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Ma basterà questo per adempire al prescritto del Concilio di Trento? A [524] me pare di no: imperocchè qui trattasi di prodigi operati non nei tempi antichi, non in luoghi lontani, ma nel tempo Presente nella città arcivescovile e come sotto gli occhi dell'Arcivescovo di Torino, cui il Concilio di Trento dà l'incarico di esaminarli e riconoscerli prima che si divulghino: pare adunque manifesto, stando al decreto del Concilio di Trento, che questi prodigi non si debbano in modo alcuno pubblicare, e molto meno nella diocesi, in cui si dicono avvenuti, senza il Previo esame e riconoscimento del Vescovo locale..
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