Don Bosco-Memorie biografiche Vol 14.html |
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Infatti riuscì a trovare la casa: un collegio lasciato dai padri Scolopi e passato per diritto al municipio di Isili che, avendolo dato con questo patto che fosse luogo di educazione e d'istruzione, aveva rivendicato edifizio e reddito dopo la partenza dei religiosi. |
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Ad Isili si riposò su questa promessa per cinque mesi; poi il sindaco rinnovò l'istanza. |
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Don Bosco il 21 novembre a mezzo di Don Durando, incaricato delle pratiche per le accettazioni di case, ringraziò i signori del consiglio per tanti segni di fiducia; disse che ben volentieri si sarebbe già venuti all'effetto, se l'estrema penuria di personale insegnante l'avesse consentito; sperare tuttavia che ciò che non poteva farsi allora, si sarebbe condotto a buon termine più tardi, e tanto per principiare gli si facesse conoscere la distanza della stazione ferroviaria più vicina a Isili, la capacità dello stabile e se vi fosse cortile e giardino annesso. |
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In seno al consiglio comunale la proposta venne presentata da un consigliere Giovanni Zedda per incarico del consigliere e deputato d'Isili Pietro Ghiani Mameli, abboccatosi col Beato probabilmente a Roma, e informò i colleghi come qualmente "certo sacerdote Bosco continentale avrebbe divisato l'impianto in Sardegna di un collegio per l'insegnamento ginnasiale, tecnico e, se si voleva, elementare, purchè dal municipio si provvedesse il locale ed un assegno annuo di lire quattromila". |
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Ma il 22 aprile, non vedendo giungere altra comunicazione, il sindaco pregò caldamente Don Bosco a nome del consiglio, che mandasse a Isili un suo rappresentante per osservare e trattare: il municipio si sarebbe sobbarcato all'indennità di viaggio. |
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Ma il momento non era propizio; così noli si parlò più di Isili se non dopo la fondazione del collegio di Lanusei, capoluogo del circondario. |
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[214] Lettera, Isili, 13 dicembre 1882. |