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  San Giovanni Bosco - Opere Edite.

PORTA TECO CRISTIANO

OVVERO AVVISI IMPORTANTI INTORNO AI DOVERI DEL CRISTIANO ACCIOCCHÈ CIASCUNO POSSACONSEGUIRE LA PROPRIA SALVEZA NELLO STATO IN CUI SI TROVA

 

 

TORINO

TIP. DI G. B. PARAVIA E COMP.

1858. {1 [1]} {2 [2]}

 

 

 

 

INDEX

Al lettore  2

Avvisi generali ai fedeli cristiani 2

Ad un padre di famiglia del B. Sebastiano Valfrè. 3

Avvisi particolari pei capi di famiglia ricavati dalla Sacra Scrittura e dai S. Padri. 7

I. Doveri verso la moglie. 7

II. Doveri verso i figliuoli. 7

III. Doveri verso i servi. 8

IV. Governo della casa. 9

V. Condotta pubblica nel paese. 9

VI. Condotta privata. 10

Ricordi generali di san Filippo Neri alla gioventù  10

Avvisi importanti ai giovani intorno ai loro particolari doveri 11

I. Doveri dei Giovani verso i loro Genitori. 11

II. Verso i fratelli, le sorelle e le altre persone della famiglia. 12

III. Verso le persone estranee alla famiglia. 12

IV. Della condotta particolare dei giovani. 13

Avvisi particolari alle persone di servizio. 14

Avvisi del Bbeato Sebastiano Valfrè in due lettere scrìtte a due madri di famiglia. 14

Lettera prima. 14

Lettera seconda. Ordine di vita  15

Avvertimenti importanti alle ragazze intorno ai loro particolari doveri 17

I. Verso i loro genitori. 17

II. Doveri verso i fratelli, le sorelle e gli altri parenti. 17

III. Doveri verso le persone estranee alla famiglia. 18

IV. Loro condotta personale particolare. 18

Avvisi speciali per le donne di servizio  19

Indice  20

 


Al lettore

 

            Questo libretto è intitolato Porta Teco Cristiano perchè esso può servire di fedele compagno a chiunque desideri salvarsi nello stato in cui si trova. La materia in esso contenuta non è una ragionata istruzione, ma soltanto una raccolta di avvisi adattaTi alla varia condizione degli uomini. Questi avvisi sono stati raccolti dalla Sacra Scrittura, dai santi Padri, e specialmente dalle opere di S. Carlo Borromeo, di S. Vincenzo de' Paoli, di S. Francesco di Sales, di S. Filippo Neri, e del Beato Sebastiano Valfré. Se questi detti procurarono tanto vantaggio spirituale alle anime che ebbero la fortuna di riceverli dalla {3 [3]} bocca di questi Santi gloriosi, giova sperare che non saranno senza frutto per quelli che li leggeranno stampati. Io li raccomando ai padri, alle madri, ai parroci e a tutti quelli cui sta a cuore la salute delle anime, non solo di leggerli, ma di farli leggere ai loro dipendenti. Se questi avvisi verranno introdotti nelle famiglie cristiane sarà per certo non mediocre il vantaggio tanto nelle cose spirituali quanto nelle temporali; che anzi giudico si potranno chiamare fortunate quelle famiglie in cui questi ricordi saranno letti e praticati.

            Secondi Iddio questi miei voti, e spanda copiose benedizioni sopra tutti quelli che li vorranno leggere, affinchè sia copioso il frutto che, mediante la grazia del Signore, spero ne sia per derivare.

 

Affezionatissimo in Gesù Cristo

Sac. Bosco GIOVANNI. {4 [4]}

 

 

Avvisi generali ai fedeli cristiani

 

1. Ricordatevi, cristiani, che abbiamo un'anima sola; se la perdiamo tutto per noi è eternamente perduto.

2. Avvi un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo ed una sola vera religione.

3. Questa unica e sola vera religione è la Cristiana, cioè quella che professano coloro che si trovano nella Chiesa di Gesù Cristo, fuori di cui niuno può salvarsi.

4. La Chiesa di Gesù Cristo ha questi quattro caratteri che la distinguono da tutte le sette che pretendono di chiamarsi anche Cristiane: La Chiesa di Gesù Cristo è una, santa, cattolica ed apostolica.

5. Il fondatore e capo invisibile della Chiesa è il medesimo Gesù Cristo, che dal cielo la assiste tutti i giorni sino alla fine dei secoli.

6. Il capo visibile è il Romano Pontefice, {5 [5]} che da Gesù Cristo assistito, ne fa le veci sopra la terra, perciò si suole appellare Vicario di Gesù Cristo.

7. Per assicurarci che la santa Chiesa non sarebbe mai caduta in errore, Gesù Cristo disse a S. Pietro: Io ho pregato per te, o Pietro, affinchè la tua fede non venga meno.

8. I successori di S. Pietro sono i Sommi Pontefici che uno dopo l'altro governarono la Chiesa di Gesù Cristo fino al regnante Pio IX. e la governeranno sino alla fine del mondo.

9. Ricordiamoci bene che il capo della Chiesa Cattolica è il Papa, che niuno è cattolico senza il Papa, e che niuno può appartenere alla Chiesa di Gesù Cristo se non è unito a questo capo da lui stabilito.

10. Un buon cattolico deve osservare i Comandamenti di Dio e della Chiesa; la trasgressione di uno di questi Comanda menti rende l'uomo colpevole di tutti.

11. Quelli che trasgrediscono questi Comandamenti saranno puniti con un supplizio eterno nell'inferno, ove si soffrono tutti i mali senza alcuna sorta di bene.

12. Chi cade nell'inferno non uscirà mai più! {6 [6]}

13. Quelli che osservano i Comandamenti di Dio e della Chiesa, saranno da Dio premiati col Paradiso, ove si godono tutti i beni senza alcuna sorta di male.

14. Se avremo la bella ventura di andare in Paradiso, ci staremo per tutta l'eternità; colà saremo per sempre felici.

15. Un solo peccato mortale basta per farci perdere il paradiso e condannarci all'inferno per tutta l'eternità.

16. Noi dobbiamo credere fermamente tutte le verità rivelate da Dio alla Chiesa, e che la Chiesa propone di credere.

17. Chi non crede alle verità della fede, egli è già condannato.

18. Noi dobbiamo essere pronti a morire piuttosto che negare la fede o commettere un peccato mortale di qualunque genere.

19. Dio ci vuole tutti salvi, anzi è sua volontà che ci facciamo tutti santi.

20. Chi vuole salvarsi bisogna che si metta l'eternità nella mente, Dio nel cuore, il mondo sotto i piedi.

21. Ognuno è obbligato di adempiere i doveri dello stato in cui si trova. {7 [7]}

 

 

AVVISI GENERALI

 

Ad un padre di famiglia del B. Sebastiano Valfrè.

 

1. L'obbligo di un padre di famiglia è grande, perchè deve rendere conto delle anime de' suoi figliuoli, del modo, che avrà tenuto nell'educarli nelle virtù cristiane, e in renderli utili e profittevoli al pubblico, ed al privato loro bene. Onde non saprei per ora come meglio consigliare un padre di famiglia, che mandarlo a leggere il libro di Tobia, e specialmente le seguenti parole: Audite ergo, filli mei, patrem vestrum: servite Domino in veritate, et inquirite ut faciatis quæ placita sunt illi, et filiis vestris mandate, ut faciant iustitias et eleemosinas, ut sint memores Dei, et benedicant cum omni tempore, in veritate, et in tota virtute sua. Oh che parole d'oro dettategli {8 [8]} dallo Spirito Santo, dall'osservanza delle quali ne vengono tutti gli altri buoni successi, e non le voglio spiegare in volgare per obbligarvi a conferirle, se non intendete il latino.

2. Invigili adunque il padre, subito che li figliuoli cominciano a formar parola, ad insegnar loro a pronunziare li santissimi nomi di Gesù e di Maria, e di mano in mano il Pater, Ave, Credo, Comandamenti, ecc.

3. Udendo li figliuoli a dire parole sconcie, ancorchè per l'incapacità non intendano il loro significato, li dovrà sgridare, e minacciar leggiermente, e quando avessero l'uso di ragione aggiungere ancora qualche leggiera battitura, o far loro colla lingua toccare la terra, avvertendo però di non percuoterli sopra del capo, o in altra parte co' piedi.

4. Quando siano capaci d' imparare a leggere, li consegni a qualche buon maestro, il quale colla divozione, insegni anche i rudimenti della fede, ed abbia l'occhio, che il maestro sia anche di buoni costumi, perchè altrimenti potrebbe incontrare pessima riuscita.

5. Non sia il padre co' figliuoli di tenera età come un aguzzino sgridandoli per ogni {9 [9]} minima cosa nella puerilità; nemmeno proibisca loro certi giuochi fanciulleschi, come di palle, piastrelle, bolle ecc.: ma non di carte, ed altri simili troppo oziosi e dannosi.

6. Avverta di non lasciarli praticare con altri fanciulli di loro età viziosi e dissoluti, acciocchè conversando con essi non imparino i loro vizi, che sarebbe infettarli di una pessima peste. Avviso è questo fra gli altri importantissimo.

