a) Oltre la meditazione solita del mattino si faccia ancora una mezz' ora di meditazione alla sera e questa versi su qualche novissimo.

 La distribuzione era terminata, quando all'ultima medaglia, un alunno si spicca dai compagni e incomincia a declamar versi sulle tribolazioni del Santo Padre.

 Il {20 [346]} Papa fece eziandio ornare il Battistero di Satrano di colonne di porfido che fece rizzare con un'architettura di marmo, ove fece scolpire versi che ricordavano la virtù del Battesimo e la fede al peccato originale, contro i Pelagiani.

 - Alzo lo sguardo verso il campanile e vedo una piccola campanella agitarsi in tutti i versi per produrre con ogni suo sforzo un armonioso scampanio.

 Nell'afflizione che mi ha colpito non ho potuto forse contentarvi gran fatto, o miei buoni amici, nel mio solito almanacco; ma voi, che siete tanto buoni, vogliatemi bene lo stesso, e pregate per me, com'io prego per voi, ricordandoci tutti che i dispiaceri, i dolori, le tribolazioni, che ci affliggono su questa terra, sono prove che 6 [436]} il Signore ci vuol bene, come ci dice la Sacra Scrittura, e come canta da essa inspirato un mio carissimo amico, professore e poeta, in questi bei versi:.

 Fece stampare in versi italiani la Salve, la faceva cantare per le strade, ne distribui molte migliaia di copie ai divoti fedeli, e con questo mezzo riuscì ad impedire il canto di molte canzoni profane ed anche scandalose.

 Sino dall'età di dodici o tredici anni scriveva latinamente in prosa ed in versi con una facilità ed eleganza, per 1'età sua, maravigliosa".

 R. È quella superficie in cui si può adattare in tutti i versi una linea retta.

 Questi versi possono tradursi in lingua volgare come segue: ( V. Boll, luogo citato ).

 La regola per trovare l' anno dell' Indizione romana negli anni dell' era volgare è espressa coi seguenti due versi:.

 La credenza che non sia per morire di improvvisa morte in quel giorno che uno rimira qualche immagine di s. Cristoforo si suole esprimere con questi due versi:.

 Un giorno chiamò a sè uno che non era adulatore, di nome Filossene, e lo richiese del suo parere intorno ad alcuni versi che egli pretendeva esser bellissimi.

 Durante la cena, Dionigi, il quale non poteva ancora darsi pace della franchezza di Filossene, lesse di nuovo alcuni versi, cattivi come i primi, colla speranza che quegli non osasse questa volta negargli le sue lodi.

 Augusto vedendo ripetersi più volte la cosa medesima scrisse egli pure alcuni versi in greco e li diede a quel {100 [100]} maestro.

 Un maestro di grammatica faceva versi in onore di Augusto, e quando quel principe usciva di palazzo glieli offeriva, sperando qualche ricompensa, ma sempre invano.

 Questa orrenda scena ci è narrata in sublimi versi da un poeta Fiorentino detto Dante Alighieri, di cui presto avrò a parlarvi.

 Ma tosto che conobbe le poesie italiane di Francesco Petrarca suo amico, perdette ogni speranza di potersi acquistar gloria colla poesia e diede alle fiamme la maggior parte dei versi che egli aveva composto.

 Di mano in mano che scriveva dei versi venivano trascritti e cantati alle corti d'Italia e di Francia; perciò i principi, i papi, i re, lo invitavano alle loro reggie e lo ammettevano alle loro feste e alle loro mense.

 Quando le sinfonie suonavano, alcuni giovanetti cantavano versi in lode del Petrarca.

 Questo avvenimento è noto nella storia sotto al nome di battaglia di Maclodio, la quale fu illustrata con eleganti versi da un pio e dotto nostro italiano di nome Alessandro Manzoni.

 Sparsasi la fama dei suoi drammi, la corte di Vienna il chiamò per sentire alcuni suoi versi ed ammirare l'autore di sì preziose poesie.

 In punto di morte nell'atto che gli era amministrato {450 [450]} il Viatico, pieno di viva fede, espresse gli affetti del suo cuore coi seguenti versi che furono gli ultimi di sua vita:.

 Filossene colla solita sua schiettezza non gli potè nascondere che a lui que'versi parevano pessimi.

 Un giorno ebbe a se uno, che non era adulatore, di nome Filossene, e lo richiese del suo parere intorno ad alcuni versi che egli pretendeva essere bellissimi.

 Durante la cena Dionigi, il quale non poteva ancora darsi pace della franchezza di Filossene, lesse di nuovo alcuni versi cattivi come i primi colla speranza, che quegli non osasse questa volta negargli le sue lodi.

 Augusto vedendo ripetersi più volte la cosa medesima scrisse egli eziandio alcuni versi in greco e li diede a quel maestro.

