano, vi riveriscono e vi riconoscono per Madre del loro Creatore, e ad ogni minimo cenno vi sono obbedientissime. Ave, etc.

4.

            Rallegratevi, o Ancella della SS. Trinità, per quell'allegrezza che provate in Paradiso, perchè tutte le grazie che chiedete al vostro Figliuolo vi sono subito concedute; anzi, come dice s. Bernardo, non si concede grazia quaggiù in terra, che non passi prima per le vostre santissime mani. Ave, etc.

5.

            Rallegratevi, o augustissima Regina, perchè voi sola meritaste sedere alla destra del vostro santissimo Figlio, il quale siede alla destra, dell'Eterno Padre. Ave, etc.

6.

            Rallegratevi, o speranza de' peccatori, rifugio de' tribolati, per la sublime altezza a cui siete elevata in Paradiso, perchè tutti quelli che vi lodano e riveriscono in questo mondo l'Eterno Padre li premierà colla sua santa grazia, e nell'immensa sua gloria. Ave, etc.

7.

            Rallegratevi, o Madre, Figlia e Sposa di Dio, perchè tutte le grazie, tutti i gaudi tutte le allegrezze e tutti i favori, che ora {123 [303]} godete in Paradiso non si diminuiranno mai, anzi aumenterannosi fino al giorno del;indirlo e dureranno in eterno. Ave, etc.

 

Orazione alla Beatissima Vergine.

            O gloriosa Vergine Maria Madre del mio Signore, fonte di ogni nostra consolazione, per queste vostre allegrezze di cui con quella divozione che he potuto maggiore ho fatto la presente rimembranza, vi prego d'impetrarmi da Dio la remissione de' miei peccati, ed il continuo ajuto della sua santa grazia, onde io non mi renda mai indegno della vostra protezione, ma bensì abbia la sorte di ricever tutti quei superni favori, che solita siete ottenere e compartire a'vostri servi, i quali fanno divota memoria di queste allegrezze, di cui ridonda il vostro bel cuore, o Regina immortale del Cielo.

 

 

Esercizio di divozione al s. Angelo Custode

 

1.° Angelo mio Custode, voi che non isdegnaste di prendere tanta cura di me abbominevole peccatore, deh! vi prego, avvalorate il mio spirito con viva fede, con ferma speranza e con infiammata carità, sicchè disprezzando il mondo io pensi solo ad amare e servire il mio Dio. {124 [304]}

            Tre Angele Dei, e tre Gloria Patri[1].

2.° Nobilissimo principe della corte celeste, che vi degnaste prendere tanta cura di questa povera anima mia, difendetela voi dalle insidie e dagli assalti del demonio, onde non mi accada mai più di offendere il mio Signore per l'avvenire. Tre Angele etc.

3.° Gloriosissimo spirito, che con assidua benignità vi occupate indefesso per l'anima mia, ottenetemi grazia, che io vi sia sempre divoto e fedele in eseguire tutto ciò che vi degnerete di suggerirmi al cuore. Tre Angele etc.

4.° Pietosissimo custode dell'anima mia voi che tanto vi umiliaste col venire dal cielo in terra per impiegare il vostro ministero a favore di un essere sì vile qual io sono, fate che possa anch'io acquistare lo spirito di vera umiltà, e sia pienamente persuaso, che da per me non posso nulla senza il vostro possente ajuto, e senza la grazia del mio Signore.

Tre Angele etc. {125 [305]}

5.° Benignissimo spirito, che tante fatiche spendete per salvare l'anima mia, ottenetemi dal Signore, che nell'estremo della mia vita l'anima mia da voi difesa possa passare dalle vostre mani nelle amorosissime braccia del mio Gesù. Tre Angele etc.

 

ORAZIONE.

            Poichè, amabilissimo mio Custode, tutto quello che voi fate per me in questo mondo niente altro ha di mira che la salute dell'anima mia, deh! vi supplico, quando mi troverò nel letto di morte privo di tutti i sensi, immerso nelle angoscie dell'agonia, e l'anima si separerà dal corpo per comparire avanti al suo Creatore, voi difendetela da' suoi nemici, e vincitrice conducetela con voi a godere per sempre la gloria del Paradiso. Cosi sia.

 

 

Breve modo di praticare la Via Crucis

 

            V. Adoramus te, Christe, et benedicimus libi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

 

OREMUS.

            Respice, quæsumus, Domine, super banc amiliam tuam, pro qua Dominus noster Jesus {126 [306]} Christus non dubitavit manibus tradi nocentium et Crucis subire tormentum. Qui tecum vivit et regnat in sæcula sæculorum. Amen.

 

ATTO DI CONTRIZIONE.

            Mio Redentore, mio Dio, eccomi a'vostri piedi pentito con tutto il cuore de'miei peccati, perchè sono offesa della vostra somma bontà; voglio piuttosto morire, che mai più offendervi, perchè vi amo sopra ogni cosa.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, deh voi fate,

                        Che le Piaghe del Signore

                        Siano impresse nel mio core.

            Stabat Mater dolorosa

            Juxta Crucem lacrymosa

            Dum pendebat Fillius.

 

STAZIONE PRIMA.

            V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem, et moderi, tuam redemisti mundum.

            Questa prima Stazione ci rappresenta il Pretorio di Pilato, dove il nostro Redentore ricevè la sentenza di morte.

            Considera, anima mia, come Pilato condannò a morte di Croce il nostro innocentissimo Gesù, e come egli volentieri si sottomise a quella condanna, acciocchè tu essi liberata dall'eterna dannazione. {127 [307]}

            Ah Gessù! vi ringrazio di tanta carità, e vi supplico di scancellare la sentenza di eterna morte meritata per le mie colpe, onde io sia fatto degno di godere l'eterna vita. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, nomine, miserere nostri.

                        Santa Madre, questo fate,

                        Che le piaghe del Signore

                        Siano impresse nel mio core.

            Cujus animarti gementem,

            Contristatam et dolentem

            Pertransivit gladius.

 

STAZIONE II.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa seconda Stazione ci rappresenta come Gesù fu caricato del pesantissimo legno della Croce.

            Considera, anima mia, come Gesù sottopose le sue spalle alla Croce, la quale era aggravata da' tuoi gravissimi peccati.

            Ah Gesù! perdonatemi e datemi grazia di non più aggravarvi nel restante di mia vita di nuove colpe, ma bensì di portare sempre la croce di una vera penitenza. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domino, miserere nostri.

                        Santa Madre, questo fate, ecc. {128 [308]}

            O quam tristis et afflicta

            Fuit illa benedicta

            Mater Unigeniti!

 

STAZIONE III.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa terza Stazione ci rappresenta come Gesù cascò la prima volta sotto la Croce.

            Considera, anima mia, come Gesù non reggendo il grave peso, cadde sotto la Croce con suo gran dolore.

            Ah Gesù mio! le mie cadute nel peccato ne sono la cagione. Vi supplico di darmi grazia di non rinnovarvi mai più questo dolore con nuovi peccati.

            Miserere nostri, Domino, miserere nostri.

                        Santa Madre, questo fate, ecc.

            Quœ mœrebat et dolebat,

            Pia Mater dum videbat

            Nati pœnas inclyti.

 

STAZIONE IV.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa quarta Stazione ci rappresenta l'incontro dolorosissimo di Maria Vergine col suo Divin Figliuolo. {129 [309]}

            Considera, anima mia, quanto restò ferito il Cuor della Vergine alla vista di Gesù, ed il Cuore di Gesù alla vista della sua Madre afflittissima. Tu fosti la causa di questo dolore di Gesù e di Maria colle tue colpe.

            Ah Gesù! Ah Maria! fatemi sentire un vero dolore de' miei peccati, onde io li pianga finché viva e meriti d'incontrarvi pietosi alla mia morte. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Quis est homo, qui non fleret

            Matrem Christi si videret

            In tanto supplicio?

 

STAZIONE V.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa quinta Stazione ci rappresenta come fu costretto Simon Cireneo a portare la Croce dietro a Gesù Cristo.

            Considera, anima mia, come Gesù non aveva più forze a reggere la Croce, onde gli Ebrei con finta compassione lo sgravarono dell'enorme peso di essa.

            Ah Gesù! a me è dovuta la Croce che ho peccato. Deh! fate che io vi sia almen compagno nel portare la croce di ogni avversità per vostro amore. Pater, Ave, Gloria etc. {130 [310]}

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Quis non posset contristari

            Piam Matrem contemplari

            Dolentem cum Filio?

 

STAZIONE VI.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa sesta Stazione ci rappresenta la Veronica, che asciugò il volto a Gesù.

            Considera, o anima mia, l'ossequio fatto a Gesù da questa donna, e come egli la premiò subito dandole il volto suo effigiato in quel lino.

            Ah Gesù mio! datemi grazia di mondare l'anima mia da ogni lordura e d'imprimere nella mia mente e nel mio cuore la vostra santissima Passione. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Pro peccatis. suœ gentis

            Vidit Jesum in tormentis

            Et flagellis subditum.

 

STAZIONE VII.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa settima Stazione ci rappresenta la seconda caduta di Gesù Cristo con grande suo strapazzo e tormento. {131 [311]}

            Considera, o anima mia, i patimenti di Gesù in questa nuova caduta, effetti delle tue ricadute nel peccato.

            Ah Gesù! mi confondo avanti a voi, e vi prego di darmi grazia che mi alzi in maniera dalle mie colpe, che non ricada mai più. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Vidit suum dulcem Natum

            Morientem desolatum

            Dum emisit spiritum.

 

STAZIONE VIII.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa ottava Stazione ci rappresenta quando Gesù incontrò le donne che piangevano sopra di lui.

            Considera, anima mia, come Gesù disse a quelle donne che non piangessero sopra di lui, ma sopra di loro stesse, onde tu impari che devi prima piangere i tuoi peccati, indi i suoi patimenti.

            Ah Gesù! datemi lacrime di vera contrizione, acciocchè sia meritoria la compassione mia a' vostri dolori. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc. {132 [312]}

            Eja, Mater fons amoris,

            Me sentire vim doloris

            Fac, ut tecum lugeam.

 

STAZIONE IX.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa nona Stazione ci rappresenta la terza caduta di Gesù con nuove ferite e con nuovi tormenti.

            Considera, anima mia, come il buon Gesù cadde la terza volta, perchè la tua ostinazione al male ti portò a continuare nelle colpe.

            Ah Gesù! voglio dar fine per sempre alle mie iniquità per dare a voi sollievo. Deh! confermate il mio proponimento e rendetelo efficace colla vostra grazia. Pater, Ave, Glorio etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Fac ut ardeat cor meum

            In amando Christum Deum,

            Ut sibi complaceam.

 

STAZIONE X.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum. {133 [313]}

            Questa decima Stazione ci rappresenta come Gesù giunto che fu sul Calvario venne spogliato nudo ed amareggiato con fiele e mirra.

            Considera, anima mia, la confusione di Gesù nell'essere spogliato nudo, e la pena di essere abbeverato di fiele o mirra. Ciò fu in pena delle tue immodestie e golosità.

            Ah Gesù! mi pento delle libertà mie, e risolvo di non più rinnovarvi in tutto il rimanente de' miei giorni tali pene, ma di vivere con tutta modestia e temperanza. Cosi spero nel vostro divino ajuto. Pater, Ave, etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Sancta Mater, istud agas,

            Crucifixi fige plagas

            Cordi meo valide.

 

STAZIONE XI.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa undecima Stazione ci rappresenta quando Gesù fu inchiodato sopra la Croce, essendo presente l'afflittissima sua Madre.

            Considera, anima mia, gli spasimi di Gesù nell' essergli trapassate da' chiodi le mani e i piedi. Oh crudeltà de' Giudei! Oh amore di Gesù verso di noi! {134 [314]}

            Ah Gesù mio! voi tanto patite per me ed io tanto fuggo ogni patire. Deh! inchiodate sulla vostra Croce la mia volontà risoluta di non più offendervi per l'avvenire, anzi di patir volentieri qualunque pena per vostro amore. Pater, Ave, Gloria, etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, etc.

            Tui Nati vulnerati

            Tam dignati pro me pati

            Pœnas mecum divide.

 

STAZIONE XII.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa duodecima Stazione ci rappresenta la morte di Gesù in Croce.

            Considera, anima mia, che dopo tre ore di agonia mori il tuo Redentore sulla Croce per la tua salute.

            Ah Gesù mio! è ben giusto che io spenda per voi il restante di mia vita avendo voi dato la vostra con tanti spasimi per me. Cosi risolvo: mi assista la vostra grazia per li meriti della vostra morte. Pater, Ave, etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Fac me tecum pie fiere,

            Crucifixo condolere

            Donec ego vixero. {135 [315]}

 

STAZIONE XIII.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa decima terza Stazione ci rappresenta come il Corpo santissimo di Gesù fu deposto dalla Croce in seno di Maria Vergine sua Madre.

            Considera, anima mia, il dolore di Maria Vergine in vedersi fra le sue braccia morto il suo Divin Figliuolo.

            Ah Vergine Santissima! per li meriti di Gesù ottenetemi grazia di non più rinnovare in vita mia la cagione della sua morte, ma che egli viva sempre in me colla sua Divina grazia. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Justa Crucem tecum stare

            Et me tibi sociare

            In planctu desidero.

 

STAZIONE ULTIMA.

            V. Adoramus te, Christe et benedicimus tibi.

            R. Quia per sanctam Crucem et mortem tuam redemisti mundum.

            Questa ultima Stazione ci rappresenta la sepoltura del nostro Redentore.

            Considera, anima mia, come il Corpo saptissimo di Gesù fu seppellito con grande divozione {136 [316]} dentro al sepolcro nuovo per lui preparato.

            Ah Gesù mio! vi ringrazio di quanto patiste per me, e vi supplico di darmi grazia di preparare il mio cuore a ricevervi degnamente nella santa comunione e di fare nell'anima mia la vostra abitazione per sempre. Pater, Ave, Gloria etc.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

                        Santa Madre, ecc.

            Quando Corpus morietur,

            Fac ut animœ, donetur

            Paradisi gloria.

            V. Salva nos, Christe Salvator, per virtutem Crucis.

            R. Qui salvasti Petrum in mari, miserere nobis.

 

Oremus.

            Deus, qui Unigeniti Filii tui prelioso sanguine vivificæ Crucis vexillum sanctificare voluisti, concede, quæsumus, eos qui ejusdem sanctæ Crucis gaudent honore, tua quoque ubique protectione gaudere. Per eumdem Christum Dominum nostrum. R. Amen.

            V. Divinum auxilium maneat semper nobiscum.

            R. Amen {137 [317]}

 

 

Preghiera di Benedetto Papa XIII per impetrare da Dio la grazia di non morire di morte improvvisa.

 

            Misericordiosissimo Signore Gesù, per la vostra agonia e sudor di sangue, per la morte vostra liberatemi., vi supplico, dalla morte subitanea ed improvvisa.

            Benignissimo Signore Gesù, per l'acerbissima ed ignominiosissima flagellazione e coronazione vostra, per la vostra Croce e Passione amarissima, per la vostra bontà umilmente vi prego, ce non permettiate, che io improvvisamente finora, e senza i SS. Sacramenti passi da questa vita all' eternità.

            Mio amatissimo Gesù, mio Signor e Dio mio, per tutti i travagli e dolori vostri, per il vostro prezioso Sangue e per le sagrosante vostre Piaghe; per quelle vostre, o mio dolcissimo Gesù, ultime parole dette in Croce: Deus, Deus meus, ut quid dereliquisti me? e per quel forte grido: Padre nelle tue mani raccomando lo spirito mio; ardentissima-mente vi prego di non levarmi tantosto da questo mondo. Le vostre mani, o mio Redentore, mi hanno fatto e formato tutto interamente. Doli non mi precipitate si presto; {138 [318]} datemi, vi supplico, spazio di penitenza, concedetemi un transito felice ed in grazia vostra, affinchè io vi ami con tutto il cuore, vi loda, e benedica in eterno.

            Signor mio Gesù Cristo, per quelle cinque Piaghe, che l'amore verso di noi vi fece in Croce, soccorrete a' vostri servi redenti col vostro preziosissimo Sangue... Sanguinisque pretiosi quem in mundi pretium. Cosi sia.

 

Preghiera A S. Giuseppe

 

            Gloriosissimo San Giuseppe, fortunato Sposo di Maria, voi che meritaste di essere fatto custode del Salvator del mondo Gesù Cristo, e abbracciandolo teneramente godeste anticipato il Paradiso, deh! ottenetemi dal Signore un intero perdono de' miei peccati, la grazia d'imitare le vostre virtù, onde io cammini sempre per la via che conduce al Cielo. Siccome voi meritaste di avere Gesù e Maria intorno al vostro letto al punto di morte, e tra le loro braccia dolcemente spiraste l'anima beata, vi prego di volermi difendere da' nemici dell'anima mia in quel-l' ultimo punto di mia vita; di modo che consolato dalla dolce speranza di volare con voi a possedere l'eterna gloria in Paradiso spiri pronunziando i SS. nomi di Gesù, di Giuseppe e di Maria. {139 [319]}

 

 

Preghiera per la buona morte composta da una Donzella protestante convertita alla Religioni Cattolica nell'età di  anni15,e morta di anni 18 in odore di santità.

 

            Gesù Signore, Dio di bontà, Padre di misericordia, io mi presento dinanzi a Voi con cuore umiliato e contrito: vi raccomando la mia ultima ora, e ciò che dopo di essa mi attende.

            Quando i miei piedi immobili mi avvertiranno che la mia carriera in questo mondo è presso a finire, misericordioso Gesù, abbiate pietà di me.

            Quando le mie mani tremolo e intorpidite non potranno più stringervi, Crocifisso mio bene, e mio malgrado lascierovvi cadere sul letto del mio dolore, misericordioso ecc.

            Quando i miei occhi offuscati e stravolti dall' orror della morte imminente fisseranno in Voi gli sguardi languidi e moribondi, misericordioso Gesù, abbiate pietà di me.

            Quando le mie labbra fredde e tremanti pronunzieranno per l'ultima volta il vostro Nome adorabile, misericordioso Gesù, ecc.

            Quando le mie guance pallide e livide inspireranno agli astanti la compassione ed il terrore, e i miei capelli bagnati dal sudor della morte, sollevandosi sulla mia testa annunzieranno prossimo il mio fine, misericordioso ecc. {140 [320]}

            Quando le mie orecchie, presso a chiudersi per sempre a' discorsi degli uomini, si apriranno per intendere la vostra voce, che pronunzierà 1' irrevocabile sentenza, onde verrà fissata la mia sorte per tutta l'eternità, misericordioso ecc.

            Quando la mia immaginazione agitata dà orrendi e spaventevoli fantasmi sarà immersa in mortali tristezze, ed il mio spirito turbato dalla vista delle mie iniquità, dal timore della vostra giustizia, lotterà contra l'angelo delle tenebre, che vorrà togliermi la vista consolatrice delle vostre misericordie e precipitarmi in seno alla disperazione, misericordioso ecc.

            Quando il mio debole cuore oppresso dal dolor della malattia sarà sorpreso dagli orrori di morte, e spossato dagli sforzi che avrà fatto contro a' nemici della mia salute, misericordioso ecc.

            Quando verserò le mie ultime lagrime, sintomi della mia distruzione, ricevetele in sacrificio di espiazione, acciocchè io spiri come una vittima di penitenza, ed in quel terribile momento, misericordioso ecc.

            Quando i miei parenti ed amici, stretti a me d'intorno, s'inteneriranno sul dolente mio stato, e v'invocheranno per me, misericordioso Gesù ecc.

            Quando avrò perduto l'uso di tutti i sensi, ed il mondo intero sarà sparito da me, ed {141 [321]} io gemerò nelle angosce della estrema agonia e negli affanni di morte, misericordioso ecc.

            Quando gli ultimi sospiri del cuore sforzeranno l'anima mia ad uscire dal corpo, accettateli come figli di una santa impazienza di venire a Voi, e Voi misericordioso ecc.

            Quando l' anima mia sull'estremità delle labbra uscirà per sempre da questo mondo e lascerà il mio corpo pallido, freddo e senza vita, accettate la distruzione del mio essere, come un omaggio che io vengo a rendere alla vostra Divina Maestà, ed allora, misericordioso Gesù ecc.

            Quando finalmente l'anima mia comparirà dinanzi a Voi, e vedrà per la prima volta lo splendore immortale della vostra Maestà, non la rigettate dal vostro ' cospetto- degnatevi ricevermi nel seno amoroso della vostra misericordia, affinché io canti eternamente le vostre lodi: misericordioso Gesù ecc.

 

ORAZIONE.

            O Dio, che condannandoci alla morte, ce ne avete nascosto il momento e l'ora, fate ch'io passando nella giustizia e nella santità tutti li giorni della vita, possa meritare di uscire di questo mondo nel vostro santo amore, per li meriti del Nostro Signor Gesù Cristo, che vive e regna con Voi nell'unità dello spirito Santo. Così sia.

            Pio VII accordò l'indulg. di 100 giorni a chi recita ogni di detta Preghiera; e per un mese indulg. Plenaria. {142 [322]}

 

Orazione per le anime del Purgatorio.

            O Signore onnipotente, il quale per l'amore che portaste agli uomini, vi degnaste di prendere umana carne, di vivere fra gli stenti, di soffrire dolorosissima Passione e finalmente di spirare in Croce, deh! per tanti meriti che ci procuraste col vostro preziosissimo Sangue, vi prego di volgere uno sguardo pietoso a' tormenti che soffrono nel Purgatorio quelle anime benedette, che partite di questa valle di pianto in grazia vostra soffrono gli ardori di quelle fiamme per iscontare i debiti che hanno tuttora verso della vostra Divina Giustizia. Accettate adunque, o pietosissimo Iddio, le preghiere che per esse umilmente vi porgo, traetele da quel carcere tenebroso, e chiamatele alla gloria del Paradiso. Vi raccomando particolarmente le anime de' miei parenti, benefattori spirituali e temporali, e in ispecial modo quelle a cui posso essere stato occasione di peccato col mio mal esempio. Vergine SS., Madre pietosa, consolatrice degli afflitti, intercedete voi per quelle anime, affinché per la vostra potentissima intercessione volino a godere quel Paradiso che loro sta preparato.

            V. Te ergo, guœsumus, famulis tuis subveni.

            R. Quos pretioso Sanguine redemisti. Pater, Ave, e Requiem. {143 [323]}

 

 

Parte terza.

Ufficio Della Beata Vergine

 

A Mattutino

            Ave Maria, gratia plena: Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui Jesus. Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostræ. Amen.

            V. Domine, labia mea aperies.

            R. Et os meum annuntiabit laudem tuam.

            V. Deus, in adjutorium meum intende.

            R. Domine, ad adjuvandum me festina.

            V. Gloria Patri, etc.{144 [324]}

            Dalla Domenica di Settuagesima al Sabato Santo in vece di Alleluja, dicesi: Laus tibi, Domine rex æternæ gloriæ.

            L' invitatorio. Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum.

            Si ripete. Ave; Maria, gratia plena: Dominus tecum.

 

Salmo 94.

            Venite, exultemus Domino, iubilemus Deo salutari nostro: præoccupemus faciem ejus in confessione et in psalmis jubilemus ei.

            Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum.

            Quoniam Deus magnus Dominus, et Rex magnus super omnes Deos: quoniam non repellet Dominus plebem suam, quia in manu eius sunt omnes fines terræ;, et altitudines montium ipse conspicit. Dominus tecum.

            Quoniam ipsius est mare, et ipse fecit illud, et aridam fundaverunt manus eius: Venite adoremus, et procidamus ante Deum; ploremus coram Domino, fecit nos; quia ipse est Dominus Deus noster: nos autem populus eius, et oves pascuæ eius.

            Ave, Maria, gratia plena: Doininus tecum.

            Hodie si vocem eius audieritis, nolite obdurare corda vostra, sicut in exacerbatione secundum diem tentationis in deserto; ubi tentaverunt me patres vestri, probaverunt, et viderunt opera mea.

            Dominus tecum. {145 [325]}

            Quadraginta annis proximus fui generationi huic, et dixi: semper hi errant corde, ipsi vero non cognoverunt vias meas, quibus iuravi in ira mea, si introibunt in requiem meam.

            Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum.

            Gloria Patri, et Filio, et Spiritui sancto: sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen.

            Dominus tecum.

            Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum.

 

Inno.

 

Primo Notturno per la Domenica, Lunedì e Giovedì..

 

            Ant. Benedicta tu.

 

Salmo 8.

            Domine, Dominus noster, * quam admirabile est nomen tuum in universa terra!

            Quoniam elevata est magnificentia tua * super cœlos.

            Ex ore infantium et lactentium perfecisti laudem propter inimicos tuos, * ut destruas inimicum et ultorem.

            Quoniam videbo cœlos tuos, opera digitorum tuorum: * lunam et stellas, quæ tu fundasti.

            Quid est homo, quod memor es ejus? * aut filius hominis, quoniam visitas eum?

            Minuisti eum paulo minus ab Angelis gloria et honore coronasti eum, * et constituisti eum super opera manuum tuarum.

            Omnia subiecisti sub pedibus eius: * oves et boves universas, insuper et pecora campi:

            Volucres cœli et pisces maris, * qui perambulant semitas maris.

            Domine, Dominus noster, * quam admirabile est nomen tuum in universa terra!

            Gloria Patri, etc.

            Ant. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui.

            Ant. Sicut myrrba. {147 [327]}

 

Salmo 18.

            Cœli enarrant gloriam Dei, * et opera manuum eius annuntiat firmarnentum.

            Dies diei eructat verbum, * et nox nocti indicat scientiam.

            Non sunt loquelæ, neque sermones,* quorum non audiantur voces eorum.

            In omnem terram exivit sonus eorum: * et in fines orhis terræ, verba eorum.

            In sole posuit tabernaculum suum:* et ipse tamquam sponsus procedens de thalamo suo:

            Exultavit ut gigas ad currendam viam, a summo cœlo egressio eius:

            Et occursus eius usque ad summum eius: nec est qui se abscondat a calore eius.

            Lex Domini immaculata convertens animas: * testimonium Domini fidele sapientiam præstans parvulis.

            Justitiæ Domini rectæ lætificantes corda:* præceptum Domini lucidum i iluminans oculos.

            Timor Domini sanctus permanens in sæculum sæculi: * iudicia Domini vera, iustificata in semetipsa.

            Desiderabilia super aurum et lapidem pretiosum multum: * et dulciora super mei et favum.

            Etenim servus tuus custodit ea, * in custodiendis illis retributio multa.

            Delicta quis intelligit? ab occullis meis monda me: * et ab alienis parce servo tuo. {148 [328]}

            Si mei non fuerint dominati, tunc immaculatus ero, * et emundabor a delicto maximo.

            Et erunt ut complaceant eloquia oris mei: * et meditatio cordis mei in conspectu tuo semper.

            Domine adiutor meus * et redemptor meus.

            Gloria Patri, etc.

            Ant.Sicut myrrha electa odorem dedisti suavitatis, sancta Dei Genitrix.

            Ant. Ante thorum.

 

Salmo 23.

            Domini est terra et plenitudo eius; * orbis terrarum et universi qui habitant in eo.

            Quia ipse super maria fundavit eum: * et super flumina præparavit eum.

            Quis ascendet in montem Domini? * aut quis stabit in loco sancto eius?

            Innocens manibus et mondo corde, * qui non accepit in vano animam suam, nec iuravit in dolo proximo suo.

            Hic accipiet benedictionem a Domino * et misericordiam a Deo salutari suo.

            Hæc est generalio quærentium eum * quærentium faciem Dei Jacob.

            Attollite portas, principes, vestras, et elevamini portæ æternales,*et introibit Rex gloriæ.

            Quis est iste Rex gloriæ? * Dominus fortis et potens, Dominus potens in prælio.

            Attollite portas, principes, vestras, et elevamini portæ æternales: * et introibit Rex gloriæ. {149 [329]}

            Quis est iste Rex gloriæ? * Dominus virtutum ipse est Rex gloriæ.

            Gloria Patri, etc.

            Ant. Ante thorum huius Virginis frequentate nobis dulcia cantica dramatis.

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

 

Secondo notturno pel Martedi, e Venerdi.

 

            Ant. Specie tua.

 

Salmo 44.

            Eructavit cor meum verbum bonum, * dico ego opera mea Regi.

            Lingua mea calamus scribæ * velociter scribentis.

            Speciosus forma præ filiis hominum, diffusa est gratia in labiis tuis; * propterea benedixit te Deus in æternum.

            Accingere gladio tuo super femur tuum * potentissime.

            Specie tua et puichritudine tua * intende, prospere procede, et regna.

            Propter veritatem et mansuetudinem et iustitiam * et deducet te mirabiliter dextera tua.

            Sagittæ tuæ acutæ, populi sub te cadent * in corda inimicorum regis. {150 [330]}

            Sedes tua, Deus, in sæculum sæculi: * virga directionis virga regni tui.

            Dilexisti iustitiam, et odisti iniquitatem:

            propterea unxit te Deus, Deus tuus oleo lætitiæ præ consortibus tuis.

            Myrrha et gutta et casia a vestimentis tuis, a domibus eburneis, * ex quibus delectaverunt te filliæ regum in honore tuo.

            Astitit regina a dextris tuis in vestitu deaurato, * circumdata varietate.

            Audi, filia, et vide, et inclina aurem tuam: et obliviscere populum tuum et domum patris tui.

            Et eoncupiscet Rex decorem tuum: * quoniam ipse est Dominus Deus tuus, et adorabunt eum.

            El fìliæ Tyri in muneribus: * vultum tuum deprecabuntur omnes divites plebis.

            Omnis * gloria eius filliæ Regis ab intus, in fimbriis aureis circumamicta varietatibus.

            Adducentur Regi virgines post eam: * proximæ eius afferentur tibi.

            Afferentur in lætitia et exultatione: * adducentur in templum regis.

            Pro patribus tuis nati sunt tibi filli: * constitues eos principes super omnem terram.

            Memores erunt nominis tui * in omni generatione et generationem.

            Propterea populi confitebuntur tibi in æternum, * et in sæculum sæculi.

            Gloria Patri, etc. {151 [331]}

            Ant. Specie tua et pulchritudine tua intende, prospere procede, et regna.

            Ant. Adiuvabit eam.

 

Salmo 45.

            Deus noster refugium et virtus: * adiuter in tribulationibus, quæ invenerunt nos nimis.

