Parola «Carlo» [ Frequenza = 491 ]

don bosco-angelina [v.13].html
  A003000079 

 Il figlio di santa Brigida, di nome Carlo, fu liberato dalle insidie del demonio, nè la Madre di misericordia permise che i nemici dell'anima entrassero nella camera dell'infermo.


don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html
  A009000024 

 Il 12 di settembre si portò in chiesa col principe Carlo di Lorena, ed ivi udirono la santa Messa, che egli stesso volle servire colle braccia distese in forma di croce.

  A009000268 

 San Leone Papa, nell'anno ottocentotre, essendosi con gran comitiva di Cardinali, di Arcivescovi e Prelati recato dall'Imperatore Carlo Magno; fu dal pio Sovrano ricevuto colla massima pompa.


don bosco-biografia del sacerdote giuseppe caffasso.html
  A013000076 

 Vi dirò soltanto che confrontando la malattia e la morte del Sacerdote Caffasso con quella di S. Carlo Borromeo, di San Francesco di Sales, di S. Filippo Neri e di altri gran santi, parmi di poter asserire essere egualmente preziosa agli occhi di Dio.

  A013000091 

 Quivi sarebbe opportuno il discorrere delie iscrizioni dettate dal Prof. D. Carlo Ferrerò, iscrizioni che ben altri poteva farne di uguali per merito letterario, {53 [403]} ma non certo uguali per unzione e pietà

  A013000110 

 Avvi poi chi non esita di chiamarlo un S. Carlo Borromeo per la rigidezza della vita e per l'austerità usata con se medesimo.


don bosco-biografie 1881.html
  A015000007 

 Nel mattino del 27 Marzo dell'anno 1881 moriva nell'Oratorio di S. Francesco di Sales in Torino un bravo nostro coadiutore, Rossi Giuseppe del luogo di Cermenate, Provincia di Como, figlio di Carlo Rossi e di Costanza Bianchi.


don bosco-biografie dei salesiani defunti negli anni 1883 e 1884.html
  A016000099 

 di Como, alli 22 di Gennaio dell'anno 1883; Ebbe per genitori i coniugi Carlo Reggiori e Domenica {56 [64]} Spertini, virtuosi ed agiati campagnuoli.


don bosco-biografie dei salesiani defunti nel 1882.html
  A017000006 

 Nacque D. Carlo Alberto Cays in Torino, il 21 di novembre dell'anno 1813, dal Conte Luigi Francesco e da Vittoria Brizio della Veglia, ambidue per sangue e per virtù illustri.

  A017000007 

 Il Conte Luigi Francesco, padre del nostro Don Carlo, in qualità di Capitano del reggimento di Nizza, negli anni 1794-95-96, segnalossi nella guerra del Piemonte contro i Francesi.

  A017000007 

 Invaso il Piemonte, il Conte Luigi continuò il suo servizio sotto i Tedeschi a pro del suo legittimo Sovrano Amedeo III, e di Carlo Emanuele IV, figlio di lui.

  A017000008 

 Sebbene Vittorio Emanuele I e Carlo Felice gli dessero una indennità e le più onorevoli cariche alla Corte, tuttavia la condizione del nobile e fedelissimo Conte non avrebbe raggiunta più mai l'antica floridezza, se il Signore non lo avesse rimeritato con un tratto dell'ammirabile sua Provvidenza, come diremo più sotto.

  A017000011 

 Compiuto felicemente il corso de'suoi studii, ricca la mente di utili cognizioni e formato il cuore a soda virtù, il Conte Carlo addì 24 maggio del 1837 sposava la nobile Erminia Agnese Provana del Sabbione, donna di preclarissime doti, ben capace di felicitare sì nobile famiglia.

  A017000012 

 Ma Iddio aveva decretato che il Conte Carlo passasse per tutti gli stati della vita umana, affinchè lasciasse in ognuno esempi luminosi da imitare.

  A017000015 

 Nè dobbiamo passare sotto silenzio che il Conte Carlo, nella VI Legislatura, dal 1857 al 1860 fu Deputato del Collegio di Condove al Parlamento Subalpino, e non venne meno giammai alla fiducia de'suoi elettori.

  A017000020 

 Guidato dalla più viva fede il nostro compianto D. Carlo Cays, nell'abbracciare l'Istituto dei Salesiani, non intendeva tanto di fare un regalo di se stesso al Signore, quanto di ricevere da Lui una grazia, della quale nella sua umiltà reputavasi indegno.

  A017000027 

 Tra gli altri il barone Carlo Bianco di Barbania andava dicendo: - Io reputo questo fatto come un miracolo.

  A017000036 

 Tra le altre ivi si leggevano queste parole: « A maggior gloria di Dio e ad edificazione dei Cattolici, ci sembra giunto il momento opportuno di annunziare un prezioso acquisto, che ha fatto il nostro clero nella persona del Conte Carlo Cays di Giletta e di Casellette.

  A017000039 

 Cinto il capo della Sacerdotale corona, il nostro {25 [139]} D. Carlo gustava ogni mattina all'altare un saggio di Paradiso, anticipato.

  A017000041 

 Ma se il nostro D. Carlo non potè essere Missionario in America, esercitò per altro molto fruttuosamente il sacro suo Ministero in Italia ed in Francia.

  A017000042 

 - Celebrata la festa di S. Carlo, il 4 di novembre, e dato l'addio a'suoi cari, egli partiva da Torino, e si dirigeva a Challonges, accompagnatovi dal Prof. D. Celestino Durando.

  A017000042 

 D. Bosco soddisfece alle domande del pio signore, designando a Direttore di quell'Istituto il Conte D. Carlo Cays.

  A017000044 

 Nell'ufficio di Direttore, il Sac. D. Carlo Cays diede viemmeglio a divedere che lo accendeva un ardente zelo per la salute delle anime, e che se l'età aveva potuto scemargli le forze del corpo non aveagli punto diminuita la energia della volontà.

  A017000045 

 » - Trovandosi il Parroco da molto tempo infermo di paralisia, il nostro D. Carlo fu in vero per quella popolazione una provvidenza del Cielo.

  A017000046 

 Chi sa quanti altri avranno fatto altrettanto, non conosciuti che da Dio solo! Era per altro cosa singolare! Il nostro D. Carlo e per lo studio fatto, e per la conoscenza del cuore umano riusciva un eccellente maestro di spirito; e malgrado di ciò, la sua umiltà lo teneva ognora in angustia pel timore di non far bene.

  A017000048 

 Da circa un anno il nostro D. Carlo Cays era travagliato da inappetenza, e talvolta pure da insonnia per buona parte della notte, indizio che il suo corpo si andava indebolendo e come disfacendosi, per lasciare libera di volare a Dio la bell'anima, che quale prigioniera lo abitava.

  A017000050 

 Nel mese di Maggio, appena seppe dell'arrivo di D. Bosco in Torino il nostro D. Carlo ritornò all'Oratorio, riprese le consuete occupazioni, quantunque poco vantaggio avesse ottenuto nella sua permanenza in famiglia.

  A017000057 

 Il D. Carlo nel timore di non aver più tempo, se avesse aspettato {37 [151]} più tardi, approfittò di quelle prime ore per dare al figlio gli avvisi, che l'amore paterno gli suggeriva pel buon governo di se stesso e della famiglia.

  A017000059 

 Questo avveniva al Sabato, giorno in particolar modo dedicato alla Vergine SS., di cui il nostro D. Carlo era divotissimo.

  A017000074 

 Nella morte del nostro D. Carlo Cays si videro pienamente avverate le parole della S. Scrittura intorno alla morte dei giusti: Iustorum animae in manu Dei sunt et non tanget illos tormentum mortis; giacchè egli morì senza spasimi, senza dolore, anzi in faccia alla morte egli non solo non ne provò spavento, ma ne gustò dolce contentezza, riguardandola come mezzo per unirsi inseparabilmente a Gesù Cristo e alla carissima sua Mamma {45 [159]} Maria, com'egli con infantile tenerezza soleva chiamare la Regina del Cielo.

  A017000076 

 Oh! faccia il Signore che il nostro ultimo giorno ed il nostro passaggio all'altra vita si assomigli a quello del nostro diletto Don Carlo Cays.


don bosco-brevi biografie dei confratelli salesiani [1876].html
  A022000013 

 Nel 1863 per sua iniziativa veniva aperto il piccolo seminario di s. Carlo a Mirabello, e si giudicò non aversi altro migliore di lui per cuoprire la carica di Prefetto ossia economo.

  A022000037 

 Questo paese per gli sforzi di questo santo prete coadiuvato dallo' zelo del parroco D. Carlo Valle cambiò di aspetto in quanto alla pietà, sicchè Monsig.


don bosco-catalogo degli oggetti offerti per la lotteria.html
  A024000040 

 Chiotti Carlo, negoziante.

  A024000058 

 Morozzo della Rocca abate Carlo.


don bosco-cenni storici sulla vita del chierico luigi comollo.html
  A029000005 

 Nacque Luigi Comollo il 7 aprile 1817, nel territorio di Cinzano, in una borgata detta la Pra, da Carlo e Gioanna Comollo, i quali sebbene di non molto distinta condizione, hanno però quei beni assai più delle ricchezze pregievoli i veri caratteri di pietà, e di timor di Dio.


don bosco-cenni sulla vita del giovane luigi comollo [2a edizione].html
  A030000002 

 I suoi genitori furono Carlo


don bosco-congregazione particolare dei vescovi e regolari.html
  A034000125 

 In borgo S. Martino presso Casale col nome di Collegio di S. Carlo destinato a supplire il piccolo Seminario di quella Diocesi, che ne è priva da oltre 25 anni, giacchè il locale destinato a quell' uopo fu occupato dal Governo: allievi 200.

  A034000136 

 Il Piccolo Seminario di S. Carlo col consenso del Vescovo venne trasferito a Borgo San Martino nella stessa diocesi per la comodità della Ferrovia, che colà ha la sua stazione.


don bosco-conversazioni.html
  A035000177 

 L'Imperatore Carlo Magno verso l'anno 800 decretò che ci fosse un competente numero di cappellani destinati a provvedere ai bisogni spirituali delle truppe, e leggiamo che quei sacerdoti passavano spesso le notti intiere a confessare i soldati prima che venissero a battaglia.

  A035000196 

 Finché fu pubblicato il codice civile di Carlo Alberto.

  A035000199 

 Direste voi che Carlo Alberto col suo codice ha inventata la giustizia e che prima di lui essa non esisteva?.

  A035000261 

 Così fecero s. Carlo Borromeo, s. Francesco di Sales e tanti altri siccome attesta la storia.


don bosco-deliberazioni del capitolo generale della pia societa salesiana tenuto in lanzo torinese.html
  A042000032 

 Carlo GhivArello, Economo della Congregazione, Maestro e inventore di parecchi attrezzi di fisica, e di meccanica.

  A042000052 

 Assistettero anche a varie Sedute, specialmente a quelle sull' Economia, il Sac. Giuseppe LEveratto, Prefetto del collegio di Borgo S. Martino; il Sac. Antonio Pagani direttore Spirituale del Seminario di Magliano Sabino; il Signor Giuseppe Rossi provveditore generale delle nostre case; ed il Conte D. Carlo Cays di Giletta e Casellette, Dottore in ambe Leggi, presidente del Consiglio Superiore delle Conferenze di S. Vincenzo de' Paoli in Torino, già deputato al Parlamento subalpino; ed alcuni altri.


don bosco-dialogi intorno all-istituzione dal giubileo.html
  A047000114 

 San Leone Papa, nell' anno ottocentotre, essendosi con gran comitiva di Cardinali, di Arcivescovi, prelati, recato dall' Imperatore Carlo Magno, fudal pio Sovrano ricevuto colla mas sima {59 [133]} pompa.


don bosco-dramma. una disputa.html
  A048000104 

 Ora il vostro padrone vi attende per mandarvi a chiamare Don Carlo, il quale è molto abile nel disputare, e saprà servire quel sig. ministro.

  A048000111 

 La persona poi che sosterrà le nostre parti, è il signor Don Carlo, sacerdote universalmente conosciuto per la sua bontà.

  A048000118 

 Vengo ora dal sig. Don Carlo: verrà esso a fare la parte de'Cattolici: son sicuro, che quel Barbetto sarà insaccato in un momento.

  A048000120 

 Come! Don Carlo si lascia forse vincere nel disputare con un maestro protestante? Ah! lo mangia in insalata.

  A048000122 

 Don Carlo privo di ragioni! egli ha già fatto dei libri grossi come un messale: sì, si, vedrà.

  A048000127 

 Non ci verrà alcun prete: avevamo già invitato il sig. Don Carlo; e poichè il sig. Gozan non vuole disputare con preti, verrà, invece di lui, il sig. avvocato Roberto, che spero essere persona iradita al medesimo vostro pastore.

  A048000141 

 Noi avevamo già invitato il sig. Don Carlo, come persona capace di dare udienza ed anche risposta al sig. Gozan e a chicchessia tra i Protestanti; ma il sig. Gozan rifiutandosi di venire a colloquio coi preti, noi abbiamo pensato al sig. Roberto.


don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html
  A049000327 

 Nel secolo nono l'imperatore Carlo il Calvo, volle vedere a celebrare la S. Messa secondo la liturgia di S. Giacomo usata a Gerusalemme.


don bosco-elenco degli oggetti graziosamente donati a benefizio degli oratorii [v.14].html
  A053000032 

 CAYS DI GILETTA conte CARLO..

  A053000076 

 Braggione can. Carlo, Alessandria.

  A053000083 

 Bazzano don Carlo, cappell.

  A053000146 

 Cantini Carlo, negoziante in Casale.

  A053000162 

 Chiotti Carlo, negoziante in porcellane.

