Parola «Lorenzo» [ Frequenza = 214 ]

don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html
  A016000223 

 Fra i Salesiani che furono certamente trovati dal Signore così vigilanti, e che quantunque morti, saranno pure sempre ricordati per gli esempi che ci lasciarono, non fra gli ultimi è da annoverarsi il chierico Repetto Lorenzo.

  A016000230 

 Il nostro buon Lorenzo, fedele ai suoi propositi ed alla grazia del Signore, risoluto di farsi santo, si diede con tale slancio all'adempimento di tutti i suoi doveri che fino dai primi giorni divenne l'ammirazione non solamente de' suoi compagni di scuola e de' suoi maestri, i quali lo proponevano agli altri per modello, ma di tutti i Superiori, i quali ringraziavano il Signore che aveva fatto questo bel regalo alla Congregazione Salesiana.

  A016000232 

 Non meno che la modestia si distingueva nel nostro Lorenzo la sua grande carità verso dei compagni.

  A016000232 

 Per tutte queste sue buone qualità s'acquistò grandissima stima e venerazione da' suoi compagni; ed uno di questi manifestò al Superiore come durante la malattia del nostro caro Lorenzo (malattia che il condusse a morte) aveva al Signore offerta la sua vita perchè volesse conservar quella dell'amato compagno.

  A016000235 

 Ma era appena incominciato l'anno scolastico 1883-84 quando si manifestò nel nostro caro Lorenzo una piccola tosse.


don bosco-biografie dei salesiani defunti nel 1882.html
  A017000037 

 Il giorno 22 di dicembre del 1877 ricevette la tonsura ed i 4 minori da Mons. Lorenzo Gastaldi Arcivescovo di Torino; il giorno 20 di aprile del 1878, il suddiaconato da Mons. Giocondo Salvai Vescovo di Alessandria; il 15 giugno dello stesso anno, il diaconato dall'Arcivescovo di Torino e dal medesimo riceveva pure il presbiterato il 20 di settembre nella Chiesa cattedrale, alla presenza di un gran concorso di popolo e di nobili signori e signore, parenti, conoscenti ed amici.


don bosco-catalogo degli oggetti offerti per la lotteria.html
  A024000063 

 Reffatti Lorenzo, mercante.


don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
  A028000235 

 Nel 1549 ad un certo Lorenzo Morelli venne una malattia per tutta la persona, e singolarmente nelle mani, detta volgarmente fuoco salvatico, la quale, oltre l'aspro dolore che gli cagionava, non gli permetteva di adoperare le mani in nessun modo.


don bosco-elenco degli oggetti graziosamente donati a benefizio degli oratorii [v.14].html
  A053000037 

 GALLEANI D'AGLIANO cav. LORENZO..

  A053000171 

 Dallosta Lorenzo, notaio cerlificatore.

  A053000172 

 Demargherita cav. Lorenzo.

  A053000206 

 Grossi Lorenzo, can. arcip.

  A053000273 

 Oliva don Lorenzo, prevosto di s. Giovanni, Avigliana.


don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html
  A058000001 

 Sono ormai dieci anni, dacchè il sottoscritto e la nascente Congregazione Salesiana soffrono gravi vessazioni per parte dell'Arcivescovo di Torino, Mons. Lorenzo Gastaldi, le quali, oltre agli innumerevoli disturbi che ci hanno arrecato, c'impedirono eziandio di attendere alla salute delle anime.

  A058000007 

 È da premettersi che S. E. Rev. ma Monsignor LORENZO GASTALDI quando era soltanto Canonico ed eziandio quando divenne Vescovo di Saluzzo si dimostrò costantemente amico dell'opera degli Oratorii, perciò della Congregazione Salesiana.

  A058000188 

 - LORENZO Arcivescovo ".

  A058000293 

 A questa gravissima accusa rispose per noi trionfalmente il Rev mo Mons. Lorenzo Salvati, promotore della Fede, in un Votum pro veritate, redatto per ordine dell'Em mo Cardinale Bartolini, in data del 16 Luglio 1880.

  A058000317 

 Pertanto il 2 Maggio un nostro Sacerdote si portò dall'Arcivescovo, pregandolo a voler permettere che Monsignor Lorenzo Pampino Vescovo d'Alba venisse nel giorno 24 Maggio a far qualche solenne funzione nella nostra Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice in Torino, o almeno a predicare.


don bosco-favori e grazie spirituali concessi dalla santa sede alla pia societa di s. francesco di sales.html
  A061000302 

 La Santità di Nostro Signore, volendo che la Congregazione Salesiana, la quale va acquistando ogni giorno nuovi titoli alla speciale benevolenza della S. Sede per le opere di carità e di fede impiantate nelle varie parti del mondo, abbia uno speciale Protettore, si è benignamente degnata di conferire quest'officio alSig. Cardinal Lorenzo Nina Suo Segretario di Stato.


don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html
  A066000014 

 Egli adornò {19 [345]} pure la Confessione di s. Lorenzo di colonne di porfido e d'argento; egli vi donò un altare di 50 libbre, una balaustrata di 300 libbre, e vi regalò ancora una statua di s. Lorenzo del peso di 300 libbre, da collocarsi al di sopra dell'abside, o giro della vôlta.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000973 

 Chiesa Cattolica cambiò fede, vissero e fiorirono in questa Chiesa medesima un S. Girolamo, un S. Agostino, un S. Giovanni Grisostomo, un S. Leone, un S. Gregorio, un S. Fulgenzio, un S. Prospero, un S. Giovanni Damasceno; e per venire ai tempi a noi più vicini, un S. Anselmo e un S. Bernardo, i quali vissero ne! secolo undecimo, un S. Bonaventura e un S. Tomaso d'Aquino, che vissero nel secolo terzodecimo, un S. Lorenzo Giustiniano, che fiori nel secolo decimoquarto, un S. Antonino, che fiorì nel secolo decimoquinto, e tanti altri che tralascio per brevità.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000957 

 Nel corso di quei mille e più anni che passarono dal {299 [299]} quarto secolo alla nascita del protestantesimo, epoca in cui, secondo i Protestanti, la Chiesa Cattolica avrebbe cangiato di fede, sorsero nel seno di lei un s. Girolamo, un s. Agostino, un s. Giovanni Grisostomo, un s. Leone, un s. Gregorio, un s. Fulgenzio, un s. Prospero, un s. Giovanni Damasceno; e per venire ai tempi a noi più vicini, un s. Anselmo e un s. Bernardo, i quali vissero nel secolo undecimo; un s. Bonaventura e un s. Tomaso d'Aquino, che furono nel secolo terzodecimo; un s. Lorenzo Giustiniani che fiorì nel secolo decimoquarto, un sant'Antonino che scrisse e predicò nel secolo decimoquinto, e tanti altri che per brevità vi tralascio.


don bosco-il mese di maggio consacrato a maria ss. immacolata.html
  A111000025 

 Perciocchè, siccome Eva è detta madre de' viventi, così Maria è madre di tutti i fedeli per grazia (Ricardo da s. Lorenzo).

