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E Don Bosco, in ossequio all'Osservazione, già nella prima edizione delle Regole in latino aveva posto che il Superiore poteva dispensare soltanto dai voti triennali e per la dispensa dai voti perpetui era necessaria la dispensa dalla S. Sede; ma nell'ultima edizione, mentre si dichiarava pronto ad accogliere, qualunque fosse per essere, il volere della S. Congregazione, era tornato ad apporvi essere in facoltà del Superiore Generale il dispensare anche dai voti perpetui, e ciò per consiglio dell'Arcivescovo di Torino, il quale, a voce e per iscritto, gli aveva ripetutamente dichiarato che era in facoltà del Superiore Generale, come in tutte le Congregazioni congeneri... Anche da questo particolare traluce l'attenzione dell'Arcivescovo per tener lontana, più che gli era possibile, la Pia Società dalla diretta dipendenza della S. Sede..
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