7. Procuri che mattina e sera facciano le loro divozioni piuttosto brevi che lunghe, acciocchè attediati dalla lunghezza non le lascino quando non sono osservati. Questo uffìzio però spetta molto alla madre, che non ha le occupazioni del padre.

8. Arrivati i figliuoli all'uso di ragione, che sarà circa li sette anni, li consegni a qualche divoto Confessore, affinchè loro insegni a ben confessarsi, e sarà bene che continuino dal medesimo per averne più ordinate le istruzioni. Invigili che si confessino almeno una volta al mese. Se però il figliuolo volesse andar da un altro Confessore, lo lasci in libertà; per quanto alla communione si rimetterà al giudizio del Confessore. {10 [10]}

9. Giunto il tempo in cui i figliuoli sono atti ad applicarsi a qualche stato, osservi bene dove li porti l'inclinazione. Rappresenti il prò ed il con tra dello stato, che vorranno eleggere, acciocchè facciano quella elezione, che sarà più conforme al loro naturale; quando tale stato non sia ad offesa d'Iddio, nè di discapito alla famiglia. Avverta di non violentar il figliuolo più ad uno, che ad un altro stato, e molto meno di entrare in Religione.

10. Non perdoni a fatica per piegare a buon'ora i figliuoli a prendere buone usanze; non sia verso di essi imprudentemente compassionevole nel perdonar i falli, nemmeno a persuasione della madre, che bene spesso con la troppa condiscendenza è la rovina dei figliuoli, ma li corregga come padre prudente, perchè altrimenti col perdonare loro, riusciranno tristi, e serviranno di continuo cruccio a' medesimi genitori, i quali quando vorranno poi castigarli non saranno più a tempo per aver quelli, come si dice, fatto l'osso.

11. Quando alcuno porterà qualche relazione di fatto non buono, commesso dai suoi figliuoli, si mostri grato, e ringrazi chi gli porta l'avviso, nè mai scusi, o difenda {11 [11]} i figliuoli in loro presenza, quando anche fossero innocenti per non dar loro piede, ma a parte s'informi della, cosa come è passata, secondo che detterà la prudenza cristiana, che così facendo darà campo di esser altre volle avvisato, e non facendo così forse non vi sarà altre volte chi voglia avvisare, il che riuscirebbe con danno. Certificato poi del mancamento, faccia l'uffizio che conviene ad un buon padre verso i figliuoli delinquenti.

12. Co' figliuoli non sia duro, nè severo, ma affabile, ed amorevole, e tratti bene con essi. Dia loro confidenza di dire liberamente il loro parere, acciocchè errando possa dolcemente ammonirli, perchè in questo modo i figliuoli imparano assai.

13. Nell'amare i figliuoli non sia parziale più all'uno che all' altro, ma uguale con tutti, ricordevole, che la parzialità che ebbe Giacobbe co' suoi figliuoli mostrando maggior affetto a Giuseppe, massimamente nel vestirlo, fece nascere tra i fratelli l'invidia e l'odio. Quest' uguaglianza dee essere in ogni cosa, non dando più all'uno che all' altro, se qualche giusta causa di necessità o di carita non esige di fare il contrario. E tale ugualità deve mostrare {12 [12]} nel testamento facendo le parti giuste, se pure qualche giusto motivo non induce il padre a lasciare più ad uno che all'altro.

14. Non aggravi i suoi figliuoli nel testamento di tanti legati, e massimamente perpetui, perchè l'esperienza insegna che non tutti si soddisfanno, nè ad altro servono, che a condannar all'inferno le anime dei posteri inosservanti, ed a rovinare le famiglie. Sia dunque moderato, e se avrà carichi di coscienza procuri egli di soddisfarli mentre vive, nè punto confidi l'esecuzione alle promesse dei figliuoli, perchè la pratica di qualche caso insegna la poca puntualità dell'adempimento.

15. Non sia si stretto co' figliuoli, ma sia cauto nel dar loro qualche danaro da spendere, dando loro soltanto qualche cosa per le conversazioni onorate ed onesti trattenimenti, badando però bene che non se ne prendano di propria mano, il che sarebbe occasione di disgustò agli uni ed agli altri. Avendo figliuoli di diverse mogli, procuri di tenerli in pace, e non si induca a persuasione della matrigna ad affezionarsi tanto a' figliuoli di lei, che perda o diminuisca l'affetto a' figliuoli della prima.

16. Tenendo servitù, così richiedendo il {13 [13]} suo stato, abbia l'occhio, che tra servi e serre non segua dimestichezza tale da cui ne possano procedere inconvenienti. Non abbia scrupolo di sospettar di loro nel disegno di rimediare a' disordini prima che seguano, ma con carità e prudenza cristiana. Avverta di non fare spese superflue ad istigazione della moglie o d'altri, perchè il superfluo vestire ed il crapolare portano la distruzione delle case.

17. Dia buon esempio a' suoi figliuoli, astenendosi dai giuochi illeciti, dal bestemmiare Iddio, dalle pratiche cattive, e da qualsivoglia azione indecente, acciò li suoi pessimi esempi non siano seguitati dai figliuoli.

18. Onori la moglie ed i figliuoli, usando loro parole cortesi e civili, perchè si trovano certi padri così bestiali e collerici, che non fanno altro che villaneggiare, strappazzare e bene spesso bastonare la povera famiglia.

19. Non permetta che la moglie o i figliuoli compaiano nei balli lascivi, e commedie disoneste, affinchè non si corra qualche scapito nell'onore, ma se ne fossero richiesti quella o questi a qualche trattenimento modesto, lecito, e non disdicevole {14 [14]} ad un cristiano, conceda o nieghi la licenza secondo le contingenze, e sempre ricordi a' medesimi il rispetto a Dio e l'esempio al prossimo, tal che ricreandosi il corpo, non ne patisca l'anima.

20. Esorti i figliuoli a confessarsi sovente e specialmente in certe feste solenni dell'anno, a digiunare i giorni comandati, se sono giunti all'età competente: se no, li preghi a digiunare qualche volta per divozione, acciocchè si vadano assuefacendo per quando saranno tenuti; cosi a frequentar la dottrina cristiana; e per dar vigore agli avvisi, egli sia la guida che vada avanti, sperando, che se in sua casa vi sarà la pietà e la divozione, vi sarà ancora la benedizione del Signore.

21. In tempo di Quaresima, quattro tempora dell'anno e vigilie comandate esorti tutti, e massimamente la servitù che può al digiuno: ed occorrendo per giusta cagione di mangiare carne e pesce in tempo quaresimale, ciò faccia con licenza di santa Chiesa. Non permetta inoltre che in simili giorni di digiuno si apparecchi la cena. E dopo aver esortato ed avvisato la servitù a quanto deve, lasci ognuno in sua libertà, perchè potrebbe essere, che alcuni benchè {15 [15]} giunti all'età che obbliga al digiuno, non potessero digiunare, ed avessero bisogno di cena per parere anche de' suoi direttori spirituali, ed in tale caso non se gli dovrebbe negare, posto che abbia giusto fondamento di credere che ne abbia bisogno.

22. Paghi prontamente i salari alla servitù, e dia puntuale la mercede agl'operai in danari buoni, non calanti, onde perdano, e non gli possano spendere: occorrendo di dare roba in luogo di danari, come pane, granaglie, vino, olio, o cose simili, avverta di non eccedere il prezzo conveniente.

23. Potendo faccia limosina a' poveri, ed instilli questa pietà a' figliuoli col farla per mezzo di essi, facendoli portare al poverello il pane, che se gli vuol dare, sperandone grande premio da Dio con maggiore prosperità della famiglia. E se talvolta, non ostanti le sue limosine, le cose della famiglia non andassero prospere, non si perda di animo: Iddio lo rimunererà quando gli piacerà o in questa, o nell'altra vita.

24. Nel correggere i falli de' figliuoli lo faccia con animo quieto, nè si lasci trasportare dalla collera per non eccedere il conveniente e moderato castigo. {16 [16]}

25. Non conservi inimicizia con alcuno, e quando la conservi non ne faccia motto co' figliuoli, i quali se conoscesse propensi all'odio li sgridi, nè sia facile a dar loro licenza di portar armi, se per altro non fossero convenienti al loro grado. E per avere più forza nell'avvisare, deponga ogni inimicizia, acciocchè cosi induca i figliuoli a non tentare veruna vendetta.

26. Dia per tempo, secondo che richiede lo stato, onorato impiego a' figliuoli, ed avverta di non lasciarli oziosi, o malamente consumare il tempo in giuochi viziosi, o indegne pratiche.

27. Non tenga i figliuoli come schiavi, ma dia loro onorata libertà, e dissimuli certe minuzie di poco rilievo, purchè non siano fomento di qualche gran male.

28. Procuri di trovarsi co' figliuoli alle orazioni della mattina e della sera, e se non può dia ordine che non manchino di farle. Ma per quanto sia occupato faccia qualche volta con tutta la famiglia le sue orazioni, benchè fossero brevi, per non tediarla, lasciando libertà che ne facciano delle più lunghe, se a quelle si sentono spinti.

29. Se avesse obbligo di pagare legati {17 [17]} lasciati da' suoi antenati, non differisca potendo, e non commetta a' suoi figliuoli lo adempimento, per non correre pericolo di restare deluso con pregiudizio' dell' anima sua.