  A111000090 

 S. Lorenzo Giustiniano diceva che un mondano darebbe in punto di morte ricchezze, onori e tutti i piaceri per un momento di vita.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000104 

 Uditore, Monsignor Lorenzo Passerini; Sostituto del Sacro Collegio, Monsig.

  A113000219 

 Quindi nel {113 [113]} Concistoro del 27 gennaio del 1843 lo creò Arcivescovo di Dannata in partibus infidelium, e lo destinò Nunzio Apostolico nel Belgio presso la corte di Leopoldo I. Il 19 del seguente febbraio Monsignor Pecci veniva consacrato in Roma dal Cardinale Luigi Lambruschini nella Chiesa di S. Lorenzo in Panisperna, e saliva così all'ordine episcopale, giovane di non ancora trentatrè anni.

  A113000256 

 Per la morte del cardinale Milesi, dimesso il titolo di San Lorenzo in Panisperna, il cardinale Bilio otto il 22 dicembre 1873 alla sede suburbicaria di Sabina.

  A113000286 

 Fatto Cardinale, come abbiam detto di sopra, gli venne conferito il titolo presbiterale di S. Lorenzo in Panisperna.


don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html
  A118000005 

 Questo ecclesiastico è s. Lorenzo martire, di cui noi avremo in breve molte cose a raccontare.

  A118000016 

 Fra i santi, di cui si celebra la solennità con pompa speciale nel corso dell'anno, avvi quella di s. Lorenzo martire, che i santi Padri ed i più insigni scrittori delle cose ecclesiastiche lodano unanimi con una specie di entusiasmo.

  A118000017 

 Ma non avendo eredi delle loro {10 [278]} sostanze, ricorsero a Dio colla preghiera, e Dio li consolò, concedendo loro due figliuoli, uno dei quali fu chiamato col nome del padre Orenzio, l'altro Lorenzo, di cui parliamo.

  A118000020 

 Mentre s. Lorenzo era tutto zelo per guadagnare anime al Signore, e colle sue virtù traeva in ammirazione la città di Saragozza, passò colà s. Sisto che, come abbiamo detto, ritornava dal concilio di Toledo.

  A118000021 

 S. Lorenzo giungeva con s. Sisto a Roma quando la Chiesa era orribilmente travagliata dalla persecuzione, dall'eresia e dagli idolatri.

  A118000023 

 Ma la virtù, che rendeva s. Lorenzo caro al santo Pontefice, era la castità che luminosamente risplendeva nelle sue parole e in tutte le più piccole sue azioni.

  A118000024 

 E come s. Giovanni evangelista provava le più grandi delizie nell'ascoltare le parole del Salvatore, specchiandosi nel suo volto divino e riposandosi sul medesimo suo seno; così s. Lorenzo non vedeva in s. Sisto che il Vicario di Gesù Cristo.

  A118000024 

 Questa tenera affezione di s. Lorenzo verso il Pontefice faceva sì che {13 [281]} sebbene sul fiore di sua età, non altro desiderava che vivere o morire col suo maestro, aiutarlo in vita o andare con lui a godere la felicità del cielo.

  A118000024 

 S. Lorenzo dal canto suo ravvisava nel Pontefice un vero padre dell'anima sua.

  A118000044 

 S. Lorenzo da qualche distanza aveva attentamente osservato l'amato suo maestro e quando vide che era menato in prigione, spinto dal desiderio di andarlo ad assistere {19 [287]} nel carcere e di essergli compagno nella gloria del martirio, si fe' strada in mezzo alla gente che intorniava il santo Pontefice, e appena gli fu vicino ad alta voce prese a parlargli così: Dove andate, o padre santo, senza di me vostro figliuolo? Dove volete andare, o santo sacerdote, senza di me vostro diacono? Voi non foste mai solito a far sacrificio senza ministro.

  A118000046 

 Con queste parole il santo Pontefice prediceva a s. Lorenzo che a lui era riserbato un martirio più doloroso, e che questo avrebbe avuto luogo tre giorni dopo.

  A118000049 

 Ciriaca compresa da {23 [291]} venerazione verso s. Lorenzo corse a gittarglisi a' piedi e gli disse: Per amor di Gesù Cristo io ti scongiuro di alzare la tua mano sopra di me, perchè da molto tempo sono soggetta a crudo mal di testa.

  A118000049 

 S. Lorenzo dopo aver distribuito alcuni denari ed altri sussidii secondo i varii bisogni, ad esempio del Divin Salvatore cominciò a lavare i piedi a ciascuno di que' fedeli.

  A118000049 

 S. Lorenzo partì dal santo Pontefice, e secondo gli ordini ricevuti si pose a fare la distribuzione dei tesori ai poveri.

  A118000050 

 S. Lorenzo spinto dalla carità e dalla fede di quella fervorosa cristiana disse: In nome del nostro Signor Gesù Cristo figlio di Dio onnipotente metterò la mano sopra il tuo capo.

  A118000051 

 Colà fu condotto a san Lorenzo un cieco chiamato Crescenzio.

  A118000051 

 Esso {24 [292]} aveva già più volte udito a parlare de' miracoli che s. Lorenzo operava a favore degli infelici, e pieno di confidenza e di desiderio di essere guarito, colle lagrime agli occhi, cominciò a pregarlo così: Deh! io ti prego per amor di Dio, metti la tua mano sopra gli occhi miei affinchè io abbia la consolazione di vedere il tuo sembiante.

