A014001550
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"L'assicuro, scriveva all'avvocato Leonori [164], che io soffro assai, e non so concepire come la Sacra Congregazione del Concilio nello spazio di circa un anno non abbia ancor potuto indurre questo Arcivescovo a darle ragione del suo operato contro le prescrizioni dell'Apostolica Sede a danno di un povero religioso, od obbligarlo a restituirgli la facoltà di udire liberamente come prima le confessioni dei fedeli, restaurandolo per questa via nel rapitogli onore così necessario ai sacerdoti soprattutto ai giorni nostri.
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