Ogni ringraziamento sia al sommo Dio Datore d'ogni bene, e padre dei lumi, a cui fia onore e gloria per tutti i secoli.

 Noi vi troviamo 1° la benedizione, la preghiera di lode e di ringraziamento a Dio datore di ogni bene; 2° la immolazion della vittima: cioè nella conversione separata in virtù delle parole di Cristo, del pane nel Corpo e del vino nel Sangue, vi troviamo se non reale, una mistica separazione del sangue dal corpo, e con ciò uno stato di vittima; 3° la partecipazione al sacrifizio, che era pure una delle condizioni dell'olocausto pacifico.

 Se per mezzo di altri sacrifizi gli dimostriamo già il nostro rispetto, adorazione e riconoscenza, perchè lo riconosciamo supremo Padrone e Datore di ogni bene, la s. Messa qual sacrifizio del suo dilettissimo Figliuolo riesce indubitatamente un sacrifizio di infinito gradimento l'atto più grande di religione, l'adorazione più rispettosa, un contracambio infinito.

 Così la Chiesa c'insegna; mentre noi veneriamo i santi per la loro virtù, e i sentimenti della nostra venerazione esterniamo con opere, e parole, noi riconosciamo in essi la potenza della grazia, noi lodiamo il padre dei lumi, il Datore d'ogni dono perfetto, {286 [294]} il quale illumina i servi suoi, e li santifica, il quale solo è Santo per se stesso e infinitamente.

 In fine mentre vi assicuriamo che rimarrà grata ed incancellabile ne' nostri cuori la memoria di questo bel giorno, unanimi preghiamo la Regina del Cielo, a cui è dedicato il novello tempio, che vi ottenga dal Datore di tutti i beni vita lunga e giorni felici.

 Leggete adunque, o giovani carissimi, e se nel leggere vi sentirete mossi a fuggire qualche vizio, o a praticare qualche virtù rendetene gloria a Dio, solo Datore di veri beni.

 Onde il Pontefice Innocenzo terzo dice: Manicarum latitudo largitatem datoris demonstrat; la larghezza delle maniche dimostra la liberalità del datore.

 Se ci sono riuscito, se ne dia gloria al Datore di tutti i beni; se no, prego il lettore a voler gradire il mio buon volere e concedermi compatimento.

 In fine mentre vi assicuriamo che rimarrà grata ed incancellabile ne' nostri cuori la memoria di questo bel giorno, unanimi preghiamo la Regina del cielo, a cui è dedicato il novello tempio, che vi ottenga dal Datore di tutti i beni vita lunga e giorni felici.

 Onde si può dire che il Papa di que' tempi aveva niente, ma possedeva tutto; perche i fedeli s'imponevano con piacere un tributo volontario sopra le loro sostanze; anzi reputavano a loro gloria di far parte delle loro ricchezze al vicario di Gesù Cristo per assicurarsi così che fossero impiegate ad onore di quel Dio che di ogni ricchezza è padrone e datore.