  A118000051 

 S. Lorenzo continuò la ricerca de' cristiani andando di casa in casa e nelle stesse catacombe.

  A118000052 

 S. Lorenzo asciugandogli le lagrime disse: Il Signor nostro Gesù Cristo, che aprì gli occhi del cieco nato, ti guarisca dal tuo male e ti doni la vista.

  A118000053 

 Dalla casa di Narcisso s. Lorenzo andò nella cripta Nepoziana dove pure erano sessantatrè fedeli nascosti a motivo della persecuzione.

  A118000053 

 Ma s. Lorenzo avendo detto a s. Giustino {25 [293]} che per amore di Gesù Cristo doveva anch'egli lasciarsi lavare i piedi, il santo sacerdote acconsenti.

  A118000053 

 Quel sacerdote e s. Lorenzo andavano a gara per esercitare l'un verso l'altro la carità.

  A118000054 

 Mentre s. Lorenzo compieva con zelo apostolico le sue opere di carità accompagnate da molti miracoli, s. Sisto gemeva nella carcere stretto con dure catene.

  A118000062 

 In quel momento giunse s. Lorenzo, e vedendo il padre dell'anima sua vicino ad essere coronato del'martirio, quasi invidiando la sorte di lui: Padre santo, gli disse ad alta voce, non mi abbandonare.

  A118000063 

 perciocchè i soldati, avendo udito s. Lorenzo a parlare di tesòri, lo arrestarono subito, e lo affidarono ad un cavaliere romano di nome Ippolito, che aveva la custodia delle carceri.

  A118000066 

 Le maraviglie accompagnavano ovunque s. Lorenzo, e, mentre era tenuto in prigione, Iddio compiacquesi di operare molti miracoli sia per far conoscere la sua potenza agl'infedeli, sia per glorificare il suo santo nome nella persona de' suoi martiri.

  A118000066 

 Nella casa del carceriere Ippolito, cui era stato consegnato s. Lorenzo, eravi un uomo di nome Lucillo, cieco di ambi gli occhi.

  A118000066 

 S. Lorenzo gli disse: Credi nel Figliuolo di Dio Signor nostro Gesù Cristo.

  A118000068 

 Sparsasi la voce di quel miracolo, molti altri ciechi erano condotti a s. Lorenzo per essere guariti.

  A118000070 

 Accreditati scrittori raccontano che, mancando l'acqua per amministrare questo Sacramento, s. Lorenzo abbia toccata la terra del carcere colla mano, e ne sia uscita una fonte d'acqua che servì per la sacra funzione.

  A118000070 

 Questa fonte prodigiosa sussiste ancora oggidì in una chiesa dedicata al nostro santo martire in Roma, sotto al titolo di s. Lorenzo in Fonte ( V. Nibi, Roma m.

  A118000071 

 Intanto fattosi giorno, s. Lorenzo fu condotto alla presenza di Valeriano, che cominciò a parlargli così: È tempo di deporre ogni ostinazione; senza dilazione dammi i tesori, che so tenersi nascosti presso dì te.

  A118000071 

 Sì, rispose s. Lorenzo, ma per poterli raccogliere e recarteli tutti insieme, bisogna che tu mi conceda alcuni giorni di tempo.

  A118000072 

 Ma s. Lorenzo andò in cerca d'una moltitudine di poverelli, cui aveva dato limosina, e li condusse tutti vicino alle porte del palazzo imperiale.

  A118000072 

 Questi tosto gli disse: Dove sono i tesori che mi hai promesso? San Lorenzo introdusse nel palazzo quella moltitudine di poveri, e ad alta voce disse: Ecco i veri tesori, indicando que' poveri, costoro sono tesori eterni che non diminuiscono e non si perdono.

  A118000077 

 L'imperatore lasciò che s. Lorenzo mirasse alquanto que' varii generi di supplizi ed anche riflettesse un poco sovra i tormenti sofferti; di poi fattolo di nuovo venire alla sua presenza, gli disse: Ascoltami, sacrifica a' nostri Dei, e non confidare nei tesori che tieni nascosti.

  A118000077 

 S. Lorenzo con tutta libertà rispose: Non fia mai che io perda la confidenza ne' tesori che ho distribuiti a' poveri; anzi in essi ripongo la mia speranza, e sono sicuro di averne mercede innanzi a Dio nella vita eterna.

  A118000083 

 Illuminato quindi dalla grazia dei Signore, si fe' largo in mezzo alla moltitudine, e andò vicino a s. Lorenzo.

  A118000083 

 In quel momento l'imperatore, non sapendo più che dire, esclamò; Noi siamo vinti dall'arte magica; e comandò che s. Lorenzo fosse sciolto e tolto dalla catasta.

  A118000083 

 Mentre s. Lorenzo così pregava in mezzo a' tormenti, un soldato, di nome Romano, maravigliandosi che un uomo potesse sopportare con gioia tanti tormenti, conobbe che nella religione di Lorenzo eravi un Dio superiore a tutti gli Dei de' gentili.

  A118000083 

 S. Romano approfittò di quel momento di libertà, corse a prendere un piccolo fiasco d'acqua, e lo portò a s. Lorenzo affinchè lo battezzasse.

  A118000085 

 San Romano riportava il martirio con aver tronca la testa il giorno {37 [305]} 9 di agosto, la vigilia della morte di san Lorenzo.

  A118000086 

 Fuoco ardente, mazzette di funicelle con palline di piombo all'estremità, verghe, lamine dì ferro, tanaglie, uncini, nervi e sferze erano schierati al cospetto di san Lorenzo.

  A118000089 

 Imperatore: Cessa di parlare, fa un sacrificio agli Dei, altrimenti questa notte sarà impiegata a tormentarti La mia notte, rispose s. Lorenzo, non va soggetta all'oscurità; perciocchè mi attende una felicità ove risplende una luce eterna, senza tenebre di sorta alcuna.

  A118000091 

 I carnefici spogliarono s. Lorenzo e lo misero sopra quella.

  A118000091 

 San Lorenzo mirava intrepido {39 [307]} le astuzie che usavansi per farlo prevaricare e con fermezza maravigliosa diceva: io ho fatto un sacrificio di me stesso al Signore in odore di soavità; e le tribolazioni dello spinto e della carne sono un sacrificio gratissimo al mio Dio.

