don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html |
A009000035 |
Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani. |
don bosco-biografia del giovane mazzarello giuseppe.html |
A012000004 |
Alcune volte la comitiva si fermava, e preso il buon prete, che voleva pur dire non facessero, lo sollevava in alto, e a volere o non volere lo portavano in trionfo, come gli antichi Romani portavano sugli scudi i loro imperatori. |
don bosco-breve ragguaglio.html |
A021000057 |
{24 [116]} Entrava poi a ragionare del dono toccando di volo, come gli antichi Romani usavano incoronare di quercia quei che con qualche azione eroica si erano segnalati nel porgere aiuto o scampo a' concittadini, e mostrava come Pio IX regalandoti di quella corona mirava ad incoronare la fortezza da loro spiegata, vedessero di tenerla in sommo pregio, di valersene onde pigliare animo in ogni sorta di combattimenti che loro toccasse di sostenere per la causa di Dio rimirando la crocetta che portava appesa ricordassero come solamente il patire con Cristo apre la via alla gloria da lui meritataci. |
don bosco-conversazioni.html |
A035000216 |
Mi ricordo d'aver ciò letto degli antichi Romani, dei Greci e di altri popoli, ma questo non è confessione. |
don bosco-conversione di una valdese.html |
A036000090 |
La successione dei Romani Pontefici nel governo della Chiesa è un fatto così provato dalla storia, che gli scrittori {21 [279]} cattolici, protestanti, e gli stessi valdesi non fanno alcuna difficoltà di ammetterlo. |
don bosco-dialogi intorno all-istituzione dal giubileo.html |
A047000008 |
È certamente noto e manifesto a tutti, ma specialmente a voi, venerabili confratelli, con quanta cura e con quale pastorale vigilanza i Romani Pontefici, Nostri Predecessori, adempiendo l'incarico loro affidato dallo stesso Gesù Cristo Signor Nostro, nella persona del Beatissimo Pietro, principe degli Apostoli, non abbiano mai trascurato il dovere di pascere gli agnelli e le pecorelle, di nutrire assiduamente tutto il gregge del Signore, imbeverlo di sane dottrine, e rimuoverlo dai pascoli avvelenati. |
A047000034 |
Questa Indulgenza si dice anche straordinaria per le grandi facoltà che i romani Pontefici in queste occasioni incedono ai confessori. |
A047000081 |
Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, ma invece dell' obbligazione di recarsi a Roma, sogliono imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che vogliono fare il santo Giubileo. |
don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html |
A049000169 |
dei Romani, è praticato eziandio presso agli Indiani, ai Chinesi, agli Americani. |
don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html |
A058000082 |
Discende poi come una legittima conseguenza della or ora citata Costituzione Benedettina ciò, che nel Decreto della S. Congregazione " Super statu Regularium Romani " Pontifices dei 25 Gennaio 1848 viene prescritto sotto il numero II, che cioè agli Ordinarii non è mai libero di negare le Lettere Testimoniali ai Postulanti l'ingresso in qualunque Ordine anche di voti semplici. |
don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html |
A059000007 |
In questo tempo l'abate Mastai unito coll'abate Muri fece fiorire uno de'più poveri ospizi romani detto Tata Gioanni, dal nome di un capomastro che l'aveva fondato in favore dei muratori poveri e malati. |
A059000231 |
Cotesto quartiere del resto assai squallido e malsano è poco frequentato dai Romani, e volentieri si vorrebbe non avere alcuna comunicazione con loro che vi dimorano. |
A059000270 |
Non ripeterò la lunga descrizione consacratagli dal foglio ufficiale; aggiungerò {131 [181]} soltanto che giovedì tre ottobre soliti a passarsi dai cittadini romani e, secondo un lor costume tradizionale, in divertimenti d'ogni genere, Pio IX suole impiegarli nella visita agl'infermi, o a consolare colla sua presenza le divote claustrali impedite dalla clausura a potervi partecipare. |
A059000329 |
Un giorno il popolo va, giusta il costume, sotto i balconi del Quirinale chiedendo la benedizione: se non che un grido sinistro echeggia in mezzo a quel popolo fedele e fermò le parole di benedizione sulle labbra del Santo Padre «Non più preti agli affari!» Pio IX, tutto rattristato e lasciando cader la mano, che avea già alzata per benedire, disse: «Primachè la benedizione del cielo scenda sopra di voi, sugli stati Romani, su tutta l'Italia, {162 [212]} io vi raccomando 1'unione, la concordia, e desidero che le vostre domande non siano minimamente ostili alla Santa Sede. |
A059000338 |
Ed ecco che sopra la prigione di s. Pietro il suo ducencinquantottesimo successore ha parlato ai Romani avendo in prospetto le ruine del Foro e del Colosseo! Quale tribuna!. |
A059000406 |
Le due reliquie colle loro autentiche sono riposte fra le stesse pareti della coperta d'oro di uno spessore considerevole, mediante un cerchio di pietre preziose, e la stessa coperta è lavorata con quella finita grazia e raffinatezza particolare alla oreficeria sacra quale esce dalle mani degli artisti romani. |
A059000570 |
«Il Santo Padre ad onta delle sue ristrettezze, ha spedito in Ispagna una somma di due mila scudi romani per aiutare le vittime delle ultime inondazioni. |
A059000578 |
Ai danneggiati dell'incendio di Dimogos donò 5000 franchi, {268 [318]} a quelli di Cracovia 1000, a quelli di Magonza 500 scudi romani, a quelli di Camerata 300, a quelli di Borgo a Villa Fugana 1000, a quelli di Torino 2000 franchi, a quelli di Calazza nel Novarese 1000, per le vittime del terremoto di Mendoza in America 500 scudi romani. |
A059000703 |
Quella stampa veramente da trivio, che è conosciuta sotto i nomi di moderata e fremente, ha scagliati improperii ed invettive contro il pacifico del Vaticano, accusandolo d'avarizia e durezza di cuore, a proposito del flagello toccato non ha guari ai romani, vo'dire l'innondazione del Tevere. |
A059000704 |
Che in un'innondazione di non molta gravità diede 2066 scudi ai Romani, 500 ai Bolognesi, 1700 mandò a Vasso, 2000 a varii comuni delle Marche, 5000 lire a Ferrara, altrettante a Firenze; mandò sussidii a Savona, alla Valle di Po, ai Lombardo-Veneti; 6000 fiorini in Ungheria, 12000 lire in Francia, 10000 in Olanda. |
A059000711 |
Discorreremo un poco distintamente i fatti dell'alluvione del Tevere, raccogliendo le notizie dei più sensati diari romani. |
don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html |
A061000145 |
Seguitando la consuetudine dei Romani Pontefici Nostri Predecessori, Noi siamo soliti, secondo il bisogno e l'opportunità, arricchire di particolari favori e privilegi le Società dei fedeli, dirette all'esercizio di opere di cristiana pietà e carità. |
A061000165 |
Sanctitas porro Sua, referente subscripto Sacrorum Rituum Congregationis Secretario, de speciali gratia ita precibus benigne annuere dignata est, ut, retento Officio et Missa die xxil'Maii sub ritu Titularibus competenti, posteriori aliqua die, non tamen ultra mensem Iulii, in qua non occurrat aliquod ipsius Deiparae Festum, nec Duplex Primae aut Secundae Classis, Vigilia vel Octava privilegiata, in supradicta Ecclesia Missae omnes celebrari valeant propriae ut in Appendice Missalis Romani die XXIV Maii; haud tamen omissa Parochiali vel Conventuali Missa Officio diei respondente si et quatenus illius celebrandae onus adsit: servatis Rubricis, ac praesenti Decreto exhibito ante executionem suam in Cancellaria Curiae Ecclesiasticae Taurinensis. |
A061000177 |
Discende poi come una legittima conseguenza della or ora citata Costituzione Benedettina ciò che nel Decreto della S. Congregazione Super statu Regularium-Romani Pontifices dei 25 Gennaio 1848 viene prescritto, sotto il numero II, che cioè agli Ordinarli non è mai libero di negare le Lettere Testimoniali ai Postulanti l'ingresso in qualunque Ordine anche di Voti Semplici. |
don bosco-fondamenti della cattolica religione.html |
A062000082 |
Egli è poi cosa chiara che l'autorità di Pietro doveva durare quanto la Chiesa cioè sino alla fine dei secoli, che certo il fondamento deve durare quanto l'edifizio che vi sta sopra, e che perciò dopo di lui essa doveva passare nei suoi successori, i quali sono i Romani Pontefici. |
A062000083 |
Qual è la prerogativa più importante dell'autorità dei Romani Pontefici?. |
A062000095 |
Fu in tutti i tempi e da tutti i cattolici costantemente creduto all'infallibilità del successore di s. Pietro, del Vicario di Gesù G. I Romani Pontefici esercitarono sempre questa autorità suprema nelle controversie religiose, e tutti i veri cattolici hanno rispettosamente accolte le loro dichiarazioni, quali verità da non più mettersi in discussione, come se fossero uscite dalla bocca dello stesso divin Salvatore, di cui sono Vicarii sopra la terra; ma non fu mai definita verità di fede fino al Concilio Vaticano. |
don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html |
A065000023 |
Perciò durante tutta quell'epoca, cioè dal principio della Chiesa sino a Costantino il grande, il primo tra gli imperatori romani che abbia abbracciata e professata la religione di Gesù Cristo, sebbene siansi celebrati circa quaranta concili particolari, molti dei quali anche numerosissimi, niun principe pensò mai d'immischiarsene. |
don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html |
A066000009 |
Ed è a questo punto, che Tertulliano verso la fine del secondo secolo poteva scrivere agli Imperatori Romani: « Noi non siamo che di ieri e di già siamo sparsi per ogni dove. |
A066000009 |
Sono i Romani Pontefici che fin dai tempi più antichi le hanno procurato il beneficio del Cristianesimo. |
A066000020 |
La città non era più riconoscibile, era un deserto, i romani aspettavano immobili e sbalorditi il colpo di morte che li minacciava. |
A066000036 |
La loro autorità eravi nulla, malgrado gli sforzi dei Pontefici Romani per mantenerla loro per ispirito di fedeltà ai legittimi sovrani. |
A066000094 |
La sobrietà italiana è conosciuta: e questo è il primo pranzo di quasi tutti i romani. |
don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html |
A067000063 |
P. Veramente così: i Romani adoravano que' Dei, che favorivano i loro vizi, fossero anche sozzi animali, talmente che non vi era delitto, per quanto abbominevole fosse, che non avesse qualche divinità protettrice. |
A067000164 |
A forza di raggiri, assistito dai Romani, giunse a togliere il regno ai Maccabei, e fu dichiarato Re della Giudea. |
A067000205 |
Lo chiusero con un grosso macigno suggellato, e vi posero soldati Romani. |
A067000229 |
Viveva ancora un gran numero di quelli che trovaronsi presenti alla morte del Salvatore, quando i Romani, venuti ad assediare Gerusalemme, la ridussero a tale strettezza. |
A067000237 |
Dopo ciò vennero i Romani i quali senza saperlo, fatti strumenta dell'ira divina, cooperarono ad avverare quanto era scritto nel Vangelo riguardo alla distruzione degli Ebrei. |
A067000290 |
Appena cominciarono gli Apostoli a predicare il Vangelo, subito gli Ebrei, i Greci, i Romani e tutte le {79 [273]} nazioni barbare mossero loro un'accanita persecuzione. |
A067000342 |
È UNA nella sua morale, perchè i cattolici romani hanno la medesima regola di condotta. |
A067000380 |
Questa successione di Romani Pontefici è provata nella storia?. |
A067000381 |
Questa successione di Romani Pontefici è evidentissima. |
A067000447 |
Tralascio molti detti e molti fatti dello stesso S. Paolo e degli altri Apostoli a questo riguardo; ommetto pure quanto disse e fece S. Pietro come Capo della Chiesa; perciocchè tali cose sono ammesse dagli stessi eretici; voglio solo notarvi che di questa autorità si servirono fin da' primi tempi i Romani Pontefici per istabilire e decidere quelle cose che giudicavano bene {19 [325]} per le anime dei cristiani, come apparisce da moltissimi fatti della Storia Ecclesiastica. |
A067000726 |
Dopo di aver fatto ogni sforzo per provare la loro anteriorità a Pietro Valdo, accorgendosi che le loro asserzioni vanno a poggiar sopra favole e menzogne, mentiuntur, fabulantur, studiarono un mezzo per appagare i lor seguaci, e dissero apertamente che la loro chiesa fa una medesima colla Chiesa Romana fino ai tempi di Pietro Valdo: e d'allora in poi non essi, ma i Cattolici Romani si separarono dalla vera {91 [397]} Chiesa continuando i Valdesi a professare la vera Chiesa di Gesù Cristo. |
A067000981 |
Noi all' opposto loro proviamo colla storia alla mano, che tutti i sacri Concilii ed i Romani Pontefici, prima di venire ad alcuna definizione e sentenza in materia di domma, esaminavano con sommo studio le divine Scritture, la tradizione apostolica e gl' insegnamenti dei dottori pili antichi; e di qui regolavano i loro giudizi, senza mai scostarsene di un filo. |
A067001408 |
Nei primi tempi fu tradotta dall'Ebraico e dal Siriaco nella lingua greca, affinchè la potessero leggere i popoli, che usavano tale linguaggio: dall'Ebraico e dalla greca fu tradotta in lingua latina per uso delle genti, che si servivano di questo linguaggio dei {322 [628]} Romani: se ne fecero poi versioni nelle lingue francese, tedesca, inglese, spagnuola, italiana, ecc. |
don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html |
A068000081 |
I Romani per esempio adoravano quegli dei, i quali favorivano le loro passioni. |
A068000171 |
A forza di raggiri, spalleggiato dai Romani, giunse a togliere il regno ai Maccabei, e farsi dichiarare Re della Giudea. |
A068000211 |
Lo chiusero con un grosso macigno e suggellatolo vi posero attorno soldati Romani, perchè lo custodissero con somma vigilanza. |
A068000235 |
Vivevano ancora molti di coloro, che trovaronsi presenti alla morte del Salvatore, quando i Romani vennero ad assediare Gerusalemme, e la ridussero a tali estremi, che l'un l'altro strappavansi di mano le cose più sozze per non morir di fame, e le madri giunsero a mangiare delle carni de' loro istessi figliuoli. |
A068000242 |
Vennero in appresso i Romani, i quali fatti strumenti dell'ira divina cooperarono ad avverare quanto era stato scritto nel Vangelo riguardo alla distruzione degli Ebrei. |
A068000302 |
Non appena si diedero gli Apostoli a predicare il Vangelo, gli Ebrei, i Greci, i Romani e tutte le nazioni barbare mossero contro ai Cristiani un'accanita guerra. |
A068000455 |
I cattolici romani rigettarono mai sempre e rigettano tuttavia con orrore tutto che contraddica alla loro fede, essendo certissimi che i Pastori destinati da Dio a conservare il deposito delle verità rivelate si succedettero l'un l'altro e ce le trasmisero da Gesù Cristo e dagli Apostoli, come dalle mani di uno in quelle di un altro, fino ai nostri giorni. |
A068000456 |
È una nella sua morale, perchè i cattolici romani hanno dappertutto una identica regola di fede. |
A068000495 |
Così {153 [153]} che possiamo dire, come già san Paolo: La vostra fede, o Romani, è annunziata a tutto il mondo. |
A068000513 |
F. Questa successione dei Romani Pontefici è provata nella storia? {159 [159]}. |
A068000514 |
P. La successione dei Romani Pontefici è evidentissima nei monumenti della storia. |
A068000721 |
Dopo fatto ogni sforzo a fine di comprovare la loro anteriorità a Pietro Valdo, essendosi avveduti che le loro asserzioni andavano a finire sopra un mentiuntur ed un fabulantur, ossia sopra favole e menzogne, si diedero apertamente a sostenere che la loro chiesa fu una medesima colla Chiesa Romana fino ai tempi di Pietro Valdo {221 [221]} e che d'allora in poi non essi, ma i Cattolici Romani si separarono dalla vera Chiesa, mentre i Valdesi continuarono a professare la vera Religione di Gesù Cristo. |
A068000964 |
Noi per lo contrario proviamo colla storia alla mano che tutti i Concilî ed i Romani Pontefici, prima di venire ad alcuna definizione e sentenza in materia di domma, esaminarono con sommo studio le divine Scritture, la tradizione apostolica e gl'insegnamenti dei dottori più antichi; e di qui regolarono i loro giudizi, senza mai scostarsene di un filo. |
A068001408 |
Dall'Ebraico e dal Greco fu voltata in lingua latina in acconcio delle nazioni presso {434 [434]} cui era in uso questa lingua, che era la lingua parlata e scritta dai Romani. |
don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html |
A070000095 |
Questa autorità passò ne' Romani Pontefici di lui successori. |
A070000195 |
Il loro numero divenne così grande, e la loro fede così viva, che s. Paolo poco dopo ebbe a consolarsi coi Romani scrivendo queste parole: La vostra fede è annunziata, cioè fa parlar di se, estende la sua fama per tutto il mondo. |
A070000195 |
Pilato ne mandò relazione all'imperatore Tiberio, il quale commosso al leggere la santa vita e la morte gloriosa del Salvatore aveva divisato di annoverarlo fra gli Dei Romani. |
A070000203 |
I Romani che avevano con gran fervore abbracciata la fede predicata da Pietro manifestarono a s. Marco, fido discepolo dell'Apostolo, il vivo desiderio che mettesse in iscritto quello che s. Pietro predicava. |
A070000241 |
I Romani conquistatori del mondo dopo aver soggiogata qualche nazione apparecchiavano la pompa del trionfo sopra un magnifico carro nella valle o meglio nel piano a piè del colle Vaticano. |
A070000270 |
S. Ignazio martire, parimenti discepolo di s. Pietro e suo successore nel vescovado di Antiochia, dice le stesse cose nella sua lettera scritta ai Romani al Capo quarto. |
A070000275 |
E' vero che nè gli atti degli Apostoli, nè s. Paolo nella sua lettera ai Romani fanno menzione di questo fatto; ma oltrechè scrittori accreditati riconoscono in questi autori abbastanza chiaramente accennato tale avvenimento, noi osserviamo che l'autore degli atti degli Apostoli non aveva per iscopo di scrivere le azioni di s. Pietro, nemmeno quelle di s. Paolo che riferisce solamente fino al suo arrivo in Roma; lo stesso dicasi di s. Paolo nella sua lettera ai Romani. |
A070000299 |
Dio stabilì s. Pietro Capo della Chiesa, e morto lui, succedettero i Romani Pontefici nel governo della medesima, e si succedettero in modo, che dal regnante Pio IX ne abbiamo la serie non interrotta fino a s. Pietro, e da s. Pietro abbiamo la serie dei Pontefici uno successore dell'altro, che, ci {210 [226]} conservarono intatta la santa Religione di Gesù Cristo fino a noi. |
don bosco-il divoto dell-angelo custode.html |
A075000002 |
Per animare pertanto i fedeli a mantener viva divozione verso questi beati spiriti, che dall'ineffabile provvidenza sono destinati a noi per custodi, i Romani Pontefici già concedettero {4[90]} molte Indulgenze alle preghiere che in onor de' medesimi si recitano, ed alle compagnie a loro venerazione istituite. |
don bosco-il galantuomo pel 1876.html |
A095000017 |
Egli ti suggerirà il come salvarti dall'arsure, dall'asme, dalle cefalgìe, costipazioni, catarro, reumi, peripneumonie, apoplessie solite compagne di quest'arte {7 [151]} così stimata dai Romani che vivevano per mangiare; e così deprezzata dagli Anacoreti della Tebaide che mangiavano per vivere. |
don bosco-il galantuomo pel 1880.html |
A099000001 |
Tutti mi scrivono, gli amici piemontesi, liguri, sardi, lombardi, veneziani, dell'Emilia, romagnoli, toscani, marchigiani, romani, napoletani, siciliani, corsi, maltesi, dalmati, tirolesi, svizzeri, nizzardi, argentini, insomma quanti intendono il vostro linguaggio v'attendono a braccia aperte. |
don bosco-il galantuomo pel 1883.html |
A101000012 |
Avendo egli studiato nella lingua che parlavano gli antichi nostri nonni latini, mi aggiungeva: I Romani erano caratteri serii, e non dicevano galantuomo, ma vir probus, honestus, liberalis. |
don bosco-il giovane provveduto.html |
A105000090 |
I Romani Pontefici a fine di accrescere il culto di questo gran Santo a vantaggio spirituale de' cristiani concederono indulgenza plenaria a tutti quelli che pentiti e comunicati avranno santificato sei Domeniche continue precedenti alla festa del Santo, od altre nel corso dell'anno con pie opere ed orazioni ad onore del Santo medesimo e a gloria d'Iddio. |