  A053000163 

 Ceruti don Carlo parroco a S. Antonino in Bra.

  A053000214 

 Grosso Carlo, impiegato municipale.

  A053000216 

 Giriodi di Monastero cav. Carlo.

  A053000235 

 Lupo don Pietro, oblato di s. Carlo a Vercelli.

  A053000256 

 Marietti Giacinto, tipografo-libraio sotto i portici di piazza san Carlo.

  A053000277 

 degli Oblati di s. Carlo, Novara.

  A053000290 

 Primatesta don Carlo can. coadiutore, Omegna.

  A053000292 

 Pautassi don Carlo, rettore del Campo Santo, Torino.

  A053000343 

 Sallier della Torre marchese Carlo.


don bosco-episodi ameni e contemporanei.html
  A054000022 

 Fra i Vescovi della Diocesi Novarese che specialmente promossero la divozione alla Madonna di Re, devesi far menzione del venerabile Carlo Bessapè, il quale per mezzo dei Vicari foranei, invionne a tutti i preti l' immagine venerata.

  A054000028 

 Di ciò informata sua Eccellenza con decreto del giorno 6 luglio dell' anno 1854, delegò il molto reverendo teologo D. Carlo Bombasotti, arciprete di Craveggia, perchè ne ricevesse l' abiura, e gli conferisse il Battesimo sotto condizione.

  A054000028 

 Diedesi quindi principio alla funzione del Battesimo, che gli fu amministrato sotto condizione ai cancelli dell' altare maggiore e prese il nome di Antonio Maria Carlo, quindi fece per la prima volta, la sua Sacramentale confessione.

  A054000028 

 La sacra funzione fu chiusa con processione del santissimo Sacramento che Antonio Maria Carlo accompagnò con torcia accesa, mentre si cantava l' inno Ambrosiano in rendimento di grazie, e benedizione.


don bosco-esposizione alla s. sede dello stato morale e materiale della pia societa di s. francesco di sales.html
  A057000028 

 Nella Diocesi di Casale, nel paese detto Borgo {7 [243]} S. Martino, havvi il piccolo Seminario o Collegio di S. Carlo, in cui si amministra l'istruzione elementare e secondaria oltre a 200 giovanetti.

  A057000089 

 Nella Diocesi e città di Torino Istituto di San Carlo, dove hanno le scuole feriali per le povere ragazze, con Oratorio, scuole festive e congregazione per le adulte.


don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html
  A058000216 

 Verso il 10 o 12 Novembre, cioè quaranta giorni prima, gli si fece domanda formale, perchè volesse ammettere alle Ordinazioni di Natale (22 Dicembre 1877) tre nostri Chierici, Amerio SecondoBonora Francesco ed il Conte Carlo Gays di Giletta.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000184 

 Carlo Rovereto di Rivanazzano di tre anni.

  A059000629 

 Le estremità del suo corpo erano omai {294 [344]} diventate fredde di un ghiaccio di morte, quando il R. P. Priore dei Benedettini suggeri all'agonizzante diverse tenere giaculatorie, intantochè mio marito Carlo levossi per cercare un ritratto di Pio IX col suo autografo litografato, e alquante gocce d'acqua della prigione Mamertina data da lui tante volte all'ammalato durante la settimana del suo improvviso e pur troppo visibile camminare a gran passi verso la morte.

  A059000630 

 «In quella che portava il ritratto del santo Padre, Carlo, dall'anticamera dove eravamo tutti riuniti, esclamò: Ho tanta fede in Pio IX, che se mio padre, dopo essersi unito alle preghiere del Santo Padre, si alza e cammina, io non ne rimarrò per nulla stordito.

  A059000632 

 Qualche ora dopo, a somma sorpresa di tutti, fuorchè di Carlo, si sveglia, chiede da mangiare e divora due ali di pollo, e siccome ne voleva anche un'altra, il domestico sbalordito gli rispose: Signore, un pollo non ne ha che due.

  A059000632 

 «Appena Carlo ebbe applicato il ritratto di Pio IX sul petto e alle labbra di suo padre, che non potea omai più ingoiare neppure un sorso d'acqua, appena terminato di dire a sua intenzione un atto di fede sulle prerogative del Vicario di Gesù Cristo con promessa di vivere e morire a suo servigio, se fosse bisogno; che ecco il moribondo si addormentò in un sonno, che sembrava dover essere l'ultimo.

  A059000633 

 Carlo avea chiesto soltanto un po'di tempo, affinchè potesse prepararsi a comparire davanti a Dio, ed ecco che nostro Signore, a far manifesta la santità del suo Vicario, gli ridonò la salute come a'suoi quarant'anni.».


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000011 

 Tra i quali concili diocesani e provinciali sono celebri {9 [9]} quelli tenuti da s. Carlo Boromeo arcivescovo di Milano.

  A065000183 

 Convocato a Trento città del Tirolo italiano l'anno 1545 da Paolo III, fu continuato sotto il papa Giulio III e felicemente terminato nell'anno 1563 sotto Pio IV per cura dell'infaticabile s. Carlo Borromeo suo nipote.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000796 

 L'imperatore Carlo quinto volle tentare di porre un argine a' novelli perturbatori, e fece un decreto con cui ordinava che gli eretici si acquetassero finchè le cose fossero ben esaminate dalla Chiesa.

  A067000853 

 Antonio e Carlo, fratelli di Calvino, furono uomini di mala vita: la moglie del primo fu bandita dal luogo sotto pena della frusta: il cadavere dei secondo fu sepolto tra i quattro pilastri della forca nella città di Noyon.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000787 

 L'imperatore Carlo V volle tentare di porre un argine a quei perturbatori; e pubblicò un decreto dove ordinava che gli eretici si acquetassero, finchè le cose fossero bene esaminate dalla Chiesa.

  A068000832 

 Antonio e Carlo, fratelli di Calvino passavano per uomini di mala vita: la moglie del primo fu bandita dalla patria sotto pena della frusta; il cadavere del secondo fu sepolto tra i quattro pilastri del patibolo nella città di Noyon.


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000833 

 Quindi s. Carlo negava la comunione a quelle persone che vi si accostavano vestite immodestamente: ed è al tutto cosa necessaria {455 [463]} che le persone del sesso femminile, benchè ancora ragazze, si presentino alla comunione col capo velato e coperto in modo che non si veggano i capelli.


don bosco-il galantuomo pel 1869.html
  A089000004 

 Così il ministro Carlo Luigi Farini, che ebbe poi a soffrire la più terribile disgrazia, qual è quella di perdere il senno.


don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html
  A108000009 

 S. Carlo Borromeo Cardinale e Arcivescovo di Milano, passando per Castiglione, restò maravigliato nel vedere in Luigi tanti tesori di grazie e di benedizioni.


don bosco-il giubileo.html
  A109000085 

 San Leone Papa, nell'anno ottocentotrè, essendosi con gran comitiva di Cardinali, di Arcivescovi, prelati, recato dall'Imperatore Carlo Magno, fu dal pio Sovrano ricevuto colla massima pompa.


don bosco-il giubileo del 1875.html
  A110000108 

 San Leone Papa, nell'anno otto centotré, essendosi con gran comitiva di,cardinali, di arcivescovi, prelati, recato dall'Imperatore Carlo Magno, fu dal pio sovrano ricevuto colla massima pompa.


don bosco-il mese di maggio consacrato a maria ss. immacolata.html
  A111000205 

 Così il figlio di s. Brigida, di nome Carlo, fu liberato dalle insidie del demonio, nè la Madre della misericordia permise, che i nemici dell'anima entrassero nella camera dell'infermo.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000024 

 Ciò nondimeno la Chiesa vedendosi talora minacciata da spiriti turbolenti concesse in particolare ad alcuni successori di Carlo Magno, come a Lodovico I e Lotario I suo figlio, il personale privilegio non già di eleggere, ma solo di confermare la elezione del Papa.

  A113000024 

 L' anno 800 essendosi ristabilito l' impero d' Occidente sotto Carlo Magno, questo pio Imperatore lasciò di nuovo libero il clero nella elezione del Papa.

  A113000212 

 Egli riceveva gli ordini sacri nelle cappellette di santo Stanislao Kostka per le mani del Cardinale Carlo Odescalchi, e dalle stesse venerande mani veniva consacrato sacerdote nella cappella del Vicariato il 23 dicembre 1837.

  A113000228 

 Laonde la Santità Sua, mentre è Capo della Chiesa Universale, continua altresì ad essere Vescovo della diocesi Perugina, che egli governò da principio per mezzo di mons. Carlo Laurenzi, Vescovo di Amata, e in appresso per monsignor Giovanni Battista Paolucci Arcivescovo di Adrianopoli {123 [123]} in partibus inf.

  A113000257 

 Carlo Luigi Monchini nasceva in Roma il 21 novembre 1805, figlio del celebre medico, che lasciò tanta fama di sè nell'Eterna Città.

  A113000272 

 Luciano Luigi Giuseppe Napoleone Bonaparte nacque in Roma addì 28 novembre 1828 da Carlo, principe di Canino e Musignano, e da Zenaide, figlia di Giuseppe Bonaparte, re di Napoli e poi di Spagna.

  A113000273 

 Monsignor Ferrieri andò a Costantinopoli sopra un piroscafo della marina militare sarda, che re Carlo Alberto aveva posto a disposizione del Santo Padre in questa circostanza, e fu accolto dalla Porta con segnalatissimi {178 [178]} riguardi.

  A113000301 

 Monsignor Benavides è conte romano, grande elemosiniere del Re Alfonso XII, gran croce e gran cancelliere degli ordini di Carlo III e d'Isabella la Cattolica, cappellano maggiore dell'esercito e cavaliere di S. Giacomo.

  A113000344 

 Volendo pertanto Pio IX ricompensare lo zelo verso la sua persona, e i servigi resi alla Corte pontificia, nella promozione del 13 marzo 1868 lo creò Cardinale diacono, e gli diede quel titolo dei Ss. Vito e Modesto, che già un giorno ebbe a portare san Carlo.

  A113000346 

 Nella prima riunione di Cardinali, tenuta in Vaticano dal regnante Sommo Pontefice Leone XIII, il Cardinale Borromeo dimise il titolo diaconale dei Santi Vito e Modesto e passò nell' Ordine dei Preti col titolo di Santa Prassede, vacante per la morte dell'eminentissimo Vannicelli, Arcivescovo di Ferrara, ed anche esso già posseduto da san Carlo.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000167 

 La città di Agauno era passata sotto il dominio dei Principi di Savoia quando il Re di Francia mosse guerra a Carlo Emanuele padre di Emanuele Filiberto.

  A117000168 

 Il duca Carlo Emanuele ordinò che il 22 settembre fosse per sempre festivo vietando in esso ogni genere di lavoro.

  A117000186 

 Nel secolo XVI per togliere queste reliquie alla profanazione degli eretici si deliberò sotto Carlo Emanuele I di trasportarle nella Rocca di Revello.


don bosco-il pontificato di san sisto ii e le glorie di san lorenzo martire.html
  A118000154 

 Che se tu andrai nella piazza di s. Carlo, in mezzo di essa vedrai sorgere una statua equestre sopra cui siede un guerriero che ripone la spada nel fodero in segno che, dopo aver in varie battaglie riconquistato i suoi Stati, rientra nella capitale, e cessando dalla guerra, li riordina colle arti della pace.


don bosco-l-amico della gioventu (1848).html
  A122000003 

 Questa necessità crebbe vieppiù dopo le libere istituzioni del magnanimo nostro Re Carlo Alberto, a cui tenne dietro la libertà di stampa.

  A122000030 

 - Abbiamo annunziato la commissione data da Carlo Alberto per la fabbricazione di venti mila tuniche a Lione.

  A122000129 

 Questa necessità crebbe vieppiù dopo le libere istituzioni del magnanimo nostro Re Carlo Alberto, a cui tenne dietro la libertà di stampa.

  A122000156 

 _ Abbiamo annunziato la commissione data da Carlo Alberto per la fabbricazione di venti mila tuniche a Lione.


don bosco-l-arca dell-alleanza.html
  A123000028 

 Aveva un figlio di dodici anni, di nome Carlo, il quale cadde infermo di male d'occhi, per cui aveva dovuto interrompere lo studio, ed ogni occupazione in cui fosse necessario l'uso regolare della vista.

  A123000030 

 Chiunque vede il mio Carlo, cogli occhi, prima cosi deturpati, lo rimira senza residuo di sorta di quel male, che lo aveva per tanto tempo minacciato.

  A123000045 

 Io Bertolino Carlo di Monastero Vasco, da sei mesi soffriva dolori nella gamba destra.


don bosco-l-aritmetica ed il sistema metrico [7a edizione].html
  A124000216 

 Carlo ha L. 343, 25 da distribuire fra 100 poveri, quanto toccherà a ciascuno?.


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000072 

 L'esposizione ha luogo nel caffè della Borsa, via di Porta Nuova, vicino piazza S. Carlo.

  A125000141 

 - De Maistre conte Carlo.

  A125000141 

 - Grosso Carlo, Direttore della Lotteria.

  A125000141 

 Cays di Giletta conte Carlo, Presidente.

  A125000162 

 - Fu chiusa la distribuzione con un canto popolare intitolato: Pianto dei Romani per la partenza di Pio VII, egregiamente eseguito dal giovane Tomatis Carlo con un coro di più di venti voci.


don bosco-l-oratorio di s. francesco di sales ospizio di beneficenza.html
  A126000038 

 - Bruno Giuseppe Carlo, professore, propone che sia provvisto con legge al ricovero ed alla educazione dei giovani oziosi e vagabondi.