            Propterea non timebimus dum turbabitur terra, * et transferentur montes in cor maris.

            Sonuerunt, et turbatæ sunt aquæ eorum:* conturbati sunt montes in fortitudine eius.

            Fluminis impetus lætificat civitatem Dei:* sanctificavit tabernacutum suum Altissimus.

            Deus in medio eius, non commovebitur: * adiuvabit eam Deus mane dilucuto.

            Conturbatæ sunt gentes, et inclinata sunt regna: * dedit vocem suam, mota est terra.

            Dominus virtutum nobiscum: * susceptor noster Deus Jacob.

            Venite, et videte opera Domini, quæ posuit prodigia super terram * auferens bella usque ad finem terræ.

            Arcum conteret, et confringet arma: * et scuta comburet igni.

            Vacate, et videte quoniam ego sum Deus: * exaltabor in gentibus, et exaltabor in terra.

            Dominus virtutum nobiscum: * susceptor noster Deus Jacob.

            Gloria Patri, etc.

            Ant. Adiuvabit eam Deus vultu suo, Deus in medio eius non commovebitur.

            Ant. Sicut Iætantium. {152 [332]}

 

Salmo 86.

            Fundamenta eius in montibus sanctis * diligit Dominus portas Sion super omnia tabernacula Jacob.

            Gloriosa dieta sunt de te * civitas Dei.

            Memor ero Rahab et Babylonis * scientium me.

            Ecce alienigenæ et Tyrus et populus Ethiopurn, * hi fuerunt illis.

            Numquid Sion dicet: Homo, et homo natus est in ea: * et ipse fundavit eam Altissimus?

            Dominus narrabit in scripturis populorum et principum, * horum, qui fuerunt in ea.

            Sicut lætantium omnium*habitatio est in te.

            Gloria Patri etc.

            Ant. Sicut lætantium omnium nostrum habitatio est in te, sancta Dei Genitrix.

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

 

Terzo Notturno pel Mercoledì e Sabbato.

 

            Ant. Laude, Maria virgo.

 

Salmo 95.

            Cantate Domino canticum novum: * cantate Domino omnis terra.

            Cantate Domino, et benedicite nomini eius: * annuntiato de die in diem salutare eius. {153 [333]}

            Annuntiate inter Gentes gloriam eius, * in omnibus populis mirabilia eius.

            Quoniam magnus Dominus et laudabilis nimis: * terribilis est super omnes deos.

            Quoniam omnes dii gentium dæmonia: * Dominus autem cœlos fecit.

            Confessio et pulchritudo in conspectu eius: * sanctimonia et magnificentia in sanctificatione eius.

            Afferte Domino patriæ gentium, afferte Domino gloriam et honorem: afferte Domino gloriam nomini eius.

            Tollite hostias, et introito in atria eius:* adorate Dominum in atrio sancto eius.

            Commoveatur a facie eius universa terra: dicite * in gentibus, quia Dominus regnavit.

            Etenim correxit orbem terræ, qui non commovebitur: * iudicabit populos in æquitate.

            Lætentur cœlii, et exultet terra, commeveatur mare, et plenitudo eius: * gaudebunt campi, et omnia quæ ia eis sunt.

            Tunc exultabunt omnia ligna silvarum a facie Domini, quia venit: * quoniam venit indicare terram.

            Judicabit orbem terra, in æquitate, * et populos in veritate sua.

            Gloria Patri etc.

            Ant. Gaude, Maria Virgo, cunctas hæreses sola interemisti in universo mundo.

            Ant. Dignare me. {154 [334]}

 

Salmo 96.

            Dominas regnavit, exultet terra: * lætentur insulæ multæ.

            Nubes et caligo in circuitu eius, * institia et iudicium correctio sedis eius.

            Ignis ante ipsum præcedet: * et inflammabit in circuitu inimicos eius.

            Illaxerunt fulgura eius orbi terræ: * vidit, et commola est terra.

            Mentes sicut cera fluxerunt a facie Domini: * a facie Domini omnis terra.

            Annuntiaverunt cœli iustitiam eius,* et viderunt omnes populi gloriam eius.

            Confundantur omnes, qui adorant sculptilia, * et qui gloriantur in simulacris suis.

            Adorate eum omnes Angeli eius: * audivit, et lætata est Sion.

            Et exultaverunt filiæ Judæ * propter iudicia tua, Domine.

            Quoniam tu Dominus altissimus super omnem terram, nimis exaitatus es super omnes deos.

            Qui diligitis Dominum, odite malum: * custodit Dominus animas Sanctorum suorum, de manu peccatoris liberabit eos.

            Lux orta est iusto,* et rectis corde lætitia.

            Lætamini iusti in Domino: * et confitemini memoriæ sanctificationis eius. Gloria etc.

            Ant. Dignare me laudare te, Virgo sacrata: da mihi virtutem contra hostes tuos. {155 [335]}

            Fra l'anno.      Ant. Post partum.

                                    Nell'Avvento

            Ant. Angelus Domini.

 

Salmo 91.

            Cantate Domino canticum novum: * quia mirabilia fecit.

            Salvavit sibi dextera eius, * et brachium sanctum eius.

            Notum fecit Dominus salutare suum: * in conspectu gentium revelavit iustitiam suam.

            Recordatus est misericordiæ suæ, * et veritatis suæ domui Israel.

            Viderunt omnes termini terræ * salutare Dei nostri.

            Jubilate Deo omnis terra: * cantate, et exultate, et psallite.

            Psallite Domino in cithara, in cithara et voce psalmi, * in tubis ductilibus et voce tubæ corneæ.

            Jubilate in conspectu regis Domini:*moveatur mare et plenitudo eius; orbis terrarum, et qui habitant in eo.

            Flumina plaudent manu, simul montes exultabunt a conspectu Domini * quoniam venit indicare terram.

            Judicabit orbem terrarum in iustitia, * et populos in æquitate. Gloria Patri etc.

Fra l'anno

            Ant. Post partum, Virgo, inviolata permansisti: Dei Genitrix, intercede pro nobis. {156 [336]}

 

Nell'Avvento

            Ant. Angelus Domini nuntiavit Mariæ, et concepit de Spiritu Sancto, alleluia.

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

            In fine di ciascun notturno si dice: Pater etc.

            V. Et ne nos inducas in tentationem.

            R. Sed libera nos a malo.

 

Assoluzione.

            Precibus et meritis beatæ Mariæ semper virginis, et omnium Sanctorum, perducat nos Dominus ad regna cœlorum. R. Amen.

            V. Jube, domne, benedicere.

            Benedizione. Nos cum prole pia benedicat virgo Maria. R. Amen.

            Fra l' anno si dicono le seguenti Lezioni.

 

Lezione prima. Eccl. 24.

            In omnibus requiem quæsivi, et in hæreditate Domini morabor. Tunc præcepit, et dixit mihi Creator omnium; et qui creavit me requievit in tabernaculo meo, et dixit mihi: In Jacob inhabita, et in Israel hæreditare, et iu electis meis mitte radices. Tu autem, Donnine, miserere nobis. R. Deo gratias.

            R. Sancta et immaculata virginitas, quibus te laudibus efferam nescio: * quia quem cœli capere non poterant, tuo gremio contulisti.

            V. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui. {157 [337]}

            R. Quia quem cœli capere non poterant, tuo gremio contulisti.

            V. Jube, domne, benedicere.

            Benedizione. Ipsa Virgo virginum intercedat pro nobis ad Dominum. R. Amen.

 

Lezione seconda.

            Et sic in Sion firmata sum, et in civitate sanctificata similiter requievi, et in Jerusalem potestas mea. Et radicavi in populo honorificato, et in parte Dei mei hæreditas illius, et in plenitudine Sanctorum delengo mea. Tu autem, Domi ne, miserere nobis. R. Deo gratias.

            R. Beata es, virgo Maria, quæ Domininum portasti Creatorem mundi: * genuisti qui te fecit, et in æternum permanes virgo.

            V. Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum.

            R. Genuisti qui, te fecit, et in æternum permanes virgo.

            Quando si dice il Te Deum in fine di questo Responsorio si aggiunge Gloria Patri et Filio, et Spiritui sancto.

            R. Genuisti qui te fecit, et in æternum permanes virgo.

            V. Jube, domne, benedicere.

            Benedizione. Per virginem Matrem concedat nobis Dominus salutem et pacem.

            R. Amen.

 

Lezione terza.

            Quasi cedrus exaltata sum in Libano, et quasi cypressus in monte Sion: quasi palma {158 [338]} exaltata sum in Cades, et quasi piantatio rosæ in Jerico. Quasi eliva speciosa in campis, et quasi platanus exaltata sum iuxta aquam in plateis. Sicut cinnamomum et balsamum aromatizans odorem dedi: Quasi myrrha electa dedi suavitatem odoris. Tu autem, Domine, miserere nobis. R. Deo gratias.

            Il seguente Responsorio si tralascia, quando si dice il Te Deum.

            R. Felix, namque es, sacra virgo Maria, et amni laude dignissima: quia ex te ortus est sol iustitiæ, Christus Deus noster.

            V. Ora pro populo, interveni pro clero, intercede pro devoto femineo sexu: sentiant omnes tuum iuvamen, quicumque celebrant tuam sanctam commemorationem.

            R. Quia ex te ortus est sol iustitiæ, Christus Deus noster.

            V. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui sancto.

            R. Christus Deus noster.

            Il Tè Deum non si dice nell'Avvento, nè dalla Settuagesima sino a Pasqua: eccetto nelle Feste della B. V. M.

 

Inno de' Ss. Ambrogio ed Agostino.

            Te Deum laudamus, * te Dominum confitemur.

            Te æternum Patrem * omnis terra veneratur.

            Tibi omnes Angeli, * tibi cœli et universæ potestates, {159 [339]}

            Tibi Cherubim et Seraphim * incessabili voce proclamant:

            Sanctus, Sanctus, * Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

            Pieni sant cœli et terra * maiestatis gloriæ tuæ.

            Te gloriosus * Apostolorum chorus,

            Te Prophetarum * laudabilis numerus,

            Te Martyrum candidatus * laudat exercitus.

            Te per orbem terrarum * sancta confitetur Ecclesia:

            Patrem * immensæ maiestatis:

            Venerandum tuum verum * et unicum Filium:

            Sanctum quoque * paraclitum Spiritum.

            Tu Rex gloriæ Christe.

            Tu Patris sempiternus es Filius.

            Tu ad liberandum suscepturus hominem * non horruisti Virginis uterum.

            Tu devicto mortis aculeo * aperuisti credentibus regna cœlorum.

            Tu ad dexteram Dei sedes * in gloria Patris.

            Judex * crederis esse venturus.

            Te ergo, quæsumus, tuis famulis subveni,* quos pretioso sanguine redemisti.

            Æterna fac cum sanctis tuis * in gloria numerari.

            Salvum fac populum tuum, Domine, * et benedic hæreditati tuæ.

            Et rege eos, * et extolle illos usque in æternum. {160 [340]}

            Per singulos dies * benedicimus te.

            Et laudamus nomen tuam in sæculum, * et in sæculum sæculi.

            Dignare, Domine, die isto * sine peccato nos custodire.

            Miserere nostri, Domine,*miserere nostri.

            Fiat misericordia tua, Domino, super nos, * quemadmodum speravimus in te.

            In te, Domine, speravi: * non confundar in æternum.

            Nell'Avvento si dicono le seguenti lezioni.

            V. Jube, domne, benedicere.

            Benedizione. Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria. R. Amen.

 

Lezione prima. LUC. 1.

            Missus est Angelus Gabriel a Deo in civitatem Galilæ, cui nomen Nazareth, ad Virginem desponsatam viro, cui nomen erat Joseph de domo David et nomen Virginis Maria. Et ingressus Angelus ad eam dixit: Ave, gratia plena: Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus. Tu autem, Domine, miserere nobis. R. Deo gratias.

            R. Missus est Gabriel Angelus ad Mariam Virginem desponsatam Joseph nuntians ei verbum, et expavescit Virgo de lumine: ne timeas, Maria, invenisti gratiam apud Dominum: * Ecce concipies, et paries, et vocabitur Altissimi Filius. {161 [341]}

            V. Dabit el Dominus Deus sedem David patris eius, et regnabit in domo Jacob in æternum.

            V. Ecce concipies, et paries, et vocabitur Altissimi Filius.

            V. Jube, domne, benedicere.

            Benedizione. Ipsa Virgo virginum intercedat pro nobis ad Dominum. R. Amen.

 

Lezione seconda.

            Quæ cum audisset, turbata est in sermone eius, et cogitabat qualis esset ista salutatio. Et ait Angelus ei: Ne timeas, Maria, invenisti enim gratiam amaci Deum: ecce concipies in utero, et paries Filium, et vocabis nomen eius Jesum. Hic erit magnus, et Filius Altissimi vocabitur, et dabit illi Dominus Deus sedem David patris eius: et regnabit in domo Jacob in æternum, et regni eius non erit finis. Tu autem, Domino, miserere nobis. R. Deo gratias.

            R. Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum. * Spiritus Sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi; quod enim ex te nascetur Sanctum, vocabitur Filius Dei.

            V. Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco? et respondens Angelus dixit ei.

            R. Spiritus sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi: quod enim ex te nascetur Sanctum, vocabitur Filius Dei.

            V. Jube, domne, benedicere. {162 [342]}

            Benedizione. Per Virginem Matrem concedat nobis Dominus salutem et pacem.

            R.. Amen.

 

Lezione terza.

            Dixit autem Maria ad Angelum: Quomodo fiet istud, quoniam virum non conosco? Et respondens Angelus dixit ei: Spiritus sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi. Ideoque et quod nascetur ex te Sanctum, vocabitur Filius Dei. Et ecce Elisabeth cognata tua, et ipsa concepit filium in senectute sua: et hic mensis sextus est illi, quæ vocatur steritis, quia non erit impossibile apud Deum omne verbum. Dixit autem Maria: Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum. Tu autem, Domine, miserere nobis. R. Deo gratias.

            R. Suscipe Verbuin, virgo Maria,quod tibi a Domino per Angelum transmissum est; concipies, et paries Deum pariter et hominem; * ut benedicta dicaris inter omnes mulieres.

            V. Paries quidem Filium, et virginitatis non patieris detrimentum; efficieris gravida, et eris mater semper intacta.

            R. Ut benedicta dicaris inter omnes mulieres.

            V. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui sancto.

            R. Ut benedicta dicaris inter omnes mulieres.

            Così dicesi quando si tralascia il Te Deum, e quando si dice, si lascia il terzo Responserio Suscipe Verbum Virgo etc. Ed all’ultimo {163 [343]} Responsorio della seconda lezione si dice Gloria Patri, poi si replica Quod enim ex te nascetur Sanctum, vocabitur Filius Dei.

 

Alle Laudi

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina.

            Gloria etc. Alleluia.

            Fra l'anno Ant. Assumpta est.

            Nell'Avvento. Ant. Missus est.

            Da Natale alla Purificazione.

            Ant. O admirabile commercium

 

Salmo 92.

            Dominus regnavit, decorem indutus est * indutus est Dominus fortitudinem, et præcinxit se.

            Elenim firmava orbem terraæ, * qui non commovebitur.

            Parata sedes tua ex tunc: * a sæculo tu es.

            Elevaverunt flumina, Domine, * elevaverunt flumina vocem suam.

            Elevaverunt flumina fluctus suos * a vocibus aquarum multarum.

            Mirabiles elationes maris, * mirabilis in altis Dominus.

            Testimonia tua credibilia facta sunt nimis: * domum tuam decet sanctitudo, Domine, in longitudinem dierum. Gloria Patri, etc. {164 [344]}

            Fra l'anno Ant. Assumpta est Maria in cœlum: gaudent Angeli laudantes benedicunt Dominum.

            Nell' Avvento Ant. Missus est Angelus Gabriel ad Mariam virginem desponsatam Joseph.

 

Da Natale alla Purificazione.

            Ant. O admirabile commercium! Creator generis humani animatum corpus sumens, de Virgine nasci dignatus est: et procedens homo sine semine, largilus est nobissuam Deitatem.

            Fra l'anno. Ant. Maria virgo.

            Nell'Avvento. Ant. Ave, Maria.

            Da Natale alla Purificazione Ant. Quando natus es.

 

Salmo 99.

            Jubilate Deo omnis terra: * servite Domino in lætitia.

            Introite in conspectu eius* in exultatione.

            Scitote quoniam Dominus ipse est Deus: * ipse fecit nos, et non ipsi nos.

            Populus eius, et oves pascuæ eiús: * introite portas eius in confessione, atria eius in hymnis: confitemini illi.

            Laudate nomen eius, quoniam suavis est Dominus, in æternum misericordia eius, * et usque in generationem et generationem veritas eius.

            Gloria Patri, etc.

            Fra l'anno. Ant. Maria virgo assumpta {165 [345]} est ad æthereum thalamum, in quo Rex regum stellato sedet solio.

            Nell'Avvento Ant. Ave, Maria, grafia plena, Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus. Alleluia.

            Da Natale alla Purificaz. Ant. Quando natus es ineffabiliter ex Virgine, tunc impletæ sunt Scripturæ, sicut pluvia in vellus descendisti, ut salvum faceres genus humanum: te laudamus, Deus noster.

            Fra l'anno. Ant. In odorem.

            Nell'Avvento. Ant. Ne timeas, Maria.

            Da Natale alla Purificaz. Ant. Rubum, quem viderat Moyses.

 

Salmo 62.

            Deus, Deus meus, * ad te de luce vigilo.

            Sitivit in te anima mea, * quam multipliciter tibi caro mea.

            In terra deserta, et invia, et inaquosa: * sic in sancto apparui tibi, ut viderem virtutem tuam et gloriam tuam.

            Quoniam melior est misericordia tua super vitas, * labia mea laudabunt te.

            Sic benedicam te in vita mea: * et in nomine tuo levabo manus meas.

            Sicut adipe et pinguedine repleatur anima mea: * et labiis exultationis laudabit os meum.

            Si memor fui tui super stratum meum, in matutinis meditabor in te: * quia fuisti adiutor meus. {166 [346]}

            Et in velamento alarum tuarum exultabo, adhæsit anima mea post te, * me suscepit dextera tua.

            Ipsi vero in vanum quæsierunt animam meam, introibunt in inferiora terræ, * tradentur in manus gladii, partes vulpium erunt.

            Rex vero lætabitur in Deo, laudabuntur omnes, qui iurant in eo: * quia obstructum est os loquentium iniqua.

 

Salmo 66.

            Deus misereatur nostri, et benedicat nobis: * illuminet vultum suum super nos, et misereatur nostri.

            Ut cognoscamus in terra viam tuam, * in omnibus gentibus salutare tuum.

            Confiteantur tibi populi, Deus: * confiteantur tibi populi omnes.

            Lætentur, et exultent gentes: * quoniam iudicas populos in æquitate, et gentes in terra dirigis.

            Confiteantur tibi populi, Deus: confiteantur tibi populi omnes: * terra dedit fructum suum.

            Benedicat nos Deus, Deus noster, benedicat nos Deus, * et metuant eum omnes fines terræ. Gloria Patri, etc.

            Ant. In odorem unguentorum tuorum currimus, adolescentulæ dilexerunt te nimis.

            Ant. Ne timeas, Maria, invenisti gratiam  {167 [347]} apud Dominnm, ecce concipies, et paries filium, alleluia.

            Ant. Rubam, quem viderat Moyses incombustum, conservatam agnovimus tuam laudabilem virginitatem, Dei Genitrix, intercede pro nobis.

            Fra l'anno. Ant. Benedicta, filia.

            Nell’ Avvento. Ant. Dabit ei Dominus.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Germinavit radix lesse.

 

Il Cant. de' tre Fanciulli. Dan. 3.

            Benedicite omnia opera Domini Dominno! * laudate, et superexaliale eum in sæcula.

            Benedicile Angeli Domini Domino: * benedicile cœli Domino.

            Benedicile aquæ omnes, qua super cœlos sunt, Domino: * benedicite omnes virtutes Domini Domino.

            Benedicile sol el luna Domino: * benedicite stellæ cœli Domino.

            Benedicite omnis imber et ros Domino: * benedicite omnis Spiritus Dei Domino.

            Benedicite ignis et aestus Domino: * benedicite frigus et aestus Domino.

            Benedicite rores et pruina Domino: * benedicite gelus et frigus Domino.

            Benedicite glacies et nives Domino: * benedicite noctes el dies Domino.

            Benedicite lux et tenebrae Domino: * benedicilo fulgura et nubes Domino. {168 [348]}

            Benedicat terra Domini: * laudet, et superexaltet eum in sæcula.

            Benedicite montes et colles Domino: * benedicite universa germinantia in terra Domino.

            Benedicite fontes Domino: * benedicile maria et flumina Domino.

            Benedicite cete et omnia, qua moventur in aquis, Domino: * benedicite omnes volucres cœli Domino.

            Benedicite omnes bestiæ, et pecora Domino: * benedicite filii hominum Domino,

            Benedicat Israel Dominum: * laudet, et superexaltet eum in sæcula.

            Benedicite sacerdoles Domini Domino: * benedicite servi Domini Domino.

            Benedicite spiritus et animæ iustorum Domino: * benedicite sancti, et humiles corde Domino.

            Benedicite Anania, Azaria, Misael Domino: * laudate, et superexaltate eum in sæcula.

            Benedicamus Patrem et Filium cum sancto Spiritu: * laudemus et superexaltemus eum in sæcula.

            Benedictus es, Domino, in firmamento cœli: * et laudabilis, et gloriosus, et superexaltatus in sæcula.

            Qui non ai dice il Gloria, perché il penultimo versetto ne fa le veci.

            Fra l'anno. Ant. Benedicta, filia, tua Domino, quia per te fructum vitæ communicavimus. {169 [349]}

            Nell'Avvento. Ant. Dabit ei Dominus sedem David patris eius, et regnabit in æternum.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Germinavit radix lesse, orta est stella ex Jacob; Virgo peperit Salvatorem: te laudamus, Deus noster.

            Fra l'anno. Ant. Pulchra es.

            Nell'Avvento. Ant. Ecce ancilla Domini.

            Da Natale alla Purific. Ant. Ecce Maria.

 

Salmo 148.

            Laudate Dominum de cœlis: * lanciate eum in excelsis.

            Laudate eum omnes Angeli eius: * laudate eum omnes virtutes eius.

            Laudate eum sol et luna: * laudate eum omnes stellæ, et lumen.

            Laudate eum cœli cœlorum: * et aquæ omnes, quæ super cœlos sunt, laudent nomen Domini.

            Quia ipse dixit, et facta sunt: * ipse mandavit, et creata sunt.

            Statuit ea in æternum, et in sæculum sæcoli: * præceptum posuit, et non præteribit.

            Laudate Dominum de terra * dracones et omnes abyssi.

            Ignis, grando, nix, glacies, spiritus procellarum, * quæ faciunt verbum eius.

            Montes et omnes colles: * ligna frudifera et omnes cedri. {170 [350]}

            Bestiæ et universa pecora, * serpentes et volucres pennatæ.

            Reges terræ et omnes populi: * principes et omnes iudices terræ.

            Juvenes et virgines, senes cum iunioribus laudent nomen Domini: * quia exaltatum est nomen eius solius.

            Confessio eius super cœlum et terram: * et exaltavit cornu populi sui.

            Hymnus omnibus Sanctis eius: * filiis populo appropinquanti sibi.

 

Salmo 149.

            Cantate Domino canticum novum: * laus eius in Ecclesia Sanctorum.

            Lætetur Israel in eo, qui fecit eum: * et filii Sion exultent in rege suo.

            Laudent nomen eius in choro: * in tympano, et psalterio psallant ei.

            Quia beneplacitum est Domino in populo suo: * et exaltabit mansuetos in salutem.

            Exultabunt Sancti in gloria: * laetabuntur in cubilibus suis.

            Exaltationes Dei in gutture eorum: * et gladii ancipites in manibus eorum.

            Ad faciendam vindictam in nationibus, * increpationes in populis.

            Ad alligandos reges eorum in compedibus * et nobiles eorum in manicis ferreis.

            Ut faciant in eis indicium conscriptum: * gloria hæc est omnibus Sanctis eius. {171 [351]}

Salme 150

            Laudate Dominum in Sanctus eius: * laudate eum in firmamento virtutis eius.

            Laudate eum in virtutibus eius: * laudate eum secundum multitudinem magnitudinis eius.

            Laudate eum in sono tubæ: * laudate eum in psalterio et cithara.

            Laudate eum in tympano et choro: * laudate eum in chordis et organo.

            Laudate eum in cymbalis benesonantibus, landate eum in cymbalis inhilationis: * omnis spiritus laudet Dominum. Gloria etc.

            Fra l'anno. Ant. Pulchra es et decora, filia Jerusalem: terribilis ut castrorum acies ordinata.

            Nell' Avvento. Ant. Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Ecce Maria genuit nobis Salvatorem, quem Joannes videns exclamavit dicens: Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi, alleluia.

 

Capitolo: fra l'anno. Cant. 6.

            Viderunt eam filiæ Sion, et beatissimam prædicaverunt, et reginæ laudaverunt eam.

            R. Deo gratias.

Nell' Avvento. Isaiae 11.

            Egredietur virga de radice Jesse, et flos {172 [352]} de radice eius ascendet. Et requiescet super eum Spiritus Domini.

            R. Deo gratias.

 

Inno.

   O gloriosa Virginum,

            Sublimis inter sidera:

            Qui te creavit, parvulum

            Lardente nutris ubere.

   Quod Eva tristis abstulit,

            Tu reddis almo germina:

            Intrent ut astra flebiles,

            Cœli recludis cardines.

   Tu regis alti ianua,

            Et aula lucis fulgida:

            Vilam datam per Virginem,

            Gentes redemptæ plaudite.

   Jesu, tibi sit gloria,

            Qui natus es de virgine,

            Cum Patre et almo Spiritu,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Benedicta tu in mulieribus.

            R. Et benedictus fructus ventris tui.

            Fra l'anno Ant. Beata Dei Genitrix.

 

            Nel tempo Pasquale lasciata la predetta Antifona si dice in suo luogo la seguente * Regina coeli, come di sotto pag. 175.

 

Nell'Avvento. Ant. Spiritus Sanctus.

            Da Natale alla Purificazione Ant. Mirabile mysterium. {173 [353]}

 

Il Cantico di Zaccaria. Luc. 1.

            Benedictus Dominus Deus Israel, * quia visitavit, et fecit redemptionem plebis suæ.

            Et erexil cornu salutis nobis * in domo David pueri sui.

            Sicut locutus est per os Sanctorum, * qui a sæculo sunt, Prophetarum eius.

            Salutem ex inimicis nostris, * et de manu omnium, qui oderunt nos.

            Ad faciendam misericordiam cum patribus nostris: * et memorari testamenti sui sancti.

            Jusiurandum, quod iuravit ad Abraham patrem nostrum, * daturum se nobis.

            Ut sine timore de manu inimicorum nostrorum liberati, * serviamus illi.

            In sanctitate et iustitia coram ipso: * omnibos diebus nostris.

            Et tu, puer, Propheta Altissimi vocaberis: * præibis enim ante faciem Domini parare vias eius.

            Ad dandam scientiam salutis plebi eius * in remissionem peccatorum eorum.

            Per viscera misericordiæ Dei nostri: * in quibus visitavit nos Oriens ex alto.

            Illuminare his, qui in tenebris, et in umbra mortis sedent; * ad dirigendos pedes nostros in viam pacis. Gloria Patri etc.

            Fra l'anno. Ant. Beata Dei Genitrix Maria, Virgo perpetua; templum Domini, sacrarium Spiritus Sancti, sola sine exemplo placuisti {174 [354]} Domino nostro Jesu Christo: ora pro populo, interveni pro clero, intercede pro devoto femineo sexu.

            Nel tempo Pasquale. Ant. Regina cœli lætare, alleluia: quia quem meruisti portare, alleluia: resurrexit sicut dixit, alleluia: ora pro nobis Deum alleluia.

            Nell'Avvento. Ant. Spiritus Sanctus in te descendet, Maria; ne timeas, habebis in utero Filium Dei, alleluia.

 

Da Natale alla Purificazione.

            Ant. Mirabile mysterium declaratur hodie; innovantur naturæ, Deus homo factus est, id quod fuit permansit, et quod non erat assumpsit, non commixtionem passus, neque divisionem.

            Dopo l' Antifona del Benedictus, per compim. delle Laudi dicesi una delle seg. antif.

 

Dalla Parificazione al Sabato Santo

   Ave, Regina cœlorum,

            Ave, Domina Angelorum,

            Salve, radix, salve, porta,

            Ex qua mundo lux est orta

   Gaude, Virgo gloriosa,

            Super omnes speciosa:

            Vale, o valde decora,

            Et pro nobis Christum exora.

 

            V. Dignare me laudare te, Virgo sacrata.

            R. Da mihi virtutem contra hostes tuos. {175 [355]}

 

Oremus.

            Concede, misericors Deus, fragilitati nostræ presidium, ut, qui sanctæ Dei Genitricis memoriam agimus, intercessionis eius auxilio, a nostris iniquitatibus resurgamus. Per eumdem Christum Dominum nostrum.

            R. Amen.

            Dal Sabato Santo sino al primo Sabato dopo la Pentecoste si dice:

            Regina cœli, lætare, alleluia,

            Quia quem meruisti portare, alleluia,

            Resurrexit sicut dixit, alleluia.

            Ora pro nobis Deum, alleluia.

            V. Gaude et lætare, virgo Maria, alleluia.

            R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.

 

Oremus.

            Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Jesu Christi mundum lætificare dignatus es, præsta quæsumus, ut per eius Genitricem virginem Mariam, perpetuæ capiamus gaudia vitæ. Per eumdem Christum Dominum nostrum. R. Amen.

            Dal detto Sabato sino all' Avvento:

            Salve, Regina, Mater misericordiæ, vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus exules filii Hevæ. Ad te suspiramus gementes, et flentes in hac lacrymarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum {176 [356]} benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis virgo Maria.

            V. Ora pro nobis. sancta Dei Genitrix.

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

Oremus.

            Omnipotens sempiterne Deus, qui gloriosæ, virginis matris Mariæ corpus et anima, ut dignum Filii tui habitaculum effici mereretur, Spiritu Sancto cooperante, præparasti, da ut cuius commemoratione lætamur, eius pia intercessione ab instantibus malis, et a morte perpetua liberemur. Per eumdem Christum Dominum nostrum. R. Amen.