don bosco-il giovane provveduto [1885-101a edizione].html |
A107002001 |
Egli è poi cosa chiara che l'autorità {430 [558]} di Pietro doveva durare quanto la Chiesa, cioè sino alla fine dei secoli, chè certo il fondamento dee durar quanto l'edifizio che vi sta sopra, e che perciò dopo di lui essa dovea passare nei suoi successori, i quali sono i Romani Pontefici. |
A107002002 |
D. Qual è la prerogativa più importante dell'autorità dei Romani Pontefici?. |
A107002014 |
R. Fu in tutti i tempi e da tutti i cattolici costantemente creduto all'infallibilità del successore di s. Pietro, del Vicario di Gesù C. I Romani Pontefici esercitarono sempre questa autorità suprema nelle controversie religiose, e tutti i veri Cattolici hanno rispettosamente accolto le loro dichiarazioni, quali verità da non più mettersi in discussione, come se fossero uscite dalla bocca stessa del divin Salvatore, di cui sono Vicari sopra la terra; ma non fu mai definita e proclamata verità di fede fino al Concilio Vaticano. |
don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html |
A108000004 |
I Romani Pontefici a fine di accrescere il {52 [52]} culto di questo gran Santo concedettero-indulgenza plenaria a tutti quelli che santificheranno sei domeniche continue ad onore di lui. |
don bosco-il giubileo.html |
A109000052 |
Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, tolta l'obbligazione di {28 [506]} recarsi a Roma, ed invece soglionsi imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che ne vogliono approfittare. |
don bosco-il giubileo del 1875.html |
A110000092 |
Per la qual cosa i romani Pontefici concedettero la medesima Indulgenza, ma invece dell'obbligazione di recarsi a Roma, sogliono imporre alcune obbligazioni da adempiersi da quelli che vogliono fare il santo Giubileo. |
don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html |
A113000025 |
Cominciando dal secolo quarto fino all' undecimo non solo il popolo, ma gli Imperatori pretesero d' ingerirsi nella elezione, e quindi o per concessione della Chiesa, o per violenza, il principe secolare dava o da vicino o da lontano il suo voto, il quale per ordinario consisteva nella conferma della elezione già fatta dai Romani. |
A113000035 |
Era fatto a forma del Pileo dei Romani, berretto, che u-savano solamente i liberi e non gli schiavi. |
A113000056 |
La Sedia gestatoria era già usata al tempo dei Romani Imperatori. |
A113000105 |
Dopo il 1870 fu questa la prima volta che i Romani hanno potuto assistere nuovamente alle sacre funzioni in questa Cappella Pontifìcia. |
A113000119 |
Dimodochè questo fu senza dubbio il Conclave più numeroso che siasi tenuto nelle elezioni dei Romani Pontefici. |
A113000120 |
Quindi, fuor d' ogni aspettazione ed ogni speranza, in poco più che di 36 ore ebbero luogo tre scrutinii, con tutte le formalità e cautele di rigore, e la elezione del novello Pontiefice {65 [65]} colmò i voti dei Romani e di |
A113000138 |
È indescrivibile l' entusiasmo delle migliaia di buoni Romani e forestieri che ebbero sì bella grazia; e la folla non potè contenersi dal prorompere reiteratamente in applausi fragorosissimi, acclamando al novello Pontefice e gridando: Viva Leone XIII. Di poi il Card. Caterini avanzandosi sul parapetto annunziò al popolo l' Indulgenza Plenaria colle seguenti parole:. |
A113000286 |
Roggero Antici-Mattei, che Pio Nono fregiava della sacra porpora, riserbandolo in petto nel Concistoro del 17 marzo 1875, e pubblicandolo in quello del 17 settembre dello stesso anno, è un piissimo Prelato, appartenente alla nobile famiglia Antici di Recanati ed alla nobilissima dei Mattei di Roma, la quale spesso godette di segnalatissime onorificenze per grazia dei Romani Pontefici, e tra le altre dell'antico privilegio di custodire i punti in tempo di Conclave. |
A113000343 |
Sicchè si può {248 [248]} dire che il Borromeo fra i romani Porporati viventi sia per avventura insieme col cardinale Pacca, colui il quale per maggiore spazio di tempo abbia avvicinato il grande Pontefice, che si gloriosamente governò la Chiesa. |
don bosco-il pontificato di s. caio papa e martire.html |
A114000001 |
È vero che costò la vita a migliaja e migliaja di martiri; gli {3 [365]}stessi Romani Pontefici, non avendo ancora alcun dominio temporale dove proclamare liberamente la verità del Vangelo, dovettero sostenere l'indipendenza della Chiesa col prezzo della vita. |
A114000132 |
Dai Romani dicevansi orti le magnifiche villeggiature dove facevasi uno sfarzo di pompe e di ricchezze. |
don bosco-il pontificato di s. dionigi.html |
A115000007 |
S. Agostino nota che fin dai primi tempi i vescovi d'Ostia solevano consacrare i romani pontefici. |
A115000026 |
Finalmente diede ordine che fosse scorticato vivo, e ne fece appendere la pelle {15 [267]} tinta in rosso ad un tempio persiano come un monumento di eterno obbrobrio dei romani. |
A115000026 |
Guerre civili desolarono tutto l'impero ove si contarono ad un tempo fino a trenta tiranni che chiamavansi imperatori romani. |
don bosco-il pontificato di s. felice primo e di s. eutichiano papi e martiri.html |
A116000059 |
Contrastò lungo tempo la vittoria ai Romani; finalmente dovette cedere al numero e fu vinta. |
A116000098 |
Sciogliendo essa il freno ad ogni vizio ebbe molti seguaci, e otto secoli dopo la morte di Manete esistevano ancora de' Manichei, i quali di quando in quando turbarono la Chiesa, siccome vedremo ne' nostri racconti sulle vite dei Romani Pontefici. |
don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html |
A117000012 |
La occidentale ossia più vicina al Tevere fu designata col nome di arx la cittadella; perchè venne a questo uso destinata dai Romani. |
A117000014 |
Questo è quel monte celeberrimo sopra {9 [9]} del quale i Romani tenevano le loro pubbliche adunanze. |
A117000024 |
Lo scrittore latino Tacito ne' suoi annali dice, che il nome antico di questo colle fu querquetulano dalle piante di querceti le quali lo vestivano, e che poscia fu chiamato Celio da un certo Cele Vibenna condottiero Etrusco venuto in soccorso dei Romani, ivi posto ad abitare co' suoi dal re Tarquinio Prisco. |
A117000139 |
Molti romani lo pregarono a voler ancora rimanere qualche tempo presso di loro per dare guarigione ad alcuni infèrmi; ma egli loro rispondeva: Non posso appagarvi, perciocchè io debbo ubbidire agli ordini del mio Pastore, e del mio padrone Marcello papa. |
A117000141 |
S. Marcello commosso alla vista dei grandi tormenti che al suo caro discepolo si facevano patire, si presentò coraggiosamente {78 [78]} dall' Imperatore e gli disse: eh! abbi pietà dei servi di quel Dio che essi pregano ogni giorno per te e pel tuo impero! Fu sempre gloria dei Romani umiliare i superbi e sollevare gli umili. |
don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html |
A118000085 |
La sentenza fu eseguita fuori della città presso ad una porta detta Salaria, perchè anticamente i Romani solevano per quella condurre il sale dal mare entro la città di Roma. |
don bosco-l-amico della gioventu (1848).html |
A122000019 |
Però sotto il governo dei Romani sino ai tempi di Augusto l'Italia ritenne legalmente per confine la Magra ed il Rubicone. |
A122000021 |
I buoni trasteverini, eminentemente romani, il cui attaccamento ai pontefici è affetto tradizionale, si accinsero ad esternarlo come meglio per loro si potesse, e vi riuscirono a meraviglia. |
A122000145 |
Però sotto il governo dei Romani sino ai tempi di Angusto l'Italia ritenne legalmente per confine la Magra ed il Rubicone. |
A122000147 |
I buoni trasteverini, eminentemente romani, il cui attaccamento ai pontefici è affetto tradizionale, si accinsero ad esternarlo come meglio per loro si potesse, e vi riuscirono a meraviglia. |
don bosco-l-armonia (1849-1863).html |
A125000027 |
Entrava poi a ragionare del dono toccando di volo, come gli antichi Romani usavano incoronare di quercia que' che con qualche azione eroica si erano segnalati nel porgere aiuto o scampo a' concittadini, e mostrava come Pio IX regalandoli di quella corona mirava ad incoronare la fortezza da loro spiegata, vedessero di tenerla in sommo pregio, di avvalersene onde pigliare animo in ogni sorta di combattimenti che loro toccasse di sostenere per la causa di Dio; rimirando la crocetta che portava appesa ricordassero come solamente il patire con Cristo apre la via alla gloria da lui meritataci. |
A125000162 |
- Fu chiusa la distribuzione con un canto popolare intitolato: Pianto dei Romani per la partenza di Pio VII, egregiamente eseguito dal giovane Tomatis Carlo con un coro di più di venti voci. |
don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html |
A127000658 |
Noi Romani facciamo voti che queste voci si avverino. |
don bosco-la chiesa cattolica-apostolica-romana.html |
A130000006 |
Questo disse a S. Pietro e ai suoi successori i Romani Pontefici e a nessun altro. |
don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html |
A131000107 |
Cominciando dal secolo quarto fino all'undecimo non solo il popolo, ma gli imperatori pretesero d'ingerirsi nella elezione, e quindi o per concessione della Chiesa, {99 [283]} o per violenza, il principe secolare dava pure o da vicino o da lontano il suo voto, il quale per ordinario consisteva nella conferma della elezione già fatta dai Romani. |
A131000115 |
Ma circa la medesima epoca e probabilmente dal pontefice Stefano III fu stabilito che portassero questo nome i vescovi delle {108 [292]} città vicine a Roma, chiamati vescovi suburbani e talora anche vescovi romani, i quali più spesso erano invitati ad assistere il Capo della Chiesa negli affari di maggior importanza. |
A131000145 |
Gli antichi romani chiamavano col nome di paroco colui che era incaricato di somministrare le cose necessarie agli ambasciatori. |
A131000149 |
Era fatto a forma del Pileo dei romani, berretto, che usavano solamente i liberi e non gli schiavi. |
A131000170 |
L'uso della sedia gestatoria è antichissimo, e rimonta fino al tempo dei romani imperatori. |
don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html |
A132000098 |
I Romani Pontefici a fine di accrescere il culto di questo gran Santo concedettero indulgenza plenaria a tutti quelli che santificheranno sei domeniche continue ad onore di lui. |
A132001806 |
Egli è poi cosa chiara che l'autorità di Pietro doveva durare quanto la Chiesa, cioè sino alla fine dei secoli, chè certo il fondamento dee durar quanto l'edifizio che vi sta sopra, e che perciò dopo di lui essa dovea passare nei suoi successori, i quali sono i Romani Pontefici. |
don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html |
A135000001 |
La sua circonferenza è di ventimila piedi romani equivalenti a quattro miglia. |
A135000003 |
I romani avevano tanto amore pei loro Dei, che ogni spesa, per quantunque enorme, {5 [177]} non credevano poterla meglio impiegare che in loro onore. |
A135000015 |
Laonde i romani per liberarsi dal crudele nemico ne saziarono l' avidità coll' oro, e con altri oggetti preziosi. |
A135000016 |
Nel 1167 vi fu guerra fra i Romani e quei di Toscoli, città in cui i Romani furono vinti. |
A135000017 |
I Romani Pontefici gareggiarono in proteggere la sua conservazione; e non solo di questo, ma di tutti i monumenti dell' antichità, che la barbarie avrebbe atterrati, o rubati. |
A135000035 |
Gli imperatori Romani avevano {30 [202]} sempre avuto il loro stendardo proprio, che si chiamava labarum, il quale carico d' immagini di false divinità era oggetto di religiosa venerazione per le armate. |
A135000043 |
I romani liberati da quel tiranno accolsero con gioia il vincitor Costantino. |
A135000046 |
Domato dall' eccesso del dolore quel superbo confessò vero il Dio dei cristiani, riconobbe la santità della loro religione, che i romani imperatori avevano fino allora odiata, quindi comandò che non fossero più perseguitati. |
A135000070 |
È questo un avvenimento di grande importanza per la religione cristiana, perocché da questo tempo i romani imperatori con leggi e con fatti conobbero la santità del cristianesimo e concedettero favori, anzi aiutarono i vescovi e specialmente i papi ad esercitar liberamente la loro autorità verso i fedeli cristiani. |
A135000073 |
Ma volendo onorare i Romani pontefici e concedere loro un' abitazione dégna del vicario di Gesù Cristo, donò una parte del grande edifizio Laterano a s. Melchiade papa. |
A135000100 |
I romani contavano gli anni per lustri. |
don bosco-la perla nascosta di s.e. il cardinale wiseman arcivescovo di westminster.html |
A136000507 |
Atterriti noi abbiamo presa la fuga, come i soldati romani dinanzi al fuoco dell'Oriente. |
don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html |
A137000068 |
Anatolia ascoltò tranquillamente la sua amica senza interromperla; di poi prese a risponderle così: credimi, cara Vittoria, noi abbiamo un partito assai migliore di questi due signori romani. |
A137000148 |
S. Cipriano scrisse una lettera a Cornelio, in cui, dopo aver narrato le calunnie e l'audacia di coloro che avevano consacrato vescovo Fortunato, continua il discorso così: «Dopo tali eccessi osano ancora passare il mare e portar lettere da parte dei scismatici alla Cattedra di s. Pietro, che è la Chiesa principale, donde emanò la sacerdotale dignità, senza badare {69 [69]} che quelli a cui si rivolgono sono gli stessi Romani, della cui fede l' Apostolo Paolo fece le più grandi lodi, ed appresso ai quali l'infedeltà non può aver accesso. |
don bosco-la storia d-italia.html |
A139000009 |
Allorchè, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato che i prodi Maccabei mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia. |
A139000026 |
C. {11 [11]} I Pelasgi, così detti da Phaleg quarto discendente dopo Noè, sotto il nome di Ombri, vennero ad abitare l'Umbria che forma oggidì una parte degli stati Romani. |
A139000033 |
Come poi i Romani ebbero maggiori relazioni coi Greci, ne adottarono tutte le divinità. |
A139000038 |
Numa Pompilio primo legislatore religioso dei Romani propose all'adorazione la Dea Fede affinchè tutti fossero eccitati a mantenere la parola data in ogni genere di contratti. |
A139000045 |
Una fu quella degli Assiri, l'altra dei Persiani, la terza dei Greci, la quarta dei Romani. |
A139000051 |
Mentre stavano attenti a guardare i giuochi che si celebravano, i Romani, ad un segno convenuto, tradita l'ospitalità, a mano armata piombarono addosso ai Sabini, e loro rapirono le fanciulle, malgrado la resistenza dei loro padri e dei loro fratelli. |
A139000051 |
Perciò altamente sdegnato per l'oltraggio fatto a' suoi sudditi, si pose alla testa di un formidabile esercito, e marciò contro ai Romani che in breve costrinse a rinchiudersi dentro le mura di Roma. |
A139000052 |
Entrati così i Sabini in città appiccarono tre sanguinose battaglie in Roma medesima, ed i Romani sarebbero forse stati interamente distrutti se le zitelle dei Sabini, divenute spose dei Romani, non si fossero colle lor preghiere interposte per far cessare le ostilità. |
A139000053 |
Infatti i Sabini vennero a stanziarsi sul colle Capitolino e sul Quirinale, e chiamaronsi Quiriti dal nome della loro antica città, nome che col tempo si accomunò pare ai Romani, dopochè i due popoli vie più si mischiarono tra loro. |
A139000055 |
Cento di questi patrizii furono scelti da Romolo per formare il Senato, ossia il Consiglio supremo dello Stato, a cui furono aggiunti cento Sabini, dopo che questi si unirono coi Romani: appellavansi senatori, ossia vecchi, perchè appunto vecchi per età, per esperienza e per senno. |
A139000059 |
Dopo la morte di Romolo un uomo di nome Proculo si presentò al popolo, indi al senato, dicendo che aveva veduto Romolo a salire al cielo, e gli aveva detto che voleva essere adorato dai Romani sotto il nome di dio Quirino. |
A139000059 |
Si prestò fede al racconto e gli fu innalzato un tempio sul vicino monte, detto perciò monte Quirinale, ove presentemente sorge il palazzo dei pontefici Romani con tal nome appellato. |
A139000061 |
Nel vedere quei primi Romani tanto rozzi e feroci, non pensatevi che così fossero pure gli altri Italiani. |
A139000069 |
Dopo la morte di Romolo i Sabini ed i Romani disputarono due anni per sapere chi avrebbero nominato per loro Re. |
A139000070 |
Esso amava più vivere col vecchio suo padre, che indossarsi una dignità tanto pericolosa; perciò rispose agli ambasciadori: «perchè volete che io lasci mio padre, la mia casa, per accettare una corona che offre tanti pericoli? A me non piace la guerra, poichè essa non reca {24 [24]} agli uomini se non danno: io amo e rispetto gli Dei che i Romani non conoscono e che dovrebbero temere ed onorare. |
A139000070 |
Fu estrema la gioia in Roma, allorchè si seppe che Numa era Re dei Romani. |
A139000071 |
Invece di tenere i Romani continuamente occupati in giuochi ed in esercizi militari, come aveva fatto Romolo, egli distribuì a tutti i suoi sudditi campi da coltivare, strumenti per lavorare la terra, perchè l' agricoltura ossia la coltivazione delle campagne deve essere reputata la prima di tutte le arti, come quella che procaccia il nutrimento agli uomini e contribuisce assai a renderli robusti ed onesti. |
A139000080 |
Erano in Roma tre giovani fratelli, forti, robusti e guerrieri detti i tre Orazi, e questi furono scelti dai Romani per quella decisiva tenzone. |
A139000080 |
Fu deciso che fossero scelti tre Romani e tre Albani a combattere insieme, con patto che il popolo di quelli, i quali riportassero vittoria, darebbe leggi all'altro popolo. |
A139000081 |
Allora i Romani spianarono al suolo la magnifica città d'Alba, detta la Lunga, perchè posta lungo le radici d'un monte, e le rive di un lago detto oggidì lago Albano. |
A139000081 |
Giunto esso in quella sventurata città con una truppa di soldati Romani, ordinò a tutti gli abitanti di uscire dalle lor case. |
A139000081 |
In tal modo incoraggiati i Romani raddoppiarono i loro sforzi e furono vittoriosi. |
A139000081 |
Lo stesso Tullo intimò la guerra ai Fidenati ed ai Vejenti, tutti popoli guerrieri abitanti non lungi da Roma; ma dopo sanguinose battaglie dovettero tutti arrendersi alla crescente potenza dei Romani. |
A139000081 |
Perciò gli Albani divennero sudditi dei Romani. |
A139000081 |
Quindi così parlò a Mezio: Poichè ìa tua fede fu dubbia tra i Romani e i Fidenati, il tuo corpo sia diviso a somiglianza di quella. |
A139000082 |
Così credettero i Romani, persuasi che Dio punisce l'irreligione anche nei personaggi i più elevati. |
A139000084 |
Costoro avevano fatto grave oltraggio ai Romani. |
A139000084 |
Tale modo di dichiarare la guerra fu in uso presso quegli antichi Romani. |
A139000094 |
Però gran parte dell'Etruria si serbò illesa da questa peste, onde quando i Romani cominciarono a stendere sopra l'Italia le loro conquiste, agli Etruschi non mancavano savie leggi, florido commercio, ed avevano già fatto gran progresso nelle arti e nelle scienze. |
A139000100 |
Intanto Tarquinio per cattivarsi in qualche maniera l'animo dei Romani cominciò la costruzione di un magnifico tempio sul monte Tarpeo. |
A139000105 |
Da ciò potete facilmente comprendere quali grandi fatiche e quanto tempo i Romani abbiano dovuto impiegare per rendersi padroni di tutto questo paese. |
A139000105 |
Di mano in mano che i Romani crescevano in numero ed in potenza, estendevano il loro dominio sopra molti paesi d'Italia, di modo che i più vicini ai Romani o spontaneamente o per forza si erano con loro uniti. |
A139000105 |
Però il dominio dei Romani si estendeva solo sopra una piccola parte della nostra penisola, il resto dell'Italia era in pace, si coltivavano le campagne, promuovevansi il commercio e l'industria: i popoli erano {36 [36]} governati da un capo, cui davano il nome di Re. |