30. Procuri che i suoi figliuoli siano battezzati e cresimati a tempo. Nell'imposizione de' nomi non si serva di quelli dei gentili, ma de' santi. Elegga padrini di buoni e cristiani costumi, acciocchè, ov'egli morisse, possano suggerire avvisi da padre, nel che molto si manca a' nostri tempi, perchè finita la funzione del Battesimo molti padrini non pensano più ai battezzati.

31. Si astenga il marito dal carezzare la moglie in presenza della famiglia, perchè non tutto quello ch'è lecito in sè, si può fare alla presenza d'altri, ed altrimenti facendo, potrà essere cagione di qualche danno o scandalo in casa sua.

32. Procuri che i figliuoli, quando non fossero ancor giunti all'uso della ragione, non dormano colle sorelle nè con le serve per evitare tutti gli inconvenienti, che da tali vicinanze possono e sogliono avvenire. E soprattutto non consegnino i teneri fanciullini alle braccia dei servitori, se non fossero costretti dalla necessità di fare altrimenti, {18 [18]} od in tal caso siano sicuri della bontà dei medesimi servitori.

33. Non impedisca il matrimonio de' figliuoli, se non per giusta cagione, ed in tal caso si consulti con un Confessore dotto e savio: e molto meno poi quando vi fosse sospetto di qualche obbligazione, a cui il figliuolo fosse tenuto. Nell'accasarli non si miri tanto alla roba, quanto ai buoni costumi della figliuola, che sono l'ottima dote.

34. Non dia campo a' figliuoli di portare in casa novelle di detrimento alla riputazione del prossimo, molto meno che raccontino fatti pregiudiziali alla fama altrui. E se occorresse, che un figliuolo avesse ricevuto qualche disgusto da altri, non lo consigli mai al risentimento, ma piuttosto lo corregga della sua prontezza in attaccare brighe, procuri con destrezza di rappacificare il tutto, perchè potrebbe essere, che non estinguendosi la scintilla accesa, crescesse in grande incendio.

35. Il padre non sia di quelli, che per altri sono molto solleciti, e per la loro famiglia trascurati, perchè questo mancamento non andrebbe solo, e non sarebbe di poco danno.

36. Si guardi dall'impegnar i proprii beni {19 [19]} in danno de' figliuoli, e però si astenga di fare sigurtà, perchè ciò è la rovina de' figliuoli: ed è verissimo il più delle volte quel proverbio, che il mallevadore è pagatore. Si eccettuano quei casi, nei quali una giusta cagione esige che uno sia sigurtà dell'altro.

37. Se può non viva al minuto, ma faccia le provvisioni a' suoi debiti tempi, poichè questo sarà di maggior vantaggio alla famiglia, e diminuirà i suoi stenti.

38. Assumendo il peso di massarie o altro carico, come de' luoghi pii, cure, tutele e simili, si guardi dall'impegnarsi col valersi del danaro dell'amministrazione, perchè quest'impegno potrebbe essere la rovina de' figliuoli. Non perdoni alla fatica di notar anche le minuzie del dare e dell' avere: tenga borsa a parte, e renda conto a suo tempo.

39. Se l'occasione o il bisogno porta di mettere i figliuoli a servire in casa d'altri, procuri di metterli con padroni esemplari, altrimenti impareranno ad essere viziosi, disonesti ecc., come la sperienza dimostra.

40. Nel vestir i figli dia piuttosto nel meno delle spese, che nel più, perchè è sempre tempo di accrescerle, se così porterà {20 [20]} lo stato, altrimenti sarà tenuto per padre vano, e forse anche odiato da chi sarà maggiore di lui. Dia ordine alla moglie d'incamminar le figliuole per la strada della modestia, astenendosi dal soverchio studio di pulirle ed ornarle, nel che alcune sono cosi vane, che essendo di bassissima condizione fanno comparire le loro figliuole tanto vanamente ornate, che paiono figlie di commedianti per l'eccesso degli ornamenti superiori allo stato e condizion loro.

41. Si astenga dal proferire maledizioni contro de' figliuoli, perchè portano lo spavento: e se accadono nel corso della vita traversie e disgrazie, il tutto attribuiscono all'essere stati maledetti dal padre.

42. Finalmente per ben correggere e per più sicuramente condurre al porto della salute la sua famiglia, faccia di quando in quando l'esame sopra il suo governo, e se manca in qualche cosa, si emendi, perchè Iddio metterà alla sua partita lutti i mancamenti commessi dalla sua famiglia. Inoltre ad imitazione del buon vecchio Tobia benedica ogni mattina i suoi figliuoli, anche se fossero assenti, indirizzando loro la benedizione di Dio. Li raccomandi spesso a Dio, alla SS. Vergine Maria Madre di Dio, {21 [21]} all'Angelo custode, ai Santi suoi particolari, ed inculchi a tutti che preghino per le Anime del Purgatorio, che così operando e stando nel santo timore di Dio, dovrà sperare felice riuscita nel governo della sua casa, e premio eterno nel Paradiso. Così sia.

 

 

Avvisi particolari pei capi di famiglia ricavati dalla Sacra Scrittura e dai S. Padri.

 

 

I. Doveri verso la moglie.

 

1. Voi, o capi di casa, dovete darvi sollecitudine per quelle cose che possono contribuire alla salute dell'anima vostra e della anima di quelli che da voi dipendono.

2. Amate le vostre mogli come Gesù C. amò la Chiesa, ed a suo esempio date loro segni d'un tal santo amore. (Efes. v. 28).

3. Non averle in dispregio per difetto di spirito o di corpo, ovvero di roba: sopportale con pazienza ogni loro infermità. (S. Pietro III. 7). {22 [22]}

4. Dov'esse manchino di alcun loro dovere, riprendetele con soavità, guardandovi dal trascorrere a parole aspre, ad ingiurie, ad imprecazioni od a giuramenti. (S. Pietro III, 7).

5. Non riprendetele mai in presenza dei figliuoli e dei famigli, nè in loro presenza usate con loro alcuna libertà di tratto. (Thessal. IV, 5).

6. Non batterle, nè maltrattarle giammai, ricordandovi che Dio le diede a compagne all'uomo, e che sono parte di lui medesimo. (S. Pietro III, 7).

7. Fatele riverire dai figliuoli e dai servi, non tollerando che vengano disprezzate od offese in modo alcuno.

8. Provvedete ad ogni loro occorrenza con molta carità: non abbandonatele giammai nelle necessità, e soprattutto nelle malattie, prestando tutte le cure tanto nello spirituale quanto nel temporale.

9. Non iscialacquare le doti od altri loro averi; nè costringerle a forza di acconsentirne l'alienazione.

10. Mettetele a parte degli affari della casa, tutte le volte che tal cosa può tornare vantaggiosa per la famiglia. Consultatevi all'occorrenza con essa, e lasciatele una giusta libertà quanto all'uso de' beni. {23 [23]}

11. Serbate inviolata fedeltà e fuggite la domestichezza di altre donne o fanciulle.

12. Vivete insieme con gran purità di costume, e non profanare la santità del sacramento con licenze e nefandezze, che trascinerebbero a perdizione, e tirerebbono sulla casa l'ira di Dio. (Thess. IV, 5).

13. Onorate i parenti della moglie, fate loro buone accoglienze, invitateli di quando in quando, e soccorreteli nelle necessità.

 

 

II. Doveri verso i figliuoli.

 

1. Dovete ricevere i figli mandati da Dio con riconoscenza come una benedizione del vostro maritaggio: non temere di averne di troppi: pensate a Dio che ve li dà; egli penserà a provvedere per tutti. Appena nati offriteli a Dio: non differirne il battesimo, senza però battezzarli di vostra mano nella necessità, quando vi siano persone capaci di battezzare. Scegliete compari e comari dabbene: non far lauti festini in occasione di tal santa cerimonia.

2. Allevateli con ogni cura nel santo timor di Dio, dipendendo da questo la propria loro salute, e la benedizione della casa, ed avendoli la divina provvidenza alle vostre {24 [24]} mani affidati, perchè siano cristianamente educati. (Ef. VI. 4).

3. Stampate tosto ne' teneri loro cuori il santo timore di Dio, la brama di servirlo ed un forte amore alla virtù. (Tob. I, 10).

4. Non consentite per niun modo, che i figliuoli dormano insieme coi genitori, nemmeno nella stessa camera quanto è possibile.

5. Separate eziandio di letto i figli di sesso diverso, e non lasciate giammai dormire insieme fratello e sorella.

6. Quando commettano fallo, correggeteli e puniteli con dolcezza, carità e discrezione nello spirito del Signore, senza trascorrere a bestemmie, imprecazioni o maltrattamenti.

7. Obbligate i minori a rispettare ed onorare i maggiori, ed a vicenda i maggiori a scusare i falli de' lor fratellini, vivendo tra loro in pace e carità.

8. Mandate a scuola i figli da' maestri, le figliuole dalle maestre, quando ci sono scuole distinte: fate che siano assidui, e dimostrate piacere che vengano corretti ove manchino.

9. Poneteli per tempo ad un'arte, allo studio, o ad un  impiego;  onsultandone {25 [25]} con Dio la scelta, e studiando le inclinazioni dei giovanetti, senza però costringerli.

