Entrati così i Sabini in città appiccarono tre sanguinose battaglie in Roma medesima, ed i Romani sarebbero forse stati interamente distrutti se le zitelle dei Sabini, divenute spose dei Romani, non si fossero colle lor preghiere interposte per far cessare le ostilità.

 Quelle donne scorgendo i loro figli in procinto di cadere in poter de' vincitori li strangolarono colle trecce de' loro lunghi capelli; poi vedendo accostarsi i soldati Romani, nè più potendo combattere, s'appiccarono tutte ai timoni dei loro carri; niuna volle sopravvivere alla disfatta della loro nazione.

 Parecchi rimasero uccisi da ambe le parti; e i Batavi vedendosi costretti a partirsene appiccarono il fuoco alla città di Torino e in gran parte la incenerirono.

 Il suo esercito fu fatto a pezzi nelle vicinanze di Adrianopoli, città della Romania; egli stesso, ferito da un dardo essendo stato portato in una casa vicina, vi perì consumato dalle fiamme che i vincitori vi appiccarono.

 Infatti non passò molto {292 [292]} tempo, che i Pisani si sollevarono, combatterono i seguaci del tiranno, appiccarono il fuoco al palazzo ove egli risiedeva, e presero Ugolino con due suoi figliuoli e due piccoli nipoti, e li chiusero in una prigione.

 Entrati così i Sabini in città appiccarono tre sanguinose battaglie, ed i Romani sarebbero forse stati interamente distrutti, se le zitelle dei Sabini, divenute spose dei Romani, non si fossero colle loro preghiere interposte per far cessare le ostilità.

 Scorgendo esse i propri figliuoli in procinto di cader in potere dei vincitori li strangolarono colle trecce dei loro lunghi capelli; poi vedendo accostarsi i soldati romani, nè potendo più combattere, si appiccarono tutte ai timoni dei propri carri; niuna essendovi che volesse sopravvivere alla disfatta della propria nazione.

 Parecchi rimasero uccisi da ambe le parti; e i Batavi vedendosi costretti a partirsene appiccarono il fuoco alla città di Torino, che in grande parte incenerirono.

 Il suo esercito fu fatto a pezzi nelle vicinanze di Adrianopoli, città della Rumanìa; egli stesso ferito da un dardo, essendo stato portato in una casa vicina, vi perì consumato dalle fiamme, che i vincitori appiccarono.

 Infatto non passò molto tempo che i Pisani si sollevarono, combatterono i seguaci del tiranno, appiccarono il fuoco al palazzo, ove egli risedeva, e preso Ugolino con due suoi figliuoli e con due piccoli nipoti li chiusero in una torre.

 Stringendo poi di assedio tutte le mura della città, appiccarono il fuoco e misero in fiamme parecchi pubblici e privati edifizi.

 «Avendo dello amen, e terminata la preghiera, i littori ai quali spettava la cura di costrurre la catasta, vi appiccarono il fuoco.

 Fatta colà una catasta di materie combustibili, legarono sopra a quella i santi confessori, e vi appiccarono il fuoco.