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Volle il Salvatore significare, diceva, che le ricchezze sono vere spine e sorgente infausta di pericoli nella via della salvezza, e ciò pel grande abuso che per lo più se ne fa; spese inutili, viaggi inopportuni, intemperanze, balli, giuochi, oppressione dei deboli, fraudazioni {45 [215]} della mercede agli operai: appagamenti di passioni indegne, liti ingiuste, odio, rabbia e vendette, ecco il frutto che molti raccolgono dalle loro ricchezze.
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Ma egli parimenti nelle sue lettere qua e là chiama le ricchezze: spine che pungono, peso che aggrava gli uomini e dal cielo li strascina alla terra; strumenti che accecano i più veggenti; oggetti di perversione; materia infausta di cui l'uomo suole servirsi per iscavarsi {48 [218]} l'abisso di perdizione; alimento della superbia, della vanagloria e dell'ambizione; esca per secondare le più sfrenate passioni.
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