  A118000096 

 Ma sul far del giorno vennero s. Ippolito e s. Giustino, che spargendo molte lagrime presero il corpo del Santo, lo unsero di aromi ed avvoltolo in un lenzuolo il portarono in un podere di s. Ciriaca, vale a dire di quella Matrona Romana che era stata da s. Lorenzo guarita da un acuto mal di capo.

  A118000097 

 Sono poche le città, i paesi in cui non vi sia Chiesa, altare, od almeno una statua od immagine destinata al culto di s. Lorenzo.

  A118000098 

 In questo campo esisteva il cimitero di s. Ciriaca, dove quella santa matrona faceva seppellire i corpi dei martiri, e fra gli altri quello di s. Lorenzo.

  A118000098 

 Questa Chiesa fu edificata un miglio da Roma fuori della porta Tiburtina, detta oggidì porta s. Lorenzo in onore di questo Santo ed anche perchè da questa porta si va al Campo Verano ove essa è edificata.

  A118000098 

 S. Lorenzo fuori delle mura.

  A118000101 

 Nel portico di questa Basilica sono varii preziosi dipinti che rappresentano le azioni del nostro Santo e fra le altre il battesimo da s. Lorenzo conferito a s. Romano martire il quale si vede rappresentato ginocchioni presso al Santo levita nell'atto che lo benedice e gli versa sul capo un orciuolo d'acqua.

  A118000103 

 `Riguardo al trasporto e collocamento di queste reliquie succedettero molte cose straordinarie, tra cui si racconta che l'urna, in cui erano le ceneri di s. Lorenzo, essendo molto ristretta, alla presenza di una moltitudine di gente furono vedute le ossa del nostro Santo ritirarsi da parte e fare posto al primo Diacono e primo martire di Gesù Cristo, s. Stefano.

  A118000104 

 La Basilica di s. Lorenzo fuori delle mura è parrochia; si annovera la quinta fra le cinque patriarcali, ed è una delle sette chiese più celebri della città di Roma.

  A118000105 

 Nel luogo da essa occupato è tradizione che vi fosse la casa di s. Ippolito cavaliere romano, al quale, siccome abbiamo testè raccontato, fu dato in custodia s. Lorenzo; da cui fu convcrtito alla fede e {45 [313]} battezzato coll'acqua di un fonte fatto scaturire nel carcere al solo toccare la terra col dito.

  A118000105 

 S. Lorenzo in fonte.

  A118000105 

 Sopra l'altare maggiore avvi un magnifico dipinto che rappresenta san Lorenzo nell'atto che amministra il Battesimo a s. Ippolito.

  A118000106 

 Questa Basilica collegiata è così detta, perchè edificata per cura di s. Damaso papa nel 370 in onore di s. Lorenzo, e perchè il medesimo Pontefice fu ivi sepolto.

  A118000106 

 S. Lorenzo in Damaso.

  A118000106 

 Sotto a questo medesimo altare riposano le ceneri di s. Giustino, che è quel sacerdote che diede sepoltura a san Lorenzo.

  A118000106 

 Sotto all'altar maggiore avvi un'urna ove sono rinchiuse alcune reliquie di s. Lorenzo col corpo di s. Ippolito.

  A118000107 

 S. Lorenzo in Lucina.

  A118000107 

 S. Sisto III nel 435 la consacrò a s. Lorenzo, ed il Pontefice s. Gregorio Magno destinò questa chiesa per le pubbliche preghiere specialmente in caso di grave calamità.

  A118000108 

 Essa vanta un'antichità remotissima e credesi edificata in onore di s. Lorenzo quasi subito dopo il suo martirio.

  A118000108 

 S. Lorenzo in Miranda.

  A118000109 

 Essa è cosi chiamata perchè è la più piccola tra le chiese di Roma dedicate a s. Lorenzo.

  A118000110 

 S. Lorenzo in Panisperna.

  A118000110 

 È molto antica, e se ne fa menzione negli atti dei martirio di s. Lorenzo.

  A118000111 

 Fu detta s. Lorenzo in piscibus a cagione del mercato di {47 [315]} pesci che in tempi antichi tenevasi nella piazza vicina.

  A118000111 

 Lorenzo in piscibus.

  A118000113 

 S. Agostino considerando la grande venerazione che in Roma già avevasi a' suoi tempi verso il glorioso martire s. Lorenzo, esprime così la sua maraviglia:.

  A118000114 

 Quanto sia efficace la protezione del glorioso martire s. Lorenzo chi mai lo ignora? Chi mai pregò colà (in Roma) e non fu esaudito? Quanti favori egli ottenne a' suoi divoti, favori anche temporali che egli sprezzò? Egli ottenne la sanità a molti infermi, non perchè tali doni si restringessero a beneficare il corpo, ma affinchè quelli che ricevevano benefizi temporali sollevassero i loro cuori a dimandare cosa migliori, cose celesti ( Sermone 302).

  A118000115 

 Di più il giorno seguente portarono gli stessi frammenti agli operai, che per dieci giorni se ne cibarono a sazietà senza che gli alimenti {50 [318]} diminuissero; così poterono compiersi i lavori necessari per rendere quella chiesa degna del culto di Dio e del glorioso martire s. Lorenzo ( Dial.

  A118000115 

 Dice pertanto il santo Pontefice: Al tempo dell'invasione de' Longobardi era stato incendiato un tempio dedicato a s. Lorenzo.

  A118000116 

 Era un tempio, egli dice, in cui vennero portate alcune reliquie di san Lorenzo.

  A118000116 

 Il buon sacerdote ne fu addolorato perchè non sapeva ove prenderne un'altra, quindi piangendo, ma pieno di fede, si pose ad esclamare: o beatissimo s. Lorenzo, che glorificasti Iddio in mezzo al fuoco, e che non mai abbandonasti i poveri, volgi pietoso uno sguardo sulla nostra povertà e vieni in nostro aiuto.

  A118000116 

 S. Gregorio vescovo di Tours riferisce anch'egli parecchie maraviglie relative a s. Lorenzo.

  A118000118 

 Egli racconta la maraviglia cosi: In questa città {52 [320]} avvi una chiesa dove conservasi un'ampolla piena del sangue di s. Lorenzo martire.

