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Quando poi scriveva ai confessori, cioè a coloro che per la fede soffrivano in carcere, loro dimostrava che desiderava ardentemente trovarsi alla loro presenza, e loro diceva: «E che può egli mai esservi di più grato per me che baciare quelle pure mani, che ora sono cariche di catene, per non aver voluto macchiarsi coll'offrire incenso agli idoli, e quelle bocche consacrate dalla chiarissima confessione dell'adorabile nome del Signor nostro Gesù Cristo? Per un momento che avete a patire, non {48 [48]} perdete di mira le ricche corone, le quali, per cosi dire, riposano già sulle vostre teste.
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