Don Bosco-Memorie biografiche Vol 03.html |
A003000159 |
A quest'uopo egli invitò ad assistervi parecchi personaggi di Torino, tra cui l'abate Aporti, il deputato Boncompagni, il Teol. Baricco, il Prof. Giuseppe Rayneri, il Superiore delle Scuole Cristiane fratello Michele, e più altri. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html |
A009005458 |
FRA tanti nobili amici che Don Bosco contava a Roma non ultimo era D. Rodolfo Boncompagni Ludovisi, Duca di Sora, poi Principe di Piombino. |
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A009005459 |
La sua nobile consorte Donna Agnese, figlia del Principe Borghese Boncompagni, Principessa di Piombino, e ai tempi del Venerabile, Duchessa di Sora, fece lo spoglio delle carte appartenenti al venerando suo defunto marito, e trovò cinque lettere di Don Bosco e alcuni foglietti di ricordi sulla visita di questi a Villa Ludovisi. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 14.html |
A014001128 |
[186] La legge Boncompagni nel 1848 e la legge Casati nel 1859 favorirono queste scuole, e per trentacinque anni i regi Provveditori e i Ministri della pubblica istruzione hanno cooperato al bene di questo Ospizio, considerandolo qual ricovero di poveri fanciulli, quale istituto paterno, il cui Superiore fa veramente le veci di padre, secondo la legge Casati, articoli 251, 252 e 253. |
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A014001774 |
Tosto il sindaco prese nelle sue mani l'affare, col proposito di licenziare i maestri laici, come ne aveva il diritto, e sostituirvi i religiosi; Ugo Boncompagni figlio, presidente di quel circolo della gioventù cattolica, si associò a lui nel pregare Don Bosco che non mettesse indugio [218].. |
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A014001775 |
Nel 1911 il Boncompagni figlio, allora sacerdote e prelato, rifece la proposta a Don Albera, che per difetto di personale declinò l'invito. |
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A014005243 |
(V. Legge Boncompagni art. |
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A014005243 |
La legge Boncompagni del 1848 considerò questo Ospizio come ricovero di poveri giovani, e lo lasciò totalmente sotto al Ministero dell'Interno. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html |
A019000581 |
Don Tomasetti si diè premura di renderne avvisato il Principe Boncompagni, Governatore dell'Urbe, il quale senza più dispose che il popolarissimo spettacolo fosse rimandato alla domenica seguente. |
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A019001174 |
Accanto a lui presero posto, fra gli altri, il Governatore di Roma, Principe Boncompagni, il nostro Rettor Maggiore Don Ricaldone e l'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Conte De Vecchi, oratore ufficiale. |