A139000106 |
Intanto cacciato Tarquinio, dichiarato reo di tradimento chiunque ardisse proteggere il ritorno di lui, i Romani decisero di governarsi a repubblica, la quale forma di governo differiva solo dal monarchico in questo, che i re governavano a vita, e nella repubblica erano eletti due magistrati con autorità suprema, la quale poteva conservarsi solamente un anno. |
A139000112 |
L'entusiasmo della libertà spinse i Romani a varii atti eroici. |
A139000112 |
Porsenna, re di Chiusi, città dell'Etruria, fu il primo a porgergli aiuto, non perchè amasse l'iniquo Tarquinio, ma per avere occasione di dichiarar guerra ai Romani, i quali divenendo ogni giorno più potenti e formidabili, destavano la sua gelosia. |
A139000112 |
Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma. |
A139000113 |
Quelli che stavano alla guardia di quel ponte fuggirono, e soli rimasero a contrastarne il passo tre romani, uno dei quali appellavasi Orazio, soprannominato Coclite, perchè era cieco d'un occhio. |
A139000115 |
Stupì Porsenna a tanto coraggio, e risolvette di soggiogare i Romani colla fame, vale a dire facendo sì che niuna sorta di commestibili potesse entrare in Roma. |
A139000116 |
Arrestato e condotto alla presenza di Porsenna, ed interrogato che cosa lo avesse indotto a un tanto misfatto; rispose: «Il desiderio di salvare la mia patria, e sappi che trecento giovani romani hanno giurato al par di me di uccidere il tiranno.» E in ciò dire corse a porre la sua destra sopra un ardente fuoco, lasciando che si abbruciasse per castigare quella mano, la quale erasi ingannata nell'uccidere il segretario in luogo del re. |
A139000117 |
Conchiuse perciò un trattato di pace co' Romani, e visse sempre con loro in buon accordo, e n'ebbe da loro segni di gratitudine. |
A139000117 |
Poichè suo figlio Arunte essendo stato sconfitto presso la città di Aricia, le sue genti fuggiasche vennero con bontà accolte dai Romani. |
A139000118 |
Tarquinio vedendosi da Porsenna abbandonato, andò a cercare ai Romani nuovi nemici, i quali non ebbero miglior riuscita dei primi. |
A139000130 |
Dove noi vediamo ora la Campagna di Roma, era anticamente paese dei Volsci, popoli che furono lungo tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfìtte. |
A139000131 |
Tuttavia dopo molti servigi resi alla patria, cadde in sospetto ai Romani, quasi che egli ambisse diventare re, e fu costretto ad uscire di Roma e andarsene in esilio. |
A139000132 |
Allora pensarono ad uno spediente che riuscì bene ai Romani e funesto a Coriolano. |
A139000137 |
Nel raccontare le segnalate vittorie dei Romani non debbo tacervi le sconfitte che talvolta loro toccavano, giacchè avevano a combattere contro a repubbliche italiane governate da uomini peritissimi nell'arte militare. |
A139000138 |
Gli Equi ed i Volsci, popoli essi pure non molto distanti da Roma, vennero a dichiarare la guerra ai Romani. |
A139000141 |
I Romani, riconoscenti a Cincinnato, che aveva salvato la patria e l'esercito, gli concedettero l'onore del trionfo, la qual cerimonia compievasi con una solennità straordinaria, che voglio ingegnarmi di descrivervi. |
A139000145 |
I Romani di quei tempi avevano bensì alcuni decreti, alcune costituzioni, ma non avendo alcuna legge, spesso avveniva che la giustizia dipendeva dal capriccio di chi giudicava. |
A139000149 |
Le sue campagne sono {48 [48]} fertilissime, ed i Romani ne traevano tanti prodotti, che fu molto tempo appellata il granaio di Roma. |
A139000167 |
Essi avevano sempre dato che fare ai Romani, e Veio loro capitale primeggiava sopra la stessa Roma per grandezza, ricchezza e potenza. |
A139000168 |
I Romani perciò gelosi risolsero d'assalirli e andarono a cingere d'assedio la stessa città di Veio. |
A139000169 |
Dato un generale assalto, Veio cadde in potere dei Romani, i quali ne riportarono ricco bottino. |
A139000169 |
In simile guisa, primachè i Veienti se ne avvedessero, i Romani riuscirono a penetrare nella città. |
A139000170 |
Ma i Romani non tardarono a pentirsi della loro ingiustizia verso Camillo, quando si videro i Galli alle porte di Roma. |
A139000171 |
Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nella Toscana andarono ad assediare la città di Chiusi alleata dei Romani. |
A139000172 |
«Noi, gli risposero, siamo venuti per sapere in che cosa i Chiusini hanno offeso il re dei Galli; poichè in Italia non si muove guerra senza giusto motivo.» Brenno ripigliò: «non sapete che il diritto dei valorosi sta nella spada? i Romani medesimi con quale diritto si sono eglino usurpate molte città? altronde il re di Chiusi ha negato di far parte ai Galli delle terre deserte, le quali i suoi sudditi non possono coltivare.» {55 [55]}. |
A139000173 |
I Romani giudicando aver nulla a temere da quei barbari, si degnarono nemmeno di rispondergli. |
A139000173 |
I legati Romani accolsero freddamente le ardite parole del conquistatore, ed essendo seguita una battaglia tra i Galli e quelli di Chiusi, i legati non dubitarono di prendervi parte, ed uno di loro uccise un Gallo e lo spogliò delle sue armi. |
A139000173 |
La battaglia fu accanitissima, ma funesta ai Romani; quarantamila di questi restarono sul campo, il resto fu messo in fuga. |
A139000175 |
Allora i Galli stimarono bene far la pace coi Romani, e costrettili a pagar loro una grossa somma di danaro, carichi di spoglie abbandonarono la rovinata città e corsero a difendere le terre loro assalite dai Veneti, altri antichi popoli che abitavano le rive dell'Adriatico, in vicinanza del sito ove più tardi fu edificata Venezia. |
A139000175 |
I più prodi Romani eransi ritirati nella fortezza del {56 [56]} Campidoglio, che fu tosto assediata dai Galli. |
A139000175 |
Intanto sopraggiunto Camillo co' suoi, interruppe tale alterco, dicendo: col ferro e non coll'oro debbono i Romani redimere la loro patria. |
A139000175 |
Mentre si pesava l'oro, i Galli non solo usarono pesi falsificati, ma alle lagnanze dei Romani aggiunsero l'insulto. |
A139000175 |
Si racconta da altri che i Romani assediati nel Campidoglio avevano pattuito di dare mille libbre d'oro ai Galli, perchè questi si ritirassero. |
A139000178 |
Avevano i Romani appena ristorata la città e riparati i mali che i nemici avevano cagionati quando, insorsero nuove guerre, e non meno delle antecedenti, accanite. |
A139000179 |
I popoli della Campania mandarono ad implorare la protezione dei Romani contro alle infestazioni dei Sanniti; ed il senato di Roma ordinò a questi che cessassero dalle ostilità. |
A139000179 |
Lunga e funesta fu quella che i Romani dovettero sostenere contro ai Sanniti. |
A139000180 |
Postumio avviluppato in quella gola fatale, si vide assalito da una gran quantità di nemici che gli attraversavano la strada, mentre dall'alto delle rupi i Sanniti scagliavano freccie addosso ai Romani e facevano rotolare sopra di essi enormi sassi. |
A139000181 |
Ponzio capitano dei Sanniti fu loro generoso di concederla a condizione che i Romani consegnassero le armi e passassero sotto al giogo, e giurassero di non più combattere contro ai Sanniti ed ai loro alleati; condizioni {58 [58]} umiliantissime, cui tuttavia Postumio stimò bene di sottoporsi per conservare quell'esercito alla repubblica. |
A139000182 |
Questo avvenimento è famoso sotto il nome di forche caudine da Gaudio (ora Ariola), città situata tra Capua e Benevento nel regno di Napoli, vicino al qual luogo i Romani furono sottoposti a tale ignominia. |
A139000182 |
È questa l'unica volta che i soldati Romani siano stati costretti a passare sotto il giogo, e ne furono sì pieni di vergogna, che camminarono in silenzio verso Roma, nè vollero entrarvi se non di notte, e ciascuno andò a nascondersi nella propria casa. |
A139000183 |
Mentre i Sanniti stavano tranquilli sulla parola data dai Romani, costoro violando la promessa, mettono in piedi un numeroso esercito, e li assalgono all'impensata. |
A139000184 |
Stanchi i Sanniti per tante sanguinose battaglie, si sottomisero finalmente ai Romani, ed i Toscani ed i Galli detti circumpadani, perchè abitavano le sponde del Po, si piegarono essi pure alla potenza romana. |
A139000185 |
Da questi fatti, teneri amici, non vorrei che imparaste ad esempio dei Romani a non mantenere la fede data quando vi torni a conto di fare il contrario; anzi abbonite la mala fede, perciocchè l'uomo onesto, quando in cose giuste impegna la parola, deve a qualunque costo mantenerla. |
A139000187 |
Giovane intrepido, ma vago di gloria, Pirro erasi già segnalato con molte vittorie; ed era sommamente ansioso di misurare le sue forze con quelle dei Romani. |
A139000187 |
Per la qual cosa i Romani risolsero di far valere le loro ragioni colle armi. |
A139000187 |
Un fatto in apparenza di poco rilievo produsse funestissime conseguenze ai Tarantini, popoli che abitavano la parte più meridionale d'Italia, che fino allora non avevano avuto che fare coi Romani. |
A139000189 |
I Romani che non avevano mai veduto elefanti ne furono così spaventati, che si diedero a precipitosa fuga, e lo stesso Levino dovette la propria salvezza alla celerità del suo cavallo. |
A139000189 |
Quindici mila romani caddero morti, ottomila furono fatti prigionieri. |
A139000190 |
Fece curare i feriti, seppellire i morti, lodò il coraggio dei Romani, e mirando que' prodi estinti, ma tutti colpiti davanti, indizio che non avevano mai voltato le spalle al nemico, andava esclamando: Mi sarebbe facile conquistare tutto il mondo, se io fossi re dei Romani. |
A139000191 |
I Romani non potevano darsi pace della battaglia perduta, e incoraggiti dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro dicendo, che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrato l'Italia. |
A139000191 |
Questo principe si affezionò tanto ai Romani, che, sebbene vincitore, mandò Cinea suo ministro con doni magnifici per offerir loro una pace onorevole. |
A139000192 |
I Romani specchiavansi in lui come in un modello di virtù. |
A139000192 |
Per la grande sua prudenza fu mandato {61 [61]} a Pirro per riscattare gli ottomila Romani rimastigli prigionieri. |
A139000194 |
Intanto i Romani ristorate le loro perdite, crearono console il valoroso Fabrizio, il quale di buon grado si pose alla testa di un nuovo esercito per tentare un'ultima volta di respingere Pirro. |
A139000196 |
Finalmente si venne a battaglia campale, e questa volta la vittoria fu dei Romani. |
A139000197 |
Dicesi che Pirro prima di lasciare la Sicilia abbia con dolore esclamato: «Che bel campo lasciamo ai Romani ed ai Cartaginesi.». |
A139000197 |
Pirro forzato dai Romani ad abbandonare l'Italia, passò prima in Sicilia, ma poco tempo dopo alcune turbolenze il richiamarono in Epiro, dove morì colpito da una pietra lasciatagli cadere sul capo da una vecchia, di cui aveva fatto morire il figliuolo. |
A139000198 |
Questa guerra fruttò ai Romani il dominio quasi sopra tutta l'Italia meridionale, e la fama del loro valore cominciò a dilatarsi presso alle nazioni straniere. |
A139000200 |
Le conquiste fatte dai Romani nello spazio di cinque secoli erano limitate nei soli paesi d'Italia, e sebbene {63 [63]} fossero prodi nelle armi, incontravano gravissime difficoltà ad uscire d'Italia perchè affatto inesperti delle cose di mare. |
A139000202 |
I Romani, come già vi dissi, divenuti padroni di quasi tutta l'Italia udivano con invidia a parlare della magnificenza di Cartagine e della prodezza dei Cartaginesi, e aspettavano soltanto un'occasione che servisse di pretesto per condurre le loro legioni contro a quella formidabile rivale. |
A139000203 |
I Mamertini dal canto loro, certi di non poter far fronte a quei formidabili nemici ebbero ricorso ai Romani, i quali volevano bensì accondiscendere loro, ma non avendo navi non salvano come spedire soldati in Sicilia. |
A139000204 |
Finalmente la vittoria fu pei Romani. |
A139000204 |
I Romani fatti arditi per alcune vittorie riportate sopra i Cartaginesi allestirono altre galere e li assalirono anche per mare. |
A139000205 |
Animati i Romani da questi prosperi successi deliberarono di portare le loro armi in Africa. |
A139000208 |
Dopo questa sconfitta i Romani non mancarono di fare nuovi tentativi per rifarsi delle loro perdite; ma invano, poichè le cose loro andarono e per mare e per terra di male in peggio. |
A139000208 |
Onde i Cartaginesi lieti di queste prospere imprese, entrarono in isperanza di ottenere la pace dai Romani a condizioni migliori. |
A139000210 |
Ripresero tosto le armi Cartaginesi e Romani, si combattè con accanimento e con perdite gravissime da ambe le parti, ma infine i Romani prevalsero, e i Cartaginesi chiesero nuovamente, la pace. |
A139000215 |
Cartagine indebolita come era accettò queste dure condizioni, e così dopo 24 anni di combattimenti ebbe termine la prima delle tre grandi guerre de' Romani co' Cartaginesi, dette guerre puniche da una parola latina che vuol dire Cartaginesi. |
A139000217 |
Amilcare famoso generale Cartaginese, il quale aveva già combattuto da prode contro ai Romani, essendo stato sconfitto in una battaglia navale, fece giurare ad Annibale suo figlio ancor fanciullo di voler essere loro nemico per tutta la vita, promessa che egli non dimenticò mai finchè visse. |
A139000218 |
Malgrado il trattato di pace conchiuso tra Roma e Cartagine, Annibale si risolse di attaccare i Romani, e con un esercito di cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia. |
A139000221 |
Si accorsero allora i Romani che queste tre sanguinose sconfitte provenivano da mancanza di abile capitano, {69 [69]} e si giudicò che la prudenza del dittatore Fabio Massimo potesse riparare le perdite de' suoi antecessori. |
A139000222 |
Fece legare grossi fastelli di sarmenti secchi alle corna di duemila buoi, e appiccatovi il fuoco sul far della notte cacciò quegli animali verso le alture occupate dai Romani. |
A139000224 |
Mentre Fabio teneva a bada i Cartaginesi, i Romani ebbero tempo di radunare nuove genti e di mettere in piedi un esercito il quale, se fosse stato capitanato da Fabio, avrebbe avuto miglior fortuna. |
A139000226 |
Diffatto se dopo la sconfitta di Canne Annibale fosse andato a Roma, la guerra sarebbe stata finita, e la gloria dei Romani abbattuta per sempre. |
A139000231 |
Emulo del generale cartaginese, il quale per battere i Romani in Italia aveva cominciato ad assalirli e debellarli nella Spagna, egli pure colà all'età di soli ventiquattro anni assalì i Cartaginesi già fattisi padroni di quel vasto regno. |
A139000244 |
Costui ebbe la viltà di proporre ai Romani di dar loro nelle mani un uomo che egli aveva promesso di proteggere. |
A139000244 |
Esiliato dall'ingrata sua patria, non avendo più sicura la vita, cercò asilo prima presso Antioco re di Siria e nemico dei Romani, e quindi presso Prusia re di Bitinia. |
A139000249 |
I Romani mandarono Marcello per assediarla, e se ne sarebbe prestamente impadronito se non fosse stato colà un dotto meccanico di nome Archimede, uomo pregiato in tutta l'antichità, specialmente per lo studio che aveva fatto delle matematiche. |
A139000252 |
Tutto questo però non potè impedire che fosse presa dopo un lungo ed ostinato assedio; ed i Romani trucidarono barbaramente tutti i Siracusani che caddero nelle loro mani. |
A139000257 |
Questa carica durava cinque anni; l'uffizio annessovi era di tener il registro dei cittadini romani, del loro patrimonio e inoltre il registro de' cavalieri, e de' senatori. |
A139000258 |
A forza di udir a ripetere tal cosa i Romani risolvettero di effettuarla, e spedirono in Africa un console di nome Censorino. |
A139000258 |
A segno che tutti gli assalti dei Romani tornavano vani. |
A139000258 |
Catone siccome uomo frugale si opponeva con tutto il rigore al lusso ed alla mollezza, vizii dannosissimi alla società e che cominciavano ad introdursi presso ai Romani. |
A139000259 |
Dopo una resistenza inutile, ma accanita, la città intera cadde in poter dei Romani, i quali abusando della vittoria distrussero la più grande, la più ricca, la più florida delle città, fondata anticamente dai Fenicii molti anni prima di Roma. |
A139000259 |
Sono indicibili i gagliardi sforzi degli assediane, e già i Romani stavano per levare l'assedio quando venne loro in soccorso il tradimento di un certo Farneade generale della cavalleria cartaginese. |
A139000260 |
Intanto le vittorie luminose che i Romani avevano riportate sopra le più potenti nazioni della terra, trassero in ammirazione i popoli che abitavano in luoghi lontanissimi da Roma, e tutti si davano premura di fare alleanza coi Romani. |
A139000261 |
Lo stesso Giuda Maccabeo, quell'uomo valoroso, di cui a lungo vi ho parlato nella Storia sacra, stordito dalle gloriose imprese che i Romani compievano in pace ed in guerra, mandò a Roma due illustri personaggi per conchiudere con loro un trattato d'amicizia. |
A139000262 |
Chi fa guerra ai Giudei, la fa altresì ai Romani; questi due popoli saranno tra di loro perfetti amici, e si presteranno reciprocamente soccorso qualora ne sia il bisogno. |
A139000262 |
Questo discorso semplice, ma espressivo piacque molto al senato Romano, il quale fece scrivere la risposta sopra tavole di bronzo, affinchè restasse presso a quel popolo in perpetuo monumento di pace ed amicizia; {78 [78]} era del tenor seguente: Vengano tutti i beni ai Romani, alla nazione dei Giudei, per mare e per terra in eterno: le armi nemiche siano sempre da loro lontane. |
A139000263 |
In questa maniera quel popolo di Dio cominciò ad unirsi ai Romani, coi quali fra poco lo vedremo congiungersi per formare un popolo solo con una legge sola, colla medesima religione cristiana. |
A139000265 |
Con grande mio rincrescimento debbo ora raccontarvi una guerra, non più dei Romani con popoli stranieri, ma una guerra civile cioè tra' Romani medesimi. |
A139000274 |
Mentre i Romani andavano perdendo il loro antico valore, molte nazioni barbare, allettate dalle delizie de' nostri paesi, partivano da lontane contrade per venire in Italia. |
A139000274 |
Vi ho già fatto notare come i Romani non essendo più occupati con assiduità nell'esercizio delle armi, si diedero all'avarizia, vizio abbominevole che conduce l'uomo alle più vili azioni. |
A139000275 |
Due eserciti di Romani ardirono affrontarli {81 [81]} e furono talmente dai barbari disfatti, che questi in un sol giorno diedero alle fiamme le tende dei Romani, trucidarono gli uomini ed i cavalli che vi trovarono. |
A139000276 |
Ma i barbari erano soltanto vinti per metà, perciocchè i Cimbri, forzato il passaggio delle Alpi e cacciatisi innanzi ai Romani, si avanzarono fino a Vercelli, insigne città del Piemonte. |
A139000277 |
Quegli ambasciatori mezzo nudi, con elmetti in testa sormontati da penne di pavoni, vestiti di pelli con aspetto feroce al par delle bestie cagionarono maraviglia e stupore ai Romani. |
A139000279 |
Così l'Italia fu liberata da quella invasione di barbari, i quali sarebbero stati invincibili, se avessero avuto la disciplina degli eserciti Romani; ma essi sapevano soltanto combattere furiosamente e con coraggio. |
A139000279 |
Quelle donne scorgendo i loro figli in procinto di cadere in poter de' vincitori li strangolarono colle trecce de' loro lunghi capelli; poi vedendo accostarsi i soldati Romani, nè più potendo combattere, s'appiccarono tutte ai timoni dei loro carri; niuna volle sopravvivere alla disfatta della loro nazione. |
A139000280 |
Mario ricevette dai Romani i più grandi onori, e fu considerato come il fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia. |
A139000282 |
La distruzione di Cartagine, l'assoggettamento della Spagna, le conquiste fatte nell'Asia, il dominio esteso sopra tutta l'Italia, la sconfitta data da Mario ai Cimbri e ai Teutoni lasciarono i Romani senza competitori. |
A139000282 |
Tutti coloro, che non godevano del diritto di cittadinanza, erano dai Romani tenuti come schiavi. |
