Da qualche anno aumentando ognora più il numero degli studenti, si dovettero aprire altre case succursali, una in Mirabello Monferrato, l'altra in Lanzo Torinese, una terza nella città di Cherasco, ed una quarta ad Alassio nella Liguria.

 Egli nacque in Ciglione paese del Monferrato da onesti ed agiati contadini, i quali fin da fanciullo seppero instillargli i più profondi sentimenti di pietà, di onestà e di amore al lavoro.

 In Occimiano cospicuo borgo, Comune e Capo Mandamento del Circondario di Casale Monferrato nasceva Giuseppe Galvagno addì 16 Novembre 1858.

 Di lì venne destinato a Direttore della nuova casa di Nizza Monferrato, aperta alle nostre Suore, figlie di Maria Ausiliatrice con l'annesso Educandato di ragazze.

 Il sac. Provera Francesco, figlio del fu Giovanni Battista e della vivente Aurelia Ricaldone, nacque in Mirabello paese assai popolato del Monferrato, il 4 dicembre 1836.

 Ella fu quindi chiamata e ricevuta con grandi onori non solamente dalla sorella del Duca di Savoia, e dalle altre signore di quella illustre casa, ma fu altresì chiamata da lontani paesi, {73 [73]} e dovette andare parecchie volte a Casale per le istanze che le faceva Anna marchesa del Monferrato, parente del re di Francia.

 Essendo dunque male disposto verso di lei il superiore, Caterina gli chiese che gli fosse lasciato il suo consueto {129 [129]} confessore, a fine di avere una persona fidata per rispondere a lettere di principi e grandi maestri; ma egli sebben fosse pregato per via di lettere dalla duchessa di Savoia, dalla marchesa di Monferrato e da altre grandi persone, non mai la volle esaudire.

 Tosto si videro i mirabili frutti della benedizione del Romano Pontefice; poichè uscendo dalla cerchia di Torino, dove oltre alla casa Madre si erano già potuti a prire due altri oratorii, si stabiliva nel 1863 una casa a Mirabello-Monferrato.

 In Nizza Monferrato nella casa detta Madonna delle Grazie, tengono l'Educatorio interno, scuole e laboratorii per le esterne, studentato per le Suore.

 Egli era nato in Castiglione di Lombardia; suo padre era Ferdinando Gonzaga, marchese di quella città, strettamente congiunto coi Gonzaga duchi di Mantova e di Monferrato.

 Con questo scopo lo condusse a Casale, città del Monferrato, all'età di cinque anni.

 Luigi Bilio, gloria del Piemonte e dei chierici regolari della Congregazione dei Barnabiti, è di Alessandria di Monferrato, dove nacque il 25 marzo 1826.

 S. Candido con alcuni suoi compagni fuggì nel Monferrato.

 Anche in Nizza Monferrato sono assai frequenti le benedizioni del Signore, {18 [108]} ad intercessione di Maria SS Ausiliatrice.

 Il giorno undici le 12 suore di Maria Ausiliatrice faranno una consimile funzione nella chiesa della loro casa-madre in Nizza Monferrato.

 S. Luigi nacque in Castiglione di Lombardia da Ferdinando Gonzaga marchese di quella città e parente coi duchi di Mantova e di Monferrato.

 Lazzarone Monferrato, il 16 Luglio 1876.

 Per opporre una valida resistenza al comune oppressore le città di Torino, Alessandria, Vercelli, il Marchese di Monferrato, Milano, Bologna, Brescia, Mantova, Piacenza, Vicenza, Padova, Ferrara, Treviso e Crema, formaron una convenzione nota sotto al nome di seconda lega lombarda.

 Mentre i conti di Savoia stavano occupati nella Savoia, e ciascuno dei loro cugini stante le avvenute divisioni e suddivisioni di eredità non possedeva che poche terre in Piemonte epperò poche forze, Guglielmo da Casale sua metropoli del Monferrato aveva esteso le sue conquiste su Vercelli, Tortona, Alessandria, Alba, Ivrea, e persino sulle terre adiacenti a Torino.

