don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html |
A117000011 |
Finalmente fu chiamato in latino Capitolium, o mons capitolinus, perchè ai tempi di Tarquinio re di Roma gettandosi le fondamenta di un tempio dedicato a Giove si trovò la testa di un uomo sepolto chiamato Tolio. |
A117000024 |
Lo scrittore latino Tacito ne' suoi annali dice, che il nome antico di questo colle fu querquetulano dalle piante di querceti le quali lo vestivano, e che poscia fu chiamato Celio da un certo Cele Vibenna condottiero Etrusco venuto in soccorso dei Romani, ivi posto ad abitare co' suoi dal re Tarquinio Prisco. |
don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html |
A135000001 |
Detronizzato il superbo re Tarquinio e confiscati i beni suoi, una parte di detto fondo fu consacrata al Dio Marte, e tutta la valle fu chiamata Campo di Marte, ossia campo Marzio. |
don bosco-la storia d-italia.html |
A139000085 |
Quel principe dopo aver regnato 24 anni morì lasciando due figliuoletti, i quali finirono infelicemente, perchè affidati ad un cattivo educatore di nome Lucumone, e soprannominato Tarquinio. |
A139000087 |
Un cittadino di Corinto, per nome Demarato, era venuto a stabilirsi in Tarquinia città dell' Etruria, donde il suo figliuolo non tardò a recarsi a Roma cangiando il suo primo nome di Lucumone in quello di Tarquinio. |
A139000088 |
Tarquinio abbellì la città con portici e con un circo per gli spettacoli, ma soprattutto la risanò dalle acque, che stagnavano nel fondo delle valli interposte fra i varii colli. |
A139000089 |
Già da 30 e più anni Tarquinio regnava, quando i due figliuoli di Anco mal sofferendo di essere stati privati del regno dal loro tutore, pagarono due pastori i quali fingendo di aver querela fra loro, si presentarono al Re per ottener giustizia. |
A139000089 |
Ma Tunaquilla moglie di Tarquinio, fatte chiudere le porte del palazzo, diede voce che il Re fosse solamente ferito ed incaricò frattanto il genero Servio Tullo di prendere in sua vece le redini del governo. |
A139000090 |
Mentre regnava Tarquinio, un numero straordinario di forestieri invasero l'Italia e la riempirono di terrore. |
A139000097 |
Quest'ottimo principe dopo parecchie guerre terminate gloriosamente, e dopo aver fatto gran bene a' suoi sudditi, fu vittima di un tradimento tramatogli dalla snaturata sua figlia chiamata Tullia, ed effettuato da Tarquinio di lei marito. |
A139000097 |
Questa malvagia donna, volendo porre sul trono Tarquinio suo marito, procurò di guadagnarsi il favore del Senato, indi fece barbaramente massacrare il vecchio re suo padre, per avere la soddisfazione di veder il marito sul trono. |
A139000097 |
Tarquinio soprannominato il Superbo, a cagione della grande sua crudeltà e superbia, dopo questo orrendo assassinio, regnò con una serie di misfatti. |
A139000099 |
A quel tempo vivea in Roma un giovanetto chiamato Giunio di cui Tarquinio aveva fatto morire il padre e il fratello spogliandoli di tutti i loro beni. |
A139000099 |
Tarquinio credendo aver nulla a temere dal povero Bruto permise che fosse tenuto in sua casa per servire di trastullo ai fanciulli ed agli schiavi; ma presto vedrete che sotto a quella vile apparenza stava nascosto un animo forte e coraggioso. |
A139000100 |
Intanto Tarquinio per cattivarsi in qualche maniera l'animo dei Romani cominciò la costruzione di un magnifico tempio sul monte Tarpeo. |
A139000101 |
Tarquinio tutto intento alle cose che sollecitavano la sua ambizione trascurava indegnainente l'educazione di Sesto e di Arunte suoi figliuoli; i quali perciò divennero malvagi quanto il loro padre. |
A139000102 |
Il peggiore de' figli di Tarquinio era Sesto. |
A139000103 |