A139000284 |
Questo titolo fece inorgoglire i Romani a segno che, tenendo come schiavi tutti gli altri popoli d'Italia, s'impadronivano dei loro beni; e si giunse fino a stabilire con legge che niun forestiere potesse più fermarsi in Roma. |
A139000286 |
I Romani spaventati da questa sollevazione universale posero in piedi quante genti poterono, armando gran numero di schiavi, e ricorrendo alle nazioni estere loro alleate. |
A139000287 |
Fomentavano il timore dei Romani alcuni funesti segni che gli autori antichi riferiscono essersi in quel tempo veduti. |
A139000287 |
Una corona solare comparve subitamente a vista di Roma; il Vulcano che è presso Napoli fece una straordinaria eruzione, vale a dire mandò fuori una gran quantità di fuoco; i simulacri di bronzo stillarono sudore dal volto, i topi corrosero parecchi scudi d'argento; i cani ulularono a guisa di lupi; l'idrofobia, malattia volgarmente detta rabbia, si spiegò negli armenti; si videro animali a piangere, si udirono voci sotterranee e simili, le quali cose sebbene fossero prive di significato in rapporto alla guerra, tuttavia i Romani le ebbero come indizi delle loro sventure. |
A139000288 |
Cominciò a concedere la cittadinanza ai popoli rimasti fedeli ai {85 [85]} Romani, quindi alle città che vollero deporre le armi e finalmente a tutti indistintamente. |
A139000289 |
D'allora in poi quando si radunavano i comizii, la folla del popolo che accorreva da tutte le parti dell'Italia era sì grande, che, non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, un gran numero di que' nuovi Romani salivano sui tetti dei templi e delle case, per veder almeno da lontano ciò che si faceva. |
A139000290 |
Divenuto console cominciò col mettere a prezzo la testa di quel prode capitano, che egli odiava mortalmente sotto pretesto che egli avesse favorito gl'Italiani contro al Senato; accusa priva di fondamento, perchè Mario aveva condotto gli eserciti Romani contro gli alleati durante la guerra. |
A139000294 |
Per odio contro ai Romani egli aveva fatto trucidare centomila italiani che abitavano nel suo regno. |
A139000299 |
Quattro eserciti romani spediti contro di loro furono sbaragliati e posti in fuga. |
A139000301 |
Mentre queste cose succedevano, avvenne che Mitridate, re del Ponto, già stato sconfitto da Silla, tentò nuovamente la sorte delle armi contro ai Romani. |
A139000304 |
Del che i Romani riconoscenti gli diedero il soprannome di padre della patria. |
A139000307 |
Crasso era bensì un valente capitano, ma il più avaro dei Romani. |
A139000307 |
Malgrado il loro valore e la loro intrepidezza i Romani furono battuti e vinti. |
A139000310 |
Colà seguì un tremendo combattimento: erano Romani contro Romani, Italiani contro ad Italiani; il sangue scorse orribilmente; ma la fortuna fu per Cesare, e Pompeo a stento potè salire sopra una nave per fuggire in Egitto. |
A139000314 |
Gli uccisori di Cesare credevano che tutti i Romani fossero per applaudire al loro delitto, e fu l'opposto. |
A139000323 |
Ottaviano ebbe l'occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna, con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi ai Romani; Antonio scelse l'oriente, cioè la Grecia, l'Egitto e tutti i paesi dell'Asia già soggiogati dai Romani. |
A139000325 |
Attendeva con tutte le sue forze a promuovere l'ordine, ed a procacciarsi coi benefizii l'amore de' Romani. |
A139000325 |
Quando poi s'accorse che Antonio per la disonorevole sua condotta era caduto in dispregio presso ai Romani, marciò contro di lui conducendo una flotta, vale a dire un'armata navale, di circa trecento galere. |
A139000332 |
Voglio però che voi, miei cari amici, notiate bene lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere tutto dovuto ai Romani, perchè noi potemmo osservare che la maggior parte di que' prodi, i quali si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia. |
A139000334 |
Primo imperatore dei Romani, come vi ho già raccontato, fu Ottaviano Cesare, il quale ritornato a Roma vittorioso di Antonio fu accolto con indicibile applauso dal popolo e dal Senato. |
A139000348 |
Così lo scettro, ossia la sovrana autorità, cominciò a cessare di diritto, allorchè Erode il Grande fu creato re dai Romani; cessò di fatto in questo tempo che la Giudea fu fatta provincia Romana ed unita alla Siria, le quali cose, secondo la profezia di Giacobbe, dovevano avverarsi alla venuta del Salvatore |
A139000360 |
Tiberio ne informò il Senato e propose che Gesù Cristo fosse dai Romani posto {106 [106]} nel novero degli dei. |
A139000374 |
Accortosi poi Nerone che quel disastro metteva il colmo all'indignazione dei Romani contro di lui, negettò tutta la colpa sopra i Cristiani. |
A139000385 |
Ciò non ostante i Torinesi continuarono a mantenersi fedeli ai Romani imperatori. |
A139000387 |
Da abile generale egli aveva già soggiogato colle armi tutto quel paese; solo rimanevagli ad impadronirsi di Gerusalemme, quando gli eserciti Romani di Oriente sdegnosi di servire ad un crapulone quale era Vitellio, veggendo che Vespasiano era uomo coraggioso, abilissimo in fatto d'armi, affabile e cortese con tutti, perciò amato da tutti quelli che lo conoscevano, lo proclamarono imperatore. |
A139000387 |
Vespasiano fin dai tempi di Nerone era stato spedito in Palestina per acquetare alcuni tumulti insorti tra i Giudei, i quali or per un motivo or per un altro ribellavansi contro ai Romani. |
A139000392 |
I Giudei persuasi che quello era il secolo, nel quale secondo le profezie doveva venire il Messia, e credendo eziandio che il regno di quell'aspettato Liberatore fosse temporale, si ostinavano a difendersi contro ai Romani. |
A139000418 |
Traiano, nato nella Spagna, primo tra i Romani imperatori di nascita non italiana, fu uno dei migliori sovrani che abbia avuto Roma pagana. |
A139000420 |
Adriano, successore di Traiano, è altresì annoverato tra i più chiari imperatori romani. |
A139000427 |
I Romani erano chiusi nella gola di due montagne; davanti avevano il nemico di gran lunga in numero superiore; di più essendo nel bollor della state in breve la sete divenne tra loro sì crudele che' uomini e cavalli cadevano a terra sfiniti od arrabbiati. |
A139000430 |
I barbari giudicarono quel momento favorevole per attaccare i nemici, ma il cielo armandosi a pro' dei Romani scaricò sopra di quelli una terribile grandine, la quale mischiata con tuoni e fulmini rovinò tutti i loro battaglioni, in modo che rimasero vinti. |
A139000452 |
Presentatisi costoro ad Alessandro, gl'intimarono baldanzosamente che cedesse sull'istante i paesi che i Romani possedevano in Asia. |
A139000460 |
Al vedere, o giovani, l'imperatore nominato ora dai pretoriani, ed ora dagli eserciti; quando dal senato e quando dal popolo, forse direte: non vi era una legge che determinasse la successione all'impero e così prevenisse tanti mali? Presso ai Romani mancava proprio una tal legge: presso di noi è legge che il figlio primogenito succeda nel regno al padre defunto; questa successione si chiamò legittima: imparate a rispettarla. |
A139000477 |
Questi le dimandò con piglio severo, come mai avesse osato muover guerra agli imperatori Romani. |
A139000494 |
La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevro. |
A139000494 |
Nè guari andò che per la sua crudeltà incontrò l'odio dei Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, che allora stava nelle Gallie. |
A139000496 |
I soldati Romani ed Italiani, ansiosi di essere liberati dalla tirannia di Massenzio tosto piegarono, gli altri combatterono valorosamente, ma in fine, rotta la cavalleria, tutto il campo voltò le spalle per rifuggirsi in Roma. |
A139000500 |
Trattò con modi i più rispettosi i Romani Pontefici che per lo innanzi orano sempre stati più d'ogni altro perseguitati, e considerando le molte spese che dovevano fare come capi della Chiesa, fece loro molte donazioni affinchè sostenessero con decoro una sì gran dignità. |
A139000564 |
Si vide allora in mezzo a quella desolata città una lunga processione di soldati barbari a portare divotamente i vasi sacri sul capo fino alla chiesa di S. Pietro, mentre i Romani pieni di stupore {163 [163]} si univano affollati alla processione dei barbari e s'inginocchiavano umilmente, confondendo in certo modo le grida di guerra coi cantici religiosi. |
A139000568 |
I Romani di quel tempo, cari giovani, erano affatto degenerati dal valore degli antenati. |
A139000572 |
Mentre queste cose avvenivano si avanzava verso l'Italia un nemico che minacciava di riuscire ai Romani più funesto degli stessi Vandali; questi fu il feroce Attila re degli Unni. |
A139000576 |
Gli Unni ebbero la peggio ed Attila stesso si trovò in grave pericolo, e forse per la prima volta intimorito abbandonò ai Romani il campo di battaglia ingombro di circa cento ottanta mila cadaveri de' suoi. |
A139000595 |
Ma tosto un prode generale chiamato Oreste, mosso dal desiderio di porre sul trono suo figlio, sollevò le guardie contro Nepote e riuscì a detronizzarlo e a far proclamare imperatore Romolo Augusto, che i Romani o per la giovanile sua età, o per disprezzo dissero Augustolo. |
A139000601 |
Siccome però gli usi ed i costumi degli antichi italiani ci sono in gran parte sconosciuti e quel poco che ne sappiamo ha strettissima relazione colla Storia Romana; così noi ci limiteremo a notare l'ordine civile de' romani fin dai primi tempi di Roma. |
A139000602 |
L'unione de' cento Senatori sabini coi cento Senatori romani inscritti nello stesso catalogo diede luogo al titolo di patres conscripti solito a darsi a tutti i Senatori insieme radunati. |
A139000603 |
Da principio i cavalieri erano tra carpo di guardie, ebe combattevano a cavallo, le quali coll'andare del tempo formarono il nerbo degli eserciti romani; e da questo derivo un ordine intermedio tra il patrizio ed il plebeo. |
A139000609 |
Due erano i Censori, i quali avevano l'incarico di tenere un esatto registro de' cittadini romani: essi vigilavano pure alla repressione del lusso e alla conservazione dei buoni costumi. |
A139000615 |
La religione dei romani e degli antichi italiani fu l'idolatria fino alla predicazione del Vangelo. |
A139000624 |
Sebbene i romani avessero un gran numero di divinità, e a tutte prestassero un cullo particolare, tuttavia le loro feste si passavano per lo più in gravi disordini. |
A139000625 |
Ma Numa Pompilio introdusse tra' romani molti usi praticati dagli Etruschi, e fra le altre cose aggiunse il mese di gennaio e febbraio e così 1'anno divenne più regolate composto di 365 giorni, e il numero dei mesi cominciò da gennaio come si pratica ancora oggidì. |
A139000628 |
Presso gli antichi italiani e specialmente presso ai Romani tutti erano soldati ad eccezione di quelli che erano destinati al culto degli déi. |
A139000630 |
L'arma comune a tutti i soldati romani era una corta spada a due tagli, e ben aflilata. |
A139000630 |
Per formare la così detta testuggine, i soldati romani imbracciavano certi scudi quadrati solidissimi, li sospendevano sopra il loro capo e li congiungevano per modo da comporre una specie di tetto sul quale rotolava quanto i nemici vi avessero gettato. |
A139000631 |
I romani usavano pur certe gallerie di legno, costrutte di grossi travi e rivestite di terra e di pelli fresche di bue, per preservarle dal fuoco; al coperto di queste gallerie si accostavano senza grave pericolo al muro o alla torre che volevano atterrare. |
A139000632 |
Le primitive insegne militari dei romani non erano altro che un fascetto di fieno legato alla cima di un'asta. |
A139000633 |
I Romani in paese nemico non mancavano mai di fortificare il loro campo, fosse pure per una sola notte. |
A139000635 |
I soldati romani non erano mai lasciati oziosi. |
A139000636 |
Ciò che faceva pregiare ai Romani queste corone era la solennità della distribuzione che facevasene dal generale alla presenza di tutto l'esercito. |
A139000646 |
Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma. |
A139000652 |
Presso i Romani non era così: sempre occupati in guerre poco badavano alle arti ed al commercio. |
A139000655 |
L'abito dei Romani era indusium o camicia, la tunica ossia sopraveste e la toga. |
A139000657 |
I Romani furono i primi che introdussero in Italia il lusso nei banchetti. |
A139000659 |
Presso i Romani il pasto principale era la cena, la quale facevasi verso il tramonto del sole. |
A139000661 |
Non si dimandava più altro in Roma, non si parlava più d'altro tra i Romani che di lauti pranzi, di giuochi o di spettacoli, le quali cose accelerarono grandemente la rovina del romano impero. |
A139000661 |
Tale era la vita de' romani degenerati. |
A139000683 |
Per ripopolarla egli spedì S. Epifanio vescovo di Pavia a riscattare i romani che giacevano schiavi fuori d'Italia, e invitò gli esiliati a far ritorno in patria. |
A139000687 |
Creato console da Teodorico si era lealmente adoperato a vantaggio del regno; ma poi accusato di tener segrete pratiche con Giustino per ridonare la libertà ai Romani, incontrò, sebbene innocente, lo sdegno del sospettoso Teodorico e fu per ordine di lui posto in carcere, dove capo a sei mesi venne ucciso. |
A139000698 |
L'imperatore di Costantinopoli qualificava Totila di tiranno e di barbaro, tuttavia presso ai Romani egli ebbe vanto di umanità e di generosità. |
A139000732 |
Il diadema passò da Costantino ai Romani Pontefici e S. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, e costei la presentò alla Basilica di S. Giovanni Battista in Monza. |
A139000761 |
Ed il popolo? I romani sempre difesero la persona e la vita di Gregorio, e colle armi respinsero i soldati imperiali. |
A139000769 |
2° Tale dominio temporale non solamente appartiene ai sudditi degli Stati Romani, ma si può chiamar proprietà di tutti i cattolici, i quali come figli {213 [213]} affezionati, in ogni tempo concorsero e devono tuttora concorrere per conservare la libertà e le sostanze del capo della cristianità. |
A139000784 |
Esso cominciò con un barbaro che lo acquistò con prodezze di valore, e fini con poca gloria; e possiamo dire che la mala fede e gli spergiuri di quei sovrani, e la loro avversione ai Romani Pontefici ne cagionò la rovina. |
A139000791 |
Carlo, giunto ad un'età avanzata, pareva all'apice della gloria e della potenza, poichè regnava ad un tempo sulla Germania fino al fiume Elba, su tutta la Gallia, su gran parte della Spagna, su parecchie isole del Mediterraneo e sull'Italia; solo gli mancava ancora il titolo di imperatore, che si riguardava in quel tempo come superiore a quello di tutti i re della terra, tanto era ancora viva la memoria degli imperatori romani, che furono per si lungo tempo i padroni del mondo. |
A139000793 |
A quelle parole il popolo e i sacerdoti Franchi e Romani, che empievano la Chiesa, lo salutarono con mille applausi col titolo d'imperatore; ed i suoi vasti stati presero il nome d'impero di Occidente, già abolito dal tempo in cui Odoacre, vinto Romolo Augustolo, erasi fatto re d'Italia. |
A139000893 |
La giusta fama di Gregorio VII difensore della libertà della Chiesa fu per lungo tempo contrastata {248 [248]} dai sovrani d'Europa, ai quali non piaceva la dottrina che un Papa possa scomunicare un regnante; ma i più dotti scrittori riconoscono in questo Papa uno dei più illustri romani pontefici. |
A139000894 |
Pertanto noi Italiani dobbiamo avere questo sommo pontefice in grande ammirazione sia perchè rese, in certa maniera, l'Italia indipendente dagli stranieri, sia perchè d'allora in poi gl'imperatori e i re non ebbero più alcuna influenza sulla elezione dei Romani Pontefici, anzi possiamo dire che dopo Gregorio VII cessò interamente l'influenza straniera sopra gl'Italiani, e fu posto un argine alle invasioni dei barbari. |
A139001024 |
La città di Genova, miei cari, era già molto rinomata al tempo dei Romani. |
A139001055 |
L'Italia finchè fu soggetta ai Romani adoperava la lingua latina, ma questa si andava a poco a poco corrompendo. |
A139001080 |
Io non posso enumerarvi ad una ad una le tristi vicende, cui andò soggetta Roma e direi tutta l'Italia nel tempo che i Romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri. |
A139001094 |
L'incoronazione d'alloro, miei cari, era la più gran dimostrazione di stima e di onore che si potesse dare ad un uomo; e corrispondeva quasi al trionfo degli antichi Romani. |
A139001327 |
Gl'imperiali non potendo liberamente entrare in città, come desideravano, assalgono i bastioni, ma vengono ributtati giù nelle fosse dal valore di alcuni prodi Romani. |
A139001366 |
Il calcolo dei giorni prima di lui si faceva giusta il calendario ordinato e corretto da Giulio Cesare dittatore dei Romani, pochi anni prima della nascita del Salvatore. |
A139001559 |
Perciò Napoleone cominciò coll'imporre alla Santa Sede un tributo di parecchi milioni, per pagare i quali il Papa fu costretto a vendere molti oggetti destinati al divin culto; poscia comandò ad un {464 [464]} suo generale d'impadronirsi degli Stati Romani, e della medesima città di Roma. |
A139001589 |
«Debbo pensare, rispose, a settanta milioni di sudditi, a ottocentomila soldati, a centomila cavalli: nemmeno i Romani ebbero tanta forza d'armi.». |
A139001591 |
Mentre tutti i Romani sono in festa per accogliere il Canova nel suo ritorno, il Papa gli conferisce il titolo di principe, e gli assegna una pensione vitalizia di tremila scudi, circa sedicimila franchi. |
A139001622 |
Dicevasi pure che il Papa mandava un generale (Durando) alla testa di 10 mila Romani, quasi che Pio IX fosse egli promotore di quella guerra, mentre è cosa certa che il Papa mandava que' dieci mila soldati unicamente per difendere i confini degli Stati Pontificii con ordine espresso {485 [485]} di non oltrepassarli. |
A139001634 |
Fu in questo tempo che i soldati inviati a difendere i confini Romani trasgredirono gli ordini ricevuti, e andarono ad azzuffarsi cogli Austriaci nella Lombardia. |
A139001662 |
Egli era figlio di un barbiere di Bologna, città degli Stati Romani. |
A139001663 |
Per commutazione di pena, venne rinchiuso nelle prigioni degli Stati Romani. |
A139001670 |
La vettura cambiando spesso cavalli e i postiglioni, per le {498 [498]} premure e per l'oro del conte Spauro, stimolandoli a corso accelerato furono in breve trasportati al di là dei confini Romani. |
A139001674 |
In mezzo all'avvilimento del nome romano si trovarono ancora non pochi uomini di petto forte, che mostrarono non essere ancora estinto il coraggio dei Romani antichi. |
A139001675 |
«Il papato è decaduto di fatto e di diritto dal «governo degli stati Romani. |
A139001677 |
I rivoluzionari della Toscana, stimolati da Mazzini, capo degli sconvolgimenti di questi tempi, proclamarono eziandio la repubblica e si unirono ai Romani per far Roma capitale della Gran Repubblica Italiana. |
A139001682 |
Molte città e paesi degli stati romani, ricusando di sottomettersi al governo rivoluzionario, si mantennero fedeli al legittimo sovrano. |
A139001682 |
Però Pio IX in mezzo alle afflizioni cagionate da alcuni sudditi ribelli riceveva molte consolazioni da parte di parecchi illustri cittadini romani, che affrontarono gravissimi rischi per mantenersi fedeli. |
A139001687 |
Le potenze alleate, dopo di aver invano usato tutti i mezzi pacifici, decisero di venire colla forza delle armi a rimettere l'ordine negli stati Romani e ricondurre Pio IX sul suo trono. |
A139001688 |
I Napolitani si diedero a reprimere i ribelli in quella parte degli stati Romani che è confinante col regno di Napoli, gli Spagnuoli giunsero più tardi e stettero in riserva all'imboccatura del Tevere, pronti a prestare l'opera loro se fosse stato mestieri. |
A139001722 |
Quando il generale francese mandò le chiavi della città a Pio IX, gli partecipò eziandio la liberazione di Roma e degli Stati Romani, significandogli che poteva liberamente ritornare sul trono. |
