don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html |
A028000233 |
Ciò fatto l'inferma ricuperò {173 [173]} sensi e favella, ed in poco tempo guari perfettamente. |
don bosco-cenno biografico sul giovanetto magone michele.html |
A031000263 |
Ma sebbene conservasse la solita sua calma e favella, ciò non ostante i polsi annunciavano imminente la sua morte. |
don bosco-conversazioni.html |
A035000368 |
Non è vero che ognuno sapendo già che bisogna esser buono, sia inutile di sentirselo a dire; che bastino le proprie riflessioni ed opportune letture; no! la favella viva d'un uomo ha una possanza, che nè le letture nè le proprie riflessioni non hanno! l'anima ne è più scossa; le impressioni, che vi si fanno, sono più profonde. |
don bosco-esempi edificanti.html |
A055000001 |
Tali esempi furono ricavati da autori classici che fanno testo di lingua nella nostra italiana favella; affinchè i giovani studiosi oltre l'utilità {3 [49]}morale trovino eziandio un modello di lingua, di frasi, di periodi da potersi con sicurezza seguire ancbe nell'uso scientifico e letterario. |
don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html |
A068000039 |
Il modo maraviglioso con cui il suono è comunicato all'orecchio, l'odore al naso, gli oggetti e i colori agli occhi; la sorprendente forma del naso istesso, dell'orecchio, degli occhi, gli effetti che produce in bocca la lingua organo della favella, con cui si esprimono gli affetti dell'animo, sono tutte cose che ci si presentano come altrettanti capi d'opera di un artefice di abilità infinita. |
don bosco-il pontificato di s. caio papa e martire.html |
A114000047 |
La prima cui toccò questa bella sorte fu Zoe moglie di Nicostrato, la quale per opera di s. Sebastiano aveva acquistato l'uso della favella. |
A114000098 |
Quando sarete, egli dice, dinanzi ai re ed ai governatori non vogliate premeditare a quello che avete a rispondere; io vi darò favella e sapienza cui non potranno resistere tutti i vostri avversari. |
don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html |
A131000069 |
La Chiesa latina fu detta quella diffusa nell'impero latino, nel quale parlavasi la latina favella, ed aveva per capitale Roma, poscia anche Milano. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000967 |
Ora spero di farvi cosa grata col narrarvi le principali azioni di due altri letterati, che si possono altresì considerare come due padri della nostra italiana favella; e questi sono Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. |
A140001605 |
Molti vocaboli francesi, inglesi tedeschi vennero a mischiarsi colla nitida nostra favella, che ne rimase bruttamente imbrattata. |
A140001636 |
Fu sepolto nella chiesa di s. Onofrio e sulla sua tomba si pose una iscrizione latina che in nostra favella viene a dire così: «Qui giace il cardinale Mezzofanti per fama notissimo a tutti i dotti, memorabile per l'innocenza de' costumi e per la pietà, affatto singolare per la erudizione e per la cognizione di tutti gl'idiomi antichi e moderni.». |
A140001667 |
Nel 1817 stampava in Venezia il volgarizzamento del poemetto, del Fracastoro: Sul governo dei cani da caccia; nel 1818 in Padova le memorie sulla vita ed opere di Giuseppe Bartoli; nel 1819 pure in Padova la bella dissertazione sulle cause per le quali ai nostri giorni da pochi dirittamente si adopera la bellissima italiana favella; nel 1820 in Venezia la vita di Alfonso Varano, e in Rovereto dodici sonetti di sacro argomento; nel 1822 in Padova tre vite di Cornelio Nipote con alcune lettere di Plinio il giovane, volgarizzate, lettere che tradotte ed annotate compiutamente stampavansi nel 1830. |
don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html |
A150000257 |
, che si celebrava in onore di Maria Ausiliatrice, in un momento ritorno in me stessa, riacquisto la favella, le membra paralitiche riprendono il,loro ordinario movimento, ed io mi sento e sono perfettamente guarita. |
A150000261 |
É da notare che circa le sette mezzo, sul momento appunto in cui terminava la santa Messa, detta per lei all'altare di M. Ausiliatrice in Torino, l' ammalata ritornava in se, apriva gli occhi, riprendeva la favella, cominciava a muovere il braccio paralitico, poi la gamba, e in fine tutto il corpo. |
