Molinari don Girolamo, professore a Brescia.

 Rota don Bartolomeo, rettore del Carmine, Brescia.

 Quindi discorse degli Oratorii consimili della città di Brescia diretti dai buoni Filippini " i quali (egli disse) aiutano il proprio Vescovo e non gli recano dei fastidii ".

 Furono parimenti condannati gli errori di Pietro di Bruis, e di Arnaldo da Brescia, i quali oltre una vita scandalosa disprezzavano il santo Sacrifizio della Messa, l'invocazione dei Santi, il battesimo dei fanciulli, la tradizione e gli scritti dei ss. Padri.

 «Parecchi paesi saranno desolati dalla grandine.» Risposta: «Oltre ai molti guasti fatti in più luoghi dalla grandine, avvi il famoso temporale che devastò le campagne in modo spaventoso da Moncalieri fino a Casale; un altro da Milano fino a Brescia.».

 - Diocesi di Brescia, S. Bartolomeo.

 Costantino con poca resistenza acquistò Milano, Brescia con molte città {32 [204]} che tutte si abbandonarono alla sua clemenza onde egli potè senza gravi contrasti avanzarsi fino alle porte di Roma.

 L'esempio dei Veronesi infuse coraggio ad altre città, e Cremona, Bergamo, Mantova, Brescia e Ferrara entrarono anch'esse nella lega, giurando di difendersi le une le altre contra la tirannia imperiale, e spezialmente convennero di riedificare Milano riconducendovi gli abitatori dispersi nei borghi vicini, talchè quella città risorse in breve dalle sue rovine.

 Per opporre una valida resistenza al comune oppressore le città di Torino, Alessandria, Vercelli, il Marchese di Monferrato, Milano, Bologna, Brescia, Mantova, Piacenza, Vicenza, Padova, Ferrara, Treviso e Crema, formaron una convenzione nota sotto al nome di seconda lega lombarda.

 Il Carmagnola sebbene assai inferiore di forze assalì Brescia, s'impadronì di tutte le fortezze che i Milanesi {328 [328]} avevano nel Bresciano, e venne a battaglia campale con quattro dei più celebri generali che fossero a quei tempi in Italia, e che uniti combattevano a difesa del duca.

 La pace ottenuta per questa vittoria assicurò alla repubblica di Venezia il conquisto di Brescia, di Bergamo e di una metà del Cremonese.

 Con questa flottiglia creata all'improvviso, costeggia, difendete terre amiche, assicura a Brescia il passaggio dei viveri; e così la salva dal cadere in mano alle soldatesche del duca di Milano.

 Tutti lodarono in quella guerra la sapienza del Colleoni, il quale per soccorrere la città di Brescia assediata dai Milanesi, con nuovissimi ordigni fece trasportare le barche dal fiume Adige sulla cima di un monte, e di là con universale ammirazione le fece di poi calare nel lago di Garda.

 Avanzandosi in età, stanco dal lungo guerreggiare, risolse di ritirarsi in un castello vicino a Brescia per condurre il rimanente de' suoi giorni nella tranquillità e lontano dal rumore delle armi.

 Durante la crudel guerra tra i Francesi ed i Veneziani {375 [375]} la città di Brescia dopo ostinata resistenza fu presa di assalto dai Francesi, saccheggiata, messa a sangue, a fuoco.

 Il giovane Tartaglia, miei cari, salvato come per miracolo da una morte che pareva certa, divenne col crescere dell'età un uomo studioso e profondamente erudito, e fu il primo in Italia, che, essendosi applicato alla geometria ed alla meccanica, fece risorgere nella Europa quelle scienze utili, lasciate in abbandono da lunghi anni, e che forse avrebbero potuto andar affatto perdute se l'orfanello di Brescia co' suoi studi non avesse loro dato lustro novello.

 Brescia, città capitale del Bresciano nella Lombardia.

 Brescia, città della Lombardia.

 L'esempio dei Veronesi infuse {230 [230]} coraggio ad altre città: Cremona, Bergamo, Mantova, Brescia e Ferrara entrarono anch'esse nella lega, giurando difendersi le une le altre contra la tirannia imperiale, e specialmente fermarono di riedificare Milano per condurvi gli abitanti dispersi nei borghi vicini.