10. Non fonate i figliuoli a rendersi monaci o preti, nè impediteli, quando v'inclinino; bensì disaminate a quale stato Dio li chiami, per adempiere la sua santa volontà.

11. Serbate imparzialità verso loro in ogni cosa, secondo l'usanza del luogo, per non dar motivo a liti, gelosie, differenze in fra loro.

12. Occorrendo di dover mandare le figliuole a guardar bestiame alla campagna, proibite loro d'intrattenersi con giovani.

13. Non permettete che la vostra figliuolanza pratichi cattive compagnie o vada girando la notte, nè che concorra a profanar le feste del Patrono o le altre principali solennità nella Parrocchia od altrove, nè faccia rumore o scandali in occasione di solennità o cerimonie di chiesa: proibite tali disordini, e tenete i vostri figliuoli lontani da ogni occasion di stravizzi.

14. Abbiate somma cura, che le figliuole non trattino con giovani, rimovete ogni cagione di vicendevole famigliarità, come l'andar insieme in pellegrinaggio od alle sagre funzioni dei villaggi vicini, passare {26 [26]} la notte sotto un medesimo tetto, ballare con giovani, ed altrettali pericoli, che debbono loro proibirsi strettamente.

15. Quando sia il caso di collocare figli in matrimonio, consultatevi con Dio, confessandovi, comunicandovi, e pregando a tal effetto. Nè mai costringerli ad un matrimonio contro lor voglia.

16. Nella disamina d'un partito fate più capitale della virtù e dei costumi di un giovane o d'una fanciulla, che della roba o d'altri vantaggi temporali. (Tob. III, 16).

17. Nelle nozze impedite i disordini soliti talora commettersi, lasciando radunare in tal occasione grosse brigate, donde nasce molta confusione.

 

 

III. Doveri verso i servi.

 

1. Abbiate cura dei vostri servi come se fossero vostri figliuoli, e mentre raccomandate loro il rispetto alla santa legge di Dio, soggiungete tosto che rispettino la roba vostra e quella del prossimo.

2. Proibite loro di danneggiare la campagna nel pascolar il bestiame od in altre occorrenze, e non mai darne loro licenza.

3. Fate che non nasca dimestichezza tra {27 [27]} i servi e le fantesche, non lasciandoli insieme soli, e ciò per ovviare ai disordini che ne seguono, e per più forte ragione voi pure dovete fuggire 'ogni sorta di famigliarità colle fantesche.

4. Nella scelta dei servi abbiate l'occhio alla bontà del costume anzi che alla forza od abilità: non prenderne alcuno che sia scandaloso, di mala vita, dedito al vino, alla lussuria, alla bestemmia o ad altri vizi di questo genere.

5. Vegliate sopra i loro portamenti, e fate, che adempiano puntualmente tutti i doveri d'un buon cristiano.

6. Soddisfateli per intiero del salario convenuto senza diffalco o ritenzione alcuna.

7. Non far loro ingiuria nè in atti con mali trattamenti, nè in parole con improperi o maledizioni: quando sbagliano, riprendeteli con carità e discrezione: nè trascurino di soddisfare agli artigiani ch'essi impiegano.

8. Proibite loro severamente tutti i disordini indicati nell'art. 13, dei doveri verso i figliuoli, non dovendo i padri di famiglia tollerare il male come nei figli, cosi nei servi.

9. Abbiate egual cura delle fantesche come {28 [28]} delle figliuole, con rimoverle dai pericoli additati nell'art. 14, essendo i capi di casa incaricati pure della loro eterna salute.

 

 

IV. Governo della casa.

 

1. Se volete una buona famiglia, procurate che sia veramente cristiana. Perciò fate che tutta si riunisca alla preghiera in comune il mattino e la sera prima e dopo del cibo: che ognuno si confessi sovente: che nessuno bestemmii, nè dica parole disoneste: che non si lavori mai la domenica o le feste comandate, anche nella mietitura, salvo il caso di necessità. In questa congiuntura si dimandi licenza al parroco, anteponendo sempre ad ogni cosa il servizio di Dio.

2. Obbligate i vostri servi ad ascoltare la messa la domenica e le feste, assistere all'uffizio ed alle istruzioni, e nelle sere della festa fate loro lettura di qualche buon libro, come l'imitazione di Gesù Cristo, la Filotea, pratica di amar Gesù Cristo, le istruzioni sui Sacramenti ed altri tali.

3. Compiacetevi di aver una famiglia morigerata e trovatevi sempre in casa nell'ora degli esercizi di pietà e del cibo. {29 [29]}

4. Raccomandatela ogni dì a Dio fervidamente, acciocchè la benedica: mettete tutta la vostra casa sotto la guardia della Sacra Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria.

5. Provvedete alle necessità della casa, fuggendo il giuoco e i luoghi di stravizzo o di scostumatezza, che menano a rovina le famiglie, ed a dannazione qualunque li frequenti.

6. Studiatevi di porgere buono esempio a tutta la casa, astenendovi da ogni fatto o detto che possa essere di scandalo.

7. Astenetevi in ispecie dalle imprecazioni e da ogni atto violento verso i figliuoli e i famigli: reggete la casa paternamente con discrezione e soavità cristiana.

8. Procurate di mantenere la concordia e la pace, rimovendo ogni cosa che possa dare scandalo.

9. Abbiate speciale sollecitudine dei malati, fosse pur l'ultimo servitorello; fate, che siano per tempo muniti dei Sacramenti.

 

 

V. Condotta pubblica nel paese.

 

1. Dovete onorare il vostro parroco, vivere seco in perfetta armonia, soddisfarlo puntualmente d'ogni suo diritto, avere grande {30 [30]} confidenza in lui, e se si può eleggetelo per Direttore. (Ebr. XIII, 17).

2. Riverite anche gli altri sacri ministri e i principali del paese per nascita o per uffizio.

3. Vivete in buona pace con tutti, massime coi vicini, procurate di non far liti; nascendo alcuna quistione, rimettetevi all' arbitrato del Pastore o d'altra  persona da ciò.

4. Adoperatevi volentieri per sentimento di carità e non avventatamente, nel comporre le altrui differenze, massime del vicinato: ne mai eccitate alcuno alla vendetta, nè fare mali offizi o rapporti.

5. Nelle pubbliche assemblee fare ogni potere, che l'elezione cada su persone di buona vita e zelanti nell'adempire i doveri di buon cristiano.

6. Se siete in dignità od uffizio, come di giudice, fabbriciere, esercitatelo con fede ed integrità, mirando non al proprio utile, ma al pubblico bene, e  non far servire giammai la carica al contentamento delle passioni, alle private loro vendette.

7. Abbiate grande compassione e carità degli afflitti, sovveniteli nelle necessità, non fate pro' o traffico delle loro miserie con usure o soperchierie. {31 [31]}

8. Fate al prossimo la correzione fraterna con soavità e discrezione.

9. Non abbiate gelosia della prosperità del vicino, anzi rallegratevene nel Signore.

 

 

VI. Condotta privata.

 

1. Ricordatevi che come capi della famiglia, e tenendovi il luogo di Dio, siete obbligati di edificarla coll'esempio delle opere buone, per modo che tutti possano far ritratto da loro.

2. Siate assidui alla preghiera del mattino e della sera in comune co' figliuoli e cogli altri della famiglia, se è possibile. La domenica e le feste assistere alla messa, agli uffizi nella parrocchia con segni di grande pietà e divozione, ed accostatevi sovente ai santi sacramenti.

3. Non andate in giro di qua e di là la domenica e le feste, disertando dalla parrocchia, e privandovi delle istruzioni.

4. Fuggite i giuochi, massime quelli di sorte, le bettole, i luoghi cattivi, la compagnia e la conversazione dei libertini, e di coloro che ne' caffè o nelle osterie scialasquano i guadagni della settimana.

5. Abborrite l'ubbriachezza ed ogni sorta {32 [32]} di golosità, osservate il digiuno e la astinenza nei di comandati, fuorchè per giusta cagione ne siate dispensati.

6. Astenetevi dal giurare, e soprattutto dalla bestemmia e dallo spergiuro.

7. Serbate fedeltà nella propria professione o mestiere, e non fate ingiuria ad alcuno.

8. Usate grande riserbo nelle parole, non parlando mai disonesto, nè contro alla carità: nè mai permeitete che tali cose succedano in vostra presenza.

9. Se volete essere veramente felici ed essere benedetti da Dio e dagli uomini siate limosinieri. Dio vi comanda di dare ai poveri quello che sopravanza ai vostri bisogni: quod superest, date pauperibus.