  A126000144 

 di Torino, confettiere, trovandosi priva di beni di fortuna, si è fatta a chiedere coll'unita istanza documentata la gratuita ammissione di suo figlio Carlo Enrico in qualche Collegio, ove possa essere anche convenientemente istrutto.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000057 

 - Sacerdote Giovanni Bonetti co' suoi preti del {88 [88]} piccolo Seminario vescovile di San Carlo in Mirabello, limosina di due messe ciascuno, lire 8.

  A127000057 

 D. Carlo Gras, 2 a offerta, lire 10.

  A127000057 

 Da D. Carlo Piana, lire 31, offerta di otto sacerdoti.

  A127000057 

 Dal canonico Carlo Casotti, lire 10; D. Antonio Ago stini Stefani, lire 2.

  A127000208 

 Invitò poscia Carlo V a mandarvi navi ed uomini per esplorare quelle regioni.

  A127000209 

 Carlo V trascurò la proposta, e solo nel 1535 Pedro Mendoza di Castiglia vi si recò con 14 navi, 2500 uomini e 8 missionari, e trovato il clima mite, il terreno ubertoso, l'aria buona, si fermò e fondò una città, che chiamò Buenos-Ayres, detta poi anche Santissima Trinità.

  A127000680 

 Carlo Alberto lo nominò membro del Corpo Decurionale di Torino, che prima del 1848 amministrava le cose municipali.

  A127000680 

 Una dolorosa perdita hanno fatto il clero torinese e la Congregazione Salesiana, colla morte del Padre Carlo Cais di Giletta e Casellette, avvenuta or sono tre giorni nella nostra città.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000067 

 Presero essi il nome di protestanti da una protesta che l'anno 1528 fecero alcuni loro capi contro certi decreti dell'imperatore Carlo V emanati a fine d'impedire nella Germania la diffusione dei loro errori.

  A131000105 

 Ciò non di meno la Chiesa vedendosi talora minacciata da spiriti turbolenti concesse in particolare ad alcuni successori di Carlo Magno, come a Lodovico I e Lotario I suo figlio, il personale privilegio non già di eleggere, ma solo di confermare la elezione {95 [279]} del papa.

  A131000105 

 L'anno 800 essendosi ristabilito l'impero d'Occidente sotto Carlo Magno, questo pio imperatore lasciò di nuovo libero il clero nella elezione del Papa.


don bosco-la nuvoletta del carmelo.html
  A134000216 

 — Certo Fubini Carlo mio parochiano ha fatto una novena a Maria Ausiliatrice.


don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html
  A137000192 

 A' tempi di Carlo il Calvo re di Francia (secolo IX), trasportavansi alcune reliquie di s. Cornelio da Roma in Compiègne, città di quel regno.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000751 

 Ad istigazione di questo si muove nuovamente Liutprando contro Roma, e contro alle terre da essa dipendenti; allora il Pontefice vedendosi quinci assalito dai Longobardi, e quindi insidiato dagl'imperiali, ricorse per soccorso a Carlo Martello, re di Francia.

  A139000752 

 Prima però di esporvi i fatti di Carlo Martello e de' suoi successori, allorchè vennero in Italia, stimo bene di darvi un cenno del dominio temporale de' papi che si andò formando e consolidando in que' tempi all'Italia tanto calamitosi.

  A139000761 

 Pipino e Carlo Martello re di Francia, siccome presto sono per raccontarvi, avevano pur fatto dono ai papi di varie città, e Carlomagno solennemente riconobbe e confermò tali donazioni.

  A139000772 

 Gregorio terzo, Leone iconoclasta e Carlo Martello morirono nell'anno 741, e Liutprando nel 744.

  A139000775 

 Pipino, figliuolo di Carlo Martello, era succeduto a suo padre nel governo de' Franchi, e dimorava in campagna quando gli venne annunziato essere giunto il Pontefice a visitarlo.

  A139000791 

 Carlo, giunto ad un'età avanzata, pareva all'apice della gloria e della potenza, poichè regnava ad un tempo sulla Germania fino al fiume Elba, su tutta la Gallia, su gran parte della Spagna, su parecchie isole del Mediterraneo e sull'Italia; solo gli mancava ancora il titolo di imperatore, che si riguardava in quel tempo come superiore a quello di tutti i re della terra, tanto era ancora viva la memoria degli imperatori romani, che furono per si lungo tempo i padroni del mondo.

  A139000792 

 Era il giorno di Natale, che, come sapete, è una delle più grandi solennità della Chiesa Cattolica; il {220 [220]} Pontefice celebrava la messa, e Carlomagno l'assisteva co' due suoi figli Carlo e Pipino.

  A139000792 

 Finita la sacra funzione il Papa si volge al re, gli pone sul capo la corona imperiale gridando ad alta voce: «A Carlo piissimo Augusto, coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria.».

  A139000800 

 A Carlo suo primogenito assegnò la Francia settentrionale e quasi tutta la Germania.

  A139000800 

 Il primo avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A139000800 

 Nell'anno appresso moriva anche Carlo senza prole.

  A139000817 

 A Lottario succedettero due re suoi parenti, Ludovico e Carlo, soprannominato il Calvo; a costui succedette Carlomanno, dipoi un altro Carlo detto il Grosso.

  A139001004 

 In tale frangente essendo l'Italia minacciata dai Tedeschi di fuori, da Manfredi e da' suoi seguaci al di dentro, il papa giudicò bene di ricorrere ad un principe francese di nome Carlo, conte d'Angiò, fratello di S. Luigi re di Francia.

  A139001006 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria, perciò di buon grado deliberò di trasferirsi in Italia per sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e così impadronirsi del regno di Napoli.

  A139001012 

 La notizia di quella immensa rivolta empiè di spavento Carlo d'Angiò, il quale era stato colto quasi all'improvviso, essendosi eseguiti tali preparativi di guerra colla massima segretezza.

  A139001013 

 Corradino adunque, giunto ai confini del regno di Napoli, seppe che Carlo gli veniva incontro con un esercito più debole del suo, e si rallegrò nella speranza dell'esito felice di un avvenimento, che doveva decidere del suo destino.

  A139001014 

 Egli ebbe il dolore di vedere il suo esercito posto in rotta e distrutto dai soldati di Carlo; ed egli stesso, avviluppato dai fuggiaschi col valoroso Federico d'Austria, cadde nelle mani del suo rivale.

  A139001015 

 La qual cosa non fece Carlo d'Angiò.

  A139001017 

 Ma nemmeno Carlo d'Àngiò appagò la comune aspettazione; e appena si vide tranquillo possessore del suo regno ne divenne in mille maniere l'oppressore, disprezzando lo stesso Romano Pontefice che lo aveva invitato a portare soccorso ai popoli di Sicilia e di Napoli, e di cui erasi costituito rispettoso vassallo.

  A139001017 

 Per 17 anni aveva regnato Carlo sugli abitanti delle due Sicilie, e per altrettanti anni quei popoli erano stati avviliti o spogliati dai commissarii reali; cosicchè il giogo straniero era divenuto insopportabile.

  A139001019 

 Fra i molti che furono oppressi da Carlo, fuvvi un certo Giovanni di Procida, cui erano stati confiscati i beni per ordine del re.

  A139001021 

 Alla notizia di questa sommossa il re Carlo corse con buon esercito per acquetare i tumulti, ma essendovi sopraggiunto Pietro d'Aragona, i Siciliani si diedero a lui, e Carlo dopo molti infortunii col dolore di aver interamente perduto il regno di quell'isola, si dice che abbia finito col darsi volontariamente la morte l'anno 1285.

  A139001041 

 Il ristoratore della pittura ed architettura fu un Fiorentino chiamato Gioanni Cimabue, il quale visse ai tempi di Carlo d'Angiò, re delle due Sicilie, di cui ebbi già occasione di parlarvi.

  A139001134 

 Acquetò pure le discordie suscitate tra Ludovico II d'Angiò, il quale contendeva colle armi il regno di Napoli, e tra Carlo Durazzo.

  A139001134 

 In quella occasione gli Angioini, vale a dire i discendenti di Carlo d'Angiò, i quali dopo la morte di quel principe avevano continuato a regnare in Napoli, ed erano anche padroni di una parte del Piemonte, cedettero questo paese al Conte Verde, che cosi estese considerevolmente il suo dominio.

  A139001136 

 Durante il suo governo continuò la guerra tra Ludovico d'Angiò e Carlo Durazzo, padrone del contado di Nizza marittima.

  A139001181 

 Certo Carlo di Montone, capitano de' Veneziani, mediante prudenza e coraggio riuscì a metterli in confusione costringendoli a ritirarsi al di là delle Alpi.

  A139001264 

 Per riuscire poi nei suoi perversi disegni, fece segretamente proporre al re di Francia, che si chiamava Carlo VIII, di venire a conquistare il regno di Napoli, su cui i re di Francia pretendevano avere alcuni diritti.

  A139001265 

 Il re di Francia accettò con premura tale offerta; tanto più che il Moro prometteva di aiutarlo a conquistare il regno di Napoli, ove allora regnava un principe di nome Ferdinando I. Ed ecco tra breve un ben agguerrito esercito francese, traendosi dietro gran numero di cannoni, l'uso dei quali era divenuto assai praticato in guerra, guidato dal medesimo Carlo VIII giunse in pochi giorni alle porte di Milano, ove era aspettato con impazienza.

  A139001266 

 Carlo parve commosso dalle sue lacrime, la rialzò con bontà, e promise di non abbandonarli.

  A139001266 

 Quell'uomo malvagio avrebbe voluto che suo nipote Giovanni Galeazzo non si fosse abboccato con Carlo, e a tal fine lo teneva in certo modo prigioniero in Pavia, ove giaceva ammalato; ma il rè andò egli stesso a visitarlo, e in questa occasione il duca raccomandò al Rese stesso ed i suoi figliuoli,e la duchessa gittataglisi ai piedi, lo supplicò ad aver pietà dell'infelice suo marito e di tutta la sua famiglia.

  A139001266 

 Quella morte improvvisa cagionò gran dolore al re Carlo, il quale malgrado la sua storditezza non potè nascondere la sua avversione per Ludovico il moro creduto autore di quell'abbominevole delitto.

  A139001269 

 Carlo VIII come seppe tal cosa risolse immediatamente di ritornare in Francia.

  A139001270 

 Egli potè avanzarsi in Italia quasi senza contrasto; soltanto il duca di Savoia, di nome Carlo II, avrebbe forse potuto impedire il passo a quel re straniero, ma o perchè giudicasse di non aver {367 [367]} forze bastanti, o perchè desiderasse mantener la pace tra i suoi sudditi, o forse perchè il re di Francia gli avesse promesso di dargli una parte della Lombardia, egli lasciò pienamente libero il passaggio delle Alpi.

  A139001270 

 Le cose furono per qualche tempo tranquille in Italia finchè un altro re di Francia di nome Luigi XII, successore di Carlo VIII, passò di nuovo le Alpi con altro più formidabile esercito per vendicare le perdite del suo antecessore.

  A139001311 

 Il papa si adoperò per farlo rientrare in se stesso, ma egli seguito da alcuni libertini, sostenuto da alcuni sovrani, ai quali permetmetteva di farsi una religione come più loro gradiva, divenne ostinato, e fu causa che tanti cristiani si separassero dalla Chiesa Cattolica, unica vera chiesa di G. C. Così ebbe origine quella eresia che si suole nominare protestantismo, perchè quelli che la professavano protestarono di non sottomettersi all'editto di un imperatore di nome Carlo V, di cui avrò presto a parlarvi.

  A139001316 

 Allorchè ricevette la corona imperiale, assunse il nome di Carlo V, perchè egli era infatti, da Carlomagno in poi, il quinto principe di tal nome che fosse stato imperatore.

  A139001316 

 In simile guisa Carlo V aggiunse ai suoi regni tutta la Germania.

  A139001317 

 Ora convien che sappiate come Carlo V aveva un rivale nel re di Francia Francesco I, il quale ambiva la corona imperiale al par di lui.

  A139001317 

 Quando vide Carlo V preferto a sè, ne provò tale sdegno, che risolse di muovergli guerra.

  A139001318 

 In seguito a questo avvenimento Carlo V donò il ducato di Milano a Francesco Sforza, fratello di quell'indolente Massimiliano, alcuni anni prima caduto prigioniero in mano dei Francesi, i quali sei condussero in Francia, e lo lasciarono vivere come semplice privato.

  A139001319 

 Il monarca francese alla testa de' più prodi e famosi capitani del suo tempo era già pervenuto al passaggio delle Alpi, quando scoperse che il duca di Borbone, di nome Carlo, suo strettissimo parente, avevagli tramato una congiura.

  A139001319 

 Tali furono le prime prove di guerra tra Carlo V e Francesco I. Questi due principi non si erano ancora misurati personalmente l'uno coll'altro in battaglia, allorchè il re di Francia, sdegnato dei disastri della Bicocca, risolvette di condursi egli stesso con numerosissimo esercito in Lombardia per iscacciare gl'imperiali dal ducato di Milano.

  A139001321 

 Quel monarca dovette starsene più di un anno prigione, e solo potè ottenere la libertà a condizione che cedesse il regno di Borgogna a Carlo V, e gli desse dodici ostaggi, vale a dire dodici dei principali signori di Francia, i quali servissero di pegno pel mantenimento della promessa.

  A139001324 

 Fino allora Carlo V aveva rispettato la religione, ma il Papa, che chiamavasi Clemente VII, essendosi rifiutato di concedere cose che egli riputava contro coscienza, Carlo ne fu sdegnato e per far vendetta ordinò al Contestabile di Borbone, il quale comandava gli eserciti spagnuoli in Lombardia, di marciare contro di Roma, impadronirsi della città e della persona del pontefice.

  A139001329 

 Lo stesso Carlo, che allora era in Spagna, quando fa informato dell'infamia di cui i suoi soldati macchiavano le sue bandiere, non potè trattenersi dall'arrossire degli enormi delitti, che avevano commesso in suo nome.

