Parola «Italia» [ Frequenza = 1595 ]

don bosco-angelina.html
  A002000002 

 Alle falde degli Apennini, non molto distante da una delle principali città d'Italia, circa la metà del secolo passato, viveva una famiglia che godeva la felicità che si può desiderare sopra questa misera terra.

  A002000088 

 In quel tempo per alcuni politici avvenimenti un esercito francese venne in Italia.


don bosco-apparizione della beata vergine sulla montagna di la salette.html
  A004000049 

 Non» essa sola è colpevole, lo sono pure» 1'Allemagna, 1'Italia, 1'Europa» intiera, e meritano dei castighi.

  A004000058 

 Ora chi potrà arrestare la guerra che fa tanto male in Francia, e che fra poco ricomincerà in Italia? ecc.

  A004000173 

 Perciò, questo {82 [482]} cessato, il divoto e grato popolo Sorianese volle si recasse in processione nelle ore pomeridiane quel portentoso simulacro, siccome prima delle luttuose vicende, che afflissero l'Italia, costumavasi dai nostri religiosi custodi del Santuario.


don bosco-associazione dei divoti di maria ausiliatrice.html
  A009000012 

 I Turchi, che da oltre cento anni si erano stabiliti a Costantinopoli, vedevano con rincrescimento che i popoli d'Italia, e segnatamente i Veneziani, possedessero isole e città in mezzo al vasto loro impero.


don bosco-associazione di opere buone.html
  A010000003 

 In vani paesi {4 [484]} d'Italia e di altre parti d'Europa; nella China, nell'Australia, nell'America e segnatamente nella Repubblica Argentina furono chiesti operai Evangelici per aprire case religiose o Collegi per l'educazione di giovanetti, iniziare o almeno sostenere missioni, che incessantemente invocano la venuta di Evangelici operai.


don bosco-biografie dei salesiani defunti nel 1882.html
  A017000041 

 Ma se il nostro D. Carlo non potè essere Missionario in America, esercitò per altro molto fruttuosamente il sacro suo Ministero in Italia ed in Francia.


don bosco-breve notizia sullo scopo della pia societa salesiana.html
  A019000007 

 In questi tempi le campagne richiedendo braccia per la coltivazione delle terre furono pure fondate alcune colonie agricole in Italia, in Francia ed in America tanto per fanciulli quanto per orfanelle.

  A019000015 

 Il Conte CONNESTABILE nell'operetta: Opsrc religiosi e sociali in Italia,.


don bosco-breve notizia sullo scopo della pia societa salesiana e dei suoi cooperatori.html
  A020000008 

 In questi tempi le campagne richiedendo braccia per la coltivazione delle terre furono pure fondate alcune Colonie agricole in Italia, in Francia ed in America tanto per i fanciulli quanto per orfanelle.

  A020000020 

 Il Conte CONNESTABILE nell'operetta: Opere religiose e sociali in Italia ed in altre operette;.


don bosco-capitolo generale della congregazione salesiana da convocarsi in lanzo nel prossimo settembre.html
  A023000042 

 2° Nella ferrovia anche nelle corse brevi approfittare delle riduzioni che fa la società dell'Alta Italia.


don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
  A028000087 

 In quel tempo l'Italia era agitata da guerre spaventose, le quali mandavano molte anime alla perdizione.

  A028000128 

 Predisse che sarebbero i Turchi venuti in Italia mettendo a soqquadro ogni cosa e versando molto sangue; ma che in fine {95 [95]} la Chiesa avrebbe goduto tranquillità e pace.

  A028000170 

 Alcuni anni prima essendo un giorno rapita in ispirito, sentendo un gran fremito, e scalpitar di cavalli, predisse il ritorno dei Francesi in Italia.

  A028000191 

 Nel tempo in cui nell'Italia ardevano tante guerre tra italiani, francesi, spagnuoli e tedeschi, Caterina pregava ardentemente per la pace.


don bosco-congregazione particolare dei vescovi e regolari.html
  A034000025 

 Oltrechè lo potrebbero invocare tanti altri Istituti esistenti in Italia ed in altri paesi dove i governi civili non vogliono riconoscere le comunità religiose, non vi è nessun obbligo di stampare le Costituzioni, nè di comunicarle integralmente al governo.

  A034000066 

 L' allegato timore di qualche difficoltà per parte dell'Autorità civile, che s adduce per motivo di non fare menzione nelle Costituzioni d'alcune animadversioni, non si è reputato come motivo giustificante della omissione, perchè in tanti altri Istituti esistenti in Italia sono state inserite nelle loro Costituzioni le stesse massime, perchè non v'è alcuna necessità di stampare le Costituzioni, nè di comunicarle integralmente al Governo.

  A034000107 

 Ala con tutti si ebbero sempre cordialissime relazioni; ed abbiamo presentemente oltre a cinquanta richieste di aprire case in diverse Diocesi tanto in Italia, quanto nell'Asia, nell'Africa e nell'America.


don bosco-conversazioni.html
  A035000176 

 S. Eligio che tenne uno dei primi posti alla corte di Dagoberto re d'Italia, nel 630, pervenuto ad età avanzata volle tranquillare la sua coscienza; e fatto venire a lui un prete fece la confessione generale cominciando dalla sua fanciullezza in poi.


don bosco-cooperatori salesiani [1877].html
  A038000049 

 È vero che i membri di essa {28 [366]} sono cresciuti notabilmente, ma il lor numero è assai lontano dal poter corrispondere alle quotidiane richieste, che si fanno in vari paesi d'Italia, d'Europa, della China, dell'Australia, dell'America e segnatamente della Repuòblica Argentina.


don bosco-deliberazioni del capitolo generale della pia societa salesiana tenuto in lanzo torinese.html
  A042000012 

 La Congregazione così formalmente approvata e stabilita si potè dilatare in Italia e fuori.

  A042000073 

 Per le scuole fuori d' Italia il consigliere scolastico del Capitolo Superiore prenderà le opportune deliberazioni coi rispettivi Ispettori.

  A042000075 

 La Storia d' Italia di D. Bosco essendo adottata in molti Collegi, si usi parimenti nei nostri: e quanto ai libri di letture amene si usino di preferenza le Letture Cattoliche e i libri pubblicati nella Biblioteca della Gioventù.


don bosco-deliberazioni del secondo capitolo generale della pia societa salesiana.html
  A043000051 

 Per le scuole fuori d'Italia egli prenderà le opportune deliberazioni coi rispettivi Ispettori.


don bosco-deliberazioni del secondo capitolo generale delle figlie di maria ss. ausiliatrice.html
  A044000086 

 In quanto alle Case in Italia vi ha un centro solo, che esiste nell'Oratorio di S. Francesco di Sales in Torino.

  A044000114 

 Per ora i doveri, che qui si dicono della Ispettrice, potranno essere in gran parte disimpegnati ancora, almeno in Italia e nel Continente, dalla Superiora Generale o dalle Visitatrici elette temporaneamente, secondo il bisogno.

  A044000412 

 Fuori d'Italia le Ispettrici d'accordo colla suddetta si regoleranno a norma delle leggi e degli usi esistenti presso le rispettive nazioni.

  A044000419 

 Fuori d'Italia le Ispettrici adotteranno i libri e formeranno i programmi a norma delle leggi e degli usi delle rispettive nazioni, tenendo sempre per base il programma della Casa-Madre.

  A044000419 

 I libri di testo ed i programmi, per le allieve in Italia, saranno fissati ogni anno dalla Direttrice degli studi o seconda Assistente del Capitolo Superiore, la quale prenderà norma da quanto sarà stabilito dal Consigliere scolastico del Capitolo Superiore Salesiano, e niuna Direttrice o maestra li potrà cambiare, senza permesso.

  A044000428 

 Riguardo alle materie d'insegnamento si seguano, per quanto è possibile, i programmi governativi e le istruzioni della Direttrice scolastica del Capitolo Superiore, o della Ispettrice se è fuori d'Italia.

  A044000431 

 La Direttrice d'ogni Collegio si faccia un dovere d'inviare almeno una volta all'anno un rendiconto generale del numero, studio, condotta e lavoro delle educande, alla Superiora generale, e fuori d'Italia alla Ispettrice.

  A044000437 

 Occorrendo il bisogno di cambiare qualche cosa, se ne dia avviso alla medesima oppure alla Ispettrice, se trattasi di paese fuori d'Italia.

  A044000445 

 In occasione delle distribuzioni dei premi e dei saggi scolastici, le Direttrici delle Case d'Italia, qualche tempo innanzi ne mandino i relativi programmi alla Direttrice degli studii per la revisione, eccettuato il caso che possano giovarsi dei lumi del Direttore locale o di qualche altro Superiore Salesiano.

  A044000448 

 I libri che le Suore possono più di ogni altro raccomandare sono le Letture Cattoliche, cominciate da D. Bosco fin dal 1852, più volte lodate dal Santo Padre Pio IX di santa memoria, e commendate dai Vescovi italiani; la sua Storia d'Italia, ecclesiastica e sacra, ed ogni altro, scritto da qualche Salesiano per gli attuali bisogni della religione e delle scuole.


don bosco-deliberazioni del terzo e quarto capitolo generale della pia societa salesiana.html
  A045000051 

 In Italia questi attestati si spediscono direttamente al {14 [266]} Catechista della Società, e fuori d'Italia a' proprii Ispettori, che li riporranno negli archivi.

  A045000058 

 Il solo Rettor Maggiore e, fuori dell'Italia, gli Ispettori potranno per gravi motivi fare qualche eccezione.

  A045000124 

 Il Superiore incaricato procuri d'avere piena conoscenza delle leggi e dei regolamenti sul reclutamento dell'esercito tanto d'Italia quanto straniero, a fine di far valere a favore dei socii che n'abbisognano tutti i diritti, che le leggi medesime loro accordano.


don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html
  A049000099 

 S. Agostino vescovo d'Ippona scrive di sua madre, che mentre dall'Italia recavasi in Africa, giunta al porto di Ostia, non molto distante da Roma, cadde gravemente ammalata.

  A049000339 

 Nell'Egitto, nella Siria, nella Persia, nella Grecia, nell'Italia, nella Gallia, nella Spagna noi vediamo chiese, altari, incensorii, sacrifizi, preghiere in suffragio dei fedeli defunti.


don bosco-eccellentissimo consigliere di stato.html
  A050000039 

 A compimento di questa risposta credo necessario avvertire che D. Bosco tiene altri Istituti di educazione in varie parti d'Italia, i quali essendo destinati alle Classi mediocremente agiate, vi si paga la pensione regolare di L. 24 mensuali od anche più, e vi danno l'insegnamento Professori muniti dei Titoli legali.


don bosco-episodi ameni e contemporanei.html
  A054000020 

 Correva l' anno 1494, undecimo dell' età di Martino Lutero; allorchè Maria volle far mostra quanto amasse l' Italia, le valli circostanti alla Valle Vigezzo, ed in modo specialissimo i popoli di Vigezzo.

  A054000024 

 I Giacobini francesi non sazii di avere immersa l' intera Francia nell' orrore dell' anarchia, di averla allagata di sangue, coperta di stragi, guardavano con occhio minaccioso le belle contrade d' Italia.


don bosco-esposizione del sacerdote giovanni bosco agli eminentissimi cardinali della sacra congregazione.html
  A058000306 

 Nella citata lettera allo stesso Prelato, l'Arcivescovo passa ad accusare i Salesiani, dicendo che coi loro libelli l'hanno infamato per tutta Italia.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000013 

 {14 [64]} Una vettura che arriva fa sempre in Italia un grande effetto, ed i viaggiatori sono tosto circondati dalla folla.

  A059000302 

 «Tutto il mondo cattolico sa quali siano stati nella attual guerra in Italia i nostri sentimenti, non avendo in vista altro più che il ristabilimento della pace; e a tal uopo mandammo a tutto l'Episcopato nostre lettere per invitarlo a fare preghiere pubbliche per ottenere dal Dio della pace un dono tanto prezioso.

  A059000322 

 Ebbene, a voi sacerdoti, i quali ogni mattina sull'altare immolate la vittima senza macchia, Iddio domanderà: Quid tractabatis in via? Sta scritto al libro dei Macabei che certi figli d'iniquità usciti d'israello, fondarono in Gerusalemme un collegio alla maniera delle nazioni; ora noi vediamo sacerdoti in Italia insegnare nelle scuole all'usanza delle nazioni e a questi preti Iddio domanderà: Quid tractabatis in via? E nessuno di noi potrà tacersi a quella domanda, perchè le nostre opere parleranno.

  A059000329 

 Un giorno il popolo va, giusta il costume, sotto i balconi del Quirinale chiedendo la benedizione: se non che un grido sinistro echeggia in mezzo a quel popolo fedele e fermò le parole di benedizione sulle labbra del Santo Padre «Non più preti agli affari!» Pio IX, tutto rattristato e lasciando cader la mano, che avea già alzata per benedire, disse: «Primachè la benedizione del cielo scenda sopra di voi, sugli stati Romani, su tutta l'Italia, {162 [212]} io vi raccomando 1'unione, la concordia, e desidero che le vostre domande non siano minimamente ostili alla Santa Sede.

  A059000408 

 Un giorno la polizia arrestò un individuo, che di soppiatto andava distribuendo un libello intitolato: Storia di Pio IX, Papa intruso, nemico della religione, capo della Giovane Italia.

  A059000437 

 Fervendo il carnevale del 1835 o 36 conformemente al pio costume d'Italia e della maggior parte dei paesi cattolici, stava esposto il Santo Sacramento nella Chiesa Cattedrale Imolesc per le preghiere delle quarant'ore.

  A059000602 

 Una santa religiosa Domenicana d'Italia, il cui processo di canonizzazione è già aperto in Roma, avea predetto assai lungo tempo prima, che la Chiesa, dopo Gregorio XVI di santa memoria, avrebbe un Pontefice che, giusta le sue frasi, sarebbe pio d'indole e di nome.

  A059000671 

 Nella stessa Italia, nella stessa Roma il popolo die segni di letizia.

  A059000675 

 Il Consiglio superiore della Società della gioventù cattolica proponeva fin dai primi di luglio, che si pregasse il Sommo Pontefice ad applicare il dì 23 di agosto il sacrificio della Messa per la salute dell'Italia, perchè Iddio la li {318 [368]} beri dai pericoli che la minacciano: e insieme proponeva che tutti dovessero quella stessa mattina unirsi in ispirito al santo Padre, e come elemosina per la Messa spedirgli un'offerta straordinaria.

  A059000725 

 Così alla colletta di limosine in favore de'danneggiati dalle recenti innondazioni in Italia, da Lui aperta con offerta generosa, voglionsi aggiungere i soccorsi spediti ai poveri superstiti dallo spaventoso tremuoto, che tante migliaia di vite ha mietuto sulle coste delle repubbliche dell'Equatore e del Perù, e l'altro sussidio, di cui parla in questi termini il Giornale di Roma: «La Santità di Nostro Signore, commosso dallo stato lacrimevole, cui per le innondazioni testè sofferte sono ridotte alcune contrade della Svizzera, volendo adoperare verso tanti infelici nella stessa guisa, che in somiglianti circostanze fece verso agli abitatori di altre regioni, ha per il pietoso scopo rimesso all'incaricato di Affari della Santa Sede in Lucerna quel soccorso che al suo cuore benefico è stato consentito dalle sue strettezze economiche.».

  A059000738 

 Io ho bevuto, dunque, alla salute del vostro (sic) Sommo Pontefice, non solo per rendere omaggio alla nobile sua tenacità di propositi e alla dignitosa coscienza della propria missione che egli manifesta col suo contegno rispetto a'miserabili ed a'codardi che in cuor loro lo detestano o deridono, e a parole in pubblico lo supplicano vergognosamente e invocano la sua benedizione; ma perchè sono profondamente convinto: che senza la ostinazione esemplarissima di Pio IX nel respingere sdegnosamente le assurde proposte di conciliazione e le stupide profferte di accordi fattegli dal Governo Italiano, a quest'ora l'Italia si troverebbe nella più triste e deplorabile delle condizioni.

  A059000740 

 Saluterò sempre in Pio IX, se si manterrà, come spero, in questa gloriosa e ammirabile sua attitudine, uno de'salvatori della causa liberale; perchè considero, che dove a Pio IX fosse disgraziatamente piaciuto di scendere ad accordi vituperosi e disonesti con la Dinastia di Savoia, dove gli fosse sembrato utile e buono adulterare il Cattolicismo con turpi transazioni ed accomodamenti politici, avrebbe trionfato in Italia la setta de'Conciliatori dell'Inconciliabile, la fazione del così detto Cattolicismo liberale.