10. Se avete molto, date molto; sè poco, date quel poco ma con allegrezza. Speciale oggetto della vostra carita siano gli orfanelli, i vecchi ed i malati, che sprovvisti d'ogni cosa, inabili al lavoro, hanno maggior necessità di soccorso. {33 [33]}

 

 

Ricordi generali di san Filippo Neri alla gioventù

 

1. Beati voi, o giovani, che avete tempo di far bene.

2. Figliuoli, state allegramente: non voglio scrupoli, nè malinconie: mi basta che non facciate peccati.

3. Schivate l'allegrezza smoderata perchè questa distrugge quel poco di bene che si è acquistato.

4. Non bisogna lasciare gli esercizi divoti; ma se si vuol andare a spasso, prima si adempiano questi e poi si vada.

5. Figliuoli, mortificatevi nelle cose piccole per potervi poi mortificare nelle cose grandi.

6. Non nutrite delicatamente il corpo: fuggite i cattivi compagni ed i discorsi che non siano buoni.

7. Non vi mettete le mani addosso nemmeno per burla; nè vi trattenete insieme da soli a soli; nella ricreazione preferite di trattenervi con quelli con cui potete imparare qualche cosa che vi possa tornare di qualche utilità. {34 [34]}

8. Accostatevi spesso a' santi Sacramenti della Confessione e Comunione, e porterete' vittoria contro tutte le astuzie del demonio.

9. Abbiate un confessore stabile; a lui aprite con sincerità la vostra coscienza; seguitene i consigli e farete la volontà di Dio.

10. Siate divoti di Maria SSma, perchè questo è il miglior mezzo per ottener grazia da Dio; ma se volete fare cosa a lei sommamente grata, fuggite il peccato.

11. Datevi in tutto e per tutto nelle mani dei vostri superiori, perchè l'ubbidienza è la via compendiosa per acquistare la perfezione.

12. Pregate di continuo il Signore che vi conceda il dono della perseveranza.

13. Procurate di aver sempre Dio dinanzi agli occhi vostri.

14. Non vi scusate mai se siete corretti, e guardatevi dal dir parole di propria lode nemmeno per burla.

15. Non vi burlate dei difetti naturali del prossimo, se volete conservare la carità.

16. Siate umili, state bassi; per quanto siate felici, abbiate ingegno, sanità, onori, ricchezze, bisogna...? bisogna morire e lasciar ogni cosa. {35 [35]}

17. Leggete spesso, o figliuoli, le vite dei Santi: udite la parola di Dio. frequentate l'orazione e gli altri esercizi di pietà, perchè piacciono molto a Dio.

 

 

Avvisi importanti ai giovani intorno ai loro particolari doveri

 

 

I. Doveri dei Giovani verso i loro Genitori.

 

1. Voi, o giovani, se volete essere benedetti dal Signore dovete onorare il padre e la madre e quelli che ne fanno le veci. Ciò vi comanda Iddio.

2. Nell'onorare i genitori od altri vostri superiori pensate di onorar Dio nella loro persona, poichè essi lo rappresentano nella famiglia: portate loro grande rispetto ed amore, cercando tutte le occasioni per darne prova.

3. Non disprezzarli mai, qualunque sia in essi difetto d'ingegno, di corpo o di condotta, siano essi poveri, vecchi ed infermi, sopportandoli con pazienza, domandando a Dio la loro conversione ove li {36 [36]} sappiano soggetti a qualche vizio, senza parlar mai dei loro difetti nè in famiglia nè altrove, memori della terribile maledizione pronunciata da Dio contro Chain che avea deriso Noè suo padre. (Genesi IX. 25.)

4. Salutateli rispettosamente incontrandoli; parlate loro sempre con grande sommessione, poichè tale è il comandamento di Dio, il quale minaccia la sua maledizione a quelli che mancheranno a questo dovere.

5. Non mai porgere loro motivo o di affliggersi o di adirarsi; tacere assolutamente anzichè contraddirli anche credendo di aver ragione.

6. Obbedite prontamente e senza riserva, purchè non siavi offesa di Dio: nè mormorare contro i loro comandi, rammentando che Gesù Cristo vi porse l'esempio di tale sommissione, assoggettandosi obbediente alla Santa Vergine ed a San Giuseppe.

7. Pregate per loro tutti i giorni, la mattina e la sera, raccomandandoli con affètto a Dio, segnatamente quando assistete alla S. Messa, quando ricevete la santa Comunione ed ogni qual volta praticate qualche atto di divozione. {37 [37]}

8. Sotto qualsiasi pretesto non toglier mai oggetto o danaro che al padre od alla madre appartenga, e non permettere che ciò si faccia da fratelli o sorelle o servi per quanto sia piccolo ed indifferente l'oggetto che si vuole rubare.

9. Non augurar loro alcun male. Dio per tale delitto puni Assalonne figlio di Davide con una morte terribile (2 lib. dei Re XVIII, 15.)

10. Abbiate grande cura di essi nelle loro malattie, sollevateli per quanto si può e procurate che loro siano amministrati per tempo i santi Sacramenti.

11. Guardatevi bene dal contrarre matrimonio oppure far promessa di contrarlo senza il consenso dei genitori. Iddio non benedice i matrimonii che si contraggono altrimenti.

12. Non credere che il matrimonio dei figli li renda esenti dall'obbligo di onorare, amare, soccorrere ed obbedire i propri genitori, che anzi vi sono ancor più strettamente tenuti: altrimenti Dio permetterebbe che essi ricevano un giorno dai loro figli quelli stessi trattamenti che usarono essi col padre e colla madre. {38 [38]}

 

 

II. Verso i fratelli, le sorelle e le altre persone della famiglia.

 

1. Devesi vivere in pace coi fratelli e colle sorelle, usar verso di loro dolcezza e deferenza, principalmente se siano maggiori; amarli tutti teneramente scusando i loro difetti e sforzandosi di superare anche in virtù ed in saviezza coloro che vi sorpassano in età.

2. Non percuotere od ingiuriare i fratelli e le sorelle, nè mai provocar contro di loro la collera del padre o della madre per ispirito d'invidia, d'odio o di gelosia.

3. Ove però le mancanze loro siano gravi e non se ne vogliano correggere, in tal caso è stretto dovere di avvertirne i genitori o chi fa le veci loro.

4. Non dormire nel medesimo letto, ed ove ciò sia possibile, nemmeno nella medesima camera in cui dormono le sorelle od altre prossime parenti, siano pure esse ancora in tenera età, poichè non è lecito, sotto pena di grave peccato, esporsi ad una pericolosa occasione e ad un rischio cosi evidente di perder l'anima. Conviene prendere le opportune misure e precauzioni a questo proposito, quando si fanno partite di campagna. {39 [39]}

5. Usate sempre molta carità e dolcezza verso i domestici: non mai offenderli con parole od altri menti: non sopraccaricarli di lavoro, ma incoraggiarli coll'esempio, facendo anch'essi qualche cosa, per quanto il consentano le convenienze.

6. Non avere alcuna famigliarità colle donne di servizio, e non permettersi veruna libertà a loro riguardo.

7. Impedite anche la troppa famigliarità fra le persone di servizio di diverso sesso, ed ove abbiate osservato qualche cosa che possa condurre al disordine avvertitene tosto i parenti.

 

 

III. Verso le persone estranee alla famiglia.

 

1. Conviene onorare il Parroco, stimarlo, ascoltare gli avvertimenti, approfittarne ed avere piena confidenza in lui.

2. Rispettate anche gli altri Ecclesiastici e Religiosi, siccome persone consacrate a Dio e Ministri di Gesù Cristo, il quale reputa fatto a se stesso il disprezzo fatto ai suoi ministri.

3. Non parlar male della loro condotta qualunque essa sia, lasciando a Dio ed ai loro superiori il diritto di osservarla e regolarla. {40 [40]}

4. Amate i parenti ancorchè siano di bassa condizione, ed incontrandoli, salutateli.

5. Siate umili verso tutti, principalmente verso le persone di età matura, rispettate ed ascoltate volentieri i loro consigli e non mai prenderli in cattiva parte o farsene beffe.

6. Non altercare coi compagni, nè con chicchessia, e soprattutto non venirne mai nè alle mani, nè agli insulti.

7. Schivate la compagnia dei libertini, e nulla aver che fare con essi.

8. Fuggite la famigliarità con persone di altro sesso, comunque esse paiano savie: non permettete mai verso di loro la minima libertà che offenda per poco la modestia od il pudore.

9. Non rimaner mai solo con una donna principalmente in luogo che non sia esposto alla vista degli altri.

10. Non intraprendere viaggi con persone di sesso diverso: non accompagnarvi con esse per recarvi alle feste dei villaggi vicini, ai balli o ad altre pericolose occasioni. {41 [41]}

 

 

IV. Della condotta particolare dei giovani.

 

1. Voi, o giovani, dovete dedicarvi per tempo al servizio di Dio, poichè non avvi età in cui sia lecito dispensarci dal servir a Lui, e la gioventù a lui appartiene non meno che tutte le altre età, anzi egli la vuole e la gradisce in un modo tutto particolare, siccome quella che è la primizia di tutta la vita.

2. Non ommettete mai di pregare Dio, stando in ginocchio la mattina e la sera; assistete con divozione alla Messa tutta intiera la Domenica e le altre feste, intervenite alle Istruzioni ed ai Vespri, ed accostatevi sovente ai Sacramenti della Confessione e Comunione.

3. Nella più giovane età andate a scuola di buon animo, applicatevi agli studii, che vi sono prescritti, con gran desiderio di imparare e far profitto: ma con particolare applicazione attendete alle Istruzioni, che riguardano la Religione ed il Catechismo, studiandolo ed assistendovi con molta attenzione e grande modestia.