  A139001330 

 Intanto gli anni di Carlo si avanzavano ed egli si accorse che le grandezze e il vastissimo suo impero non potevano acquietare i rimorsi che gli cagionavano i suoi passati trascorsi, perciò prese una determinazione senza esempio nella storia degl'imperatori.

  A139001330 

 Ma l'astuto Carlo V si trovava nella necessità di conciliarsi col Papa per le molte discordie che si andavano suscitando in varie parti del suo regno; nè passò molto tempo che egli volle di nuovo mischiarsi in cose di religione, dando così gravi disgusti al romano Pontefice.

  A139001333 

 Carlo V dopo aver passato alcuni anni di vita penitente, morì in quel medesimo monastero, ed ivi stesso fu sepolto.

  A139001335 

 Nelle lunghe turbolenze tra l'imperatore Carlo V e Francesco I, i Genovesi nella speranza di avere qualche stabile protezione si diedero ai Francesi, e affidarono il governo della loro repubblica ad un abilissimo genovese, di nome Andrea Doria.

  A139001336 

 Francesco rigettò la dimanda, e il Doria voltò bandiera, lasciò i Francesi e si pose agli stipendi di Carlo V. Il Doria fatto ammiraglio, ossia capitano generale delle armate navali dell'imperatore, si avvicinò colle sue navi a Genova, e la fece sollevare contro ai Francesi, epperò fu di nuovo liberamente proclamata la repubblica.

  A139001342 

 Carlo V dopo essersi rappacificato col Papa mandò quel medesimo esercito, che aveva saccheggiato Roma, a cingere d'assedio Firenze, e così costringere quella città a ricevere quel sovrano, che poco prima aveva cacciato, chiudendogli in faccia le porte.

  A139001344 

 Allora fu forza di venire agli accordi, e si convenne coll'imperatore Carlo V che i Fiorentini dovessero riconoscere i Medici come loro legittimi sovrani, e che Alessandro de' Medici fosse riconosciuto duca di Toscana con diritto di trasmettere la sovranità a' suoi eredi.

  A139001345 

 Quando Carlo V abdicò l'impero, dovette cedere la Germania a suo fratello, che fu eletto imperatore col nome di Ferdinando I. Diede poi la Spagna, l'America, i Paesi Bassi, Borgogna, Sardegna, Due Sicilie e Milano a suo figlio Filippo II; e così l'impero d'Austria tornò ad essere diviso dal regno di Spagna.

  A139001345 

 Se voi, cari amici, camminando per la città di Torino passerete nella piazza di S. Carlo, vedrete in bronzo la statua di un capitano assiso sopra un destriero in atto di riporre la spada nel fodero, quel capitano è l'eroe di S. Quintino, Emanuel Filiberto, che con tale vittoria ricuperò i suoi Stati, e loro diede la pace.

  A139001361 

 Ma la Provvidenza divina, che vigila sopra il destino degli uomini, suscitò un uomo che col suo coraggio, zelo, e colla sua carità venisse in aiuto a quegli infelici; egli è s. Carlo Borromeo.

  A139001363 

 Tuttavia quella carità maravigliosa non potendo bastare ai gravi bisogni in cui la città e tutta la Lombardia si trovava, molti signori, spinti dall'esempio di s. Carlo, si davano grandissima sollecitudine per mandargli soccorsi; e le donne si privavano dei loro diamanti, e dei loro gioielli, e li inviavano al santo prelato, perchè fossero convertiti in limosine.

  A139001365 

 In quella medesima congiuntura il duca Carlo Emanuele I, essendo gravemente ammalato, ebbe la consolazione di ricevere il viatico dalle mani di quell'illustre prelato.

  A139001396 

 Questo figlio chiamavasi Carlo Emanuele, e fu soprannominato il Grande per la lunga durata del suo {413 [413]} governo, che fu di cinquant'anni, e per le grandi imprese che egli compiè in pace ed in guerra.

  A139001397 

 La guerra fu lunga e micidiale da ambe le parti, ma terminò col lasciare Carlo Emanuele tranquillo possessore del Saluzzese, mediante un trattato conchiuso in Parigi nel 1601, in forza del quale il Duca cedeva alcune terre de' suoi dominii al di là delle Alpi.

  A139001399 

 Ma il duca Carlo Emanuele dopo aver usato tutti i mezzi pacifici per ridurli a buoni sentimenti, si appigliò egli pure alla forza, impose a tutti i protestanti di uscire da' suoi Stati; e con decreto del mille seicento e due circoscrisse il luogo di dimora dei Valdesi, e loro proibì sotto a gravissime pene di valicarli.

  A139001400 

 Aggiustate le cose che riguardavano al marchesato di Saluzzo ed ai Valdesi, Carlo Emanuele dovette portare le sue armi ne' paesi stranieri.

  A139001403 

 Ma Carlo Emanuele che aveva già tante volte condotto i suoi soldati alla vittoria in paesi stranieri, non si sgomentò in questo caso che trattavasi di sostenere i proprii diritti.

  A139001404 

 Malgrado il suo volere Carlo fu sopraffatto dal numero dei nemici, e dovette ritirarsi dal Monferrato.

  A139001404 

 {416 [416]} Con immenso numero di soldati i Francesi vennero ad assalire Carlo Emanuele in un momento che non se lo immaginava, perchè poco prima nell'aggiustore le cose di Saluzzo aveva conchiuso coi Francesi un trattato di pace.

  A139001406 

 A Carlo Emanuele succedette Vittorio Amedeo I. In mezzo a tanti mali cagionati dalla guerra e dalla peste era vi necessità di una tregua, con cui i popoli potessero ristorare le loro forze, ripigliare la coltivazione delle campagne, e risarcire l'erario.

  A139001434 

 Intanto altri capi continuarono a sostenere le parti di Masaniello, finchè alcuni malcontenti chiamarono in {427 [427]} soccorso il duca di Guisa, famoso capitano francese, discendente da Carlo d'Angiò.

  A139001438 

 Ma la morte di Carlo II re di Spagna venne a turbare la tranquillità di tutta l'Europa, siccome intraprendo a raccontare.

  A139001456 

 E se il favore accordato ai protestanti eragli stato cagione di lunga guerra, avendo voluto di bel nuovo ingerirsi di troppo in affari ecclesiastici, (quasi che la spada sia giudice competente a spiegare i misteri della fede, non altrimenti che a ribattere gli assalti nemici), tali cose gli cagionarono grandi rimorsi sul finire di sua vita; e solo giudicò di poter avere la pace del cuore, rinunciando la corona a suo figlio Carlo Emanuele, con seguire in ciò l'esempio di alcuni suoi antecessori.

  A139001456 

 Era questo un fatto ripugnante alla natura, e lo stesso Carlo tremava nel sottoscrivere il decreto che condannava il proprio padre alla prigione, nè mai vi si potè arrendere, se non quando tutti i suoi ministri gli fecero conoscere essere questo l'unico mezzo per impedire gravi disordini nel suo regno.

  A139001456 

 In questo frangente Carlo Emanuele informato di questo tentativo del padre, non {437 [437]} vedendo più altra via per calmare l'inquieto genitore, ed assicurare la pace al suo Stato, prese una deliberazione quasi inudita nella storia.

  A139001459 

 Mentre regnava Carlo Emanuele succedettero due avvenimenti che cagionarono grandi guerre in tutta l'Europa e nella stessa nostra Italia.

  A139001461 

 Dopo due anni di guerra si venne a trattative di pace; quindi in un congresso tenuto a Vienna fu deciso che Augusto rimanesse re di Polonia, e che un principe di Spagna, di nome Carlo Borbone, fosse riconosciuto re di Napoli e di Sicilia.

  A139001462 

 Vi prego, miei teneri amici, a non dimenticare questo avvenimento, giacchè da questo Carlo di Borbone ebbe origine quella dinastia, ovvero successione di re, la quale ancora oggidì tiene il trono di Napoli sotto il nome di re delle Due Sicilie.

  A139001463 

 Nel 1740 era morto Carlo VI imperatore d'Austria senza lasciare altri eredi, che una figliuola di nome Maria, la quale, in forza di una legge, detta prammatica sanzione, doveva essere considerata come erede dell'impero, e succedere al trono paterno.

  A139001464 

 Carlo Emanuele fu l'eroe di quella grande guerra, e segnalò il suo coraggio in molte battaglie combattute in Italia e fuori d'Italia.

  A139001464 

 Il grosso dell'esercito composto di Tedeschi si volse verso Genova, mentre Carlo Emanuele prese ad inseguire i Francesi per la riviera di ponente, che è quella parte del Genovesato che da Genova tende verso la Francia.

  A139001479 

 Nell'occasione che Carlo Borbone, il quale divenne poi re di Napoli, trovavasi in Toscana, avvenne che fu ritardata un momento la punizione di un delinquente, perchè erasi rifuggito in luogo sacro che godeva dell'immunità.

  A139001481 

 Infine la Provvidenza permise che quel ministro cadesse in discredito presso al re Ferdinando IV, successore di Carlo, e fosse deposto dalla sua dignità.

  A139001481 

 Ma il Tanucci per compiacere a Carlo Borbone si sforzò di provare che le immunità erano contrarie alle leggi civili, quasi che non debba essere proprio delle leggi civili l'usare un rispetto particolare ai luoghi ed {446 [446]} alle cose sacre.

  A139001481 

 Questo fatto gli acquistò la stima di Carlo, il quale in forza del trattato di Vienna, come vi ho raccontato, divenuto re di Napoli, creò il Tanucci suo ministro.

  A139001535 

 Nei varii stati d'Italia la forma di governo che vi aveva ai tempi di Carlo V, salvo poche eccezioni, durò sino al 1796.

  A139001547 

 Carlo Emanuele continuò il suo viaggio per la Sardegna, ed il venerando pontefice con penosissimo viaggio fu condotto prigioniero in Valenza città di Francia.

  A139001547 

 Durante la dimora del Papa in quel convento fu visitato da parecchi sovrani e fra gli altri dal re di Sardegna Carlo Emanuele IV. Questo principe sfortunato dopo di aver opposta forte resistenza ai repubblicani, era stato costretto di abdicare al trono e di abbandonare gli Stati di terraferma in mano dei nemici per recarsi in Sardegna.

  A139001609 

 Affinchè poi il suo regno non restasse senza capo nominò reggente Carlo Alberto, ed egli Colla sua famiglia si ritirò a Nizza, rimasta fedele in quel generale sconvolgimento.

  A139001609 

 Dicesi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa, con promessa di farlo re dell'Italia, e che egli da prima lusingato da tale speciosa promessa acconsentisse; ma riflettendo poi al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò che era realmente, che tal proposta venisse fatta dai carbonari, pensò meglio di rifiutarsi.

  A139001609 

 Ma quando seppe che molte città, e parecchi de' suoi soldati si erano collegati coi ribelli, e che perciò doveasi venire ad una guerra civile, cioè a spargimento di sangue tra suoi sudditi medesimi, pensò di rinunziare la corona in favor di suo fratello Carlo Felice, che allora dimorava {481 [481]} nella città di Modena.

  A139001612 

 Carlo Alberto cedette alle istanze, e affacciatosi al balcone del suo palazzo annunziò ai tumultuanti la promulgazione della costituzione, che pubblicò nel dì seguente.

  A139001616 

 Poco stante il re Carlo Felice si ricondusse da Modena ne' suoi Stati.

  A139001620 

 Alla testa dell'esercito Piemontese era Carlo Alberto re di Sardegna, di cui è bene che vi parli alquanto di proposito.

  A139001621 

 Nel 1831 alla morte del re Carlo Felice egli salì pacificamente sul trono e governò diciotto anni i suoi sudditi con un governo il più benigno che mai si potesse desiderare.

  A139001622 

 Anche il Granduca di Toscana mandò sei mila uomini in aiuto di Carlo Alberto, i quali non poterono unirsi all'esercito Piemontese; imperciocchè in uno scontro cogli Austriaci dopo avere valorosamente combattuto furono intieramente sconfitti.

  A139001623 

 Allora Carlo Alberto rimase solo.

  A139001624 

 Allora offrì a Carlo Alberto di cedergli una parte {486 [486]} della Lombardia sino al fiume Mincio; ma i ministri Piemontesi, animati dal successo delle armi, elevatisi a maggiori speranze, ricusarono l'offerta pretendendo di aver la Lombardia e la Venezia.

  A139001625 

 Intanto si avvicinava la primavera del 1849, e Carlo Alberto non avendo perduto nè il valore nè la speranza di vincere, mandò a denunziare agli Austriaci il fine dell'armistizio, deliberato di entrare nuovamente in campagna, e vi entrò infatti colle sole sue forze, che sommavano a più di centomila uomini.

  A139001627 

 Il re Carlo Alberto sempre esposto al fuoco ricercando a preferenza le posizioni che offrivano maggior pericolo, fu magnanimo pel suo coraggio in tutti quei fatti; ma quando vide perduta la battaglia... Oh! allora fu sublime.

  A139001627 

 Io non posso più rendere servigi alla patria, alla cui felicità consacro da diciotto anni la mia vita, rinunzio volontariamente alla corona per deporla sulla fronte di mio figlio.» Era momento solenne! Diritto ed alto dinanzi alla maestà della sventura, Carlo Alberto circondato dai due figli e da' suoi principali ufficiali, i quali tutti tentavano di farlo desistere dal suo proposito, egli restò irremovibile nel voler suo.

  A139001628 

 Dopo questo avvenimento Carlo Alberto tutto addolorato, accompagnato da un solo servo recossi in Oporto città del Portogallo.

  A139001680 

 Piacemi intanto che riteniate che Pio IX, Ferdinando II granduca di Toscana e Carlo Alberto egualmente che tutti gli altri principi italiani avevano buona volontà {502 [502]} di far del bene all'Italia.

