Aveva altresì fabbricato certi specchi detti ustorii, ossia ardenti, coi quali raccogliendo i raggi del sole e facendoli riflettere sopra le navi degli assedianti, le incendiava a gran distanza.

 Finalmente inventò una macchina di considerevole grandezza, con cui si lanciavano pietre, giavellotti, travi, macigni con tanta forza e sì aggiustatamente {75 [75]} che gli assedianti dovevano stare molto lontani dalle mura per non esserne colpiti.

 Questo traditore della patria, adescato dalle promesse del generale Romano, mostrò agli assedianti un luogo segreto per entrare nella città.

 Gli assedianti erano in numero di ottantamila, provvedutissimi di ogni stromento atto a rovinare e distruggere.

 Le sortite degli assediati, i frequenti attacchi dei contadini avevano diradato a segno le file degli assedianti, che già erano in procinto di ritirarsi.

 Aveva altresì fabbricato certi specchi detti ustorii, ossia ardenti, coi quali raccogliendo {70 [70]} i raggi del sole in un punto e facendoli riflettere sopra le navi degli assedianti, vi appiccava il fuoco, anche a grande distanza.

 Finalmente inventò una macchina di considerabile grandezza, con cui si lanciavano pietre, giavellotti, travi, macigni con tanta forza e si aggiustatamente, che gli assedianti dovevano stare molto lontani dalle mura per non esserne colpiti.

 Questo traditore, adescato dalle promesse del generale romano, mostrò agli assedianti un luogo segreto per entrare nella città.

 Sono indicibili i gagliardi sforzi degli assedianti, e già i Romani stavano per levare l'assedio, quando venne loro in soccorso il tradimento di un certo Farneade, generale della cavalleria cartaginese.

 Al fine una notte gli schiavi Goti aprirono le porte ad Alarico, e diedero l'antica Roma in balia degli assedianti.

 Gli assedianti erano in numero di ottantamila, prowedutissimi di ogni strumento atto a rovinare e distruggere.

 Dispose egli ogni cosa, incoraggiò tatti a stare forti contro agli assedianti e fedeli agli ordini suoi, quindi usci della città accompagnato da una scelta di prodi.

 Mentre queste cose avvenivano, la cittadella era al punto di cadere in mano degli assedianti; e già una mano di granatieri nemici notte tempo erano riusciti ad aprirsi un passaggio per un fosso senza essere punto veduti.

 Il 31 gli assedianti spinsero i lavori a segno, che i soldati delle due parti si battevano corpo a corpo.

 Quivi sostenne con intrepido valore gli sforzi degli assedianti finche stanco Eupatore e richiamato ne' suoi stati da alcune turbolenze, esibi volontariàmente la pace agli Ebrei e protestò che li avrebbe lasciati vivere e governarsi secondo le loro leggi.

 Indi in bell'ordine si ritirò in Gerusalemme Quivi sostenne intrepido gli sforzi degli assedianti, finché stanco Eupatore, e richiamato ne' suoi stati da alcune turbolenze, esibì volontariamente la pace agli Ebrei, e protestò che li avrebbe lasciati vivere e governarsi secondo le loro leggi.