            V. Dominus det nobis suam pacem.

            R. Et vitam æternam. Amen.

            Dal Vespro del Sabato innanzi la prima Domenica dell' Avvento sino a tutta la vigilia della Purificazione della Madonna si dice:

            Alma Redemptoris Mater, quæ pervia cœli

            Porta manes, et stella maris, succurre cadenti,

            Surgere qui curat populo: tu quæ genuisti,

            Natura mirante, tuum sanctum Genitorem,

            Virgo prius ac posterius, Gabrielis ab ore

            Sumens illud Ave, peccatorum miserere.

            V. Angelus Domini nuntiavit Mariæ.

            R. Et concepit de Spiritu Sancto. {177 [357]}

 

Oremus.

            Gratiam tuam, quæsumus, Domino, mentibus nostris infunde, ut qui, Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eumdem etc. R. Amen.

            Da Natale alla Purificazione. V. Post partum, etc.

 

Oremus.

            Deus, qui salutis etc. pag. 185,

 

A Prima

            Ave, Maria.

            V. Deus, in adiutorium meum intendo.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria Patri etc. Alleluia.

 

Inno

   Memento, rerum Conditor,

            Nostri quod olim corporis

            Sacrata ab alvo Virginis

            Nascendo formam sumpseris.

   Maria, mater gratiae,

            Dulcis Parens clementiæ,

            Tu nos ab hoste protege,

            Et mortis hora suscipe.

   Jesu, tibi sit gloria,

            Qui natus es de Virgine,

            Cum Patre, et almo Spirito

            In sempiterna sæcula. Amen {178 [358]}

            Fra l'anno. Ant. Assumpta est.

            Nell'Avvento: Ant. Missus est.

            Dal Natale alla Purificazione. Ant. O admirabile commercium.

 

Salmo 53.

            Deus, in nomine tuo salvum me fac, * et in virtute tua iudica me.

            Deus, exaudi orationem meam: * auribus percipe verba oris mei.

            Quoniam alieni insurrexerunt adversum me, et fortes quæsierunt animam meam, * et non proposuerunt Deum ante conspectum suum.

            Ecce enim Deus adiuvat me: * et Dominus susceptor est animæ meæ.

            Averte mala inimicis meis: * et in veritale tua disperde ills.

            Voluntarie sacriticabo tibi, * et confitebor nomini tuo, Domine, quoniam bonum est.

            Quoniam ex omni tribulatione eripuisti me: * et super inimicos meos despexit oculos meus. Gloria, etc.

 

Salmo 84.

            Benedixisti, Domine, terram tuam: * avertisti captivitatem Jacob.

            Remisisti iniquitatem plebis tuæ: * operuisti omnia peccata eorum.

            Mitigasti omnem iram tuam: * avertisti ab ira indignationis tuæ. {179 [359]}

            Converte nos, Deus salutaris noster: * et averte iram tuam a nobis.

            Numquid in æternum irasceris nobis? * aut extendes iram tuam a generatione in generationem?

            Deus, tu conversus vivificabis nos, * et plebs tua lætabitur in te.

            Ostende nobis, Domino, misericordiam tuarn, * et salutare tuam da nobis.

            Audiam quid loquatur in me Dominus Deus: * quoniam loquetur pacem in plebem suam.

            Et super sanctos suos, * et in eos qui convertuntur ad cor.

            Verumtamen prope timentes eum salutare ipsius: * ut inhabitet gloria in terra nostra.

            Misericordia et veritas obviaverunt sibi: * iustitia et pax oseulatæ sunt.

            Veritas de terra orta est: * et iustitia de cœlo prospexit.

            Etenim Dominus dabit benignitatem: * et terra nostra dabit fructum suum.

            Justitia ante eum ambulabit: * et ponet in via gressus suos. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 116.

            Laudate Dominum omnes gentes: * laudate eum omnes populi.

            Quoniam confirmata est super nos misericordia eius: * et veritas Domini manet in æternum. Gloria Patri etc. {180 [360]}

            Fra l’anno. Ant. Assumpta est Mafia in cœlum: gaudent Angeli, laudantes benedicunt Dominum.

            Nell’ Avvento. Ant. Missus est Angelus Gabriel ad Mariam virginem desponsatam Joseph.

 

Da Natale alla Purificazione.

            Ant. O admirabile commercium! Creator generis humani, animatum corpus sumens, de Virgine nasci dignatus est; et procedens homo sine semine, largitus est nobis suam Deitatem.

            Fra l'anno si dice il seg. Capit. Cant. 6.

            Quæ est ista, quæ progeditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata?

            R. Deo gratias.

            Nell'Avvento si dice il seg. Capit. Isaia 7.

            Ecce Virgo concipiet, et pariet filium, et vocabitur nomen eius Emmanuel. Bulyrum, et mel comedet, ut sciat reprobare malum, et eligere bonum. R. Deo gratias.

            Fra l'anno si dice quel che segue.

            Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus.

            Deus, qui virginalem aulam beatæ Mariæ, in qua habitares, eligere dignatus es: da,quæ {181 [361]} sumus, ut sua nos defensione munitos, iucundos facias suæ interesse commemorationi. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. R. Amen.

            Nell' Avvento si dice quel che segue.

            Oremus. Deus, qui de Beatae etc. pag. 185.

 

Da Natale alla Purificazione.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            Oremus. Deus, qui salutis etc. pag. 185.

            R. Amen.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino.

            R. Deo gratias.

            V. Fidelium animæ per misericordiam Dei requiescant in pace. R. Amen.

 

A terza

            Ave, Maria.

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festiva.

            Gloria Patri, etc. Alleluia.

 

Inno

            Memento rerum a pag. 178.

            Fra l'anno. Ant. Maria Virgo.

            Nell' Avvento Ant. Ave, Maria.

            Da Natale alla. Purificazione Ant. Quando natus es. {182 [362]}

 

Salmo 119.

            Ad Dominum cum tribularer, clamavi: * et exaudivit me.

            Domine, libera animam meam a labiis iniquis * et a lingua dolosa.

            Quid detur tibi, aut quid apponatur tibi * ad linguam dolosam?

            Sagittæ potentis acutæ * cum carbonibus desolatoriis.

            Heu mihi! quia incolatus meus prolongatus est: habitavi cum habitantibus Cedar: * multum incola fuit anima mea.

            Cum his, qui oderunt pacem, eram pacificus; * cum loquebar illis, impugnabant me gratis. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 120.

            Levavi oculos meos in montes, * onde veniet auxilium mihi.

            Auxibum meum a Domino, * qui fecit cœlum et terram.

            Non det in commotionem pedem tuum; * neque dormitet, qui custodit te.

            Ecce non dormitabit, neque dormiet, * qui custodit Israel.

            Dominus custodit te, Dominus protectio tua * super manum dexteram tuam.

            Per diem sol non uret te, * neque luna per noctem.

            Dominus custodit te ab ordini malo: custodiat animam tuam Dominus. {183 [363]}

            Dominus custodiat introitum tuum et exilum tuum, * ex hoc, nonc, et usque in sæculum. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 191.

            Lætatus sum in his, quæ dicta sunt mihi: * in domum Domini ibimus.

            Stantes erant pedes nostri, * in atriis tuis, Jerusalem.

            Jerusalem, quæ ædificatur ut civitas: * cuius participatio eius in idipsum.

            Illuc enim ascenderunt tribus, tribus Domini, * testimonium Israel, ad confitendum nomini Domini.

            Quia illic sederunt sedes in iudicio, sedes super domum David.

            Rogate quæ ad pacem sunt Jerusalem, * et abundantia diligentibus te.

            Fiat pax in virtute tua * et abundantia in turribus tuis.

            Propter frates meos et proximos meos * loquebar pacem de te.

            Propter domum Domini Dei nostri * quæsivi bona tibi. Gloria Patri, etc.

            Fra l'anno. Ant. Maria Virgo assumpta est ad æthereum thalamum, in quo Rex regum stellato sedet solio.

            Nell' Avvento Ant. Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus. Alleluia.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Quand {184 [364]} natus es ineffabiliter ex Virgine, tunc impletæ sunt Scripturæ: sicut pluvia in vellus descendisti, ut salvum facere genus humanum; te laudamus, Deus noster.

 

Fra l'anno, Capitolo.

            Eccli. 24. Et sic in Sion firmata sum, et in civitate sanctificata similiter requievi, et in Jerusalem potestas mea.

            R. Deo gratias.

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

            Nell'Avv. Capit. Isaiae 11. Egredietur virga de radice Jesse, et fios de radice eius ascendet. Et requiescet super eum Spiritus Domini. R. Deo gratias.

            V. Diffusa est gratia etc.

            Fra l'anno e nel Natalizio

 

Oremus.

            Deus, qui salutis æternæ beatæ Mariæ virginitate fœcunda, humano generi præmia præstitisti, tribue quæsumus, ut ipsam pro nobis intercedere sentiamus, per quam meruimus auctorem vitæ suscipere, Dorninum nostrum Jesum Christum Filium tuum. Qui tecum vivit, etc. R. Amen.

            Nell'Avvento si dice quel che segue.

 

Oremus.

            Deus, qui de beatæ Mariæ virginis utero, Verbum tuum, Angelo nuntiante, carnem {185 [365]} suscipere voluisti: præsta supplicibus tuis, ut qui vere eam Genitricem Dei credimus, eius apud te intercessionibus adiuvemur. Per eumdem Dotninum etc. R. Amen.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino. R. Deo gratias.

            V. Fidelium animæ per misericordiam Dei requiescant in pace. R. Amen.

 

A sesta

            Ave, Maria.

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria, etc. Alleluia.

 

Inno

            Memento, rerum Conditor, etc come a Prima a pag. 118.

            Fra l'anno. Ant. In odorem.

            Nell' Avvento. Ant. Ne timeas, Maria.

            Da Natale alla Purificazione Ant. Rubum, quem viderat Moyses.

 

Salmo 192.

            Ad te levavi oculos meos, * qui habitas in cœlis.

            Ecce sicut oculi servorum, * in manibus dominorum suorum.

            Sicut oculi ancillæ in manibus dominæ {186 [366]} suæ: * ita oculi nostri ad Dominum Deum nostrum, donec misereatur nostri.

            Miserere nostri, Domine, miserere nostri: * quia multum repleti sumus despectione.

            Quia multum repleta est anima nostra: * opprobrium abundantibus, et despectio superbis. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 193.

            Nisi quia Dominus erat in nobis, dicat nunc Israel: * nisi quia Dominus erat in nobis.

            Cum exurgerent homines in nos, * forte vivos deglutissent nos.

            Cum irasceretur furor eorum in nos, * forsitan aqua absorbuisset nos.

            Torrentem pertransivit anima nostra: * forsitan pertransisset anima nostra aquam intolerabilem.

            Benedictus Dominus, * qui non dedit nos in captionem dentibus eorum.

            Anima nostra sicut passer erepta est, * de laqueo venantium.

            Laqueus contritus est, * et nos liberati sumus.

            Adiutorium nostrum in nomine Domini, * qui fecit cœlum et terram. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 124.

            Qui confidunt in Domina, sicut mons {187 [367]} Sion: * non commovebitur in æternum, qui habitat in Jerusalem.

            Montes in circuitu eius: * et Dominus in circuitu populi sui, ex hoc nunc et usque in sæculum.

            Quia non relinquet Dominus virgam peccatorum super sortem iustorum: * ut non extendant iusti ad iniquitatem manus suas.

            Benefac, Domine, bonis, * et rectis corde.

            Declinantes autem in obligationes adducet Dominus cum operantibus iniquitatem: * pax super Israel. Gloria Patri etc.

            Fra l'anno. Ant. In odorem unguentorum tuorum currimus, adolescentulæ dilexerunt te nimis.

            Nell'Avvento. Ant. Ne timeas, Maria, invenisti gratiam apud Dominum: ecce concipies, et paries filium, alleluia.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Rubum, quem viderat Moyses incombustum, conservatam agnovimus tuam laudabilem virginitatem, Dei Genitrix, intercede pro nobis.

            Fra l’anno e nel Natalizio si dice il seguente Capitolo.

 

Eccli. 44.

            Et radicavi in populo honorifficato, et in parte Dei mei hæreditas illius: et in plenitudine Sanctorum detentio mea.

            R. Deo gratias.

            V. Benedicta tu in mulieribus.-

            R. Et benedictus fructus ventris tui. {188 [368]}

 

Nell'Avvento si dice il seguente Capitolo.

Lucae 1.

            Dabit i  lli Dominus Deus sedem David Patris eius, et regnabit in domo Jacob in æternum: et regni eius non erit fluis.

            R. Deo gratias

            V. Benedicta tu in mulieribus.

            R. Et benedictus fructus ventris tui.

            Fra l' anno si dice quel che segue.

            Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te venia.

 

Oremus.

            Concede, misericors Deus etc. pag. 116

 

Nell' Avvento si dice quel che segue.

 

Oremus

            Deus qui de beatæ Maria etc. pag. 185.

 

Nel Natalizio.

 

Oremus.

            Deus qui salutis æternæ, etc. pag. 185.

            R. Amen.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino.

            R. Deo gratias.

            V. Fidelium animæ per misericordiam Dei equiescant in pace. R. Amen. {189 [369]}

 

A Nona

            Ave, Maria.

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria Patri, etc.   Alleluia.

 

Inno

            Memento rerum etc. pag. 178.

            Fra l' anno. Ant. Pulchra es.

            Nell'Avvento. Ant. Ecce ancilla Domini.

            Dal Natale alla Purific. Ant. Ecce, Maria.

 

Salmo 145.

            In convertendo Dominus captivitatem Sion, * facti sumus sicut consolati.

            Tunc repletum est gaudio os nostrum, * et lingua nostra exultatione.

            Tunc dicent inter gentes: * magnificavit Dominus facere cum eis.

            Magnificavit Dominus facere nobiscum: * facti sumus lætantes.

            Converte, Domine, captivitatem nostram, * sicut torrens in Austro.

            Qui seminant in lacrymis, * in exultatione metent.

            Euntes ibant, et flebant, * mittentes semina sua.

            Venientes autem venient cum exultatione, * portantes manipulos suos. Gloria, etc.

 

Salmo •146.

            Misi Dominus ædificaverit domum etc. p. 196. {190 [370]}

 

Salmo 127

            Beati omnes, qui timent Dominum, * qui ambulant in viis eius.

            Labores manuum tuarum quia manducabis: * beatus es, et bene tibi erit.

            Uxor tua sicut vitis abundans * in utteribus domus tuæ.

            Filii tui sicut novellæ nlivarum * in circuitu mensæ tuæ.

            Ecce sic benedicetur fiomo, * qui timet Dominum.

            Benedicat tibi Dominus ex Sion: * et videas bona Jerusalem omnibus diebus vitæ tuæ.

            Et videas filios filiorum tuorum, * pacem super Israel. Gloria Patri, etc.

            Fra l'anno. Ant. Pulchra es et decora, filia Jerusalem: terribilis ut castrorum acies ordinata.

            Nell' Avvento. Ant. Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum.

            Da Natale alla Purific. Ant. Ecce Maria genuit nobis Salvatorem: quem Joannes videns exclamavit dicens: Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi, alleluia.

            Fra l'anno, e nel Natalizio si dice il seguente Capitolo.

 

Eccli. 24

            In plateis sicut cinnamomum et balsamum {191 [371]} aromatizans odorem dedi: quasi myrrha electa dedi suavitatem odoris.

            R. Deo gradini.

            V. Post partum, virgo, inviolata permansisti.

            R. Dei genitrix, intercede pro nobis.

 

Nell'avvento si dice il seguente Capitolo.

Isaia, 7.

            Ecce Virgo concipiet, et pariet filium, et vocabitur nomen eius Emanuel, bulyrum et mel comedel, ut sciat reprobare malum, et eligere bonum. R. Deo gratias.

            V. Angelus Domini nuntiavit Mariæ.

            R. Et concepit de Spirito Sancto.

            Fra l'anno si dice quel che segue.

            Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus.

            Famulorum tuorum, quæsumus Domine, delictis ignosce: ut qui tibi placere de actibus nostris non valemus, Genitricis Filii tui Domini nostri intercessione salvemur. Per eumdem Dominum etc.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino. R. Deo gratias.

            Fidelium animæ per misericordiam Dei requiescant in pace. R. Amen. {192 [372]}

 

Nell'Avvento.

 

Oremus.

            Deus, qui de beatæ etc. pag. 185

 

Nel Natalizio.

 

Oremus.

            Deus qui salutis æternæ etc. pag. 185.

 

A Vespro

            Ave, Maria.

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina, Gloria Patri, etc.

            Fra l' anno. Ant. Dum esset Rex.

            Per gli altri tempi dell'anno le Antifone si prendono dalle Lodi pag. 164.

 

Salmo 109.

            Dixit Dominus Domino meo: * sede a dextris meis.

            Donec ponam inimicos tuos, * scabellum pedum tuorum.

            Virgam virtutis tuæ emittet Dominus ex Sion: * dominare in medio inimicorum tuorum.

            Tecum principium in die virtutis tuæ, in splendoribus Sanctorum: * ex utero ante Luciferum genui te.

            Juravit Dominus, et non pœnitebit eum: * tu es sacerdos in æternum secundum ordinem Melchisedech. {193 [373]}

            Dominus a dextris tuis: * confregit in die iræ suæ reges.

            Judicabit in nationibus, implebit ruinas: * conquassabit capita in terra multorum.

            De torrente in via bibet: * propterea exaltabit caput. Gloria Patri, etc.

 

Fra l' anno

            Ant. Dum esset. Rex in accubito suo, nardus mea dedit odorem suavitatis.

            Ant. Læva eius.

 

Salmo 122.

            Laudate pueri Dominum: * laudate nomen Domini.

            Sit nomen Domini benedictum,* ex hoc nunc, et usque in sæculum.

            A solis ortu usque ad occasum, * laudabile nomen         Domini.

            Excelsus super omnes gentes Dominus, * et super cœlos grafia eius.

            Quis sicut Dominus Deus noster, qui in altis habitat: * et humilia respicit in cœlo et in terra?

            Suscitans a terra inopem, * et de stercore erigens pauperem.

            Ut collocet eum cum principibus, * eum principibus populi sui.

            Qui habitare facit sterilem in domo * matrem filiorum lætantem. Gloria Patri, etc {194 [374]}

 

Fra l'anno

            Ant. Læva eius sub capite meo, et dextora illius amplexabitur me.

            Ant. Nigra sum.

            Da Natale alla Purificazione Ant. Rubum, quem viderat Moyses.

 

Salmo 121.

            Lætatus sum in his, quæ dieta sunt mihi: * in domum Domini ibimus.

            Stantes erant pedes nostri * in atriis tuis, Jerusalem.

            Jerusalem, quæ ædificatur ut civitas; * cuius participatio eius in idipsum.

            Illuc enim ascenderunt tribus, tribus Domini, * testimonium Israel ad confitendum nomini Domini.

            Quia illic sederunt sedes in iudicio, sedes super domum David.

            Rogate quæ ad pacem sunt Jerusalem; * et abundantia diligentibus te.

            Fiat pax in virtute tua, * et abundantia in turribus tuis.

            Propter fratres meos et proximos meos, * loquebar pacem de te.

            Propter domum Domini Dei nostri, * quæsivi bona tibi. Gloria Patri, etc.

 

Fra l'anno

            Ant. Nigra sum, sed formosa, filliæ Jerusalem: ideo dilexit me Rex, et introduxit me in cubiculum suum.

            Ant. Jam hyems transiit. {195 [375]}

 

Salmo 126.

            Nisi Dominus ædificaverit domum, * in vanum laboraverunt, qui ædificant eam.

            Nisi Dominus custodierit civitatem, * frustra vigilat, qui custodit eam.

            Vanum est vobis ante lucem surgere: * surgite postquam sederitis, qui manducatis panem doloris.

            Cum dederit dilectis suis somnum: * ecce hæreditas Domini, filli, merces, fructus ventris.

            Sicut sagittæ in manu potentis * ita excussorum.

            Beatus vir, qui implevit desiderium suum ex ipsis: * non confundetur, cum loquetur inimicis suis in porta. Gloria Patri. etc.

 

Fra l'anno

            Ant. Jam hyems transiit, imber abiit, et recessit surge amica mea, et veni.

            Fra l' anno. Ant. Speciosa facta es.

 

Salmo 147.

            Lauda, Jerusalem, Dominum,* lauda Deum tuum Sion.

            Quoniam confortavit seras portarum tuarum, * benedixit filiis tuis in te.

            Qui posuit fines tuos pacem, * et adipe frumenti satiat te.

            Qui emittit eloquium suum terræ: * velociter currit sermo eius.

            Qui dat nivem sicut lanam: * nebulam sicut cinerem spargit. {196 [376]}

            Mittit crystallum suam sicut buccellas: * ante faciem frigoris eius quis sustinebit?

            Emittet verbum suum, et liquefaciet ea: * flabit spiritus eius, et fluent aquæ.

            Qui annuntiat verbum suum Jacob: * iustitias, et iudicia sua Israel.

            Non fecit taliter omni nationi: * et iudicia sua non manifestavit eis. Gloria Patri etc.

            Fra l'anno. Ant. Speciosa facta es, et suavis in deliciis tuis, sancta Dei Genitrix.

            Fra l'anno, e nel Natalizio si dice il seguente Capitolo.

 

Eccli. 24.

            Ab initio, et ante sæcula creata sum, et usque ad futurum sæculum non desinam, et in habitatione sancta coram ipso ministravi. R. Deo gratias.

            Nell' Avvento si dice il seguente Capitolo.

 

Isaiae 11.

            Egredietur virga de radice Jesse, et flos de radice eius ascendet. Et requiescet super eum Spiritus Domini. R. Deo gratias.

 

Inno

   Ave, Maris stella

            Dei mater alma,

            Atque semper virgo,

            Felix cœli porta.

   Sumens illud Ave

            Gabrielis ore, {197 [377]}

            Funda nos in pace,

            Mutans Hevæ nomen.

   Solve vincla reis,

            Profer lumen cæcis,

            Mala nostra pelle,

            Bona cuncta posce.

   Monstra te esse matrem,

            Sumat per te preces,

            Qui pro nobis natus,

            Tullit esse tuus.

   Virgo singularis,

            Inter omnes mitis,

            Nos culpis solutos,

            Mites fac et castos.

   Vitam præsta puram,

            Iter para tutum,

            Ut videntes Jesum,

            Semper collætemur.

   Sit laus Deo Patri,

            Summo Christo decus,

            Spiritui Sancto

            Trihus honor unus. Amen.

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

            Fra l'anno. Ant. Beata mater.

            Nel tempo Pasquale. Ant. Regina cœli.

            Nell'Accento. Ant. Spiritus sanctus.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Magnum hæreditatis mysterium. {198 [378]}

 

Il Cantico della B. V. Luc. 1.

            Magnificat * anima mea Dominum.

            Et exultavil spiritus meus * in Deo salutari meo.

            Quia respexit humilitatem ancillæ suæ: * ecco enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes.

            Quia fecit mihi magna qui potens est: * et sanctum nomen eius.

            Et misericordia eius a progenie in progenies * timentibus eum.

            Fecit potentiam in brachio suo: * dispersit superbos mente cordis sui.

            Deposuit potentes de sede, * et exaltavit humiles.

            Esurientes implevit bonis: *et divites dimisit inanes.

            Suscepit Israel puerum suum, * recordatus misericordiæ suæ.

            Sicut locutus est ad patres nostros, * Abraham, et semini eius in sæcula. Gloria, etc

            Fra l'anno. Ant. Beata Mater, et intacta Virgo gloriosa, Regina mundi, intercede pro nobis ad Dominum.

            Nel tempo Pasquale. Ant. Regina cœli lætare, alleluia: quia quem meruisti portare, alleluia: resurrexit, sicut dixit, alleluia: ora pro nobis Deum, alleluia.

            Nell'Avvento. Ant. Spiritus sanctus in te descendet, Maria: ne timeas, habebis in utero Filium Dei, alleluia. {199 [379]}

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Magnum hæreditatis myslerium: templum Dei factus est uterus nescientis virum: non est pollutus ex ea carnem assumens: omnes Gentes venient dicentes: Gloria tibi, Domine.

            Gli Oremus come alle Lodi pag. 116.

 

A Compieta

            Ave, Maria.

            V. Converte nos, Deus salutaris noster.

            R. Et averte iram tuam a nobis

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina. Gloria etc. Alleluia.

 

Salmo 128.

            Sæpe expugnaverunt me a iuventute mea, * dicat nunc Israel.

            Sæpe expugnaverunt me a iuventute mea: * etenim non potuerunt mihi.

            Supra dorsum meum fabricaverunt peccatores: * prolongaverunt iniquitatem suam.

            Dominus iustus concidit cervices peccatorum:* confundantur, et convertantur retrorsum omnes, qui oderunt Sion.

            Fiant sicut fœnum tectorum, * quod priusquam evellatur, exaurit.

            De quo non implevit manum suam, qui metit; * et sinum suum, qui manipulos colligit.

            Et non dixerunt, qui præteribant: Benedictio Domini super vos: * benediximus vobis in nomine Domini. Gloria:Patri, etc. {200 [380]}

 

Salmo 199.

            De profundis clamavi ad te, Domine: * Domine, exaudi vocem meam.

            Fiant aures tuæ intendentes * in vocem deprecationis meæ.

            Si iniquitates observaveris, Domine:* Domine, quis sustinebit?

            Quia apud te propitiatio est: * et propter legem tuam sustinui te, Domine.

            Sustinuit anima mea in verbo eius: * speravit anima mea in Domino.

            A custodia matutina usque ad noctem * speret Israel in Domino.

            Quia apud Dominum misericordia, * et copiosa apud eum redemptio.

            Et ipse redimet Israel * ex omnibus iuiquitatibus eius. Gloria Patri etc.

 

Salmo 130.

            Domine, non est exaltatum cor meum: * neque elati sunt oculi mei.

            Neque ambulavi in magnis, * neque in mirabilibus super me.

            Si non humiliter sentiebam, * sed exaltavi animam meam.

            Sicut ablactatus est super matre sua: * ita retributio in anima mea.

            Speret Israel in Domino: * ex hoc nunc, et usque in sæculum. Gloria Patri etc.

 

Inno

            Momento, rerum Conditor, come a Prima pag. 178. {201 [381]}

            Fra l'anno, e nel Natalizio Capitolo.

 

Eccli. 94.

            V. Ego mater pulchræ dilectionis, et timoris, et agnitionis, et sanctæ spei.

            R. Deo gratias.

            V. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

            Nell'Avvento si dice il seguente Capitolo.

 

Isaiœ 1.

            Ecce Virgo concipiet, et pariet fillium, et vocabitur nomen eius Emmanuel. Butirum, et mel comedet, ut sciat reprobare malum, et eligere bonum. R. Deo gratias.

            V. Angelus Domini nuntiavit Mariæ.

            R. Et concepit de Spiritu Sancto.

            Fra l'anno. Ant. Sub tuum præsidium,

            Nel tempo Pasquale. Ant. Regina cœli.

            Nell'Avvento, Ant. Spiritus sanctus.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Magnum hæreditatis mysterium.

 

Il Cantico di Simeone Luc. 9.

            Nunc dimittis servum tuum, Domine, * secundum verbum tuum in pace.

            Quia viderunt oculi mei * salutare tuum.

            Quod parasti * ante faciem omnium populorum.

            Lumen ad revelationem Gentium, * et gloriam plebis tuæ Israel. Gloria, etc. {202 [382]}

            Fra l'anno. Ant. Sub tuum præsidium confugimus, sancta Dei Genitrix nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.

            Nel tempo Pasquale. Ant. Regina cœli, lœtare, alleluia: quia quem meruisti portare, alleluia: resurrexit, sicut dixit, alleluia: ora pro nobis Deum, alleluia.

            Nell'Avvento. Ant. Spiritus Sauctus in te descendet, Maria: ne timeas, habebis in utero Filium Dei, alleluia.

            Da Natale alla Purificazione. Ant. Magnum hæreditatis mysterium templum Dei factus est uterus nescientis virum, non est pollutus ex ea carnem assumens, omnes Gentes venient dicentes, Gloria tibi Domine.

            Fra l'anno si dice quel che segue. Kyrie, eleison. Christe, eleis. Kyrie, eleis.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus.

            Beatæ et gloriosæ semper Virginis Mariæ, quæsumus, Domine, intercessio gloriosa nos protegat, et ad vitam perducat æternam. Per Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum. Qui tecum vivit, etc.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino. R. Deo gratias. {203 [383]}

            Benedizione. Benedicat et custodiat nos omnipotens et misericors Dominus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. R. Amen.

            Dopo si dice una delle Antifone poste a pagina 116 dopo le Laudi, secondo il suo tempo.

 

 

 

Salmi, inni, e versetti per le vespri di tutto l'anno. Vespro Maggiore

 

            Pater noster etc. Ave, Maria etc. in segreto.

            V. Deus, in adiutorium meum intende.

            R. Domine, ad adiuvandum me festina

            V. Gloria Patri etc.

 

Salmo 109.

            Dixit Dominus Domino meo: * sede a dextris meis.

            Donec ponam inimicos tuos, * scabellum pedum tuorum.

            Virgam virtutis tuæ emittet Dominus ex Sion: * dominare in medio inimicorum tuorum.

            Tecum principium in die virtutis tuæ, in {204 [384]} splendoribus Sanctorum: * ex utero ante luciferum genui te.

            Juravit Dominus, et non pœnitebit eum: * Tu es Sacerdos in æternum secundum ordinem Melchisedech.

            Dominus a dextris tuis: * confregit in die iræ suæ reges.

            Judicabit in nationibus, implebit ruinas: * conquassabit capita in terra multorum.

            De torrente in via bibet: * propterea exaltabit caput. Gloria Patri etc.

 

Salmo 110.

            Confitebor tibi, Domine, in toto corde meo: * in consilio iustorum et congregatione.

            Magna opera Domini: * exquisita in omnes voluntates eius.

            Confessio et magnificentia opus eius: * et iustitia eius manet in sæculum sæculi.

            Memoriam fecit mirabilium suorum misericors et miserator Dominus: * escam dedit timentibus se.

            Memor erit in sæculum testamenti sui: * virtutem operum suorum annuntiabit populo suo.

            Ut det illis hæreditatem Gentium: * opera manuum eius veritas et iudicium.