  A139001733 

 Comincierò dal raccontarvi l'assassinio del duca di Parma di nome Ferdinando Carlo III..


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  A140000693 

 Allora il Pontefice vedendosi quinci assalito dai Longobardi, e quindi insidiato dagli imperiali, chiese soccorso a Carlo Martello re dei Franchi.

  A140000693 

 L'autorità di Carlo Martello bastò perchè il re Longobardo rinunziasse alla sua folle impresa; se non che Liutprando dovette poco stante rinunziare eziandio alla vita.

  A140000694 

 Ma prima di esporvi i fatti di Carlo Martello e dei suoi successori venuti in Italia, stimo bene di darvi un cenno del dominio temporale dei Papi, che si andò formando e consolidando in quei tempi all'Italia tanto calamitosi.

  A140000711 

 Gregorio III, Leone Iconaclasta e Carlo Martello morirono nell'anno 741 e Liutprando nel 744.

  A140000714 

 Pipino, figliuolo di Carlo Martello, era succeduto al padre nel governo dei Franchi, e dimoravasi in campagna, quando gli venne annunziato essere giunto il Pontefice a visitarlo.

  A140000732 

 Finita la sacra funzione il Papa si volse al re, gli pose sul capo la corona imperiale, gridando ad alta voce: «A Carlo piissimo, Augusto, coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria.» A tali parole il popolo e i sacerdoti franchi e romani, che empievano la chiesa, lo salutarono fra mille applausi col titolo d'imperatore.

  A140000732 

 Il Papa celebrava la messa, e Carlomagno vi assisteva co' due suoi figliuoli Carlo e Pipino.

  A140000735 

 A Carlo suo primogenito assegnò la Francia settentrionale e quasi tutta la Germania.

  A140000735 

 Il primo, avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A140000735 

 Nell'anno appresso moriva anche Carlo senza prole.

  A140000749 

 Passato lo stretto di Gibilterra, impadronitisi della Spagna, avevano già occupata una parte della Francia, e forse avrebbero invasa tutta l'Europa, se Carlo Martello con forte esercito non li avesse vinti compiutamente a Poitiers nel 732, costringendoli a ritornare in Ispagna.

  A140000754 

 A Lottario succedettero due re suoi parenti: Lodovico e Carlo, soprannominato il Calvo; a costui tenne dietro Carlomanno, dipoi un altro Carlo, detto il Grosso.

  A140000903 

 In simile frangente essendo l'Italia minacciata dai Tedeschi di fuori, da Manfredi e dai suoi seguaci al di dentro, il Papa giudicò bene di ricorrere ad un principe francese, di nome Carlo, conte d'Angiò, fratello di san Luigi re di Francia.

  A140000904 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria; perciò di buon grado acconsentì di trasferirsi in Italia, a fine di sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e cosi impadronirsi del regno di Napoli.

  A140000908 

 La notizia di quella immensa rivolta empiè di spavento Carlo d'Angiò, il quale era stato colto quasi all'improvviso, essendosi eseguiti i preparativi da guerra colla massima segretezza.

  A140000909 

 Corradino adunque giunto al confine del regno di Napoli, seppe che Carlo gli veniva incontro con un esercito più debole del suo, e si rallegrò sulla speranza di un avvenimento felice, {243 [243]} che doveva decidere del suo destino.

  A140000910 

 L'ardente valore di Gorradino non valse contro alla consumata esperienza del principe francese: egli ebbe il dolore di vedere il suo esercito posto in rotta e distrutto dai soldati di Carlo; ed egli stesso avviluppato dai fuggiaschi col valoroso Federico d'Austria cadde nelle mani del suo rivale.

  A140000911 

 La qual cosa non fece Carlo d'Angiò.

  A140000913 

 Da 17 anni regnava Carlo sugli abitanti delle Due Sicilie, e per altrettanti anni quei popoli gemevano avviliti e spogliati dai commissari reali; cosicchè il giogo straniero era divenuto insopportabile.

  A140000913 

 Ma nemmeno Carlo d'Angiò fece paga la comune aspettazione.

  A140000914 

 Fra i molti oppressi da Carlo fu un certo Giovanni da Precida, cui erano stati confiscati i beni per ordine del re.

  A140000916 

 Alla notizia di questa sommossa il re Carlo corse con numeroso esercito per acquetare i tumulti; ma tosto essendovi sopraggiunto Pietro d'Aragona i Siciliani si diedero a lui, e Carlo dopo molti infortunii col dolore di aver interamente perduto il regno di quell'isola, si dice che abbia finito col darsi volontariamente la morte l'anno 1285.

  A140000931 

 Celebre ristoratore della pittura ed architettura fu un fiorentino chiamato Giovanni Cimabue, il quale visse ai tempi di Carlo d'Angiò, re delle Due Sicilie, di cui ebbi già occasione di parlarvi.

  A140000997 

 Il Pisani frenò il primo impeto fin che avesse esercitate lo inesperte sue genti, mentre attendeva di Grecia il naviglio di Carlo Zeno.

  A140001019 

 Acquetò eziandio le discordie sorte tra Lodovico II d'Angiò e Carlo Durazzo, i quali si contendevano colle armi il regno di Napoli.

  A140001019 

 In quella occasione i discendenti di Carlo d'Angiò, i quali dopo la morte di quel principe avevano continuato a regnare in Napoli, ed erano anche padroni di una parte del Piemonte, cedettero questo tratto di paese al Conte Verde, il quale così estese notabilmente il suo dominio.

  A140001019 

 Non avendo questa figliuoli, il regno avrebbe dovuto passare a Carlo Durazzo; ma per l'odio che a lui portava, ella aveva adottato a figliuolo e successore il fratello del re di Francia, detto Lodovico II. Perciò Carlo Durazzo, dopo di aver fatta soffocare la regina Giovanna, contese colle armi il regno di Napoli contra Lodovico.

  A140001021 

 Durante il suo governo continuò la guerra tra Lodovico d' Angiò e Carlo Durazzo, padrone del contado di Nizza marittima, finchè i Nizzardi stanchi per quelle interminabili discordie passarono sotto al paterno e soave dominio dei conti Sabaudi.

  A140001065 

 Questi fu Carlo da Montone, capitano dei Veneziani, il quale mediante prudenza e coraggio riuscì a metterli in confusione costringendoli a ritirarsi al di là delle Alpi.

  A140001131 

 A tale uopo fece segretamente proporre al re di Francia, che si chiamava Carlo VIII, di venire a rivendicare i diritti della casa d'Angiò sul regno di Napoli.

  A140001132 

 Carlo accettò con piacere questa offerta, tanto più che il Moro prometteva di aiutarlo a conquistare quel regno, ove allora regnava un principe di nome Ferdinando I. Ed ecco in breve un agguerrito esercito Francese con mille quattro cento cannoni, guidato dal medesimo Carlo VIII, giungere in pochi giorni alle porte di Milano, ove era aspettato con impazienza.

  A140001133 

 Carlo parve commosso a quelle lacrime, la rialzò con bontà, e promise di non abbandonarli; ma per mala sorte quel re era leggiero e cupido solamente d'oro, perciò appena uscito di Pavia dimenticò le promesse.

  A140001133 

 Il malvagio uomo avrebbe voluto che suo nipote non si potesse abboccare con Carlo, e a questo fine lo teneva in certo modo prigioniero in Pavia, ove giaceva ammalato; ma il re andò egli stesso a visitarlo, e in questa occasione il duca raccomandò al re se stesso e i figliuoli.

  A140001133 

 La {311 [311]} morte improvvisa di Giovan Galeazzo cagionò gran dolore al re Carlo, il quale non potè nascondere la sua avversione per Lodovico, creduto autore di'quell' abbominevole delitto.

  A140001136 

 Carlo VIII, come seppe tal cosa, risolse di ritornare immediatamente in Francia.

  A140001136 

 Quasi senza contrasto Carlo riuscì ad impadronirsi del regno di Napoli; ma la cattiva condotta dei soldati Francesi eccitò l'indignazione universale.

  A140001137 

 Il duca {312 [312]} di Savoia, di nome Carlo II, avrebbe forse potuto impedire il passo a quel re straniero; ma o perchè giudicasse di non aver forze bastanti, o perchè desiderasse mantenere la pace tra'suoi sudditi, o forse anco perchè il re di Francia gli avesse promesso di dargli una parte della Lombardia, egli lasciogli libero il passaggio delle Alpi.

  A140001137 

 Le cose furono per qualche tempo tranquille in Italia, finchè un altro re di Francia, di nome Luigi XII, successore di Carlo VIII, passò di nuovo le Alpi con piò formidabile esercito, a fine di vendicare le perdite del suo antecessore.

  A140001174 

 Tra i molti suoi accreditati lavori è rinomatissimo il ritratto dell'imperator Carlo V, che lo fece divenir il pittore dei re.

  A140001177 

 Così ebbe origine quella eresìa, che si suole nominare protestantesimo, perchè quelli che la professavano protestarono di non volersi sottomettere all'editto di Carlo V, di cui avrò presto a parlarvi; anzi in una città della Germania, detta Smakalde, col pretesto di religione fecero una lega, e cagionarono molte turbolenze e guerre sanguinosissime.

  A140001180 

 In simile guisa Carlo V aggiunse ai suoi regni tutta la Germania.

  A140001180 

 Questi, ricevuta la corona imperiale, prese il nome di Carlo V, perchè egli era infatto da Carlomagno in poi il quinto principe di questo nome, che fosse stato imperatore.

  A140001181 

 Carlo V aveva già introdotto molti cambiamenti nel governo della Spagna.

  A140001182 

 Ora convien che sappiate come Carlo V aveva un rivale nel re di Francia Francesco I, il quale ambiva la corona imperiale al pari di lui.

  A140001183 

 Quando adunque Francesco ricevette la notizia che Carlo V era stato a lui preferito, ne provò tale dispiacere, che risolse di muovergli guerra.

  A140001184 

 Dopo questo avvenimento Carlo V donò il ducato di Milano a Francesco Sforza, fratello di quell'indolente Massimiliano, alcuni anni prima caduto prigioniero in mano dei Francesi, i quali sei condussero in Francia, e lo lasciarono vivere come semplice privato.

  A140001185 

 Il monarca Francese alla testa dei più prodi e più insigni capitani era già pervenuto al passaggio delle Alpi, quando scoprì che il duca di Borbone, di nome Carlo, suo strettissimo parente, avevagli tramata una congiura.

  A140001185 

 Ma Carlo V e Francesco I non si erano ancora trovati in battaglia a fronte l' uno contro all' altro, quando il re di Francia, sdegnato dei disastri della Bicocca, risolvette di venire egli stesso con numerosissimo esercito in Lombardia per iscacciare gl'imperiali dal ducato di Milano.

  A140001188 

 Quel monarca dovette rimanere più di un anno prigione in Ispagna, e potè soltanto ottenere la libertà a condizione, che cedesse il regno di Borgogna a Carlo V, e gli desse dodici ostaggi, vale a dire dodici dei principali signori di Francia, i quali servissero di pegno del mantenimento della promessa.

  A140001190 

 Fino allora Carlo V aveva rispettata la religione; ma il Papa, che chiamavasi Clemente VII, avendo rifiutato di concedere cose, che egli riputava contro coscienza, Carlo ne fu sdegnato; e per farne vendetta ordinò al Contestabile di Borbone, il quale comandava gli e-serciti Spagnuoli in Lombardia, di marciare contro di Roma, impadronirsi della città e della persona del Pontefice.

  A140001195 

 Lo stesso Carlo, che allora era nella Spagna, quando fu informato della infamia, di cui macchiavansi le sue bandiere, non potè non arrossire degli enormi delitti commessi in suo nome.

  A140001196 

 Intanto gli anni di Carlo si avanzavano, ed egli si accorse, che le grandezze ed il vastissimo suo impero non potevano acquietare i rimorsi che gli cagionavano i passati trascorsi.

  A140001196 

 Ma l'astuto Carlo si trovava nella necessità di conciliarsi col Papa per le molte discordie, che si andavano suscitando in varie parti del suo regno; nè passò molto tempo che volle di nuovo mischiarsi in cose di religione, dando così gravi disgusti al romano Pontefice.

  A140001198 

 Quando poi si avvedeva che differivano alquanto l'uno dall'altro nel segnare le ore, esclamava: Devo ora maravigliarmi, se non mai potei accordare tra loro gli uomini, mentre neppure posso regolare nel modo medesimo questi orologi, i quali non sonc altro che macchine? Carlo V, dopo di avere passati alcuni anni di vita penitente, morì in quel medesimo monastero ed ivi stesso fu sepolto.

  A140001199 

 Durante la lunga lotta tra Carlo V e Francesco I, il Piemonte {331 [331]} ebbe molto a soffrire.

  A140001199 

 Ma essendo egli morto nella florida età di soli ventiquattro anni, gli succedette Carlo III, principe sventurato, che ebbe il dolore di vedersi rapire dalla Francia tutti i suoi dominii, ad eccezione di Vercelli e Nizza marittima.

  A140001200 

 Carlo III dopo di aver veduto morire otto suoi figliuoli e l'amatissima consorte, oppresso dagli affanni, cessava aneli'egli di vivere nella città di Vercelli, dopo 49 anni di regno, nel 1553.

  A140001201 

 Nelle lunghe turbolenze tra l'imperatore Carlo V e Francesco I i Genovesi, colla speranza di avere qualche stabile protezione, si diedero ai Francesi, e affidarono il governo della repubblica ad un abilissimo genovese, di nome Andrea Doria.