 Oltre alle guerre che dovette sostenere al di là dei monti contro Ginevra, ed i signori del Delfinato, merita di essere rammentata quella contro il marchese di Monferrato per nome Guglielmo.

 In Piemonte sostenne più guerre contro al marchese di Monferrato ed al principe d'Acaia, ricuperando molte terre stategli tolte.

 La maggior {323 [323]} parte però di quei Visconti, per mantenere la loro sovranità, usarono prepotenze ed oppressioni, ed uno di essi radunò buon numero di soldati con animo di estendere il suo dominio sul Monferrato, che è una parte del Piemonte a voi molto nota per la sua fertilità e per la squisitezza de' suoi vini.

 Fra le altre egli dovette sostenere una lunga guerra pel Monferrato.

 Francesco Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, era morto senza erede; e il duca di Savoia per motivi di parentela pretendeva di avere quell'amena e vasta provincia.

 Ma dopo due anni di trattative inutili, il duca uscì in guerra aperta, e prima che i suoi rivali potessero opporsi egli potè impadronirsi del Monferrato ad eccezione di Gasale e Ponte - Stura.

 Fecero pertanto tale apparecchio di fanti, di cavalli e di cannoni, che pareva la Spagna volersi versare sopra il Monferrato.

 La Spagna che pretendeva di essere arbitra in Italia, perchè vi possedeva molte province, portò pure le pretese sul Monferrato.

 Cinque volte si venne a battaglia campale, cinque volte la vittoria fu del duca di Savoia, il quale dopo avere, si può dire, quasi interamente distrutti gli eserciti spagnuoli, riunì al Piemonte il possesso del Monferrato.

 Le gloriose vittorie del duca di Savoia ingelosirono i Francesi, e si determinarono di tentare la sorte delle anni per impadronirsi eglino stessi del Monferrato.

 Malgrado il suo volere Carlo fu sopraffatto dal numero dei nemici, e dovette ritirarsi dal Monferrato.

 Per conquistare il Piemonte al suo sovrano egli erasi recato con poderoso esercito nel Monferrato e pose strettissimo assedio alla città di Casale.

 Acquistò l'intero Monferrato, Alessandria, Valenza, Lomellina, Val di Sesia e tutto quello che possedevano i Francesi al di qua delle Alpi.

 Monferrato, paese fertilissimo e principato in Piemonte a levante.

 Guglielmo da Gasale, capitale del Monferrato, aveva estese le sue conquiste su Vercelli, Tortona, Alessandria, Alba, Ivrea, fino sulle terre adiacenti a Torino.

 Oltre alle guerre che dovette sostenere al di là dei monti contro Ginevra e contro ai signori del Delfinato, merita di essere rammentata la lotta che ebbe contro al marchese del Monferrato, per nome Guglielmo.

 In Piemonte sostenne valorosamente più guerre contro al marchese di Monferrato ed al principe di Acaia, ricuperando molte terre stategli tolte.

 La maggior parte di quei Visconti per mantenere la loro sovranità usarono prepotenze ed oppressioni, ed uno di essi radunò buon numero di soldati con animo di estendere il suo dominio sul Monferrato, parte del Piemonte molto nota per la sua fertilità e per la squisitezza dei suoi vini.

 Dopo di avere, si può dire, quasi distrutti gli Spagnuoli, egli ridni al Piemonte il possesso del Monferrato.

 Fecero pertanto tale apparecchio di fanti, di cavalli e di cannoni, che pareva la Spagna volersi tutta versare sopra il Monferrato.

 La Spagna, che pretendeva di essere arbitra in Italia, perchè vi possedeva molte Provincie, portò anche le sue pretese sul Monferrato.

 Poco stante essendo morto senza erede Francesco Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, il duca di Savoia per motivi {353 [353]} di parentela pretendeva di avere quell'amena e vasta provincia; ma dopo due anni di trattazioni inutili il duca usci in guerra aperta, e prima che i suoi rivali potessero opporsi, egli giunse ad impadronirsi del Monferrato, ad eccezione di Gasale e Ponte-Stura.