  A118000120 

 Curioso è pure il miracolo operatosi nella città di Milano; esso è raccontato {53 [321]} dal citato s. Gregorio di Tours nel modo seguente: In una insigne basilica, egli dice, dedicata a s. Lorenzo nella città di Milano, conservavasi un calice di cristallo tenuto in grande venerazione, perchè era stato usato da s. Eusebio vescovo di Vercelli.

  A118000121 

 Aveva udito che se avesse potuto fare una visita ai una chiesa dedicata a s. Lorenzo avrebbe certamente riacquistato la primiera sanita, e perciò risolse di andare a Roma.

  A118000122 

 L'Imperatrice diceva: se è stabilito che per intercessione di s. Lorenzo mio marito debba acquistare la vista, ciò Iddio può farlo qui egualmente che a Roma.

  A118000122 

 Mentre i marinai, secondo le istruzioni avute, vanno di luogo in luogo per deludere i desiderii di quel sovrano, l'Imperatrice raduna una moltitudine di operai e nel più breve spazio di tempo fa innalzare una bellissima chiesa in onore di san Lorenzo secondo la misura della basilica dedicata al medesimo in Roma.

  A118000123 

 Cosi egli è persuaso di entrare nella basilica di s. Lorenzo in Roma, ed invece entra nella chiesa fatta costruire da sua moglie a Costantinopoli.

  A118000123 

 Ma quale non fu la sua sorpresa quando vide intorno a sè la moglie, {56 [324]} i suoi famigli, i suoi cortigiani amici? Colmo di allegrezza si prostrò a terra e ringraziò Iddio del favore che aveva ottenuto ad intercessione del glorioso martire s. Lorenzo ( S. Pietro Dam.

  A118000124 

 S. Gregorio Magno in una lettera scritta all'Imperatrice Costanza dice così: il nostro antecessore, di felice memoria, desiderava di ornare il sepolcro di s. Lorenzo per renderlo più degno di quel gran martire.

  A118000126 

 A quella vista il pio sovrano trasse dal cuore un profondo sospiro, e disse: Glorioso s. Lorenzo, se per tua intercessione io potrò vincere queste barbare nazioni, e condurle alla conoscenza della cristiana religione, io ti prometto coll'aiuto del cielo di far ristorare questo luogo già al tuo culto consacrato ed ora rovinato; ti prometto, dico, di restituirlo allo stato di prima e degno del tuo nome.

  A118000126 

 Il medesimo imperatore per la protezione di san Lorenzo riportò una strepitosa vittoria contro agli Slavi.

  A118000126 

 Invocato quindi l'aiuto del Signore e la protezione di s. Lorenzo, cominciava a marciare contro ai nemici, quando vide s. Lorenzo con altri martiri ed angeli armati di celeste spada percuotere, disperdere e mettere in fuga i nemici.

  A118000126 

 La vittoria fu compiuta e l'imperatore mantenne la promessa, nè cessò dalle spese o dalle fatiche, finchè non ebbe portata alla gloria di prima la chiesa dedicata a s. Lorenzo.

  A118000127 

 L'autore della vita di s. Ottone, vescovo di Vamberga, racconta pure un fatto maraviglioso che riguarda a s. Lorenzo.

  A118000127 

 Nella festa di questo santo martire un sacerdote, avendo veduto alcuni contadini a mietere frumento, raccomandò loro di astenersi in tal giorno dal lavoro, e gli sgridò dicendo: Miseri, che fate voi? Oggi è festa di s. Lorenzo, e tutta la Chiesa la celebra con gran pompa; di più tra di noi è festa di precetto, e voi, insensati, avete il coraggio di profanarla?.

  A118000129 

 Dopo tal fatto gli abitanti di quel paese cominciarono ad avere grande venerazione verso di s. Lorenzo, celebrandone la festa con timore e fervore.

  A118000130 

 Quel giovanetto riconobbe tale favore da s. Lorenzo, e venne all'altare del santo martire con promessa di portar ogni anno un'oblazione in ringraziamento del favore ricevuto.

  A118000130 

 Tuttavia, pieno di fiducia in s. Lorenzo, invoca il suo nome, e giù si abbandona dalla finestra.

  A118000130 

 Una sera, vigilia di s. Lorenzo, animato da viva fiducia, e pieno di confidenza nel santo martire, si raccomandò che lo volesse liberare dall'infelice suo stato.

  A118000131 

 In una chiesa eranvi tre altari, di cui uno dedicato a s. Lorenzo.

  A118000132 

 Continuando il loro lavoro, giunse la sera della vigilia di s. Lorenzo, e le campane cominciarono a suonare a festa, invitando i popoli ai vespri.

  A118000132 

 Uno di loro disse ai compagni: Cessiamo dal lavoro in onore di s. Lorenzo; ecco i vespri già suonano.

  A118000133 

 Gli altri dissero: Va pur tu ai vespri di s. Lorenzo, noi vogliamo terminare il nostro lavoro.

  A118000134 

 Allora quegli abbandonò il prato e andò ai vespri dicendo: Dio è potente, e se vuole, può ricompensarmi specialmente ad intercessione di s. Lorenzo.

  A118000135 

 ( Passionale di s. Lorenzo presso Boll.

  A118000135 

 Intorno a quella erano scritte alcune parole, che in lingua italiana {63 [331]} esprimono questo sentimento: la mano di Dio mi fece, ed egli stesso mi ha dato in dono ad un povero che santificò il giorno dedicato a s. Lorenzo.

  A118000135 

 La prende, e ne rende tosto grazie a Dio e a s. Lorenzo, benedicendo ad alta voce il suo celeste benefattore.

  A118000139 

 Io lascio il carro e le biade nelle mani di Dio e sotto la protezione del martire s. Lorenzo.

  A118000141 

 Allora egli pensò di andare a far celebrare una Messa a s. Lorenzo in compensazione di quella che il giorno innanzi aveva perduto.

  A118000141 

 Il misero contadino, temendo maggior male, pieno di spavento, lasciò il carro nel campo e andò in chiesa, promettendo di santificare quel giorno ad onore e gloria di s. Lorenzo.