  A140001202 

 Francesco rigettò la dimanda; e il Doria, voltato bandiera, lasciò i Francesi, e si pose allo stipendio di Carlo V. Fatto ammiraglio, ossia capitano generale delle armate navali dell'imperatore, il Doria si avvicinò colle sue navi a Genova, e la fece sollevare contro ai Francesi; quindi fu di nuovo proclamata la repubblica.

  A140001207 

 Carlo V, dopo essersi rappacificato col Papa, mandò quel medesimo esercito, che aveva saccheggiato Roma, a cingere di assedio Firenze per costringerla a ricevere il sovrano, che poco prima aveva cacciato chiudendogli in faccia le porte.

  A140001209 

 Allora tu giuoco forza venire agli accordi, e si convenne coli'imperatore Carlo V. che i Fiorentini dovessero riconoscere i Medici come loro legittimi sovrani, e che Alessandro de' Medici fosse riconosciuto duca di Toscana con diritto di trasmettere la sovranità a' suoi eredi.

  A140001211 

 Quando Carlo V rinunciò all'impero cedette la Germania a suo fratello, che fu eletto imperatore col nome di Ferdinando I; diede poi la Spagna, l'America, i Paesi Bassi, Borgogna, Sardegna, Due Sicilie e Milano a suo figliuolo Filippo II; e così l'impero d'Austria tornò ad essere diviso ual regno di Spagna.

  A140001211 

 Se voi, cari amici, camminando per la città di Torino passerete per la piazza S. Carlo, vedrete sorgere ivi nel mezzo la statua in bronzo di un capitano assiso sopra un destriero in atto di riporre la spada nel fodero.

  A140001214 

 Finalmente il re, che si chiamava Carlo IX, con fine meramente politico, cioè per quietare lo stato, diede secreti ordini ai Cattolici di assalire notte tempo i Protestanti e di ucciderne quanti potessero.

  A140001214 

 In questo regno ad Enrico II, di cui già vi parlai, succedettero l'uno dopo l'altro Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, tutti figliuoli di lui e di una donna italiana, detta Caterina de' Medici.

  A140001214 

 Morto Carlo IX, gli succedette Enrico III, che invece di acquietare le discordie, le ravvivò.

  A140001227 

 Ma la Provvidenza divina, che veglia sopra il destino degli uomini, ne suscitò uno, che col suo coraggio, e colla sua carità venisse in aiuto a quegl' infelici: e questi è san Carlo Borromeo.

  A140001229 

 Tuttavia quella carità maravigliosa non potendo bastare a tanto gravi bisogni, molti signori, spinti dall' esempio di san Carlo, si davano grandissima sollecitudine pei mandargli soccorsi; e le donne erano contente di privarsi dei loro gioielli più preziosi per inviarli al santo prelato, che li convertiva in limosino.

  A140001231 

 In quella medesima occasione Carlo Emanuele I, essendo caduto gravemente ammalato, ebbe la consolazione di ricevere il Viatico dalle mani di quell'illustre pastore

  A140001253 

 Questo figliuolo chiamavasi Carlo Emanuele I, e fu soprannominato il Grande sì per la lunga durata del suo savio governo, che fu di cinquant'anni, sì per le grandi opere che egli compiè in pace ed in guerra.

  A140001254 

 La guerra fu lunga e micidiale da ambe le parti, ma terminò col lasciare Carlo Emanuele tranquillo possessore del Sa-luzzese, mediante un trattato conchiuso in Lione nel 1601, in virtù del quale il duca cedeva alcune terre de'suoi domimi al di là delle alpi.

  A140001256 

 Carlo Emanuele, dopo avere usati tutti i mezzi pacifici per ridurli a buoni sentimenti, si appigliò egli pure alla forza, impose a tutti i protestanti di uscire dai suoi stati, e con decreto del 1602 circoscrisse il luogo di dimora dei Valdesi, e loro proibì sotto gravissime pene di valicarlo.

  A140001257 

 Aggiustate così le cose che riguardavano al marchesato di Saluzzo ed ai Valdesi, Carlo Emanuele dovette portare le sue armi in paesi stranieri.

  A140001258 

 Ma Carlo Emanuele, che aveva già tante volte condotto i suoi soldati alla vittoria in paesi stranieri, non si sgomentò quando trattavasi di sostenere i propri diritti.

  A140001259 

 Con immenso numero di soldati i Francesi vennero ad assalire Carlo Emanuele in un momento, in cui non se lo immaginava, perchè poco prima nell' aggiustare le cose di Saluzzo aveva conchiuso coi Francesi un trattato di pace.

  A140001259 

 Malgrado il suo valore Carlo Emanuele fu sopraffatto dal numero e dovette ritirarsi dal Monferrato.

  A140001261 

 A Carlo Emanuele succedette Vittorio Amedeo I. In mezzo a tanti mali cagionati dalla guerra e dalla peste era necessaria {354 [354]} una tregua, perchè i popoli potessero ristorare le loro forze, ripigliare la coltivazione delle campagne, e risarcire l'erario.

  A140001264 

 Il principe Carlo Emanuele, che ne conosceva l'alto merito, lo trattò con onore e gli fece larghe esibizioni; ma l'animo suo inquieto lo indusse ad abbandonare questa città per ritornare a Ferrara.

  A140001276 

 Questa apparteneva al duca di Savoia Carlo Emanuele II, i cui stati, essendo egli ancora in tenera età, erano governati da sua madre, chiamata Maria Cristina.

  A140001279 

 Giunta intanto al termine della reggenza, consegnò le redini del governo al figliuolo Carlo Emanuele II (anno 1648).

  A140001286 

 Altri continuarono a sostenere le parti di Masaniello, finchè alcuni malcontenti chiamarono in soccorso il duca di Guisa, discendente da Carlo d'Angiò, che allora era a Roma.

  A140001304 

 Ma la morte di Carlo II, re di Spagna, venne a turbare la tranquillità di tutta Europa, come imprendo a raccontarvi.

  A140001315 

 Lieto di questo avvenimento e fermo nella sua promessa il duca stabilì che ogni anno al giorno otto settembre fosse fatta grande festa; e ordinò la erezione del magnifico tempio di Superga, che venne poi solennemente aperto al pubblico culto dal figlio di lui Carlo Emanuele III, succedutogli nel regno.

  A140001320 

 Era questo un fatto ripugnante alla natura, e lo stesso Carlo tremava nel sottoscriverne il decreto; nè mai vi si potè arrendere, gè non quando i suoi consiglieri gli fecero conoscere essere questo l'unico mezzo per impedire gravi disordini.

  A140001320 

 In questo frangente {374 [374]} Carlo Emanuele non vedendo più altra vìa per calmare l'inquieto genitore, ed assicurare la pace al suo stato, prese una deliberazione inaudita nella storia.

  A140001320 

 Soltanto giudicò di poter avere la pace del cuore col rinunciare la corona a suo figliuolo Carlo Emanuele, seguendo in ciò l'esempio di alcuni suoi antecessori.

  A140001322 

 Entrambi questi ducati passarono da prima ad un principe spagnuolo, detto D. Carlo.

  A140001322 

 Il governo di Parma e Piacenza passò a Filippo, fratello di D. Carlo.

  A140001322 

 Quel duca chiamavasi Francesco, e per avere sposato Maria Teresa, figliuola dell' imperatore Carlo VI, divenne lo stipite di quei granduchi, che governarono per tanto tempo la Toscana.

  A140001323 

 Carlo Emanuele III, pervenuto al trono, pose le sue cure specialmente attorno all'esercito.

  A140001324 

 Nel tempo che Carlo Emanuele introduceva le sue riforme in Piemonte, Leopoldo I, granduca di Toscana,.

  A140001324 

 Regnando Carlo Emanuele succedettero due avvenimenti, che cagionarono grandi guerre in tutta Europa e nella stessa nostra Italia; e sono la guerra per la successione di Polonia, e per la successione d'Austria.

  A140001325 

 Da questo Carlo di Borbone ebbe origine una lunga dinastia, conosciuta nella storia sotto il nome di re delle Due Sicilie.

  A140001325 

 Dopo due anni di lotte si venne a trattazione di pace; quindi in un congresso tenuto in Vienna nel 1738 fu deciso che Augusto rimanesse re di Polonia, e che un principe di Spagna, di nome Carlo Borbone, fosse riconosciuto re di Napoli e di Sicilia.

  A140001326 

 L'Inghilterra fu neutrale, e Carlo Emanuele si unì anch'esso a Maria Teresa; quindi si accese una nuova e grande guerra europea, che durò nove anni.

  A140001326 

 Nel 1740 era morto Carlo VI, imperatore d'Austria, lasciando erede una figliuola di nome Maria Teresa, moglie, come abbiamo detto, di Francesco di Lorena.

  A140001327 

 Carlo Emanuele fu l'eroe di grandi imprese, e segnalò il suo coraggio in molte battaglie combattute in Italia e fuori.

  A140001327 

 Il grosso dell'esercito composto di Tedeschi si volse verse Genova, mentre Carlo Emanuele prese ad inseguire i Francesi per la riviera di ponente, che è la sponda del Mediterraneo da Genova verso la Francia.

  A140001339 

 Allorquando Carlo Borbone, il quale divenne poi re di Napoli, trovavasi in Toscana, avvenne che fu ritardata un momento la punizione di un delinquente, perchè erasi rifugiato in un luogo sacro che godeva dell'immunità.

  A140001341 

 Infine la Provvidenza permise che l'irreligioso ministro cadesse in discredito presso al re Ferdinando IV, successore di Carlo, e fosse deposto dalla sua dignità.

  A140001341 

 Ma il Tanucci per compiacere a Carlo Borbone si sforzò di provare, che le immunità erano contrarie alla legge civile, quasi che non debba essere proprio di ogni legge civile comandare un rispetto particolare ai luoghi ed alle cose sacre.

  A140001341 

 Questo fatto gli acquistò la stima di Carlo, il quale, in forza del trattato di Vienna, come vi raccontai, divenuto re di Napoli, si creò il Tanucci suo ministro.

  A140001361 

 Nei vari stati d'Italia la forma di governo, che era ai tempi di Carlo V, salvo poche eccezioni, durò sino al 1796.

  A140001377 

 Alziamo gli occhi al cielo: là ci aspettano troni e corone, che gli uomini non ci possono più rapire.» Carlo Emanuele continuò la sua navigazione per la Sardegna, ed il venerando Pontefice con penosissimo viaggio fu condotto prigioniero fino a Valenza, città forte di Francia.

  A140001377 

 Durante la dimora del Papa in quel convento fu visitato da parecchi sovrani, e, fra gli altri, dal re di Sardegna Carlo Emanuele IV, succeduto al padre poco appresso alla infausta pace di Cherasco.

  A140001418 

 Affinchè poi non restasse il suo regno senza capo, nominato reggente Carlo Alberto, egli colla sua famiglia si ritirò a Nizza, rimasta fedele in quel generale sconvolgimento.

  A140001418 

 Ma quando seppe che molte città e parecchi de' suoi medesimi {407 [407]} soldati si erano collegati coi ribelli e che perciò dovevasi venire a spargimento di sangue trai suoi popoli, pensò di rinunziare la corona in favore di suo fratello Carlo Felice, che allora dimorava nella città di Modena.

  A140001418 

 Vuoisi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, in allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa con promessa di proclamarlo Re d'Italia, e che egli da prima lusingato da così speciosa proposta acconsentisse; ma riflettendo poscia al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò, che era realmente, che quella fosse opera dei carbonari, risolvesse di rifiutarsi.

  A140001419 

 Carlo Alberto cedette alle istanze, ed affacciatosi al balcone del suo palazzo, annunziò ai tumultuanti la costituzione, che pubblicò nel giorno seguente.

  A140001421 

 Poco stante il re Carlo Felice si ricondusse da Modena ne' suoi stati.

  A140001424 

 Alla testa dell'esercito Piemontese era Carlo Alberto, re di Sardegna, di cui è bene vi parli alquanto di proposito.

  A140001425 

 Nel 1831, alla morte del re Carlo Felice, egli salì pacificamente sul trono e tenne diciott'anni le redini del potere con un governo il più benigno, che mai si possa desiderare.

  A140001426 

 Carlo Alberto pertanto alla testa di circa centomila combattenti recava soccorso ai Milanesi per sostenere la guerra dell'indipendenza.

  A140001427 

 Anche il granduca di Toscana mandò seimila uomini in soccorso di Carlo Alberto, i quali non poterono unirsi all'esercito Piemontese; imperocchè in uno scontro cogli Austriaci, dopo avere con valore combattuto, furono interamente vinti.

  A140001428 

 Allora Carlo Alberto rimase solo.

  A140001429 

 Allora l'imperatore d'Austria offrì a Carlo Alberto di cedergli la Lombardia sino al Mincio: ma i ministri piemontesi, animati dal successo delle armi, elevatisi a maggiori speranze, ricusarono l'offerta pretendendo di avere la Lombardia e la Venezia.

  A140001429 

 Intanto si avvicinava la primavera del 1849, e Carlo Alberto, non avendo perduto nè il valore, nè la speranza di vincere, mandò a denunziare agli Austriaci il fine dell'armistizio, deliberato di entrare nuovamente in campagna; e vi entrò infatto colle sole sue forze, che sommavano a più di centomila uomini.

  A140001431 

 Il re Carlo Alberto, sempre davanti al fuoco, ricercando a preferenza i posti che offrivano maggior pericolo, mostrossi magnanimo pel suo coraggio in tutti questi fatti d'arme; ma quando vide perduta la battaglia, radunò lo stato maggiore, cioè i principali del suo esercito, e «Poichè, disse sospirando, non potei in questo giorno nè salvare l'Italia, nè morire della morte del soldato, l'obbligo mio è ormai compiuto.