  A059000746 

 XVI. PIO IX e gli innondati nell'alta Italia.

  A059000747 

 Le dirotte piogge e sterminate che su lo scorcio del passato Settembre, e al cominciar d' Ottobre, caddero a rovesci sulle Alpi cagionarono tale piena e straripamenti di fiumi e di torrenti e tali disastri nell'Alta Italia e nella Savoia, che mai a memoria d'uomo, si ricorda alcun che di simile.

  A059000749 

 «Il cuore paterno di Sua Santità non potè non essere vivamente commosso nel conoscere le desolanti innondazioni che afflissero i varii paesi dell'Alta Italia.


don bosco-i concili generali e la chiesa cattolica.html
  A065000011 

 Di questi se ne celebrarono molti in Roma sotto ai papi, i quali oltre all'essere pastori supremi di tutta la Chiesa sono ancora patriarchi di Occidente, e primati d'Italia.

  A065000227 

 «Se gettiamo uno sguardo sulla terra intera, egli dice, qual miserando spettacolo non ci si offre àgli occhi! Dappertutto rivoluzioni, {164 [164]} dapertutto ribellioni, dapertutto discordie civili e minacce di guerra.» E dopo aver fatto passare a rassegna le sciagure, gli scompigli di diverse parti del mondo, egli si ferma sull'Italia e continua: «Fissiamo lo sguardo sull'Italia e che veggiamo noi?... Dappertutto regna la confusione.


don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html
  A066000019 

 Attila si era diffuso in minaccie contro Roma; esacerbato dalla collera dopo la sconfitta di Chàlons, furioso delle sue perdite piombò sopra l'Italia deciso di apportarle l'ultimo colpo; ma egli ignorava che là appunto Dio lo aspettava per vincerlo colla sola presenza del suo Vicario.

  A066000020 

 Aquileia, Milano, Pavia, Verona, tutta l'alta Italia era già in potere dei barbari, e le popolazioni disperse si nascondevano nelle lagune dalle quali doveva sorgere Venezia.

  A066000027 

 I Longobardi guerreggiavano in Italia, ed aveano tolto all'imperatore quasi tutte le sue possessioni in questa dell'impero.

  A066000037 

 In questo stato di cose il Papa Stefano, dopo parecchie inutili suppliche all'imperatore perchè venisse con un esercito a liberare Roma {39 [365]} e l'Italia, e anteponendo per altra parte la dominazione de' Francesi a quella de' Longobardi, ebbe ricorso alle armi Francesi.

  A066000037 

 Più occupati di scolastiche sottigliezze e di far la guerra all'ortodossia che di vegliare alla grandezza ed alla sicurezza dell'impero, lasciavano che i Longobardi facessero impunemente delle escursioni per tutta l'Italia e perfino alle porte di Roma.

  A066000037 

 Scrisse perciò una lettera commoventissima al re Pepino, il quale uscì tosto dalla Francia e alla testa di numeroso esercito forzò le frontiere delle Alpi, raggiunse il re Longobardo, e dopo averlo vinto, l'obbligò a rendere all'Italia tutte quelle città che le aveva prese.

  A066000040 

 Tutti questi diritti sono legittimi e non è permesso di contestarli ai preti più che ai laici; e, per ritornare alla Chiesa romana, sarebbe cosa ingiustissima disputarle la sovranità {42 [368]} di Roma e di una gran parte dell'Italia che da tanti secoli possiede; poichè la maggior parte de' principi non hanno miglior titolo che quello del lungo possesso.

  A066000061 

 Egli non solo percorse l'Italia, ma attraversò ancora le Alpi preparando la strada al sommo Pontefice, ed andò a trovare l'uno dopo l'altro tutti i principi del di là dei monti, cercando di far penetrare nei loro cuori le sue proprie convinzioni.

  A066000061 

 Pietro si imbarcò con sollecitudine per l'Italia; rimise la lettera del patriarca di Gerusalemme a Papa Urbano; essendo già molto inclinato alla spedizione che la lettera raccomandava.

  A066000064 

 Eugenio IV nel 1437 approvò quella di Caën, e sotto lo stesso Pontefice e circa nello stesso tempo ebbe luogo in Allemagna l'invenzione della stampa, ed abili operai in quest'arte accorsero da ogni parte a Roma, a Venezia ed in altri luoghi d'Italia ove le lettere sotto la protezione dei Papi erano specialmente coltivate.

  A066000086 

 Quattro mila vennero a ricoverarsi a Roma ove Pio VI li accolse colla più tenera carità, prodigando a tutti i soccorsi che la loro posizione domandava; quando la Repubblica s'impadronì eziandio degli Stati della Chiesa essa fece strappare il sommo Pontefice da Roma da' suoi soldati; e lo strascinò prigioniero in più città d'Italia, e finalmente in Francia a Valenza ove lo lasciò morire prigioniero.

  A066000087 

 Essi irruppero di comune accordo, e quasi come se si fossero dato un appuntamento, sopra l'Italia e sopra Roma di cui s'impadronirono.

  A066000088 

 Napoleone vuole regnare in Italia e negli Stati sottomessi al romano Pontefice, come egli regna sopra la maggior parte dell'Europa.

  A066000096 

 « Al cadere del giorno indicato in Italia dal suono dell' Angelus e per {87 [413]} questo motivo chiamato l'Ave Maria, il Papa rientra in Vaticano recita col suo seguito la salutazione Angelica aggiugnendovi il De profundis per tutti i fedeli del mondo intiero che morirono nel corso di quel giorno, e quindi ricominciano le sue udienze.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000611 

 altro in Firenze, città d'Italia, nel secolo decimoquinto; per tentare la riunione dei Greci colla Chiesa Romana.

  A067000849 

 Ora io voglio raccontarvi come questa zizzania, quest'eresia, questo scisma, dalla Germania particolarmente per opera di un uomo di nome Calvino sia passato nell'Italia, nella Francia, nel Piemonte, nella Spagna ed in molti altri paesi.

  A067000868 

 Ma mi avete detto da principio che Calvino dilatò la sua eresia fin nell'Italia: desidererei di sapere come ciò sia avvenuto.

  A067000869 

 Di là faceva di quando in quando scorrerie ne' paesi cattolici, e venne anche in Italia.

  A067000870 

 Riuscita male questa sua missione per l'Italia tentò di farne un'altra nell'America, che è una delle grandi parti del mondo.

  A067000971 

 Francesco di Sales derideva i Protestanti: «Eh!, diceva, forseche tutti gli uomini del mondo dormivano, quando Roma formava nuovi Sacramenti, nuovi sacrifizi, nuove dottrine? Non si trova punto un solo storico, nè greco ne latino, nè vicino nè lontano, il quale abbia vesso o lasciato alcun cenno ne' suoi commentari, o qualche osservazione nelle sue memorie, di una cosa sì grande? Certamente sarebbe cosa maravigliosa, segli storici, che furono sì minuti da notare fino le minime circostanze delle città e dei popoli, avessero dimenticato il più notevole di quanto può farsi in questo basso mondo, cioè il cambiamento di una Religione universale, nella città e provincia più segnalata di si vasto impero, quali sono Boma e l'Italia

  A067001320 

 Lo credereste? Un quarto storico, di nome Muston, rigetta tutte queste tre {293 [599]} opinioni, e dice, che nel terzo secolo alcuni Cristiani venuti dal mezzodì dell'Italia portarono la luce del Vangelo ai Valdesi.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000497 

 I Protestanti per legge o sono esclusi, od appena tollerati nella Spagna, nell'Austria, nell'Italia ed in una gran parte dell'America.

  A068000829 

 Ora questa zizzania, questa eresia, questo scisma, dalla Germania per opera di un uomo diabolico nominato Calvino entrò nella Francia, nella Spagna, nell'Italia, nel Piemonte ed in molti altri paesi.

  A068000840 

 Ci avete detto da principio che Calvino dilatò la sua eresia anche nell'Italia: ora desidereremmo di sapere come ciò avvenisse; e che cosa facesse questo tristo nei nostri paesi.

  A068000841 

 Di là facendo di quando in quando delle scorrerie nei paesi cattolici, penetrò eziandio in Italia.

  A068000843 

 Riuscita male la missione in Italia, Calvino pensò tentarne una per la lontana America ed inviò una scelta di fervorosi discepoli in quelle lontane regioni.

  A068000955 

 Certamente sarebbe cosa mirabile se gli storici, i quali furono sì minuti nel notare le minime circostanze delle città e dei popoli, avessero dimenticato il più notevole di quanto può farsi in questo mondo, cioè il cambiamento universale di religione nella città e provincia più segnalata di sì vasto impero, quali sono Roma e l'Italia

  A068001288 

 Lo credereste? Un quarto storico di nome Muston, rigettate tutte queste tre opinioni, sostiene che nel terzo secolo alcuni Cristiani, venuti dai mezzodì dell'Italia, portarono la luce del Vangelo ai Valdesi.


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000658 

 Questi nemici ferocissimi del Cristianesimo minacciavano strage a tutti i popoli cattolici, e dopo avere messo ogni cosa a ferro e a fuoco in quei luoghi ove già avevano esteso il loro dominio, fatti audaci da così prosperi successi miravano niente meno che a venire in Italia e portar la desolazione nella stessa Roma.

  A069000695 

 Essa nacque in Italia.

  A069001202 

 Quel che fu detto dei romanzi passati, con maggior ragione dir si deve dei recenti, e di tanti altri libri di simil genere, da cui come da acque impure è ora allagata la nostra Italia.


don bosco-il centenario di s. pietro apostolo.html
  A070000175 

 La famiglia di Cornelio fu la prima di Roma e d'Italia che abbracciasse la fede.

  A070000204 

 S. Pietro da Roma mandò vari suoi discepoli in diverse parti d'Italia e in molti altri paesi del mondo.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta.html
  A073000042 

 Bastano per dimostrare quale sia stata la carità di Vincenzo de'Paoli parecchi pii stabilimenti che fanno tanto onore alla Francia, all' Italia, anzi il suo spirito maravigliosamente rinasce e si propaga in ogni luogo.

  A073000174 

 Non ci rimane più che una piccola parte delle lettere che scriveva in Francia, in Italia, in Barberia e ne' paesi ancor più lontani, ed esse sono nulladimeno in sì gran numero, che fa spavento la loro moltitudine, e la varietà delle materie, sulle quali era obbligato a rispondere.

  A073000235 

 Noti fu solo in Francia che Dio benedisse i ritiri: la mano di lui accompagnò i misionari anche nell'Italia.

  A073000236 

 In Francia, in Piemonte e in tutta l'Italia vi sono case di missionari aperte per gli esercitandi, ì quali più volte all' anno sono ricevuti anche gratuitamente.

  A073000302 

 Senza uscire di Parigi in movimento metteva la Francia, la Gran Brettagna, l' Italia e la Polonia.

  A073000304 

 Nell'Italia, nella Francia, in tutta l' Europa sonori di tali pii stabilimenti, dove innumerevole quantità di poveri abbandonati trovano scampo alla loro miseria spirituale e temporale.

  A073000307 

 Leonardo di Chaume nella casa di Filippo Emanuele de Gondi conte de Joigny generate delle Galere di Francia, direttore di Francesca Margherita contessa di Silla, dama di gran virtù, aio illuminato dei tre loro figliuoli di cui il primo Duca e Pari di Francia, il secondo Cardinal di s. Chiesa, muore il terzo in età di undici anni; regio elemosiniere delle Galere di Luigi XIII, cui assiste in morte, limosiniere della Regina vedova Anna D'Austria, {282 [496]} suo consigliere per gli affari ecclesiastici, fondatore e primo superiore generale della congregazione de' preti secolari della missione e delle figlie della carità serve dei poveri, di varie compagnie di dame, di donne, di fanciulle in servizio degl'infermi, primo promulgatore del Vangelo nell' Isola di Madagascar per mezzo de' suoi Sacerdoti, instancabile operarlo nella vigna del Signore, manda i suoi a predicare per la Francia, Italia, Polonia, Scozia, Irlanda, Inghilterra, Barbaria e le Indie, ristoratore zelantissimo dell'onor del Sacerdozio di Gesù Cristo ristabilisce il decoro dei Clero di Francia, ripara l'ecclesiastica disciplina, fonda, promuove, dirige Seminari per li Chierici, apre scuola di Riti Sacri in s. Lazzaro di Parigi, instituisce gli esercizi spirituali per gli ordinandi e conferenze per gli Ecclesiastici, gli promuove per ogni sorta dì persone cui vuole aperte le case di sua congregazione, acerrimo oppugnator del vizio e dell'errore, difende con zelo i principi della fede e della morale dei vangelo, ha in orrore le nuove nascenti eresie, sempre sommesso all'autorità della Chiesa e dei suo Capo successor di s. Pietro, ne difende i diritti, rispetta i Vescovi, ubbidisce ai loro decreti, padre comune de'poveri, vero amico de miserabili per cui soccorso spende oltre le molte limosine segrete piú {283 [497]} di ventotto millioni e ottocento mila lire di Francia, fonda grandiosi Spedali dentro e fuori del Cristianesimo, cinque in Parigi per gli, esposti, per li forzati, per gli artisti per li mendici, per li discoli e pazzarelli, uno per li pellegrini nella terra di s. Regina diocesi d'Autun, uno in Marsiglia per li forzati, uno nella città d'Algeri per gli schiavi cristiani, promuove e coopera alla fondazione di vari Ospizi pel ricovero di fanciulle, provede di vitto cotidiano quindici mila poveri in Parigi e per trent'anni di medicine e di alimenti a moltitudine grande d'infermi in Francia, in Savoia, in Italia e in altre Provincie più rimote, rifugio di Ecclesiastici, di Religiose, di Dame, di Cavalieri costretti per amor della fede di abbandonare la Scozia, l'Irlanda, l'Inghilterra, a tutti provede ricovero vitto e vestito.


don bosco-il cristiano guidato alla virtu ed alla civilta [2a edizione].html
  A074000046 

 Bastano per dimostrare quale sia stata la carità di Vincenzo de'Paoli parecchi pii stabilimenti che fanno tanto onore alla Francia, all'Italia, anzi il suo spirito maravigliosamente rinasce e si propaga in ogni luogo.

  A074000112 

 Non ci rimane più che una piccola parte delle lettere che scriveva in Francia, in Italia, in Barberia e ne'paesi ancor più lontani, ed esse sono nulladimeno in sì gran numero, che fa spavento la loro moltitudine, e la varietà delle materie, sulle quali era obbligato a rispondere.


don bosco-il galantuomo pel 1858.html
  A081000066 

 Sarà pasià l'Italia,.


don bosco-il galantuomo pel 1862.html
  A085000009 

 Basti il dire che in molti paesi, provincie e regni entro e fuori d'Italia da aprile a gennaio non cadde più una pioggia che si possa dire aver innaffiate le campagne.

  A085000011 

 Una terribile siccità si fece sentire in tutta Italia e fuori.

  A085000047 

 Neppure un francese fuggirà d'Italia.


don bosco-il galantuomo pel 1868.html
  A088000019 

 NB. Se volete poi farmi un favore provvedetevi delle Strenne buonissime che si vanno pubblicando in Italia, quali sono il D. Mentore di Savona, il Caleidoscopio, l' Amico di casa smascherato di Torino, l' Amico di famiglia di Genova; ed altri simili di Bologna.


don bosco-il galantuomo pel 1869.html
  A089000001 

 Delle astuzie dei protestanti per rapire la fede ai cattolici, e delle umiliazioni che quelli ebbero a soffrire in varie città d'Italia nell'anno di grazia 1868, siamo stati tutti testimoni, e spero che qualcheduno de' miei confratelli che ha questa speciale missione non se ne dimenticherà.

  A089000003 

 A chi cerca di protestantizzare l'Italia dirò che un uomo che parli da questo mondo colpito dalla giustizia di Dio in modo spaventoso, aveva scritto una bella sentenza che va bene per loro.

  A089000003 

 L'Italia, il ripeto, è cattolica, e non v'è altro cattolicismo che il Romano.

  A089000003 

 È stoltezza storica e politica, e un delirio da fanciulli distruggere il callolicismo in Italia.

  A089000005 

 E un altro: Stimerei t'ultima delle sventure per l'Italia, se si venisse a turbare là sua unità religiosa che le è rimasta.