            Fidelia omnia mandata eius, confirmata in sæculum sæculi: * facta in veritate et æquilate. {205 [385]}

            Redemptionem misit popolo suo: * mandavit in æternum testamentum suum.

            Sanctum et terribile nomen eius: * initium sapientiæ timor Domini.

            Intellectus bonus omnibus facientibus eum: * laudatio eius manet in sæculum sæculi.

            Gloria Patri etc.

 

Salmo 111.

            Beatus vir, qui timet Dominum: * in mandatis eius volet nimis.

            Potens in terra erit semen eius: * generatio rectorum benedicetur.

            Gloria et divitiæ in domo eius: * et iustitia eius manet in sæculum sæculi.

            Exortum est in tenebris lumen rectis: * misericors et miserator et iustus.

            Jucundus homo, qui miseretur et commodat, disponet sermories suos in iudicio: * quia in æternum non commovebitur.

            In memoria æterna erit iustus: * ab auditione mala non timebit.

            Paratum cor eius sperare in Domino, confirmatum est cor eius: * non commovebitur, donec despiciat inimicos suos.

            Dispersit, dedit pauperibus, iustitia eius manet in sæculmn sæculi: * cornu eius exaltabitur in gloria.

            Peccator videbil, et irascetur, dentibus suis fremet et tabescet: * desiderium peccatorum peribit. Gloria Patri etc. {206 [386]}

 

Salmo 112.

            Laudate, pueri, Dominum: * laudate nomen Domini.

            Sit nomen Domini benedictum * ex hoc nunc, et usque in sæculum.

            A solis ortu usque ad occasum * laudabile nomen Domini.

            Excesus super omnes gentes Dominus, * et super cœlos gloria eius.

            Quis sieut Dominus Deus noster, qui in altis habitat, * et humilia respicit in cœlo et in terra?

            Suscitans a terra inopem: * et de stercore erigens pauperem.

            Ut collocet eum cum principibus: * cum principibus populi sui.

            Qui habitare facit sterilem in domo * matrem filiorum lætantem. Gloria Patri etc.

 

Salmo 113.

            In exitu Israel de Ægypto * domus Jacob de populo barbaro.

            Facta est Judæa sanctificaticid eius: * Israel potestas eius.

            Mare vidit, et fugit: * Jordanis conversus est retrorsum.

            Montes exultaverunt qt arietes: * et coltes sicut agni ovium.

            Quid est tibi, mare, quod fugisti: * et tu, Jurdanis, quia conversus es retrorsum?

            Montes exultastis sieut arietes, * et colles sieut agni ovium. {207 [387]}

            A facie Domini mota est terra: * a facie Dei Jacob.

            Qui convertit petram in stagna aquarum, * et rupem in fontes aquarum.

            Non nobis, Domine, non nobis:* sed nomini tuo da gloriam.

            Super misericordia tua, et veritate tua: * nequando dicant Gentes: Ubi est Deus eorum?

            Deus autem noster in cœlo: * omnia quæcumque voluit, fecit.

            Simulacra Gentium argentum et aurum: * opera manuum hominum.

            Os habent, et non loquentur: * oculos habent, et non videbunt.

            Aures habent, et non audient: * nares habent, et non odorabunt.

            Manus habent, et non palpabunt: pedes habent, et non ambulabunt: * non clamabunt in gutture suo.

            Similes illis fiant, qui faciunt ea: * et omnes, qui confidunt in eis.

            Domus Israel speravit in Domino: * adiutor eorum, et protector eorum est.

            Domus Aaron speravit in Domino: * adiutor eorum, et protector eorum est.

            Qui timent Dominum, speraverunt in Domino:* adiutor eorum et protector eorum est.

            Dominus memor fuit nostri: * et benedixit nobis.

            Benedixit domui Israel:* benedixit domui Aaron. {208 [388]}

            Benedixit omnibus, qui timent Dominum: * pusillis cum maioribus.

            Adjiciat Dominus super vos: * saper vos, et super filios vestros.

            Benedicti vos a Domino: * qui fecit cœlum et terram.

            Cœlum cœli Domino: * terram autem dedit filiis hominum.

            Non mortui laudabant te, Domine: * neque omnes, qui descendunt in infernum.

            Sed nos, qui vivimus, benedicimus Domino, * ex hoc nunc, et usque in sæculum.

            Gloria Patri etc.

 

Capitolo.  2 Cor. 1.

            Benedictus Deus, et Pater Domini nostri Jesu Christi, Pater rnisericordiarurn et Deus totius consolationis, qui consolatur nos in omni tribulatione nostra. V. Deo gratias.

 

Inno.

   Lucis Creator optime,

            Lucem dierurn proferens,

            Primordiis lucis novæ.,

            Mundi parans originem.

   Qui mane iunctum vesperi

            Diem vocari præcipis,

            Illabitur tetrum chaos,

            Audi preces cum fletibus.

   Ne mens gravata crimine,

            Vitæ sit exul munere, {209 [389]}

            Dum nil perenne cogitat,

            Seseque culpis illigat.

   Cœleste pulset ostium:

            Vitale tollat præinium:

            Vitemus omne noxium:

            Purgemus omne pessimum.

   Præsta, Pater piissime,

            Patrique compar Unice,

            Cum Spiritu Paraclito,

            Regnans per omne sæculum. Amen.

            V. Dirigatur, Domine, oratio mea.

            R. Sicut incensum in conspectu tuo.

Qui i Cantori intonano l' antifona propria.

 

Cantico della B. V. Luc. I.

            Magnificat *anima mea Dominum. pag. 199.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino.

            R. Deo gratias.

            V. Fidelium animæ per misericordiam Dei equiescant in pace.    R. Amen.

            Pater noster in segreto.

            V. Dominus det nobis suam pacem.

            R. Et vitam æternam. Amen. {210 [390]}

 

 

Salmi ed inni per li vespri delle feste di tutto l'anno

 

 

Salmo 116.

            Laudate Dominum etc. a pag. 180.

 

Salmo 129.

            De profundis clamavi etc. a pag. 201.

 

Salmo 131.

            Memento, Domine, David, * et omnis mansuetudinis eius.

            Sicut iuravit Domino, * votum vovit Deo Jacob.

            Si introiero in tabernaculum domus meæ;:* si ascendero in lectum strati mei.

            Si dedero somnum oculis meis,* et palpebris meis dormitationem.

            Et requiem temporibus meis, donec inveniam locum Domino, * tabernaculum Deo Jacob.

            Ecce audivimus eam in Ephrata: * invenimus eam in campis sylvæ.

            Introibimus in tabernaculum eius: * adorabimus in loco, ubi steterunt pedes eius. {211 [391]}

            Surge, Domine, in requiem tuam: * tu et arca sanctificationis tuæ.

            Sacerdotes tui induantur iustitiam: * et Sancti tui exultent.

            Propter David servum tuum, * non avertas faciem Christi tui.

            Juravit Dominus David veritatem, et non frustrabitur eam: * de fructu ventris tui ponam super sedem tuam.

            Si custodierint filii tui testamentum meum, * et testimonia mea hæc, quæ docebo eos.

            Et filii eorum usque in sæculum, * sedebunt super sedem tuam.

            Quoniam elegit Dominus Sion: * elegit eam in habitationem sibi.

            Hæc requies mea in sæculum sæcui: * hic habitabo, quoniam elegi eam.

            Viduam eius benedicens benedicam: * pauperes eius saturabo panibus.

            Sacerdotes eius induam salutari: * et Sancti eius exultatione exultabunt.

            Illuc producam cornu David: * paravi lucernam Christo meo.

            Inimicos eius induam confusione: * super ipsum autem effiorebit sanctificatio mea. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 115.

            Credidi, propter quod locutus sum: * ego autem humiliatus sum nimis.

            Ego dixi in excessu meo: * Omnis homo mendax. {212 [392]}

            Quid retribuam Domino * pro omnibus, quæ retribuit mihi?

            Calicem salutaris accipiam, * et nomen Domini invocabo.

            Vota mea Domino reddam coram omni populo eius: * pretiosa in conspectu Domini mors Sanctorum eius.

            O Domine, quia ego servus tuus: * ego servus tuus et filius ancil1æ tuæ.

            Dirupisti vincula mea: tibi sacrificabo hostiam laudis, * et nomen Domini invocabo.

            Vota mea Domino reddam in conspectu omnis populi eius: * in atriis domus Domini, in medio tui, Jerusalem. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 125.

            In convertendo Dominus, etc., pag. 190.

 

Salmo 138.

            Domine, probasti me, et cognovisti me: * tu cognovisti sessionem meam et resurrectionem meam.

            Intellexisti cogitationes meas de longe: * semitam meam et funiculum meum investigasti.

            Et omnes vias meas prævidisti: * quia non est sermo in lingua mea.

            Ecce, Domine, tu cognovisti omnia novissima et antiqua: * tu formasti me et posuisti super me manum tuam.

            Mirabilis facta est scientia tua ex me: * confortata est, et non potero ad eam. {213 [393]}

            Quo ibo a spirito tuo? * et quo a facie tua fugiam?

            Si ascendere in cœlum, tu illic es: * si descendero in infernum, ades.

            Si sumpsero pennas meas diluculo, * et habitavero in extremis maris;

            Etenim illuc manus tua deducet me: * et tenebit me dextera tua.

            Et dixi: Forsitan tenebræ conculcabunt me:* et nox illuminatio mea in deliciis meis.

            Quia tenebræ non obscurabuntur a te, et nox sicut dies illuminabitur:* sicut tenebræ eius, ita et lumen eius.

            Quia tu possedisti renes meos:* suscepisti me de utero matris meæ.

            Confitebor tibi, quia terribiliter magnificatus es: * mirabilia opera tua, et anima mea cognoscit nimis.

            Non est occultatum os meum a te, quod fecisti in occulto, * et substantia mea in inferioribus terræ.

            Imperfectum meum viderunt oculi tui, et in libro tuo omnes scribentur: * dies formabuntur, et nemo in eis.

            Mihi autem nimis honorificati sunt amici tui, Deus, * nimis confortatus est principatus eorum.

            Dinumerabo eos, et super arenam multiplicabuntur: * exsurrexi,et adhuc sum tecum.

            Si occideris, Deus, peccatores:* viri sanguinum declinate a me. {214 [394]}

            Quia dicitis in cogitatione: * Accipient in vanitate civitates tuas.

            Nonne qui oderunt te, Domine, oderam, * et super inimicos tuos tabescebam?

            Perfecto odio oderam illos, * et inimici facti sunt mihi.

            Proba me, Deus, et scito cor meum: * interroga me, et cognosce semitas meas.

            Et vide, si via iniquitatis in me est: * et deduc me in via æterna. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 137.

            Confitebor tibi, Domine, in toto corde meo: * quoniam audisti verba oris mei.

            In conspectu Angelorum psallam tibi: * adorabo ad templum sanctum tuum, et confitebor nomini tuo.

            Super misericordia tua, et veritate tua, * quoniam magnificasti super omne nomen sanctum tuum.

            In quacumque die invocavero te, exaudi me: * multiplicabis in anima mea virtutem.

            Confiteantur tibi, Domine, omnes reges terræ, * quia audierunt omnia verba oris tui.

            Et cantent in viis Domini: * quoniam magna est gloria Domini.

            Quoniam excelsus Dominus, et humilia respicit: * et alia a longe cognoscit.

            Si ambulavero in medio tribulationis, vivificabis me, * et super iram inimicorum meorum extendisti manum tuam, et salvum me fecit dextera tua. {215 [395]}

            Dominus retribuet pro me: * Domine, misericordia tua in sæculum: opera manuum tuarum ne despicias. Gloria Patri, etc.

 

Salmo 119.

            Ad Dominum,cum tribularer, etc., pag. 183.

 

Salmo 139.

            Eripe me, Domine, ab homine malo: * a viro iniquo eripe me.

            Qui cogitaverunt iniquitates in corde: * tota die constituebant prælia.

            Acuerunt linguas suas sicut serpentis: * venenum aspidum sub labiis eorum.

            Custodi me, Domine, de manu peccatoris, * et ab hominibus iniquis eripe me.

            Qui cogitaverunt  supplantare gressus meos: * absconderunt superbi laqueum mihi.

            Et funes extenderunt in laqueum: * iuxta iter scandalum posuerunt mihi.

            Dixi Domino: Deus meus es tu: * exaudi, Domine, vocem deprecationis meæ.

            Domine, Domine virtus salutis meæ; * obumbrasti super caput meum in die belli.

            Ne tradas me, Domine, a desiderio meo peccatori; cogitaverunt contra me: * ne derelinquas me, ne forte exaltentur.

            Caput circuitus eorum: * labor labiorum ipsorum operiet eos.

            Cadent super cos carbones, in ignem deiicies eos; * in miseriis non subsistent. {216 [396]}

            Vir linguosus non dirigetur in terra: * virum iniustum mala capient in interitu.

            Cognovi, quia faciet Dominus iudicium inopis, * et vindictam pauperum.

            Verumtamen iusti confitebuntur nomini tuo: * et habitabunt recti cum vultu tuo.

 

Salmo 140.

            Domine, clamavi ad te, exaudi me: * intende voci meæ, cum clamavero ad te.

            Dirigatur oratio mea sicut incensum in conspectu tuo; * elevatio manuum mearum sacrificium vespertinum.

            Pone, Domine, custodiam ori meo, * et ostium circumstantiæ labiis meis.

            Non declines cor meum in verba malitiæ, * ad excusandas excusationes in peccatis.

            Cum hominibus operantibus iniquitatem; * et non communicabo cum electis eorum.

            Corripiet me justus in misericordia, et increpabit me; * oleum autem peccatoris non impinguet caput meum.

            Quoniam adhuc et oratio mea in beneplacitis eorum: * absorpti sunt iuncti petræ iudices eorum.

            Audient verba mea, quoniam potuerunt; * sicut crassitudo terræ empta est super terram.

            Dissipata sunt ossa nostra secus infernum: * quia ad te, Domine, Domine, oculi mei: in te speravi, non auferas animam meam. {217 [397]}

            Custodi me a laqueo, quem statuerunt mihi, *et a scandalis operantium iniquitatem.

            Cadent in retiaculo eius peccatores: * singulariter sum ego, donec transeam.

 

Salmo 141.

            Voce mea ad Dominum clamavi; * voce mea ad Dominum deprecatus sum.

            Effunde in conspectu eius orationem meam: * et tribulationem meam ante ipsum pronuntio.

            In deficiendo ex me spiritum meam, * et tu cognovisti semitas mens.

            In via hac, qua ambulabam, * absconderunt laqueum mihi.

            Considerabam ad dexteram, et videbam, * et non erat qui cognosceret me.

            Periit fuga a me, * et non est qui requirat animam meam.

            Clamavi ad te, Domine, * dixi: Tu es spes mea, portio mea in terra viventium.

            Intende ad deprecationem meam, * quia humiliatus sum nimis.

            Libera me a persequentibus me, * quia confortati sunt super me.

            Educ de custodia animam meam ad confitendum nomini tuo; * me expectant iusti, donec retribuas mihi.

 

Salmo 144.

            Exaltabo te, Deus meus Rex; * et benedicam nomini tuo in sæculum et in sæculum sæculi. {218 [398]}

            Per singolos dies benedicam tibi; * et landabo nomen tuum in sæculum, et in sæculum sæculi.

            Magnus Dominus et laudabilis nimis, * et magnitudinis eius non est finis.

            Generatio et generatio laudabit opera tua, * et potentiam tuam pronuntiabunt.

            Magnificentiam gloriaæ sanctitatis tuæ loquentur, * et mirabilia tua narrabunt.

            Et virtutem terribilium tuorum dicent: * et magnitudinem tuam narrabunt.

            Memoriam abundantiæ suavitatis tuæ eructabunt, * et iustitia tua exultabunt.

            Miserator et misericors Dominus, * patiens et multum misericors.

            Suavis Dominus universis: * et miserationes eius super omnia opera eius.

            Confiteantur tibi, Domine, omnia opera tua, * et Sancti tui benedicant tibi.

            Gloriam regni tui dicent, * et potentiam tuam loquentur:

            Ut notam faciant filiis hominum potentiam tuam, * et gloriam magnificentiæ regni tui.

            Regnum tuum, regnum omnium sæculorum, * et dominatio tua in omni generatiene, et generationem.

            Fidelis Dominus in omnibus verbis suis, * et sanctus in omnibus operibus suis.

            Allevat Dominus omnes, qui corruunt, * et erigit omnes elisos. {219 [399]}

            Oculi omnium in te sperant, Domine, * et tu das escam illorum in tempore opportuno.

            Aperis tu manum tuam, * et imples omne animal benedictione.

            Justus Dominus in omnibus viis suis, * et sanctus in omnibus operibus suis.

            Prope est Dominus omnibus invocantibus eum, * omnibus invocantibus eum in veritate.

            Voluntatem timentium se faciet, * et deprecationem eorum exaudiet: et salvos faciet eos.

            Custodit Dominus omnes diligentes se, * et omnes peccatores disperdet.

            Laudationem Domini loquetur os meum, * et benedicat omnis caro nomini sancto eius in sæculum, et in sæculum sæculi.

 

Comune de'santi apostoli ed evangelisti.

 

            Dicesi comune di un Santo l'uffizio di un Apostolo, di un Martire ecc., quando detto Santo non ha uffizio proprio.

 

NEL PRIMO VESPRO

            Il primo vespro è quello che dicesi nella vigilia del Santo. Il secondo quello della sera del giorno della festa.

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            Il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {220 [400]}

 

Inno

   Exultet orbis gaudiis,

            Cœlum resultet landibus:

            Apostolorum gloriam

            Tellus et astra concinunt.

   Vos sæculorum Judices,

            Et vera mundi lumina,

            Votis precamur cordium:

            Audite voces supplicum.

   Qui templa cœli clauditis,

            Serasque verbo solvitis,

            Nos a reatu noxios

            Solvi iubete, quæsumus.

   Præcepta quorum protinus

            Languor, salusque sentiunt;

            Sanate mentes languidas,

            Augete nos virtutibus.

   Ut, cum redibit Arbiter

            In fine Christus sæculi

            Nos sempiterni gaudii

            Concedat esse compotes.

   Patri, simulque Filio,

            Tibique, Sanate Spiritus,

            Sicut fuit, sit iugiter,

            Sæclum per omne gloria. Amen.

 

            V. In omnem terram exivit sonus eorum

            R. Et in fines orbis terræ verba eorum.

 

NEL SECONDO VESPRO.

Dixit Dominus a pag. 193.

Laudate pueri a pag. 194. {221 [401]}

            Credidi propter a pag. 212.

            In convertendo a pag. 190.

            Domine, probasti me a pag. 213.

            Inno Exultet come sopra.

            V. Annuntiaverunt opera Dei.

            R. Et facta eius intellexerunt.

 

 

Comune degli apostoli ed evangelisti nel tempo pasquale.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Tristes erant Apostoli

            De Christi acerbo funere,

            Quem morte crudelissima

            Servi necarunt impii.

   Sermone verax Angelus

            Mulieribus prædixerat:

            Mox ore Christus gaudium

            Gregi feret fidelium.

   Ad anxios Apostolos

            Currunt statim dum nuntiæ,

            Illae micantis obvia

            Christi tenent vestigia.

   Galilææ ad alta montium

            Se conferunt Apostoli,

            Jascque voti compotes,

            Almo beantur lumino. {222 [402]}

   Ut sis perenne mentibus

            Paschale, Jesu, gaudium,

            A morte dira criminum

            Vitæ renatos libera.

   Deo l'atri sit gloria,

            Et Filio; qui a mortuis

            Surrexit, ac Paraclito,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            Dall'ASCENSIONE sino alla PENTECOSTE, a vece della suddetta strofa Deo Patri etc., si dirà la seguente in tutti gli inni di tal metro.

 

   Jesu, tibi sit gloria,

            Qui victor in cœlum redis,

            Cum Patre et almo Spiritu,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Sancti, et justi, in Domino gaudete, alleluia.

            R. Vos elegit Deus in hæreditatem sibi, alleluia.

 

NEL SECONDO VESPRO

            I salmi come a pag. 221. Inno come sopra

            V. Pretiosa in conspectu Domini, alleluia..

            R. Mors Sanctorum eius, alleluia.

 

 

Comune di un santo martire

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {223 [403]}

 

Inno

   Deus, tuorum militum,

            Sors, et corona præmium,

            Laudes canentes Martyris

            Absolve nexu criminis.

   Hic nempe mandi gaudia,

            Et blanda fraudum pabula

            Imbuta felle deputans,

            Pervenit ad cœlestia.

   Pœnas cucurrit fortiter,

            Et sustulit viriliter,

            Fundensque pro te sanguinem

            Æterna dona possidet.

   Ob hoc precatu supplici

            Te poscimus, piissime,

            In hoc triumpho Martyris

            Dimitte noxam servulis.

   Laus, et perenuis gloria

            Patri sit, atque Fitio,

            Sancto simul Paraclito,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Gloria, et honore coronasti eum, Domine.

            R. Et constituisti eum super opera manuum tuarum.

 

NEL SECONDO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Credidi propter a pag. 212.

            Inno come nel primo Vespro. {224 [404]}

            V. Justus ut palma florebit.

            R. Sicut cedrus Libani multiplicabitur.

 

 

Comune di un santo martire nel tempo pasquale.

 

AL PRIMO VESPRO.

            Come a pag. 223.

            V. Sancti, et iusti, in Domino gaudete, alleluia.

            R. Vos elegit Deus in hæreditatem sibi, alleluia.

 

NEL SECONDO VESPRO.

            V. Pretiosa in conspectu Domini, alleluia.

            R. Mors Sanctorum eius, alleluia.

 

 

Comune di piu’ santi martiri.

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Sanctorum meritis inclyta gaudia

            Pangamus, socii, gestaque fortia:

            Gliscens fert animus promere cantibus

                        Victorum genus optimum.

   Hi sunt, quos fatue mundus abhorruit:

            Hunc fructu vacuum floribus aridum {225 [405]}

            Contempsere tui nominis asseclæ,

                        JESU, Rex bone Cœlitum.

   Hi pro te furias, atque minas truces

            Calcarunt hominum, sævaque verbera:

            His cessit lacerans fortiter ungula,

                        Nec carpsit penetralia.

   Cæduntur gladiis more bidentium:

            Non murmur resonat, non quærimonia:

            Sed corde impavido mens bene conscia

                        Conservat patientiam.

   Quæ vox, quæ poterit lingua retexere,

            Quæ tu Martyribus munera præparas?

            Rubri nam fluido sanguino fulgidis

                        Cingunt tempera laureis.

   Te summa, o Deilas, unaque poscimus,

            Ut culpas abigas, noxia subtrahas,

            Des pacem famulis, ut libi gloriam

                        Annorum in seriem canant. Amen.

 

            V. Lætamini in Domino, et exultate iusti.

            R. Et gloriamini omnes recti corde.

 

            Nel secondo Vespro come nel primo. Il quinto salmo Credidi propter a pag. 212.

            V. Exultabunt Sancti in gloria.

            R. Lætabuntur in cubilibus suis.

 

Comune di piu' santi martiri nel tempo pasquale.

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {226 [406]}

 

Inno

   Rex gloriose Martyrum,

            Corona confitentium,

            Qui respuentes terrea.

            Perducis ad cœlestia.

   Aurem benignam protinus

            Intende nostris vocibus:

            Trophæa sacra pangimus:

            Ignosce qaod deliquimus.

   Tu vincis inter Martyres,

            Parcisque Confessoribus:

            Tu. vince nostra crimina,

            Largitor indulgentia.

   Deo Patri sit gloria,

            Eiusque soli Filio,

            Cum Spiritu Paraclito,

            Nunc, et per orane sæclum. Amen.

 

            V. Sancti, et iusti, in Domino gaudete, alleluia.

            R. Vos elegit Deus in haereditatem sibi, alleluia.

            Nel secondo Vespro conte nel 1.º Il quinto salmo Credidi proptera pag. 212.

            V. Pretiosa in conspectu Domini, alleluia.

            R. Mors Sanctorum eius, alleluia.

 

Comune di un s. Confessore vescovo.

 

NEI. PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {227 [407]}

 

Inno

   Iste Confessor Domini colentes,

            Quem pie landant popoli per orbem,

            Hac die lætus meruit beatas

                        Scandere sedes.

   Se non è il giorno della morte, dicesi

            Hac die lætus meruit supremos

                        Laudis honores.

   Qui pius, prudens, humilis, pudicus,

            Sobriam duxit sine labe vitam,

            Donec humanos animavit auræ

                        Spiritus artus.

   Cuius ob præstans meritum frequenter

            Ægra, quae passim iacuere membra,

            Viribus morbi domitis, saluti

                        Restituuntur.

   Noster hinc illi chorus obsequentem

            Concinit laudem, celebresque palmas,

            Ut piis eius precibus iuvemur

                        Omne per ævum.

   Sit salus illi, decus, acque virtus,

            Qui super cœli solio coruscans,

            Totius mundi seriem gubernat

                        Trinus et unus. Amen.

 

            V. Amavit eum Dominus, et ornavit eum.

            R. Stolam gloriae induit eum.

            Nel tempo pasquale in fine ad ogni versetto e responsorio si aggiugne Alleluia.

 

NEL SECONDO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Memento Domine etc. a pag. 211. {228 [408]}

 

Inno

            Iste Confessor etc. a pag. antecedente.

            V. Justum deduxit Dominus per vias rectas.

            R. Et ostendit illi regnum Dei.

 

 

Comune di un santo confessore non vescovo.

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

            Iste Confessor etc. a pag. 228.

            V. Amavit eum Dominus, et ornavit eum.

            R. Stolam gloriaæ induit eum.

 

NEL SECONDO VESPRO.

            Tutto siccome nel primo eccetto:

            V. Justum deduxit Dominus per vias rectas.

            R. Et ostendit illi regnum Dei.

 

 

Comune delle ss. vergini, e delle vergini e martiri

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I Salmi del Vespro della Madonna a pag. 193.

 

Inno

   JESU, corona Virginum,

            Quem Mater  illa concipit,

            Quae sola Virgo parturit,

            Haec vota clemens accipe. {229 [409]}

   Qui pergis inter lilia,

            Septus choreis Virginum,

            Sponsus decorus gloria,

            Sponsisque reddens praemia.

   Quocumque tendis Virgines

            Sequuntur, alque laudibus

            Post te canentes cursitant,

            Ilymnosque dulees personant.

   Te deprecamur supplices

            Nostris ut addat sensibus

            Nescire prorsus omnia

            Corruphonis vulnera.

   Virtus, honor, laus, gloria

            Deo Patri cum Filio,

            Sancto sirnul

            Io saeculorum saecula. Amen.

 

            V. Specie tua, et pulchritudine tua.

            R. Intende, prospere procede, et regna.

 

NEL SECONDO VESPRO.

            Tutto come nel primo, eccetto il seguente:

            V. Diffusa est grafia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in aeternum.

 

 

Comune di una s. solamente martire, e di una s. nè vergine, nè martire.

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I Salmi del Vespro della Madonna a pag. 193. {230 [410]}

 

Inno

   Fortem virili pectore

            Laudemus omnes fœminam,

            Quæ sanctitatis gloria

            Ubique fulget iuclyta.

   Ilæe sancto amore saucia,

            Dum mundi amorem noxium

            Horrescit, ad cœlestia

            Iter peregit arduum.

   Carnem domans ieiuniis,

            Dulcique mentem pabulo

            Orationis nutriens,

            Cœli potitur gaudiis.

   Rex Christe, virtus fortium,

            Qui magna solus efficis:

            Huius precatu, quæsumus,

            Audi benigne supplices.

   Deo Patri sit gloria,

            Eiusque soli Filio,

            Cum Spirito Paraclito,

            Nunc, et per orane saeculum. Amen.

 

            V. Specie tua, et pulchritudine tua.

            R. Intende, prospere procede, et regna.

            Nel secondo Vespro come nel 1.º, eccetto:

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in aeternum.

 

 

Comune della dedicazione della chiesa.

 

NEL PRIMO VESPRO.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Lauda Jerusalem a pag. 196. {231 [411]}

 

Inno

   Cœlestis Urbs Ierusalem,

            Beata pacis visio,

            Quæ celsa de viventibus

            Saxis ad astra tolleris,

            Sponsæque ritu cingeris

            Mille Angelorum millibus.

   O sorte nupta prospera,

            Dotata Patris gloria,

            Respersa Sponsi gratia,

            Regina formosissima,

            Christo iugata Principi,

            Cœli corusca Civitas.

   Hic margaritis emicant,

            Patentque cunctis ostia,

            Virtute namque prævia

            Mortalis illuc ducitur,

            Amore Christi percitus

            Tormenta quisquis sustinet.

   Scalpri salubris ictibus,

            Et tunsione plurima,

            Fabri polita malleo

            Hanc saxa molem construunt,

            Aptisque iuncta nexibus

            Locantur in fastigio.

   Decus Parenti debitum

            Sit usquequaque Altissimo,

            Natoque Patris unico,

            Et inclyto Paraclito,

            Cui laus, potestas, gloria

            Æterna sit per sæcula. Amen. {232 [412]}

 

            V. Hæc est domus Domini firmiter ædificata.

            R. Bene fundata est supra firmam petram.

            Nel secondo Vespro come nel 1.°, eccetto:

            V. Domum tuam, Domine, decet sanctitudo.

            R. In longitudinem dierum.

 

 

Inni e versetti per le domeniche e feste dell'anno.

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Nelle domeniche dell'avvento.

 

            I cinque primi Salmi a pag. 204.

 

Inno

   Creator alme syderum,

            Æterna lux credentium,

            JESU redemptor omnium,

            Intende votis supplicum:

   Qui dæmonis ne fraudibus

            Periret orbis, impetu

            Amoris actus, languidi

            Mundi medela factus es.

   Commune qui mundi nefas

            Ut expiares, ad Crucem

            E Virginis sacrario

            Intacta prodis victima. {233 [413]}

   Cuius potestas gloriæ,

            Nomenque cum primum sonat,

            Et cœlites, et inferi

            Tremente curvantur genu.

   Te deprecamur ultimæ

            Magnum dici Iudicem;

            Armis sapernæ gratiæ

            Defende nos ab hostibus.

   Virtus, honor, laus, gloria

            Deo Patri, cum Filio,

            Sancto simul Paraclito,

            In sæculorum sæcula. Amen.