  A118000142 

 Assai più terribile fu il castigo di un contadino, che nel giorno festivo a s. Lorenzo era andato nel campo a caricar biade.

  A118000142 

 Giunto innanzi alia chiesa dedicata a s. Lorenzo, mentre i fedeli cantavano lodi al Signore, alla vista di tutti cadde dal cielo il fulmine, che andò a percuotere il carro e le biade, e tutto ridusse in fiamme.

  A118000142 

 Il misero contadino {66 [334]} spaventato si prostrò a terra, invocando la misericordia di Dio e la protezione di s. Lorenzo, e giudicò per lui grande ventura il poter salvare la vita propria e condur vivi i buoi a casa.

  A118000146 

 Il pio sovrano, per eccitare sè ed i suoi popoli alla divozione verso s. Lorenzo, mandò dal sommo Pontefice Gregorio decimoterzo (anno 1585) a chiedere qualche insigne reliquia del nostro santo martire.

  A118000146 

 Quel monarca, d'accordo col Duca di Savoia, erasi raccomandato a s. Lorenzo nel momento che doveva darsi la battaglia {68 [336]} di s. Quintino.

  A118000148 

 La città di Torino ha pure monumenti che ricordano le glorie del grande s. Lorenzo.

  A118000149 

 Invitò i suoi soldati alla preghiera, e a porsi tutti sotto alla protezione di s. Lorenzo.

  A118000149 

 Se io riporterò vittoria, diceva quell'eroe cristiano, prometto che appena giunto ne' miei Stati, farò innalzare una chiesa in vostro onore, o glorioso martire s. Lorenzo.

  A118000149 

 {71 [339]} Filippo edificò a s. Lorenzo il famoso monastero presso Madrid, siccome abbiam detto.

  A118000150 

 L'altare maggiore fu dedicato a s. Lorenzo.

  A118000153 

 Vale a dire: il duca Emanuele Filiberto fece voto di una chiesa a s. Lorenzo, Maria Gioanna duchessa di Savoia lo adempì, conducendola a compimento.

  A118000154 

 Egli è quivi rappresentato come in trionfo, dopo quella giornata che gli procurò tanta gloria; gloria della quale va debitore all'intercessione di s. Lorenzo martire; e col fatto invita ogni cristiano a ricorrere con fede a quel celeste benefattore, che in tante prodigiose maniere venne in aiuto ai miseri mortali.

  A118000154 

 Pertanto, o lettore, se ti accadrà di visitare la chiesa di s. Lorenzo eretta in questa città, fa di considerarla come glorioso monumento che attesta le benedizioni del Cielo versate sopra gli uomini ad intercessione di s. Lorenzo.


don bosco-l-amico della gioventu (1848).html
  A122000099 

 Monsignor Lorenzo Gastaldi, il quale li accolse con affetto paterno, li benedisse e loro donò un prezioso ricordo.

  A122000118 

 Per soddisfare ai religiosi bisogni della popolazione, che per l'ingrandimento di Roma va ogni anno crescendo sul monte Esquilino, fu scelto all'uopo un sito bellissimo a Castro Pretorio sulla via di San Lorenzo fuori le Mura, non lungi dalla stazione ferroviaria.


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000141 

 - Galleani d'Agliano cavaliere Lorenzo, Segretario.

  A125000212 

 Ecco i cinque fascicoli dell'anno 11° di questa lodevolissima associazione che comincia dal mese di marzo: «1° Dialoghi popolari sopra alcuni errori del giorno in fatto di religione; 2° Il Pontificato di S. Caio Papa e martire per cura del sacerdote Bosco Giovanni; 3° e 4° Cenni storici sulla vita del sacerdote Giovanni Maria Vianney, parroco d'Ars, raccolti dal sacerdote canonico Lorenzo Gastaldi, teologo collegiate; 5° Vita ed istituto di S. Angela Merici per Giuseppe Frassinetti, priore a S. Sabina in Genova; 6° Antonio, ossia il buon padre di famiglia, versione italiana del sacerdote Pietro Bazetti».


don bosco-l-oratorio di s. francesco di sales ospizio di beneficenza.html
  A126000120 

 Antonio, già commesso serviente presso gli Ufficii di quest'Ordine, si rese defunto nello Spedale Maggiore Mauriziano addì 28 gennaio scorso, lasciando oltre il Lorenzo un altro figlio d'anni 21, di professione facchino, il quale colle sue fatiche provvede stentatamente a se stesso, e non potrebbe al certo essere di veruno aiuto al proprio fratello apprendizzo calzolaio, il quale trovasi così orfano e totalmente abbandonato in età di soli 12 anni.

  A126000120 

 Lorenzo d'anni dodici, il di cui padre V....


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000121 

 I novelli missionari, reduci da Roma, dove il primo novembre erano stati paternamente accolti e benedetti dal Sommo Pontefice Pio IX, aveano pure avuto la mattina del giorno 11 la consolazione di un'amorevole accoglienza per parte di S.E. reverendissima monsignor Lorenzo Gastaldi, arcivescovo di Torino, il quale con tutta l'effusione del suo cuore paterno diede loro, nel suo privato oratorio, la pastorale benedizione e con essa un prezioso ricordo da portare nella loro lontana missione.

  A127000398 

 Monsignor Lorenzo Gastaldi, il quale li accolse con affetto paterno, li benedisse e loro donò un prezioso ricordo.

  A127000470 

 Padre Lorenzo Pampino, lettore in sacra teologia, dell'Ordine dei Padri Predicatori.

  A127000655 

 Per soddisfare ai religiosi bisogni della popolazione, che per l'ingrandimento di Roma va ogni anno crescendo sul monte Esquilino, fu scelto all'uopo un sito bellissimo a Castro Pretorio sulla via di San Lorenzo fuori le Mura, non lungi dalla stazione ferroviaria.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000114 

 San Lorenzo il cui martirio (anno 258) è celebre in tutto il mondo, vuoisi che fosse cardinale diacono, anzi primo diacono della Chiesa romana.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000473 

 È questa l'ottava persecuzione, in cui, fra molti altri, riportarono glorioso martirio il diacono s. Lorenzo, che fu bruciato vivo sopra una graticola, e s. Sisto papa il quale fu decapitato l'anno 258.