  A089000006 

 E un terzo: Il cielo d'Italia non comporta il crepuscolo della Riforma protestante.


don bosco-il galantuomo pel 1878.html
  A097000010 

 Quel che fu detto dei romanzi dei tempi passati, con maggior ragione dir si deve dei recenti, e di tanti altri libri ai simil genere, da cui come da acque impure è ora allagata la nostra Italia.


don bosco-il galantuomo pel 1879.html
  A098000003 

 Un altro insigne personaggio la morte inesorabile ci tolse dalla nostra Italia; personaggio grande e ben degno del nostro compianto, il nostro Re Vittorio Emanuele II. Noi Piemontesi, che lo avevamo veduto e conosciuto da vicino, ne piangemmo bendi cuore la perdita, e pregammo per Lui, che passò all'altra vita munito dei conforti di nostra santa Religione e accompagnato dalla benedizione di Pio IX, grande fortuna per Lui e consolazione per noi e pel suo Augusto Figliuolo Umberto divenuto nostro Re, pel quale anche il povero Galantuomo ha pregato e prega che il Signore lo benedica insiem colla sua reale famiglia.


don bosco-il galantuomo pel 1880.html
  A099000002 

 Storie?! Altro che storie! guarda, guarda quante miserie: su {3 [63]} questo arruffato tavolino, vedi, c'è rappresentata la miseria d'una gran parto d'Italia; qui un poveretto, il quale ini scrive che dopo d'aver consumato il suo piccolo patrimonio per compiere il corso tecnico, ora non trova impiego: li una lista d'un commerciante che si raccomanda pel saldo, accompagnandola con una lunga lamentazione sulla crisi commerciale; sotto questa lista una lettera di una signora che piange sui cattivi obietti della lettura di un pessimo romanzo sul suo figliuolino; più sotto, una lettera rozzamente scritta, ma che cava le lacrime, di un povero operaio, a cui o morta la moglie, e si trova con sette tra figliuoli e figliuole, il cui primogenito ha solo 14 anni, e con otto lire in tasca e la soffitta da pagare! Leggila, leggila, che nella sua rozzezza è un capolavoro d'eloquenza popolare.

  A099000036 

 Là sì che e' è forza e sostanza! Oh se l'Italia riconoscesse i suoi Genii! altro che monumenti! Io credo che se gl'italiani e specialmente le italiane prendessero {15 [75]} a loro modello quella umilissima, sapientissima, fortissima ed operosissima fanciulla, l'Italia ridiventerebbe il giardino del mondo; e più che dalle statue morto di bronzo, dalle statue vive di carne brillerebbe la stella illuminatrice dei popoli, i quali irresistibilmente tendono alla felicità, vera Terra Promessa a tutti gli uomini di questo mondo.


don bosco-il giovane provveduto [1885-101a edizione].html
  A107000460 

 Più {160 [288]} tardi, per la liberazione di Vienna assediata dai Turchi nel 1683, fu eretta in Baviera una Compagnia in onore di Maria Ausiliatrice, da cui si riconosceva tanta grazia, la quale si diffuse ben presto dalla Germania nell'Italia ed altrove.


don bosco-il giovane provveduto [42a edizione].html
  A108000011 

 Di Spagna ritornato in Italia, l'anno 1584 venne in Torino, ed alloggiò nel palazzo del marchese Girolamo della Rovere suo parente, che fu poi Cardinale, e di qui andò a Chieri

  A108000015 

 Ritornato a Roma la trovò afflitta da grave pestilenza che terribilmente travagliava tutta l'Italia.


don bosco-il pastorello delle alpi ovvero vita del giovane besucco francesco d-argentera.html
  A112000338 

 Nell' ultima invasione dei Francesi in Italia un generale passando per l' Argentera entrò nella confraternità fece bere al cavallo l' acqua benedetta vicino alla porta, quando il suo domestico fatto ardimentoso disse al padrone: Generale, voi usate una grande irriverenza a questa chiesa, osservate là quel Crocifisso, che sta alla custodia della santa {186 [428]} sua casa.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000022 

 Più tardi gli Imperatori di Occidente e poi quelli di Oriente, i re d' Italia, {16 [16]} e finalmente gli stessi imperatori di Alemagna vollero immischiarsi nella elezione del Papa.

  A113000221 

 Nè meno intenso fu l'amore che egli nutrì sempre verso del Belgio; anzi vi si affezionò cotanto, che ritornato in Italia fece del suo palazzo 1'asilo di ogni suo cittadino che vi si fosse presentato; e nel tempo delle vacanze vi accoglieva spesso gli alunni del Collegio Belga di Roma, nel quale egli pure soleva alloggiare quando pei negozi della Chiesa doveva trasferirsi nella metropoli del cristianesimo.

  A113000222 

 Il clima del Belgio non si confaceva colla fisica constituzione di Monsignor Pecci; perciò il Papa reso consapevole di sua cagionevole salute lo richiamò in Italia.

  A113000229 

 Quindi con apposita pastorale raccomanda ai parrochi l'insegnamento della dottrina cristiana; anzi a fine di raccogliere più facilmente i ragazzi nelle feste, per poterli catechizzare ed allontanare dal giuoco e dalla dissipazione, instituisce i cosi detti Oratorii, o Giardini di S. Filippo Neri, che sono luoghi di ricreazione, d'istruzione e di pietà a guisa degli Oratorii festivi di S. Francesco di Sales, di S. Luigi, di S. Giuseppe, {124 [124]} e più altri, aperti in Torino, e in varie città d'Italia, Francia, ed America.

  A113000255 

 La sua fama non si tenne ristretta nei confini de' suoi conventi, nè in quelli dell'Italia, e l'Imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe, dopo il Concordato del 1855, lo chiamò nell'Università di Vienna a insegnarvi Sacra Teologia.

  A113000262 

 Più tardi il discorso che egli indirizzava, nell'ottobre del 1863, in Bordeaux, a Napoleone III sulle conseguenze della guerra d'Italia a danno della S. Sede, ottenne una risposta, smentita bensì dai fatti, ma che resta a condanna dei bonapartisti.

  A113000265 

 Aneyros Arcivescovo di Buenos Ayres venne in Italia col suo clero ad ossequiare il Capo della Chiesa il Gran Pio IX nel suo Giubileo Episcopale.

  A113000270 

 È nato a Dublino il 27 aprile 1803, ed abbandonata 1'Irlanda, venne in Italia a studiarvi teologia, e fu alunno del Collegio Urbano di Propaganda a Roma.

  A113000274 

 Un anno dopo, nell'aprile del 1851, fu nominato sostituto alla segreteria di Stato, e nel 1857 accompagnò Pio IX nel suo glorioso viaggio attraverso l'Italia centrale.

  A113000289 

 A rimeritarne lo zelo ed a prova della paterna affezione, con cui amava i suoi figli oltre l'Atlantico, Pio Nono nel Concistoro del 17 marzo 1875 lo creò e pubblicò Cardinale, conferendogli, quando venne in Italia, il titolo presbiteriale di Santa Maria sopra Minerva.

  A113000338 

 La Santità di Pio IX volendo provvedere alle numerose diocesi vacanti in Italia, nel 1871 nominò molti Pastori alle medesime.


don bosco-il pontificato di s. dionigi.html
  A115000001 

 Egli era greco di nascita, ovvero nato nella città di Turriano, che è nelle parti più meridionali d'Italia, oggidì detta Calabria.

  A115000026 

 I Germani valicarono le Alpi e si avanzarono per l'Italia fino a Ravenna; altri si sparsero nelle Gallie e passarono in Ispagna.


don bosco-il pontificato di s. marcellino e di s. marcello papi e martiri.html
  A117000065 

 Massimiano suo collega ebbe la parte del romano impero che riguarda l'Occidente, in cui è compresa l'Italia; e di questo novello impero fece capitali Milano e Treviri celebre città della Germania.

  A117000069 

 Venendo in Italia que' soldati passarono in Gerusalemme, ove parecchi i quali erano ancora catecumeni, ricevettero il battesimo per mano di s. Zambda vescovo di quella città.

  A117000071 

 Da Roma traversarono l'Italia e valicando le Alpi Pennine, che ora diconsi gran s. Bernardo, andarono a raggiungere l'imperatore Massimiano che col resto dell'esercito li attendeva nelle vaste pianure del Vallese presso una città allora detta Ottoduro ed ora Martigny.

  A117000123 

 Costretto a rinunciare al trono, andava viaggiando dall' Italia nelle Gallie e dalle Gallie nell' Italia, ora fingendo di volere davvero abdicare al trono, ora eccitando sedizioni contro a chi pretendeva all' impero.

  A117000189 

 Frattanto Massimiano sceso in Italia per ritornare a Roma si fermò in Milano dove seppe molte cose dei ss. confesori.

  A117000189 

 S. Alessandro unitamente con Cassio, Severino, Secondo e Luinio (suoi valorosi commilitoni) vennero alla volta {108 [108]} d' Italia e si fermarono a Milano.


don bosco-l-amico della gioventu (1848).html
  A122000013 

 Egli è vero che molti si adoperano lodevolmente per la conciliazione; ma intanto ferve una lotta ogni dì più crescente di non pochi che in buona fede stimando la libertà opposta al dilatamento delle verità religiose ed all'esercizio delle cristiane virtù si credono in dovere d'immolare perciò gl'interessi tutti di questa vita alla gloria celeste: e di altri i quali, come testé avvisava il nostro grande Pontefice, reputando la religione del Crocefisso e la forma della Chiesa cattolica contrarie alla libertà e nazionalità d'Italia, sacrificherebbero volentieri quelle a questa.

  A122000016 

 L'Italia, madre degli uomini grandi, terra sacra agli Dei, al dire di Plinio, nutrice dell'arti belle, conservatrice della religione, educatrice dell'universo, deve occupar dopo il culto dovuto a Dio, il primo luogo nel pensiero e nel cuore dei suoi figli.

  A122000017 

 Gli Aborigeni primitivi popoli d'Italia vennero così nominati quasi fossero indigeni cioè nati nel paese; uomini ancora posti in quello stato rozzo e barbaro di società, che costituisce i primi gradi dell'umana coltura.

  A122000018 

 Ausonia e Tirrenia fu nominata la nostra patria a cagione di due popoli egualmente famosi, di quei cioè che abitavano la bassa Italia detti da' Greci Ausoni, e della potente nazione degli Etruschi o dei Tirreni.

  A122000018 

 Il nome d'Italia abbracciò da prima gli stessi angusti confini, finché usurpando {293 [293]} interamente quel di Enotria si dilatò a tutto il paese tra Pesto e Taranto.

  A122000019 

 Il nome d'Italia a tutti gli altri prevalse, ma prima non comprese altro che lo spazio dei Bruzzi.

  A122000019 

 Noi definiamo l'Italia,.

  A122000019 

 Però sotto il governo dei Romani sino ai tempi di Augusto l'Italia ritenne legalmente per confine la Magra ed il Rubicone.

  A122000019 

 Più tardi si appellò con tal nome tutta l'Italia naturale e geografica dal mar Siciliano fino alle Alpi.

  A122000044 

 L'avvocato Brofferio rivela l'importanza di prendere una determinazione immediatamente per la guerra o per la pace attese le disposizioni minacciose {297 [297]} di una nuova sollevazione in Lombardia la quale, qualora si effettuasse sotto altra bandiera (come per certo qualora il Piemonte non concorra), i destini d'Italia sarebbero gravemente compromessi, anzi perduti.

  A122000085 

 Il Giovane provveduto del sacerdote Giovanni Bosco è penetrato in ogni istituto di educazione, in ogni casa di lavoro, in ogni famiglia cristiana d'Italia; e tutti trovano che di tanti eucologi, di tanti manuali di preghiera fla qui venuti alla stampa, questo di D. Bosco meglio soddisfa alla intelligenza, ai bisogni, alla pietà universale.

  A122000111 

 Più di venti novelle case si sono aperte tra Italia, Francia ed America, che, aggiunte alle precedenti, formano il bel numero di ottanta, nelle quali ricevono una cristiana e civile educazione circa quaranta mila giovani.

  A122000139 

 Egli è vero che molti si adoperano lodevolmente per la conciliazione; ma intanto ferve una lotta ogni dì più crescente di non pochi che in buona fede slimando la libertà opposta al dilatamento delle verità religiose ed all'esercizio delle cristiane virtù si credono in dovere d'immolare perciò gl'interessi tutti di questa vita alla gloria celeste: e di altri i quali, come testé avvisava il nostro grande Pontefice, reputando la religione del Crocefisso e la forma della Chiesa cattolica contrarie alla libertà e nazionalità d'Italia, sacrificherebbero volentieri quelle a questa.

  A122000142 

 L'Italia, madre degli uomini grandi, terra sacra agli Dei, al dire di Plinio, nutrice dell'arti belle, conservatrice della religione, educatrice dell'universo, deve occupar dopo il culto dovuto a Dio, il primo luogo nel pensiero e nei cuore dei suoi figli.

  A122000143 

 Gli Aborigeni primitivi popoli d'Italia vennero cosi nominati quasi fossero indigeni cioè nati nel paese; uomini ancora posti in quello stato rozzo e barbaro di società, che costituisce i primi gradi dell'umana coltura.

  A122000144 

 Ausonia e Tirreni! fu nominata la nostra patria a cagione di due popoli egualmente famosi, di quei cioè che abitavano la bassa Italia detti da'Greci Ausoni, e della potente nazione degli Etruschi o dei Tirreni.

  A122000144 

 Il nome d'Italia abbracciò da prima gli stessi angusti confini, finché usurpando interamente quel di Enotria ai dilati a tutto il paese tra Pesto e Taranto.

  A122000145 

 Il nome d'Italia a tutti gli altri prevalse, ma prima non comprese altro che lo spazio dei Bruni.

  A122000145 

 Noi definiamo l'Italia,.

  A122000145 

 Però sotto il governo dei Romani sino ai tempi di Angusto l'Italia ritenne legalmente per confine la Magra ed il Rubicone.

  A122000145 

 Più tardi si appellò con tal nome tutta l'Italia naturale e geografica dal mar Siciliano fino alle Alpi.

  A122000167 

 Avremo l' indipendenza, e il Regno dell'Alta Italia.

  A122000167 

 Si accettò la mediazione offerta da potenze amiche su condizioni favorevoli a tutta Italia.

  A122000171 

 L'avvocato Brofferio rivela l' importanza di prendere una determinazione immediatamente per la guerra o per la pace attese le disposizioni minacciose di una nuova sollevazione in Lombardia la quale, qualora sì effettuasse sotto altra bandiera (come par certo qualora il Piemonte non concorra), i deslini d'Italia sarebbero gravemente compromessi, anzi perduti.


don bosco-l-aritmetica ed il sistema metrico [7a edizione].html
  A124000002 

 Siccome non pochi fecero i loro studi prima che fosse in vigore il nuovo sistema, altri per motivo di commercio, o di pubblico impiego devono avere conoscenza dell'uno e dell'altro sistema; così per mezzo di tavole di confronto ognuno con un colpo d'occhio può conoscere le proporzioni di peso e misura antica colle nuove d'Italia.


don bosco-l-armonia (1849-1863).html
  A125000188 

 Noi abbiamo accolto con le meritate lodi la bella e sugosa Storia d'Italia, raccontata alla gioventù dal sacerdote G. Bosco, e con noi altri periodici fecero plauso a questa operetta, che è di grandissimo vantaggio alla gioventù per guarentirla dalla congiura permanente contro la verità, che è divenuta la storia da tre secoli in qua.


don bosco-l-oratorio di s. francesco di sales ospizio di beneficenza.html
  A126000021 

 Altri fanciulli pure colpiti dalla stessa sventura in numero di 20 vennero qua indirizzati dal Prefetto di Ancona; parecchi da Sassari, da Napoli; e nove da Tortorigi in Sicilia e da altri paesi d'Italia.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000068 

 Ora, siccome le immagini del dì si sogliono rappresentare all'animo nel sonno, così una notte fra le altre parve in sogno al nostro pedante di godersi gli applausi dei rappresentanti delle varie contrade d'Italia, convenuti per congratularsi con lui.

  A127000085 

 Il Giovane provveduto del sacerdote Giovanni Bosco è penetrato in ogni istituto di educazione, in ogni casa di lavoro, in ogni famiglia cristiana d'Italia; e tutti trovano che di tanti eucologi, di tanti manuali di preghiera fin qui venuti alla stampa, questo di D. Bosco meglio soddisfa alla intelligenza, ai bisogni, alla pietà universale.

  A127000094 

 Questa Novella si vende in Torino dalla libreria dell'Oratorio Salesiano, e si manda franco per tutta Italia al prezzo di cent.

  A127000095 

 Leggi e vedrai quanto giovaneggiare e frizzare di stile in un uomo, che conta meglio di mezzo secolo di pubblico insegnamento; che arricchì la repubblica letteraria di tanti volumi, gravi di varia e profonda erudizione, dotò le nostre scuole di numerosi ed elegantissimi libri di testo, e ci diede i commenti di tanti classici latini, fra cui quello di Plauto, il quale, compiuto che sia, non lascierà più alcun desiderio agli studiosi del commediografo Sarsinate; che si è mostrato oratore così eloquente in tante concioni inaugurali, tenute nel nostro Ateneo; che con una fecondità inesauribile e felice mantiene l'epigrafia latina in quel grado, cui la recarono i Mor-celli ed i Boucheron; che conserva, per confessione universale, all'Italia il primato nella filologia romana; che presenta finalmente, in mezzo a tanta generale fiacchezza, col fermo volere e colla operosità indefessa un così imitabile esempio di vita».