Allora Bruto, deposta l'apparente stupidità, fece giurare al padre ed al marito di Lucrezia di sterminare Tarquinio e tutta la sua famiglia: prese quindi le armi, si diè a correre per Roma gridando; «chi ama la patria a me si unisca per iscacciare Tarquinio e gl'infami suoi figli autori di tanti mali.» La sollevazione fu generale e Tarquinio, il quale allora trovavasi all'assedio di Ardea città del Lazio, s'avviò tosto verso Roma, che gli chiuse le porte in faccia. |
A139000104 |
Sette re governarono Roma nello spazio di 240 anni; l'ultimo fu Tarquinio detto il superbo per distinguerlo dall'altro Tarquinio soprannominato il vecchio. |
A139000106 |
Intanto cacciato Tarquinio, dichiarato reo di tradimento chiunque ardisse proteggere il ritorno di lui, i Romani decisero di governarsi a repubblica, la quale forma di governo differiva solo dal monarchico in questo, che i re governavano a vita, e nella repubblica erano eletti due magistrati con autorità suprema, la quale poteva conservarsi solamente un anno. |
A139000108 |
Giunio Bruto e Collatino autori della cacciata di Tarquinio furono i primi ad essere investiti della nuova carica consolare; ma Collatino, come parente de' Tarquinii, divenne sospetto al popolo, e dovette rinunciare il consolato a Valerio Pubblicola, uomo tenuto da tutti in grandissimo credito. |
A139000110 |
Bruto avendo ravvisato nelle schiere nemiche Arunte, secondo figlio di Tarquinio, si gittò contro di lui; lo stesso pure fece Arunte contro di Bruto, onde si scontrarono insieme con tale impeto, che ambidue caddero morti nel medesimo istante l'uno dall'altro trafitti. |
A139000110 |
Tarquinio vedendosi fallito questo colpo suscitò altri popoli ad aiutarlo, e si venne ad un'accanita battaglia. |
A139000112 |
Porsenna, re di Chiusi, città dell'Etruria, fu il primo a porgergli aiuto, non perchè amasse l'iniquo Tarquinio, ma per avere occasione di dichiarar guerra ai Romani, i quali divenendo ogni giorno più potenti e formidabili, destavano la sua gelosia. |
A139000112 |
Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma. |
A139000118 |
Tarquinio vedendosi da Porsenna abbandonato, andò a cercare ai Romani nuovi nemici, i quali non ebbero miglior riuscita dei primi. |
A139000122 |
Ma appena Larzio uscì di carica, le oppressioni ricominciarono così violente, che alzatosi un grido d'indignazione la maggior parte della plebe uscì di Roma e si ritirò sopra un vicino monte, donde fece sapere ai senatori che non voleva più star soggetta a padroni più spietati di Tarquinio medesimo. |
A139000171 |
Vi ho già parlato di un'invasione di Galli, i quali ai tempi di Tarquinio il Vecchio vennero a stabilirsi in varie parti d'Italia. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000101 |
Un cittadino di Corinto per nome Demarato era venuto a stabilirsi in Tarquinia, città dell'Etruria, donde Lucumone suo figliuolo recossi a Roma, cangiando il nome in quello di Tarquinio. |
A140000102 |
Tarquinio per guadagnarsi l'affetto de' suoi sudditi si diede ad abbellire la città con portici, con un circo per gli spettacoli, e soprattutto la risanò dalle acque che stagnavano nel fondo delle valli interposte fra i vari colli. |
A140000103 |
Tarquinio volendo accrescere le centurie dei cavalieri per potere far fronte al nemico, Atto Navio, celebre augure di quel tempo, gli negava questo diritto. |
A140000104 |
Già da 30 e più anni Tarquinio regnava, quando i due figliuoli di Anco, male sofferendo di essere stati privati del regno dal loro tutore, pagarono due pastori perchè andassero ad ucciderlo. |
A140000105 |
Sotto il regno di Tarquinio l'Italia fu invasa da un numero straordinario di barbari, che la riempierono di terrore. |
A140000111 |
L'ambiziosa e malvagia donna volendo porre sul trono Tarquinio, procurò di guadagnarsi il favore del Senato, quindi fece barbaramente trucidare il vecchio genitore, per avere la soddisfazione di veder il marito sul trono. |
A140000111 |