  A139001188 

 Gli successero nel governo due suoi figli Lorenzo e Giuliano, i quali seguirono l'esempio del loro padre e del loro avo.

  A139001188 

 Lorenzo poi per le grandi cose che fece per decoro ed ornamento della sua patria fu soprannominato il magnifico.

  A139001192 

 I congiurati, fra i quali si trovavano alcuni nobili, cui Lorenzo e suo fratello credevano amici, immaginarono sulle prime di trarli in qualche casa sotto pretesto di dar loro un banchetto, e di farli trucidare da uomini posti in agguato; ma i Medici sospettando forse qualche reo disegno, rifiutarono di recarsi alle feste a cui erano invitati.

  A139001192 

 In giorno di festa solenne, mentre Lorenzo e Giuliano erano al tempio accompagnati da un grande numero di signori, parecchi dei quali portavan pugnali sotto le vesti, e la folla degli astanti attendeva con raccoglimento al rito divino, nel momento in cui il campanello dava il segno dell'elevazione, i congiurati, i quali non aspettavano se non l'istante in cui le loro vittime chinassero il capo per l'adorazione dell'ostia santa, si gettarono con violenza sui due principi e trafissero a pugnalate Giuliano, che cadde morto sul fatto.

  A139001193 

 Lorenzo non aveva ricevuto se non una leggera ferita, la quale gli lasciò campo di sfoderare la spada, di cui si servì con tanto coraggio ed intrepidezza, che riuscì a farsi strada fra' suoi aggressori, ed a ritirarsi con alcuni servi fedeli nella sacristia della chiesa, le cui porte di bronzo tosto chiudendosi lo posero in salvo.

  A139001196 

 Benchè quel terribile avvenimento avesse privato Lorenzo di un fratello, esso riuscì tuttavia più favorevole ai Medici che non sarebbero state parecchie vittorie riportate sui loro nemici; poichè da quel momento niuno più osò di opporsi alla grandezza di quella casa, che pareva essere state in quell'incontro protetta dal cielo.

  A139001196 

 E Lorenzo il Magnifico, fatto accorto che solamente l'amore e il ben fare rende affezionali e docili i sudditi, raddoppiò il suo zelo per la felicità e per la gloria dei Fiorentini.

  A139001197 

 Dopo questo tragico avvenimento Lorenzo de' Medici esercitò il paterno suo dominio per molti anni a prò della repubblica di Firenze.

  A139001198 

 Fra gli uomini illustri famigliari a Lorenzo dei Medici debbo citarvi Pico della Mirandola, l'uomo più straordinario che sia mai vissuto al mondo, per la varietà delle sue cognizioni, la vivacità della sua mente e la sua maravigliosa memoria.

  A139001199 

 Lorenzo de' Medici dopo di aver governato la repubblica di Firenze, come un padre governa la propria famiglia, fu tolto all'amore de' suoi concittadini nel 1492.

  A139001267 

 Ivi incontrò gravissime difficoltà; e se fosse ancora stato in vita il valoroso Lorenzo de' Medici forse avrebbero avuto la peggio.

  A139001288 

 È questi un figlio di Lorenzo il Magnifico, quel gran benefattore della Toscana.

  A139001294 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti della Italia; e nell'età di soli 15 anni Lorenzo il Magnifico, che allora viveva ancora, lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario come se fosse stato suo figlio.

  A139001310 

 Essi furono il sostegno ed i ristauratori della letteratura italiana nel secolo XVI. Insieme con questi vissero Tommaso, Gaetano e Lorenzo Campeggi, personaggi veramente illustri nelle scienze delle cose ecclesiastiche.

  A139001342 

 Dovete ancora ricordarvi come Pietro de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, di cui vi ho parlato nel raccontare la congiura dei Pazzi, fu cacciato co' suoi parenti da Firenze.

  A139002001 

 Laurento, oggi S. Lorenzo, nella Campagna di Roma.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000438 

 È questa l'ottava persecuzione, in cui, fra molti altri, riportarono glorioso martirio il diacono s. Lorenzo, che fu bruciato vivo sopra una graticola, e s. Sisto II papa, il quale fu decapitato l'anno 261.

  A140001072 

 Lorenzo poi per le grandi cose che fece a decoro ed ornamento della sua patria fu soprannominato il Magnifico.

  A140001072 

 Oli succedettero nel governo due suoi figliuoli Lorenzo e Giuliano, i quali seguirono l'esempio del padre e dell'avo.

  A140001076 

 Era dì festivo e solenne: Lorenzo e Giuliano erano al tempio accompagnati da un grande numero di signori, e la folla degli astanti attendeva con raccoglimento al rito divino; quando nel momento, in cui il campanello dava il segno della elevazione della santissima Ostia, i congiurati, i quali non aspettavano se non l'istante in cui le loro vittime chinassero il capo per l'adorazione, si gittarono con violenza sui due principi e trafissero a pugnalate Giuliano, il quale cadde morto sul fatto.

  A140001076 

 I congiurati, fra i quali si trovavano alcuni nobili, da Lorenzo e dal suo fratello creduti amici, immaginarono sulle prime di tirarli amendue in qualche casa sotto pretesto di dar loro un banchetto, per farli quindi trucidare da uomini posti in agguato; ma i Medici, sospettando forse qualche {293 [293]} reo disegno, rifiutarono di recarsi alle feste, cui erano invitati.

  A140001077 

 Lorenzo non ebbe ricevuto se non una leggera ferita, la quale gli lasciò campo di sfoderare la spada, farsi strada fra i suoi aggressori, ed a ritirarsi con alcuni servi fedeli nella sagrestìa della chiesa, le cui porte di bronzo tosto chiudendosi Io posero in salvo.

  A140001078 

 Ma in quella che Lorenzo quasi per prodigio si sottraeva al furore dei Pazzi, gli amici dei Medici spargendosi per tutta la città, e correndo alle armi, chiamarono tutto il popolo contra gli assalitori, accusandoli di omicidio e di sacrilegio.

  A140001079 

 Anzi Lorenzo il Magnifico, fatto accorto che solamente l' amore e il ben fare rende affezionati e docili i sudditi, raddoppiò di zelo per la felicità e per la gloria dei Fiorentini.