 

            V. Rorate cœli desuper, et nubes pluant justum.

            R. Aperiatur terra, et germinet Salvatorem.

 

 

Nelle feste del ss. Natale di Nostro Signor G. C.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   JESU Redemptor omnium,

            Quem lucis ante originem

            Parem paternæ gloriæ

            Poter supremus edidit.

   Tu lumen, et splendor Patris,

            Tu spes perennis omnium,

            Intende quas fundunt preces

            Tui per orbem servuli. {234 [414]}

   Memento, rerum Conditor,

            Nostri quod olim corporis,

            Sacrata ab alvo Virginis

            Nascendo, formam sumpseris.

   Testatur hoc præsens dies,

            Currens per anni circulum,

            Quod solus e sinu Patris

            Mundi salus adveneris.

   Hunc astra, tellus, æquora,

            Hunc omne, quod cœlo subest,

            Salutis auctorem novæ

            Novo salutat cantico.

   Et nos, beata quos sacri

            Rigavit unda sanguinis,

            Natalis ob diem tui

            Hymni tributarli solvimus.

   JESU, tibi sit gloria,

            Qui natus es de Virgine,

            Cum Patre, et almo Spiritu,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            Cosi terminansi tutti gl Inni dello stesso metro sino all'Epifania.

            V. Crastina die delebitur iniquitas terræ.

            R. Et regnabit super nos Salvator mandi.

 

NEL SECONDO VESPRO

            I tre primi Salmi a pag. 204.

            il quarto De profundis a pag. 201.

            il quinto Memento Domine a pag. 211.

            I quali Salmi si cantano ne'vespri per tutta l'ottava del SS. Natale. {235 [415]}

 

Inno

            JEsu Redemptor etc. come sopra apag.234.

            V. Notum fecit Dominus, alleluja.

            R. Salutare suum, alleluja.

 

 

Nella festa di s. Stefano primo martire.

 

Inno

            Deus tuorum militum etc. a pag, 224.

            V. Stephanus vidit cœlos apertos.

            R. Vidit et introivit; beatus homo, cui cœli patebant.

 

 

Nella festa di san Giovanni apostolo ed evangelista.

 

Inno

            Exultet orbis gaudiis etc. a pag. 221.

            V. Valde honorandus est beatus Joannes.

            R. Qui supra pectus Domini in cœna recubuit.

 

 

Nella festa de' ss. Innocenti

 

Inno

   Salvete, flores Martyrum,

            Quos lucis ipso in limine,

            Christi insecutor sustulit,

            Ceu turbo nascentes rosas.

   Vos prima Christi victima,

            Grex immolatorum tener,

            Aram sub ipsam simplices

            Palma, et corona luditis.

   JESU, tibi sit gloria, {236 [416]}

            Qui natus es de Virgine,

            Cum Patre, et almo Spiritu,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Sub throno Dei omnes Sancti clamant.

            R. Viudica sanguinem nostrum, Deus noster.

 

 

Nella festa di s. Tommaso di Canterburi' vescovo e martire.

            Tutto come nel Comune di un Martire a pag. 223.

 

 

Nella domenica fra l'ottava del ss. Natale.

            V. Verbum caro factum est, alleluja.

            Et habitavit in nobis, alleluja.

 

 

Nella festa di san Silvestro confessore pontefice.

            Tutto come nel Commune di un Contesa. Vescovo, a pag. 227.

 

 

Nella festa della circoncisione del Signore.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I Salmi della Madonna a pag. 193.

 

Inno

            Jesu Redemptor omnium etc. a pag. 234.

            V. Verbum caro factum est, alleluja.

            R. Et habitavit in nobis, alleluja.

 

 

NEL SECONDO VESPRO

            Tutto come nel primo.

            V. Notum fecit Dominus, alleluja.

            R. Salutare suum, alleluja. {237 [417]}

 

 

Nell'ottava di s. Stefano.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Credidi propter a pag. 212.

 

Inno

            Exultet orbis gaudiis a pag. 221.

            V. Valde honorandus est beatus Joannes.

            R. Qui supra pectus Domini in cœna recubuit.

 

 

Nell'ottava di s. Gio. Apostolo.

            Come nel Com. Degli Ap. pag. 220, eccetto:

            V. Vaide honorandus est beatus Joannes.

            R. Qui supra pectus Domini in cœna recubuit.

 

 

Nell' ottava de' ss. Innocenti.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Credidi propter a pag. 212.

 

Inno

            Salvete flores Martyrum col suo versetto a pag. 236.

 

 

Nell' epifania del Signore.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Landate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Crudelis Herodes, Deum

            Regem venire quid times?

            Non eripit mortalia,

            Qui regna dat cœlestia.

   Ibant Magi quam viderant

            Stellam sequentes præviam, {238 [418]}

            Lumen requiront lumine,

            Deum fatentur munere.

   Lavacra puri gurgitis

            Cœlestis Agnus attigit:

            Peccata, quæ non detulit,

            Nos abluendo sustulit.

   Novum genus potentiæ:

            Aquæ rubescunt hydriæ,

            Vinumque jussa fundere,

            Mutavit onda originem.

   JESU, tibi sit gloria,

            Qui apparuisti Gentibus,

            Cum Patre, et almo Spiritu,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            Cosi termineranno gl'Inni dello stesso metro per tutta l'Ottava.

            V. Reges Tharsis et Insulæ munera offerent.

            R. Reges Arabum et Saba dona addncent.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Salmi della nom. pag. 204.

            Inno come sopra.

 

 

Nelle quattro prime domeniche della Quaresima

            Salmi della Dom. pag. 204.

 

Inno

   Audi, benigne Conditor,

            Nostras preces cum fletibus,

            In hoc sacro jejunio {239 [419]}

            Fusas quadragenario.

   Scrutator alme cordium,

            Infirma tu scis virium:

            Ad te reversis exbibe

            Remissionis gratiam.

   Multum quidem peccavimus,

            Sed parce confitentibus:

            Ad nominis laudem tui

            Confer medelam languidis.

   Concede nostrum conteri

            Corpus per abstinentiam,

            Culpæ ut relinquant pabulum

            Jejuna corda criminum.

   Præsta, beata Trinitas,

            Concede, simplex Unitas,

            Ut fructuosa sint tuis

            Jejuniorum munera. Amen.

 

            V. Angelis suis Deus mandavit de te.

            R. Ut custodiant te in omnibus viis tuis.

 

 

Nella domenica di Passione e delle Palme.

            I Salmi della Domenica a pag. 204.

 

Inno

   Vexilla Regis prodeunt:

            Fulget Crucis Mysterium,

            Qua vita mortem pertulit,

            Et morte vitam protulit.

   Quæ vulnerata lanceæ

            Mucrone diro, criminum {240 [420]}

            Ut nos lavaret sordibus,

            Manavit unda, et sanguine.

   Impleta sunt guæ concinit

            David fideli camine,

            Dicendo nationibus:

            Regnavit a ligno Deus.

   Arbor decora, et fulgida,

            Ornata Regis purpura,

            Electa digno stipite

            Tam sancta membra tangere.

   Beata, cujus brachiis

            Pretium pependit sæculi,

            Statera facta corporis,

            Tulitque prædam tartari.

   O Crux, ave, spes unica,

            Hoc passionis tempore

            Piis adauge gratiam

            Reisque dele crimina.

   Te, fons salutis, Trinitas,

            Collaudet omnis spiritus:

            Quibus Crucis victoriam

            Largiris, adde præmium. Amen.

 

            V. Eripe me, Domino, ab homine malo.

            R. A viro iniquo eripe me.

 

 

Nelle feste della Pasqua.

            I salmi della Domenica a pag. 204

            In vece del Capitolo, Inno e Versetto si dice la seguente:

            Ant. Hæc dies, quam fecit Dominus: exultemus, et lætemur in ea. {241 [421]}

            V. Benedicamus Domino, alleluja, alleluja.

            R. Deo gratias, alleluja, alleluja.

 

 

Nelle domeniche dopo la Pasqua

            I Salmi della Domenica a pag. 204.

 

Inno

   Ad regias Agni dapes

            Stolis amicti candidis,

            Post transitum maris rubri

            Christo canamus Principi.

   Divina cujus charitas

            Sacrum propinat Sanguinem:

            Almique membra corporis

            Amor Sacerdos immolat.

   Sparsum cruorem postibus

            Vastator horret Angelus:

            Fugitque divisum mare,

            Merguntur hostes fluctibus.

   Jam Pascha nostrum Christus est,

            Paschalis idem victima,

            Et pura puris mentibus,

            Sinceritatis azyma.

   O vera cœli Victima,

            Subjecta cui sunt tartara,

            Soluta mortis vincula

            Recepta vitæ præmia.

   Victor subactis inferis

            Trophæa Christus explicat,

            Cœloque aperto, subditum

            Regem tenebrarum trahit. {242 [422]}

   Ut sis perenne mentibus

            Paschale, Jesu, gaudium,

            A morte dira criminum

            Vita renatos libera.

   Deo Patri sit gloria,

            Et Filio, qui a mortuis

            Surrexit, ac Paraclito,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Mane nobiscum, Domine, alleluja.

            R. Quoniam advesperascit, alleluja.

 

 

Nella festa dell' Ascensione del Signore.

            I quattro primi Salmi a pag. 204, il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Salutis humanæ Sator,

            JESU, voluptas cordium,

            Orbis redempli Conditor,

            Et casta lux amantium.

   Qua victus es clementia,

            Ut nostra ferres crimina:

            Mortem subires innocens,

            A morte nos ut tolleres?

   Perrumpis infernum chaos,

            Vinctis catenas detrahis,

            Victor triumpho nobili,

            Ad dexteram Patri, sedes.

   Te cogat indulgentia,

            Ut damna nostra sarcias, {243 [423]}

            Tuique vultus corapotes

            Dites beato lumine.

   Tu dux ad astra, et semita,

            Sis mela nostris cordibus,

            Sis lacrymarum gaudium,

            Sis dulce vitæ præmium. Amen.

 

            V. Dominus in cœlo, alleluja.

            R. Paravit sedem suam, alleluja.

 

 

Nelle feste della Pentecoste.

            I Salmi della Domenica a pag. 204.

 

Inno

   Veni, Creator Spiritus,

            Mentes tuorum visita,

            Imple superna gratia,

            Quæ tu creasti, pectora.

   Qui diceris Paraclitus,

            Altissimi donum Dei,

            Fons vivus, ignis, charitas,

            Et spiritalis unctio.

   Tu septiformis munere,

            Digilus Paternæ dexteræ.,

            Tu rito promissum Patris,

            Sermone ditans guttura.

   Accende lumen sensibus,

            Infunde amorem cordibus;

            Infirma nostri corporis

            Virtute firmans perpeti.

   Hostem repellas longius,

            Pacemque dones protinus,

            Ductore sic te prævio {244 [424]}

            Vitemus omne noxium.

   Per te sciamus, da, Patrem,

            Noscamus atque Filium,

            Teque utriusque Spiritum,

            Credamus omni tempore.

   Deo Patri sit gloria,

            Et Filio, qui a mortuis

            Surrexit, ac Paraclito,

            In sæculorum sæcula. Amen.

 

            V. Loquebantur variis linguis Apostoli, alleluja.

            Magnalia Dei, alleluja.

 

 

Sequenza che si canta nella novena dello Spirito Santo

 

            Veni, Sancte Spiritus, et emitte cœlitus lucis tuæ radium.

            Veni, Pater pauperum, veni, dator munerum, veni, tumori cordium.

            Consolator optime, dulcis hospes animæ, dulce refrigerium.

            In labore requies, in æstu temperies, in fletu solatium.

            O lux beatissima, reple cordis intima tuorum fidelium.

            Sine tuo numine, nihil est in homine, nihil est innoxium.

            Lava quod est sordidum, riga quod est aridum, sana quod est saucium.

            Flecte quod est rigidum, fove quod est frigidum, rege quod est devium. {245 [425]}

            Da tuis fidelibus in te confidentibus sacrum septenarium.

            Da virtutis meritum: da salutis exitum: da perenne gaudium. Amen. Alleluja.

 

 

Nella festa della ss. Trinità

            I Salmi della Domenica a pag. 204.

 

Inno

   Jam sol recedit igneus:

            Tu lux perennis Unitas,

            Nostris, Beata Trinitas,

            Infunde amoreni cordibus.

   Te mane laudum carmine,

            Te deprecamur vespere:

            Digneris ut te supplices

            Laudemus inter cœlites.

   Patri, simulque Filio,

            Tibique, Sancte Spiritus,

            Sicut fuit, sit. jugiter,

            Sæclum per omne gloria. Amen.

 

            V. Benedictus es, Domine, in firmamento cœli.

            R. Et laudabilis, et gloriosus in sæcula.

 

 

Nella solennità ed ottava del Corpus Domini

 

            I due primi Salmi a pag. 204.

            il terzo Credidi propter a pag. 212.

            il quarto Beati omnes a pag. 191.

            il quinto Lauda Jerusalem a pag. 196. {246 [426]}

 

Inno

   Pange, lingua, gloriosi

            Corporis mysterium,

            Sanguinisque pretiosi,

            Quem in mundi pretium

            Fructus ventris generosi

            Rea effudit gentium.

   Nobis datus, nobis natus

            Ex intacta Virgine,

            Et in mundo conversatus,

            Sparso Verbi semine,

            Sui moras incolatus

            Miro clausit ordine.

   In supremæ nocte cœnæ

            Recumbens cum fratribus,

            Observata lege plene,

            Cibis in legalibus,

            Cibum turbæ duodenæ

            Se dat suis manibus.

   Verbum caro, panem verum

            Verbo carnem efficit:

            Fitque sanguis Christi merum,

            Et si sensus deficit,

            Ad firmandum cor sincerum

            Sola fides sufficit.

   Tantum ergo Sacramentum

            Veneremur cernui:

            Et antiquum documentum

            Novo cedat ritui:

            Præstet fides supplementum

            Sensuum defectui. {247 [427]}

   Genitori, Genitoque

            Laus, et jubilatio:

            Salus, honor, virtus quoque

            Sit et benedictio:

            Procedenti ab utroque

            Compar sit laudatio. Amen.

 

            V. Panem de cœlo praestitisti eis, alleluja.

            R. Omne delectamentum in se habentem,allel.

 

 

Venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini. Festa del ss. Cuore di Gesu'

 

AL PRIMO VESPRO

            I due primi Salmi a pag. 204.

            il terzo De profundis a pag. 201.

            il quarto Confitebor tibi...... quoniam a pag. 215.

            il quinto Exaltabo te, Deus a pag. 318.

 

Inno

   Quicumque certum quæritis

            Rebus levamen asperis

            Seu culpa mordet anxia,

            Seu pœna vos premit comes.

   Jesu, qui ut agnus innocens

            Se se immolandum tradidit,

            Ad cor reclusum vulnere,

            Ad mite cor accedite.

   Auditis, ut suavissimis

            Invitet omnes vocibus?

            Venite quos gravat labor,

            Premitque pondus criminum. {248 [428]}

   Quid corde Jesu mitius?

            Jesum cruci qui affixerant

            Excusat, et Patrem rogat,

            Ne perdat ultor impios.

   O cor voluptas cœlitum,

            Cor fida spes mortalium,

            En hisce tracti vocibus

            Ad te venimus supplices!

   Tu nostra terge vulnera,

            Ex te fluente sanguine:

            Tu da novum cor omnibus,

            Qui te gementes invocami Amen.

 

            V. Miserator, et misericors Dominus.

            R. Longanimis, et multum misericors.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel primo, eccetto:

            V. Misericordia Domini a progenie in progenies.

            R. Timentibus eum.

 

 

Feste de' santi nel decorso di tutto l' anno

 

Gennaio.

 

La seconda domenica dopo l'epifania. Festa del ss. Nome di Gesu'

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Credidi propter a pag. 212. {249 [429]}

 

Inno

   Jesu, dulcis memoria,

            Dans vera cordis gaudia:

            Sed super mel, et omnia

            Ejus dulcis praesentia.

   Nil canitur suavius,

            Nil auditur jucundius,

            Nil cogitatur dulcius,

            Quam Jesus Dei Filius.

   Jesu, spes pœnitentibus,

            Quam pius es petentibus!

            Quam bonus te quærentibus!

            Sed quid invenientibus?

   Nec lingua valet dicere,

            Nec littera exprimere:

            Expertus potest credere,

            Quid sit Jesum diligere.

   Sis, Jesu, nostrum gaudium,

            Qui es futurus præmium:

            Sit nostra in te gloria,

            Per cuncta semper sæcula. Amen.

 

            V. Sit nomen Domini benedictum, alleluja.

            R. Ex hoc nunc, et usque in sæculum, alleluja.

 

18 Genn. Catt. di s. Pietro in Roma.

 

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Quodcumque in orbe nexibus revinxerisi, {250 [430]}

            Erit revinctum, Petre, in arce siderum;

            Et quod resolvit hic potestas tradita.

            Erit solutum cœli in alto vertice:

            In fine mundi judicabis sæculum.

   Patri perenne sit per ævum gloria,

            Tibique laudes concinamus inclytas,

            Æterne Nate; sit, superne Spiritus

            Honor tibi, decusque: Sancta jugiter

            Laudetur omne Trinitas per sæculum.

                        Amen.

 

            V. Tu es Petrus.

            R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.

 

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel primo, eccetto il quinto Salmo Memento Domine a pag. 211.

            V. Elegit te Dominus Sacerdotem sibi.

            R. Ad sacrificandum ei hostiara laudis.

 

23 Gennaio. Sposalizio della B. V.

            Salmi ed Inno del Vespro della Madonna a pag. 193.

            V. Desponsatio est hodie Sanctæ Diariæ Virginis.

            R. Cujus vita inclyta cunctas illustrat Ecclesias.

 

15 Gennaio. Convers. di s. Paolo ap.

 

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {251 [431]}

 

Inno

   Egregie Doctor Paule, mores instrue,

            Et nostra tecum pectora in cœlum trahe:

            Velata dum meridiem cernat fides,

            Et solis instar sola regnet charitas.

   Sit Trinitati sempiterna gloria,

            Honor, potestas, atque jubilatio,

            In Unitate, quæ gubernat omnia,

            Per universa æternitatis sæcula. Amen.

 

            V. Tu es vas electionis, Sancte Paule Apostole.

            R. Predicator veritalis in universo mundo.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel secondo Vespro degl'ilpostoli. Inno e Versetto come sopra.

 

30 Gennaio. Santa Martina.

            Tutto come nel Comune di una Vergine martire a pag. 229, eccetto il seguente

 

Inno

   Martinæ celebri plaudite nomini,

            Cives Romulei, plaudite gloriæ:

            Insignem meritis dicite Virginem,

            Christi dicite Martyrem.

   Hæc dum conspicuis orta parentibus,

            Inter delicias, inter amabiles

            Luxus illecebras ditibus affluit

            Faustæ muneribus domus.

   Vitæ despiciens commoda, dedicat

            Se rerum Domino, et munifica manu {252 [432]}

            Christi pauperibus distribuens opes,

            Quærit præmia Cœlitum.

   A nobis abigas lubrica gandia,

            Tu, qui Martyribus dexter ades, Deus

            Une et Trine: tuis da famulis jubar,

            Quo demens animos beas. Amen.

 

2. Febbr. Purificazione della B. V.

            Salmi ed Inno del esp. della Mad. pag. 193.

            V. Responsum accepit Simeon a Spiritu Sancto.

            R. Non visurum se mortem, nisi videret Christum Domini.

 

5 Febbr. S. Agata verg. e mart.

            Come nel Comune delle Vergini pag. 229.

 

22 Febbr. Catt. di s. Pietro in ant.

            Il tutto come addi 18 gennaio a pag. 230.

 

18 Marzo. S. Gabriele arcang.

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Christe, sanctorum decus Angelorum,

            Gentis humanæ sator, et Redemptor,

            Cœlitum nobis tribuas beatas

                        Scandere sedes.

   Angelus fortis Gabriel, ut hostes

            Pellat antiquus, et amica cœlo,

            Quæ triumphator statuit per orbem,

                        Templa revisat. {253 [433]}

   Virgo dux pacis, Genitrixque lucis,

            Et sacer nobis chorus Angelorum

            Semper assistat, simul et micantis

                        Regia cœli.

   Præstet hoc nobis. Deitas beata

            Patris, ac Nati, pariterque Sancti

            Spiritus, cujus resonat per omnem

                        Gloria mundum. Amen.

 

            V. Stetit Angelus juxta aram templi.

            R. Habens thuribulum aureum in manu sua.

 

 

19 Marzo. S. Giuseppe sposo di M. V.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Te, Joseph, celebrent agmina cœlitum:

            Te cuncti resonent Christiadum cbori:

            Qui clarus meritis, junctus es inclytæ

                        Casto fœdere Virgini.

   Almo cum tumidam germine conjugem

            Admirans, dubio tangeris anxius,

            Afflatu superi Flaminis Angelus

                        Conceptum puerum docet.

   Tu natum Dominum stringis, ad exteras

            Ægypti profugum tu sequeris plagas;

            Amissum Solymis quæris, et invenis,

                        Miscens gaudia fletibus.

   Post mortem reliquos mors pia consacrat,

            Palmamque emeritos gloria suscipit:

            Tu vivens, Superis par, frueris Deo, {254 [434]}

                        Mira sorte beatior.

   Nobis, somma Trias, parce precantibus:

            Da Joseph meritis sidera scandere,

            Ut tandem liceat nos tibi perpetim

                        Gratum promere canticum. Amen.

 

            V. Constituit eum dominum domus suæ.

            R. Et principem omnis possessionis suæ.

 

 

NEL SECONDO VESPRO

            Tutto come nel primo, eccetto il seguente

            V. Gloria, et divitiæ in domo ejus.

            R. Et justitia ejus manet in sæculum sæculi.

 

 

25 marzo. Annunziazione di M. V.

            Salmi ed Inno del Pop. della Mad. p. 193.

            V. Ave, Maria, gratia plena.

            R. Dominus tecum.

 

 

Venerdì dopo la Domenica di Passione. Sette dolori della B. V. Maria

 

            Credidi propter a pag. 212.

            Ad Dominum a pag. 183.

            Eripe me, Domine, a pag. 216.

            Domine, clamavi a pag. 217.

            Voce mea ad Dominum a pag. 218.

 

Inno

            Stabat Mater a pag. 117.

            V. Ora pro nobis Virgo dolorosissima.

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

 

La III Domenica dopo Pasqua. Patroc. di s. Giuseppe sposo di M. V.

 

            Tutto come a pag. 254. {255 [435]}

            Nel secondo Vespro però si dice

            V. Sub umbra illius, quem desideraveram sedi, alleluja.

            R. Et fructus ejus dulcis gutturi meo, alleluja.

 

 

13 aprile. S. Ermenegildo re E M.

            Tutto come nel Comune di un Mart. 223.

 

Inno

   Regali solio fortis lberiæ,

            Hermenegilde jubar, gloria Martyrum

            Christi, quos amor almis

            Cœli cœtibus inserit:

   Ut perstas patiens pollicitum Deo

            Servans obsequium! quo potius tibi

            Nil proponis, et arces

            Cautus noxia, quæ placent.

   Ut motus cohibes, pabula qui parant

            Surgentis vitii, nos dubios agens

            Per vestigia gressus,

            Quo veri via dirigit!

   Sit rerum Domino jugis honor Patri,

            Et Natum celebrent ora precantium,

            Divinumque supremis

            Flamen laudibus efferant. Amen.

 

 

3 maggio. Invenzione di s. Croce.

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180

 

Inno

            Vexilla Regis prodeunt a pag. 240. {256 [436]}

            Nella Domenica di Passione si cangiano solamente le parole della sesta strofa.

            Hoc Passionis tempore in queste

            Paschale quæ fers gaudium.

            V. Hoc Signum Crucis erit in cœlo, alleluja.

            R. Cum Dominus ad judicandum venerit, alleluja.

 

 

4 maggio. SS. Sindone.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Annui sacræ redeunt honores

            Sindonis; festis veneremur hymnis,

            Et piis votis monumenta nasinæ

                        Certa salutis.

   Quæ refert semper veneranda Sindon,

            Sanguine impressis decorata signis,

            Dum Croce ex alta tulit involutum

                        Corpus Jesu.

   Reddit hæc sævos animo dolores,

            Quæ tulit casum miseratus Adæ

            Christus humani generis Redemptor,

                        Morte perempta.

   Saucium ferro latus, atque palmas,

            Et pedes clavis, lacerata flagris

            Membra, et infixam capiti coronam

                        Monstrat imago. {257 [437]}

   Quis pius siccis oculis, et absque

            Intimi cordis gemitu notata,

            Vivaque indignæ simulacra mortis

                        Cernere possit?

   Nostra cum solum tibi, Christe, culpa

            Causa tantorum fuerit malorum,

            Nostra debetur tibi vita: vitam

                        Dedimus ipsam.

   Sit tibi, Fili, decus, atque virtus,

            Qui tuo mundum redimis cruore,

            Quique cum summo Genitore, et almo

                        Flamine regnas. Amen.

 

            V. Tuam Sindonem veneramur, Domine, allel.

            R. Tuam recolimus passionem, alleluja.

            Nel secondo Vespro come. nel 1.° Il quinto salmo Voce mea a pag. 218.

 

 

8 maggio. Appariz. di s. Michele arc.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Te splendor, et virtus Patris,

            Te vita, Jesu, cordium,

            Ab ore qui pendent tuo,

            Laudamus inter Angelos.

   Tibi mille densa millium

            Ducum corona militat:

            Sed explicat victor Crucem

            Michael salutis signifer. {258 [438]}

   Draconis hic dirum caput

            In ima pellit tartara,

            Ducemque cum rebellibus

            Cœlesti ab arce fulminat.

   Contra ducem superbiæ

            Sequamur hunc nos Principem:

            Ut detur ex Agni throno

            Nobis corona gloriæ.

   Patri, simulque Filio,

            Tibique, Sancte Spiritus,

            Sicut fuit, sit jugiter

            Sæclum per omne gloria. Amen.

 

            V. Stetit Angelus juxta aram templi, alleluja.

            R. Habens thuribulum aureum in manu sua; alleluja.

 

NEL SECONDO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Confitebor tibi a pag. 215.

            Inno come sopra nel primo Vespro.

            V. In conspectu Angelorum psallam tibi, Deus meus, alleluja.

            R. Adorabo ad templum sanctum tuum, et confitebor nomini tuo, alleluja.

 

 

18 maggio. S. Venanzio martire.

            Tutto come nel Comune di un Martire a pag. 223.

 

Inno

   Martyr Dei Venantius, {259 [439]}

            Lux, et decus Camertinm,

            Terrore victo, et Judice,

            Lætus triumphum concinit.

   Annis puer, post vincula,

            Post carceres, post verbera,

            Longa fame frementibus

            Cibus datur leonibus.

   Sed eius innocentiæ

            Parca leonum immanitas,

            Pedesque lambunt Martyris

            Iræ famisque immemores.

   Verso deorsum vertice

            Haurire fumum cogitur:

            Costas utrimque, et viscera

            Succensa lampas ustulat.

   Sit laus Patri, sit Filio,

            Tibique, Sancte Spiritus:

            Da per preces Venantii

            Beata nobis gaudia. Amen.

 

 

1 giugno. B. V. M. delle Grazie

            Come nel Vesp. della Madonna pag. 193.

 

 

6 giugno. Mirac. del ss. Sacramento.

            Salmi come nella festa del Corpus Domini

 

Inno

   Summam Dei potentiam,

            Et hanc in urbem maximum

            Divini amoris debitis

            Pignus canamus laudibus. {260 [440]}

   Immota mensa bellua

            Pretioso onusta pondere,

            Prædonis et nefarii

            Hic est soluta sarcina.

   Attollitur per aëra

            Sacrata fulget Hostia,

            Fidei triumphat veritas

            Et hæresis confunditur.

   Redemptor o mitissime,

            Dignare sedem ligere

            In urbe nostra, ut arceas

            Quæcumque turbant tristia.

   Hanc dulcis hospes eligens

            Ad permanendum recreas,

            Zachæi ut ædem visitans,

            Reples salutis gaudio.

   Ades!o nobis jugiter,

            Regem tuere, ac subditos,

            Averte morbos, prælia,

            Largire pacis munera.

   Tuo superno lumine

            Erroris umbras escule:

            Ne corda confitentium

            Contaminent increduli.

   Jesu, tibi sit gloria,

            Qui te revelas parvulis,

            Cum Patre et almo Spintu

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Panem de coelo præstitisti eis.

            R. Omne delectamentum in se habentem.

 

 

19 giugno. S. Giuliana de' Falconieri.

            Tutto come nel Comune di una l'eroine a pag. 229.

 

Inno

   Cœlestis Agni nuptias,

            O Juliana, dum petis,

            Domum paternam deseris,

            Chorumque ducis Virginum.

   Sponsumque suffixum Cruci

            Noctes, diesque dum gemis,

            Doloris icla cuspide

            Sponsi refers imaginem.

   Quin septiformi vulnere

            Fles ad genu Deiparæ;

            Sed crescit infusa fletu,

            Flammasque tulit charitas.

   Hinc morte fessam proxima

            Non usitato te modo

            Solalur, et nutrit Deus,

            Dapem supernam porrigens.

   Eterne rerum Conditor,

            Æterne Fili par Patri,

            Et par utrique Spiritus

            Soli tibi sit gloria. Amen.

 

 

20 giugno. Invenzione della sacra immagine della b. V. Consolatrice

            Tutto dal Vespro della Madonna a pag. 193. {262 [442]}

 

 

21 giugno. S. Luigi Gonzaga.

            Il tutto come nel Comune d'un Confessore non Pontefice a pag. 229.

 

Inno per la Novena

            Infensus hostis a pag. 74.

 

 

21 giugno. Natività di s. Gio. Batt.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Ut queant laxis resonare fibris

            Mira gestorum famuli tuorum;

            Solve putluti labii reatum,

                        Sancte Joannes.

   Nuntius celso veniens olympo,

            Te Patri magnum fore nasciturum:

            Nomen., et vitæ seriem gerendæ

                        Ordine promit.

   Ille promissi dubius superni,

            Perdidit promptæ modulos loquelæ:

            Sed reformasti genitus peremplæ

                        Organa vocis.

   Ventris obstruso recubans cubili,

            Senseras Regem thalamo manentem:

            Hinc parens, nati meritis, uterque

                        Abdita pandit.