  A127000096 

 E noi di buon grado approviamo le lodi giustamente tributate all'illustre professore torinese, che poc'anzi ebbe da tutta Italia una splendida testimonianza di onore, fatta più notabile dal maraviglioso consentire di uomini diversi di studi, di credenze religiose e di opinioni politiche.

  A127000101 

 Quindi, allo apparire della Storia d'Italia del sacerdote Giovanni Bosco, la fu salutata come una benedizione e diffusa a migliaia di esemplari in tutta Italia.

  A127000103 

 Vendesi questa Storia d'Italia lire due in Torino alla tipografia dell'Oratorio di San Francesco di Sales, e si spedisce franca di posta ai richiedenti.

  A127000114 

 Undici sono i valorosi sacerdoti di Don Bosco, i quali, dopo ottenuta dalla Santità di Pio IX la pontificia benedizione, l'11 novembre prossimo faranno vela alla volta dell'America del Sud, ed è loro capo il teologo Giovanni Cagherò, il simpatico maestro di musica sacra dell'Oratorio salesiano D. Cagliero, che, con le sue invidiate note musicali, riempì di dolcezza e di pietà cristiana tanti cuori in tante chiese d'Italia.

  A127000139 

 Possano i santi, di cui, dopo l'Italia, fu la patria più feconda, un Domenico, un Ignazio, una Teresa, un Giovanni di Dio, un Raimondo, un Pietro d'Alcantara e tanti altri santi suoi protettori ottenerle quella pace e tranquillità che vanno sospirando tante buone famiglie spagnuole esuli e raminghe per l'Europa o viventi nel terrore e nello spavento nella Spagna stessa.

  A127000142 

 Fu improvvisata una cappella di ben 20 metri di lunghezza e 10 di larghezza, verso la poppa, e si tappezzò tutta di bandiere di Francia, Spagna, Italia, Brasile, Inghilterra e della Repubblica argentina.

  A127000164 

 Un pittore italiano, che stava al nostro fianco, mirando estatico le bellezze delle colline verdeggianti {138 [138]} che circondano il porto, usciva in queste espressioni: «In Italia non vidi mai bellezza simile!».

  A127000175 

 Questa città, di cui tanto si parla in Italia come campo delle glorie del vostro Garibaldi, si presenta all'occhio del viaggiatore come un maestoso anfiteatro.

  A127000177 

 A dirla di passaggio, se finora trovammo buona accoglienza all'estero come Italiani, ciò fu unicamente perché si continua dagli stranieri a considerare l'Italia come la sede del cattolicismo, e gli Italiani come compatrioti di Pio Nono, che certamente per migliori ragioni si può chiamare l' eroe dei due mondi.

  A127000216 

 Ma la linea più importante, che avrà anzi un'influenza grandissima sui commerci dell'intera Europa, ed in particolare dell'Italia, sarà la linea di ferrovia da Buenos-Ayres al Chili in via di costruzione.

  A127000219 

 Chi volge la faccia al mezzodì, cioè verso l'Equatore, non vede quell'astro meraviglioso, perché non nasce, come tra noi in Italia, da sinistra a destra, ma in senso opposto.

  A127000226 

 Come sapete, è questo il ramo più importante del Rio della Piata, e si può ben dire che è il Paranà che, dopo aver congiunto alle sue le acque del Paraguay, del Rio Salado e finalmente quelle dell'Uraguay, prende alla foce il nome di Rio della Piata, dopo aver percorso, dal Brasile ove nasce fino al suo sbocco, un tratto di 2440 chilometri, vale a dire due volte la lunghezza dell'Italia.

  A127000236 

 In compenso abbonda la carne, che qui ha il prezzo delle rape in Italia.

  A127000248 

 Si cantarono la messa ed i vespri detti di Maria Ausiliatrice, opera dello stesso D. Cagliero già assai conosciuta in Italia, ed i suonatori erano tutti caballeros valenti in musica.

  A127000251 

 Tre deputati del distretto di San Nicolas, ed il deputato Varela (che corrisponderebbe al nostro Villa in Italia) fecero il nostro panegirico.

  A127000263 

 Essa supera in bellezza non solo tutte le altre di Buenos-Ayres, ma ben molte delle più belle d'Italia.

  A127000298 

 Il Signore gli terrà conto della sua carità, e nella Repubblica Argentina e in Italia il suo nome sarà ormai accoppiato a quel po' di bene che si potrà ottenere dai poveri Salesiani.

  A127000303 

 Le 40 {173 [173]} colonnette che accerchiano il giardino di entrata al Collegio portavano ciascuna una bandiera, secondo l'uso americano; la bandiera argentina e la pontificia occupavano il centro, e facevano a queste nobile corteggio molte altre di Spagna, Francia e Italia.

  A127000316 

 Donde mai tanto gettito di tempo attorno ad una lingua così perfetta, artistica, e di agevole apprendimento? Pare che la risposta a noi la dieno sì le grammatiche ed i metodi tedeschi, che di forza si impongono agli Instituti d'Italia, come la mancanza di Lessici, compilati con senno, specialmente per quello che riguarda la parte italiano-greca, che è la più necessaria.

  A127000346 

 Vi furono dei momenti in cui mi sembrava d'essere in Italia fra le nostre belle classiche armonie! Il discorso fu detto dal canonico D. Diego Miller, e seppe unire ed infiorare tanto bene le virtù di Pio Nono e di San Luigi.

  A127000395 

 Con questo Compendio viene appagato il desiderio dei molti che lessero la Storia d'Italia per le scuole liceali, dello stesso autore, pubblicata l'anno scorso, della quale favorevolmente abbiamo già parlato nel numero 262.

  A127000395 

 professore Terreno dai primi abitatori d'Italia, conducendo il racconto fino alla caduta dell'Impero romano; e si distingue dai più degli scrittori pei principii che segue e pel metodo.

  A127000413 

 Questo aggiungerà eziandio novella gloria all'Italia, che somministra uomini i quali, mossi unicamente da motivi soprannaturali e dal desiderio di giovare all'umanità abbandonata, lasciarono patria, parenti ed amici, affrontarono viaggi e climi difficili e pericolosi per recarsi in mezzo ai selvaggi dei Pampas e della Patagonia, che è scopo principale della missione salesiana.

  A127000414 

 Non possiamo a meno anche di lodare in ciò il ministro degli esteri del Regno d'Italia.

  A127000416 

 Nelle domeniche passate si celebrava con pompa e magnificenza la festa titolare della chiesa di Nostra Signora della Misericordia, apparsa ai Savonesi l'anno 1576; per loro era una festa non solo religiosa, ma anche patriotica, come ricordo dei molti e straordinari favori con cui la SS. Vergine ha sempre distinto l'Italia e protetto gl'Italiani.

  A127000417 

 Sì, colà l'Italia si incontrava veramente unita: udimmo il bell'accento toscano e la dolce pronunzia romana: udimmo la cadenza del Napoletano armonizzare coll'affettata pronunzia del Siciliano; si distinguevano i varii e difficili dialetti del settentrione, il lombardo ed il genovese, il veneziano ed il piemontese; si vedevano pure uniti gli spiriti e legati tutti i cuori dalla divozione alla Santissima Vergine Madre di Misericordia.

  A127000427 

 In Italia poi, chiunque intraprenda l'arte marinaresca, quasi non sarebbe ammesso a fare neppure l'umile ufficio di mozzo, ove non sapesse il francese ed abbastanza l'inglese: e da questo io congetturava che gl'Inglesi dovrebbero al certo sapere il francese e l'italiano.

  A127000517 

 Ben tre milioni dei nostri connazionali contansi nell'America del Sud; e nella sola Repubblica Argentina i nati in Italia ascendono a trecento mila.

  A127000552 

 Ma ora con questi due ultimi concorsi non v'è più nulla per dare occupazione in ispecie ai sacerdoti ed ai regolari del regno d'Italia.

  A127000565 

 Il locale, detto Beaujour (Bel giorno), è vasto e possiede un giardino di ricreazione, ma fin qui non si è ancora potuto dotare di tutti quei vantaggi che godono gli stabilimenti di Don Bosco in Italia ed in America.

  A127000571 

 Egli ha consacrata l'intiera sua vita ad ammegliorare la sorte delle classi povere, e, dopo aver fondato dal 1841 in qua e in Italia ed in America settanta e più case, destinate a ricoverare i giovani abbandonati (se ne calcola il numero a 30,000), il santo sacerdote una ancora ne aperse nella nostra città nel giorno 2 luglio ultimo, col titolo di Ospizio di San Leone, dal nome del nostro Santo Padre Leone XIII..

  A127000576 

 Noi facciam plauso all'Opera di D. Bosco, ed esprimiamo i voti più sinceri affinché gli sforzi del santo sacerdote siano coronati da successo, tanto qui fra di noi, come in Italia ed in America».

  A127000578 

 Più di venti novelle case si sono aperte tra Italia, Francia ed America, che, aggiunte alle precedenti, formano il bel numero di ottanta, nelle quali ricevono una cristiana e civile educazione circa quaranta mila giovani.

  A127000579 

 Venendo agli Istituti e scuole attivate in Italia, Don Bosco parlò specialmente delle Case state aperte nei siti più minacciati dalla eresia protestante.

  A127000616 

 Queste parole, fatte stampare a termini di legge da un regio Provveditore sopra il più ragguardevole ed il più diffuso dei giornali torinesi, quando fossero rivolte contro un maestrucolo delle Alpi, farebbero senza dubbio pensare al più tristo, al più villano di quanti professano la scienza in questa misera Italia.

  A127000635 

 Le leggi scolastiche e civili d'Italia e dell'estero concedono all'imputato di fare le sue ragioni: ciò a me non fu concesso, e non fu concesso a danno di quei poveri figli del popolo, che tutti gli uomini onesti dovrebbero proteggere ed occuparsi seriamente per migliorarne la condizione.

  A127000696 

 No, l'Italia e la Francia, che posseggono molte Case salesiane, non hanno nulla a temere da D. Bosco; anzi se esse lo assecondano ne' suoi {269 [269]} mirabili disegni a vantaggio della gioventù, la prima vedrà a poco a poco scemare di malfattori le sue prigioni e la seconda non avrà più cotanto a temere la dinamite degli anarchisti.

  A127000703 

 «Per mantenere questi varii stabilimenti di educazione, sia in Italia, in Francia, in Ispagna, in America, fra i selvaggi del Brasile, nell'Uruguay, nella Repubblica Argentina e fino nella Patagonia, ci fu mestieri stabilire dei direttori; questi varii stabilimenti ci diedero abati o preti, ma preti con vera vocazione.

  A127000709 

 «Quando seppi, disse Sua Eminenza, l'arrivo in questa capitale del San Vincenzo d'Italia, non sentii che un desiderio, quello d'incontrarmi con lui in una delle nostre chiese e raccomandare le sue Opere alla carità dei cattolici.

  A127000712 

 Certamente la Francia non solo ha onorato D. Bosco, ma gli ha pure dato delle invincibili prove d'amore, come testimoniarono giornali d'ogni tinta; ma Torino, ma l'Italia tutta ha il dovere d'amare don Bosco più che Parigi, più che la Francia.

  A127000714 

 Nella speranza che altri istituti d'Italia possano imitare questi atti di carità cristiana, pubblichiamo la seguente lettera, che ci venne or ora comunicata:.

  A127000737 

 Egli manda i suoi Salesiani in varie parti d'Italia, nella Francia, nella Spagna, nell'America e sin nella Patagonai, ripetendo loro le parole del Vangelo: - Euntes docete omnes gentes.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000092 

 - Il Vicario di Gesù Cristo non solamente gode una piena autorità spirituale in tutto il mondo come Capo della Chiesa, ma eziandio come re gode ed esercita direttamente un'autorità temporale in un piccolo territorio dell'Italia, come qualunque altro sovrano nei propri stati.

  A131000103 

 In seguito poi gli imperatori di Occidente, e poi quelli di Oriente, quindi i re d'Italia, e finalmente gli imperatori di Alemagna vollero anche immischiarsi nella elezione del Papa.

  A131000135 

 Abbiamo quindi l'esarca d'Italia che risiedeva per ordinario in Ravenna.

  A131000136 

 Il Papa oltre essere il Pastore {124 [308]} di tutta la Chiesa, il Patriarca di Occidente, è ancora Primate d'Italia.

  A131000144 

 Fuori d'Italia essi godono maggior giurisdizione, la quale varia col variare delle diocesi, e secondo l'uso dei luoghi.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000360 

 Più tardi, per la liberazione di Vienna assediata dai Turchi nel 1683, fu eretta in Baviera una compagnia in onore di Maria Ausiliatrice, da cui riconosceva tanta grazia, e questa si diffuse ben presto dalla Germania nell'Italia ed altrove.


don bosco-la nuvoletta del carmelo.html
  A134000004 

 Di fatto, non sono che pochi anni dacchè in Torino fu dedicata una Chiesa all'Augusta Madre del Salvatore sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani, e che incominciossi ad onorarcela e farvi ricorso invocandola {4 [452]} con questo grazioso nome, eppure siffatta divozione si è già di tanto divulgata, che ormai non vi è più paese d'Italia, in cui non sia conosciuta.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000015 

 Ma dopo la morte di Stilicone precipitò di nuovo in Italia con un nembo di barbari.

  A135000047 

 Ma in Italia e specialmente in Roma, dove comandava Massenzio, continuò la persecuzione contro ai cristiani.

  A135000053 

 ( V. Ughelli Italia sacrat.

  A135000080 

 Ricevuta questa lettera Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessario pel concilio e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre a tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici principali vescovi d' Italia.


don bosco-la perla nascosta di s.e. il cardinale wiseman arcivescovo di westminster.html
  A136000052 

 - Ebbene, il vecchio Ennio non era poi un balordo, quando diceva che « tra tutti i mestieri dell'Italia, il migliore è quello del mendicante, » per la ragione che ei può sedersi e riposarsi quando è stanco.


don bosco-la storia d-italia.html
  A139000001 

 A seconda di questo principio divisai di raccontare la Storia d'Italia alla gioventù, seguendo nella materia, nella dicitura e nella mole dei volumi, le medesime regole già da me praticate per altri libri al medesimo scopo destinati.

  A139000002 

 Nemmeno ho risparmiato fatica nel leggere i moderni scrittori delle cose d'Italia, ricavando da ciascuno quanto parve convenire al mio intento.

  A139000003 

 Quest'epoca si può denominare l'Italia antica o pagana.

  A139000003 

 Questa storia è divisa in quattro epoche particolari; la prima comincia dai primi abitatori d'Italia e si estende fino al principio dell'Era volgare, quando tutto l'impero Romano passò sotto la dominazione di Augusto.

  A139000004 

 La seconda dal principio del Romano impero fino alla caduta del medesimo in Occidente nel 476, e la chiameremo l'Italia cristiana, perchè appunto in tale spazio di tempo il Cristianesimo fu propagato e stabilito in tutta l'Italia.

  A139000009 

 Allorchè, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato che i prodi Maccabei mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia.

  A139000010 

 Prima però di cominciare i racconti, e nominarvi i personaggi celebri, i quali ci precedettero, sarebbe necessario che imparaste a conoscere in una carta geografica i fiumi principali, le catene delle montagne, le città più importanti, affine di poter meglio essere in grado di {7 [7]} comprendere i molti fatti di cui l'Italia fu campo glorioso.

  A139000011 

 I monti più famosi d'Italia sono le Alpi e gli Apennini.

  A139000012 

 Il primo tratto d'Italia che da Nizza si prolunga sino a Venezia, è bagnato a mezzodì dal mare Mediterraneo.

  A139000012 

 Si è dato il nome di Alpi a quella catena di montagne che, cominciando da Nizza, corre verso settentrione sino al lago di Ginevra, quindi piegandosi verso levante, si stende sino al mare Adriatico, e quasi baluardo naturale separa l'Italia dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Alemagna.

  A139000013 

 È chiamato dai poeti re dei fiumi, perchè maggiore di tutti gli altri fiumi d'Italia; passa presso la città di Torino, capitale del Piemonte, riceve il Ticino a poca distanza da Milano, capitale della Lombardia, e va a scaricare le sue acque nel mare Adriatico, vicino alla famosa città di Venezia.

  A139000014 

 Parecchi fiumi d'Italia oltre il Ticino concorrono ad ingrossare la corrente del Po, tra cui la Dora Riparia, che nasce alle falde del Monginevro, e si congiunge al Po presso a Torino.

