Io vi risponderei di buon grado se la notte non mi avvisasse di recarmi frettolosamente a casa.

 - Quando? - Cento anni fa mio padre mi portò secolui a Roma, e mi disse che ogni cento anni in Roma si potevano ottenere grandissime Indulgenze, e che se io fossi ancora stato vivo di lì a cento anni, non avessi trascurato di recarmi {39 [113]} a visitare la basilica del Principe degli Apostoli.

 Verso gli ultimi giorni del mese di maggio di buon mattino quando gli uccelli si van svegliando, lasciai il mio letto per recarmi ad udire i loro canti e respirare il dolce odore della novella verdura.

 Andava nei giorni di festa senza più poter recarmi in altri giorni.

 Congregazione, cui si nega agli uni le Sacre Ordinazioni, agli altri la facoltà di predicare, a questo di confessare, a quello di celebrare la S. Messa, mi mette nella necessità di recarmi al legittimo e assoluto Superiore per avere istruzioni e consiglio.

 Aveva vivo desiderio che niuna cosa mi avesse impedito il recarmi nuovamente da Lei al fine di portarle il detto atto; ma che vuole un affare urgente mi costrinse a privarmi di tale piacere.

 Anche benissimo; ma io ho bisogno di recarmi a casa per tempo.

 Altre cose avrei ancora da dimandarle a proposito dei concili; ma veggo che l'ora è già tarda, ed io voglio recarmi a casa, per non lasciare in pena le mia buona madre.

 - Quando? – Cento {25 [503]} anni fa mio padre mi portò secolui a Roma, e mi disse che ogni cento anni in Roma si potevano ottenere grandissime Indulgenze, e che se io fossi ancora stato vivo di lì a cento anni, non avessi trascurato di recarmi a visitare la basilica del Principe degli Apostoli.

 Io era già decisa di recarmi a Felizzano, per sottomettere mio figlio ad una dolorosa operazione.

 Il 29 di detto mese una donna conoscendo il mio caso mi consigliò di recarmi a Torino a visitare la Chiesa di Don Bosco, per chiedere a Maria Ausiliatrice la grazia di acquistar l'udito.

 Stava per secondare la necessità e adagiarmi in un angolo della scuola divenuta chiesa, quando si venne a bussare e a chiedermi se avrei potuto recarmi l'indomani da un malato distante 6 miglia che mi aspettava per confessarsi.

 La sola lontananza m'impedisce di recarmi all'Oratorio, ma dica pure a tutti i miei amici, che le regole della compagnia di S. Luigi sono sempre la guida della mia condotta.

 In tanta afflizione mi venne il pensiero di recarmi alla Chiesa di Maria Ausiliatrice, raccomandare a questa pietosa Madre il mio caro malato, e domandare per lui una speciale benedizione al direttore del Santuario.

 Fra breve spero di recarmi io stesso costì, per confermare il fatto colla mia presenza, {71 [519]} facendo contemporaneamente in cotesta Chiesa le mie divozioni; giacchè se per una parte debbo a Maria la mia guarigione, per altra parte riconosco che la disgrazia accadutami sul convoglio me la meritai colla mia vita da cattivo cristiano.

 In quel tempo (1868-69) si parlava molto di grazie ottenute ad intercessione di Maria invocata sotto il titolo di aiuto dei Cristiani e mosso da necessità e da speranza, il sig. D. ricorse pure alla S. Vergine con queste parole: Se io ottengo un miglioramento de' miei affari, prometto di recarmi ai tempio di Maria Ausiliatrice in Torino ed ivi fare le mie divozioni con una offerta in quella chiesa secondo il mio stato.

 Otto giorni dopo io fui in grado di recarmi nella nostra chiesa a ricevere Gesù sacramentato e, di udire la santa Messa.

 Io non vi frapposi indugio, e mi affrettai di recarmi al letto dell'infelice.

 L'anno scorso umiliai alcune dimande di cose che mi parevano necessarie; ma dopo il carteggio di un anno dovetti recarmi a Roma per farmi assistere da persona pratica dei vari uffizi, cui ognuno devesi indirizzare.

 Per un mese non ho più potuto recarmi all'Oratorio e quando vi ritornai ho trovato un notabile cangiamento.

 Venuto l'autunno desiderava di recarmi a casa dove era atteso; imperocchè i muratori sogliono andar a passare l'inverno in patria portando alla famiglia il fruito de' sudori dell'estate.

 Un impiego vantaggioso si presentò nella città di Torino; ma i compagni, gli amici, i luoghi che già mi furono cotanto fatali consigliarono di recarmi altrove.

 Quando partii da voi per recarmi in vacanza col povero mio genitore aveste la bontà di darmi alcuni ricordi che avrebbero fatto la mia fortuna, se gli avessi posti in pratica; ma stolto che fui, li ho trascurati con irreparabile mio danno.

 Per ora è impossibile, poiché, come ben sapete, io sono aggiustato da garzone in quel negozio mercantile, in cui vari vi sono che professano la setta dei Valdesi, e questo aggiustamento è ancora durevole per un anno intiero, dopo il quale appunto intendo di ritirarmene, e recarmi altrove, ove non siano tali compagnie, ed allora potrò liberamente rinunziare a tutto, e pensare a me....