4. Non state mai in ozio, ma siate amanti del lavoro, non solo per contribuire al ben essere della famiglia, ma ancora per ischivare {42 [42]} molti peccati a cui la pigrizia e l'ozio espongono, come lo Spirilo Santo ci avvisa con queste parole: «L'ozio è maestro di molta malizia.» (Eccl. XXXIII.)

5. Abbiate un grande orrore al peccato contrario alla purità; evitatene con grande studio tutte le occasioni, scacciatene prontamente ogni cattivo pensiero, non fermatevi un solo momento a pensare o rimirare cosa contraria alla castità ed alla morigeratezza, ricordandovi anche nei luoghi i più nascosti che Dio è presente, che Egli vede tutte le azioni, e penetra i più segreti pensieri del nostro cuore.

6. Non pronunziar parole o cantare canzoni disoneste: astenetevi da ogni maledizione, ingiuria, giuramento, maldicenza o cattiva parola, e fin dalla più leggiera menzogna; infine ricordatevi di ciò che dice l'Apostolo S. Giacomo: che la lingua è un mondo di iniquità, e che ella è piena di mortale veleno.

7. Fuggite l'intemperanza e l'ubbriachezza, che è un vizio vergognoso ed indegno non solo di un cristiano, ma di qualunque persona onorata, e per conseguenza non frequentare le bettole od altri somiglianti luoghi di corruzione che sì facilmente {43 [43]} seducono la gioventù: ove inoltre soventi volte sorgono questioni che per lo più conducono a funesti accidenti.

8. Non leggere mai libri, giornali od altre stampe contrarie alla religione, o ai buoni costumi; nella scelta delle letture dipendete intieramente dal consiglio del vostro confessore o di altre persone capaci di dirigervi in una materia così pericolosa.

9. Siate modesti e riservati nella vostra condotta; astenetevi da tutto ciò che può condurre al libertinaggio, e da tutte quelle vanità che guidano la gioventù all'amor proprio, all'ambizione, alla superbia.

10. Non andar vagando per le vie, soprattutto la notte, poichè oltre i gravi pericoli a cui vi esporreste, ciò potrebbe dar a sospettare che abbiate qualche sinistro progetto.

11. Fuggite la compagnia dei maldicenti e dei libertini, state lontano dai balli, dai teatri e da simili spettacoli; tutte queste cose sono molto pericolose, principalmente alla gioventù, e sono occasione a perdere ben presto l'innocenza e la grazia di Dio: abbiamo abbastanza entro di noi stessi gli stimoli al male, senza cercarne al di fuori. {44 [44]}

12. State in chiesa con grande modestia e raccoglimento, non mai darvi appuntamenti, non volgere gli sguardi curiosi verso le persone di sesso diverso, non sorridere nè far cenni o parlare con esse.

13. Astenetevi dai giuochi d'azzardo, come le carte, i dadi ed altri somiglianti: nei giorni di festa non impiegare

mai le ore dei vespri, della predica o dell'uffizio divino in vani divertimenti, in visite od in viaggi.

14. In tempo di carnevale guardatevi ben dal lasciarvi travolgere dal torrente della licenza e della scostumatezza: non maschere, non travestimenti, nè intervento a radunanze notturne.

15. Essendo in campagna, lavorando, od andando a caccia, abbiate gran cura di non mai recar danno ad alcuno, e di non guastare in qualsiasi modo i raccolti, i prati, le vigne o le frutta.

16. Nel lavoro, se le cose non riescono secondo il vostro desiderio, guardatevi bene dal mandar maledizioni al vostro stesso lavoro, o ad altra cosa, non lasciarvi trasportare dalla collera ad atti violenti contro i compagni del lavoro e nemmeno contro le bestie che vi appartengono. {45 [45]}

17. Se mai vi trovate ad un'età in cui le vostre convenienze vogliano che voi prendiate moglie, dovete guardarvi dal lasciarvi indurre o dal libertinaggio o da qualche disordine. Nella scelta della sposa abbiate di mira piuttosto la virtù ed il buon costume, che i beni di fortuna ed altri temporali riguardi: raccomandate la buona riuscita di questo affare a Dio; confessatevi e comunicatevi a tal fine; consultate persone virtuose, prudenti e disinteressate; e frattanto conservate il più riservato contegno, istruendovi delle disposizioni che a ricevere il sacramento del matrimonio si ricercano.

 

 

Avvisi particolari alle persone di servizio.

 

            Oltre i doveri qui sopra descritti i quali li riguardano, anche voi dovete ancora osservare questi ricordi speciali:

1. Siate sottomessi e fedeli ai vostri padroni e padrone.

2. Lavorate volentieri ed impiegate bene il tempo nel modo in cui siete obbligati.

3. Nel prendere servizio presso di un padrone ponete per prima condizione che vi doni tempo di compiere i doveri di buon {46 [46]} cristiano, soprattutto di poter santificare i giorni festivi.

4. Preferite di servire presso a pie e religiose famiglie, piuttosto che in altre che tali non siano, quando anche il salario sia minore, ma non mai prendere servizio in casa di persone eretiche o scostumate.

5. Sotto qualsiasi pretesto nulla togliere al padrone od alla padrona. Guai ai servi che cominciano a rubare!

6. Non mai sparlare dei padroni; guardatevi dal palesare i loro difetti, o dal rivelare ad estranei i secreti di casa.

7. Vivete in pace coi ragazzi di casa, e, nelle cose in cui si può, essere con loro condiscendenti.

8. Non aver famigliarità colle donne di servizio per non dar nemanco occasione al più piccolo sospetto. {47 [47]}

 

 

Avvisi del Bbeato Sebastiano Valfrè in due lettere scrìtte a due madri di famiglia.

 

 

Lettera prima.

 

            Ecco un breve ristretto dell'impiego del tempo, in poco di carta, non in titolo di avarizia, ma bensì per valermi del tempo, e delle comodità che mi trovo di scrivere, prima che giunga la mezzanotte.

1. Svegliata la mattina, il primo pensiero sia a Dio col ringraziarlo, offerirsi, riverirlo e dedicare tutta la giornata ad onor suo: potrà di quando in quando andar rinnovando la sua intenzione, indirizzando ad onor di Dio pensieri, parole ed opere.

2. Se potesse meditare per un quarto d'ora qualche cosa della passione del Signore od altra cosa di suo profitto sarebbe bene; ma almeno procuri di reggere un punto della meditazione o nel {48 [48]} Canale, o nello Spinola o in altro simil libro.

3. Se può, senta Messa ogni giorno, se non può, pazienza, almeno ne abbia il desiderio.

4. Al dopo pranzo potrà fare una breve, ma attenta lezione spirituale in quel libro che le sarà più giovevole, come la Filotea, la Dottrina cristiana, e finito il libro, se le giova, ripigliarlo da capo, o leggerne altro per suo avanzamento, come sarebbe il Kempis, dell'imitazione di Gesù Cristo.

5. Alla sera un poco di esame di coscienza breve sì, ma efficace, od in ginocchio, od in altro modo come potrà, con vero dolore e proponimento.

6. Fra la giornata sarà bene che si addestri alle orazioni giaculatorie, quali sono brevi, ma fruttuose, ed aiutano a tenero il cuore unito a Dio fra disturbi ed occupazioni, e le gioverà molto far atti di contrizione, di ringraziamento, di offerta a Dio, di fede, di speranza, di amor di Dio.

7. Procuri di accomodarsi alla volontà di Dio nella varietà degli accidenti che occorrono, e nelle contrarietà sappia tenere il cuore rassegnato al Divin piacimento.

8. Non le ricordo la gran modestia che {49 [49]} deve spiccare da per tutto, perchè suppongo che le sia sempre stata a cuore; procuri sempre di segnalarsi in quella.

9. A tavola il fare qualche piccola mortificazione, quando non fosse che di un boccone, le potrà molto e molto giovare all'anima ed al corpo.

10. La frequenza dei Sacramenti le deve molto premere, ma quale debba essere, se l'intenda col suo Confessore.

11. Ma quello che preme, si è che sappia attemprare le sue divozioni in modo che non le impediscano quelle funzioni portate dall'obbligo di madre di famiglia.

12. Se sapesse trovar tempo una volta al mese di fare un poco di ritiratezza, almeno per una mattina o un dopo pranzo, ne starebbe con vantaggio la sua anima, in ciò mi rimetto a quanto dirà il suo Confessore.

13. La divozione alla Passione di nostro Signor Gesù Cristo, alla Santissima Vergine Madre, ai suoi Avvocati, all'Angelo Custode, le stia molto a cuore, nè si scordi delle anime del Purgatorio indirizzando a suffragio delle medesime qualche elemosina, che ella andrà facendo ai poveri secondo che potrà, e procuri sempre di tenere in {50 [50]} pace la casa, come suppongo che faccia, e segnali la sua pietà con l'intiera osservanza dei divini Comandamenti, preghi per me, che sono.

            Torino li 29 marzo 1697.