  A140001431 

 Io non posso più rendere servigi alla patria, alla cui felicità ho da diciotto anni consacrata la vita; rinunzio volontariamente alla corona per deporla sulla fronte di mio figlio.» Carlo Alberto era circondato dai due suoi figliuoli e dai principali ufficiali, che tutti tentavano di farlo desistere dal suo proposito; ma egli restò irremovibile nel suo volere.

  A140001432 

 Dopo questo avvenimento Carlo Alberto, immerso in dolore profondo, accompagnato da un solo servo recossi in Oporto, città marittima del Portogallo.

  A140001478 

 Piacemi intanto che riteniate che Pio IX, Ferdinando II, granduca della Toscana, e Carlo Alberto egualmente che tutti gli altri principi italiani avevano buona volontà di far del bene all'Italia.

  A140001519 

 Tale notizia tornava al santo Padre tanto più gradita, in quanto che le cose eransi eziandio calmate in Piemonte, ove era salito sul trono il figlio primogenito di Carlo Alberto, il re Vittorio Emanuele II, mentre gli Austriaci, dopo aver combattuto i ribelli in molte città degli Stati romani, erano pur riusciti a reprimerli nella Toscana e ricondurre al potere il granduca Leopoldo.

  A140001530 

 Comincierò dall'assassinio del duca di Parma, di nome Ferdinando Carlo III..

  A140001570 

 Mi faccio da Carlo Denina.

  A140001571 

 In esso sortì i natali Carlo Denina il 28 gennaio 1731.

  A140001574 

 Carlo Denina era di mediocre statura, ma agile della persona; occhio penetrante, pronto a parlare, energico nel ragionare; sino all'ultima vecchiaia sempre in lui apparve una mente risoluta ed operatrice.

  A140001576 

 Fedele al suo sovrano Vittorio Amedeo III non lo abbandonò; e poichè il successore Carlo Emanuele IV dovette allontanarsi da' suoi stati di Terraferma, egli lo accompagnò nell'isola di Sardegna contento di dividere con lui il pane della sventura.

  A140001605 

 Vittorio Alfieri si era occupato a richiamarla alla sua purezza in quella parte di poesia che si appella tragedia; e Carlo Denina vi aveva assai lavorato per quanto riguarda la storia.

  A140001663 

 Carlo Boucheron era nato in Torino nel 1773.

  A140001664 

 Il Re Carlo Alberto ebbe in molto pregio l'alto sapere del Boucheron fregiandolo di varie decorazioni e scegliendolo a precettore de' suoi due figliuoli.

  A140001668 

 A questo provvide il Re Carlo Alberto pei conforti segnatamente del conte Napione e del Marchese Cesare Saluzzo.

  A140001670 

 Le principali opere pubblicate dal Paravia sono due volumi di Lezioni di varia letteratura ed altri due di Storia subalpina; le Lezioni accademiche sulla epigrafìa volgare; le Memorie veneziane, le Piemontesi di letteratura e di storia; due volumi che hanno per titolo: Carlo Alberto e il suo regno; le vite di parecchi uomini illustri, le allocuzioni e i discorsi recitati nei più lieti o luttuosi avvenimenti contemporanei; il volume in cui furono raccolte le iscrizioni italiane ch'egli dettò; quello della Vita e delle opere di Cesare Saluzzo, e parecchie altre prose e poesie.

  A140001678 

 Il suo amore per le lingue antiche ebbe una favorevole occasione allorchè il Re Carlo Felice fece trasportare di Egitto in Torino una magnifica collezione di antichità egiziane.

  A140001753 

 - Stragi in piazza Castello e in piazza S. Carlo.


don bosco-le scuole di beneficenza dell-oratorio di s. francesco di sales in torino.html
  A143000019 

 Più volte i nostri amati Sovrani Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, avendo inteso che l'Istituto versava in grandi strettezze, lo soccorsero con offerte degne di loro reale munificenza; e quest'ultimo in certe occasioni, con segno di veramente paterna benevolenza, rallegrò coi frutti delle sue caccie la mensa dei nostri poveri giovanetti.


don bosco-letture amene ed edificanti ossia biografie salesiane [1880].html
  A145000005 

 Il chierico Carlo Beccaio sempre si segnalò per pietà, ubbidienza ed esatto adempimento di tutti i suoi doveri e si può dire essere stato tra noi un vero esemplare.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000113 

 I Carnotesi assediati nella loro città da una banda di corsari esposero sopra di un'asta a modo di vessillo una parte della veste di Maria che Carlo Calvo aveva portato da Costantinopoli.

  A149000114 

 Carlo VII re di Francia ridotto alle strette dagli Inglesi ebbe ricorso a Maria, e non solo potè in più battaglie sconfiggerli, ma liberò ancora una città dall'assedio e ne ridusse molte altre sotto il proprio dominio.

  A149000134 

 Il principe Carlo di Lorena, che a stento aveva potuto raccogliere trenta mila tedeschi, era riuscito di entrare in città per tentarne in qualche modo la difesa.

  A149000136 

 Il 12 di settembre si portò in chiesa col principe Carlo, ed ivi udirono la santa messa, che egli stesso volle servire tenendo le braccia distese in forma di croce.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000043 

 Il 12 di settembre si porta in chiesa col principe Carlo, ivi assiste alla santa Messa che volle servire egli stesso, tenendo le braccia distese in forma di croce.

  A150000043 

 Il popolo spaventato fugge da quella città, l'imperatore stesso se ne allontana; solo vi rimane a difenderla il principe Carlo di Lorena con 30 mila uomini.

  A150000245 

 Il chierico Giacchetti Carlo di Lessona biellese è tra quelli che vennero a ringraziare la santa Vergine per grazia ricevuta.

  A150000297 

 Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l' estremo della vita.

  A150000297 

 Pochi giorni sono, oppressa dallo spavento, io invocava il soccorso delle preghiere di V. S. a favore del mio genero Carlo Lutzow, ed ora non so con quali espressioni poterla ringraziare; ascolti.

  A150000299 

 Oggi (26 luglio) il mio Carlo parla, ride, celia, ed ha già potuto ristorarsi {145 [449]} con bibite e commestibili di vari generi.

  A150000434 

 Finalmente mio figlio Carlo, da un anno allievo del piccolo seminario di Mirabello Monferrato, mi parlò dei grandi miracoli operati da Maria Santissima, sotto il titolo di Ausiliatrice, e coi suoi racconti mi animò a ricorrere a questa tenera madre, e a farmi dare la s. Benedizione.

  A150000581 

 Remonda Teresa di Villafalletto pativa di un male di capo, che le cagionava convulsioni e aberrazione mentale: si raccomandò per mezzo del marito Carlo a Maria Ausiliatrice, con {247 [551]} preghiera e promessa di offerta.

  A150000712 

 (Conte Carlo Cays di Giletta).


don bosco-notitia brevis societatis sancti francisci salesii.html
  A152000044 

 3 a Apud Mirabellum, in Dioecese Casalensi, sub titulo Piccolo Seminario di S. Carlo.


don bosco-notizie storiche intorno al miracolo del ss. sacramento.html
  A153000018 

 Ricorsero perciò a Monsignore Carlo Broglia, Arcivescovo di Torino, il quale volle egli stesso informarsi bene della verità del miracolo: e lasciò scritto che: informato appieno dello stupendo e verissimo miracolo, sì per le antiche autentiche scritture da lui vedute e lette, come per le debite e legittime informazioni, assecondò la dimanda.

  A153000022 

 Nel 1653 Cristina di Francia, madre del Duca Carlo Emmanuele II, d'accordo con Monsig.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
  A154000041 

 Eleonora Servetti della villa di Lussito presso la città d'Acqui moglie a Carlo {67 [491]} Antonio Balduzzo di Strevi nel maggio del 1636 si sentì tutto ad un tratto cogliere da un acutissimo dolore, che partendo dal lato manco del petto, le si propagava alle braccia ed alle gambe con soccombere a svenimenti.

  A154000049 

 {84 [508]} In questo mentre il sig. D. Viazzi Carlo cugino del prefato D. Cervetti incontrata in Ponzone la serva del Cappellano di N. S. della Pieve, la spedisce con tutta fretta al Santuario, perchè fosse data subito la benedizione colla reliquia della Madonna.


don bosco-nove giorni consacrati all-augusta madre del salvatore.html
  A156000143 

 Questo è sentimento di s. Bonaventura, di s. Carlo Borromeo, di s. Alfonso e di altri molti.


don bosco-novella amena di un vecchio soldato di napoleone i.html
  A157000032 

 Egli dice che è un uomo onesto, e che non ha {9 [233]} rubato l'orologio di Carlo che gli fu trovato nella sua saccoccia.

  A157000088 

 Vedi il nostro amico Carlo; tu lo conoscevi quando era giovane, egli era un vero diavolo, e dopo che è divenuto buon cristiano, che gran cangiamento! Va ancora con uomini cattivi? è forse di continuo arrabbiato? Dacchè egli non spende più il suo danaro all'osteria, e lo mette nella sua casa, vedi quanto la sua moglie è fortunata, mentre che ella può dar pane a' suoi ragazzi, e far onore agli affari di sua famiglia.


don bosco-porta teco cristiano.html
  A161000001 

 Questi avvisi sono stati raccolti dalla Sacra Scrittura, dai santi Padri, e specialmente dalle opere di S. Carlo Borromeo, di S. Vincenzo de' Paoli, di S. Francesco di Sales, di S. Filippo Neri, e del Beato Sebastiano Valfré.


don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html
  A163000123 

 Carlo con alcuni artigiani.

  A163000128 

 Ma voi, o Carlo, vi trovaste già in simili annate?.

  A163000144 

 Voi, Carlo, dite bene, e lo sappiamo che siete un galantuomo; ma non bisogna esagerare le cose, e non supporre il mondo tanto perverso come taluno il vorrebbe; e a noi sembra che non ci sia {27 [395]}mai stata tanta moralità e tanta religione come da tre o quattro anni in qua: e da tal tempo appunto le miserie si fecero ognor più sentire.

  A163000146 

 Da quanto vediamo, o Carlo, voi volete farci una predica, e poiché non abbiamo altro a fare, vi sentiamo anche volentieri.

  A163000152 

 Sembra che voi, o Carlo, abbiate studiato Teologia; e vi diamo piena ragione di quanto dite, perchè, a parlarvi schietto, vediamo co'nostri propri occhi esserci gravi disordini nel commercio, ne'negozi, nei signori, nei poveri, nei cittadini, nei contadini; nè ci ricordiamo di aver sentito a parlar tanto male di Dio e della religione come ai nostri dì.


don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html
  A173000128 

 Il chierico Giacchetti Carlo di Lessona Biellese è tra quelli che vennero a ringraziare la santa Vergine per grazia ricevuta.

  A173000245 

 Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l'estremo della {161 [163]} vita.

  A173000245 

 Pochi giorni sono, oppressa dallo spavento io invocava il soccorso delle preghiere di V. S. a favore del mio genero Carlo Lutzow, ed ora non so con quali espressioni poterla ringraziare; ascolti.

  A173000247 

 Oggi (26 luglio) il mio Carlo parla, ride, celia, ed ha già potuto ristorarsi con bibite e commestibili di vari generi.


don bosco-sagra congregazione dei vescovi e regolari consultazione per una congregazione particolare.html
  A175000001 

 Che anzi in Mirabello nel 1863 fu istituito un piccolo Seminario di S. Carlo, e la casa dove nel 1870 si alimentavano circa Duecento giovavi è di proprietà della Società, non altrimenti che quella di Torino, ed al presente è stata trasferita nel villaggio di S. Martino, territorio della Diocesi di Casale.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1872.html
  A179000020 

 Ghivarello Carlo sac.

  A179000049 

 Bruno Carlo coad.

  A179000062 

 Cipriano Carlo ch.

  A179000070 

 Farina Carlo ch.

  A179000118 

 Brovia Carlo coad.

  A179000143 

 Fontana Carlo coad.

  A179000162 

 Montiglio Carlo, ch.

  A179000182 

 Speziali Carlo coad.

  A179000197 

 Ghivarello Carlo.

  A179000218 

 Farina Carlo ch.

  A179000263 

 Fontana Carlo coad.

  A179000288 

 Sincero Carlo ch.

  A179000295 

 PICCOLO SEMINARIO DI S. CARLO.

  A179000303 

 Bruno Carlo coad.

  A179000341 

 Montiglio Carlo ch..

  A179000349 

 Cipriano Carlo.

  A179000402 

 Brovia Carlo coad.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1878.html
  A182000079 

 PS. L'ultimo giorno del 1877 mancava pur ai vivi il ch. Becchio Carlo professo perpetuo.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1880.html
  A183000015 

 Lavoro continuo e pietà soda: ecco in compendio la vita che menò il caro nostro confratello Tonelli Carlo; ecco le doti che debbono ornare la vita di un coadiutore salesiano, per non venir meno alla sua vocazione.

  A183000059 

 Era allora Direttore il sig. D. Carlo Ferrerò sacerdote molto benemerito della gioventù.

  A183000064 

 Avvegnachè lo svegliato suo ingegno e la straordinaria sua vivacità il portassero a qualche difetto, cionondimeno si può dire {66 [418]} ch'egli fu sempre un giovane virtuoso e costante nell'adempimento di ogni suo dovere, e quindi il suo direttore spirituale che ben lo conosceva, perchè il nostro Carlo aveagli sempre con gran confidenza aperto il suo cuore, il giudicò degno dell'abito chiericale, che indossò il 19 settembre 1874 in Lanzo, e d'essere annoverato fra i Salesiani.

  A183000068 

 Il nostro Carlo quantunque a malincuore adattossi pure a lasciare il Collegio di Alassio e recarsi a Torino, indi a S. Benigno; ma nulla valse a migliorarlo; nè l'aria che vi è otfima, nè tutte le possibili cure che colà gli vennero prodigate.


don bosco-societa di san francesco di sales. anno 1879.html
  A184000001 

 Il chierico Carlo Becchio sempre si segnalò per pietà, ubbidienza ed esatto adempimento di tutti i suoi doveri e si può dire essere stato tra noi un vero esemplare.