 Egli fu uno dei principali strumenti di cui si servì Federico II per combattere la seconda Lega Lombarda, che si formò fra le città di Torino, Alessandria, Vercelli, Milano, Bologna, Brescia, Mantova, Piacenza, Vicenza, Padova, Ferrara, Treviso, Crema, e il Marchese di Mont'errato,a fine di opporre una valida resistenza all'imperatore.

 Il Carmagnola, tuttochè assai inferiore di forze, assali Brescia, s'impadronì di tutte le fortezze che i Milanesi a-vevano nel Bresciano, e venne a battaglia campale con quattro dei più celebri generali che fossero a quei tempi in Italia, e che uniti combattevano a difesa del Visconti.

 La pace ottenuta per questa vittoria assicurò a Venezia il conquisto di Brescia, di Bergamo e della metà del Cremonese.

 Con questa flottiglia creata all'improvviso costeggia, difende le terre amiche, assicura a Brescia il passaggio de' viveri; e così la salva dal cadere in mano delle soldatesche del duca di Milano.

 Tutti lodarono in quella guerra la sapienza del Colleoni, il quale, per soccorrere la città di Brescia assediata dai Milanesi, con nuovissimi ordigni fece trasportare le barche dal fiume Adige sulla cima di un monte facendole poi di là calare con universale ammirazione nel lago di Garda.

 Avanzandosi in età, stanco dal lungo guerreggiare, il Colleoni risolse di ritirarsi in un castello vicino a Brescia, per condurre il rimanente de' suoi giorni nella tranquillità e lontano dal rumore delle armi.

 Durante la crudele guerra tra i Francesi ed i Veneziani la città di Brescia dopo ostinata resistenza fu presa d'assalto dai Francesi, saccheggiata, messa a sangue ed a fuoco.

 Verso la parte di meno eranvi i Cenomani con Brixia (Brescia), Mantua (Mantova), e Cremona, che ritiene lo stesso nome.

 A tal fine Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Verona, Ferrara, Treviso e altre città conchiusero {16 [408]} un'alleanza, che ebbe il nome di Lega Lombarda.

 Il giovane Abrami Giuseppe di Brescia nato il 19 agosto 1853 dopo aver dati non dubbi segni di virtù, per consacrare al Signore il fiore di sua età e darsi tutto al divino servizio, si faceva ascrivere nella nostra società.

 Al tempo dèlia sua nascita, v'era tra le famiglie bisognose del luogo il costume di portarsi in Brescia a passar l'inverno, procacciandosi colà il vitto col lavoro, ed in difetto coli' elemosina.

 Volgeva l'anno 1859 quando i genitori dello Stefano, sul principiar del verno, lasciavano la lor patria per incamminarsi verso Brescia.

 {220[378]} Il decimo Concilio Ecumenico secondo di Laterano, si convocò per condannare gli errori di Pietro di Bruis e di Arnaldo di Brescia, i quali empiamente disprezzavano il santo Sacrifizio della Messa, l'invocazione de' Santi, il battesimo dei fanciulli, la tradizione, e gli scritti dei santi Padri.

 Egli con poca resistenza acquistò Milano e Brescia con altre città che si abbandonarono alla sua clemenza: onde senza gravi contrasti potè avanzarsi fino alle porte di Roma.

 Furono parimenti condannati gli errori di Pietro di Bruis e di Arnaldo da Brescia, i quali, oltre ad una vita scandalosa,disprezzavano il santo sacrifizio della messa, l'invocazione dei santi, il battesimo dei fanciulli, la tradizione e gli scritti dei santi padri.

 La sua carità non si restrinse a Venezia, ma venne ad erigere orfanotrofii a Brescia, a Bergamo, Como, Milano, Pavia ed in più altri luoghi.

 Brescia a.

 di Brescia, patria di s. Luigi Gonzaga.

 «Molti secoli dopo il martirio di S. Callisto e de' suoi compagni, Notingo Vescovo di Brescia, città della Lombardia, spinto da divino amore andò a Roma, per ottenere dal Papa il corpo di qualche martire, e collocarlo in un monastero che stava preparando in un suo podere.