  A139000015 

 Vicino a Nizza, dove cominciano le Alpi, comincia pure un'altra giogaia di monti detti Apennini, la quale staccandosi dalle Alpi medesime, segnano un semicircolo intorno a Genova, capitale degli antichi Liguri, poi sotto a Bologna si piega verso mezzodì, attraversando e dividendo l'Italia fino all'estremo confine del regno di Napoli.

  A139000017 

 Sarà bene altresì, per chiarezza della storia, il ricordarsi che anticamente questa nostra Italia fu appellata con varii nomi.

  A139000018 

 Fu dipoi nominata Enotria dagli Enotri, antichi abitanti d'una parte d'Italia: Esperia, ovvero occidentale dai Greci, perchè appunto ha tale posizione rispetto alla Grecia.

  A139000018 

 Talora è nominata Tirrenia dai Tirreni, che sono i più antichi abitatori d'Italia di cui ci sia rimasta memoria.

  A139000020 

 Ma il nome che a tutti prevalse fu quello d' Italia, nome che gli eruditi fanno derivare da Italo re dell'Enotria, oggidì Calabria, il quale, avendo grandemente promosso la civiltà nelle nostre contrade, meritò che fosse col suo nome appellato tutto quel paese che oggidì si nomina Italia.

  A139000021 

 Premessa la cognizione di questi nomi, miei cari amici, voi potete mettervi a leggere la Storia d'Italia.

  A139000023 

 Parecchi anni erano già trascorsi dopo il diluvio, e niun popolo era ancora venuto nel fertile paese, nell'ameno clima dell'Italia.

  A139000026 

 Gli Osci poi andarono ad abitare l'Italia meridionale.

  A139000026 

 Sparsasi intanto la fama della bellezza e della fertilità dell'Italia vennero a stabilirvisi successivamente altri popoli stranieri, circa l'anno 1700 av.

  A139000031 

 Di questo errore erano pure miseramente imbevuti gli antichi abitatori d'Italia.

  A139000040 

 Altri popoli pur dell'Italia prestavano culto ad altre divinità più ridicole, ma sempre con una certa ragione.

  A139000042 

 Voi farete certamente le maraviglie, o giovani miei, in vedere tante divinità adorate dagli antichi abitatori di questa nostra Italia e che solo siasi costantemente ricusato di riconoscere il Dio degli Ebrei e dei Cristiani.

  A139000047 

 Dicesi che quattrocento anni prima della fondazione di Roma, un principe di nome Enea, dopo la distruzione d'una città dell'Asia Minore chiamata Troia, venisse in Italia, e fondasse la città ed il regno di Alba, e che da uno dei discendenti di Enea nascessero Remo e Romolo.

  A139000048 

 Abbandonati così a se stessi quei due fratelli, si associarono ad una quantità d'uomini al par di loro vagabondi e andarono a gettare le fondamenta d'una città sopra un angolo del Tevere al confine degli Etruschi, dei Sabini e dei Latini, popoli dell'Italia centrale.

  A139000051 

 I Sabini erano a que' tempi i più forti e i più rinomati popoli d'Italia in fatto d'armi.

  A139000061 

 Imperocchè anche in quei remoti tempi nelle altre parti d'Italia alcuni davansi con tutta sollecitudine alla coltura della terra, altri attendevano alle arti ed ai mestieri, e sappiamo che fin d'allora le arti erano floridissime

  A139000062 

 Con queste arti e mestieri l'Italia estendeva il suo commercio sopra tutte le nazioni vicine; da lontano paese venivano a far acquisto dei magnifici prodotti dell'industria italiana.

  A139000064 

 Egli amava veramente la scienza, ed affinchè gli altri fossero istrutti nella sapienza fondò una scuola detta Itala, che fu modello di tutte le altre scuole che ne' tempi posteriori vennero stabilite in Italia, nella Grecia, e nelle altre parti del mondo.

  A139000064 

 In simile guisa fecesi un nobile corredo di cognizioni, e ritornato in Italia aprì scuole per la gioventù con certi metodi di disciplina ne' maestri, di tanta puntualità e docilità negli alunni, che potrebbero in più cose proporsi per esemplari ai collegi dei nostri giorni.

  A139000064 

 Questo uomo meraviglioso dopo essersi profondamente istruito in tutte le scienze degli antichi Etruschi (toscani), e degli altri popoli più eruditi d'Italia, spinto da desiderio di ulteriori cognizioni, viaggiò in Grecia, in Egitto, ed ovunque trattò coi più dotti personaggi di quei tempi.

  A139000065 

 Egli si rese assai benemerito in una guerra mossa agli abitanti di Crotone, città posta a mezzodì dell'Italia.

  A139000072 

 A tal fine trasferì a Roma il culto di parecchie divinità che erano venerate in altri paesi d'Italia.

  A139000079 

 La Provvidenza che destinava Roma ad essere dominatrice di tutta l'Italia, dispose che al pacifico Numa succedessero l'un dopo l'altro due re coraggiosi e guerrieri, i quali dilatarono assai i confini della potenza Romana sopra gli altri popoli d'Italia.

  A139000090 

 Mentre regnava Tarquinio, un numero straordinario di forestieri invasero l'Italia e la riempirono di terrore.

  A139000091 

 Questa era la nazione cui la sventurata Italia con immenso suo danno doveva dar ricetto.

  A139000092 

 Circa sette secoli avanti l'era volgare, questi barbari moltiplicati a sterminato numero, non avendo più di che campare nei proprii paesi, stabilirono una migrazione verso l'Italia, vale a dire una parte di quella nazione risolse di trasferirsi dal proprio paese in Italia.

  A139000093 

 Così nello spazio di dugent'anni mezza la Gallia si versò nell'Italia, e una gran parte di quel paese che si proponeva a tutte le altre nazioni per modello di civiltà ricadde nella barbarie; la sola forza brutale teneva {32 [32]} luogo della ragione, e quindi i costumi decaddero nella condizione la più deplorabile.

  A139000093 

 Parecchie altre migrazioni si fecero in Italia dai barbari provenienti dalla Gallia i quali fermarono le loro stanze gli uni qua gli altri là.

  A139000094 

 Però gran parte dell'Etruria si serbò illesa da questa peste, onde quando i Romani cominciarono a stendere sopra l'Italia le loro conquiste, agli Etruschi non mancavano savie leggi, florido commercio, ed avevano già fatto gran progresso nelle arti e nelle scienze.

  A139000105 

 Di mano in mano che i Romani crescevano in numero ed in potenza, estendevano il loro dominio sopra molti paesi d'Italia, di modo che i più vicini ai Romani o spontaneamente o per forza si erano con loro uniti.

  A139000105 

 Però il dominio dei Romani si estendeva solo sopra una piccola parte della nostra penisola, il resto dell'Italia era in pace, si coltivavano le campagne, promuovevansi il commercio e l'industria: i popoli erano {36 [36]} governati da un capo, cui davano il nome di Re.

  A139000112 

 Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma.

  A139000145 

 Furono pertanto scelti tre nobili personaggi, i quali viaggiarono nelle principali città dell'Italia e della Grecia per raccogliere quanto di meglio fossesi potuto trovare negli usi e nelle leggi de' varii paesi.

  A139000148 

 Dicono che anticamente la Sicilia fosse unita all'Italia, e che tale stretto sia stato cagionato da un gran terremuoto, a cui diffatti va molto soggetta quell'isola.

  A139000148 

 L'isola più grande e considerevole d'Italia è senza dubbio la Sicilia, posta nella parte più meridionale della penisola, separata dal resto dell'Italia da uno stretto oggidì appellato il Faro.

  A139000167 

 In quei tempi i Veienti erano i nemici di Roma meglio esercitati alle armi che tutti gli altri popoli d'Italia.

  A139000171 

 Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nella Toscana andarono ad assediare la città di Chiusi alleata dei Romani.

  A139000171 

 Vi ho già parlato di un'invasione di Galli, i quali ai tempi di Tarquinio il Vecchio vennero a stabilirsi in varie parti d'Italia.

  A139000172 

 «Noi, gli risposero, siamo venuti per sapere in che cosa i Chiusini hanno offeso il re dei Galli; poichè in Italia non si muove guerra senza giusto motivo.» Brenno ripigliò: «non sapete che il diritto dei valorosi sta nella spada? i Romani medesimi con quale diritto si sono eglino usurpate molte città? altronde il re di Chiusi ha negato di far parte ai Galli delle terre deserte, le quali i suoi sudditi non possono coltivare.» {55 [55]}.

  A139000176 

 Già Roma risorgeva dalle site rovine, allorchè un'orribile pestilenza dopo aver desolato molti paesi dell'Italia si dilatò fino a Roma.

  A139000187 

 I Tarantini conoscendosi incapaci di combattere con un popolo, il cui nome faceva ormai tremare tutta Italia, ricorsero ad un principe straniero di nome Pirro, re di Epiro, paese della Grecia.

  A139000187 

 Postosi alla testa di un formidabile esercito venne in Italia, ed unitosi ai Tarantini, andò a scontrare l'esercito romano sulle sponde del Liri, oggidì Garigliano.

  A139000187 

 Un fatto in apparenza di poco rilievo produsse funestissime conseguenze ai Tarantini, popoli che abitavano la parte più meridionale d'Italia, che fino allora non avevano avuto che fare coi Romani.

  A139000191 

 I Romani non potevano darsi pace della battaglia perduta, e incoraggiti dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro dicendo, che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrato l'Italia.

  A139000197 

 Pirro forzato dai Romani ad abbandonare l'Italia, passò prima in Sicilia, ma poco tempo dopo alcune turbolenze il richiamarono in Epiro, dove morì colpito da una pietra lasciatagli cadere sul capo da una vecchia, di cui aveva fatto morire il figliuolo.

  A139000198 

 Questa guerra fruttò ai Romani il dominio quasi sopra tutta l'Italia meridionale, e la fama del loro valore cominciò a dilatarsi presso alle nazioni straniere.

  A139000200 

 Le conquiste fatte dai Romani nello spazio di cinque secoli erano limitate nei soli paesi d'Italia, e sebbene {63 [63]} fossero prodi nelle armi, incontravano gravissime difficoltà ad uscire d'Italia perchè affatto inesperti delle cose di mare.

  A139000202 

 I Romani, come già vi dissi, divenuti padroni di quasi tutta l'Italia udivano con invidia a parlare della magnificenza di Cartagine e della prodezza dei Cartaginesi, e aspettavano soltanto un'occasione che servisse di pretesto per condurre le loro legioni contro a quella formidabile rivale.

  A139000202 

 La loro capitale era Cartagine, città fondata due secoli prima di Roma: ricca, potente, guerriera, {64 [64]} floridissima pel suo commercio, per le arti ed i mestieri, posta dirimpetto all'Italia e da essa divisa soltanto per un tratto del Mediterraneo, era considerata quasi come la padrona del mare.

  A139000203 

 Tuttavia presa una galera dei Cartaginesi, che la tempesta aveva gettato sulle spiaggie d'Italia, in poco tempo costrussero ad imitazione di quella cento venti navi, col mezzo delle quali parecchie legioni romane poterono passare lo stretto di Sicilia.

  A139000205 

 Era questa la prima volta che le armi Romane uscivano dai confini d'Italia.

  A139000212 

 2° Sgombrassero da tutta la Sicilia e da tutte le altre isole poste tra l'Italia e l'Africa.

  A139000218 

 Con gran fatica e colla perdita di trenta mila de' suoi varcò le Alpi, e come fu sopra una delle più alte cime, donde si potevano vedere le belle e ricche campagne d'Italia, le additò a' suoi soldati.

  A139000218 

 Malgrado il trattato di pace conchiuso tra Roma e Cartagine, Annibale si risolse di attaccare i Romani, e con un esercito di cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia.

  A139000220 

 Penetrato Annibale nell'Italia centrale ebbe a fronte il console Flaminio.

  A139000229 

 Annibale, perduta ogni speranza di poter abbattere Roma, si allontanò da quella città dopo di averla appena veduta, e pieno di dispetto andò a nascondersi vicino a Taranto, all'estremità dell'Italia.

  A139000231 

 Emulo del generale cartaginese, il quale per battere i Romani in Italia aveva cominciato ad assalirli e debellarli nella Spagna, egli pure colà all'età di soli ventiquattro anni assalì i Cartaginesi già fattisi padroni di quel vasto regno.

  A139000232 

 Tornato a Roma e fatto console, per costringere Annibale ad uscire dall'Italia, reputò miglior consiglio passare coll'armata in Africa e portare lo spavento alle porte di Cartagine, nel tempo stesso che essa aveva un esercito vicino a Roma.

  A139000233 

 Amaramente pentito di non essere marciato su Roma dopo la battaglia di Canne, versando lagrime di dolore, abbandonò le bellissime contrade d'Italia, che egli aveva occupate con le armi sedici anni.

  A139000233 

 Atterriti da queste vittorie, i Cartaginesi richiamarono dall'Italia Annibale, perchè venisse a salvar la patria in procinto di cadere in mano ai nemici.

  A139000274 

 Mentre i Romani andavano perdendo il loro antico valore, molte nazioni barbare, allettate dalle delizie de' nostri paesi, partivano da lontane contrade per venire in Italia.

  A139000276 

 Questa vittoria procurò la salvezza dell'Italia, e Mario fu eletto console per la quinta volta.

  A139000277 

 I Cimbri, che ignoravano ancora la sconfitta dei Teutoni, mandarono deputati al Console intimandogli di cedere loro ed ai loro fratelli alcune terre dell'Italia per istabilirvisi.

  A139000279 

 Così l'Italia fu liberata da quella invasione di barbari, i quali sarebbero stati invincibili, se avessero avuto la disciplina degli eserciti Romani; ma essi sapevano soltanto combattere furiosamente e con coraggio.

  A139000280 

 Mario ricevette dai Romani i più grandi onori, e fu considerato come il fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia.

  A139000282 

 La distruzione di Cartagine, l'assoggettamento della Spagna, le conquiste fatte nell'Asia, il dominio esteso sopra tutta l'Italia, la sconfitta data da Mario ai Cimbri e ai Teutoni lasciarono i Romani senza competitori.

  A139000284 

 Questo titolo fece inorgoglire i Romani a segno che, tenendo come schiavi tutti gli altri popoli d'Italia, s'impadronivano dei loro beni; e si giunse fino a stabilire con legge che niun forestiere potesse più fermarsi in Roma.

  A139000285 

 Il Senato rifiutò tal dimanda, e questa fu la cagione che da tutte le parti d'Italia levossi un grido solo: alle armi, alle armi.

  A139000285 

 Or accadde in quel tempo che tutti i popoli dell'Italia stanchi di tanta oppressione ricorsero a Roma chiedendo al Senato di poter anch'essi godere del diritto di {84 [84]} cittadinanza, poichè essi pure dovevano pagare i tributi e concorrere alle occorrenze della guerra con danaro e con soldati.

  A139000289 

 D'allora in poi quando si radunavano i comizii, la folla del popolo che accorreva da tutte le parti dell'Italia era sì grande, che, non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, un gran numero di que' nuovi Romani salivano sui tetti dei templi e delle case, per veder almeno da lontano ciò che si faceva.

  A139000289 

 Questo fatto è notevolissimo nella storia perchè tutta l'Italia si unì con Roma e ne divenne un popolo solo.

  A139000294 

 A tale notizia Siila ricondusse in Italia il suo esercito vittorioso, non già per difendere la patria, ma per esserne il flagello.

  A139000298 

 Mentre tutte le parti d'Italia si univano alla repubblica Romana, e la guerra degli alleati si andava estinguendo, non mancavano altre turbolenze: ciò fu una rivoluzione d'uomini fatti prigioni in battaglia e condotti a popolare l'Italia.

  A139000299 

 Tuttavia parecchie squadre di quegli schiavi, fuggiti alle spade romane, andavano qua e là saccheggiando i paesi e le città d'Italia, finchè vennero totalmente sterminati da Pompeo, generale egualmente rinomato per la sua militare abilità, che per altre splendide doti, le quali gli avevano meritato il favore del popolo Romano.

  A139000307 

 Questi tre personaggi per aver liberato Roma e l'Italia dalle invasioni dei nemici e dalle guerre intestine, furono riconosciuti per veri padroni della repubblica.

  A139000317 

 Aveva appena diciassette anni, quando venuto in Italia, gli fu significato che il Dittatore lo aveva istituito suo erede.

  A139000320 

 Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia un grande esercito per opporsi ad Antonio ed Ottaviano.

  A139000323 

 Ottaviano ebbe l'occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna, con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi ai Romani; Antonio scelse l'oriente, cioè la Grecia, l'Egitto e tutti i paesi dell'Asia già soggiogati dai Romani.

  A139000331 

 Finora abbiamo considerato l'Italia nel suo rapporto colla repubblica Romana, e abbiamo veduto questa potenza sorgere da umili principii, e crescere a segno che ai tempi di cui qui intendo di parlarvi era divenuta padrona di quasi tutto il mondo in que' tempi conosciuto.