A139001722 |
Questa notizia tornava al Santo Padre tanto più grata, in quanto che le cose eransi pure calmate in Piemonte, ove era salito al trono il Re Vittorio Emanuele II, mentre gli Austriaci dopo aver combattuto i ribelli in varie città degli Stati romani, erano pur riusciti a reprimerli, cacciarli dalla Toscana e ricondurre sul trono il Granduca Leopoldo. |
A139001725 |
La qual cosa produsse grande allegria pei Romani, perchè così vedevano rifiorire il commercio, e ripopolate le loro contrade. |
A139001751 |
Ma come i Romani per allontanare Annibale dall'Italia portarono la guerra in Affrica; così gli alleati per distogliere i Russi dal marciare sopra Costantinopoli portarono le loro armi in Crimea che è una penisola del Mar Nero, dove erano molte fortezze valorosamente difese dai Russi. |
A139001804 |
Fu sede di varii imperatori Romani ogg. |
A139001841 |
Benevento, città del Sannio nel regno di Napoli, denominata Malevento, primachè i Romani ne cambiassero così il nome. |
A139001876 |
Cartagine, celebre città dell'Africa, distrutta e poi ricostrutta dai Romani, oggi ridotta ad una piccola borgata, non molto lontana da Tunisi. |
A139001881 |
distretto di Benevento, nel regno di Napoli, chiuso fra due montagne, ove i Sanniti rinchiusero i Romani. |
A139001896 |
Casteggio, paese del Piemonte, ove Annibale pugnò contro ai Romani. |
A139001941 |
Europa, una delle tre parti del globo conosciuto dagli antichi: i Romani ne conoscevano poco le regioni settentrionali, poste oltre il Reno ed il Danubio. |
A139002188 |
di Lombardia al di qua del Po, dove i Romani furono vinti da Annibale. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000025 |
Allora che, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato come i prodi Maccabei centosessanta anni circa prima della venuta del Salvatore mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia |
A140000048 |
Come poi i Romani ebbero maggiori relazioni coi Greci, ne adottarono tutte le divinità. |
A140000053 |
Numa Pompilio primo legislatore religioso dei Romani propose all'adorazione la Dea Fede, affinchè tutti fossero eccitati a mantenere la parola data in ogni genere di contratti. |
A140000059 |
Una fu quella degli Assiri, l'altra dei Persiani, la terza dei Greci, la quarta dei Romani. |
A140000065 |
Mentre stavano attenti a guardare i giuochi, che si celebravano, i Romani ad un segno convenuto, tradita l'ospitalità, a mano armata piombarono addosso ai Sabini, e loro rapirono le fanciulle, malgrado la resistenza dei loro padri e dei loro fratelli. |
A140000065 |
Questi altamente sdegnato per l'oltraggio fatto a' suoi sudditi si pose alla testa di un formidabile esercito e mosse contro ai Romani, i quali in breve furono costretti a rinchiudersi dentro le mura di Roma. |
A140000066 |
Entrati così i Sabini in città appiccarono tre sanguinose battaglie, ed i Romani sarebbero forse stati interamente distrutti, se le zitelle dei Sabini, divenute spose dei Romani, non si fossero colle loro preghiere interposte per far cessare le ostilità. |
A140000069 |
Cento di questi patrizi furono scelti da Romolo per formare il Senato, ossia il Consiglio supremo dello Stato, a cui furono aggiunti cento Sabini, dopo che questi furono uniti coi Romani. |
A140000069 |
Primeggiavano i Ramnensi perchè compagni di Romolo e primi abitatori della città; essi dominarono soli sino alla fusione dei Romani coi Sabini, che formarono la seconda tribù, quella dei Tiziensi. |
A140000074 |
Dopo la morte di Romolo un uomo di nome Proculo si presentò al popolo, indi al Senato, dicendo che aveva veduto Romolo salire al cielo, il quale'gli aveva detto che voleva essere adorato dai Romani sotto al nome di dio Quirino. |
A140000074 |
Si prestò fede al racconto e gli fu innalzato un tempio sul vicino monte, detto d'allora in poi monte Quirinale, dove presentemente sorge il palazzo dei Pontefici romani col medesimo nome appellato. |
A140000075 |
Al vedere i primi Romani tanto rozzi e feroci non pensatevi che cosi fossero tutti gli altri italiani. |
A140000083 |
Dopo la morte di Romolo i Sabini ed i Romani disputarono due anni per sapere chi avrebbero scelto per loro Re. |
A140000084 |
Egli amava più di vivere col vecchio suo genitore, che addossarsi un carico tanto pericoloso; laonde rispose agli ambasciatori: «Perchè volete che io lasci mio padre e la mia casa per accettare una dignità che offre tanti pericoli? A me non piace la guerra poichè essa non reca agli uomini se non danno; io amo e rispetto gli Dei, che i Romani non conoscono e che dovrebbero temere ed onorare. |
A140000084 |
Fu grandissima la gioia in Roma, allora che si seppe che Numa era re dei Romani |
A140000085 |
Invece di tenere i Romani continuamente occupati in giuochi ed in esercizi militari, come aveva fatto Romolo, egli a tutti i suoi sudditi distribuì campi da coltivare, strumenti per lavorare la terra, perchè l' agricoltura ossia la coltivazione delle campagne deve essere riputata la prima di tutte le arti, come quella che procaccia il nutrimento agli uomini e contribuisce assai a renderli robusti ed onesti. |
A140000092 |
Fu deciso che fossero scelti tre Romani e tre Albani a combattere insieme, con patto che il popolo di quelli, i quali riportassero vittoria, darebbe leggi all'altro. |
A140000092 |
Questi furono scelti dai Romani per la decisiva tenzone. |
A140000093 |
In questo modo incoraggiati i Romani raddoppiarono i loro sforzi e furono vittoriosi. |
A140000093 |
Per questo fatto gli Albani divennero sudditi dei Romani; ma non durarono a lungo nella giurata fede. |
A140000093 |
Quindi così parlò a Mezio: Poichè la tua fede fu dubbia tra i Romani e i Fidenati, il tuo corpo sia diviso a somiglianza di quella. |
A140000094 |
Giunto esso in quella sventurata città con buon nerbo di soldati romani comandò a tutti gli abitanti di uscire dalle loro case. |
A140000094 |
Usciti appena, i Romani spianarono al suolo la magnifica città d' Alba, detta la Lunga, perchè posta lungo le radici di un monte e le rive di un lago detto ancora monte e lago Albano. |
A140000095 |
Così credettero i romani, persuasi che Dio punisce l'irreligione anche nei personaggi più elevati. |
A140000095 |
Lo stesso Tullo dopo avere intimata la guerra ai Fidenati, la mosse eziandio contro ai Veienti, popoli guerrieri abitanti non lungi da Roma, i quali dopo sanguinose battaglie dovettero anche arrendersi alla crescente potenza dei Romani. |
A140000097 |
Costoro avevano fatto grave oltraggio ai Romani. |
A140000097 |
Questo modo di dichiarare la guerra fu di poi in uso presso gli antichi Romani. |
A140000109 |
Laonde quando i Romani cominciarono a stendere sopra l'Italia le loro conquiste, gli Etruschi non mancavano di savie leggi, di florido commercio ed avevano già fatto gran progresso nelle arti e nelle scienze. |
A140000110 |
Servio divenuto re, attese con grande zelo a migliorare la sorte dei Romani. |
A140000114 |
Intanto Tarquinio per cattivarsi in qualche maniera l'affetto dei Romani cominciò la costruzione di un magnifico tempio sul monte Tarpeo. |
A140000119 |
Di mano in mano, che i Romani crescevano in numero ed in potenza, estendevano il loro dominio sopra molti paesi d'Italia, di modo che i popoli vicini o spontaneamente o per forza eransi con loro uniti. |
A140000119 |
Ma il dominio dei Romani si estendeva solo sopra una piccola parte della nostra penisola. |
A140000120 |
Intanto cacciato Tarquinio, dichiarato reo di tradimento chiunque ardisse proteggerne il ritorno, i Romani decisero di governarsi a repubblica, la quale forma di governo differiva solo dalla monarchia in questo, che i re governavano a vita, laddove nella repubblica erano eletti due magistrati con autorità suprema, la quale poteva conservarsi solamente un anno. |
A140000124 |
L'entusiasmo della libertà spinse i Romani ad atti eroici. |
A140000124 |
Porsenna re di Chiusi, città dell'Etruria, fu il primo a porgergli aiuto, non perchè amasse l'iniquo Tarquinio, ma per avere occasione di muovere guerra ai Romani, i quali divenendo ogni giorno più potenti destavano gelosia e timore. |
A140000124 |
Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma. |
A140000125 |
Quelli che stavano alla guardia del ponte fuggirono, e soli rimasero a contrastarne il passo tre Romani, uno dei quali appellavasi Orazio soprannominato Coclite, perchè era cieco di un occhio. |
A140000126 |
Stupì Porsenna a tanto coraggio; e risolvette di soggiogare i Romani colla fame, vale a dire facendo sì che niuna sorta di commestibile potesse entrare in Roma. |
A140000127 |
Arrestato e condotto alla presenza di Porsenna, ed interrogato che cosa lo avesse indotto a tanto misfatto, rispose: «Il desiderio di salvare la mia patria; e sappi che trecento giovani romani giurarono al pari di me di dare la morte al tiranno.» Ciò detto corse a porre la sua destra sopra un ardente fuoco, lasciando che si abbruciasse per castigare quella mano, la quale erasi ingannata nell'uccidere il segretario in luogo del re. |
A140000129 |
Conchiuse perciò un trattato di pace co' Romani e visse di poi con loro in buon accordo, e sempre n'ebbe segni di benevolenza. |
A140000129 |
Infatti il suo figlio Arunte, essendo stato sconfitto presso la città di Arida, le sue genti fuggiasche vennero con bontà accolte dai Romani. |
A140000130 |
Tarquinio vedendosi da Porsenna abbandonato andò a cercare contro i Romani nuovi nemici, i quali non ebbero miglior riuscita dei primi. |
A140000133 |
I Latini, che erano già stati vinti da Anco Marzio, approfittando delle intestine discordie dei Romani, non vollero più riconoscere l'autorità di Roma, e contro quella impugnarono le armi. |
A140000135 |
L'anno seguente i Latini presero le armi, e perciò i Romani dovettero eleggere un secondo dittatore. |
A140000138 |
Due soli tribuni della plebe ebbero i Romani nei primi tempi: ma il loro numero fu più innanzi portato fino a dieci. |
A140000141 |
Dove noi vediamo ora la campagna di Roma, era anticamente il paese dei Volsci, popoli che furono molto tempo formidabili ai Romani, e fecero loro toccare molte sconfitte. |
A140000141 |
In un fatto d'armi tra Volsci e Romani si segnalò un cittadino romano di nome Marzio. |
A140000141 |
Vedendo questi, che i Romani erano quasi interamente disfatti, con ammirabile prodezza si oppose al nerbo dell' esercito dei Volsci, li sconfisse e s' impadroni di Corioli loro capitale, onde gli venne dato il glorioso nome di Coriolano. |
A140000142 |
Tuttavia dopo molti servigi renduti ai Romani cadde loro in sospetto, quasi che ambisse di essere fatto re; fu perciò costretto ad uscire di Roma per andarsene in esilio. |
A140000143 |
Allora ricorsero ad uno spediente, che riusci bene ai Romani e funesto a Coriolano. |
A140000146 |
Liberati i Romani da tale pericolo, i cittadini ricominciarono a suscitare tumulti infra di loro, chiedendo che si approvasse una legge, la quale aveva per iscopo di scompartire i beni della repubblica fra il popolo. |
A140000147 |
Nel raccontare le segnalate vittorie dei Romani non devo tacervi le sconfitte che talvolta essi toccavano; giacchè avevano a combattere contro repubbliche italiane governate da uomini peritissimi nell'arte militare. |
A140000148 |
I Volsci e gli Equi, popoli essi pure non molto distanti da Roma, vennero a dichiarare la guerra ai Romani. |
A140000151 |
I Romani riconoscenti a Cincinnato, che aveva salvato la patria e l'esercito, gli concedettero la gloria del trionfo. |
A140000154 |
I Romani di quei tempi avevano bensì alcuni decreti, alcune costituzioni, ma non avendo una legge determinata, spesso la giustizia dipendeva dal capriccio di chi giudicava. |
A140000160 |
Le sue campagne sono fertilissime, ed i Romani ne traevano tanti prodotti, che fu per molto tempo appellata il granaio di Roma. |
A140000176 |
Ora che vi ho raccontato la storia di due tiranni di Siracusa, ritorniamo alle cose dei Romani. |
A140000177 |
Essi avevano sempre dato che fare ai Romani, e Veio loro capitale aveva il primato sopra la stessa Roma per grandezza, ricchezza e potenza. |
A140000178 |
Gelosi perciò i Romani risolvettero di abbatterli e andarono a cingere di assedio la stessa loro capitale. |
A140000179 |
In simile guisa, prima che i Veienti se ne avvedessero, i Romani riuscirono a penetrare entro alle mura nemiche. |
A140000180 |
Ma i Romani non tardarono a pentirsi della loro ingiustizia verso di un tanto uomo, quando si videro i Galli alle porte della loro città. |
A140000182 |
E Brenno a loro: Non sapete, che il diritto dei valorosi sta nella spada? I Romani medesimi con quale diritto usurparono eglino molte città? Ma una ragion di guerra abbiamo pur noi. |
A140000183 |
I Romani giudicando aver nulla a temere da quei barbari non si degnarono mai di rispondergli. |
A140000183 |
I legati Romani accolsero freddamente le ardite parole del conquistatore, ed essendo seguita una battaglia tra i Galli ed i Chiusini, i legati non esitarono a prendervi parte, ed uno di loro uccise un Gallo spogliandolo delle sue armi. |
A140000183 |
La battaglia fu accanitissima, ma funesta ai Romani; quarantamila dei quali restarono sul campo, gli altri furono messi in fuga. |
A140000185 |
Allora i Galli stimarono bene fare la pace coi Romani, e costrettili a pagare loro una grossa somma di danaro, carichi di spoglie, abbandonarono la rovinata città e corsero a difendere le loro terre assalite dai Veneti, abitanti delle rive dell'Adriatico in vicinanza del sito ove più tardi sorse Venezia |
A140000185 |
I più prodi Romani eransi ritirati nella fortezza del Campidoglio, che fu tosto assediata dai Galli. |
A140000186 |
Brenno pose in sulla bilancia anche la spada gridando: Guai ai vinti! Intanto sopraggiunto Camillo co'suoi, interruppe l' alterco dicendo: Col ferro e non coll'oro devono i Romani redimere la loro patria. |
A140000186 |
Mentre si pesava l'oro, i Galli non solo usarono pesi falsificati, ma alle querele dei Romani aggiunsero l'insulto. |
A140000186 |
Si racconta da altri che i Romani assediati in Campidoglio avevano patteggiato di dare mille libbre d'oro ai Galli, affinchè questi si ritirassero. |
A140000188 |
Avevano i Romani appena ristorata la città e riparati i mali dai nemici cagionati, quando insorsero nuove guerre e non meno delle antecedenti sanguinose. |
A140000189 |
I popoli della Campania {55 [55]} avevano mandato ad implorare la protezione de' Romani contro alle infestazioni dei Sanniti, ed il Senato di Roma ordinò a questi che cessassero dalle ostilità. |
A140000190 |
Per la qual cosa non ostante la singolare perizia dei Sanniti nelle armi, i Romani furono sempre condotti alla vittoria. |
A140000192 |
I Romani a quella vista, ripreso coraggio, sbaragliarono i Latini e ne menarono tale strage, che appena la quarta parte campò da morte. |
A140000192 |
I Romani per tema di castigo se ne stavano tutti taciturni, e niuno osava affrontarsi. |
A140000192 |
Non andò guari che l'ala sinistra de' Romani mostrò di piegare. |
A140000192 |
Siccome questo popolo nei costumi era molto somigliante ai Romani, così ad evitare la confusione, che avrebbe potuto nascere nelle battaglie, fu da' Romani imposta la pena di morte a chi fosse uscito dalle file. |
A140000193 |
Postumio avviluppato in quella gola fatale si vide assalito da una grande quantità di nemici, che gli attraversavano la strada, mentre dall'alto delle rupi i Sanniti scagliavano frecce addosso ai Romani e facevano rotolare sopra di essi enormi sassi. |
A140000194 |
Ponzio capitano dei Sanniti fu generoso, e la concesse a condizione che i Romani consegnassero le armi, e passando sotto al giogo giurassero di non più combattere contro ai Sanniti ed ai loro alleati. |
A140000195 |
Cosiffatto avvenimento è conosciuto sotto il nome di forche caudine da Caudio (ora Ariola) città situata tra Capua e Benevento nell' Italia meridionale, vicino alla quale i Romani furono sottoposti a quella ignominia. |
A140000195 |
E questa l'unica volta che i soldati romani siano stati costretti a passare sotto al giogo: e ne furono sì pieni di vergogna, che camminarono in silenzio verso di Roma, nè vollero entrarvi se non di notte, andando ciascuno a nascondersi nella propria casa. |
A140000196 |
Mentre i Sanniti stavano tranquilli sulla parola data dai Romani, questi violando la promessa misero in piedi un numeroso esercito, e li assalirono all'impensata. |
A140000197 |
Stanchi i Sanniti di tante sanguinose battaglie si sottomisero finalmente ai Romani. |
A140000198 |
Dai fatti óra narrati, cari amici, non vorrei che imparaste ad esempio de' Romani a non mantenere la fede data, quando vi torni a conto di fare il contrario; anzi abbonite la mala fede, perciocchè l' uomo onesto, quando in cose giuste, impegna la parola, deve a qualunque costo mantenerla. |
A140000199 |
Giovane intrepido e vago di gloria erasi Pirro già segnalato con molte vittorie; ed era sommamente ansioso di misurare le sue forze con quelle de' Romani. |
A140000199 |
Pel che i Romani risolsero di far valere le loro ragioni colle armi. |
A140000201 |
Fece curare i feriti e seppellire i morti; lodò il coraggio dei Romani, e mirando que' prodi estinti, ma tutti colpiti davanti, indizio che non avevano mai voltate le spalle al nemico, andava esclamando: Mi sarebbe facile conquistare tutto il mondo, se io fossi re dei Romani. |
A140000201 |
I Romani, i quali non avevano mai veduti elefanti, ne furono così spaventati, che si diedero a precipitosa fuga; e lo stesso Levino dovette la salvezza alla celerità del suo cavallo. |
A140000201 |
Quindici mila Romani caddero morti, ottomila furono fatti prigionieri. |
A140000202 |
Ma i Romani non potevano acquietarsi di quella battaglia perduta, e incoraggiati dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro, dicendo che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrata l'Italia. |
A140000203 |
I Romani specchiavansi in lui come in un modello di virtù. |
A140000204 |
Intanto i Romani, ristorate le loro perdite, crearono console il valoroso Fabrizio, il quale di buon grado si pose alla testa di un nuovo esercito per tentare con ogni sforzo di respingere Pirro. |
A140000206 |
Finalmente si venne a battaglia campale, e questa volta la vittoria fu dei Romani. |
A140000207 |
Dicesi che Pirro prima di lasciare la Sicilia abbia con dolore esclamato: «Che bel campo lasciamo ai Romani ed ai Cartaginesi!». |
A140000207 |
Pirro, forzato dai Romani ad abbandonare l'Italia, passò {60 [60]} prima in Sicilia; ma poco dopo alcune turbolenze il richiamarono in Epiro. |
A140000208 |
Questa guerra fruttò ai Romani il dominio sopra quasi tutta l'Italia meridionale, e la fama del loro valore cominciò a dilatarsi presso alle nazioni straniere. |
A140000210 |
Le conquiste fatte dai Romani nello spazio di cinque secoli erano estese a tutti i paesi d'Italia, così che cinquecento anni dopo la fondazione di Roma erano considerati come i soli padroni della penisola. |
A140000212 |
I Romani, come già vi ho detto; divenuti padroni dell'Italia udivano con invidia a parlare della magnificenza di Cartagine e della prodezza dei Cartaginesi, e aspettavano una occasione che servisse di pretèsto per condurre le loro legioni contro a quella formidabile rivale. |
A140000213 |
I Mamertini dal canto loro, certi di non poter far fronte a cosi potenti nemici, fecero ricorso ai Romani. |
A140000214 |
Finalmente la vittoria stette pei Romani. |
A140000214 |
La sorte delle armi fu propizia ai Romani, che, fatti arditi per alcune vittorie riportate per terra sopra i Cartaginesi, allestirono altre navi e li assalirono anche per mare. |
A140000215 |
Animati i Romani da questi prosperi successi deliberarono di portare le loro armi in Africa. |
A140000215 |
Era questa la prima volta che i romani uscivano dei confini d'Italia. |
A140000218 |