 Un maestro di grammatica faceva versi in onore di lui, e quando quel principe usciva di palazzo glieli offeriva, sperandone qualche ricompensa, ma sempre invano.

 Questa orrenda scena ci è narrata in sublimi versi da un poeta fiorentino, detto Dante Alighieri, di cui presto avrò a parlarvi.

 Sin dalla sua giovinezza aveva atteso alla poesia, e sperava di ottenere il secondo posto fra i poeti, non permettendogli la sua ammirazione per Dante di poterlo superare; ma tosto che conobbe le poesie italiane di Francesco Petrarca, suo amico, perdette ogni speranza di potersi acquistar gloria col far versi, e diede alle fiamme la maggior parte delle rime che aveva composto.

 Di mano in mano che scriveva dei versi, venivano questi trascritti e cantati nelle corti d'Italia e di Francia; perciò i papi, i principi, i re lo invitavano alle loro reggie e lo ammettevano alle feste e alle mense.

 Prima precedeva la Fatica, specie di divinità; poi veniva innanzi la Pazienza, indi la Povertà e la Derisione, che tentavano invano di salire sul carro: seguiva torva e pallida l'Invidia; due cori, uno di voci e l'altro di strumenti facevano echeggiare l'aria di armoniose note; e quando le sinfonie suonavano, alcuni giovanetti con voci argentine cantavano versi in lode del Petrarca.

 Questo avvenimento è noto nella storia sotto al nome di battaglia di Maclodio, la quale fu illustrata dagli eleganti versi di Alessandro Manzoni dotto ed erudito scrittore, che nella provetta età di 88 anni cessava di vivere in Milano nel 22 Maggio di quest'anno 1873.

 Da fanciullo egli fu studiosissimo, e avendo sortito dalla natura molta propensione a comporre versi, dopo avere studiato i classici antichi, compose un poema intitolato L'Orlando furioso; libro assai pregevole per la lingua e per lo stile ond'è dettato, e la potentissima fantasia dell'autore; ma che vi esorto a non leggere, senza accertarvi se sia stato ripulito di parecchie cose, che tornerebbero assai nocevoli ai vostri costumi.

 In punto di morte, nell'atto che gli era amministrato il Viatico, pieno di fede, espresse gli affetti del cuore coi seguenti versi, che furono gli ultimi di sua vita:.

 Cominciò a manifestare un genio poetico fra i suoi compagni nelle stesse classi inferiori; e mentre i giovani di quella età solevano misurare i versi colle dita, egli già compone vali di getto e all' improvviso.

 Ma altro è scrivere versi, altro è amministrare affari pubblici, in cui oltre al sapere ci vuole esperienza, della quale mancava il Monti.

 Egli aveva tra le mani un lavoro intitolato La Feròniade, in cui ragionando della dea Feronia, antica protettrice della cultura delle campagne, il poeta prende a cantare l'asciugamento delle Paludi Pontine, opera immortale della munificenza di Pio VI. Pochi versi mancavano a compierne il terzo ed ultimo canto, quando fu preso da un colpo di apoplessia.

 Silvio Pellico scrisse anche altre opere di grande pregio in versi ed in prosa.

 - Alzo lo sguardo verso il campanile e vedo una piccola campanella agitarsi in tutti i versi per produrre con ogni suo sforzo un armonioso scampanio.

 Oltre la meditazione solita del mattino si faccia anche mezz' ora di meditazione alla sera, e questa versi su qualcuno dei novissimi.

 Strettolo al collo per la cravatta con ripetuti schiaffi, pugni ed urloni essa lo gettò a terra, e lo percuoteva con calci e con un bastone in tutti i versi.

 - Andrei volentieri a Torino, risposi; da qualche tempo mia madre venne a dimorare in quella città; e sebbene versi nelle strettezze, tuttavia mi ama assai, e desidera ardentemente di avermi con se.

 Scrisse ottantuna lettera, alcune composizioni in versi, un trattato sui Caduti, uno dell'unità della Chiesa, altro delle opere di misericordia, e della limosina, con molte altre opere tutte scritte in istile splendido, sublime, e maestoso.

 Scrisse molte cose in prosa e in versi con mirabile pietà ed eleganza, nel che superò i suoi contemporanei.

 Scrisse molte opere in versi ed in prosa.

 La prestezza con cui scrivevano que' notai viene espressa con questi due versi:.

 Quindi si volse al {114 [264]} crocifisso e recitò questi versi che gli erano molto famigliari nel corso della vita.

 Mentre si facevano quei sacrifizi, cioè si uccidevano le pecore, i vitelli, i tori, se ne spargeva il sangue, ed i sacerdoti e le vergini destinate al servizio degli idoli a coro cantavano versi alle stupide divinità, avvenne un fatto veramente singolare.

 Sulla parete della porta grande leggonsi questi versi:.