   Sit decus Patri, genitæque Proli,

            Et tibi compar utriusque virtus {263 [443]}

            Spiritus semper, Deus unus, omni

                        Temporis ævo. Amen.

 

            V. Fuit homo missus a Deo.

            R.Cui nomen erat Joannes.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Tutto come nel primo, eccetto il seguente

            V. Iste puer magnus coram Domino.

            R. Nam et manus ejus cum ipso est.

 

 

29 giugno. Ss. Apost. Pietro e Paolo.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            Il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Decora lux æternitatis auream

            Diem beatis irrigavit ignibus,

            Apostolorum, quæ coronat Prineipes,

            Reisque in astra liberam pandit viam.

   Mundi Magister, atque cœli Janitor,

            Romæ parentes, arbitrique Gentium,

            Per ensis ille, hic per crucis victor necem•

            Vitæ senatum laureati possident.

   O Roma felix, quæ duorum Principum

            Es consecrata glorioso sanguine:

            Horum cruore purpurata cœleras

            Excelli orbis una pulchritudines.

   Sit Trinitati sempiterna gloria,

            Ilonor, potestas, atque jubilatio,

            In Unitate, quæ gubernat omnia,

            Per universa sæculorum sæcula. Amen. {264 [444]}

 

            V. In omnem terram exivit sonus eorum.

            R. Et in fines orbis terræ verba eorum.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel secondo Vesp. degli Ap. p.221.

 

Inno.

            Decora lux æternitatis come avanti.

            V. Annuntiaverunt opera Dei.

            R. Et facta ejus intellexerunt.

 

 

30 giugno. Commemor. di s. Paolo ap

            Tutto come nel di della sua Conversione, pag. 251.

 

 

2 luglio. Visitazione della B. V. M.

            I Salmi e l'Inno del Vespro della Madonna a pag. 193.

            V. Benedicta tu in mulieribus.

            R. Et benedictus fructus ventris tui.

 

 

6 luglio. Ott. de' ss. Ap. Pietro e Paolo

            Tutto come nel Comune degli Apostoli a pag. 220.

 

 

8 luglio. S. Elisabetta reg. di Portog.

            I Salmi del Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

Inno

   Domare cordis impetus Elisabeth

            Fortis, inopsque Deo

            Servire, regno prœtulit.

   En fulgidis recepta cœli sedibus, {265 [445]}

            Sidereæque domus

            Ditata sanctis gaudiis:

   Nunc regnat inter cœlites beatior,

            Et premit astra, docens

            Quæ vera sint regni bona.

   Patri potestas, Filioque gloria,

            Perpetuumque decus

            Tibi sit, Alme Spiritus. Amen.

 

            V. Ora pro nobis, beata Elisabeth.

            R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 

 

16 luglio  B. V. Maria del Carmine.

            Il tutto dal Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

 

29 luglio. S. Maria Maddalena.

            I Salmi del Vespro della Madonna a pag. 193.

 

Inno

   Pater superni luminis,

            Cum Magdalenam respicis,

            Flammas amoris exeilas,

            Geluque solvis pectoris.

   Amore currit sancia

            Pedes beatos ungere,

            Lavare fletu, tergere

            Comis, et ore lambere.

   Adstare non timet Cruci,

            Sepulchro inbæret anxia,

            Truces nec horret milites:

            Pellit timorem charitas.

   O vera, Christe, charitas, {266 [446]}

            Tu nostra purga crimine,

            Tu corda reple gratia,

            Tu redde cœli præmia.

   Patri, simulque Filio,

            Tibique, Sancte Spiritus,

            Sicut fuit, sit jugiter

            Sœclum per omne gloria. Amen.

 

            V. Diffusa est gratia in labiis tuis.

            R. Propterea benedixit te Deus in æternum.

 

 

1 agosto. S. Pietro in Vincoli.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Miris modis repente liber, ferres,

            Christo jubente, vincla Petrus exuit:

            Ovilis ille Pastor, et Rector gregis.

            Vitæ; recludit pascua, et fontes sacros,

            Ovesque servat creditas, arcet lupos.

   Patri perenne sit per ævum gloria,

            Tibique laudes concinamus inclytas,

            Æterne nate; sit Saperne Spiritus

            Honor tibi, decusque: Sancta jugiter

            Laudetur omne Trinitas per sæculum.Amen

 

            V. Tu es Petrus.

            R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.

 

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel secondo Vesp. degli Ap. p.221.

            Inno e Versetto come sopra. {267 [447]}

 

 

3 agosto. Invenz. di. S. Stefano mart.

            Come nel Comune di un Mart. a pag. 223.

 

NEL SECONDO VESPRO

            V. Stephanus vidit cœlos apertos.

            R. Vidit, et introivit; beatus homo, cui cœli patebant.

 

 

5 agosto. Dedicaz. di s. M. della Neve

            Tutto dal Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

 

6 agosto. Trasfiguraz. di N. S. G. C.

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Quicumque Christum quæritis,

            Oculos in altum tollite:

            Illic licebit visere

            Signum perenais gloriæ.

   Illustre qiddam ceruimus,

            Quod nesciat finem pati,

            Sublime, celsum, interminum,

            Antiquius cœlo, et chao.

   Hic ille Rex est Genlium,

            Populique Rex Judaici,

            Promissus Abrahæ Patri,

            Ejusque in ævum semini.

   Hunc et Prophetis testibus,

            Jisdemque signatoribus,

            Teslator et Pater jubet

            Audire.nos, et credere. {268 [448]}

   Jesu, tibi sit gloria,

            Qui te revelas parvulis,

            Cum Patre, et almo Spirito,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Gloriosus apparuisti in conspectu Domini.

            R. Propterea decorem induit te Dominus.

 

 

10 agosto. San Lorenzo martire.

 

            Tutto come nel Com. di un Mart. p. 223.

 

NEL SECONDO VESPRO

            V. Levita Laurentius bonum opus operatus est.

            R. Qui per signum crucis cœcos illuminavit.

 

 

15 agosto. Assunzione della B. V. M.

            Come nel Vespro della B. V pag. 193.

            V. Exaltata est Sancta Dei Genitrix.

            R. Super chorus Angelormn ad cœlestia regna.

 

 

Domenica fra l'Ottava dell'Assunzione. Festa di s. Gioach1no padre di M. V.

 

            Come nel Com. di un Con f. non Vesc. p. 229.

            V. Potens in terra erit semen ejus.

            R. Generatio rectorum benedicetur.

 

 

7 settembre. Patroc. della B. V. Maria.

            Tutto come nel Vesp. della Mad. pag. 193.

 

 

8 ottobre. Natività della B. V. Maria.

            Come nel Vespro della Madonna a pag. 193.

            V. Nativitas est hodie Sanctæ Marim Virginis.

            R. Cujus vita inclyta cunctas illustrat Ecclesias. {269 [449]}

            Domenica fra l'Ottava della Natività

 

 

Festa del ss. Nome di Maria

            Come nel Vesp. della Madonna a pag. 193

 

 

Terza Domenica di settembre

Festa di Maria ss. Addolorata

 

            I Salmi del Vespro della Madonna a pag. 193.

 

Inno

   O quot undis lacrymarum,

            Quo dolore volvitur,

            Luctuosa de cruento

            Dum revulsum stipite.

            Cernit ulnis incubantem

            Virgo Mater Filium!

   Os suave, mite pectus,

            Et latus dulcissimum,

            Dexteramque vulneratam,

            Et sinistram sauciam,

            Et rubras cruore plantas

            Ægra tingit lacrymis.

   Centiesque, milliesque

            Stringit ardis nexibus

            Pectus iliud et lacertos,

            Illa sugit vulnera,

            Sicque tota colliquescit

            In doloris osculis.

   Eja, Mater, obsecramus

            Per tuas has lacrymas,

            Filiique triste funus,

            Vulnerumque purpuram, {270 [450]}

            Nunc tal cordis dolorem

            Conde nostris cordibus.

   Esto Patri, Filioque,

            Et coævo Flamini:

            Esto summæ Trinitati

            Sempiterna gloria,

            Et perennis laus, honorque

            Hoc et omni sæculo: Amen.

 

            V. Regina Martyrum, ora pro nobis.

            R. Quæ juxta crucem Jesu constitisti.

 

14 settembre. Esaltazione di s. Croce.

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

            Vexilla Regis prodeunt come a pag. 240.

            Solamente si cangiano le parole

                        Hoc passionis tempore, in queste:

                        In hac triumphi gloria.

            V. Hoc signum crucis erit in cœlo.

            R. Cum Dominus ad judicandum venerit.

 

 

17 ottobbre. Sacre stimm.di s. Franc. d'Assisi

            Il tutto come nel Comune di un Confessore non Pontefice a pag. 229, eccetto la prima strofa dell'Inno e Versetto seguenti:

            Iste Confessor Domini colentes,

                        Quem pie laudant populi per orbem,

                        Hac die lætus meruit beata

                                    Vulnera Christi. {271 [451]}

 

            V. Signasti, Domine, servum tuum Franciscum.

            R. Signis redemptionis nostræ.

 

 

24 settembre. SS. V. della mercede.

            Tutto dal Vesp. della Madonna a pag.193.

 

 

29 settembre. Dedicaz. dis. Michele Arc.

            Tutto come agli 8 di maggio pag. 258, ma non si dicono gli Alleluia.

 

 

La prima domenica di ottobre Festa della B. V. M. del ss. Rosario

 

            Tutto come nel Vesp. della Mad. pag: 193.

 

 

2 ottobre. Santi Angeli Custodi.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Custodes hominum psallimus Angelos,

            Naturæ fragili quos Pater addidit

            Cœlestis comites, insidiantibus

                        Ne succumberet hostibus.

   Nam quod corruerit proditor Angelus,

            Concessis merito pulsus honoribus,

            Ardens invidia, pellere nititur

                        Quos cœlo Deus advocat.

   Huc custos igitur pervigil advola,

            Avertens patria de tibi credita

            Tam morbos animi, quam requiescere

                        Quidquid non sinit incolas. {272 [452]}

   Sanctæ sit Triadi laus pia jugiter,

            Cujus perpetuo numine machina

            Triplex hæc regitur, cujus in omnia

                        Regnat gloria sæcula. Amen.

 

            V. In conspectu Angelorum psallam tibi, Deus meus.

            R. Adorabo ad Templum sanctum tuum, et confitebor nomini tuo.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Tutto come nel primo, e in luogo dell'ultimo Salmo si dice Confitebor pag. 215.

 

 

La seconda Domenica di ottobre. Festa della maternità di Maria SS.

 

            Come nel Vesp. della Madonna a pag.193.

            V. Benedicta tu in mulieribus.

            R. Et benedictus fructus ventris tui.

 

 

La terza Domenica di ottobre. Festa della Purità della B. V. M.

 

            I Salmi del Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

Inno

   Præclara custos virginum,

            Intacta Mater Numinis,

            Cœlestis aulæ janua,

            Spes nostra, cceli gaudium.

   Inter rubeta lilium,

            Columba formosissima,

            Virga e radice germinans

            Nostro medelam vulneri. {273 [453]}

   Turris draconi impervia,

            Amica stella naufragis,

            Tuere nos a fraudibus,

            Tuaque luce dirige.

   Erroris umbras discute,

            Syrtes dolosas amove,

            Fluctus tot inter, deviis

            Tutam reclude semitam.

   JESU, tibi sit gloria,

            Qui natus es de Virgine,

            Cum Patre, et almo Spiritu

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Cum jucunditate Virginitatem beatæ Mariæ semper Virginis celebremus.

            R. Ut ipsa pro nobis intercedat ad Dominum Jesum Christum.

 

 

15 ottobre. S. Teresa vergine.

            Come nei Com. di una Vergine pag. 229.

 

Inno

   Regis superni nuntia

            Domum paternam deseris,

            Terris, Theresia, barbaris

            Christum datura, aut sanguinem.

   Sed te manet suavior

            Mors, pœna poscit dulcior:

            Divini amoris cuspide

            In vulnus icta concides.

   O charitatis victima!

            Tu corda nostra concrema,

            Tibique gentes creditas {274 [454]}

            Averni ab igne libera.

   Sit laus Patri cum Filio,

            Et Spiritu Paraclito,

            Tibique, Sancta Trinitas,

            Nunc, et per omne sæculum. Amen.

 

 

20 octobre. S. Gioanni Canzio.

            Comune di un Conf non rese. pag. 229.

 

Inno

   Gentis Polonæ gloria,

            Clerique splendor nobilis,

            Decus Lycæi, et patriæ

            Pater, Joannes inclyte.

   Legem superni Numinis

            Doces magister, et facis:

            Nil scire prodest: seduto

            Legem nitamur exequi.

   Apostolorum limina

            Pedes viator visita;

            Ad Patriam, quam tendimus,

            Gressus, viamque dirige.

   Urbem petis Jerusalem,

            Signala sacro sanguine

            Chriti colis vestigia,

            Rigasque fusis fletibus.

   Acerba Christi vulnera,

            Hærete nostris coreibus,

            Ut cogitemus [...]

            Redemptionis pretium.

   Te prona mundi machina {275 [455]}

            Clemens adoret Trinitas:

            Et nos novi per gratiam

            Novum canamus canticum. Amen.

 

NEL SECONDO VESPRO

 

Inno

   Te deprecante, corporum

            Lues recedit, improbi

            Morbi fugantur, pristina

            Redeunt salutis munera.

   Phtisi, febrique, et ulcere

            Diram redactos ad necem.

            Sacratas morti victimas

            Ejus rapis e faucibus.

   Te deprecante, lumido

            Merces abactæ flumine,

            Tractæ Dei potentia

            Sursum fluunt retrogradæ.

   Quum tanta possis, sedibus

            Cœli locatus, poscimus,

            Responde votis supplicum,

            Et invocatus subveni.

   O una semper Trinitas!

            O trina semper Unitas!

            Da, supplicante Cantio,

            Æterna nobis præmia. Amen.

 

 

24 ottobre. S. Rafaele Arcangelo.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag.204_

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180. {276 [456]}

 

Inno

   Tibi, Christe, splendor Patris,

            Vita, virtus cordium,

            In conspectu Angelorum

            Votis, voce psallimus:

            Alternantes concrepando

            Melos damus vocibus.

   Collaudamus venerantes

            Omnes cœli Principes,

            Sed præcipue fidelem

            Medicum, et comitem

            Raphaëlem, in virtute

            Alligantem dæmonem.

   Quo custode procul pelle,

            Rex Christe piissime,

            Omne nefas inimici,

            Mundo corde, et corpore,

            Paradiso redde tuo

            Non sola clementia.

   Gloriam Patri melodis

            Personemus vocibus:

            Gloriam Christo canamus:

            Gloriam Paraclyte:

            Qui trinus, et unus Deus

            Extat ante sæcula. Amen.

 

            V. Stetit Angelus juxta aram templi.

            R. Habeas thuribulum aureum in manu sua.

 

NEL SECONDO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Confitebor tibi a pag. 215.

            Inno e Versetto come nel primo Vespro. {277 [457]}

 

 

1 novembre. Tutti i Santi.

 

NEL PRIMO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Laudate Dominum a pag. 180.

 

Inno

   Placare, Christe, servulis,

            Quibus Patris clementiam,

            Tuæ ad tribunal gratiæ

            Patrona Virgo postulat.

   Et vos beata per novem

            Distincta gyros, agmina,

            Antiqua cum præsentibus,

            Futura damna pellite.

   Apostoli cum Vatibus,

            Apud severum Judicem,

            Veris reorum fletibus,

            Exposcite indulgentiam.

   Vos purpurati Martyres,

            Vos candidati præmio

            Confessionis, exules

            Vocate nos in patriam.

   Chorea casta Virginum,

            Et quos eremus incolas

            Transmisit astris, cœlitum

            Locale nos in sedibus.

   Auferle gentem perfidam

            Credentium de finibus:

            Ut unus omnes unicum

            Ovile nos Pastor regat.

   Deo Patri sit gloria, {278 [458]}

            Natoque Patris unico,

            Sancto simul Paraclito,

            In sempiterna sæcula. Amen.

 

            V. Lætamini in Domino, et exultate justi.

            R. Et gloriamini omnes recti corde.

 

NEL SECONDO VESPRO

            I quattro primi Salmi a pag. 204.

            il quinto Credidi propter a pag. 212.

            Inno come nel primo Vespro.

            V. Exultabunt Sancti in gloria.

            R. Lætabuntur in cubilibus suis.

            La prima Domenica dopo l'Ottava d'Ognissanti, nella Diocesi di Torino.

 

 

Festa della dedicazione di tutte le chiese

            Il tutto come nel suo Comune a pag. 231.

 

 

18 ottobre. La dedicaz. delle basiliciie dei ss. Apostoli Pietro e Paolo

            Come nel Com. della Dedicas. della Ch. p.231.

 

 

21 novembre. Presentaz. della B. V. M.

            Come nel Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

 

8 dicembre. Concezione della B. V. M.

            Come nel Vesp. della Madonna a pag. 193.

            V. Conceptio est hodie Sanctæ Mariæ Virginis.

            R. Cujus vita inclyta cunctas illustrat Ecclesias. {279 [459]}

 

 

10 decembre. Traslazione della santa Casa di Loreto

            Come dal Vesp. della Madonna a pag. 193.

            V. Hæc est domus Domini firmiter ædificata.

            R. Bene fondata est supra firmam petram.

 

 

18 dicembre. Aspettazione del parto della B. V. Maria

            Come nel Vesp. della Madonna a pag. 193.

 

Inno

            Creator alme siderum a pag. 233.

            V. Ave, Maria, gratia plena.

            R. Dominus tecum.

 

NEL SECONDO VESPRO

            Come nel primo; ma l'ultimo Salmo

            Memento, Domine, David a pag. 211.

 

 

Compieta Maggiore

            V. Jube, Domne, benedicere.

            R. Noctem quietam, et finem perfectum concedat nobis Dominus omnipotens.

            Il Coro risponde: Amen.

 

            Fratres, sobrii estote, et vigilate, quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens circuit, quærens quem devoret: cui resistite {280 [460]} fortes in fide. Tu autem, Domine, miserere nobis. R. Deo gratias.

            V. Adjutorium nostrum in nomine Domini.

            R. Qui fecit cœlum et terram.

            Pater noster in segreto.

It Ministro dice il Confiteor.

Il Coro risponde:

            Misereatur tui, Confiteor, Misereatur vestri, Indulgentiam etc. vedi Modo di servire la S. Messa in fine.

            V. Converte nos, Deus, salutaris noster.

            R. Et averte iram tuam a nobis.

            V. Deus, in adjutorium meum intende.

            R. Domine, ad adjuvandum me festina. Gloria Patri etc.

            Ant. Miserere.

 

Salmo 4.

            Cum invocarem, exaudivit me Deus justitiæ meæ: * in tribulatione dilatasti mihi.

            Miserere mei:*et exaudi orationem meam.

            Filii hominum usquequo gravi corde? * ut quid diligitis vanitatem, et quæritis mendacium?

            Et scitote, quoniam mirificavit Dominus sanctum suum: * Dominus exaudiet me, cum clamavero ad eum.

            Irascimini, et nolite peccare: * quæ dicitis in cordibus vestris, in cubilibus vestris compungimini. {281 [461]}

            Sacrificate sacrificium justitiæ, et sperate in Domino: * multi dicunt: Quis ostendit nobis bona?

            Signatum est super nos lumen vultus tui, Domine: * dedisti lætitiam in corde meo.

            A fructu frumenti, vini, et olei sui* multiplicati sunt.

            In pace in idipsum * dormiam et requiescam.

            Quoniam tu, Domino, singulariter in spe * constituisti me. Gloria Patri etc.

 

Salmo 30.

            In te, Domine, speravi; non confundar in æternum: * in justitia tua libera me.

            Inclina ad me aurem tuam, * accelera ut eruas me.

            Esto mihi in Deum protectorem, et in domum refugii, * ut salvum me facias.

            Quoniam fortitudo mea, et refugium meum es tu: * et propter nomen tuum deduces me, et enutries me.

            Educes me de laqueo hoc, quem absconderunt mihi: * quoniam tu es protector meus.

            In manus tuas commendo spiritum meum: * redemisti me, Domine Deus veritatis.

            Gloria Patri etc.

 

Salmo 90.

            Qui habitat in adjutorio Altissimi, * in protectione Dei cœli commorabitur.

            Dicet Domino: Susceptor meus es tu, et refugium meum: * Deus meus, sperabo in eum. {282 [462]}

            Quoniam ipse liberavit me de laqueo venantium * et a verbo aspero.

            Scapulis suis obumbrabit tibi: * et sub pennis ejus sperabis.

            Scuto circumdabit te veritas ejus, * non timebis a timore nocturno.

            A sagitta volante in die, a negotio perambulante in tenebris: * ab incursu et dæmonio meridiano.

            Cadent a latere tuo mille, et decem millia a dextris tuis: * ad te aurem non appropinquabit.

            Verumtamen oculis tuis considerabis: * et retributionem peccatorum videbis.

            Quoniam tu es, Domine, spes mea: * altissimum posuisti refugium tuum.

            Non accedet ad te malum: * et flagelium non appropinquabit tabernaculo tuo.

            Quoniam Angelis suis mandavit de te: * ut custodiant te in omnibus viis tuis.

            In manibus portabunt te: * ne forte offendas ad lapidem pedem tuum.

            Super aspidem, et basiliscum ambulabis: * et conculcabis leonem, et draconem.

            Quoniam in me speravit, liberabo eum: * protegam eum, quoniam cognovit nomen meum.

            Clamabit ad me, et ego exaudiam eum: * cum ipso sum in tribulatione, eripiam eum, et giorificabo eum.

            Longitudine dierum replebo eum: * et {283 [463]} ostendam illi salutare mem. Gloria Patri etc

 

Salmo 133.

            Ecce punc benedicte Dominum, * omnes servi Domini:

            Qui statis in domo Domini, * in atriis domus Dei nostri.

            In noctibus extollite manus vestras in sancta, * et benedicite Dominum.

            Benedicat te Dominus ex Sion, * qui fecit cœlum, et terram. Gloria Patri etc.

            Ant. Miserere mihi, Domino, et exaudi orationem meam.

 

Inno

   Te lucis ante terminum,

            Rerum Creator, poscimus,

            Ut pro tua clementia

            Sis præsul, et custodia.

   Procul recedant somnia,

            Et noctium phantasmata;

            Hostemque nostrum comprime;

            Ne polluantur corpora.

   Præsta, Paler piissime.

            Patrique, compar Unice,

            Cum Spiritu Paraclito

            Regnans per omne sæculum. Amen.

 

            Tu autem in nobis es, Domine, et nomen sanctum tuum invocatum est super nos: ne derelinquas nos, Dominus Deus noster.

            R. Deo gratias. {284 [464]}

            R. br. In manus tuas, Domine, * commendo spiritum meum.

            Si ripete: In manus tuas, Domino etc.

            V. Redemisti nos, Domine Deus veritatis.

            R. Commendo spiritum meum.

            V. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.

            R. In manus tuas, Domine, * Commendo spiritum meum.

            V. Custodi nos, Domine, ut pupillam oculi.

            R. Sub umbra alarum tuarum protege nos.

            Ant. Salva nos.

 

            Nunc dimittis a pag. 209.

            Ant. Salva nos, Domine, vigilantes: custodi nos dormientes: ut vigilemus cum Christo, et requiescamus in pace.

            V. Domine exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus

            Visita, quæsumus, Domino, habitationem istam, et omnes insidias inimici ab ea longe repelle: Angeli tui sancti habitent in ea, qui nos in pace custodiant, et benedictio tua sit super nos semper. Per Dominum etc.

            R. Amen.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Benedicamus Domino.

            R. Deo gratias.

 

Benedizione

            Benedicat, et custodiat nos omnipotens, et {285 [465]} misericors Dominus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. R. Amen.

            Subito si dice o si canta una delle Antifone finali della Madonna, secondo it tempo, come nelle Laudi.

            V. Divinum auxilium maneat semper nobiscum. R. Amen,

            Pater noster. Ave Maria. Credo in segreto.

 

 

Vespro de’ morti

            Si comincia assolutamente dalla seguente

            Ant. Placebo Domino.

 

Salmo 114.

            Dilexi, quoniam exaudiet Dominus * vocem orationis meæ.

            Quia inclinavit aurem suam mihi: * et in diebus meis invocabo.

            Circumdederunt me dolores mortis: * et pericula inferni invenerunt me.

            Tribulationem et dolorem inveni: * et nomen Domini invocavi.

            O Domine, libera animam meam: * misericors Dominus, et justus, et Deus noster miseretur.

            Custodiens parvulos Dominus: * humiliatus sum, et liberavit me.

            Convertere, anima mea, in requiem tuam: * quia Dominus benefecit tibi. {286 [466]}

            Quia eripuit animam meam de morte: * oculos meos a lacrymis, pedes meos a lapsu.

            Placebo Domino * in regione vivorum.

            Nel fine di tutti i Salmi si dice:

            Requiem æternam * dona eis, Domine.

            Et lux perpetua * luceat eis.

            Ant. Placebo Domino in regione vivorum.

            Ant. Hei mihi, Domine.

 

Salmo 119.

            Ad Dominum cum tribularer pag. 183.

            Ant. Hei mihi, Domine, quia incolatus meus prolongatus est.

            Ant. Dominus custodit.

            Salmo Levavi oculos meos a pag. 183.

            Ant. Dominus custodit te ab omni malo, custodiat animam tuam Dominus.

            Salmo De profundis a pag. 201.

            Ant. Si iniquitates observaveris, Domine, Domine, quis sustinebit?

            Ant. Opera manuum tuarum.

            Salmo Contitebor tibi, Domine a pag 215.

            Ant. Opera manuum tuarum, Domine, ne despicias.

            V. Audivi vocem de cœlo dicentem mihi.

            R. Beati mortui, qui in Domino moriuntur.

            Ant. Omne, quod dat mihi Pater, ad me veniet: et eum, qui venit ad me, non ejiciam foras.

            Magnificat a pag. 199.

            Le seguenti preci si recitano ginocchioni.

            Pater noster in segreto sino al {287 [467]}

            V. Et ne nos inducas in tentationem.

            R. Sed libera nos a malo.

            Il Salmo seguente non si dice nel di della, Commemorazione di tutti i Defunti.

 

Salmo 145.

            Lauda, anima mea, Dominum, landabo Dominum in vita mea: * psallam Deo meo quamdiu fuero.

            Nolite contidere in Principibus: * in filiis hominum, in quibus non est salus.

            Exibit spiritus ejus, et revertetur in terram suam: * in illa die peribunt omnes cogitationes eorum.

            Beatus, cujus Deus Jacob adjutor ejus, spes ejus in Domino Deo ipsius: * qui fecit cœlum et terram, mare, et omnia, quæ in eis sunt.

            Qui custodit veritatem in sæculum, facit judicium injuriam patientibus: * dat escam esurientibus.

            Dominus solvit compeditos: * Dominus illuminat cæcos.

            Dominus erigit elisos: * Dominus diligit justos.

            Dominus custodit advenas, pupillum, et viduam suscipiet:*et vias peccatorum disperdet.

            Regnabit Dominus in sæcula, Deus tuus, Sion: * in generationem et generationem.

            Requiem æternam etc.

            V. A porta inferi.{288 [468]}

            R. Erue, Domino, animas eorum.

            V. Requiescant in pace.

            R. Amen.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus

            Fidelium, Deus, omnium Conditor, et Redemptor, animabus famulorum famularumque tuarum, remissionem cunctorum tribue peccatorum: ut indulgentiam, quam semper optaverunt, piis supplicationibus consequantur. Qui vivis, et regnas in sæcula sæculorum.

            R. Amen.

 

 

Orazioni per le sepolture dei fedeli defunti

 

            Ant. Exultabunt Domino.

 

Salmo 50.

            Miserere mei, Deus, * secundum magnam misericordiam tuam.

            Et secundum multitudinem miserationum tuarum, * dele iniquitatem meam.

            Amplius lava me ab iniquitate mea: * et a peccato meo munda me.

            Quoniam iniquitatem meam ego cognosco, * et peccatum meum centra me est semper.

            Tibi soli peccavi, et malum coram te feci: * ut justificeris in sermonibus tuis, et vincas cum judicaris. {289 [469]}

            Ecce enim in iniquitatibus conceptus sum: * et in peccatis concepit me mater mea.

            Ecce enim veritatem dilexisti:* incerta, et occulta sapientiæ tuæ manifestasti mihi.

            Asperges me hyssopo et mundabor: * lavabis me, et super nivem dealbabor.

            Auditui meo dabis gaudium et lætitiam: * et exultabunt ossa humiliata.

            Averte faciem tuam a peccatis meis: * et omnes iniquitates meas dele.

            Cor mundun crea in me, Deus, * et spiritum rectum innova in visceribus meis.

            Ne projicias me a facie tua, * et spiritum sanctum tuum ne auferas a me.

            Redde mihi lætitiam salutaris lui, * et spiritu principali confirma me.

            Docebo iniquos vias tuas, * et impii ad te convertentur.

            Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meæ: * et exultabit lingua mea justitiam tuam.

            Domine, labia mea aperies: * et os meum annuntiabit laudem tuam.

            Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique: * holocaustis non delectaberis.

            Sacrificium Deo spiritus contribulatus: * cor contritum, et humiliatum, Deus, non despicies.

            Benigne fac, Domine, in bona voluntate tua Sion: * ut ædificentur muri Jerusalem.

            Tunc acceptabis sacrificium justitiæ, eblationes {290 [470]} et holocausta: * tunc imponent super altare tuum vitulos. Requiem æternam etc.

            Ant. Exultabunt Domino ossa bumiliata.

            Entrati i Sacerdoti in Chiesa si canta

            Subvenite, Sancti Dei, occurrite, Angeli Domini, suscipientes animam ejus, offerentes eam in conspectu Altissimi.

            V. Suscipiat te Christus, qui vocavit te: ot in sinu Abrahæ Angeli deducant te.

            R. Suscipientes animam ejus: offerentes eam in conspectu Altissimi.

            V. Requiem æternam dona ei, Domine.

            R. Et lux perpetua luceat ei. Offerentes eam in conspectu Altissimi.

 

 

Esequie dei fedeli defunti.

