ANNO XXVII
STRENNA OFFERTA AGLI ASSOCIATI ALLE LETTURE CATTOLICHE {1 [431]}
PROPRIETÀ DELL’EDITORE
Torino 1873. - Tipografia Salesiana {2 [432]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili a Don Bosco]
INDEX
Se non fosse del titolo che porto in fronte, che ogni galantuomo deve rassegnarsi in tutto ai disegni della divina Provvidenza, e dell'affetto che a voi mi lega, miei buoni amici, davvero che in quest'anno avrei tutt'altra voglia che di mostrarmi alla luce e fare anch'io figura in mezzo agli altri miei confratelli almanacchi. Di fatto come potrà mai il povero Galantuomo presentarsi tra i suoi benevoli con volto allegro e sereno, come bisogna ad un uomo che sta per annunziare un anno nuovo, che si suole augurare e sperare sempre felice, mentre in questo malaugurato 1878 egli ha perduto il migliore de' suoi amici, il più tenero dei padri, quello {3 [433]} che veramente procurava il bene di tutti i Galantuomini, l'immortale Pio IX? Oh Pio IX! Sublime e cara figura di Pontefice!.... Chi è di noi che dopo essere stato rapito per lo spazio di quasi trentadue anni allo splendore di tue angeliche virtù, possa ora ripetere il venerato tuo nome senza sentirsi tutto commosso nel più profondo del cuore? Chi è di noi che avendo potuto una volta contemplar da vicino la tua sacra persona, abbia poi potuto dimenticare quelle nobili fattezze, quel volto maestoso, quegli occhi vividi, penetranti e soavi, nei quali splendeva tutta la grandezza della tua anima santa, tutto l'amore del tuo cuore di Padre? Chi di noi....... Ma qui m'avveggo che se lasciassi libero sfogo al mio cuore non la finirei più; però voglio ancora dirvi che io, povero Galantuomo, ho avuta, non una, ma più volte la incomparabile fortuna di gettarmi ai piedi del grande Pio IX e di riceverne la benedizione; che questa fortuna a vece di mitigare il mio dolore all’annunzio della sua morte, me lo accrebbe a mille doppi, perchè mi pareva di vedermelo dinanzi, tutto bello e candido, raggiante di un {4 [434]} celeste sorriso.... mi pareva di sentire ancora le sue sante mani posarsi sulla mia testa grigia, veder la sua destra alzarsi a formar sopra di me il segno della santa croce, udir quella voce armoniosa e potente ad invocarla benedizione di Dio sopra il povero Galantuomo.....
Vi dirò che anch'io, come tutti gli altri, non volli credere alle prime notizie che fosse morto davvero, e che ci volle anzi tutta l'autorità del mio buon Parroco per farmelo credere; che anch'io nonostante la mia età è la distanza ho voluto correre a Roma per bearmi ancora una volta in quelle venerate sembianze e baciar per l'ultima volta quei piedi che portavan la pace. Vi dirò finalmente che ancor io ho pregato per Lui, ma non molto, perchè son certo ch’Egli è subito volato da questa valle di lacrime al bel Paradiso. Ho invece pregato molto affinchè il buon Dio si degnasse di dargli presto un successore degno di Lui, e nel mio cordoglio trovai una grande consolazione nel sapere che le fervide preghiere del mondo cattolico erano state così presto e così bene esaudite, come tutti sanno, colla {5 [435]} elevazione al Sommo Pontificato di quel dottissimo e virtuosissimo personaggio che è Leone XIII.
Un altro insigne personaggio la morte inesorabile ci tolse dalla nostra Italia; personaggio grande e ben degno del nostro compianto, il nostro Re Vittorio Emanuele II. Noi Piemontesi, che lo avevamo veduto e conosciuto da vicino, ne piangemmo bendi cuore la perdita, e pregammo per Lui, che passò all'altra vita munito dei conforti di nostra santa Religione e accompagnato dalla benedizione di Pio IX, grande fortuna per Lui e consolazione per noi e pel suo Augusto Figliuolo Umberto divenuto nostro Re, pel quale anche il povero Galantuomo ha pregato e prega che il Signore lo benedica insiem colla sua reale famiglia.
Nell’afflizione che mi ha colpito non ho potuto forse contentarvi gran fatto, o miei buoni amici, nel mio solito almanacco; ma voi, che siete tanto buoni, vogliatemi bene lo stesso, e pregate per me, com’io prego per voi, ricordandoci tutti che i dispiaceri, i dolori, le tribolazioni, che ci affliggono su questa terra, sono prove che 6 [436]} il Signore ci vuol bene, come ci dice la Sacra Scrittura, e come canta da essa inspirato un mio carissimo amico, professore e poeta, in questi bei versi:
Perchè mi fosti caro
Io ti provai con dure
Vicende e con sventure,
E nel mio amor mi piacque
Che fatto segno all'ira
Tu fossi in vista, e t'opprimesse il duolo;
E l'alma tua, figliuolo,
Perchè sospira?
Son, del Signor le prove
Dolci a chi crede, e in Lui confida ed ama,
E d'anime ch'Ei chiama
A più beata sorte:
Son dell'eterno regno
Per chi le toglie in pace,
E pur soffrendo tace,
Sicuro pegno. {7 [437]}
Il Galantuomo ai suoi amici |
pag 3 |
Principio delle stagioni |
9 |
Ecclissi |
10 |
Levata e tramonto del sole per Torino |
11 |
Fasi della luna |
12 |
I quattro tempi dell'anno |
13 |
Computi ecclesiastici |
ivi |
Tempo proibito per celebrare le nozze solenni |
ivi |
Feste mobili |
ivi |
La preghiera del mattino |
27 |
I venerabili del nostro secolo |
29 |
A Pio IX il grande |
33 |
La Madonna di Pio IX |
35 |
Storia di una croce |
36 |
Un amico nemico |
47 |
II rispetto umano |
54 |
Massima |
55 |
Meglio umile e oscuro che grande e superbo |
ivi |
La santificazione delle feste |
59 |
L'impiego del tempo |
60 |
Ai giovani bisogna parlar chiaro |
63 |
Il telefono |
65 |
Il telettroscopio |
66 |
L'idroconometro |
67 |
II fonografo |
ivi |
Applicazione della carta |
68 |
Lo sbaglio di naso |
70 |
Una difesa legittima |
71 |
Le bastonate per isbaglio |
ivi |
Prudenza di un sindaco |
ivi |
L'usciere ben ricevuto |
72 |
Straordinaria longevità |
ivi |
Il catechismo |
73 |
Il catechismo cattolico e Napoleone il grande |
74 |
Segreto d'economia domestica |
76 |
La preghiera della sera |
78 {8 [438]} {9 [439]} {10 [440]} |