Dopo tale sconfitta i Romani non mancarono di fare nuovi {63 [63]} tentativi per rifarsi delle loro perdite; ma invano: poichè le cose loro andarono e per mare e per terra di male in peggio. |
A140000218 |
I Cartaginesi lieti di queste prospere imprese entrarono in isperanza di ottenere la pace dai Romani a condizioni migliori. |
A140000221 |
Ripresero tosto le armi Cartaginesi e Romani; si combattè con accanimento e con perdite gravissime da ambe le parti, ma da ultimo i Romani prevalsero, e i Cartaginesi chiesero nuovamente la pace. |
A140000226 |
Cartagine, indebolita come era, accettò queste dure condizioni, e cosi dopo 24 anni di combattimenti ebbe termine la prima delle tre grandi guerre dei Romani coi Cartaginesi dette guerre puniche da una parola latina che vuol dire cartaginese. |
A140000227 |
Ma in battaglia navale essendo stato sconfitto, e non potendo immantinenti vendicare l'onor militare, prese un suo figlio ancora fanciullo, chiamato Annibale, il condusse in un tempio, e dinanzi all' altare degli Dei il fece giurare di voler essere nemico dei Romani per tutta la vita. |
A140000227 |
Un illustre generale cartaginese di nome Amilcare erasi reso assai celebre nella prima guerra punica, ed in parecchi combattimenti era stato vincitore contro ai Romani. |
A140000228 |
Annibale fatto adulto, malgrado la pace conchiusa tra Roma e Cartagine, risolvè di attaccare i Romani, e con una armata di ben cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia. |
A140000230 |
Colà i romani, a cagione del luogo svantaggioso, toccarono pure una sconfitta ancora più funesta di quella del Ticino. |
A140000231 |
Si accorsero allora i Romani, che queste tre sanguinose sconfitte provenivano da mancanza di abile capitano, e si giudicò che la prudenza del dittatore Fabio Massimo avrebbe potuto riparare le perdite de' suoi antecessori. |
A140000232 |
Fece legare grossi fastelli di sarmenti secchi alle corna di duemila buoi, e, appiccatovi il fuoco, sul far della notte cacciò quegli animali verso le alture occupate dai Romani. |
A140000234 |
Mentre dà Fabio tenevansi i Cartaginesi a bada, i Romani ebbero tempo di radunare nuove genti e di mettere in piedi un esercito, il quale se fosse stato capitanato da Fabio avrebbe avuto miglior fortuna. |
A140000236 |
Difatto se dopo la sconfitta di Canne Annibale fosse andato a Roma, la guerra sarebbe stata finita, e la potenza dei Romani abbattuta per sempre. |
A140000240 |
Emulo del generale cartaginese, il quale per battere i Romani in Italia era andato ad assalirli nella Spagna, egli pure colà, all'età di soli ventiquattro anni, assalì i Cartaginesi già fattisi padroni di quel vasto regno. |
A140000240 |
Roma mancava tuttora di un capitano da mettere a fronte di Annibale, e le perdite dai Romani sofferte si attribuivano sempre all'inabilità dei generali. |
A140000253 |
Costui ebbe la viltà di proporre ai Romani di {69 [69]} dare loro nelle mani un uomo, cui egli aveva promesso di proteggere. |
A140000253 |
Esiliato dall'ingrata sua patria, non avendo più sicura la vita, cercò asilo primieramente presso Antioco, re di Siria e nemico de' Romani, e quindi presso Prusia re di Bitinia. |
A140000258 |
I Romani mandarono Marcello per assediarla, e se ne sarebbero prestamente impadroniti ove non fosse stato colà un dotto meccanico di nome Archimede, uomo pregiato in tutta l'antichità, specialmente per lo studio che aveva fatto delle matematiche. |
A140000261 |
I Romani trucidarono barbaramente tutti i Siracusani caduti nelle loro mani. |
A140000264 |
Questa carica durava cinque anni; l'uffizio annessovi era di tenere il registro de'cittadini romani, del loro patrimonio, ed inoltre il registro de'cavalieri e dei senatori. |
A140000265 |
A forza di udire a ripetersi questa cosa i Romani risolvettero di effettuarla, e spedirono in Africa un console di nome Censorino. |
A140000265 |
Catone, siccome uomo frugale, si opponeva con tutto il rigore al lusso ed alla mollezza, vizi dannosissimi alla società, che già cominciavano ad introdursi fra i Romani. |
A140000265 |
Dopo una resistenza accanita ma inutile, la città intera cadde in potere di Scipione Emiliano, figliuolo adottivo dell'altro Scipione, che allora si trovava alla testa de' Romani. |
A140000265 |
Perciò tutti gli assalti de' Romani tornavano inutili. |
A140000265 |
Sono indicibili i gagliardi sforzi degli assedianti, e già i Romani stavano per levare l'assedio, quando venne loro in soccorso il tradimento di un certo Farneade, generale della cavalleria cartaginese. |
A140000266 |
Nello stesso anno, in cui cadde Cartagine, fu pure dai Romani distrutta la città di Corinto per opera di Mummio, e poco dopo per mano dello stesso Scipione fu incenerita anche Numanzia, la città più forte della Spagna, che aveva seguite le parti dei Cartaginesi. |
A140000267 |
Intanto le vittorie luminose, che i Romani avevano riportate sopra le più potenti nazioni della terra, traevano in ammirazione i popoli che abitavano in luoghi lontanissimi da Roma; e tutti si davano premura di fare alleanza coi Romani: Lo stesso Giuda Maccabeo, quell'uomo valoroso, di cui lungamente vi parlai nella Storia Sacra, sbalordito dalle gloriose imprese che i Romani compievano in pace ed in guerra, mandò a Roma due illustri personaggi per conchiudere coi Romani un trattato di amicizia. |
A140000268 |
Chi fa guerra a' Giudei, la fa altresì ai Romani; questi due popoli saranno tra di loro perfetti amici, e si presteranno reciprocamente soccorso qualora ne sia il bisogno.». |
A140000268 |
Era del tenore seguente: «Vengano tutti i beni a' Romani ed alla nazione de' Giudei per mare e per terra in eterno: le armi nemiche siano sempre da loro lontane. |
A140000269 |
In simile guisa quel popolo di Dio cominciò ad unirsi ai Romani, coi quali fra poco lo vedremo congiunto per formare un popolo solo con una legge sola, colla medesima religione cristiana. |
A140000270 |
Con grande mio rincrescimento devo ora raccontarvi una guerra, non più de' Romani con popoli stranieri, ma una guerra civile, cioè tra Romani medesimi. |
A140000275 |
A Q. Metello nel comando succedette Mario, che dopo fieri combattimenti terminò la guerra mediante il tradimento di Bocco re di Mauritania, il quale consegnò ai Romani Giugurta suo suocero. |
A140000275 |
Vi feci già notare come i Romani non essendosi più occupati con assiduità nell'esercizio delle armi, si erano dati all'avarizia, vizio abbominevole che conduce l'uomo alle più vili azioni. |
A140000276 |
Due eserciti Romani, che ardirono affrontarli, furono totalmente disfatti. |
A140000277 |
Ma i Teutoni erano soltanto vinti a mezzo; perciocchè i Cimbri, forzato il passaggio delle Alpi e cacciatisi innanzi ai Romani, andarono ad accamparsi nelle pianure poste tra l'Adige e Milano, dette allora Gallia Cisalpina. |
A140000278 |
Quegli ambasciatori a metà nudi, con elmetti in testa sormontati da penne di pavoni, avvolti in pelli con aspetto feroce al pari delle bestie, cagionarono maraviglia e stupore ai Romani. |
A140000280 |
Cosi l'Italia fu liberata da quell'invasione di barbari, i quali sarebbero stati invincibili, quando avessero avuto la disciplina degli eserciti romani; ma essi sapevano soltanto combattere furiosamente e con coraggio. |
A140000280 |
Scorgendo esse i propri figliuoli in procinto di cader in potere dei vincitori li strangolarono colle trecce dei loro lunghi capelli; poi vedendo accostarsi i soldati romani, nè potendo più combattere, si appiccarono tutte ai timoni dei propri carri; niuna essendovi che volesse sopravvivere alla disfatta della propria nazione. |
A140000281 |
Mario fu colmato dai Romani di grandi onori, e considerato come un nuovo fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia. |
A140000282 |
La distruzione di Cartagine, la sottomissione della Spagna, le conquiste fatte nell'Asia, il dominio esteso sopra tutta l'Italia, la sconfitta data da Mario ai Teutoni ed ai Cimbri lasciarono i Romani senza competitori. |
A140000282 |
Tutti coloro, che non godevano del diritto di cittadinanza, erano dai Romani tenuti come schiavi. |
A140000283 |
Questa prerogativa fece inorgoglire i Romani a segno, che giudicando schiavi gli altri popoli, s'impadronivano dei loro beni; e si giunse fino a {77 [77]} stabilire con legge che niun forestiere potesse più fermarsi in Roma. |
A140000284 |
I Romani spaventati da questa sollevazione posero in piedi quante genti poterono, armando ancora grande numero di schiavi, e ricorrendo alle nazioni estere loro amiche. |
A140000285 |
Fomentavano il timore dei Romani alcuni funesti segni che gli autori antichi riferiscono essersi in quel tempo veduti. |
A140000285 |
Una corona solare comparve subitamente a vista di Roma; il vulcano, che è presso Napoli, fece una straordinaria eruzione, vale a dire mandò fuori una grande quantità di fuoco; i simulacri delle divinità stillarono sudore dal volto; i topi corrosero parecchi scudi d'argento; i cani ulularono a guisa di lupi; l'idrofobia, morbo volgarmente detto rabbia, si spiegò negli armenti; si videro animali a piangere; si udirono voci sotterranee, e simili altre cose, le quali sebbene fossero prive di significato in rapporto alla guerra, tuttavia dai Romani erano avute come indizi di imminenti sventure. |
A140000286 |
Cominciò dal concedere la cittadinanza ai popoli rimasti fedeli ai Romani, quindi alle città che vollero deporre le armi, e in fine a {78 [78]} tutti indistintamente. |
A140000287 |
Divenuto console cominciò col mettere a prezzo la testa di quel prode capitano, sotto pretesto ch'egli avesse favorito gli Italiani contro al Senato: accusa priva di fondamento, perchè Mario aveva condotto gli eserciti romani contra gli alleati durante la guerra. |
A140000289 |
Per odio contro ai Romani quel re aveva fatto trucidare centomila Italiani, che abitavano nel suo regno. |
A140000293 |
Quattro eserciti romani spediti contro di loro furono sbaragliati e posti in fuga. |
A140000294 |
Intanto che queste cose succedevano Mitridate tentò nuovamente la sorte delle armi contro ai Romani. |
A140000296 |
Del che i Romani riconoscenti gli diedero il sopranome di padre della patria. |
A140000299 |
Crasso era bensì un valente capitano, ma il più avaro dei Romani. |
A140000299 |
L'avidità del bottino lo impegnò in una guerra contro ai Parti, popoli bellicosi, che abitavano al di là della Mesopotamia, dove i Romani malgrado il valore e la loro intrepidezza rimasero battuti e vinti. |
A140000301 |
Erano Romani contro Romani, Italiani contro Italiani; il sangue scorse orribilmente; ma la fortuna fa per Cesare; e Pompeo a stento potè salire sopra una nave e fuggire in Egitto. |
A140000304 |
Gli uccisori di Cesare credevano, che i Romani avrebbero fatto plauso al loro delitto, ma fu l'opposto. |
A140000311 |
Antonio scelse l'Oriente, cioè la Grecia, l'Egitto e tutti i paesi dell'Asia già soggiogati dai Romani. |
A140000313 |
Attendeva con tutte le forze a promuovere l'ordine ed a procacciarsi coi benefizi l'amore de' Romani. |
A140000318 |
Voglio per altro che voi, miei cari amici, notiate lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere da attribuire ai soli Romani, perchè noi potemmo osservare come la maggior parte di quei prodi, i quali, si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia. |
A140000320 |
Primo imperatore dei Romani, come vi raccontai, fu Cesare Ottaviano, il quale, ritornato a Roma vittorioso di Antonio, fu accolto con indicibile applauso dal popolo e dal Senato. |
A140000329 |
Egli promosse talmente le scienze e le arti, che non mai fiorirono cotanto presso i Romani, quanto sotto al suo regno, che perciò venne chiamato il secolo di Augusto ed anche l'età d'oro. |
A140000329 |
Nella filosofia lo stesso Cicerone, che se ne può dire il padre presso i Romani. |
A140000329 |
Poco progredirono i Romani nella scultura, pittura e musica, ma a perfezione recarono l'architettura, nella quale in modo speciale s'illustrò Vitruvio. |
A140000335 |
Così lo scettro ossìa la sovrana autorità presso al popolo giudaico cominciò a cessare di pieno diritto, quando Erode il Grande fu creato re dai Romani; cessò di fatto quando la Giudea fu fatta provincia romana ed unita alla Siria; le quali cose secondo la profezia di Giacobbe dovevano avverarsi alla venuta del Salvatore |
A140000346 |
Tiberio ne informò il Senato e propose che Gesù Cristo fosse dai Romani posto nel novero degli déi. |
A140000358 |
Accortosi poi Nerone che quel disastro metteva il colmo all'indignazione dei Romani contro di lui, ne riversò tutta la colpa sopra i Cristiani. |
A140000366 |
Ciò non ostante i Torinesi continuarono a mantenersi fedeli ai Romani imperatori. |
A140000367 |
Da abile generale egli aveva già soggiogato colle armi tutto quel paese; e solo rimanevagli ad impadronirsi di Gerusalemme, quando gli eserciti Romani di Oriente, sdegnosi di servire ad un crapulone quale era Vitellio, proclamarono imperatore Vespasiano, universalmente conosciuto per uomo coraggioso, abilissimo nel fatto delle armi, affabile e cortese con tutti, perciò amato da tutti. |
A140000367 |
Vespasiano fino dai tempi di Nerone era stato spedito in Palestina per acquetare alcuni tumulti insorti tra i Giudei, i quali, ora per un motivo, ora per un altro ribellavansi ai Romani. |
A140000371 |
I Giudei persuasi essere quello il secolo, nel quale secondo le profezie dovesse venire il Messia, e credendo eziandio che il regno di quell'aspettato Liberatore fosse temporale, si ostinavano a difendersi contro ai Romani. |
A140000392 |
Questi, nato nella Spagna, primo tra i romani imperatori di nascita non italiana, fu uno de' migliori sovrani, che abbia avuto Roma pagana. |
A140000395 |
Adriano, successore di Traiano, è altresì annoverato tra i più chiari imperatori romani. |
A140000400 |
I Romani erano chiusi nella gola di due montagne; e davanti avevano il nemico di gran lunga superiore; di più, essendo nel bollor della state, in breve la sete divenne tra essi tanto crudele, che uomini e cavalli cadevano a terra sfiniti od arrabbiati. |
A140000401 |
I barbari giudicarono quel momento favorevole per attaccare {110 [110]} i nemici, ma il cielo armandosi a pro dei Romani, scaricò sopra di essi una terribile grandine, la quale accompagnata da tuoni e fulmini scompigliò talmente le loro file, che rimasero vinti. |
A140000420 |
Presentatisi costoro ad Alessandro, gl'intimarono baldanzosamente che cedesse immantinenti i paesi che i Romani possedevano in Asia. |
A140000428 |
Al vedere, o giovani, l'imperatore nominato ora dai pretoriani ed ora dagli eserciti, quando dal Senato e quando dal popolo, forse direte: Non vi era una legge, che determinasse la successione all'impero e che così prevenisse tanti mali? Presso ai Romani mancava veramente questa legge. |
A140000442 |
Questi le dimandò con piglio severo, come mai avesse osato muovere guerra agli imperatori romani. |
A140000457 |
La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevra. |
A140000457 |
Ma per la sua crudeltà cadde in odio ai Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, allora dimorante nelle Gallie. |
A140000458 |
I soldati romani e gli italiani, ansiosi di essere liberati dalla oppressione di Massenzio, presto piegarono, gli altri combatterono valorosamente, ma in fine rotta la cavalleria, tutto il campo voltò le spalle per rifugiarsi in Roma. |
A140000461 |
Trattò coi modi più rispettosi i romani Pontefici, che per lo innanzi erano sempre stati perseguitati; e considerando le molte spese che dovevano sostenere, come capi della Chiesa, fece loro molte donazioni, affinchè esercitassero con decoro la grande loro dignità. |
A140000517 |
Si vide allora in mezzo alla desolata città una lunga processione di soldati barbari portare divotamente i vasi sacri sul capo fino alla chiesa di s. Pietro, mentre i Romani pieni di stupore si univano affollati alla processione dei barbari, e s'inginocchiavano umilmente, confondendo in certo modo le grida di' guerra coi cantici religiosi. |
A140000521 |
I Romani di quel tempo, cari giovani, avevano affatto degenerato dal valore degli antenati. |
A140000525 |
Mentre queste cose avvenivano si avanzava verso dell' Italia un nemico che minacciava di riuscire ai Romani più funesto degli stessi Vandali; io dico il feroce Attila, re degli Unni. |
A140000527 |
Gli Unni ebbero la peggio, ed Attila stesso si trovò in grave pericolo; e forse per la prima volta intimorito abbandonò ai Romani il campo di battaglia, ingombro di circa cent'ottanta mila cadaveri de' suoi. |
A140000539 |
Ma tosto un prode generale, chiamato Oreste, mosso dal desiderio di porre suo figliuolo sul trono, sollevò le guardie contra Nepote, riuscì a detronizzarlo e a far proclamare imperatore Romolo Augusto, che i Romani o per la giovanile età, o per disprezzo dissero Augustolo. |
A140000544 |
L'unione de' cento Senatori sabini coi cento Senatori romani, inscritti nello stesso catalogo, diede luogo al titolo di patres conscripti, solito a darsi a tutti i Senatori insieme radunati. |
A140000545 |
Da principio erano trecento, ma coll'andar del tempo crebbero fino a mille ottocento e giunsero a formare la {147 [147]} salvaguardia degli eserciti romani. |
A140000553 |
CENSURA. - I Censori avevano l'incarico di tenere un esatte registro de' cittadini romani: essi vegliavano eziandio alla repressione del lusso ed alla conservazione dei buoni costumi. |
A140000560 |
La religione degli antichi Italiani e dei Romani fu l'idolatria fino alla predicazione del Vangelo. |
A140000569 |
SATURNALI E LIBAZIONI. - Sebbene i Romani avessero un grande numero di divinità, e a tutte prestassero un culto particolare, tuttavia le loro feste si passavano per lo più in gravi disordini. |
A140000582 |
SOLDATI. - Presso gli antichi Italiani e presso ai Romani tutti erano soldati, ad eccezione di quelli che erano destinati al culto religioso. |
A140000584 |
ARMI DELLA FANTERIA. - Arma comune a tutti i soldati romani era una corta spada a due tagli e bene affilata. |
A140000586 |
I Romani usavano anche certe gallerie di legno, formate di grosse travi e rivestite di terra e di pelli fresche di bue per preservarle dal fuoco. |
A140000586 |
Per formare la così detta testuggine i soldati romani imbracciavano certi scudi quadrati solidissimi, li sospendevano sopra il loro capo, e li congiungevano in modo da comporre una specie di tetto, sul quale rotolava quanto i nemici avessero gettato. |
A140000587 |
INSEGNE MILITARI. - Le primitive insegne militari de' Romani non erano che un faccetto di fieno legato alla cima di un'asta. |
A140000588 |
ALLOGGIAMENTI. - I Romani in paese nemico non mancavano mai di fortificare il loro campo, fosse pure per una sola notte. |
A140000590 |
ESERCIZI MILITARI. - I soldati romani non erano mai lasciati oziosi. |
A140000591 |
I Romani tenevano in grande conto queste corone per la solennità, con cui facevasene la disiribuzione dal generale alla presenza di tutto l'esercito. |
A140000595 |
I Romani avevano anche la libella, lira corrispondente ad un'asse, ossia 5 centesimi. |
A140000601 |
Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma. |
A140000606 |
Al loro ritorno, estrassero quanto fu trovato più adattato ai paesi nostri, e prendendo per base le leggi e le usanze in vigore presso i Romani, composero una specie di codice nell'anno 300 di Roma e ne distribuirono la materia in dodici parti, facendo scrivere ossia incidere ciascuna parie sopra una tavola di avorio. |
A140000606 |
Per avere una legislazione stabile i Romani incaricarono dieci illustri e dotti personaggi di viaggiare e cercare in Italia, nella Grecia i migliori codici di que'tempi. |
A140000606 |
Per lo spazio di circa duecento cinquant'anni la volontà del Re era legge presso ai Romani. |
A140000608 |
Presso i Romani non era così; sempre occupati in guerra, poco badavano alle arti ed al commercio. |
A140000609 |
