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«Ma» potrebbe essa guarirmi? chiese Gabriele; sono più mesi che sono qui languente, e lentamente mi muoio; tutti i» mezzi dell'arte furono tentati, ma sempre» inutilmente, e come potrebbe essa guarirmi?» «Certo, riprese Paolina, Essa» potrebbe ottenervi una perfetta salute,» oppure, ciò che è infinitamente meglio per» la vostr'anima, può ottenervi la pazienza» nelle vostre sofferenze, la rassegnazione» alla divina volontà; ma per questo bisogna pregarla, e pregandola, credere fermamente che Essa è la madre di Dio,» e madre nostra piissima, e che può ottenerci da suo figlio le grazie che sono» utili e vantaggiose alla nostra anima».
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«Oh se essa potesse guarirmi... disse, io la pregherò di cuore» tutti i giorni!» intanto calde ed abbondanti lagrime gli irrigavano la pallida faccia, e singhiozzando disse a Paolina: «Voi non siete più per me una sconosciuta, ma una benefattrice, e lasciate» che io vi chiami col dolce nome di Sorella.» Paolina credette allora potersi avanzare più avanti, e prima di lasciarlo, il richiese se avrebbe ricevuto con piacere la visita di un prete che essa conosceva, tutto bontà e carità verso tutti, e specialmente verso gl'infermi, alle cui preghiere l'avea già tanto raccomandato.
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Alzando al cielo gli occhi pieni di lagrime di consolazione: Oh Gran Dio, veggo ora per qual cagione mi avete ridotto alla miseria, oppresso da questa malattia, e condotto a guest'ospedale; egli è perchè voi mi amavate, mentre io non vi amava ancora, anzi vi offendeva; egli è perchè io negava di conoscere Gesù Cristo, mentre egli mi cercava per salvarmi! Voi, mio Dio, mi avete ferito mortalmente il corpo per guarirmi l'anima, voi mi colmaste dei vostri benefizi, mentre io vi era ingrato! La vostr'opera è compiuta, io sono vostro figlio, sono cattolico, e da questo momento non desidero, non voglio che quello che voi desiderate e volete da me! vi ringrazio e vi benedico le mille volte, o mio Dio!.
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