U.mo P.te

SEBASTIANO VALFRÈ

 

 

Lettera seconda. Ordine di vita

 

1. Sarà diligente a levarsi, dopo di aver preso il dovuto riposo, e speditamene vestirsi.

2. Farà un poco dì orazione mentale ogni mattina, almeno per un quarto d'ora, un poco d'orazione vocale.

3. Un poco di lezione spirituale ogni giorno.

4. Un po' d' esame di coscienza alla sera.

5. Faticherà in filare, in cucire od altro, secondo la sua condizione.

6. Sarà obbediente a quelli che sono superiori nella famiglia.

7. Darà buon esempio di sè, e massime di modestia, di purità, di pazienza, ecc., parlerà poco, e quel poco sarà con li dovuti riguardi. {51 [51]}

8. Frequenterà, almeno una volta la settimana, li Sacramenti sino a nuovo avviso.

9. Andrà sempre con sincerità nelle confessioni.

10. Avrà divozione alle piaghe del Crocifisso, alla Santissima Vergine, a S. Giuseppe, alle Anime del Purgatorio, all'Angelo Custode.

11. Prenderà, secondo i bisogni, li salutevoli avvisi del confessore, leggerà qualche volta le sue risoluzioni scritte per andarle praticando.

12. Pregherà per tutti li bisogni del paese, per li benefattori e per tutti quelli i quali si raccomanderanno alle sue orazioni.

13. Porterà singolar rispetto a Dio presente da per tutto, sovente farà orazioni giaculatorie.

14. Il vestire sarà senza vanità.

15. Si contenterà nelle sue divozioni di regolarsi in modo, che non trascuri mai il governo di sua casa acciocchè si mantenga la carità fra domestici, e però potrà tenere il tenore seguente. Sul principio della mattina ringraziar Dio dei benefizii ricevuti per sè, e per tutta la casa.

16. Gli offrirà se stessa, suoi parenti, {52 [52]} domestici, marito, figliuoli, ma con un gran cuore.

17. Gli chiederà grazia d'impiegar bene la giornata a gloria di Sua Divina Maestà e profitto suo spirituale.

18. Gli chiederà perdono cordiale d'ogni mancamento stato commesso in qualsivoglia tempo.

19. Farà un atto di amore di Dio con la maggiore divozione che saprà, e gli protesterà di voler tenere il suo cuore preparato a far quanto le piacerà con la dovuta conformità al suo divino volere.

20. Si dedicherà per serva di Maria Vergine, si raccomanderà al suo Angelo Custode, alli suoi santi avvocati, e si ricorderà delle povere anime del Purgatorio.

21. Raccomanderà a Dio tutti li suoi affari, e quelli che deve raccomandare in qualsivoglia modo, e potrebbe conchiudere il tutto con dire il Pater, l'Ave Maria, il Credo, l'Angele Dei, ì Comandamenti di Dio con le litanie della Madonna ed il Deprofundis impiegando un mezzo quarto o un quarto d'ora in simil esercizio, e se avesse tal premura di qualche affare, sì che prima di uscir di casa non potesse far il suddetto esercizio, alzi il cuore a Dio e {53 [53]} dica: Signore, giacchè ho un affare che mi disturba la mia solila divozione, vi offerisco tulto intiero il mio cuore.

22. Se può sentire messa' ogni giorno, bene, se non può, almeno ne abbia il buon desiderio, e senta poi con maggior applicazione quella della festa.

23. Si assuefaccia nelle sue faccende d'offeririe a Dio sovente, dicendo: Signore, vi offerisco il mio filare, il mio cucire, la cura della famiglia, l'apparecchiare le vivande, lo scopare delle stanze, tutto a gloria di Dio.

24. Si ricordi di servir Dio con un cuor grande, e se qualche scrupolo le desse fastidio, lo strapazzi e gli faccia contro, risoluta di servir Dio con un animo franco, leale e sincero.

25. Se avrà qualche afflizione non faccia come alcuni che la vanno dicendo a molte persone; la raccomandi a Dio, la confidi a chi deve per aver consiglio o sollievo e non più.

26. Abbia cura dei poveri e loro faccia quelle limosine che le detterà la sua carita, ma con licenza del suo marito, acciocchè il tutto passi con la dovuta intelligenza. {54 [54]}

27. Legga volentieri qualche libro divoto, ma non di quelli che trattano di rigori, bensì di quelli che insegnano a servire Dio con amor santo e confidenza cordiale.

28. Potrebbe farsi famigliare la Filotea di S. Francesco di Sales e la vita di S. Filippo.

29. Per la frequenza dei Sacramenti mi rimetto a quello che dirà il suo direttore, quale credo gliela concederà tre volle in circa il mese; si assuefaccia ad esser breve nel confessarsi, non tralasciando mai cosa alcuna necessaria. Ommetta però quelle cose che, sebbene siano buone, non sono però necessarie per la confessione; e se avrà da conferire qualche cosa di suo profitto al Confessore, lo faccia nel confessionale, avanti o dopo la confessione, affinchè nella confessione non abbia da dire che li suoi peccati.

30. Alla sera poi faccia un poco d'esame di coscienza pel tempo di due Miserere: e dopo aver ringraziato il Signore, dopo di avergli chiamato perdono con varii altri atti divoti, prenda l'acqua benedetta, e vada a prendere il necessario riposo. Preghi anche per me che sono

Torino, 28 ottobre 1651

U.mo P.te

SEBASTIANO VALFRÈ. {55 [55]}

Avvertimenti importanti alle ragazze intorno ai loro particolari doveri

 

 

I. Verso i loro genitori.

 

1. Onorate grandemente il vostro padre e la vostra madre e gli altri vostri superiori pensando che essi rappresentano Iddio nella famiglia: abbiate vivi sentimenti d'affetto per loro, cercando tutte le occasioni per darne prova.

2. Non disprezzarli mai qualunque sia in loro difetto di corpo o d'ingegno, sian pure essi poveri vecchi od infermi: se sono soggetti a qualche vizio, chiedetene a Dio la conversione e non parlar mai dei loro difetti nè in famiglia nè fuori; siate memori della terribile maledizione che Dio lanciò contro Cam perchè aveva deriso il suo padre.

3. Non contendere con essi, non rispondere con alterigia, ma tacere assolutamente quando anche si creda di aver ragione, poichè si cessa d'aver ragione dal momento che si contende con essi.

4. Salutateli e loro parlate sempre con {56 [56]} grande rispetto, poichè Dio lo comanda e minaccia la sua maledizione a chi manca a questo dovere.

5. Obbedite loro prontamente ed in tutto, purchè non siavi offesa di Dio; nè mai mormorare contro ai loro comandi, ricordando l'esempio che Gesù Cristo ha dato coll'obbedire alla Santa Vergine ed a San Giuseppe, siccome l'evangelista San Luca attesta.

6. Pregate per essi tutti i giorni, la mattina e la sera, e soprattutto raccomandateli caldamente a Dio quando fate la santa comunione ed ogniqualvolta si pratica qualche particolare atto di devozione.

7. Guardatevi dal sottrarre alcuna cosa al padre od alla madre, sia per comperare abiti ed ornamenti, sia per divertirvi, nemmeno per donare ad altri, e non permettere che si faccia la più piccola sottrazione di danaro dai fratelli, dalle sorelle o dalle persone di servizio.

8. Non desiderare la morte dei genitori per essere liberi e sciolti dalla ubbidienza dovuta, o per godere i loro beni. Iddio punì per un tale delitto con una morte funesta e prematura Assalonne figlio di Davidde. {57 [57]}

9. Abbiate gran cura de' vostri genitori nella loro vecchiaia, sollevandoli, per quanto si può, nelle loro malattie, ed avendo cura che ricevano per tempo i santi sacramenti.

10. Non prendere verun impegno pel matrimonio senza il consenso del padre e della madre. Dio non benedice mai le nozze che si contraggono altrimenti.

 

 

II. Doveri verso i fratelli, le sorelle e gli altri parenti.

 

1. Vivete in pace co' fratelli e colle sorelle: scusate volentieri i loro difetti e rispettateli, tanto più quelli o quelle che siano maggiori di età, e quanto agli altri badino di superarli nella virtù e nella saviezza dacchè li superano nell'età.

2. Non percuotere od ingiuriare i fratelli o le sorelle, nè promuovere la collera dei genitori verso di loro per spirito di gelosia, di odio o di antipatia.

3. Avvertite però i genitori delle mancanze dei fratelli e delle sorelle, quando tali colpe siano gravi, e non sembrino volersene emendare.

4. Non dormire nello stesso letto, e nemmeno nella stessa camera coi fratelli od {58 [58]} altri parenti, benchè molto giovani, poichè ciò è contrario alla modestia ed espone a gravi pericoli.

5. Conservate uno spirito di carità e di dolcezza verso le persone di servizio, non maltrattarle con parole e non sopraccaricarle di lavoro.

6. Non permettete mai che le persone di servizio prendano verso di voi la minima libertà, o si rendano troppo famigliari: ove ciò accadesse, avvertite tosto i genitori.

7. Impedite eziandio la troppa famigliarità fra i servitori di diverso sesso, ed ove osservate cosa che possa far temere di qualche disordine pell'avvenire, non mancate di prontamente darne avviso ai parenti.

8. Se riconoscerete che le donne di servizio sembrino inclinate al male, non dormite insieme con esse, ma datene tosto avviso ai parenti affinchè le allontanino dalla casa.