  A139000332 

 Voglio però che voi, miei cari amici, notiate bene lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere tutto dovuto ai Romani, perchè noi potemmo osservare che la maggior parte di que' prodi, i quali si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia.

  A139000353 

 Sparsa tale notizia, tutta l'Italia fu presa dal maggiore spavento, e ognun temeva che i barbari si movessero verso l'Italia innanzi che alcuno potesse loro opporsi.

  A139000360 

 Allora tutta l'Italia fu piena di lamenti, il terrore regnava da ogni parte.

  A139000360 

 Nell'anno diciottesimo del regno di Tiberio, mentre in Italia avevano luogo tante inaudite barbarie, compievasi nella Palestina un avvenimento che doveva far cangiare faccia all'universo.

  A139000371 

 Primo a portare questa santa religione in Italia fu san Pietro Principe degli Apostoli, stabilito Capo della Chiesa dal medesimo Salvator nostro.

  A139000372 

 Tuttavia Dio che è padrone del cuore degli uomini fece sì, che il Vangelo fosse ricevuto in molti paesi d'Italia, in Roma e nella stessa corte dell'imperatore.

  A139000387 

 Fate pure le maraviglie: or giungiamo finalmente alla storia di un principe, che posso accertarvi non essere stato il flagello dell'umanità, anzi tanto Vespasiano quanto suo figlio Tito procurarono tempi più tranquilli all'Italia.

  A139000398 

 Una violenta peste devastò una parte dell'Italia; un nuovo incendio ridusse in cenere parecchi quartieri di Roma, la quale dopo l'incendio di Nerone cominciava a ripigliare 1'antico suo splendore.

  A139000423 

 Antonino morì nell'età di anni 73, dopo averne regnati 20, e la morte di lui fu riguardata come una pubblica calamità non solo per l'Italia, ma per tutto il romano impero.

  A139000426 

 Sotto al suo regno l'Italia godette perfetta tranquillità.

  A139000426 

 Una cosa però che riuscì di gran danno all'Italia fu l'avere associato all'impero un suo fratello di nome Lucio Vero, principe dispregevole, privo di valore e di virtù; e rotto ad ogni sorta di vizi.

  A139000434 

 Vi ho poc'anzi raccontata la vita di quattro imperatori buoni, ora debbo esporvi le azioni di quattro imperatori malvagi, che furono veri flagelli dell'Italia.

  A139000443 

 Poco tempo Macrino potè godere dell'impero, perciocchè fu dagli stessi suoi soldati ucciso, e venne posto sul trono un giovanetto chiamato Bassiano, più conosciuto sotto il nome di Eliogabalo, ossia sacerdote del sole, così denominato, perchè introdusse in Italia il culto del sole, di cui esso era gran sacerdote, il che in lingua siriaca dicesi Elagabalo.

  A139000444 

 Volle che in tutta l'Italia si celebrassero le nozze del sole colla luna, facendone pagar le spese ai sudditi.

  A139000448 

 Un regno di pace e di prosperità per l'Italia e per tutto il Romano impero fu quello di Alessandro Severo.

  A139000464 

 Fu pure sotto al regno di Decio che comparvero sulle frontiere dell'Italia innumerevoli squadre di barbari detti comunemente Goti.

  A139000475 

 L'indolente Gallieno governò l'Italia per mezzo di un suo rappresentante di nome Tetrico.

  A139000476 

 Diede grandi esempi di valore nel combattere i Vandali ed altri barbari che erano penetrati in Italia.

  A139000484 

 Non potendo da solo governare l'estesissimo suo impero, creò Augusto Massimiano, e gli affidò il {140 [140]} governo dell'Italia e di altri paesi, riserbando a sè stesso il governo dell'Oriente, cioè la Grecia, la Macedonia, l'Asia fino al Tigri e l'Egitto, e stabilì la sua dimora in Nicomedia (oggidì Isnik-mid) città dell'Asia Minore.

  A139000485 

 Mentre l'Italia era bagnata di sangue cristiano, l'impero fu assalito dai barbari, e perturbato da sollevazioni di parecchi sudditi; perciò furono creati due Cesari, cioè due eredi dei due imperatori.

  A139000487 

 Egli aveva costretto Massimiano ad abdicare egli pure l'impero, e così potè liberamente fare alla nostra Italia tutto il male che un tiranno può immaginare.

  A139000494 

 La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevro.

  A139000513 

 A Costante toccò l'Italia cui governò colla massima moderazione e giustizia quattordici anni, fissando la sua ordinaria dimora a Milano.

  A139000529 

 Allora l'Italia cominciò ad apparire veramente cristiana, e si potè stabilire quel maraviglioso centro di unità, onde i cattolici di tutto il mondo cominciarono liberamente a ricorrere al Sommo Pontefice Capo della Chiesa universale.

  A139000531 

 Sebbene questo imperatore abbia avuto a sua special custodia l'impero d'Oriente; tuttavia le belle azioni che si raccontano di lui, avvenute la maggior parte in Italia, vi saranno senza dubbio di gradimento.

  A139000544 

 Mentre queste cose accadevano in Italia, un generale chiamato Massimo erasi fatto proclamare imperatore nella Bretagna, e in una sanguinosa battaglia, ucciso il giovane Graziano, s'incamminava verso Milano, per forzare Valentiniano II a dividere seco lui l'impero.

  A139000545 

 Teodosio, che da alcuni affari era stato chiamato a Costantinopoli, a queste notizie, raccoglie un esercito, e dall'Oriente ritorna in Italia contro di Massimo.

  A139000549 

 Sul finire del terzo e sul principiar del quarto secolo dell'era cristiana la nostra Italia fu invasa da un grandissimo numero di barbari, i quali la ridussero ad uno stato deplorabile forse non mai veduto.

  A139000550 

 Questo principe erasi posto alla testa di un formidabile esercito, e dopo aver l'atto immenso guasto nella Grecia e nell'Illirio, provincia bagnata dalle onde del mar Adriatico, superò il passaggio delle Alpi Giulie, e minaccioso si diede coi suoi a scorrere l'Italia.

  A139000556 

 Radunatisi costoro sulle sponde del Danubio, e della Vistola, fiumi a voi noti, discesero in Italia, guidati da un loro capitano nomato Radagasio, e s'incamminarono verso Roma.

  A139000557 

 Ma egli stesso e gli altri accusatori di Stilicone non tardarono molto a pentirsi del loro misfatto; imperciocchè Alarico, udita la morte di quel valoroso capitano, si affrettò di ricondurre in Italia un nuovo esercito di Goti, impazienti di riparare la disfatta di Pollenzo.

  A139000557 

 Mentre Stilicone meritava così due volte il titolo di salvator dell'Italia, i cortigiani, vale a dire gli adulatori di Onorio, mossi certamente da invidia, lo persuasero che quel capitano congiurasse contro di lui, per mettere {161 [161]} sul trono Eucherio suo figlio.

  A139000558 

 Per la qual cosa Alarico montato in furore si pose a devastare l'Italia, marciando verso Roma per impadronirsene.

  A139000565 

 Alarico fece all'Italia tutto quel male che gli fu a grado.

  A139000572 

 Mentre queste cose avvenivano si avanzava verso l'Italia un nemico che minacciava di riuscire ai Romani più funesto degli stessi Vandali; questi fu il feroce Attila re degli Unni.

  A139000577 

 Ma nell'anno appresso raccolse un altro poderoso esercito e ritornò sopra l'Italia per vendicarsi della ricevuta {166 [166]} sconfitta.

  A139000579 

 L'Italia però ebbe un uomo che solo la salvò; egli fu S. Leone Papa.

  A139000579 

 Questo grande Pontefice alla vista dei mali che Attila aveva fatto e si preparava di fare a tutta l'Italia, fidato nella protezione del cielo si vestì pontificalmente e 1'andò ad incontrare vicino a Mantova dove il Mincio scarica le sue acque nel Po.

  A139000580 

 Il superbo Attila alla maestà di quel sant'uomo compreso da profonda venerazione lo ricevette cortesemente, e come l'ebbe inteso, accettate senz'altro le condizioni proposte, ripassò le Alpi lasciando tutta l'Italia {167 [167]} in pace.

  A139000586 

 Italia sola conservava ancora un'ombra del vecchio impero, ma i suoi imperatori appena potevano salire sul trono, che quasi a guisa di fantasmi sparivano.

  A139000589 

 Sotto a questo fantasma di sovrano Ricimero la fece da tiranno; accumulò tesori, ebbe un esercito suo proprio, {169 [169]} conchiuse trattati particolari ed esercitò in Italia un'autorità indipendente.

  A139000590 

 L'Italia gemeva da sei anni sotto la tirannide di Ricimero, quando Leone I imperatore d'Oriente collocò sul trono di Roma un generale famoso appellato Antemio.

  A139000590 

 Malgrado gli onori onde era colmo l'ambizioso Ricimero non poteva vedere l'Italia in pace e tentò di muovere i barbari a tumulto.

  A139000592 

 In questo tempo venne in Italia un uomo di nome Odoacre il quale doveva estinguere affatto il cadente impero d'Occidente.

  A139000593 

 Dal Norico, che è una vastissima provincia della Germania, che oggi dicesi Austria, scese in Italia alla testa di que' venturieri, e annoiatosi nelle guardie imperiali in breve pervenne ai primi gradi della milizia.

  A139000595 

 Le guardie però che avevano cooperato all'elezione di Augustolo pretendevano che in compenso fosse loro data una parte delle terre d'Italia; al che Oreste non volle acconsentire, perchè era un vero latrocinio.

  A139000596 

 Tutti i barbari dispersi per l'Italia tosto si unirono sotto a' suoi vessilli.

  A139000598 

 Roma si sottomise al nuovo padrone, e i barbari spargendosi per tutta l'Italia, l'assoggettarono interamente 1'anno 476.

  A139000601 

 Gli antichi popoli d'Italia per lo più erano governati da un capo, cui davano il nome di re, che vuol dire reggitore.

  A139000646 

 Lo stadio greco altresì usato in Italia equivaleva a cento venti passi: circa duecento quattro metri.

  A139000646 

 Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma.

  A139000657 

 I Romani furono i primi che introdussero in Italia il lusso nei banchetti.

  A139000668 

 In questo lungo spazio di tempo l'Italia fu quasi continuamente il ludibrio de' barbari, i quali in varii tempi e da vari paesi la vennero ad assalire e con danno immenso degli italiani la fecero loro preda.

  A139000669 

 Vi ho già raccontato come Odoacre, quell'antico ministro del feroce Attila, era venuto in Italia con molte schiere di barbari, ed erasi fatto riconoscere per primo re d'Italia nel 476, e poichè il nome d'imperatore era caduto in discredito in occidente, egli si contentò del titolo di re, dignità che corrisponde a quella di dittatore.

  A139000670 

 Egli aveva loro promesso la terza parte delle terre d'Italia affinchè lo eleggessero re, la qual promessa adempì appena salito sul trono.

  A139000670 

 Questo fatto sarebbe reputato vera ingiustizia, se non fosse stato in certa maniera giustificato dallo scarsissimo numero d'uomini che abitavano l'Italia, e dal gran bisogno di avere nuove braccia per coltivare le campagne.

  A139000671 

 Nello spazio di pochi anni che Odoacre passò in Italia, depose la gran fierezza, propria di tutti i barbari, e sebbene professasse l'eresia degli ariani, tuttavia si mostrò molto propenso a favorire il cattolicismo.

  A139000672 

 Mentre Odoacre veniva co' suoi in Italia, fu rapito dalle maraviglie che da tutte parti si raccontavano di questo solitario, e volle andare in persona a visitarlo.

  A139000673 

 Tu vai in Italia, gli disse, e vai vestito di povere pelli, ma in breve sarai padrone di grandi ricchezze; il tuo regno sarà di 14 anni.

  A139000674 

 Allorchè Odoacre si trovò difatto re d'Italia, si rammentò dell'uomo di Dio, e gli scrisse di domandargli qual cosa avrebbe potuto fare che fosse di maggior suo gradimento.

  A139000675 

 Odoacre era divenuto pacifico re dell'Italia, quando un capo barbaro, di nome Teodorico, con gran moltitudine di Ostrogoti, andando in cerca di paesi da conquistare, minacciava le frontiere.

  A139000676 

 Per meglio comprendere con quanto facilità gli Ostrogoti abbiano potuto rendersi padroni d'Italia, è bene che io vi faccia notare altresì che alla caduta dell'impero romano in occidente, gl'imperatori d'oriente non essendo più in grado di difendere l'Italia, l'avevano abbandonata, e lo stesso imperatore Zenone acconsentì volentieri a Teodorico che venisse a conquistarla.

  A139000680 

 Finalmente per la mancanza de' viveri fu costretto a capitolare, ma a condizione che egli e Teodorico regnassero ambidue insieme in Italia.

  A139000680 

 Teodorico gli accordò quanto gli era chiesto, promettendo di dividere con lui l'impero d'Italia.

  A139000683 

 Conquistò pure diversi paesi confinanti con l'Italia; cacciò varie torme di barbari che cercavano d'invadere i suoi stati; l'agricoltura, il commercio, la pubblica tranquillità ricomparvero in questo paese, già da un secolo divenuto teatro delle invasioni nemiche; per le quali cose l'Italia era divenuta molto scarsa d'abitatori e perciò incolta.

  A139000683 

 Per ripopolarla egli spedì S. Epifanio vescovo di Pavia a riscattare i romani che giacevano schiavi fuori d'Italia, e invitò gli esiliati a far ritorno in patria.

  A139000686 

 Giovanni rientrato in Italia si recò a Ravenna per ragguagliar Teodorico dell'esito felice della sua ambasciata; ma Teodorico, fosse per gelosia degli onori fatti al Papa, o fosse perchè il Papa non avesse chiesto (e chiedere non lo poteva) che fossero restituiti all'arianesimo coloro che lo avessero abbandonato per farsi cattolici, fece imprigionare il Pontefice, il quale poco stante morì di stento in carcere.

  A139000687 

 Era a quei tempi insigne in Italia Severino Boezio, uomo dedito alle lettere, alla filosofia, ed alla teologia, il quale applicando alla verità cattolica i suoi studi filosofici {189 [189]} aveva scritto contro le eresie di Ario e di Eutiche.

  A139000691 

 Teodorico prima di sua morte fece riconoscere re d'Italia suo nipote Atalarico di soli otto anni, sotto la tutela di sua madre Amalasunta.

  A139000692 

 Allora l'imperatore Giustiniano per vendicare la morte di una sua alleata mandò in Italia Belisario generale di alto grido, e già segnalato in una guerra gloriosamente terminata nell'Africa.

  A139000692 

 Come si fece vedere in Italia molte città gli aprirono le porte, e venne difilato a Roma in cui entrò pacificamente senza il minimo contrasto.

  A139000694 

 Caricò pertanto molte barche delle spoglie d'Italia e conducendo prigionieri Vitige, la moglie, i figli di lui ed i più nobili de' Goti, fece gloriosamente ritorno a Costantinopoli per condurre quell'esercito contro ai Persiani.

  A139000695 

 Dopo la partenza di Belisario i Goti si radunarono ed elessero re d'Italia un generale per nome Ildebaldo il quale fu ucciso dopo un anno di regno.

  A139000697 

 Tuttavia molti per la fama del suo valore unendosi a lui ingrossarono ognor più il suo esercito, ed egli potè avanzarsi al mezzodì dell'Italia, impadronirsi di molte città, ed occupare Benevento, Cuma e Napoli.

  A139000700 

 L'esatta disciplina dei Goti, la generosità di Totila fecero che di buon animo le città d'Italia gli aprissero le porte.

  A139000701 

 Alla nuova delle gloriose vittorie di Totila l'imperatore Giustiniano spedì nuovamente Belisario in Italia, ma con sì pochi soldati e danari, che non potè impedire al re Goto d'impadronirsi di quasi tutta l'Italia e della città stessa di Roma, la quale fu più volte presa dai barbari e ripresa dai Greci.

  A139000704 

 Tornando ora a Belisario dico, ch'egli riconoscendo la superiorità delle forze di Totila, e da Costantinopoli non ricevendo più alcun rinforzo di soldatesche si vide costretto a partire d'Italia.

  A139000706 

 Costui ben fornito di danaro dopo di aver radunato un numeroso esercito costeggiando per terra l'Adriatico, entrò in Italia e andò ad incontrare Totila in Toscana ai piè dei monti Appennini.

  A139000706 

 Per la partenza di Belisario Totila rimasto tranquillo possessore d'Italia estese le sue conquiste in altri paesi.

  A139000707 

 «Noi, dicevano, vogliamo uscire dall'Italia, e andarcene a vivere con altri nostri fratelli.

  A139000708 

 Mentre ardeva la guerra tra i Greci ed i Goti vennero i Franchi ad assalire l'Italia settentrionale.