  A184000023 

 Tra i confratelli che il Signore ne' suoi imperscrutabili disegni volle chiamare a se nel corso di questo passato anno fuwi anche il coadiutore Barberis Carlo mandato due anni fa co' Missionari nell'America Meridionale.

  A184000029 

 Il giorno 26 di Febbraio dopo una malattia di 20 giorni sopportata con molta pazienza e rassegnazione, munito di tutti i conforti di nostra Santa Religione, moriva in questo collegio il nostro coadiutore Carlo Barberis di Ciriè nella fresca età di soli ventitre anni.


don bosco-storia dell-inquisizione.html
  A188000018 

 Questa grazia d' essere chiamato allo stato religioso chiedeva sempre fin da fanciullo il Venerabile padre Carlo Giacinto a Maria, e la ottenne.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000336 

 D. Accennate qualche cosa di Carlo Magno?.

  A189000337 

 R. Carlo Magno re di Francia fu un principe che conobbe appieno che l'osservanza del culto divino è cagione della grandezza degli stati, e che il dispregio divino è causa della rovina dei medesimi.

  A189000490 

 Francesco Saverio, s. Pietro d'Alcantara, s. Filippo Neri, s. Pio V, s. Teresa, s. Carlo Boromeo, con altri molti tutti per zelo e fatica instancabili, ripararono gloriosamente i danni alla religione cagionati.

  A189000494 

 Insorte discordie tra il re de' Francesi Francesco II, e l'imperatore Carlo V, dopo varii sanguinosi attacchi avevano fatto il Milanese campo di battaglia.

  A189000497 

 D. Qual nuovo spettacolo diede al mondo l'imperatore Carlo V?.

  A189000498 

 R. Come Gumaro re di Sardegna preferì al suo fastoso trono un'umile cella di Chiaravalle, così Carlo V dopo aver retto l'impero presso a quarant'anni, dopo d'aver con segnalate vittorie superati i più potenti monarchi della terra, volle cercarsi un altro regno, in cui potesse rinvenire quella pace di cuore, che invano in mezzo alle grandezze si cerca.

  A189000500 

 Fra essi meritano principal menzione s. Pio V, s. Teresa, s. Carlo Borromeo, s. Filippo Neri, s. Francesco di Sales, s. Vincenzo di Paola.

  A189000508 

 D. Fateci conoscere s. Carlo Borromeo?.

  A189000509 

 R. S. Carlo Borromeo ornamento dei prelati del decimo sesto secolo fin dal suo nascimento fu pronosticato da un celeste {310[468]} splendore (il quale tutto circondò il castello d'Arona, dove nacque), che diverrebbe un gran santo.

  A189000509 

 Una fierissima pestilenza infestando i Milanesi, Carlo divenne il comun padre.

  A189000582 

 L'anno 1826 Lanteri col Sacerdote Giuseppe Loggero si recò a Roma, perchè le loro regole fossero approvate dal Sommo Pontefice, il quale dietro alle reiterate istanze di Monsignor Rey Vescovo di Pinerolo, e del re di Sardegna Carlo Felice, dopo accurati esami delle loro costituzioni, colla sua autorità apostolica confermò il nuovo {373[531]} istituto sotto il nome di Congregazione degli Oblati di M. V.

  A189000595 

 Molti sparsero il sangue per la fede in questa fiera persecuzione, uno di questi fu l'illustre missionario Carlo Cornay.

  A189000595 

 R. Un fatto insigne è il martirio di Carlo Cornay}, L'imperatore Min-Men aveva già in varie guise perseguitato i cristiani, quando promulgò un tremendo editto contro qualunque missionario che venisse scoperto ne'suoi stati.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000401 

 - Fra i re scelti dalla Provvidenza a fare gran bene all'umanità e alla Religione dobbiamo particolarmente annoverare Carlo Magno, figlio di Pipino re di Francia.

  A190000401 

 Carlo Magno fattosi protettore della Chiesa, alla testa di poderoso esercito marciò alla volta dell'Italia, e varcato il Moncenisio sconfisse re Desiderio, il quale voleva impedirgli il passo a poche miglia da Susa, ristabilì l'osservanza delle leggi ovunque passava, e venne a Roma.

  A190000401 

 Carlo Magno.

  A190000401 

 Era giorno di Natale, il Papa celebrava la santa messa, quando ad alta voce disse: «A Carlo piissimo, augusto, coronato da Dio, grande e pacifico Imperatore vita e vittoria.» Tutti gli astanti ad una voce ripeterono tre volte le stesse parole.

  A190000403 

 - Tra le opere preclare di Carlo Magno devesi annoverare quella di avere restituito al Romano Pontefice il dominio temporale, che era stato quasi tutto invaso da Desiderio, re dei Longobardi.

  A190000404 

 Pipino e Carlo Martello, re di Francia, fecero dono ai Papi di varie città; e Carlo Magno difese, riconobbe e confermò solennemente quelle donazioni.

  A190000416 

 Esempio che fu poi seguito dal re di Francia Luigi XIII, da Carlo Emanuele II, duca di Savoia, e dalla Repubblica di Genova.

  A190000539 

 L'ordine de'Teatini, de'Barnabiti, de'Cappuccini, de'Somaschi, de'Fate bene Fratelli e di molte altro religiose congregazioni, l'istituzione delle qunrant'ore, la celebrazione del concilio di Trento, s. Gaetano, s. Girolamo Miani, s. Giovanni di Dio, s. Tommaso di Villanuova, s. Ignazio di Loiola, s. Francesco Saverio, s. Pietro di Alcantara, s. Filippo Neri, s. Pio V, s. Teresa, s. Carlo Borromeo con molti altri ripararono gloriosamente i danni alla religione cagionati.

  A190000542 

 Ma per consiglio e per opera di s. Carlo Borromeo loro grande protettore cominciarono a stabilirsi a Monza, a Vercelli e quindi in molte città d'Italia.

  A190000544 

 Il beato Alessandro Sauli, vescovo di Pavia, il venerabile Carlo Bascapè, vescovo di Novara, il ven.

  A190000554 

 Nella devastazione di Roma fatta l'anno 1527 dall'esercito di Carlo V, condotto dal conestabile di Borbone, quest'ordine correva rischio di perire appena sorto.

  A190000568 

 Insorte discordie tra Francesco I re di Francia e l'imperatore Carlo V, i due eserciti nemici dopo vari sanguinosi combattimenti avevano fatto il milanese campo di battaglia, e quindi non andò guari che Milano e i paesi confinanti furono miseramente esposti ai ladronecci, alle rapine, agli incendi, alle stragi delle soldatesche francesi, spagnuole ed alemanne.

  A190000573 

 - Carlo V dopo quarant'anni di splendide vittorie, delle quali non seppe usare se non a pascolo della sua sfrenata ambizione, volle in fine cercarsi un altro regno, in cui potesse rinvenire la pace del cuore, che in mezzo alle grandezze aveva cercato invano.

  A190000573 

 Carlo V.

  A190000574 

 Questo concilio durò più di 18 anni, perchè interrotto parecchie volte per causa della pestilenza o delle guerre; imperocchè aperto l'anno 1545 da Paolo III, fu continuato sotto a Giulio III, e felicemente terminato nell'anno 1563 sotto Pio IV, per cura dell'infaticabile s. Carlo Rorromeo.

  A190000581 

 S. Carlo Borromeo.

  A190000583 

 Una fierissima pestilenza infestando i Milanesi, Carlo divenne il comun padre.

  A190000584 

 - Mentre s. Carlo faceva la visita pastorale delle diocesi, gli venne presentato un giovanetto per nome Luigi, la cui santità angelica fu tosto conosciuta dal santo arcivescovo.

  A190000690 

 Carlo Corney e Gabriele Perboire.

  A190000691 

 Il venerabile Carlo Corney, sacerdote della missione, partiva da Parigi nel 1830 e l'anno dopo raggiungeva i suoi compagni nella China.

  A190000731 

 Aquisgrana, detto ora Aix la Chapelle, città di Prussia dove Carlo M. innalzò una chiesa a Maria SS., sulla forma di quella del s. Sepolcro, e dove è sepolto questo re.

  A190000787 

 Anglicana Chiesa, così detta in Inghilterra la religione quale è autorizzata dalle leggi civili di Elisabetta, Giacomo I, Carlo I, Guglielmo, Oranse.

  A190001031 

 Dalmatica, veste ecclesiastica che si usa dal diacono nelle sacre funzioni, e si dice che si vestisse Carlo Magno quando interveniva alle sacre cerimonie nel Vaticano.

  A190001305 

 Milano, città antichissima e arcivescovile dell'Italia Settentrionale, celebre pei santi Ambrogio e Carlo.

  A190001476 

 Protestanti, discepoli di Lutero, che nel 1529 protestarono contro un decreto di Carlo V imperatore e della Dieta di Spira, appellandosi ad un Concilio generale.


don bosco-una famiglia di martiri.html
  A194000101 

 Essere mirabile disposizione divina che la storia della traslazione di questi santi martiri e la relazione dei miracoli in questa occasione da Dio operati sia stata scritta da quello stesso che aveva narrato le gesta di Carlo Magno, di cui nessun altro scrittore di quell'epoca si trova più veridico ad un tempo e più stimato: affinchè {48 [104]} il culto a questi santi martiri restasse come scolpito su pietra presso i popoli presenti e futuri, e rimanesse cogli argomenti più ampi e sicuri consegnato alla posterità

  A194000101 

 Sotto l'Impero di Lodovico detto il Pio, figlio di Carlo Magno, viveva Eginardo, scrittore assai celebre di quel tempo tanto per l'importanza delle cose che narrò, quanto per la sagacia, prudenza e verità con cui scrisse.

  A194000125 

 Le due auguste Regine, Maria Teresa vedova del Re Carlo Alberto, e Maria Adelaide moglie del Re Vittorio Emanuele II, lasciate le ville Reali erano venute con tutta la Real famiglia a cercare la semplicità della campagna, e la pace della solitudine nell'ameno castello di Caselette, del pio sig. conte Carlo Cays, frammezzo a questa semplice popolazione, la quale non rifiniva dalle maraviglie nel vedere fra le proprie mura questi augusti personaggi.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000098 

 La consuetudine di battezzare solamente a Pasqua ed a Pentecoste durò sino ai tempi di Carlo Magno, quando fu ordinato che il Battesimo fosse conferito in ogni tempo dell'anno per evitare molti inconvenienti.


don bosco-vita del giovane saccardi ernesto.html
  A204000043 

 PIETRO MARIA FERRÈ vescovo di Casale, oppure al DIRETTORE del Piccolo Seminario di s. Carlo in Mirabello.


don bosco-vita del giovanetto savio domenico.html
  A205000003 

 I genitori del giovane, di cui intraprendiamo a scrivere la vita, furono Savio Carlo e Brigida di lui consorte, poveri, ma onesti contadini di Castelnuovo d'Asti, paese distante dieci miglia da Torino.

  A205000003 

 L'anno 1841 il Carlo Savio, trovandosi in gravi strettezze e privo di lavoro, andò con sua moglie a dimorare in Riva, paese distante due miglia da Chieri, e si diede a fare il fabbro-ferraio, mestiere in cui erasi nella sua giovinezza esercitato.

  A205000009 

 Maravigliato e mosso da pia curiosità ho voluto sapere chi fosse quel fanciullo, che era divenuto l'oggetto della mia ammirazione, e seppi essere il figliuolo del ferraio Carlo Savio.


don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html
  A207000171 

 Questa traslazione avvenne l'anno 862, mentre governava la S. Sede il Pontefice Nicolao I, ed eravi in Francia un imperatore di nome Carlo soprannominato il Calvo.


don bosco-vita della beata maria degli angeli.html
  A208000083 

 Sospettando di qualche cosa le monache le domandarono {131 [405]} il motivo di quel pianto, ed ella con flebile voce rispose: «Ah! che non vedremo mai più il nostro buon Principe.»Non passarono che pochi mesi, che mori il principe Vittorio Amedeo Filippo, e per lui successe poi sul trono il fratello Carlo Emanuele III. - Un' altra volta predisse alla più giovane del monastero che sarebbe la prima a morire, sebbene fosse in allora in ottimo stato di salute.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000042 

 In leggere questo orribile fatto, non par egli d'assistere ad una baldoria di demoni? Ma Iddio non permise che quel cranio venerabile andasse a male, poichè un chirurgo, uomo pio assai, non avendolo mai perduto di mira, quando quegli empi l'ebbero lasciato in un rigagnolo, siccome cosa di nessun conto, nascostamente il prese, e lo conservò gelosamente fino a tanto che Carlo IX re di Francia, avendo ripreso il possesso della città, pensò a riparare solennemente gli oltraggi che i protestanti avevano commesso contro la Religione.


don bosco-vita di s. pancrazio martire.html
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 La regina di Sardegna, Cristina di Francia, soleva recarsi a questo santuario con suo figlio Carlo Emanuele e coi principali signori di corte, ed assicurò che tutte le grazie che dimandò a Dio per intercessione di quel santo tutte le ottenne.

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 Certo Carlo Spatorno, che fu poi rinomato presso alla Real Corte, all'età di anni 12, trastullandosi con alcune monete affidategli dalla genitrice, ne inghiottì una.


don bosco-vita di s. pancrazio martire [4a edizione].html
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 In questi ultimi tempi codesto santuario fu totalmente ristorato, ornato, abbellito, arricchito ed ampliato merce le cure dello zelante attuale Rettore Sacerdote Carlo Palazzolo.





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