don bosco-nove giorni consacrati all-augusta madre del salvatore.html |
A156000116 |
Circa le sette e mezzo, sul momento appunto in cui terminava la santa Messa, ecco che 1'ammalata ritorna in sè, apre gli occhi, riprende la favella, comincia a muovere il braccio paralitico, poi la gamba, e in fine tutto il corpo. |
don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html |
A163000374 |
Nè mancano prodigi anche in ordine alla natura: prodigi sorprendenti, in gran {81 [449]} numero, pubblici, bene e debitamente constatati, miracoli di guarigioni istantanee e complete da mali disperati e incurabili, avvenuti, quali sul luogo stesso dell'Apparizione, quali in ben 14 Diocesi della Francia, riconosciuti per tali e approvati dai rispettivi Vescovi, e operati mediante l'invocazione della Beata Vergine di La Salette, e coll'uso dell'acqua della meravigliosa fontana; tra i quali fin quello d'una cieca (Vittoria Sauvet), che ricuperò issoffatto la vista: d'una muta (Silvie Tulien), che acquistò improvvisamente la favella. |
don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html |
A173000161 |
Alle sette e mezzo del mattino, alla metà della Messa, che si celebrava in onore di Maria Ausiliatrice, in un momento ritorno in me stessa, riacquisto la favella, le membra paralitiche riprendono {80 [82]} il loro ordinario movimento, ed io mi sento e sono perfettamente guarita. |
A173000164 |
È costume da più anni introdotto tra noi di rappresentare alcuno di tali componimenti, per esercitare gli allievi nella pronuncia, lettura ed intelligenza di codesta antica e nobile favella. |
don bosco-storia sacra [10a edizione].html |
A192000128 |
Cercava tuttavia Mosè di sottrarsi a tanto incarico, allegando che non aveva la favella spedita, cioè balbettava. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html |
A203000025 |
Ecco le parole di quella relazione tradotta in nostra italiana favella. |
don bosco-vita del sommo pontefice s. callisto i.html |
A206000080 |
Altro famoso scrittore di nome Orosio ne favella più lungamente dicendo: «Sotto al regno di Cesare Augusto un fonte larghissimo d'olio dalla Taverna meritoria scorse per tutto un giorno. |
don bosco-vita di s. giovanni battista.html |
A209000004 |
Il padre che dubita un istante non della possanza divina del personaggio che gli favella, ma della missione divina di lui, è fatto muto e come vogliono alcuni anche sordo, finchè tutto si adempia: e questo sarà un contrassegno di più a stimolare l'attenzione del popolo fedele, ed a prepararlo alle maraviglie che stan per accadere. |
A209000010 |
Oh! come Zaccaria si serve nobilmente del ricevuto favore d'aver riacquistato la favella! Quando riceviamo qualche favore da Dio ringraziamolo di tutto cuore anche noi, e non facciamo come quei superbi, che si attribuiscono ogni cosa, e riconoscono nulla da Dio. |
A209000010 |
Zaccaria padre di Giovanni ripigliando {15 [393]} la favella proruppe in un mirabile cantico che la Chiesa ogni giorno ripete nei divini uffizi, in cui esso dice che Iddio stava per adempiere alle promesse fatte ad Abramo riguardo al Messia, e che stava per mostrarsi, e nel medesimo tempo fa conoscere la parte che avria suo figlio in questa grand'opera, coll'essere il profeta ed il precursore. |
A209000010 |
» Il vegliardo ricevendo il dono di profezia col ripigliar la favella fu colpito da due grandi oggetti, cioè Gesù Cristo, e s. Giovanni, il Messia ed il suo Precursore, ei ne vede la grandezza e ne dipinge gli eminenti caratteri. |
don bosco-vita di s. paolo apostolo.html |
A214000207 |
Marco, di cui qui si favella, è Giovanni Marco, che dopo aver faticato molto con s. Barnaba nella predicazione del Vangelo {139 [305]} erasi dipoi unito a s. Paolo e così aveva lungamente riparata la debolezza dimostrata quando abbandonò s. Paolo e s. Barnaba per recarsi a casa. |
don bosco-vita di san pietro.html |
A217000006 |
Debbo però premettere che io scrivo pel popolo, epperciò allontanando ogni ricercatezza di stile, ogni dubbia od inutile discussione, mi studierò di ridurre lo stile e la materia a tutta quella semplicità che comporta l'esattezza della storia congiunta colla teologia e colle regole di nostra italiana favella. |