  A139000709 

 Questi Franchi tentarono pure d'impadronirsi dell'Italia, ma ne furono respinti dal valoroso Narsete, il quale appunto venne dichiarato esarca cioè governatore generale d'Italia, ed aveva la sua sede in Ravenna.

  A139000710 

 Egli conservò la pace in Italia per lo spazio di anni quattordici amato dai buoni e temuto da' suoi nemici.

  A139000710 

 Vuolsi che Sofia imperatrice di Costantinopoli invidiosa della gloria di Narsete lo richiamasse alla corte con parole ingiuriose, dicendogli, che qual vecchio non era più buono ad altro che a filare con le donne, e che Narsete le rispondesse che col suo filo avrebbe ordito una tela, da cui difficilmente ella avrebbe saputo sbarazzarsi; e che perciò invitasse i Longobardi a discendere in Italia.

  A139000712 

 Alla morte del pio Narsete l'Italia rimase quasi senza governo, sicchè parecchi popoli barbari ambivano di venire ad impadronirsene.

  A139000712 

 Egli apparve sulle Alpi Giulie che chiudono l'ingresso dell'Italia dal lato dell' oriente, e dall'alto di quelle montagne salutò con un grido di gioia quel paese che intendeva di conquistare.

  A139000712 

 Senza combattere egli s'impadronì di tutta l'Italia sino alle porte di Roma e di Ravenna.

  A139000716 

 Alboïno prima di venire in Italia aveva ucciso il re de' Gepidi, chiamato Cunegondo, il quale era padrone di una parte della Germania, e poi aveva sposato Rosmonda figliuola di lui.

  A139000720 

 La qual cosa cagionò gravi disordini, e gravi mali all'Italia, perciocchè ciascuno voleva essere indipendente; e non sapevasi a chi ricorrere in occasione di litigi.

  A139000720 

 Laonde per assicurare la pace interna, e per avere un capo che li difendesse contro ai Greci che minacciavano di togliere loro l'Italia, i Duchi medesimi si radunarono e restituendo alla corona i beni che ne aveano tolti, elessero Autori figliuolo di Clefi.

  A139000723 

 Giunto l'ambasciatore al cospetto del duca di Baviera, espose il motivo della sua ambasciata; e Garibaldo, cui erano già note le prodezze del re d'Italia, di buon grado acconsentì.

  A139000724 

 Il duca acconsentì, e Teodolinda versò il vino prima all'ambasciatore, poscia ad Autari, ed appunto in quella circostanza poco mancò che Autari fosse conosciuto; perciocchè l'età sua giovanile, la bella statura, il biondo crine e l'elegante aspetto diede a sospettare che egli stesso fosse il re d'Italia di cui fingevasi ambasciatore.

  A139000726 

 Teodolinda divenuta regina de' Longobardi ebbe una grande e benefica parte nelle vicende d'Italia.

  A139000729 

 La nazione Lombarda mi concede il diritto di darle un re, ed ella per bocca mia t'invita a regnare sopra di noi.» Allora i Longobardi si radunarono in un campo vicino a Milano, fecero montare Agilulfo sopra uno scudo ed elevandolo alla vista di tutto il popolo lo acclamarono re d'Italia.

  A139000733 

 Colla corona di ferro s'incoronarono i re Longobardi; poi quasi tutti i sovrani che si chiamarono re d'Italia.

  A139000734 

 Vi ho già raccontato nella Storia ecclesiastica le grandi cose operate da questo pontefice a prò dell'Italia, e di tutta la cristianità.

  A139000736 

 In quello stesso tempo S. Colombano, di nascita Irlandese e fondatore di un novello ordine di monaci, dopo di aver aperti molti monasteri in patria e nella Francia, venne in Italia.

  A139000739 

 Non fu mai donna che abbia avuto tanta influenza negli affari politici d'Italia quanto Teodolinda.

  A139000742 

 In maggior trascuranza delle cose d'Italia erano caduti gl'imperatori d'Oriente.

  A139000742 

 Quanto più essi occupavansi dei loro affari d'Oriente per combattere i Persiani, i Saraceni, ed altri loro nemici di quelle parti, tanto meno badavano agli affari d'Occidente e di quella parte d'Italia che loro ancora ubbidiva, la quale lasciavano governare dai prefetti che vi mandavano; anzi avvenne che, morto un prefetto, non si davano neppur pensiero di nominargli il successore, così che gl'italiani cominciarono a nominarli essi stessi.

  A139000747 

 Inviperito vie più Leone, ordina che i pochi soldati imperiali esistenti in Italia si rechino a Roma per arrestare il Papa; ma il popolo Romano ed altre provincie italiane si armano, e pongono in fuga gli imperiali.

  A139000750 

 Leone accortosi omai che così andava perdendo quella parte d'Italia che era sua, offrì a Liutprando di cedergli molti castelli e terre, a patto ch'egli movesse contro Roma, per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A139000752 

 Prima però di esporvi i fatti di Carlo Martello e de' suoi successori, allorchè vennero in Italia, stimo bene di darvi un cenno del dominio temporale de' papi che si andò formando e consolidando in que' tempi all'Italia tanto calamitosi.

  A139000760 

 Vennero di poi i barbari a fondare un regno in Italia, ma gli uni risiedettero a Ravenna, ed altri a Pavia.

  A139000772 

 A costui succedette il duca del Friuli, di nome Rachi, il quale nel 749 ruppe la tregua e minacciava nuove vessazioni in Italia, sicchè il papa Zacaria andò a rimproverargli l'ingiustizia del suo procedere, esponendogli in pari tempo la tregua fatta col suo antecessore, e che egli aveva violata.

  A139000774 

 Quindi senza che alcuno osasse insultarlo, col corteggio di molti prelati ed altri sacerdoti, traversa l'Italia, e frettolosamente pel Gran S. Bernardo si reca in Francia.

  A139000776 

 Raduna in breve un numeroso esercito e s'incammina verso l'Italia, i cui confini allora giugnevano fino a quella linea ove è al presente la Sacra di S. Michele.

  A139000779 

 Egli mentitore e spergiuro violò le promesse fatte al re di Francia e Pipino marciò di nuovo sopra l'Italia, e sottopose Astolfo a dure condizioni una delle quali fu di sborsargli una grossa somma di danaro per ricompensarlo delle spese della guerra.

  A139000779 

 Ma Astolfo pareva propriamente un uomo nato per rovinare l'Italia e compiere la caduta del trono dei Longobardi.

  A139000780 

 I Longobardi elessero per successore un chiaro capitano per nome Desiderio, il quale pure continuò a molestare i Papi e gli altri principi d'Italia che da lui non dipendevano; la qual cosa diede motivo ad un figlio di Pipino, detto Carlomagno, di mettere in piedi due poderosi eserciti e spedirli in Italia facendone marciare uno pel gran S. Bernardo, l'altro, guidato da lui stesso, per la solita via del Moncenisio e della Novalesa.

  A139000786 

 La caduta de' Longobardi e la venuta di Carlomagno in Italia, miei cari giovani, è una delle più importanti epoche della storia, perchè con essa venne a stabilirsi un nuovo Impero d'Occidente.

  A139000786 

 Sarà facile il richiamarvi alla memoria come dalla caduta dell'impero Romano in Occidente, avvenuta nel 476, la povera Italia fosse continuamente vittima di nazioni barbare, le quali a nulla altro attendevano che a signoreggiarla e predarla, e che mentre una parte di quei barbari invadeva l'Italia, altri si diffondevano in diverse parti meridionali d'Europa, onde quei paesi, i quali facevano anticamente parte dell'impero Romano, erano tutti passati l'uno dopo l'altro sotto il dominio di alcuna delle nazioni barbare che l'avevano invaso.

  A139000787 

 Perciò l'Italia era quasi tutta occupata dai Longobardi, la Gallia dai Franchi, la Spagna dai Visigoti e poi dagli Arabi, tutti popoli barbari, ma forti guerrieri, che studiavano di fondare stabili regni nei paesi conquistati colla forza.

  A139000788 

 Dopo le gloriose vittorie riportate sopra i Longobardi, egli restituì al Papa tutte le città e paesi che gli avevano tolto i barbari, ed essendosi portato a Pavia prese il titolo di re dei Franchi e d'Italia, ponendosi sul capo la corona di ferro, che aveva servito ad incoronare i re de' Longobardi.

  A139000789 

 Se non che, mentre Carlomagno aggiungeva quasi tutta l'Italia al suo regno, ed era intento a rendere stabile la potenza de' Papi, altri nemici più formidabili dei Longobardi tentarono di scacciare i Franchi dalla Germania, di cui erano antichi abitatori.

  A139000790 

 Le nazioni Slave, popoli pure della Germania, avevano osato minacciare l'Italia mentre Carlomagno era occupato a combattere i Sassoni, ma soggiacquero alla medesima sorte, e furono costretti a venerare la fede cristiana, e a rispettare la potenza di Carlomagno.

  A139000791 

 Carlo, giunto ad un'età avanzata, pareva all'apice della gloria e della potenza, poichè regnava ad un tempo sulla Germania fino al fiume Elba, su tutta la Gallia, su gran parte della Spagna, su parecchie isole del Mediterraneo e sull'Italia; solo gli mancava ancora il titolo di imperatore, che si riguardava in quel tempo come superiore a quello di tutti i re della terra, tanto era ancora viva la memoria degli imperatori romani, che furono per si lungo tempo i padroni del mondo.

  A139000791 

 Chiamato egli in Italia da Leone III sommo Pontefice per sistemare alcuni affari che riguardavano al bene della Chiesa ed alla pace d'Italia, egli si arrese prontamente all'invito, e ridotta tutta l'Italia in pace andò a Roma.

  A139000793 

 A quelle parole il popolo e i sacerdoti Franchi e Romani, che empievano la Chiesa, lo salutarono con mille applausi col titolo d'imperatore; ed i suoi vasti stati presero il nome d'impero di Occidente, già abolito dal tempo in cui Odoacre, vinto Romolo Augustolo, erasi fatto re d'Italia.

  A139000800 

 A Pipino lasciò l'Italia, quasi tutta la Baviera, ed una porzione della Germania.

  A139000800 

 Il primo avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A139000800 

 Se non che Pipino moriva nell'810, lasciando un solo figliuolo per nome Bernardo, il quale gli succedette nel regno d'Italia.

  A139000801 

 L'Italia allora abbracciava quattro Stati, cioè:.

  A139000802 

 Il dominio dei Greci, che comprendeva la Sardegna, {222 [222]} la Sicilia, ed il paese che dalla Calabria Inferiore si stende sino al fine dell'Italia.

  A139000805 

 Il resto della penisola formava il regno d'Italia spettante a Bernardo.

  A139000808 

 Lottano era il quarto re d'Italia di stirpe Franca, {223 [223]} dopo Carlomagno, Pipino e Bernardo, e poichè era primogenito di Lodovico ricevette il titolo d'Imperatore; gli altri due fratelli presero solamente quello di Re.

  A139000811 

 Ecco come furono invitati a venire in Italia.

  A139000811 

 Mentre regnava Lottario alcuni popoli dell'Arabia, noti sotto al nome di Saraceni, vennero in Italia a farle gran guasto.

  A139000814 

 Mentre i Saraceni si spandevano in varii paesi di Italia, Lottario occupavasi di cose affatto indegne di un imperatore.

  A139000818 

 Così finiva la dominazione Franca in Italia dopo di aver durato 115 anni, dacchè Carlomagno l'aveva tolta dalle mani dei barbari.

  A139000818 

 Questi fu l'ultimo imperatore e re d'Italia de' discendenti di Carlomagno; ma egli era piuttosto capace di rovinare un regno anzi che governarlo; perciò popoli e signori tutti si volsero contro di lui, e lo deposero l'anno 888.

  A139000823 

 In simile guisa i più deboli rivolgendosi a' più forti che in caso di bisogno loro potessero dar soccorso, ne provenne quel titolo di sovranità, il quale in breve si estese in tutta l'Italia e in quasi tutti i paesi d'Europa.

  A139000824 

 Così le città, i villaggi, i castelli dell'Italia furono divisi fra una quantità di signori grandi e piccoli, i quali si occupavano per mantenere {228 [228]} la tranquillità tra que' mercanti e coltivatori de' lor dominii, alle cui spese vivevano qualificandosi loro padroni, e dando il nome di servi o schiavi ai loro sudditi.

  A139000826 

 Mentre i costumi feudali si radicavano, avvenne un fatto assai calamitoso per l'Italia.

  A139000826 

 Ora nuove truppe di barbari della medesima origine, a cui si dava allora il nome di Maggiari o di Ungheresi, invasero la Germania e l'Italia ove fecero orribili guasti.

  A139000827 

 Mentre Carlomagno ancor viveva, aveva scelto alcuni generali e loro aveva affidata la guardia degli Stati posti sulla frontiera della Germania e dell'Italia sotto {229 [229]} al titolo di marchese, giacchè i paesi di frontiera si chiamavano Marche.

  A139000827 

 Oltre le scorrerie e le invasioni de' barbari erano in Italia gravi sconvolgimenti e guerre intestine.

  A139000828 

 Ora i signori d'Italia cioè i conti, marchesi e baroni per avere un capo che li guidasse contro ai barbari, e sedasse le discordie che ognor più crescevano, si radunarono a Pavia, e nell'anno 888 elessero un parente di Carlomagno chiamato Berengario, duca del Friuli, che prese il titolo di re e d'imperatore d'Italia.

  A139000829 

 Da cotesto punto non fu più possibile tener quei barbari lontani dall'Italia.

  A139000830 

 I signori d'Italia si ribellarono contro di lui, e lo costrinsero a fuggire presso al re di Àlemagna.

  A139000831 

 Trattandosi del bene di sua patria, egli dimenticò tutti gli oltraggi che gli avevano fatto, ritornò in Italia e combattè vittoriosamente contro ad un re francese di nome Lodovico, e quindi ebbe 16 anni di pace.

  A139000838 

 Aveva egli promesso di {232 [232]} ricondurre in Italia il secolo d'oro, ma la cosa andò diversamente.

  A139000838 

 Calato pertanto in Italia liberò Adelaide, la fece sua sposa, ed, assunto il titolo di re di Italia, ritornò in Germania.

  A139000838 

 Calò dalla Trebbia in Italia un altro Berengario marchese d'Ivrea con poche genti, che furono di poi ingrossate da quelle degli altri italiani che presto a lui si unirono.

  A139000838 

 In questo intervallo Berengario II si era rifuggiate nel suo marchesato d'Ivrea, ma poi determinato di riconciliarsi con Ottone si recò in Germania col figlio Adalberto, ed alla presenza dei signori di Germania e d'Italia entrambi inginocchiati davanti ad Ottone, lo riconobbero come vero e solo re d'Italia, e come tale prestarono il dovuto omaggio, ricevendo da lui l'investitura di questo regno.

  A139000838 

 In sua vece fu nel 926 eletto re d'Italia Ugo, marchese e duca di Provenza.

  A139000838 

 Mediante tale atto l'Italia ritornò feudo ovvero dipendente della corona Germanica.

  A139000838 

 Però i suoi barbari trattamenti contro Adelaide vedova di Lottario, cacciata nel fondo di una torre, mossero a pietà Ottone I imperatore di Germania, desideroso eziandio di ricuperare l'Italia che pretendeva e bramava di far sua.

  A139000839 

 Berengario tornato in Italia, e pentito di quanto avea fatto, ribellatosi dall'imperatore, già aveva preparato {233 [233]} un esercito di 60 mila uomini; ma all'arrivo di Ottone tutti si sbandarono, cosicchè Ottone si avanzò senza ostacolo.

  A139000840 

 Per tal modo Ottone fu anche riconosciuto re d'Italia dagli Italiani, e l'Italia che dal fine de' Carolingi nel 888 sino al 951 fu governata da re Italiani, cadde sotto l'impero.

  A139000844 

 Sdegnato di ciò Ottone cala nuovamente in Italia, ed assedia Crescenzio nel castello S. Angelo, che dopo ostinata resistenza si arrese sotto promessa che avesse salva la vita.

  A139000844 

 Venne infatti in Italia l'imperatore Ottone III, ed {234 [234]} avendo processato Crescenzio lo condannò all'esilio, ma il Papa Gregorio V, successore di Giovanni, intercedette per lui, cosicchè rimase in Roma.

  A139000846 

 Morto Ottone senza successione, molti signori italiani si radunarono in Pavia e nel 1002 elessero re d'Italia un famoso guerriero di nome Ardoino, marchese d'Ivrea, che, come vi è noto, è una città considerevole alla sinistra della Dora Baltea, ventiquattro miglia distante da Torino.

  A139000847 

 La condotta violenta e irreligiosa di Ardoino indusse l'Imperatore di Germania a venire in Italia.