ALFABETO E NUMERI, - I Romani ricevettero dagli Etruschi le lettere dell'alfabeto e i numeri coi rispettivi nomi. |
A140000616 |
Questa lingua, usata dai primi Romani, giunse al suo perfezionamento al 600 e continuò a fiorire per due secoli, sino all'ottocento di Roma. |
A140000618 |
ABITI. - L'abito de'Romani era l' indusium o camicia, la tunica ossia sopraveste e la toga. |
A140000620 |
I Romani furono i primi che introdussero in Italia il lusso dei banchetti. |
A140000622 |
Presso ai Romani il pasto principale era la cena, la quale facevasi verso il tramonto del sole. |
A140000624 |
Questa era la vita dei Romani degenerati. |
A140000638 |
Per ripopolarla egli spedì s. Epifanio vescovo di Pavia a riscattare i romani, che giacevano schiavi fuori d'Italia, ed invitò gli esiliati a fare ritorno in patria. |
A140000641 |
Creato console da Teodorico, si era lealmente adoperato a vantaggio del regno; ma poi accusato di tener segrete pratiche con Giustino per ridonare la libertà ai romani incontrò, sebbene innocente, lo sdegno del sospettoso Teodorico, che lo fece porre in carcere, dove in capo a sei mesi venne ucciso. |
A140000650 |
L'imperatore di Costantinopoli teneva Totila in conto di tiranna e di barbaro; tuttavia presso ai Romani {170 [170]} egli ebbe vanto di indole generosa ed umana. |
A140000673 |
Il diadema passò da Costantino ai romani pontefici; e s. Gregorio Magno papa ne fece dono alla pia Teodolinda, la quale lo presentò alla basilica di s. Giovanni Battista in Monza. |
A140000709 |
2° Questo dominio temporale non solamente appartiene ai sudditi degli stati romani, ma si può chiamare proprietà di tutti i cattolici, i quali come figli affezionati in ogni tempo concorsero, e devono tuttora concorrere per conservare la libertà e le sostanze al capo del cristianesimo. |
A140000721 |
Laonde possiamo dire, che la mala fede e gli spergiuri di quei sovrani, e la loro avversione ai romani Pontefici ne cagionarono la rovina. |
A140000731 |
Mancavagli soltanto il titolo d'imperatore, che in quel tempo riguardavasi come superiore a quello di tutti i re della terra; tanto era ancora viva la memoria dogli imperatori romani, che furono per lungo tempo {195 [195]} i padroni del mondo. |
A140000732 |
Finita la sacra funzione il Papa si volse al re, gli pose sul capo la corona imperiale, gridando ad alta voce: «A Carlo piissimo, Augusto, coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria.» A tali parole il popolo e i sacerdoti franchi e romani, che empievano la chiesa, lo salutarono fra mille applausi col titolo d'imperatore. |
A140000805 |
Pertanto noi Italiani dobbiamo venerare questo Pontefice, sia perchè rese in certa maniera l'Italia indipendente dagli stranieri, sia perchè d'allora in poi gli imperatori e i re non ebbero più alcuna parte nella elezione dei romani pontefici; anzi possiamo dire che dopo Gregorio VII cessò interamente l'influenza straniera sopra gl'Italiani, e fu posto un argine alle invasioni dei barbari. |
A140000919 |
Genova era già molto rinomata al tempo dei Romani, e mediante l'operosità dei suoi cittadini essa divenne poco per volta una città importantissima. |
A140000941 |
L'Italia finchè fu soggetta ai Romani adoperava la lingua latina; ma questa dopo Cesare Augusto andavasi a poco a poco corrompendo. |
A140000961 |
Io non posso enumerarvi ad una ad una le triste vicende, cui andò soggetta Roma, e direi tutta l'Italia nel tempo che i romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri. |
A140000975 |
La incoronatone di alloro era la più grande dimostrazione di stima e di onore, che si potesse dare ad un nomo, e corrispondeva quasi al trionfo degli antichi Romani. |
A140001194 |
Gl'imperiali non potendo entrare liberamente in città, come desideravano, assalgono i bastioni, ma vengono dai Romani ributtati nelle fosse. |
A140001199 |
Ivi avvennero fatti degni di essere registrati accanto a quelli degli antichi Romani. |
A140001222 |
Per la qual cosa il sommo Pontefice non seppe meglio ricompensare il valore di quel prode che col fargli godere gli onori del trionfo alla foggia degli antichi Romani. |
A140001426 |
Si buccinava eziandio che il Papa mandava un generale (Durando) alla testa di diecimila Romani, quasi che Pio IX fosse egli il promotore di quella guerra; ma il fatto è che il Papa inviava que' diecimila soldati unicamente per difendere gli Stati pontificii con ordine espresso dì non oltrepassare i confini. |
A140001437 |
In questo tempo appunto, come narrammo testè, i soldati inviati a difendere i confini romani trasgredirono gli ordini ricevuti, e andarono ad azzuffarsi cogli Austriaci nella Lombardia. |
A140001463 |
Per commutazione di pena era stato rinchiuso nelle prigioni degli Stati romani, allora che l'amnistia di Pio IX gli concedette la libertà. |
A140001472 |
In mezzo all'avvilimento del nome romano trovaronsi non per tanto parecchi uomini di petto forte, i quali mostrarono non essere ancora estinto il coraggio dei Romani antichi. |
A140001473 |
Allora l'avvocato Galletti, presidente d'un'as-semblea, che dice vasi Costituente romana, dopo di avere in più sedute discusso quale forma di governo-si dovesse abbracciare, propose il seguente decreto, che pubblicò colla sua sottoscrizione: Il Papato è decaduto dì fatto e di diritto dal governo degli Stati romani. |
A140001475 |
I rivoluzionari della Toscana, stimolati dal genovese Giuseppe Mazzini, capo dei rivoltamenti di questi tempi, proclamarono eziandio la repubblica, e si unirono ai Romani per far Roma capitale della grande repubblica italiana. |
A140001479 |
Non poche città e terre degli Stati romani, ricusando di sottomettersi al governo rivoluzionario, si mantennero devoti al legittimo sovrano. |
A140001479 |
Pio IX tuttavia, in mezzo alle afflizioni cagionategli da alcuni sudditi ribelli, riceveva molte consolazioni da parte di parecchi illustri cittadini romani, i quali affrontarono gravissimi rischi per mantenersi fedeli. |
A140001484 |
Le potenze alleate, dopo di avere invano usati tutti i mezzi pacifici, deliberarono di venire colla forza delle armi a rimettere l'ordine negli Stati romani e ricondurre Pio IX sul trono. |
A140001485 |
I Napolitani si diedero a reprimere i ribelli in quella parte degli Stati romani, che confina col regno di Napoli; gli Spagnuoli giunsero più tardi e stettero in riserva all'imboccatura del Tevere, pronti a dare l'opera loro, se fosse stato mestieri. |
A140001519 |
Quando il generale francese mandò le chiavi della città a Pio IX, gli partecipò eziandio la liberazione di Roma e degli Stati romani, significandogli che poteva liberamente ritornare sul trono. |
A140001519 |
Tale notizia tornava al santo Padre tanto più gradita, in quanto che le cose eransi eziandio calmate in Piemonte, ove era salito sul trono il figlio primogenito di Carlo Alberto, il re Vittorio Emanuele II, mentre gli Austriaci, dopo aver combattuto i ribelli in molte città degli Stati romani, erano pur riusciti a reprimerli nella Toscana e ricondurre al potere il granduca Leopoldo. |
A140001522 |
Ciò produsse straordinaria allegria pei Romani, perchè così vedevano rifiorire il commercio e ripopolarsi le loro contrade. |
A140001542 |
Ma come i Romani per allontanare Annibale dall'Italia portarono la guerra in Africa, così gli alleati per distogliere i Russi dal marciare sopra Costantinopoli, portarono le loro armi in Crimea, che è una penisola del mar Nero, dove i Russi avevano fortificato in modo quasi inespugnabile la città di Sebastopoli, e fattone il porto principale di quel mare. |
A140001566 |
In questo giorno ebbe luogo un vivo combattimento a Montebello presso Casteggio, paesi poco distanti dal Po e già a voi noti per la vittoria riportata dal celebre capitano Annibale contro ai Romani. |
A140001572 |
Quest'opera consta di 24 libri, in cui, cominciando dagli antichi Etruschi e passando ai Romani, viene investigando le cagioni della loro grandezza e decadenza; indi tratta delle invasioni dei barbari, delle repubbliche del medio evo e del risorgimento delle potenze Italiane. |
A140001599 |
«Devo pensare, rispose, a settanta milioni di sudditi, a ottocento mila soldati, a centomila cavalli... nemmeno i Romani ebbero tanta forza d'armi.». |
A140001601 |
Mentre tutti i Romani sono in festa per accogliere il Canova nel suo ritorno, il Papa gli conferisce il titolo di Principe e gli assegna una pensione vitalizia di tremila scudi, che fanno circa sedici mila franchi. |
A140001615 |
I Romani amavano la pace e non la guerra, e in una sommossa popolare il Baswille venne alle mani, e restò ucciso nel 1793. |
don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html |
A148000459 |
I Giudei caddero sotto la potenza dei Romani, i quali fecero della Palestina una provincia Romana. |
A148000460 |
Qual fu il re stabilito dai Romani sopra i Giudei?. |
A148000751 |
Questa predizione si avverò nel modo più terribile: vennero i Romani, assediarono la città di Gerusalemme, la presero, la spianarono, incendiarono il tempio, e una gran parte dei Giudei perì fra le armi o fre le fiamme. |
A148000870 |
ROMANI, I Romani fecero alleanza coi Giudei ai tempi di Giuda Maccabeo; Pompeo generale romano rese la Giudea tributaria ai Romani. |
don bosco-maraviglie della madre di dio.html |
A149000153 |
Fu scelto quel giorno perchè appunto in esso l'anno 1814 Egli era stato fatto libero e potè ritornare a Roma fra i più vivi applausi dei Romani |
don bosco-massimino.html |
A151000132 |
Ivi si legge quanto segue: Tutte le storie ecclesiastiche, gli stessi eretici convengono intorno alla maravigliosa successione dei romani pontefici da s. Pietro fino al regnante Pio IX. |
A151000135 |
Il mio libro continua a parlare dell'autorità dei Concilii che in ogni luogo celebrati hanno sempre riconosciuti i Romani Pontefici per capi della Chiesa, successori di s. Pietro nel governo di essa da G. C. fino a Pio IX. |
A151000137 |
Quell'imperatore sul principio del quarto secolo cedette prima una parte, poi tutto quel palazzo ai romani pontefici. |
A151000227 |
- Dopo di s. Silvestro nel gran Patriarchio, già antichissima abitazione della nobile famiglia di Plauzio Laterano, dimorarono per quasi dieci secoli i romani pontefici, tranne alcune interruzioni, in cui furono in Orvieto, Viterbo, Perugia, Anagni ed altri luoghi fino a Benedetto XI. {93 [215]}. |
A151000229 |
Dal 1389 fino al declinare del secolo xvi i romani pontefici continuarono a regolarmente dimorare nel Vaticano, quando non ne furono impediti dagli antipapi, i quali in quest'epoca turbarono non poco la pace della Chiesa. |
don bosco-notizie storiche intorno al miracolo del ss. sacramento.html |
A153000100 |
I Romani Pontefici abbondarono in dispensare il tesoro delle sacre indulgenze, e concedere tutti quei privilegi che possono contribuire al bene spirituale dei Cristiani. |
don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html |
A154000012 |
Rammentiamoci, che a s. Pietro ed ai romani Pontefici suoi successori furono da Cristo istesso consegnate le chiavi del regno de' cieli, abilitandoli ad aprirne e serrarne le porte: Tibi dabo claves regni coelorum. |
don bosco-novelle e racconti.html |
A158000020 |
Fu inviata una deputazione di senatori romani al console nuovamente eletto, il quale abitava in villa, ove conduceva una vita semplice e affatto rustica. |
A158000115 |
« Già sono moltissimi anni, una nobile e grande famiglia degli Stati romani s' era condotta, secondo l' uso, nel principio dell'ottobre, a una bella villa che possedeva a sei miglia da Sinigaglia. |
don bosco-regole o costituzioni della societa di s. francesco di sales.html |
A166000097 |
Quando taluno avrà fatta dimanda di entrare in Congregazione si richiedano le lettere testimoniali o certificati, secondo il decreto 25 gennaio 1848, che incomincia Romani Pontifices ecc. |
don bosco-regole o costituzioni della societa di s. francesco di sales secondo il decreto di approvazione.html |
A167000203 |
Quando taluno avrà fatta dimanda di entrare in Congregazione si richiedano le lettere testimoniali o certificati, secondo il decreto 25 gennaio 1848, che incomincia Romani Pontefices ecc. |
don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per la congregazione speciale.html |
A174000003 |
2) implora che ad incoraggiamento del suo istituto venga a queslo concessa la comunicazione dei privilegi, e grazie spirituali, che già ottennero consimili Congregazioni dai Romani Pontefici. |
A174000009 |
III. Romani Pontificis unius est tamquam Supremi ludicis definire quibusnam in adiunctis Ecclesiae causa exigat ut privilegia sive exemptiones concedantur, aut revocentur, aut limitentur ». |
don bosco-severino.html |
A177000189 |
Nei tempi antichi Luserna era un forum, ossia un amporio dei Romani, e per cagione del transito e del deposito delle merci dell'Italia in Francia e dalla Francia in Italia, essa aveva molta importanza militare. |
A177000247 |
Sono essi l'ultima traccia di una strada maestra ivi aperta dagli antichi Romani. |
don bosco-storia ecclesiastica.html |
A189000003 |
Imperciocchè ne trovai bensì molte; ma esse sono o troppo voluminose, o si estendono più del dovere nella Storia profana; alcune si possono chiamar piuttosto dissertazioni polemiche sui fasti della Chiesa; altre finalmente sono tradotte da lingue straniere e pigliano il nome di Storie parziali, e non universali, {8[166]} e quel che non potei osservare senza indignazione, si è che certi autori pare che abbiano rossore di parlar dei Romani Pontefici e dei fatti più luminosi che direttamente alla S. Chiesa riguardano. |
A189000062 |
Il giorno seguente carico di catene fu condotto a Pilato allora posto dai Romani per Governatore della Giudea. |
A189000110 |
Quando poi fu creato imperatore dei Romani, incaricò Tito suo figliuolo che si portasse a Gerusalemme, e la stringesse d'assedio. |
A189000111 |
E perciocchè i capi di fazione ben lungi dal mostrarsi commossi a tante miserie, parevano anzi vieppiù furiosi, ed ostinati nel non volersi arrendere ai Romani, a poco a poco la mancanza de' cibi divenne sì orribile, che si andava frugando perfin nelle fogne, e divoravano per cibo le più ributtanti lordure. |
A189000112 |
I Romani trucidarono quanti lor venne dato trovar nella città, e misero tutto a fuoco e sangue (an. |
A189000130 |
Ma il Cielo armandosi a pro dei Romani, scaricò sopra i nemici una terribil grandine, che mischiata a tuoni e fulmini rovinò tutti i loro battaglioni; dimodochè tutti rimasero vinti e passati a fil di spada. |
A189000187 |
R. Il principal mezzo di cui Dio si valse per operare un cangiamento sì maraviglioso, è stato il zelo istancabile dei Romani Pontefici, i quali in numero di trentatre che tennero la S. Sede da san Pietro fino a quest'epoca, tutti, neppure uno eccettuato diedero la vita per Gesù Cristo. |
A189000212 |
Trattò i ministri della religione con ogni sorta d' onore, e specialmente i romani Pontefici, i quali sino allora avevano sempre dovuto sostener persecuzioni. |
A189000311 |
Ai Romani Pontefici tenne dietro un'infinità di cristiani, che sparsero il loro sangue per la fede, e questo aumentò il numero de' fedeli a segno, che si andava esclamando essere il sangue dei martiri feconda semenza de' cristiani. |
A189000312 |
Da s. Silvestro a s. Gregorio Magno tutti i Romani Pontefici sono onorati come gran santi, di cui la maggior parte si distinse sommamente per travagli sostenuti, e pegli scritti lasciati pel buon regime della Chiesa. |
A189000337 |
Degno modello de'monarchi cristiani sempre {187[345]} intento all'estirpamento de'vizii, dopo resi segnalati favori alla Chiesa, e date chiare prove d'affezione pe' romani Pontefici, e per la fede Cattolica, morì in Aix la Chapelle l'anno 814. |
A189000337 |
In contraccambio degli importanti servigi prestati alla Chiesa fu chiamato a Roma, e l'anno 800 da Papa Leone III venne solennemente coronato imperatore dei romani. |
A189000578 |
R. La persecuzione Francese, come quella degli imperatori Romani non fece altro, che procurare nuovo splendore alla Chiesa di Gesù Cristo. |
don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html |
A190000031 |
Da ciò apparisce la divina assistenza sopra s. Pietro {13 [13]} nell'atto stesso che esso veniva costituito capo della Chiesa, assistenza che continuò con lui per tutta la vita, e che ne'Romani Pontefici continuerà sino alla fine dei secoli. |
A190000038 |
Egli è poi cosa chiara che l'autorità di Pietro doveva durare quanto la Chiesa, cioè sino alla fine dei secoli, che certo il fondamento deve durare quanto l'edifizio che vi sta sopra; e che perciò dopo di lui essa doveva passare nei suoi {17 [17]} successori, i quali sono i Romani Pontefici. |
A190000067 |
- Sotto gli Imperatori Romani ne'tre primi secoli furono suscitate varie feroci e sanguinose persecuzioni contro i cristiani per impedire i progressi del vangelo, le quali comunemente si calcolano dieci. |
A190000068 |
Quindi chiunque predicasse o professasse il vangelo nei paesi dipendenti {38 [38]} dai Romani si esponeva ad evidente pericolo della vita. |
A190000076 |
Que'segni presagivano imminenti gravi disastri a Gerusalemme, ed i Romani, senza saperlo, furono gli strumenti di cui si valse l'ira divina per compiere i suoi disegni. |
A190000077 |
- Gran numero di quelli che trovarousi presenti alla morte del Salvatore vivevano ancora, allorchè gli eserciti Romani vennero ad assediare Gerusalemme. |
A190000134 |
- A s. Aniceto succedeva s. Sotero assai encomiato per la sua beneficenza verso ai romani e a tutti i fedeli della cristianità. |
A190000135 |
Ma in un attimo copertosi di nuvole il cielo, un'abbondante pioggia cadde ove erano i romani, mentre una grandine terribile o con frequenti colpi di {66 [66]} fulmine rovesciandosi sopra i barbari, li sbaragliò uccidendone gran parte, e lasciando compiuta vittoria ai romani. |
A190000147 |
Ora un re di quella nazione di nome Lucio, lasciato là dai Romani come principe tributario, maravigliato della santità di alcuni cristiani, che erano andati in quei paesi, e richiamando alla memoria quello che i suoi antecessori avevano detto, e forse lasciato scritto sulla cattolica religione, risolse di farsi anch'egli cristiano. |
A190000150 |
Riconosciuto dai Romani, era ovunque schivato, e niuno voleva partecipare con lui in cose sacre. |
A190000163 |
Anticamente era stabilito per legge presso ai Romani di non seppellire dentro alla citta i cadaveri, i quali perciò erano seppelliti nelle campagne, e bene spesso dopo essere stati abbruciati e ridotti in cenere. |
A190000250 |
Il suo martirio fece tale impressione che vari senatori romani si recarono ad onore di portarne il cadavere sulle loro spalle sino al cimitero di Ciriaca nell'Agro Verano |
A190000278 |
Domato dall'eccesso dei dolori quel superbo confessò vero il Dio dei cristiani, riconobbe la santità della loro religione, che i romani imperatori avevano fino allora odiata, quindi fece pubblicare un decreto in forza di cui i cristiani non dovessero più essere perseguitati. |
A190000279 |
Esso è il primo degli imperatori romani che siasi dichiarato pubblicamente cristiano, ed abbia con leggi civili promosso lo stabilimento e l'autorità della nostra santa religione. |
A190000298 |
Così i romani che avevano avuto fino allora uno stendardo tutto proprio, che chiamavano Labarum, carico {135 [135]} d'immagini di false divinità |
A190000303 |
I romani liberati da quel tiranno accolgono con gioia il vincitore Costantino che entra in città, ringrazia Iddio delle vittorie riportate e comanda che la croce, pegno della protezione del cielo, sia portata per la città ed inalberata sul Campidoglio per annunziare al mondo il trionfo di Dio crocifisso. |
A190000304 |
Diciamo gloriosa, perchè senza dubbio era questo un avvenimento di grande importanza; e fu da questo tempo che i romani imperatori, avendo conosciuta la {137 [137]} santità del cristianesimo, cominciarono a proleggerlo e professarlo pubblicamente. |