            Libera me, Domine, de morte æterna. In die illa tremenda; quando cœli movendi sunt et terra. Dum veneris judicare sæculum per ignem. V. Tremens factus sum ego, et timeo, dura discussio venerit, atque ventura ira. Quando cœli movendi sunt et terra. V. Dies illa, dies iræ, calamitatis et miseriæ dies magna, el amara valde. Dum veneris judicare sæculum per ignem. V. Requiem æternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

            Si ripete. Libera me, Domine, de morte æterna in die illa tremenda, quando cœli movendi sunt, et terra. Dum veneris judicare sæculum per ignem.

            Kyrie, eleison.Christe, eleison. Kyrie, eleis {291 [471]}

            Pater noster segreto.

            V. Et ne nos inducas in tentationem.

            R. Sed libera nos a malo.

            V. A porta inferi.

            R. Erue, Domino, animam ejus.

            V. Requiescat in pace. R. Amen.

            V. Domino, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Dominus vobiscum.

            R. Et cum spiritu tuo.

 

 

Nel tempo che portano il Cadavere

alla Sepoltura.

            In paradisum deducant te Angeli: in tuo adventu suscipiant te Martyres, et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem. Cborus Angelorum te suscipiat, et cum Lazaro quondam paupere æternam habeas requiem.

            Ant. Ego sum.

            Cantico. Benedictus Dominus a pag. 174.

 

 

Cose che si cantano nelle messe dei defunti

            Requiem æternam dona eis Domine: et lux perpetua luceat eis.

            Te decet hymnus Deus in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem: exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet.

            Requiem æternam etc.

            Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. Christe, eleison. Christe, eleison. Christe, eleis. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. {292 [472]}

 

Sequenza

   Dies iræ, dies illa

            Solvet sæclum in favilla:

            Teste David cum Sybilla.

   Quantus tremor est futurus

            Quando Judex est venturus

            Cuncta stricte discussurus!

   Tuba mirum spargens sonum

            Per sepulchra regionum,

            Coget omnes ante thronum.

   Mors stupebit et natura,

            Cum resurget creatura,

            Judicanti responsura.

   Liber scriptus proferetur,

            In quo totum continetur,

            Unde mundus judicetur.

   Judex ergo cum sedebit,

            Quidquid latet, apparebit:

            Nil inultum remanebit.

   Quid sum miser tunc dicturus?

            Quem patronum rogaturus,

            Cum vix justus sit securus?

   Rex tremendæ majestatis,

            Qui salvandos salvas gratis,

            Salva me, fons pietatis.

   Recordare, Jesu pie,

            Quod sum causa tuæ viæ:

            Ne me perdas illa die.

   Quærens me, sedisti lassus:

            Redemisti, Crucem passus:

            Tantus labor non sit cassus. {293 [473]}

   Juste Judex ultionis,

            Donum fac remissionis

            Ante diem rationis.

   Ingemisco tamquam reus:

            Culpa rubet vultus meus:

            Supplicanti parce, Deus.

   Qui Mariam absolvisti,

            Et latronem exaudisti,

            Mihi quoque spem dedisti.

   Preces meæ non sunt dignæ;

            Sed tu bonus fac benigne,

            Ne perenni cremer igne.

   Inter oves locum præsta,

            Et ab hœdis me sequestra,

            Statuens in parte dextra.

   Confutatis maledictis,

            Flammis acribus addictis,

            Voca me cum benedictis.

   Oro supplex et acclinis,

            Cor contritum quasi cinis;

            Gere curam mei finis.

   Lacrymosa dies illa,

            Qua resurget ex favilla

            Judicandus homo reus.

   Huic ergo parce Deus:

            Pie Jesu Domine,

            Dona eis requiem. Amen.

 

            Offertorio. Domine Jesu Christe, Rex gloriæ, libera animas omnium fidelium defunctorum de pœnis inferni, et de profundo lacu: libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas tartarus, {294 [474]} ne cadant in obscurum: sed signifer Sanctus Michaël repræsentet eas in lucem sanctam: Quam olim Abrahæ promisisti, et semini ejus.

            Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

            Pleni sunt cœli, et terra gloria tua.

            Hosanna in excelsis.

 

Dopo l'Elevazione.

            Benedictus, qui venit in nomine Domini.

            Hosanna in excelsis.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mondi, dona eis requiem sempiternam.

            Comunione. Lux æterna luceat eis, Domine, cum Sanctis tuis in æternum: quia pius es.

            V. Requiem æternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Cum Sanctis tuis in æternum: quia pius es.

 

 

Per le messe solenni delle domeniche e feste

            Kyrie, eleison. Kyrie, eleison, Kyrie, eleison.

            Christe, eleison. Christe, eleison. Christe, eleis.

            Kyrie, eleison. Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.

 

Inno Angelico

            Gloria in excelsis Deo. Et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. Laudamus te, benedicimus {295 [475]} te, adoramus te, glorificamus te. Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. Domine Deus Rex cœlestis, Deus Pater omnipotens. Domino Fili unigenite Jesu Christe. Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus Sanctus, Tu solus Dominus, Tu solus Altissimus, Jesu Christe, cum Sancto Spiritu in gloria Dei Patris. Amen.

 

Simbolo Niceno

            Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem cœli et terræ, visibiliuni omnium, et invisibilium. Et in unum Dominum Jesum Christum, Filium Dei unigenitum. Et ex Patre natum ante omnia sæcula. Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero. Genitum, non factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines, et propter nostram salutem descendit de cœlis. (Qui sí genuflette) Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine: et homo factus est. Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato, passus, et sepultus est. Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas. Et ascendit in cœlum: sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria judicare vivos et mortuos: cujus regni non erit finis. Et in Spiritum Sanctum {296 [476]} Dominum, et vivificantem: qui ex Patre, Filioque procedit. Qui cum Patre, et Filio simul adoratur, et conglorificatur: qui locutus est per Prophetas. Et Unam, Sanctam, Catholicam, et Apostolicam Ecclesiam. Confiteor unum Baptisma in remissionem peccatorum. Et expecto resurrectionem mortuorum. Et vitam venturi sæculi. Amen.

            Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

            Pleni sunt cœli et terra gloria tua.

            Hosanna in excelsis.

            Benedictus, qui venit in nomine Domini.

            Hosanna in excelsis.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

            Agnus Dei, qui tollis peccata mandi, dona nobis pacem.

 

 

I sette salmi penitenziali colle litanie dei santi, e preci

            Ant. Ne reminiscaris.

 

Salmo 6.

            Domine, ne in furore tuo arguas me: * neque in ira tua corripias me.

            Miserere mei, Domine, quoniam infirmus sum: * sana me, Domine, quoniam conturbata sunt ossa mea. {297 [477]}

            Et anima mea turbata est valde: * sed tu, Domine, usquequo?

            Convertere, Domine, eteripe animam meam: * salvum me fac propter misericordiam tuam.

            Quoniam non est in morte qui memor sit tui: * in inferno autem quis confitebitur tibi?

            Laboravi in gemitu meo: lavabo per singulas noctes lectum meum: * lacrimis meis stratum meum rigabo.

            Turbatus est a furore oculus meus: * inveteravi inter omnes inimicos meos.

            Discedite a me omnes, qui operamini iniquitatem: * quoniam exaudivit Dominus vocem fletus mei.

            Exaudivit Dominus deprecationem meam:* Dominus orationem meam suscepit.

            Erubescant, et conturbentur vehementer omnes inimici mei: * convertantur, et erubescant valde velociter. Gloria Patri etc.

 

Salmo 31.

            Beati, quorum remissæ sunt iniquitates, * et quorum tecta sunt peccata.

            Beatus vir, cui non imputavit Dominus peccatum, * nec est in spiritu ejus dolus.

            Quoniam tacui, inveteraverunt ossa mea, * dum clamarem tota die.

            Quoniam die ac nocte gravata est super me manus tua: * conversus sum in ærumna mea, dum configitur spina.

            Delictum meum cognitum tibi feci: * et injustitiam meam non abscondi. {298 [478]}

            Dixi: Confitebor adversum me injustitiam meam Domino: * et tu remisisti impietatem peccati mei.

            Pro hac orabit ad te omnis sanctus, * in tempore opportuno.

            Verumtamen in diluvio aquarum multarum, * ad eum non approximabunt.

            Tu es refugium meum a tribulatione, quæ circumdedit me: * exultatio mea erue me a circumdantibus me.

            Intellectum tibi dabo, et instruam te in via hac, qua gradieris: * firmabo super te oculos meos.

            Nolite fieri sicut equus et mulus, * quibus non est intellectus.

            In camo et fræno maxillas eorum constringe, * qui non approximant ad te.

            Multa flagella peccatoris: * sperantem autem in Domino misericordia circumdabit.

            Lætamini in Domino, et exultate justi: * et gloriamini omnes recti corde. Gloria etc.

 

Salmo 31.

            Domine, ne in furore tuo arguas me: * neque in ira tua corripias me.

            Quoniam sagittæ tuæ infixæ sunt mihi, * et confirmasti super me manum tuam.

            Non est sanitas in carne mea a facie iræ tuæ: * non est pax ossibus meis a facie peccatorum meorum.

            Quoniam iniquitates meæ supergressæ sunt {299 [479]} caput meum: * et sicut onus grave gravatæ sunt super me.

            Putruerunt, et coruptæ sunt cicatrices meæ, * a facie insipientiæ meæ.

            Miser factus sum, et curvatus sum usque in finem: * tota die contristatus ingrediebar.

            Quoniam lumbi mei impleti sunt illusionibus: * et non est sanitas in carne mea.

            Afflictus sum, et humiliatus sum nimis: * rugiebam a gemitu cordis mei.

            Domine, ante te omne desiderium meum: * et gemitus meus a te non est absconditus.

            Cor meum conturbatum est, dereliquit me virtus mea: * et lumen oculorum meorum, et ipsum non est mecum.

            Amici mei et proximi mei * adversum me appropinquaverunt, et steterunt.

            Et qui juxta me erant, de longe steterunt: * et vim faciebant, qui quærebant animam meam.

            Et qui inquirebant mala mihi, locuti sunt vanitates, * et dolos tota die meditabantur.

            Ego autem tamquam surdus non audiebam: * et sicut mutus non aperiens os suum.

            Et factus sum sicut homo non audiens: * et non habens in ore suo redargutiones.

            Quoniam in te, Domine, speravi: * tu exaudies me, Domine Deus meus.

            Quia dixi: Nequando supergaudeant mihi inimici mei: * et dum commoventur pedes mei, super me magna locuti sunt. {300 [480]}

            Quoniam ego in flagella paratus sum: * et dolor meus in conspectu meo semper.

            Quoniam iniquitatem meam annuntiabo: * et cogitabo pro peccato meo.

            Inimici autem mei vivunt, et confirmati sunt super me: * et multiplicati sunt qui oderunt me inique.

            Qui retribuunt mala pro bonis, detrahebant mihi: * quoniam sequebar bonitatem.

            Ne derelinquas me, Domine Deus meus: * ne discesseris a me.

            Intende in adjutorium meum, * Domine Deus salutis meæ. Gloria Patri etc.

 

Salmo 50.

            Miserere mei, Deus, etc. a pag. 289.

 

Salmo 101.

            Domine, exaudi orationem meam: * et clamor meus ad te veniat.

            Non avertas faciem tuam a me:* in quacumque die tribulor, inclina ad me aurem tuam.

            In quacumque die invocavero te, * velociter exaudi me.

            Quia defecerunt sicut fumus dies mei: * et ossa mea sicut cremium aruerunt.

            Percussus sum ut fœnum, et aruit cor meum: * quia oblitus sum comedere panem meum.

            A voce gemitus mei * adhæsit os meum carni meæ.

            Similis factus sum pellicano solitudinis: * factus sum sicut nycticorax in domicilio. {301 [481]}

            Vigilavi, * et factus sum sicut passer solitarius in tecie.

            Tota die exprobrabant mihi inimici mei: * et qui laudabant me, adversum me jurabant.

            Quia cinerem tamquam panem manducabam, * et potum meum cum fletu miscebam.

            A facie iræ, et indignationis tuæ: * quia elevans allisisti me.

            Dies mei sicut umbra declinaverunt: * et ego sicut fœnum arui.

            Tu autem, Domine, in æternum permanes: * et memoriale tuum in generationem, et generationem.

            Tu exurgens misereberis Sion: * quia tempus miserendi ejus, quia venit tempus.

            Quoniam placuerunt servis tuis lapides ejus: * et terræ ejus miserebuntur.

            Et timebunt gentes nomen tuum, Domine,* et omnes reges terræ gloriam tuam.

            Quia ædificavit Dominus Sion: * et videbitur in gloria sua.

            Respexit in orationem humilium: * et non sprevit precem eorum.

            Scribantur hæc in generatione altera:* et populus qui creabitur, laudabit Dominum.

            Quia prospexit de excelso sancto suo: * Dominus de cœlo in terram aspexit:

            Ut audiret gemitus compeditorum: * ut solveret filios interemptorum.

            Ut annuntient in Sion nomen Domini, * et laudem ejus iu Jerusalem. {302 [482]}

            In conveniendo populos in unum, * et reges ut serviant Domine.

            Respondit ei in via virtutis suæ: * paucitatem dierum meorum nuntia mihi.

            Ne revoces me in dimidio dierum meorum: * in generationem, et generationem anni tui.

            Initio tu, Domine, terram fundasti: * et opera manuum tuarum sunt cœli.

            Ipsi peribunt, tu autem permanes: * et omnes sicut vestirnentum veterascent.

            Et sicut opertorium mutabis eos, et mutabuntur: * tu autem idem ipse es, et anni tui non deficient.

            Filii servorum tuorum habitabunt: * et semen eorum in sæculum dirigetur. Gloria etc.

 

Salmo 129.

            De profundis clamavi etc. a pag. 201.

 

Salmo 142.

            Domine, exaudi orationem meam, auribus percipe obsecrationem meam in veritate tua: * exaudi me in tua justitia.

            Et non intres in judicium cum servo tuo; * quia non justificabitur in conspectu tuo omnis vivens.

            Quia persecutus est inimicus animam meam: * humiliavit in terra vitam meam.

            Collocavit me in obscuris sicut mortuos sæcoli: * et anxiatus est super me spiritus meus, in me turbatum est cor meum.

            Memor fui dierum antiquorum; meditatus {303 [483]} sum in omnibus operibus tuis; * in factis manuum tuarum meditabar.

            Expandi manus meas ad te; * anima mea sicut terra sine aqua tibi.

            Velociter exaudi me, Domine: * defecit spiritus meus.

            Non avertas faciem tuam a me, * et similis ero descendentibus in lacum.

            Auditam fac mihi mane misericordiam tuam, * quia in te speravi.

            Notam fac mihi viam, in qua ambulem, * quia ad te levavi animam meam.

            Eripe me de inimicis meis, Domine, ad te confugi: * doce me facere voluntatem tuam, quia Deus meus es tu.

            Spiritus tuus bonus deducet me in terram rectam: * propter nomen tuum, Domine, vivificabis me in æquitate tua.

            Educes de tributatione animam meam: * et in misericordia tua disperdes inimicos meos.

            Et perdes omnes qui tribulant animam meam,* quoniam ego servus tuus surn.Gloria etc.

            Ant. Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra, vel parentum nostrorum; neque vindictam sumas de peccatis nostris.

 

 

Litanie de' santi.

 

Kyrie, eleison.

Christe, eleison.

Kyrie, eleison.

Christe, audi nos. {304 [484]}

Christe, exaudi nos.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Domine.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

Christe, audi nos.

Christe, exaudi nos.

Kyrie, eleison.

Christe, eleison. Kyrie, eleison.

                        Pater noster, in segreto.

            V. Et ne nos inducas in tentationem.

            R. Sed libera nos a malo.

 

Salmo 69.

            Deus, in adjutorium meum intende:* Domine, ad adjuvandum me Festina.

            Confundantur, et, revereantur, * qui quærunt animam meam.

            Avertantur retrorsum, et erubescant, * qui volunt mihi mala.

            Avertantur statim erubescentes, * qui dicunt mihi: Euge, euge.

            Exultent, et lætentur in te omnes, qui quærunt te, * et dicunt semper: Magnificetur Dominus, qui diligunt salutare tuum.

            Ego vero egenus, et pauper sum: * Deus, adjuva me.

            Adjutor meus, et liberator meus es tu; * Domine, ne moreris. Gloria Patri etc.

            V. Salvos fac servos tuos. {309 [489]}

            R. Deus meus sperantes in te.

            V. Esto nobis, Domine, turris fortitudinis.

            R. A facie inimici.

            V. Nihil proficiat inimicus in nobis.

            R. Et filius iniquitatis non apponat nocere nobis.

            V. Domine, non secundum peccata nostra facias nobis.

            R. Neque secundum iniquitates nostras retribuas nobis.

            V. Oremus pro Pontifice nostro N.

            R. Dominus conservet eum, et vivificet eum. et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum ejus.

            V. Oremus pro benefactoribus nostris.

            R. Retribuere dignare, Domine, omnibus nobis bona facientibus propter nomen tuum vitam æternam. Amen.

            V. Oremus pro fidelibus defunctis.

            R. Requiem æternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

            V. Requiescant in pace. R. Amen.

            V. Pro fratribus nostris absentibus.

            R. Salvos fac servos tuos, Deus meus, sperantes in te.

            V. Milte eis, Domine, auxilium de sancto.

            R. Et de Sion tuere eos.

            V. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

 

Oremus.

            Omnipotens sempiterne Deus, qui vivorum {310 [490]} dominaris simul et mortuorum, omniumque misereris, quos tuos fide, et opere futuros esse prænoscis: te supplices exoramus, ut pro quibus effundere preces decrevimus, quosque vel præsens sæculum adhuc in carne retinet, vel futurum jam exutos corpore suscepit, intercedentibus omnibus Sanctis tuis, pietatis tuæ clementia omnium delictorum suorum veniam consequantur. Per Dominum etc.

            V. nomine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            V. Exaudiat nos omnipotens, et misericors Dominus. R. Amen.

            R. Et fidelium animæ per misericordiam Dei requiescant in pace. R. Amen.

 

 

Passione di N. S. Gesu' Cristo

 

            Recordemini, Fratres charissimi, quod Duminus noster Jesus Christus fuit pro nobis venditus, osculo traditus, ad Annam primum, deinde ad Caipham Pontificem ductus, postremo in prætorium Pilati, ubi fuit ad columnam ligatus, et flagellatus, spinea corona coronatus, veste purpurea circumdatus, alapis percussus, atque consputus. Judæis traditus, ut crucifigeretur, et ad Calvarii locum deductus, et crucifixus; et cum eo crucifixi sunt latrones duo, unus a dextris, et alter a sinistris; {311 [491]} et quum dixisset: Sitio; perrexerunt ei acetum cum felle mixtum; quod cum accepisset, dixit: Consummatum est; et inclinato capite, emisit spiritum. Tu autem, Domine, miserere nobis.           R. Deo gratias.

 

 

Novena del ss. Natale

 

            I cantori intuonano: Regem venturum Dominum venite adoremus.

            Il coro risponde: Regem venturum Dominum venite adoremus.

            I cantori cantano le seguenti Profezie.

            Jucundare, filia Sion, et exulta satis, filia Jerusalem. Ecce Dominus veniet, et erit in die illa lux magna, et stillabunt montes dulcedinem, et colles fluent et mel, quia veniet Propheta magnus, et ipse renovabit Jerusalem.

            Coro Regem venturum Dominum etc.

            Cantori Ecco veniet Deus, et Homo de domo David sedere in throno, et videbitis, et gaudebit cor vestrum.

            Coro Regem venturum etc.

            Cantori Ecce veniet Dominus, protector noster, Sanctus Israel, coronam Regni habens in capite suo: et dominabitur a mari usque ad mare, et a flumine usque ad lerminos orbis terrarum.

            Coro Regem venturum etc. {312 [492]}

            Cantori Ecce apparebit Dominus, et non mentietur: si moram fecerit, expecte eum, veniet, et non tardabit.

            Coro Regem venturum etc.

            Cantori Descendet Dominus sicut pluvia in vellus, orietur in diebus ejus justitia et abundantia pacis, et adorabunt eum omnes Reges terræ, omnes gentes servient ei.

            Coro Regem venturum etc.

            Cant. Nascetur nobis parvulus, et vocabitur Deus fortis: ipse sedebit super thronum David patris sui, et imperabit, cujus potestas super humerum ejus.

            Coro Regem venturum etc.

            Cantori Bethleem Civitas Dei summi, ex te exiet Dominator Israel, et egressus ejus sicut a principio dierum æternitatis, et magnificabitur in medio universæ terræ, et pax erit in terra nostra dum venerit.

            Coro Regem venturum etc.

            Nella Vigilia della Natività i cantori aggiungono:

            Crastina die delebitur iniquitas terræ, et regnabit super nos Salvator mundi.

            Coro Regem venturum etc.

            Cantori Prope est jam Dominus.

            Coro Venite adoremus.

            Quindi si canta alternativamente il Cantico seguente in tono 6.

            Lætentur cœli, et exultet terra, * jubilate montes laudem. {313 [493]}

            Erumpant montes jucunditatem, * et colles justitiam.

            Quia Dominus noster veniet, * et pauperum suorum miserebitur.

            Rorate cœli desuper, et nubes pluant justum, * aperiatur terra, et germinet Salvatorem.

            Momento nostri, Domine, * et visita nos in salutari tuo.

            Ostende nobis, Domine, misericordiam tuam, * et salutare tuum da nobis.

            Emitte Agnum, Domine, dominatorem terræ * de petra deserti ad montem filiæ Sion.

            Veni ad liberandum nos, Domine, Deus virtutum, * ostende faciem tuam, et salvi erimus.

            Veni, Domine, visitare nos in pace, * ut lætemur coram te corde perfecto.

            Ut cognoscamus, Domine, in terram viam tuam, * in omnibus gentibus salutare tuum.

            Excita, Domine, potentiam tuam, et veni, * ut salvos facias nos.

            Veni, Domino, et noli tardare, * relaxa facinora plebi tuæ.

            Utinam dirumperes cœlos, et discenderes, * a facie tua montes defluerent.

            Veni, et estende nobis faciem tuam, Domine,* qui sedes super Cherubim. Gloria etc.

            Il Celebrante in forma di capitolo dice:

            Præcursor pro nobis ingreditur Agnus sine macula secundum ordinem Melchisedech, {314 [494]} Pontifex factus in æternum, et in sæculum sæculi. Ipse est Rex justitiæ, cujus generatio non habet finem.

R. Deo gratias.

 

Inno

   En Clara vox redarguit,

            Obscura quæque personans,

            Procul fugentur somnia,

            Ab alto Jesus promicat.

   En Agnus ad nos mittitur

            Laxare gratis debitum,

            Omnes simul cum lacrymis

            Precemur indulgentiam.

   Beatus Auctor sæculi

            Servile corpus induit,

            Ut carne carnem liberans

            Ne perderet quos condidit

   Castæ Parentis viscera

            Cœlestis intrat gratia,

            Venter puellæ bajulat,

            Secreta, quæ non noverat.

   Domus pudici pectoris

            Templum repente fit Dei,

            Intacta nesciens virum,

            Concepit alvo Filium.

   Deo Patri sit gloria,

            Ejusque soli Filio;

            Cum Spiritu Paraclito

            In sæculorum sæcula. Amen.

 

            Al Magnificat si canta una delle seguenti Antifone: {315 [495]}

            16 dicembre: Ecce veniet Rex Dominus terræ, et ipse auferet jugum captivitatis nostræ.

            17. O Sapientia, quæ ex ore Altissimi prodiisti, attingens a fine usque ad finem, fortiter, suaviterque disponens omnia, veni ad docendum nos viam prudentiæ.

            18. O Adonai, et Dux domus Israel, qui Moysi in igne flammæ rubi apparuisti, et ei in Sina legem dedisti, veni ad redimendum nos in brachio extento.

            19. O radix Jesse, qui stas in signum populorum, super quem continebunt Reges os suum quem gentes deprecabuntur, veni ad liberandum nos, jam noli tardare.

            20.O clavis David, et sceptrum domus Israel, qui aperis, et nemo claudit, claudis, et nemo aperit, veni, et educ vinctum de domo carceris, sedentem in tenebris et umbra mortis.

            21. O Oriens, splendor lucis æternæ, et sol justitiæ, veni, et illumina sedentes in tenebris et umbra mortis.

            22. O Rex gentium, et desideratus earum, lapisque angularis, qui facis utraque unum, veni, et salva hominem, quem de limo formasti.

            23. O Emmanuel Rex, et legifer noster, expectatio gentium, et Salvator earum, veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster.

            24. Cum ortus fuerit sol de cœlo, videbitis {316 [496]} Regem Regum procedentem a Patre tamquam sponsum de thalamo suo.

            Poscia si dice il Magnificat a pag. 199.

            Il Celebrante dice:

            V. Dominus vobiscum.

            R. Et cum spiritu tuo.

 

Oremus.

            Festina, quæsumus, Domine, ne tardaveris, et auxilium nobis supernæ virtutis impende, ut adventus tui consolationibus subleventur, qui in tua pietate confidunt. Qui vivis etc.

 

 

Modo pratico per servire la Santa Messa.

 

            Prete. In nomine Patris, et Fifii, et Spiritus Sancti. Amen.

            Introibo ad Altare Dei.

            R. Ad Deum qui lætificat juventutem meam.

            Pr. Judica me, Deus, et discerne causam meam de gente non sancta, ab homine iniquo, et doloso erue me.

            R. Quia tu es, Deus, fortitudo mea; quare me repulisti, et quare tristis incedo dum affligit me inimicus?

            Pr. Emitte lucem tuam et veritatem tuam; ipsa me deduxerunt, et adduxerunt in montem sanctum tuum et in tabernacula tua.

            R. Et introlbo ad Altare Dei, ad Deum, qui lætificat juventutem meam. {317 [497]}

            Pr. Confitebor tibi in cythara, Deus, Deus meus, quare tristis es, anima mea, et quare conturbas me.

            R. Spera in Deo, quoniam adhuc confitebor illi, salutare vultus mei, et Deus meus.

            Pr. Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.

            R. Sicut erat in principio, et nunc et semper, et in sæcula sæculorum. Amen.

            Pr. Introibo ad Altare Dei.

            R. Ad Deum, qui lætificat juventutem meam.

            Pr. Adjutorium nostrum in nomine Domini.

            R. Qui fecit cœlum et terram.

            Pr. Cofiteor Deo omnipotenti etc.

            R. Misereatur lui omnipotens Deus, et, dimissis peccatis tuis, perdurat te ad vitam æternam.   R. Amen.

            R. Confiteor Deo omnipotenti, Beatæ Mariæ semper Virgini, Beato Michaeli Archangelo, Beato Joanni Baptistæ, Sanctis Aposiolis Petro, et Paulo, omnibus Sanctis; et tibi, Pater, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere; mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ideo precor Beatam Mariam semper Virginem, Beatum Michaelem Archangelum, Beatum Joannem Baptistam, Sanctos Apostolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos; et te, Pater, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.

            Pr. Misereatur vestri omnipotens Deus, et, dimissis peccatis vestris, perducat vos ad vitam æternam.   R. Amen. {318 [498]}

            Pr. Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum vestrorum tribuat vobis omnipotens et misericors Deus.   R. Amen.

            Pr. Deus, tu conversus vivificabis nos.

            R. Et plebs tua lætabitur in te.

            Pr. Ostende nobis, Domino, misericordiam tuam.

            R. Et salutare tuum da nobis.

            Pr. Domine, exaudi orationem meam.

            R. Et clamor meus ad te veniat.

            Pr. Dominus vobiscum.

            R. Et cum spiritu tuo.

            Nel fine degli Orenias il Prete dice:

            Per omnia sæcula seculorum.    R. Amen.

            Pr. Kyrie, eleison.

            Indi si trasporterà il Messale dalla parte dell'Evangelio.

            Pr. Initium, oppure Sequentia S. Evangelii secundum etc. R. Gloria tibi Domine.

            In fine del Vangelo R. Laus tibi, Christe.

            Pr. Dominus vobiscum R. Et cumspiritu tuo.

            Pr. Orate Fratres.

            R. Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem, et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram totiusque. Ecclesiæ suæ sanctæ. {319 [499]}

            Pr. Per omnia sæcula sæculorum. R. Amen.

            Pr. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo.

            Pr. Sursum corda.

            R. Habemus ad Dominum.

            Pr. Gratias agamus Domino Deo nostro.

            R. Dignum et justum est.

 

Dopo l'Elevazione

            Pr.Per omnia sæcula sæculorum. R. Amen.

            Pr. Et ne nos inducas in tentationem.

            R. Sed libera nos a malo.

            Pr. Per omnia sæula sæculorum. R. Amen.

            Pr. Pax Domini sit semper vobiscum.

            R. Et cum spiritu tuo.

            Dopo la consumazione si trasporterà il Messale dalla parte dell'Epistola.

            Pr. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo.

            Pr. Ite, Missa est. R. Deo gratias.

            Nel giorno di Pasqua e tutta l'Ottava

            Pr. Ite, Missa est Alleluja, alleluja.

            R. Deo gratias. Alleluja, alleluja. oppure:

            Pr. Benedicamus Domino. R. Deo gratias.

            Pr. Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus R. Amen.

 

Se sarà Messa de' Morti

            Pr. Requiescant in pace. R. Amen.

            Pr. Dominus vobiscum. R. Et cum spiritu tuo.

            Pr. Initium Sancti Evangelii secundum Joannem.   R. Gloria tibi, Domine.

            Nel fine della Messa R. Deo gratias. {320 [500]}

 

 

Scelta di laudi sacre al nome ss. di Gesu'

 

 

 

A Gesu' Bambino.

 

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,

            E vieni in una grotta al freddo, al gelo,

            O Bambino mio Divino.

            Io ti vedo qui tremar,

                        O Dio beato!

            Ah quanto ti costò l'avermi amato!

A te, che sei del mondo il Creatore,

            Mancano panni e fuoco, o mio signore.

            Caro eletto pargoletto,

            Quanto questa povertà

                        Più m'innamora.

            Giacchè ti fece amor povero ancora,

Tu lasci il bel gioir del divin seno,

            Per venire a penar su questo fieno,

            Dolce amore del mio core.

            Dove amor ti trasportò?

                        O Gesù mio,

            Perchè tanto patir? per amor mio!

Ma se fu tuo volere il tuo patire,

            Perchè vuoi pianger poi, perchè vagire?

            Sposo mio, amato Dio,

            Mio Gesù, t'intendo si!

                        Ah mio Signore!

            Tu piangi non per duol, ma per amore.

Tu piangi per vederti da me ingrato

            Dopo si grande amor si poco amato.

