Ritornando ora a visioni e rivelazioni, nell'anno 1523 nel mese di febbraio, {125 [125]} venne il demonio per indurla alla disperazione e le diceva: «O Caterina, mi rincresce molto che tu cotanto ti vada affaticando per un niente! faresti assai meglio, se attendessi a te stessa ed alla tua pace, imperocchè dopo la morte non potrai più avere alcun bene, sapendo noi di certo, che insieme col corpo muore anche l'anima.

 - Se ti costasse qualche cosa un po' pesante, lo faresti egualmente?.

 Inoltre, i tuoi parenti mi hanno deltto, che tu sei sempre malinconica, e non possono saperne la cagione; tu faresti bene a dirmi, in tutta confidenza, il motivo che sembra, possa esser causa delle tue afflizioni.

 Che faresti?.

 Che faresti di poi?.

 Quale grande ingiuria tu gli faresti se in lui non mettessi la tua confidenza! Speriamo in Gesù Cristo; il suo sangue fu per noi versato, a noi appartengono i meriti suoi, i quali sono più che sufficienti a pagare i nostri debiti.

 Dopo che il buon vecchio {4 [440]} ebbe raccontato quanto gli era stato detto a proposito del Lunario, vedi, gli disse, lasciando i complimenti a parte tu faresti meglio ad occuparti a piantare cavoli ed a seminar carote piuttosto che a fabbricar almanacchi.

 E se lo vedessi presso altri avvisali di disfarsene; faresti con ciò a loro un massimo benefizio.

 - E se Iddio ti mandasse una morte repentina, quando faresti la confessione che tu rimandi al più tardi?.

 Che non faresti in morte.

 - Faresti tu una cosa che sia a lei di gradimento e a te di grande vantaggio?.

 - Faresti tu dimani una cosa che sia di gradimento a lei e di grande vantaggio a te stesso?.