A190000318 |
Il papa non potendo intervenire in persona deputò a farne le veci Osio, vescovo di Cordova e i due preti romani Vito e Vincenzo. |
A190000379 |
Intanto per una pestilenza morto papa Pelagio II, rimasero unanimi i Romani {182 [182]} nell'eleggere Gregorio per successore. |
A190000401 |
Il {196 [196]} Papa, i principi francesi e romani, baroni ed una folla immensa di popolo accorsero ad onorare l'aspettato monarca. |
A190000404 |
Costantino il Grande, appena conobbe il Cristianesimo, fu tosto persuaso che i Romani Pontefici dovevano essere liberi nell'esercizio dell'apostolico loro ministero; perciò loro somministrò mezzi materiali per vivere, fece dono al Papa del palazzo Laterano e di amplissime possessioni. |
A190000404 |
{199 [199]} Questo governo civile della santa Sede non appartiene ad altro qualunque sia sovrano, nemmeno agli abitanti degli Stati Romani, ma è realmente una proprietà de'cattolici di tutto il mondo, i quali, come figli affezionati, in ogni tempo concorsero ed hanno tuttora il dovere di concorrere a conservare e mantenere la libertà e l'indipendenza del loro Padre spirituale, dei Capo visibile del Cristianesimo. |
A190000412 |
Gli sforzi amorevoli dei Romani Pontefici e specialmente di Pio IX non hanno finora giovato a riunirli. |
A190000486 |
- Avignone pertanto fu la dimora de'romani pontefici per settant'anni, e questo tempo è paragonato alla schiavitù, cui furono per settantanni condannati gli Ebrei in Babilonia, detta schiavitù babilonica. |
A190000486 |
Quindi la gloriosa città dei Cesari divenne come un deserto, e nelle vie e nelle famose piazze dei Romani nasceva l'erba come ne'campi. |
A190000678 |
Possiamo facilmente immaginare quanto sia stata grande la consolazione dei Romani quando si videro liberati da quei rivoluzionarie poterono godere di nuovo tranquillità e pace, ripigliare il loro commercio, riaprire i conventi, i monasteri, le chiese e di nuovo pacificamente praticare la loro religione. |
A190000871 |
detta Malevento prima che i Romani ne cambiassero così il nome. |
A190000906 |
I Romani denominavano così ogni primo giorno del mese, perchè in quello si chiamava il popolo ad udire le cose pubbliche di quel mese. |
A190000936 |
Cartagine, città celebre dell'Africa, distrutta e poi ricostrutta dai Romani, o. piccola borgata presso Tunisi. |
A190001105 |
Europa, una delle 5 parti del globo e delle 3 conosciute dagli antichi; i Romani ne conoscevano poco le regioni settentrionali oltre il Reno ed il Danubio. |
A190001113 |
Feria (latino, ferire ), giorno in cui i Romani riposavano dalle opere consuete, e ferivano od immolavano vittime alle loro divinità. |
A190001268 |
Mani, anime de'trapassati qua e là erranti, a cui i Romani rendevano una specie di culto religioso. |
A190001365 |
Batava Olanda, parte della Batava dei Romani che formava il regno dei Paesi Bassi. |
A190001449 |
Pontefice (latino, facitore di ponti ), perchè appresso ai Romani il capo dei loro sacerdoti aveva la cura dei ponti, che erano riguardati come cosa sacra. |
A190001483 |
Pubblicano - Gabelliere, nome onorifico presso i Romani, ma obbrobrioso presso gli Israeliti quando essi erano sotto l'impero romano, perchè sembrava che con quest'uffizio i gabellieri tenessero mano ai Romani per far pagare i tributi. |
A190001584 |
Sibille, nome di parecchie profetesse che vissero fra greci e romani prima della venuta di G. C. La più celebre è quella di Cuma nella Campania, ricordata da Virgilio nel libro sesto dell'Eneide. |
A190001672 |
Triclinio (greco, tre letti ), sala ove mangiavano i Romani così detta perchè attorno alla mensa eranvi tre letti detti discubitorii ove si adagiavano per mangiare. |
A190001680 |
Turcomanni, popoli detti dai Romani Sciti, Messageti e Parti. |
don bosco-storia sacra.html |
A191000470 |
R. Ne' primi quattro regni annuziati da Daniele erano presagite quattro monarchie che dovevano succedersi una all'altra, cioè quella degli Assiri, de'Persiani, de'Greci, de'Romani a cui succede finalmente la quinta che è la Chiesa di Gesù Cristo, la quale da prima pareva un sassolino, pure urtando nell' impero de' Romani lo disfece ed essa dilatossi e va dilatandosi per tutta la terra ove durerà sino alla fine de' secoli per eternarsi poi in cielo. |
A191000573 |
la rocca di Gerusalemme che da venticinque anni era da truppe, nemiche occupata; rinnovò l'amicizia col Re di Siria, cogli Spartani e co' Romani, e temuto dalle nazioni vicine, niuno più ardiva muovergli guerra. |
A191000581 |
Egli allargò i confini del suo dominio, mise più volte in rotta il re di Siria, soggiogò gl' Idumei, rinnovò l' alleanza co' Romani, e dopo ventinove anni di governo morì in pace l'anno del m. |
A191000584 |
Per la qual cosa questi due fratelli divennero tra di loro nemici irreconciliabili, sinchè Pompeo capitano delle truppe romane venuto nella Giudea prese Gerusalemme, mandò a Roma Aristobolo co';suoi figliuoli, restituì il pontificato e il regno ad Ircano fatto però tributario a' Romani. |
A191000585 |
In questa guisa la Giudea perdendo la sua libertà divenne provincia de' Romani, i quali non lasciarono mai più l'assoluto potere sopra i Giudei. |
A191000626 |
Erode Antipa cadde in sospetto a' Romani, fu deposto dalla sua dignità e mandato in esilio, dove colla rea famiglia fini miseramente la vita. |
A191000708 |
R. Benchè Caifasso avesse profferto sentenza di morte contro di Gesù, tuttavia essendo la nazione giudaica ridotta in provincia Romana non poteva eseguirsi se non fosse confermata da Ponzio Pilato posto da' Romani Governactore della Giudea. |
don bosco-storia sacra [10a edizione].html |
A192000312 |
Ne' primi quattro regni, annunziati da Daniele, erano presagite {115 [321]} quattro signorie, che dovevano succedersi l' una alaltra, cioè quella degli Assiri figurata nell'oro, de'Persiani nell'argento, de' Greci nel bronzo, de' Romani nel ferro, alla quale tenne dietro finalmente la quinta, che è la Chiesa di Gesù Cristo. |
A192000312 |
Questa pareva da prima un sassolino; pure urtando nell'impero dei Romani lo disfece, ed essa dilatossi e va dilatandosi per tutta la terra, ove durerà sino alla fine dei secoli per eternarsi poi in Cielo. |
A192000376 |
Giuda, all'uopo di metter fine allo stato di continua incertezza in cui erano i Giudei per la oppressione e mala fede dei re di Siria richiese l'amicizia {137 [343]} dei Romani. |
A192000382 |
Spartani e co' Romani; e temuto essendo dalle nazioni vicine, niuno più ardiva di muovergli guerra. |
A192000386 |
Per la qual cosa questi duo fratelli divennero tra di loro nemici irreconciliabili, sinchè Pompeo, capitano delle schiere romane, venuto nella Giudea, prese Gerusalemme, mandò a Roma Aristobolo ce' suoi figliuoli, e restituì il pontificato ed il regno ad Ircano, fatto per altro tributario a' Romani. |
A192000408 |
litigua molto conosciuta in quel tempo dai Romani. |
A192000426 |
Raccontano accreditati scrittori, che Erode venuto in sospetto ai Romani iii deposto dalla stia dignità e mandato in esiglio, dove colla rea famiglia finì miseramente la vita. |
A192000480 |
Benché Caifasso avesse profferito sentenza di morte contro Gesù, tuttavia il sovrano potere non essendo più presso gli Ebrei, non poteva eseguirsi se non era confermata da Ponzio Pilato, mandato dai Romani a reggere la Giudea. |
A192000516 |
Per accertar i Romani dell'aver egli con sé la potenza di Dio, propose di far un volo fin sopra le nubi in presenza di Nerone e d'immensa moltitudine, e a forza di incantesimi riuscì a sollevarsi a molta altezza. |
A192000529 |
I Romani trucidarono quanti caddero nelle loro mani, e misero tutto a sangue e fuoco. |
A192000544 |
» Ma quando venne distrutto il tempio, si perdettero questi archetipi, cosichè noi ora non ne conosciamo più il valore preciso, e gli Ebrei stessi dovettero servirsi dei pesi e delle misure dei popoli, ai quali furono soggetti, come a dire Babilonesi, Persiani, Greci, Romani. |
A192000568 |
L'impero dei Romani. |
A192000578 |
Dalla città di Roma fondata sul Tevere l'anno 753 prima di G. C., e dal piccolo territorio in cui stettero lungo tempo rinchiusi in Italia, i Romani si stesero, ed a poco a poco si fecero padroni di tutto ciò che i Greci avevano prima posseduto. |
don bosco-una famiglia di martiri.html |
A194000029 |
Claudio rivolse il discorso agli astanti e disse: «Ascoltate, o cittadini Romani e magistrati della repubblica, ascoltate e ammirate quanto sia sana la dottrina di costui!». |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html |
A200000037 |
Ciò apparisce particolarmente dalla lettera che s. Dionigi vescovo di Corinto scrisse ai Romani. |
A200000044 |
I Romani che erano sul punto di cadere per la grande arsura che li divorava, quasi per rendere grazie al Signore del favore ricevuto, alzarono la testa all'insù, ed accoglievano l'acqua colla bocca. |
A200000044 |
Ma ben presto cangiarono {29 [233]} sentimento, perciocchè copertosi di nuvole il cielo, un'abbondante pioggia cadde a fianco dei romani, mentre una grandine terribile e ripetuti colpi di fulmine uccisero e dispersero interamente i battaglioni dei barbari. |
A200000056 |
Era invecchiato e la sua vita aveva passato parte da cattolico, parte da eretico e parte da scomunicato, finchè Eleutero lo rigettò definitivamente dalla comunione de' fedeli, con sentenza che non sarebbe stato mai più accolto nella Chiesa, se non avesse ricondotto a pentimento quei Romani che {38 [242]} aveva pervertito. |
A200000061 |
Cosicchè Tertulliano, che viveva a quei tempi, ci lasciò scritto che molti luoghi di quell'isola fino allora inaccessibili alle armi dei Romani vennero alla fede. |
A200000066 |
Riconosciuto dai Romani era ovunque evitato e niuno voleva partecipare con lui in cose sacre. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. lino s. clemente.html |
A201000065 |
Giunto alla casa di campagna di un suo servo di nome Faone, provò di nascondersi; ma scorgendo tosto il suo asilo attorniato di soldati, non sapendo più a che partito appigliarsi per iscansare il pubblico supplizio, si trapassò da se stesso la gola con un pugnale, Cos'i moriva il più crudele dei tiranni, e l'autore della prima delle dieci persecuzioni dagl'imperatori {33 [369]} romani suscitate contro ai cristiani. |
A201000077 |
Gran numero di quelli che trovaronsi presenti alla morte del Salvatore vivevano ancora allorchè gli eserciti romani vennero ad assediare Gerusalemme. |
A201000077 |
I romani, certamente senza saperlo, furono gli strumenti dell'ira divina per compiere i disegai del cielo. |
A201000078 |
Egli si valse certamente di quel fatto terribile per confermare nella fede gli Ebrei già convertiti, e guadagnare quelli che erano meno ostinati; giacchè in quello sterminio i romani non fecero altro che prestare il braccio alla vendetta celeste. |
A201000082 |
Inoltre dopo la distruzione di Gerusalemme gli Ebrei che avevano disperatamente combattuto contro ai Romani, erano in ogni luogo trattati siccome schiavi e perseguitati crudelmente. |
A201000135 |
S. Matteo Apostolo ed Evangelista era nato in Galilea, di professione pubblicano cioè esattore delle imposte pei Romani; uffizio molto spregevole presso gli Ebrei. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html |
A202000002 |
Tali furono per la maggior parte i Papi dei primi secoli; perciocchè il bisogno di aver {3 [411]} presto un capo che governasse la Chiesa, e dall'altro lato la persecuzione rendendo difficili le relazioni cogli stranieri, ne avveniva che per lo più si eleggessero Papi romani, o che per zelo, dottrina e santità erano in quella città maggiormente conosciuti. |
A202000038 |
Notavano particolarmente che egli predicava una religione contraria anzi distruggitrice della religione dei Romani. |
A202000065 |
Egli si arruolò come semplice soldato fra i romani e col solo suo valore riusci a conseguire i primi posti nella milizia. |
A202000066 |
I Romani e specialmente i cristiani abbonavano l'atroce assassinio commesso sulla persona dell'imperatore Alessandro che era molto amato dal popolo; e questo fu il motivo per cui Massimino principiò ad averli in grande avversione e coglieva ogni pretesto per poterli perseguitare. |
A202000089 |
È questo il primo degli imperatori romani che abbiano abbracciata la religione cristiana; egli venne alla fede per opera di S. Ponzio, senatore romano siccome noi siamo per raccontare. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html |
A203000006 |
Se noi vogliamo cercare la ragione di questo zelo, di questa fermezza de' Romani pontefici, non possiamo altrimenti trovarla se non nella potenza di Dio, che stabilì la sua Chiesa come colonna immobile, e fondamento di ogni verità, assicurando che egli avrebbe assistito i pastori di essa sino alla fine dei secoli: Ecce ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculi. |
A203000050 |
Dalle quali cose apparisce che i romani pontefici non solamente provvedevano ai bisogni della chiesa di Roma, ma delle chiese di tutto il mondo. |
A203000050 |
Per lo più i romani pontefici ordinavano solamente quei sacri ministri di cui avevano bisogno nella città di Roma; negli altri paesi ciascun vescovo, come si fa ancora oggidì, secondo il bisogno dava la sacra ordinazione a coloro che si giudicavano esservi da Dio chiamati. |
A203000080 |
Questo è il primo esempio di due imperatori romani sul trono dei Cesari. |
don bosco-vita del sommo pontefice s. callisto i.html |
A206000009 |
Anticamente era stabilito per legge presso ai Romani di non seppellire cadaveri nelle città; perciò erano seppelliti fuori nelle campagne, o piuttosto li abbruciavano. |
A206000018 |
E poichè le cose che verremo esponendo sono di grandissima importanza, perciò noi le caviamo letteralmente dagli atti autentici scritti dai notai Romani che vivevano a que' tempi. |
don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html |
A207000001 |
Si attribuiscono a' Notai romani, vale a dire a que' fervorosi e dotti cristiani che assistevano i confessori della fede nei pericoli, e ponendosi in mezzo alla folla del popolo li accompagnavano fino agli ultimi sospiri. |
A207000013 |
Di qui appare essere già in certa maniera in uso la sedia gestatoria che dai tempi di s. Pietro solevano usare i Romani Pontefici nelle grandi funzioni sacre, ma solamente nel modo che era loro permesso dai tempi calamitosi delle persecuzioni. |
A207000081 |
Ora avendovi legge presso i Romani di non più ferire oltre il terzo colpo, il carnefice lasciò la santa colà prostesa sul suolo nuotante nel proprio sangue. |
don bosco-vita di s. giovanni battista.html |
A209000038 |
Molti giudei perirono in una sola giornata, e quel miserabile Tetrarca stava per essere spogliato di tutto quanto aveva, se i Romani, che allora erano padroni di tutto il mondo, non fossero accorsi colle loro legioni, e cacciato non avessero l'Arabo. |
A209000041 |
Essa lo persuase di fare un viaggio a Roma per ingrandirsi col favore dei Romani, e portare quindi apertamente con proprio titolo il nome di Re. |
don bosco-vita di s. giuseppe.html |
A210000017 |
Secondo le più rispettabili tradizioni Giuseppe apparteneva alla setta degli Esseni, setta religiosa, la quale esisteva nella Giudea all' epoca della conquista che ne fecero i romani. |
don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html |
A211000010 |
Nulladimeno non è improbabile, che ai tempi {56 [152]} di Antonino Pio imperatore dei Romani, e del sommo pontefice s. Igino, il quale occupava la sede di s. Pietro alla metà del secondo secolo, l'eresia dei Valentiniani dall'Asia essendo penetrata nella Gallia, perciò s. Potino (detto anche Frotino) allora vescovo di Lione avendone gran bisogno dimandò a s. Policarpo un ecclesiastico dotto pio e zelante onde resistere agli assalti del nemico, e gli fu mandato s. Ireneo. |
don bosco-vita di s. paolo apostolo.html |
A214000068 |
Egli pertanto chiamò a sè gli uscieri e disse loro: i vostri magistrati senza aver cognizione di questa causa, senza alcuna forma di giudizio, hanno pubblicamente fatto battere noi che siamo cittadini romani; ed ora di nascosto ci vogliono mandar via? Certo non sarà così: vengano essi stessi e ci conducano fuori della prigione. |
A214000068 |
Quei messi portarono ai magistrati questa risposta; i quali avendo inteso che erano cittadini romani furono presi da forte timore, imperciocchè il battere un cittadino romano era delitto capitale. |
A214000072 |
Gli stessi romani avevano mandato in Atene per raccogliere leggi che portarono a Roma come oracoli di saggezza. |
A214000112 |
Da Corinto estese pure le sue sollecitudini ad altri popoli e specialmente ai Romani già convertiti alla fede da s. Pietro con molti anni di fatiche e di patimenti. |
A214000184 |
Fui incatenato in Gerusalemme, di poi messo in mano dei Romani. |
A214000247 |
Gli stessi Romani Pontefici non si accostavano nè sì accostano al luogo della sua sepoltura se non pieni di venerazione, e non mai permisero che alcuno spiccasse particella di quelle ossa venerande. |
don bosco-vita di s. policarpo.html |
A215000027 |
Imperocchè Marco Aurelio, imperatore dei Romani, avendo emanate leggi di sangue contro i cristiani, e specialmente contro i loro sacerdoti e vescovi, gli idolatri e Giudei di Smirne ne presero occasione per chiedere la morte di s. Policarpo al proconsole, e ottenere che esso fosse consegnato alle fiamme; in questa maniera procurarono il martirio di molti seguaci di G. C. {28 [124]}. |
don bosco-vita di san martino vescovo di tours.html |
A216000107 |
Vi prego, egli scrive ai Romani, vi prego d'intercedere per me colle vostre preghiere presso al Signore Iddio. |
don bosco-vita di san pietro.html |
A217000179 |
Pilato ne mandò relazione all'imperatore Tiberio, il quale commosso al leggere la santa vita, e la morte gloriosa del Salvatore, aveva divisato di annoverarlo fra gli Dei Romani. |
A217000180 |
Il loro numero divenne così grande, e la loro fede così viva, che S. Paolo poco dopo ebbe a consolarsi co' Romani scrivendo queste parole: La vostra fede è annunziata, cioè fa parlare di sè, estende la sua fama, per {123 [415]} tutto il mondo. |
A217000185 |
I Romani che avevano con gran fervore abbracciata la fede predicata da Pietro manifestarono a S. Marco, fido discepolo dell'Apostolo, il vivo loro desiderio che mettesse in iscritto quello che S. Pietro predicava. |
A217000224 |
I Romani conquistatori del mondo dopo aver soggiogate nazioni apparecchiavano la pompa del trionfo sopra un magnifico carro nella valle del Vaticano e di là per la via sacra trionfanti ascendevano al Campidoglio. |
A217000246 |
S. Ignazio martire, parimenti discepolo di s. Pietro e suo successore nel vescovado di Antiochia, dice le stesse cose nella {168 [460]} sua lettera scritta ai Romani al capo quarto. |
A217000250 |
È vero che nè gli atti degli Apostoli, nè s. Paolo nella sua lettera ai Romani fanno menzione di questo fatto; ma oltrechè scrittori accreditati riconoscono in questi autori abbastanza chiaramente accennato tale avvenimento; noi osserviamo che l'autore degli alti degli apostoli non aveva per iscopo di scrivere le azioni di s. Pietro, nemmeno quelle di s. Paolo che riferisce solamente fino al suo arrivo in Roma; lo stesso dicasi di s. Paolo nella sua lettera ai Romani. |
don bosco-vita di san pietro [3a edizione].html |
A218000009 |
S. Pietro morì, ma la suprema sua autorità passò intatta nei Romani Pontefici suoi successori. |
don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html |
A220000176 |
Santo Stefano avuta la notìzia della morte di Lucilla e di suo padre andò egli stesso, e prese i loro cadaveri e li portò a seppellire presso alla via Latina così detta, perchè conduce ad un paese dei Romani anticamente detto Lazio o Latino. |