            O diletto del mio petto,

            Se già un tempo fu cosi,

                        Or te sol bramo,

            Caro, non pianger più, chè io t'amo e t'amo.

Tu [...] mio, ma intanto il core {322 [502]}

            Non dorme, no, ma veglia a tutte l'ore.

            Deh! mio bello e puro Agnello,

            A che pensi. dimmi tu.

                        O amore immenso?

            Un di morir per te, rispondi, io penso,

Dunque a morir per me, tu pensi, o Dio.

            Ed altr'oggetto amar potrò ancor io?

            O Maria, speranza mia,

            Se io por' amo il tuo Gesù,

                        Non ti sdegnare;

Amalo tu per' me, s'io noi so amare.

 

 

Sopra il ss. Sacramento

 

Rallegrasi ogni alma e giubili.

            Chiaro contemplisi da noi Gesù.

            Nascondesi sotto quel vel

            L'amabilissimo gran Re del ciel.

Vivissimo Pane santissimo,

            Cibo dolcissimo, sovran Signor'

            V'adorino con viva fè,

            Tutti v'incurvino divoto il piè.

Chi fecevi dal ciel discendere,

            E in terra piovere manna vitali

            Famelico de' nostri cuor,

            Ah vi fe'scendere l'Eterno Amor!

Feriteci dunque, piagateci,

            E trafiggeteci dardo d'amor:

            Feriteci deh! sempre più,

            Sposo purissimo. dolce Gesù.

Qual anima può ancor resistere.

            Di voi non ardere, amato Sol!

            Freddissimo l'umano cor

            Convien che struggasi a tanto ardor.

O popoli, tutti inchinatevi,

            Tutti prostratevi al sommo Re,

            E ditegli con tutto il cuor:

            Signor, feriteci del vostro amor.

Di gloria pegno ricchissimo,

            Mistero altissimo, chi dir potra {323 [503]}

            Il giubilo, che in questo di

            Il vostro popolo per voi senti?

Le grazie a voi vi rendano,

            Gloria vi cantino la terra e il ciel.

            Vi lodino anche di più,

            Vi benedicano, caro Gesù.

Voi spiriti del ciel santissimi,

            Ubbidientissimi al gran Signor;

            Volatene dal ciel quaggiù,

            E corteggiatene il buon Gesù.

Rendetegli per noi le grazie

            Per ineffabile si gran favor;

            Con cantici in lieto ton

            Per noi offeitegli il cuore in don.

Or apransi dell'alto Empireo

            Le porte, chiudansi quelle d'orror:

            Adorisi con viva fè

            Quel pan dolcissimo, che il ciel ci diè.

 

 

Al ss. Sacramento

 

A lieta mensa e regia

            Del sacro Agnello accolti:

            In pure bende e candide

            Dell'innocenza avvolti,

            Inni cantiam di giubilo

            Al Cristo, ai vincitor.

Ah chi già il cieco Egizio

            Precipitò nell'onda,

            Che scorse il fedel popolo

            Mia beata sponda

            Degli elementi instabili

            Fra gioia, e fra stupor.

A Lui che le tartaree

            Infranse ferree porte,

            Debellator magnanimo

            D'inferno, e della morte,

            Noi rese ad aura placida

            Di vita e libertà.

Che l' insidioso ed invido {324 [504]}

            Orribile serpente

            Lo confinò nel baratro

            Stagno di zolfo ardente,

            Ond'atro fumo elevasi

            Per tutta eternità.

Tinte al mirar le soglie

            Del sangue dell'Agnello.

            Passa e depone l'Angelo

            Sterminator flagello

            Di lutto inconsolabile

            Apportator feral:

Se vede il caro figlio,

            Che su d'un tronco muore,

            Cade di mano il fulmine

            Al sommo Genitore,

            Che già s'accende a sperdere

            Il suddito sleal.

Per l'aspro cammin arduo

            Rischi sprezzando, e guerra,

            Lieta s'avvia e impavida

            A la promessa terra

            La plebe Israelitica

            Pasciuta dell'Agnel;

Di carni tai pinguissime,

            Di tale Divin sangue

            Ne' satollati ed ebbri

            Valore mai non langue,

            D'inferno ognor trionfano,

            Giungon sicuri al ciel.

 

 

Traduzione del Tantum Ergo

 

Chiniam la fronte supplici

            Al Sacramento Augusto.

            Del nuovo altar all'Ostia

            Ceda l'alzar vetusto;

            Regga la, fede, il languido

            Senso dell'uomo fral.

Al Padre, all'Unigenito

            Verbo increato onore. {325 [505]}

            Lode, salute, giubilo,

            Ed al supremo Amore,

            Spirto d'entrambi, in gloria

            Ed in possanza egual. Così sia.

 

 

Sopra la Passione di Gesu' Cristo

 

 

 

Al ss. Nome di Maria

 

 

 

I figli di Maria

 

                        Noi siam figli di Maria,

Lo ripetan l'acre e i venti,

Lo ripetan gli elementi

Con piacevol armonia,

                        Noi siam figli di Maria.

            Se gradisci un si bel doro

E ci stringi al sen materno, {327 [507]}

Contro noi pur frema Inferno,

S'arma invan di rabbia. ria,

                        Noi siam ecc.

            Il crudele nostro nemico

Se ci aspetta al segno usato,

Se ci tende occulto agguato,

Discoperto e vinto sia,

                        Noi siam ecc.

            Ma se figli esser chiamati,

Se a Lei cari esser vogliamo,

Deh dal cuor presto togliamo

Ogni avanzo di follia,

                        Noi siam ecc,

            Troppo a lei, troppo dispiace

Ne' suoi figli un cuor indegno,

Rimirarlo senza sdegno

Madre tale non potria,

                        Noi siam ecc.

            Dal mio san dunque partite,

Odj antichi, affetti rei,

Io consacro e dono a Lei

Il mio cuor, la lingua mia,

                        Noi siam ecc.

            Sopra noi volgi pietosa,

Cara Madre, i santi rai,

E dall'alma allor vedrai

Ogni macchia fuggir via.

                        Noi siam ecc.

            Senza il tuo potente aiuto

Noi meschini veniam meno,

Siam qual pianta, cui il terreno

Alimento più non dia.

                        Noi siam ecc.

            Fa che ginnica l'ora estrema

Chiami tutti i figli tuoi

A goder de' Santi suoi

La beata compagnia,

            Noi siam figli di Maria. { 328[508] }

 

 

Il cuore di Maria

 

            Cor di Maria, che gli Angioli

Ammiran come il core,

In cui dopo il Signore,

Splende maggior bontà,

            Sei Cor di Madre tenera

Per gl'innocenti, e insieme

Pel peccator che geme,

Che spera in tua pietà.

            La terra e il Ciel t'onorano,

T'onora il Re tuo Figlio,

Tu sei l'intatto Giglio

Che il serpe non guastò.

            Del sangue tuo virgineo

Formossi il cor si bello

Dell'adorato Agnello

Che il mondo riscattò.

            Evviva dunque l'inclito

Cor della gran Regina,

Cui suddito s'inchina

E l'uomo, e il Serafin!

            Prendi il mio core, o Vergine

Tu trasformar lo puoi,

Dagli gli affetti tuoi,

Dagli il tuo amor divin.

            Di Cristo il Core giubila

Sovra il tuo cor si puro;

Due mai non ne turo

Più simili in amor.

            Come possiam noi rendere

Omaggi a Te graditi

Noi figli indeboliti

Da'falli e dal timor?

            A me venite, o figli,

( Cosi Maria risponde)

Chi tante preci effondo

Respinger io non so:

            Intorno a me stringetevi, {329 [509]}

Statemi sempre accanto,

Vi coprirò col manto.

Difesa a voi sarò.

 

 

A Maria Addolorata

 

            Stava Maria dolente

Senza respiro e voce

Mentre pendeva in croce

Del mondo il Redentor.

            E nel fatale istante

Crudo materno affetto

Le trafiggeva il petto,

Le lacerava il cor.

            Qual di quell'alma bella

Fosse lo strazio indegno,

No, che l'umano ingegno

Immaginar non può.

            Veder un figlio... un Dio...

Che palpita.., che muore...

Si barbaro dolore

Qual madre mai provò?

            Alla funerea scena

Chi tiene il pianto a freno

Ha un cor di tigre in seno,

O cor in sen non ha.

            Chi può mirare in tante

Pene una Madre, un figlio,

E non bagnare il ciglio,

E non sentir pietà?

            Per cancellare i falli

D'un popol empio, ingrato,

Vide Gesù piagato

Languir e spasimar.

            Vide fra crudi spasimi

Il figlio suo diletto

Chinar la fronte al petto,

E l'anima spirar. {330 [210]}

            O dolce Madre, e pura.

Fonte di santo amore,

Parte del tuo dolore

Fa, che mi scenda in cor.

            Fa che il pensier profano

Sdegnosamente io sprezzi.

Che a sospirar m'avvezzi

Sol di celeste ardor.

            Le barbare ferite,

Prezzo del mio delitto

Dal figlio tuo trafitto

Passino, o Madre, in me.

            A me dovuti sono

Gli strazi ch'ei soffrio;.

Deh! fa che possa anch'io

Pianger almen con te.

            Teco si strugga in lagrime

Quest'anima gemente;

E se non fu innocente

Terga il suo fallo almen.

            Teco alla croce accanto

Star, cara Madre, io voglio

Compagno a quel cordoglio

Che ti trafigge il sen.

            Ah tu, che delle Vergini

Regina in ciel t' assidi

Ah tu propizia arridi

A' voti del mio cori

            Del buon Gesù spirante

Sul fero tronco esangue,

La croce, il fiele, il sangue

Fa ch'io rammenti ognor.

            Del Salvator rinnova

In me lo scempio atroce;

Il sangue, il fiel, la croce

Tutto provar mi fa. {331 [511]}

            Ma nell' estremo giorno

Quand'ei verrà sdegnato,

Rendalo a me, placato.

Maria, la tua pietà.

            Gesù, che nulla nieghi

A chi tua Madre implora,

Del mio morir nell'ora

Non mi negar mercé

            E quando sia disciolto

Dal suo corporeo velo

Fa che il mio spirto in Cielo

Voli a regnar con te.

 

 

A Maria Consolatrice

 

            Mille volte benedetta,

O dolcissima Maria,

Benedetto il nome sia

Di tuo figlio Salvator.

                        O Maria Consolatrice

            Noi ti offriamo il nostro cuor.

     Fin d'allora che di colpa

Fu l'umana stirpe infetta.

Dio la Madre ha in te predetta

Del futuro Redentor.

                        O Maria ecc.

            O purissima Maria,

Il tuo piede immacolato

Schiacciò il capo avvelenato

Del serpente insidiator.

                        O Maria ecc.

            Tutti i secoli son pieni,

O Maria, di tue glorie,

E di tenere memorie,

Di prodigi e di favor.

                        O Maria ecc.

            Ma Torino, o cara Madre, {332 [512]}

Sempre fu da te protetta,

E fra tutte prediletta

Da Gesù consolator.

                        O Maria ecc.

            Per te il cieco gli occhi aperse

Di miracoli presago

Quando fu della tua immago

Fortunato scopritor.

                        O Maria ecc.

            O dei sole assai più bella.

Della luna più leggiadra,

Più terribile che squadra

Di accampati bellator.

                        O Maria ecc.

            Deh, proteggi, o gran Reina,

Il Re nostro, il tempio, il trono.

D'ogni grazia il più bel dono

É la pace del Signor.

                        O Maria ecc.

            O Maria, nostra Avvocata,

L'universo in te confida,

Perchè sei rifugio e guida,

All' nom giusto, e al peccator.

                        O Maria ecc.

            O conforto degli afflitti,

D'ogni grazia dispensiera.

Di salute messaggera,

Nostra speme, e nostro amor.

                        O Maria ecc.

            Deh! dal ciel, madre pietosa,

Piega il guardo a tuoi divoti,

Esaudisci i nostri voti,

O gran madre del Signor.

                        O Maria ecc. {333 [513]}

 

 

Sopra il ss. Rosario

 

O Maria, Rosa divina,

            Sei splendor del Paradiso.

            Ogni cuore a te s'inchina.

            O Maria, Rosa divina.

O Maria, col tuo bel Figlio.

            Che delizia è del tuo cuore.

            Sembri rosa unita al giglio.

            O Maria, col tuo bel Figlio

O Maria, madre d'amore,

            Tu sei Rosa fiammeggiante

            Di celeste e santo ardore;

            O Maria, madre d'amore.

O Maria, Rosa adorata,

            Tu col sangue dell'Agnello

            Fosti tutta imporporata,

            O Maria, Rosa adorata.

O bel fiore, o bella rosa,

            Il gran spirto del Signore

            Sopra te lieto riposa,

            O bel fiore, o bella rosa.

Sono in te, Rosa divina,

            E le grazie, ed i favori,

            Qual rugiada mattutina

            Sono in te, Rosa divina.

Di tue rose, o gran Signora,

            Noi Rosario sacrosanta

            Ogni cuor vago s infiora

            Di tue rose, o gran Signora.

Ne' Misteri sagrosanti,

            Lieti, mesti, e gloriosi,

            Tutto il ciel vi lodi, e canti.

            Ne' Misteri sagrosanti.

 

 

Atto di sincero proponimento

 

Perdon, caro Gesù,

            Pietà, mio Dio, {334 [514]}

            Prima di peccar più

            Morir vogl'io.

Perché siete, o Signor,

            Bontà infinita.

            Detesto l'empio error,

            L'empia mia vita.

Come possibil fu

            Che vi abbia offeso.

            Amato mio Gesù.

            E vilipeso?

Con un vero doler

            Mi dolgo, e pento,

            Piango di vero cor

            Tal tradimento.

Non più, non più peccar,

            Vada ogni bene,

            Son pronto anche a provar

            Tutte le pene.

Il propongo, e il farò.

            Mi dolgo, é intanto

            Il pegno ve ne do

            Con questo pianto.

 

 

I quattro novissimi

 

So, che ho da morir, e non so l'ora.

            Posso dunque mancar

            Nell'atto di peccar,

            E non vi penso.

            Pietà, Signor, pietà d'un miserabile

            Pietà d'un traditor,

            Pietà, perdon, Signor,

            Se no son perso.

Spirato che sarò, ecco il giudizio,

            Senza pietà il Signor,

            Pien d'ira e di terror

            Mi cerca i corti.

            Pietà, Signor, pietà, ecc. {335 [515]}

Mi vedo sotto i piè l'inferno aperto,

            Demoni, Turchi, Ebrei

            Bruciar, gridar co'miei

            Tristi compagni.

            Pietà, Signor, pietà, ecc.

Quante delizie hai mai, bel Paradiso!

            Tu, mondo, hai bel. gridar,

            Mia vita ve' cambiar

            Per guadagnarlo.

            Pietà. Signor. pietà. ecc.

 

 

Giudizio universale

 

Ahi! che l'orribil tromba

            Già mi rimbomba intorno,

            E dell'estremo giorno

            Già sento in me l'orror.

Scorre per ogni parte

            E con sonori accenti

            Desta l'estinte genti

            L'angelo banditor.

Venite al gran giudizio,

            Olà venite, o morti,

            Là delle vostre sorti

            Decider si dovrà.

Uno vedrassi al destro,

            L'altro al sinistro lato,

            Fra il giusto, o fra il dannato,

            Qual luogo il tuo. sarà?

Il gran -volume è aperto

            Ove contiensi il tutto,

            E d'onde o lieto!ietto,

            O trist' avrai mercè.

Tutti i peccati tuoi

            Verranno a te davante

            Ohimè! le gravi e quante

            Vedransi colpe in le.

Qual candida colomba, {336 [516]}

            Qual innocente Abele.

            Tu puro. e senza fiele,

            Eri creduto un di.

Qual vista allor faranno

            I tuoi pensieri indegni.

            E que'livori e sdegni

            Che l'alma in sen nutrì.

E se per vil rossore

            Tacesti il tuo peccato,

            Sarà in quel dì svelato

            Per farti vergognar.

Monti, su me cadete,

            Apriti, terra, ornai.

            Confuso griderai,

            Ma invan sarà il gridar.

Del Giudice supremo

            L'orribile presenza,

            E la fatai sentenza

            Fa d'uopo sostener.

Venite, in prima udrai,

            Venite, o benedetti

            Figli del Padre eletti,

            Il cielo a posseder.

E poi a te rivolto

            Ma con grand'ira e scherno:

            Vanne nel fuoco eterno.

            Lungi da me ten va.

O voce! o dì che porta

            A' buoni tutto il bene,

            A' rei tutte le pene

            Per tutta eternità.

Di quel gran dì fatale

            Scuotiti al lampo, al tuono,

            Ed or, che puoi, perdono {337 [517]}

            T'affretta ad implorar.

Accusa qui te stesso,

            Condanna il tuo peccato,

            Prima che un Dio sdegnato

            Ti venga a giudicar.

 

 

Versione del Dies Iræ

 

La Sibilla, e David dice,

            Che arso il mondo alla radice,

            Sarà un di pien d'ira ultrice.

Che timor sarà in quel punto,

            Quando il Giudice sia giunto

            Per ridurci a stretto conto?

Ogni luogo u' morti sono,

            Udirà di tromba un suono

            Chiamar tutti al divin trono.

Stupiran natura e morte

            Di veder genti già morte

            Per dar conto a Dio risorte.

Sarà un libro ivi portato,

            In cui tutto sta notato

            Onde ognun sia giudicato.

Dunque assiso ivi il Signore,

            L'opre occulte apparse fuore,

            Emendato fia ogni errore.

Lasso, ohimè, che farò io?

            Qual rifugio sarà il mio,

            S'anco teme il giusto, e 'l pio?

Re tremendo, alta Maestade,

            Tu, che salvi per bontade,

            Salva me, somma Pietade.

Rammentar, Gesù, dovresti,

            Che per me dal ciel scendesti;

            Fa quel di, ch'io teco resti.

Se cercandomi sudasti,

            Se morendo mi salvasti,

            Non sian tanti affanni guasti. {338 [518]}

Giusto Dio, che i mali emendi,

            Deh! pietoso a me ti rendi,

            Pria che Giudice tu scendi.

Io son reo, fra pianti involto,

            Ho di colpa il segno in volto:

            Fa, Signor, che io muoia assolto.

Tu assolvesti Maddalena,

            E il Ladron da colpa. e pena,

            L'alma anch'io di speme ho piena.

Di pregarti indegno cono;

            Tu che sei benigno e buono,

            Dammi il ciel, non fuoco in dono.

Tra gli eletti esser vorrei,

            Non tra tristi, oziosi e rei.

            Ma alla destra, onde tu béi.

Discacciati i maledetti,

            Giri nel fuoco eterno astretti,

            Chiama me co' benedetti.

Prego, supplico, e prostrato,

            Quasi in polve ho il cuor spezzato

            Il mio fin rendi beato.

Mesto è il di, che fiamma e fuoco

            Scorgerassi in ogni loco.

Giudicato il peccatore,

            Deh! perdonagli, o Signore.

Gesù, pieno di grazie.

            A morti dona requie. Cosi sia.

 

 

L' Inferno

 

Un disordine infinito,

            Urli, fremiti, tormenti,

            Dappertutto fiamme ardenti.

            Regno d'odio e di terror.

Ed in mezzo a tanti affanni

            Ricordarsi il Paradiso,

            Da ogni pace esser diviso.

            Vane brame aver ognor! {339 [519]}

Quest' idea ritorna sempre

            Del dannato alla memoria

            Gioia eterna, eterna gloria,

            Savia stata in mio poter;

Per salvarmi dall'inferno

            Uomo fatto s'era Iddio;

            Ho schernito il suo desio,

            Il suo sangue, il suo vomeri

Di Gesù ma Madre pia

            A me madre esser volea;

            Il buon Angiolo mi chiedea,

            Mi volea con lui guidar.

A Maria non diedi ascolto,

            L'Angiolo santo ho disprezzato,

            Per mia colpa son dannato,

            Non ho grazia da aspettar.

Tali grida, tali angosce

            Dei perduti son ma sorte:

            Mai più calma, mai più morte,

            Mai più termine, mai più i

Oh terror! ma siamo in tempo,

            Evitiam sì gravi pene,

            Acquistiamo il vero bene,

            Seguitiamo al ciel Gesù.

Il saper che v'è un abisso,

            Il pensare a non cadervi.

            Ci rinforzi, ci preservi

            Dall'udire il tentatore.

E pesante, è ver, ma Croce,

            Ma ci scampa dall'inferno;

            Ma ci aspetta un premio eterno:

            Celò promise il Redentor.

 

Paradiso

 

Paradiso! Paradiso!

            Degli emetti, o gran città,

            In te gioia. canto, e riso. {340 [520]}

            Regna, e sempre regnerà.

Sono puri in te i diletti.

            Non mai mirti di dolor,

            Paghi sempre son gli affetti.

            Scevri affatto. di timor.

O felice e mieto giorno.

            Che a goderti volerò,

            Io che amabile soggiorno

            Ivi ognor mi troverò?

Che gioconda compagnia

            Fra gli Angiomi conversar,

            Goder sempre, e amar Maria,

            E co' Santi festeggiar.

Oh che gioia è poi vedere.

            Goder pur l'alma beltà,

            Dio stesso possedere

            Quanto dura eternità!

Al Dio nostro non eguali.

            Ma simili nel goder

            Là saremo, e come tali

            Sempre avrem sommi piacer.

Oh che premio, oh che corona

            Alla nostra fedeltà!

            Il Signor promette e dona

            Per esimia sua bontà.

Se si prova un ver contento

            Nel soffrir qui per Gesù

            Che sarà star solo intento

            A goderlo colassù.

Lassù sempre sarà Iddio,

            Pieno gaudio del mio cuor.

            Sempre ancor sarà il cuor mio

            Tutto immerso nel suo amor.

Glorie eccelse, eterne modi

            Lieto allor io canterò

            Al mio Dio, e in mille modi {341 [521]}

            Grazie, e onor gli renderò.

Le delizie di quel regno

            Non si udiron mai quaggiù.

            Di scoprir nessun fu degno.

            Nè d'intender tanto più.

Chi di Dio le sante leggi

            Sulla terra osserverà,

            Godrà nei celesti seggi

            Questa gran felicità.

Caro Dio, bontà infinita,

            Esser voglio a voi fedel;

            T'offro il cuor, v'offro mia vite.

            Sol mi diate un giorno il ciel.

 

 

L'anima e l'Angelo Custode

 

An.       Angioletto del mio Dio,

                        Di te degna non son io;

                        Angioletto dei mio Dia,

                        Che fai tu vicino a me?

Ang.     Son l'amico del tuo cuore,

                        Sono un Angiol del Signore

                        Quando vegli, quando dormi,

                        Sempre, sempre son con te.

An.       Angioletto' del mio Dio,

                        Di te degna non son io.

                        Angioletto del mio Dio,

                        Non sai tu che debil son?

Ang.     So che Misera è tua argilla,

                        So che inferma è tua pupilla:

                        Ti compiango, ti soccorro,

                        Spera ed ama, e avrai perdon.

An.       Angioletto del mio Dio,

                        Di te degna non son io:

                        Angioletto del mio Dio,

                        Io vorrei con te volar.

Ang.     Se vuoi l'ali del fervore,

                        Sia la Vergine il tuo amore: {342 [522]}

                        Una mente a lei fedele

                        Si può al cielo sollevar.

An.       Angioletto del mio Dio,

                        Dite degna non son io:

                        Angioletto del mio Dio,

                        A Maria vorrei piacer.

Ang.     Per piacere a mia Regina

                        Lascia il mondo e t'incammina

                        Sulle traccie di suo Figlio,

                        Della croce sul sentier.

An.       Angioletto dei mio Dio,

                        Di te degna non son io:

                        Angioletto del mio Dio,

                        Ah Gesù, dimmi, dov'è?

Ang.     Egli è in cielo, e sull'altare.

                        In te stessa il puoi trovare:

                        Chi in lui fida, lo respira,

                        Chi ben l'ama, l'ha con se.

An.       Angioletto del mio Dio,

                        Di te degna non son io

                        Angioletto del mio Dio,

                        Il timore approvi tu?

Ang.     Temi pur, ma come figlia,

                        Che osa al padre alzar le ciglia.

                        Sia un affanno pien d'amore,

                        Un sospiro di virtù.

An.       Angioletto del mio Dio,

                        Di te degna non son io

                        Angioletto del mio Dio,

                        L'allegria mi inonda il sen.

Ang.     Ridi pur, ma il tuo sorriso

                        Gioia sia di Paradiso

                        Sia contento d'alma pura

                        Che di Cristo a' piè si tien.

An. Angioletto del mio Dio,

                        Di te degna non son io: {343 [523]}

                        Angioletto del mio Dio,

                        Dammi il core, il mio ti do.

Ang.     Prendo il tuo, il mio tu l' hai.

                        Separati non sien mai

                        Ah! formiamo un solo coro

                        Per colui che ci creò.

 

A s. Luigi Gonzaga

 

Luigi, onor de'Vergini.

            De' secoli splendor,

            Dolce speranza, amor

            De' tuoi divoti

                        Propizio ah! tu dal ciel

            D'un ceto a te fedel

            Accogli i voti.

Tu fin dagli anni teneri

            Già caro al tuo Signor

            Preci con vivo ardor

            Offrir sapesti.

                        Ne' freddi nostri cuor

            Parte del tuo fervor

            Fa che si desti.

Tu che negli anni labili

            Che ognun suole cader

            Ne' folli e rei piacer

            Che il mondo ha guasti.

                        Tu pel divino Amor

            De' gigli il bel candor

            Puro serbasti.

Tu che d'Abele il merito

            Potesti conseguir..

            E vivere e morir

Sempre innocente.

                        Fa che possiamo ognor

            Seguire i tuoi candor

            Con brama ardente. {344 [524]}

Or nell'immensa gloria

            Che il ciel ti comparti,

            Vivi immortali di

            Scevri d'affanni

                        Fa che possiam pur noi

            Al ciel, poi merci tuoi,

            Erger i vanni.

 

 

Versione dell infensus

 

Disprezzator magnanimo

            Degl' agi d' una corte,

            Inno di gloria sciolgasi

            A Luigi il santo, il forte.

Mercè dell' alma Vergine

            La madre dalle ambasce

            E tolta, e al fonte mistico

            Un'altra volta Ei nasce.

Sin da fanciullo i teneri

            Suoi labbri in lingua pia

            Sciogliendosi, ripetono

            Gesù. Gesù, Maria.

Dieci anni appena Ei novera,

            Che già al Signor devoto

            E in tutto, e alla gran Vergine

            Di castità fa il voto.

Si puro segue a vivere

            Di cor, tratto dal cielo,

            Che sembra in carne un Angelo,

            O spirto in mortal velo.

Punto gli onor noi muovono

            Del secol, non te genti

            Di Corte, non i titoli

            Di fasto, e gli attenenti;

Ma pien di santo giubilo,

            Tai cose avendo a vile,

            Sotto le insigne Si milita

            Di Cristo in vita umile. {345 [525]}

Non mai pensiero instabile.

            Men retto, in cor gli cade;

            Va d'ogni macchia scevero,

            E guida à santitade.

All'alta, ed alma Triade,

            Al crocifisso Amore,

            A San Luigi l' inclito

            Cantisi gloria e onore. Così aia.

 

 

Traduzione del Te Deum

 

Lode a Dio, che nell'alto de' cieli

            Regna eterno supremo, potente,

            Solo a lui d'ogni età, d'ogni gente,

            A lui solo il tributo d'onor.

A te, Padre, gli angelici cori

            Incessabile innalzano il canto,

            Santo, Santo, proclamanti Santo

            Degli eserciti il forte Signor.

Di tua gloria risplendono i cieli,

            Di tua gloria risplende la terra,

            Terra e cieli in suo grembo rinserra

            La tua gloria, che fine non ha.

Te de'Martiri, Te de' Profeti,

            Degli Apostoli esaltan le schiere;

            Tu sei Padre d'immenso potere,

            Tu sei Padre d'immensa bontà.

Te la Chièsa tua figlia, tua sposa,

            Padre, Sposo, confessa ed adora

            Ella è sparsa per l'orbe, ma ognora

            Un sol vincol la stringe di fè.

Ti confessa, ti onora, ti canta,

            Te coli' unico Figlio adorato.

            Col Paraclito Spirto increato,

            Dio verace, Dio solo con te.

O Signor delle glorie celesti,

            O Gesù, Verbo Eterno del Padre, {346 [526]}

            Disdegnata una Vergine Madre

            Tu non hai fra le figlie dei duol.

E pietoso all'umana sciagura,

            Rotto il dardo temuto di morte,

            Ne schiudesti del cielo le porte.

            Ne facesti più libero il vol.

Su nel ciel ritornasti, beato

            Or del Padre alla destra ti stai;

            Ma di nuovo tremendo verrai

            Al giudizio dell' ultimo di.

Riconosci, o signore, i tuoi servi

            Dal tuo sangue prezioso redenti:

            Il sospiro di servi gementi

            Quando mai a te invano sali'

Ah! benigno li guarda: la mano

            Porgi ad essi tra tanti perigli;

            Benedici, difendi i tuoi figli,

            Li solleva ai beati splendor.

Ed un inno ti sciolgano, in cielo.

            Ripetuto dai cori superni;

            A te un inno pei secoli eterni

            Di tripudio, di gloria, d'amor.

Oggi e ognor dalle colpe, o Signore,

            Ne allontanino gli Angioli tuoi!

            Deh! ti muovi a pietade di noi

            Di chi tutto in te spera pietà.

Solo in te la mia speme riposa.

            Solo in te questo core confida!

            Nè, colui che al Signore si affida

            Mai deluso in eterno sarà. {347 [527]}

 

 

Indice

 

 



[1] I Sommi Pontefici Pio VI e Pio VII concederono l'indulgenza di 100 giorni tutte le volte che si recita l'Angelo Dei: e a chi lo recita ogni giorno per un mese indulgenza plenaria, purché confessato e comunicato. Si acquista pure l'indulgenza di 100 giorni tutte le volte che si recitano tre Gloria Patri, e recitandoli al mattino, al mezzodì ed alla sera 300 giorni per ogni volta. Col quale esercizio fatto per un mese si lucra indulgenza plenaria, purché in un giorno. di tal mese uno siasi confessato e comunicato. Tutte queste indulgenze sono applicabili alle anime del Purgatorio.




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