A014000624
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l'ufficio presso la porteria, ne fosse quale segretario e aiutante, nulla facendo senza di lui, e il cómpito suo consistesse in dare informazioni sull'Oratorio ai tanti che ne venivano a chiedere, fare le prime pratiche per le accettazioni dei giovani, esaminandone carte e requisiti, ma riserbandosi sempre dì parlarne col Direttore: presentandoglisi per essere accettato qualcuno privo delle condizioni richieste dal Regolamento, ma raccomandato da un Vescovo o da un'autorità civile influente, come per esempio dal Prefetto di Torino, che allora appunto raccomandava un fanciullo di appena otto anni, rimettesse senz'altro ogni pratica al Direttore, il quale accorderebbe qualsiasi eccezione, pur di non offendere chi stava in alto: in tali casi, essendovi difetto di età, mandare i ragazzi a Lanzo o altrove, benchè si trattasse di accettazioni gratuite; il sottoprefetto dunque della porteria agisse solo subordinatamente nelle sue registrazioni e nella tenuta dei libri e sempre a tenore del Regolamento; condoni o riduzioni di retta, sollecitare i saldi, accettare o espellere giovani, fossero cose dipendenti interamente dalla volontà del Direttore.
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