Quest'ottimo principe dopo parecchie guerre terminate gloriosamente, e dopo aver fatto gran bene a suoi sudditi fu vittima di un tradimento tramatogli dalla snaturata sua figliuola Tullia, ed effettuato da Tarquinio di lei marito. |
A140000112 |
Tarquinio soprannominato il Superbo a cagione della sua grande crudeltà e superbia, dopo questo orrendo assassinio regnò con una serie di misfatti. |
A140000113 |
A quel tempo viveva in Roma un giovanetto chiamato Giunio, di cui Tarquinio aveva fatto morire il padre e il fratello spogliandoli de' loro beni. |
A140000113 |
Tarquinio credendo aver poco da temere dal povero Bruto permise, che si tenesse in sua casa per servire di trastullo ai fanciulli ed agli schiavi. |
A140000114 |
Intanto Tarquinio per cattivarsi in qualche maniera l'affetto dei Romani cominciò la costruzione di un magnifico tempio sul monte Tarpeo. |
A140000115 |
Tarquinio tutto intento alle cose, che solleticavano l'ambizion sua, trascurava indegnamente l' educazione di Sesto e di Arunte suoi figliuoli, i quali perciò divennero malvagi quanto il loro padre. |
A140000116 |
Allora Bruto, deposta l'apparente stupidità, fece giurare al padre ed al marito di Lucrezia di sterminare Tarquinio e tutta la sua famiglia. |
A140000116 |
Prese quindi le armi, si diede a correre per Roma gridando: «Chi ama la patria a me si unisca per iscacciare Tarquinio e gl'infami suoi figli, autori di tanti mali.» La sollevazione fu generale, e Tarquinio, il quale allora trovavasi all'assedio di Ardea, città del Lazio, si avviò tosto verso di Roma, che gli chiuse le porte in faccia. |
A140000118 |
Sette re governarono Roma nello spazio di 240 anni; l'ultimo fu Tarquinio detto il Superbo per distinguerlo dall'altro Tarquinio soprannominato Prisco ovvero il Vecchio. |
A140000120 |
Intanto cacciato Tarquinio, dichiarato reo di tradimento chiunque ardisse proteggerne il ritorno, i Romani decisero di governarsi a repubblica, la quale forma di governo differiva solo dalla monarchia in questo, che i re governavano a vita, laddove nella repubblica erano eletti due magistrati con autorità suprema, la quale poteva conservarsi solamente un anno. |
A140000121 |
Giunio Bruto e Collatino, autori della cacciata di Tarquinio, furono i primi ad essere investiti della nuova carica consolare; ma Collatino, come parente dei Tarquinii, divenne sospetto al popolo e dovette presto rinunciare il consolato a Valerio Pnbblicola, uomo tenuto da tutti in grandissimo credito. |
A140000123 |
Bruto avendo ravvisato nelle schiere nemiche Arunte, secondo figlio di Tarquinio, si gittò contro di lui; lo stesso fece Arunte contro di Bruto. |
A140000123 |
Tarquinio vedendosi fallito questo colpo suscitò altri popoli ad aiutarlo, e si venne ad una accanita battaglia. |
A140000124 |
Porsenna re di Chiusi, città dell'Etruria, fu il primo a porgergli aiuto, non perchè amasse l'iniquo Tarquinio, ma per avere occasione di muovere guerra ai Romani, i quali divenendo ogni giorno più potenti destavano gelosia e timore. |
A140000124 |
Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma. |
A140000130 |
Tarquinio vedendosi da Porsenna abbandonato andò a cercare contro i Romani nuovi nemici, i quali non ebbero miglior riuscita dei primi. |
A140000136 |
Di là fece sapere ai senatori, che non voleva più stare soggetta a padroni più spietati dello stesso Tarquinio. |
A140000181 |
Vi ho già parlato di una invasione di Galli, che ai tempi di Tarquinio il vecchio vennero a stabilirsi in varie parti d'Italia. |
don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html |
A207000135 |
A questa decisiva sentenza del Prefetto un certo Tarquinio, cognominato Torino, disse ad Almacchio: se tu, o Principe, andassi con loro al tempio, forse colla tua presenza, colla tua eloquenza potresti ridurli a migliori sentimenti. |