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Pareva così persuaso di dover morire presto che ne parlò più volte coi compagni sempre dicendo schietto: io fra poco morrò; e facendosi il 1° del mese di febbraio l'esercizio di buona morte disse con altri; « Bisogna che io lo faccia bene perchè è l'ultimo che faccio; è per me un vero esercizio per morir bene; » e dandosi il giorno dopo i posti in refettorio egli disse ai compagni: « quanto a me possono darmi il posto che vogliono, poichè ho da venire più poche volte in refettorio; » ed in vero la notte susseguente fu colpito da un gran male, ed egli il quale, di complessione forte e vigorosa, pochi giorni prima felicitavasi con un compagno d'essere tra i più robusti, di non esser mai stato ammalato, e di non aver ancor neppur vista l'infermeria del collegio sebbene fossevi da oltre due anni, eccolo ad un tratto ammalato grave e costretto a cercar dell'infermeria.
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