  A140001079 

 Benchè sì terribile avvenimento privasse Lorenzo di un fratello, riuscì tuttavia più favorevole ai Medici che non sarebbero state parecchie vittorie poichè, da allora in poi niuno più osò di opporsi alla grandezza di quella casa, la quale pareva essere stata in queir incontro protetta dal cielo.

  A140001080 

 Dopo questo tragico avvenimento Lorenzo esercitò il paterno suo dominio per molti anni a prò' della repubblica.

  A140001080 

 Fra gli uomini illustri famigliari a Lorenzo dei Medici devo citarvi Gioanni Pico della Mirandola, l'uomo più straordinario che sia mai vissuto al mondo per la varietà delle sue cognizioni, per la vivacità della sua mente e per la sua maravigliosa memoria.

  A140001081 

 Lorenzo de' Medici dopo di aver governata la repubblica di Firenze, come un padre governa la propria famiglia, fu tolto all'amore dei suoi concittadini nel 1492.

  A140001134 

 Per andare a Napoli il re di Francia doveva passare per la Toscana, Ivi incontrò gravissime difficoltà, e se fosse ancora stato in vita il valoroso Lorenzo dei Medici, forse avrebbe avuto la pèggio; ma a lui era succeduto suo figliuolo di nome Pietro, il quale atterrito dalle crudeltà che i Francesi esercitavano, diede loro grande somma di danaro, e li fece padroni delle fortezze dello stato.

  A140001155 

 E questi un figliuolo di Lorenzo il Magnifico, di quel gran benefattore della Toscana.

  A140001161 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti dell'Italia, e nell'età di soli quindici anni Lorenzo il Magnifico lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario, come se fosse stato suo figliuolo.

  A140001175 

 Essi furono i ristauratori ed il sostegno della letteratura italiana nel secolo decimosesto; insieme con essi vissero Tommaso, Gaetano e Lorenzo Campeggi, personaggi veramente illustri nella scienza delle cose ecclesiastiche.

  A140001622 

 Lorenzo Mascheroni, insigne filosofo e leggiadrissimo poeta bresciano, fuggendo dalle mani degli alleati, erasi rifuggito a Parigi.

  A140001901 

 Oltre alla città di Roma, che conteneva nel suo recinto sette colli, {502 [502]} sorgevano nel Lazio le città del Cures, di cui rimangono alcune rovine presso Corrose, Reate (Rieti), Tibur (Tivoli), Ostia, Arata, che conservano le stesso nome, Lavinium (S. Lorenzo), Alba Longa, che fa distratta da Tullo Ostilio, Tusculum (Frascati), Praeneste (Palestina) Anagnia (Anagni), Arpinum (Arpino), Antium ora distrutta, Suessa Pomoetia, Circae (Circello), Terracina che ha lo stesso nome, Minturnae, ora affatto distrutta.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000037 

 Così pure secondo il senso della Chiesa commentano s. Tommaso d'Aquino e s. Lorenzo Giustiniani e san Bernardo.


don bosco-novelle e racconti.html
  A158000009 

 Un esempio insigne di figliale rispetto leggesi nella vita di Lorenzo Celso, il quale, essendo doge della repubblica di Venezia, e sapendo che il padre suo, qual membro del senato, non avrebbe potuto dispensarsi dal piegare le ginocchia avanti di lui, siccome {8 [400]} era ai senatori prescritto dalla solenne cerimonia, mise sul proprio berretto ducale una croce, affinchè l'umil atto potesse considerarsi fatto dal padre non già verso la persona del figliuolo, ma verso quell'augusto simbolo di religione.


don bosco-regole o costituzioni della societa di s. francesco di sales.html
  A166000007 

 (S. Lorenzo Giustiniani).


don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html
  A173000114 

 Al mezzodì giunse all'Oratorio monsig. Gastaldi Lorenzo, vescovo di Saluzzo, che veniva per prendere parte alla predicazione e ad altre sacre funzioni.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000164 

 Così avvenne, poiché tre giorni dopo il prefetto di Roma sdegnato contro Lorenzo perché non poteva aver i tesori della Chiesa, i quali erano stati distribuiti ai poveri, comandò distenderlo sopra una graticola infuocata.

  A189000164 

 Fra i più illustri si annovera s. Cipriano Vescovo di Cartagine, e s. Lorenzo primo Diacono della Chiesa romana, e s. Sito Papa, il quale fu decapitato il 6 agosto {80[238]} l'anno 258.

  A189000164 

 Mentre era condotto al supplizio s. Lorenzo l'accompagnava, e colle lagrime agli occhi: « ah dove te ne vai, disse, o padre santo, senza di me tuo ministro? » Rispose il santo Pontefice: « fatti animo, entro tre giorni mi seguirai ».

  A189000262 

 Edificò varie Chiese, tra cui quella di san Lorenzo in Roma; ordinò che in fine dei salmi si recitasse il Gloria Patri.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000248 

 - S. Sisto e s. Lorenzo.

  A190000249 

 Fra i più illustri martiri di questa persecuzione si annoverano il papa s. Sisto II e s. Lorenzo.

  A190000249 

 Mentre era condono al supplizio, s. Lorenzo, suo diacono, l'accompagnava colle lagrime: «Ah! dove ne vai, diceva, o Padre santo, senza di me tuo ministro...?» A cui rispose il pontefice: «Fatti animo, fra tre giorni mi seguirai.

  A190000250 

 Il prefetto di Roma ordinò tosto a s. Lorenzo di consegnargli sull'istante i tesori della Chiesa.

  A190000351 

 Edificò varie chiese, tra cui quella di s. Lorenzo in Roma; ordinò che in fine dei salmi si aggiugnesse il Gloria Patri.


don bosco-una famiglia di martiri.html
  A194000004 

 Lorenzo Surio rapporta gli atti del martirio di questa santa famiglia al giorno 14 di febbraio mentre parla di S. Valentino.

  A194000096 

 Nel 1130 i PP. Benedettini di Cremona ne arricchirono pure il proprio Monastero, e fu Lamberto abate di s. Lorenzo che se le procurò da Roma, e nella chiesa di s. Lorenzo le ripose insieme con quelle di s. Urbano Pontefice, e Quirino martiri; le quali tutte nel 1462 furono collocate in una elegante urna di marmo.





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