Vicino a Lanzo nel paese di Mathi havvi una fabbrica di carta, dove sonosempre occupati i giovanetti a lavorare, e fabbricano la carta per la nostra Tipografia dell'Istituto di Torino, di S. Pierdarena, di Nizza, di Montevideo e di Buenos-Ayres.

 In Montevideo capitale della Repubblica Oratorio con le scuole pei fanciulli poveri e pericolanti.

 Nella Diocesi di Montevideo le Suore hanno testè aperto nella parecchia di Las Piedras pubbliche scuole per le povere fanciulle.

 Disse dei collegi aperti a S. Nicolas e a Montevideo, parlò dei ricoveri pei figli abbandonati che doveano erigersi in varie città della Piata e del Chili; di parrocchie che aspettano preti Salesiani per ordine dei rispettivi Vescovi; di missioni già aperte, di quelle da intraprendersi e del gran bene che già operavasi colla predicazione.

 Traduciamo dal giornale El Mensajero del Pueblo di Montevideo del 4 gennaio 1877 il seguente articolo relativo al Collegio Pio di Villa Colon:.

 Per una parte la bellissima posizione di Villa Colon, che è una delle più amene, pittoresche e salubri dei dintorni di Montevideo, farà che questo Collegio meriti una preferenza speciale per parte di molti padri di famiglia.

 Uno a San Nicolas de los Arroyos, l'altro a Buenos-Ayres, il terzo in villa Colon, presso Montevideo, nell'Uruguai.

 Costeggiammo il litorale brasiliano, e, rasentando le isolette San Sebastiano, Santa Caterina e una parte dell'Uruguay, il 13 mattina gittammo le ancore nel porto di Montevideo.

 Discesero a Montevideo varii passeggieri coi quali avevam fatto il viaggio dall'Europa, e fra essi varii Spagnuoli, che si separarono da noi con grande rincrescimento.

 Dopo esserci fermati 24 ore a Rio Janeiro, nel pomeriggio dell'8 dicembre ci rimettemmo in cammino alla volta di Montevideo.

 Pio Nono nel recarsi alla sua missione del Chili passò per Montevideo, e questa coincidenza del nostro col suo viaggio ne aprì il cuore alle più liete speranze.

 A Montevideo abbiamo potuto trattenerci breve ora con un certo Brin Francesco, nostro Piemontese, che, come farmacista, ha fatto grande fortuna.

 Impaziente di sapere del nostro arrivo, c'invitava a spedirgli un telegramma appena fossimo giunti a Montevideo.

 In questa medesima città di Montevideo ricevemmo, con grande nostra sorpresa e consolazione, lettere del dottor sacerdote Pietro Ceccarelli, modenese, vicario foraneo della città di S. Nicolas, zelante promotore della nostra missione.

 Da Montevideo a Buenos Ayres difficilissima è la navigazione, dovendosi tagliar la corrente del Rio della Plata e schivare varii scogli e banchi mobili di sabbia, che sono il terrore dei naviganti, per cui è duopo abbandonare il timone a' piloti del luogo.

 Altre proposte ci vennero fatte per aprire un collegio a Montevideo, capitale dell'Uruguay, e a Cordoba, capitale della provincia del centro, e seconda città della Repubblica dopo Buenos-Ayres, indipendente però da questa provincia.

 Arrivato al luogo dov'è ora Montevideo, e dove già l'aveva preceduto Diaz-Solis, si credette d'aver trovato questo passaggio, perché vide un lungo stretto che si estendeva molto verso Occidente.

 D'ogni parte che ci volgiamo ci si stringe il cuore al vedere tanta abbondanza di messe, tanta scarsezza di operai! Oltre ai Collegi che già fummo invitati ad aprire, l'uno a Cordoba verso l'Uraguay, l'altro a Dolores presso la Patagonia, ora ci vien fatto premura di stabilirne uno a Montevideo, capitale di 100,000 abitanti, dove si sono già iniziate pratiche relative.

 Tutte queste cose sono in trattative, e si spera che in poco tempo i tre progetti potranno esser messi in esecuzione; intanto sono richiesti non meno di 20 missionari, che si preparano, e mediante la carità dei fedeli si potrà preparare il corredo opportuno, e partire nel prossimo ottobre per Montevideo e Buenos-Ayres.

 Disse dei collegi aperti a S. Nicolas e a Montevideo, parlò dei ricoveri pei figli abbandonati che doveano erigersi in varie città della Piata e del Chili; di parrocchie che aspettano preti Salesiani per ordine dei rispettivi Vescovi; di missioni già aperte, di quelle da intraprendersi e del gran bene che già operavasi colla predicazione.

 Dio benedica voi, la vostra missione, quelli che già sono in America; benedica il Vescovo di Buenos-Ayres, il Vicario apostolico di Montevideo, benedica tutti i vostri parenti, amici e benefattori.

 Non si potè però fare una partenza sola, e la metà di noi andranno a prendere imbarco a Bordeaux il giorno 1° dicembre per riunirci poi tutti insieme a Montevideo.

 Traduciamo dal giornale El Mensajero del Pueblo di Montevideo del 4 gennaio 1877 il seguente articolo relativo al Collegio Pio di Villa Colon:.

 Per una parte la bellissima posizione di Villa Colon, che è una delle più amene, pittoresche e salubri dei dintorni di Montevideo, farà che questo Collegio meriti una preferenza speciale per parte di molti padri di famiglia.

 Gli si è dato il nome di Pio pel rispetto e venerazione al gran Pontefice Pio IX, il quale, nell'acconsentire alla domanda fattagliene, manifestò nel modo più espressivo e grazioso con quanto piacere vedesse la fondazione di questo nuovo Collegio cattolico nella città tanto da lui amata e di così grate memorie, Montevideo.

 Il giornale la Tribuna di Montevideo, del 12 gennaio 1877, discorre dello stesso argomento ne' seguenti termini:.

 Uno a San Nicolas de los Arroyos, l'altro a Buenos-Ayres, il terzo in villa Colon, presso Montevideo, nell'Uruguai.

 Giovedì, 28 marzo, anche tra noi ebbero luogo nel Collegio Pio di Villa Colon, presso Montevideo, i solenni funerali del nostro gran protettore e titolare del Collegio Pio.

 Dalla Direzione della ferrovia si ottenne che un treno espresso partisse di Montevideo e ci portasse i devoti sino alla porta del Collegio, pochi minuti prima che cominciassero le sacre funzioni.

 In mezzo della chiesa alzavasi un gran catafalco velato di gramaglie e velluti imprestatici dalla chiesa Matrix di Montevideo, e circondato da una pianta arrampicantesi e da cipressi, il che dava al tutto un aspetto sorprendentissimo.

 In assenza di monsignor Vescovo, celebrò la santa messa monsignor Conde, parroco dell'Aguada in Montevideo, uno dei personaggi più cospicui della Repubblica.

 Da dieci giorni si è sviluppata la febbre gialla in Montevideo.

 Ora è a Montevideo, e da quanto pare conchiuderà il contratto di un collegio da aprirsi colà per un altro anno.

 In questo frattempo con il lavoro così accresciuto, essendosi aperto un gran collegio a Montevideo ed una casa di artigiani in Buenos-Ayres, per supplire agli urgenti bisogni, si dovettero di nuovo togliere i fratelli mandatigli in aiuto.

 Arrivato in America, da prima aiutò nella casa di Montevideo, la quale aprendosi solo allora, richiedeva grande lavoro e buona volontà, ed in seguito fu mandato a S. Nicolas de los Arroyos.