A014001331
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Il Bonghi stesso nel gennaio del 1875 con una circolare s'arrogò il diritto d'interpretare, mutilare, applicare a modo suo quella legge; alle teoriche poi e deduzioni bonghiane si appigliarono i Consigli Scolastici e il Consiglio di Stato per rifiutare la facoltà di aprire scuole paterne, sotto il pretesto che lo spirito della legge non comportava di estendere fino a cento il numero di più padri di famiglia che potevano associarsi per far istruire e far educare in comune i loro figli sotto la propria vigilanza, e che parimente ripugnava alla legge il potersi dai padri di famiglia delegare ad altri il loro diritto e la loro autorità sopra siffatte scuole [143].
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