 

 

III. Doveri verso le persone estranee alla famiglia.

 

1. Rispettate il parroco e gli ecclesiastici come persone consacrate a Dio e ministri di Gesù Cristo, rivolgetevi con confidenza {59 [59]} ad essi, sia per ricevere sacramenti sia per udire istruzioni ed avvisi salutari.

2. Non parlar male della loro condotta sotto qualunque rapporto, lasciando a Dio ed ai loro superiori il diritto di osservarla e regolarla.

3. Onorate i vostri parenti e congiunti, ed incontrandoli salutateli, senza vergognarvi di essi, comunque fossero poveri difettosi.

4. Mostratevi uniti e sottomessi, principalmente verso le persone provette, rispettandole ed ascoltando di buon animo i loro consigli, senza prenderli mai in mala parte, e molto meno farsene beffe.

5. Trattate le vostre compagne con dolcezza e carità, non contendere con esse, nè con chicchessia, e soprattutto guardatevi dal percuoterle od insultarle.

6. Non abbiate alcuna relazione con ragazze o donne scostumate ed evitate assolutamente la loro compagnia.

7. Non avere alcuna famigliarità con persone di altro sesso per quanto savie esse appariscano, non rimanervi sole con esse sotto qualsiasi pretesto: non intraprender con esse pellegrinaggi, nè recarvi in loro compagnia alle feste dei vicini villaggi, non {60 [60]} trattenervi nemmeno a lavorar con loro, e non lasciarvi mai metter le mani addosso neppure per ischerzo, non temendo in tal caso di dispiacere loro, non badando ad alcun umano rispetto. E su questo punto richiedesi una grande delicatezza di coscienza.

 

 

IV. Loro condotta personale particolare.

 

1. Dovete essere esattissime nel recitare le vostre orazioni in ginòcchio la mattina e la sera, assistere ai divini uffizi con pietà e modestia: frequentare i sacramenti a norma dei suggerimenti del confessore che vi sarete scelto e che non cangerete senza necessità.

1. Dovete attendere di buon animo a qualche onesto lavoro od occupazione, non solo per contribuire al benessere della famiglia, ma eziandio per evitare la perdita del tempo e le funeste conseguenze dell'ozio.

2. Dimostrate in ogni occasione una grande modestia ed un gran ritegno, avendo sempre le braccia ed il petto coperti, ed evitando ogni sorta di leggerezza nelle parole, negli sguardi e nelle azioni.

3. Evitate le vanità nelle acconciature {61 [61]} della casa e negli abiti: non siano questi di stoffe di troppo gran prezzo. Non datevi fastidio nel seguir le mode, ma siate persuase che il pudore e la modestia sono il più bello ornamento del vostro sesso, e ciò che meglio si conviene nelle vergini cristiane.

4. Abbiate grande cura per custodire la castità, evitando tutte le occasioni che potrebbero farvi la più piccola macchia, fino i pensieri che possano, benchè leggermente, offendere il pudore del vostro cuore: procurate con tutta la diligenza possibile di cacciarli, rivolgendo prontamente il pensiero ed il cuore a Dio, domandandogli con istanza la sua protezione ed il timore dei suoi giudizi: ricorrete anche alla Santa Vergine ed all'Angelo Custode.

5. Nell'età ancor tenera andate volentieri a scuola, non solo per imparare a leggere e scrivere, ma assai più per imparare le verità e le massime della religione e della vita cristiana, assistendovi con grande modestia, e non ischerzar mai coi ragazzi che potrebbero trovarvisi.

6. In tutti i giorni della vostra vita abbiate Iddio nella mente e nel cuore, temete di offenderlo, e domandategli ognora il soccorso {62 [62]} della sua grazia, per non acconsentire mai a verun peccato. Abbiate gran cura di osservare esattamente i suoi comandamenti, e quelli della Santa Chiesa.

7. State in guardia contro i pensieri della stima di voi stesse, non tener alcun discorso, nè dire alcuna parola, che sia suggerita dalla vanità, poichè la superbia è la sorgente di tutti i peccati, nello stesso modo che senza l'umiltà tutte le altre virtù e segnatamente la castità ed il pudore non si possono conservare.

8. Nella vostra condotta e soprattutto nei vostri discorsi osservate una grande riservatezza; non maldicenza, nè detrazioni, non gelosia, nè avversione per chichessia: ma molta carità ed onestà. Siate sempre verso gli altri come vorreste che gli altri fossero verso di voi.

9. Benedite Iddio in ogni stato ed in ogni tempo: se Dio permette che siamo poveri, benediciamolo, nella nostra povertà: saremo abbastanza ricchi se temiamo Dio, se stiamo lontani dal peccato, e se ci studiamo di essere ricchi di virtù e di opere buone.

10. Prendete consiglio da qualche prudente ed illuminata persona, quando avrete delle pene, dei dubbi o delle difficoltà intorno {63 [63]} alla vostra coscienza od alla salute dell'anima.

11. Ricevete con docilità e riconoscenza i savi avvertimenti che vi saranno dati, e metteteli fedelmente in pratica.

12. Abbiate compassione pei poveri e per tutte le persone che soffrono.

13. Non essere bramose di vedere o di essere vedute: non accorrere ai balli od alle altre adunanze mondane: non prender diletto nello intrattenersi coi garzoni. Rammentate che voi avete obbligo preciso di schivare qualunque cosa la quale possa dare il minimo scandalo.

14. Abbiate in orrore tutte le canzoni che offendono, sia pur leggiermente, l'onestà ed il pudore: non prender piacere ad ascoltarle, anzi impeditele quando si può. Abbiate una eguale avversione per le parole a doppio significato e che hanno un senso disonèsto: perchè coprono un veleno nascosto e perciò sono tanto più da temersi.

15. Accorrete volentieri alle riunioni di pietà che si fanno nella chiesa le domeniche e le feste, e colla attenzione e modestia siate di edificazione alle compagne.

16. Nelle chiese non cercar di preferenza {64 [64]} di prender posto dove siate più esposte ad essere vedute, schivate piuttosto e non mai volgere gli sguardi ai giovani: molto meno poi sorridere o parlar loro.

 

 

Avvisi speciali per le donne di servizio

 

            Oltre i doveri sopra specificati, i quali riguardano tutte le zitelle, voi dovete ancora aver cura dei seguenti avvisi.

1. Siate sottomesse e fedeli ai vostri padroni e padrone.

2. Lavorate con zelo ed impiegate utilmente il tempo senza mai rimanere oziose.

3. Preferite di prestar servizio in casa di persone dabbene anzichè in altre case, quando anche sia minore il salario, e mai per nessun motivo presso eretici o gente di cattiva vita o la cui condotta sia poco cristiana, o dove non possiate adempire i doveri di buon cristiano.

4. Non prender mai cosa alcuna o danaro al padrone, nè per sè, nè a titolo {65 [65]} di compenso, credendo i vostri servizi non abbastanza pagati, nè per dare ad altre persone, neppure per fare limosina, ad eccezione che ne abbiate speciale permesso.

5. Studiate di vivere in pace coi ragazzi di casa e loro cedete ogni qual volta la ragione il consenta.

6. Non aver famigliarità coi servitori e schivare quanto si può di star con essi, principalmente da solo a solo.

7. Abbiate cura che nulla si guasti o si smarrisca nella casa per cagione o negligenza vostra.

8. Tanto le donne di servizio che le altre ragazze devono di tempo in tempo leggere, o non sapendo, pregar qualcheduno a leggere loro la presente istruzione, ed esaminarsi intorno agli avvertimenti che le riguardano, principalmente quando si preparano alla confessione.

 

 

FINE {66 [66]}

 

 

Con approvazione della Revisione Ecclesiastica. {67 [67]} {68 [68]}

 

 

Indice

 

Al Lettore

Pag. 3

Avvisi generali ai fedeli Cristiani

 5

Avvisi generali ad un padre famiglia del B. Sebastiano Valfrè

 8

 

 

Avvisi particolari pei capi di famiglia, ricavati dalla Sacra Scrittura e dai Ss. Padri.

I. Doveri verso la moglie

 22

II. Doveri verso i figliuoli

 24

III. Doveri verso i servi

 27

IV. Governo della casa

 29

V. Condotta pubblica nel paese

 30

VI. Condotta privata

 32 {69 [69]}

 

 

Ricordi generali di S. Filippo Neri alla gioventù

Pag. 34

 

 

Avvisi importanti ai giovani intorno ai loro particolari doveri.

 

I. Doveri dei giovani verso i loro genitori

 36

II. Verso i fratelli, le sorelle e le altre persone della famiglia

 39

III. Verso le persone estranee alla famiglia

 40

IV. Della condotta particolare dei giovani

 42

Avvisi particolari alle persone di servizio

 46

 

 

Avvisi del B. Sebastiano Valfrè in due lettere scritte a due madri di famiglia.

 

 

Lettera prima

 48

Lettera seconda. - Ordine di vita.

 51 {70 [70]}

 

 

Avvertimenti importanti alle ragazze intorno ai loro particolari doveri.

 

I. Verso i loro genitori

Pag. 56

II. Doveri verso i fratelli, le sorelle e gli altri parenti

 58

III. Doveri verso le persone estranee alla famiglia

 59

IV. Loro condotta personale particolare

 61

Avvisi speciali per le donne di servizio

 65 {71 [71]} {72 [72]}

 




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