 Le vittorie del duca di Savoia ingelosirono i Francesi, che perciò si determinarono di tentare la sorte delle armi a fine di conquistare il Monferrato.

 Malgrado il suo valore Carlo Emanuele fu sopraffatto dal numero e dovette ritirarsi dal Monferrato.

 Per conquistare questi paesi al suo sovrano, egli erasi recato con poderoso esercito nel Monferrato, ponendo strettissimo assedio a Casale.

 In forza poi del trattato di Radstadt il duca di Savoia aggrandì di molto i suoi stati; acquistò l'intero Monferrato, Alessandria, Valenza, Lomellina, Val di Sesia, e tutto quello che possedevano i Francesi al di qua delle Alpi.

 Un agiato signore pose a nostra disposizione posate, porcellane, e quanto faceva mestieri pel servizio di tavola; altri poi inviarono vino in botti, cassette di bottiglie; moscato di Strevi, passeretta di Canelli, barbera e nebiolo di Asti, bracchetto di Mombaruzzo, dolcetto di Prasco, bianco di Caluso, malvasia di Monferrato furono vini spontaneamente regalati da varie persone di distanti e diversi paesi.

 Finalmente mio figlio Carlo, da un anno allievo del piccolo seminario di Mirabello Monferrato, mi parlò dei grandi miracoli operati da Maria Santissima, sotto il titolo di Ausiliatrice, e coi suoi racconti mi animò a ricorrere a questa tenera madre, e a farmi dare la s. Benedizione.

 Atanasio di Nizza Monferrato, si rivolse a Maria santissima sotto il titolo di Auxilium Christianorum, con intraprenderne una novena in onor suo; ed ecco sperimentarne ottimo effetto subito il primo giorno, in cui incominciò lasciar il letto ed i bastoni, e, proseguendo la novena, verso il quinto giorno si trovò perfettamente guarito.

 Nizza Monferrato,.

 Il Sacerdote Giovanni Bosco, commosso dall'orrida profanazione di un Convento e Chiesa appartenente ai RR. PP. Cappuccini in Nizza Monferrato, ed ora ridotto ad un pubblico magazzino di vino, col consenso dell'Ordinario Monsig.

 Il Sottoscritto a fine di ritornare al Divin Culto una Chiesa e Convento appartenente ai Reverendi Padri Cappuccini in Nizza Monferrato, ed ora ridotta ad un magazzino da vino, è pronto a farne acquisto, e sottoporsi alle spese che occorrono per la compra, riattazione, e conservazione.

 Nella città di Nizza Monferrato in grandioso locale situato in deliziosa e saluberrima posizione è aperta una Casa di educazione per fanciulle.

 Le domande si possono fare alla Direttrice dell'Istituto femminile di Nizza Monferrato, o al Signor D. Bisio Vicario di S. Giovanni, od anche al molto Rev.Sig. D. Bosco Direttore dell'Oratorio di San Francesco di Sales, Torino.

 La città di Nizza Monferrato è una delle principali Stazioni della Ferrovia tra Alessandria e Cavallermaggiore.

 Un agiato signore pose a nostra disposizione posate, porcellane, e quanto faceva mestieri pel servizio di tavola; altri poi inviarono vino in botti, cassette di bottiglie; moscato di Strevi, passerella di Canelli, barbera e nebiolo di Asti, bracchetto di Mombaruzzo, dolcetto di Prasco, bianco di Caluso, malvasia di Monferrato furono vini spontaneamente regalati da varie persone di distanti e diversi paesi.

 Amministrazione delle pubbliche scuole di Borgo S. Martino presso Casale di Monferrato.

 Prese gli ordini minori, il Suddiaconato ed il Diaconato in Casale Monferrato dal Reverendissimo Monsig.

 Casale Monferrato, città v. del Piemonte.

 Mons Ferax, o. Monferrato, regione fertilissima del Piemonte.