Un giorno in cui l'abate Mastai andava da Valpariso a Lima sopra un battello del Chili fu sorpreso da violenta tempesta.

 Dopo quindici giorni poterono mettersi a bordo di un altro battello che li portò nelle remote regioni, di cui il Cielo aveva loro affidata la cultura.

 Nel novembre 1876 una schiera di Missionari Salesiani dovevano imbarcarsi a quel porto per salpare le acque verso l'Uruguai e la Repubblica Argentina, ma a motivo del cattivo tempo giunsero troppo tardi, quando cioè il loro battello era già partito.

 Due giorni furono impiegati a portare il corredo in battello e a completare le interminabili pratiche dei passaporti.

 Arrivati alla stazione detta il Tigre, scendemmo di ferrovia e ci imbarcammo sul battello a vapore Lujan che solca il Rio Paranà.

 Era una meraviglia! I salici piangenti sulla sponda parevano inchinarsi al nostro passaggio e lambivano leggermente l'orlo del nostro battello.

 Ad ogni due o tre ore di corsa, vale a dire ogni ventidue o trentatrè miglia, il vaporino si fermava per lasciar passeggieri e merci a barche che dai paesi della spiaggia accostavansi al battello.

 Il mattino seguente alle 4 1/2 eravamo tutti sulla tolda del battello a contemplare l'aurora ed il levar del sole.

 Il nostro viaggio di ritorno sul battello fu amenissimo.

 Il momento della partenza non giunse che dieci mesi dopo; il padrone e io schiavo salirono ambidue sopra un piccolo battello, incapace egualmente o di resistere al furor del mare, o difendersi contro a'corsari.