  A139000848 

 Giunto Enrico in Italia venne a battaglia con Ardoino, che da' suoi medesimi seguaci abbandonato dovette ritirarsi nel marchesato d'Ivrea.

  A139000849 

 Mentre queste cose avvenivano un popolo di barbari conosciuti sotto il nome di Normanni vennero a stabilirsi in Italia.

  A139000856 

 Andarono i quaranta pellegrini nel loro paese, raccontarono le loro prodezze, e le ricchezze dell'Italia, posero sott'occhio de' lor concittadini limoni, datteri, aranci, ed altri frutti squisiti, che avevano portato con sè, e che non si raccolgono, se non ne' climi caldi del mezzodì dell'Italia.

  A139000860 

 In forza di tali pretese continuavano ad esigere obbedienza e tributi dalle città dell'Italia meridionale; in cui perciò mantenevano piccoli presidii o guarnigioni di soldati.

  A139000860 

 Ma que' lontani padroni, avari e deboli, erano unicamente intesi a smungere gl'Italiani d'ogni bene; senza darsi cura alcuna d'impedire che i Saraceni, gli Ungheri, i Normanni ed altri popoli feroci scorressero l'Italia e ne saccheggiassero i campi e le città.

  A139000860 

 È bene, miei teneri amici, che io vi faccia notare che mentre gl'imperatori di Germania si adoperavano per sedare le discordie dell'Italia settentrionale, gli imperatori di Costantinopoli non avevano rinunziato alle pretensioni sopra una parte di questa penisola.

  A139000861 

 Fra i Normanni, che vennero in Italia, furono dieci fratelli figli di un certo Tancredi, barone d'Altavilla, {239 [239]} che abitava in Francia in un piccolo castello di tal nome.

  A139000862 

 Mentre 1'Europa era quasi interamente occupata a respingere le invasioni dei barbari, gli Amalfitani avevano approfittato della situazione del loro porto per allestire vascelli, co' quali andavano a Costantinopoli, in Palestina e in Egitto a cangiare le biade, i vini, le tele d'Italia co' preziosi tessuti dell'Asia, colle gemme della Persia e cogli aromi dell'Arabia.

  A139000865 

 Ad essi si unirono altri della medesima fatta, cioè vagabondi ed avventurieri, e così scacciarono Manface dall'Italia, posero in fuga i Saraceni e si resero padroni della città della Puglia, ove posero soggiorno dodici capi Normanni col titolo di conti, vale a dire compagni nel governo.

  A139000865 

 La morte di Guaimaro lasciò i Normanni in libertà di adoperare a lor talento la formidabile loro spada; e Guglielmo braccio di ferro co' suoi fratelli ed altri in numero di trecento assalirono Manface, generale greco che comandava nell'Italia meridionale a nome del suo imperatore.

  A139000866 

 Quell'accasamento de' Normanni nella Puglia è un fatto notevolissimo, perciocchè allora appunto si tolse per sempre ai Greci di Costantinopoli tutto ciò che gl'imperatori d'Oriente possedevano in Italia.

  A139000868 

 Il Papa desideroso di allontanare quei masnadieri dall'Italia, volle in persona seguire 1'esercito nel campo.

  A139000876 

 La venuta dei Normanni, miei cari giovani, si può considerare come 1'ultima invasione dei barbari in questa nostra patria, perciò avvenimenti di altro genere ci prepara la storia; e fra gli altri io voglio raccontarvi la vita di un Papa che fu uno de' più illustri benefattori dell'Italia.

  A139000876 

 Ma perchè meglio comprendiate i fatti che io sono per raccontarvi dovete osservare che da molto tempo i papi unitamente ai vescovi ed ai preti erano quasi i soli nell'Italia e direi in tutto il mondo, i quali conservassero in fiore le scienze e difendessero i popoli dall'oppressione dei barbari; la qual cosa non potendo fare da soli in alcuni gravi casi ricorsero alla protezione di qualche insigne capitano, re o imperatore, per avere appoggio ed aiuto.

  A139000886 

 Per questo motivo Enrico si vide abbandonato da tutti e minacciato delle più gravi sciagure, onde risolse di umiliarsi al Papa ed a tal fine si portò in Italia pel Moncenisio.

  A139000891 

 Ma era ancora in vita il Normanno Guiscardo e fedele alle fatte promesse, come ebbe notizia della calamità, cui era ridotto il Romano Pontefice, si mosse in soccorso di lui, e obbligò l'imperatore a tornare in Germania lasciando l'Italia in disordine.

  A139000893 

 Anzi un autore tedesco, e quel che è più, protestante, di nome Voit, or sono venticinque anni, pubblicò una vita di questo Papa corredata di tutti i documenti possibili, con cui chiaramente dimostra la ragionevolezza della sua condotta, e non dubita di chiamarlo energico difensore dell'Italia contro all'influenza straniera.

  A139000894 

 Pertanto noi Italiani dobbiamo avere questo sommo pontefice in grande ammirazione sia perchè rese, in certa maniera, l'Italia indipendente dagli stranieri, sia perchè d'allora in poi gl'imperatori e i re non ebbero più alcuna influenza sulla elezione dei Romani Pontefici, anzi possiamo dire che dopo Gregorio VII cessò interamente l'influenza straniera sopra gl'Italiani, e fu posto un argine alle invasioni dei barbari.

  A139000899 

 Alla vista delle profanazioni di quei santi luoghi, al vedere stalle fabbricate in quello stesso luogo dove era stato collocato il santo Corpo del Salvatore, Pietro fu vivamente commosso, e come giunse in Italia si presentò al Romano Pontefice, che allora era Urbano II, e prostrandosi a' suoi piedi gli fece così viva pittura dello stato deplorabile di quei santi luoghi, che il Papa intenerito fino alle lagrime gli permise di eccitare i popoli dell'Europa ad intraprendere la liberazione di Gerusalemme.

  A139000900 

 Gli eccitamenti indefessi di Pietro 1'eremita, il quale predicando la crociata percorse 1'Italia, la Francia e la Germania; 1'autorità di Papa Urbano, che colle parole e coll'indulgenza plenaria promessa eccitava principi e popoli alla santa impresa, il desiderio di vedere quei sacri luoghi, suscitarono un {250 [250]} tale entusiasmo, che da tutte parti d'Europa si andava gridando: andiamo.

  A139000910 

 Le azioni de' crociati, miei teneri amici, non appartengono propriamente alla storia d'Italia, ma poichè sono cose molto curiose, cui gl'Italiani e gli stessi nostri principi di Savoia presero parte, così io voglio appagare la vostra curiosità col darvi un ragguaglio dell'entrata de' crociati in Gerusalemme.

  A139000922 

 Tale fu l'esito della prima crociata; ma cent'anni dopo la fondazione del nuovo regno di Gerusalemme, essendo quella città ricaduta in potere de' Musulmani, tutti gli sforzi tentati dappoi da alcuni sovrani di Italia, di Francia e di Germania, rimasero senza effetto, e benchè la maggior parte di quei principi vi abbia acquistato grande gloria, dopo tre secoli di tentativi infruttuosi, i popoli dell'Europa rinunziarono affatto a quelle spedizioni lontane e pericolose.

  A139000928 

 I mercanti di Amalfi, i cui magazzini erano stati dati in preda alle fiamme ed al saccheggio, abbandonarono un soggiorno, che la gelosia aveva reso loro insopportabile, e andarono a portare nelle altre città d'Italia la loro industria e gli avanzi delle loro ricchezze.

  A139000930 

 Il dotto che aveva scoperte le pandette si affrettò a portarle a' magistrati di Pisa, i quali, avendone fatto fare parecchie copie, diffusero quel codice prezioso tra' popoli dell'Italia e il fecero poi conoscere in Francia ed in Germania, la qual cosa contribuì assai a diffondere i veri principii della giustizia e ad ingentilire i costumi che i barbari avevano ntrodotti in quei varii paesi.

  A139000931 

 Per farvi conoscere l'importanza di quella scoperta sarà bene che io vi faccia notare il modo strano con cui era amministrata la giustizia presso a quei popoli d'origine Germanica o Tedesca, Franchi, Goti, Sassoni, Lombardi, che alla caduta dell'impero romano in occidente erano successivamente venuti in Italia.

  A139000932 

 Quando costoro calarono in Italia, tutti avevano fatto e pubblicato le loro leggi; ma permettevano a ciascuno di vivere ed essere giudicato secondo quella legge, che più gli piacesse.

  A139000939 

 Egli era un giovane di belle forme, prode, magnanimo, ed anche prudente, qualora non si abbandonava agli impeti di quell'orgoglio che lo fecero abbonito in tutta l'Italia.

  A139000939 

 Erano scorsi più di settant'anni dacchè gl'imperatori di Germania non avevano più cercato di mischiarsi nelle cose d'Italia, quando fu incoronato il famoso Federico, soprannominato Barbarossa dal colore di sua barba.

  A139000940 

 Egli accusava di viltà i suoi antecessori, perchè avevano ceduto all'intrepidezza di Gregorio VII, e si erano lasciati strappare le redini del governo d'Italia.

  A139000959 

 Alla disfatta di Milano succedette l'oppressione dell'Italia ridotta in servitù da Federico, e oppressa dalle continue imposte de' suoi ministri.

  A139000960 

 Avvertito Federico della formazione della lega lombarda e degli apparati di guerra che si stavano facendo, raccolse un numerosissimo esercito, e precipitò in Italia.

  A139000960 

 Tutti i passaggi che di Germania conducevano in Italia erano valorosamente difesi dagli Italiani; nè gli {269 [269]} era aperto il passo che dalle parti di Susa.

  A139000968 

 Stabilite queste cose Federico si ritirò dall'Italia per non ritornarvi mai più; nell'anno 1189 la Palestina essendo di nuovo caduta nelle mani de' Turchi, fu predicata un'altra crociata, e Federico giudicò quella un'occasione per lui propizia onde espiare i suoi peccati e dare un pubblico segno di ravvedimento.

  A139000990 

 Di mano in mano che i Barbari dimoravano in Italia e deponevano la loro ferocia, cessava l'influenza degli stranieri ne' nostri paesi, e questa nostra penisola si andava consolidando in parecchi Stati diversi.

  A139000990 

 Se voi, miei teneri amici, portate gli occhi sopra una carta geografica dell'Italia del medio evo, vedrete che i principali regni di quel tempo erano quello di Napoli, fondato dai figli di Tancredi d'Altavilla, il Patrimonio di San Pietro, di cui vi è nota 1'origine, e considerevolmente aumentato dalla eredità di una contessa di Toscana, chiamata Matilde; ed infine le repubbliche di Venezia, di Genova e di Pisa, le quali per la estensione del loro {278 [278]} commercio e pel numero de' loro vascelli erano divenute potenze assai considerevoli.

  A139000991 

 In capo all'Italia vedevasi la Lombardia, quella ricca provincia, ove sorgeva un gran numero di città importanti, come Milano, Pavia, Bologna, Piacenza, Cremona, e la Toscana di cui Firenze e Lucca erano le principali.

  A139000992 

 Intanto che si discutevano i diritti colle ragioni e colle armi alla mano, gli uomini più religiosi d'Italia e di Germania pigliarono la parte del Papa, ed altri presero la parte di alcuni sovrani.

  A139000992 

 Mentre le città italiane andavano così consolidando il loro governo, spesso erano molestate da' re ed imperatori stranieri che pretendevano qualche diritto sopra l'Italia.

  A139000994 

 Fatto adulto mandò a vuoto ogni sollecitudine del Sommo Pontefice, e malgrado ogni promessa e giuramento di proteggere la religione, egli volse tutte le sue mire ad estendere i suoi domimi e a soggiogare le varie città d'Italia che governavansi indipendenti a guisa di repubbliche.

  A139001001 

 Credo che non abbiate ancora dimenticato come i Normanni nello stabilirsi in Italia eransi dichiarati vassalli del Papa, la qual cosa rendevali da lui dipendenti, e nessun altro poteva entrare al possesso di quel regno senza il consenso del Papa medesimo.

  A139001004 

 In tale frangente essendo l'Italia minacciata dai Tedeschi di fuori, da Manfredi e da' suoi seguaci al di dentro, il papa giudicò bene di ricorrere ad un principe francese di nome Carlo, conte d'Angiò, fratello di S. Luigi re di Francia.

  A139001006 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria, perciò di buon grado deliberò di trasferirsi in Italia per sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e così impadronirsi del regno di Napoli.

  A139001007 

 Viene pertanto in Italia con numerosa cavalleria e fanteria, entra nel regno di Napoli e va ad incontrare Manfredi, il quale erasi pure ben apparecchiato a fargli fronte.

  A139001009 

 I Ghibellini lo riguardavano come l'unico loro sostegno, e lo invitarono a venire in Italia.

  A139001010 

 Inoltre i più illustri Ghibellini di Pisa, di Napoli e di altre città d'Italia sollecitavano Corradino a venire presto in Italia, assicurandolo, che al suo avvicinarsi tutti sorgerebbero per esterminare i Guelfi.

  A139001012 

 All'avvicinarsi dell'esercito tedesco, i Saracini di Sicilia, quei medesimi che avevano già fatto tanto male all'Italia, fedeli amici di Manfredi, tutti i Ghibellini {284 [284]} della Lombardia, presero le armi per unirsi a lui.

  A139001024 

 Quando poi Carlomagno venne ad impadronirsi della Italia, anche Genova se gli sottopose, ma dopo la morte di quell'imperatore continuò a reggersi in forma di repubblica siccome facevano le città di Venezia e di Pisa.

  A139001026 

 La coltura del gelso bianco, che Roggero Guiscardo portò in Sicilia, fu altresì una sorgente di ricchezze per Genova {289 [289]} e per tutta l'Italia, perciocchè l'introduzione di quel utile albero e l'educazione del baco da seta resero comuni i prodotti preziosi, che prima si andavano a cercare con grandi spese in varie regioni dell'Asia.

  A139001051 

 Ma non gli fu possibile di fermarsi molto in Firenze; perchè in tutte le grandi città d'Italia eravi chi invitavalo per avere a qualunque prezzo de' suoi lavori.

  A139001055 

 Erano pertanto in Italia due lingue, la latina usata {297 [297]} nelle leggi, negli atti notarili e nelle prediche; eravi poi la lingua del volgo detta perciò volgare, nata da tutte le anzidette corruzioni.

  A139001055 

 L'Italia finchè fu soggetta ai Romani adoperava la lingua latina, ma questa si andava a poco a poco corrompendo.

  A139001058 

 In quel tempo in cui quasi tutte le città d'Italia erano divise nei due partiti de' Guelfi e Ghibellini, egli aveva avuto un maestro Guelfo, ed egli pare si rese illustre in molte imprese, combattendo valorosamente contro ai Ghibellini.

  A139001059 

 Generalmente chiamavansi Ghibellini quelli che desideravano in Italia il dominio dell'imperatore di Germania; e dicevansi Guelfi quelli che favorivano in Italia la dominazione del Papa.

  A139001071 

 Mentre succedevano questi fatti particolari, una grave calamità venne a funestare l'Italia.

  A139001072 

 Ad ogni passo soldati, donne, ragazzi e tutta la feccia d'Italia loro si aggiungeva portando così ovunque il terrore e io spavento.

  A139001073 

 Dopo alcuni combattimenti, scorgendo inutile ogni sforzo, Guarnieri ottenne di poter passare liberamente; indi entra in Lombardia, saccheggia e diserta il ducato di Modena e di Reggio, e al fine carico di danaro e di prede, a squadra a squadra co' suoi fa ritorno in Germania per divorare nei bagordi le spoglie rapite all'Italia.

  A139001079 

 In tal guisa Avignone divenne la stanza dei Papi per circa 70 anni, e Roma e l'Italia restarono prive del loro principale ornamento.

  A139001079 

 Per questi motivi il Pontefice Clemente V, vedendo l'Italia insanguinata da orribili fazioni, e da inimicizie spietate ed implacabili, scorgendo essere impedita la libertà della Chiesa, se continuava a dimorare in Roma, trasportò la Romana Sede in Avignone, amando meglio accomodarsi a volontario esilio, che assistere a tante stragi e rovine.

  A139001080 

 Io non posso enumerarvi ad una ad una le tristi vicende, cui andò soggetta Roma e direi tutta l'Italia nel tempo che i Romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri.

  A139001082 

 I Ghibellini fatti arditi per l'assenza del Papa invitano un re di Alemagna di nome Enrico Settimo; e questo sotto al pretesto di riacquistare i diritti de' suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte città; impone gravi tributi, si fa incoronare re in Milano; va difilato a Roma per cingersi la corona imperiale.

  A139001082 

 La storia ci fa perfettamente conoscere che l'Italia senza Pontefice diventa un paese esposto alle più tristi vicende.

  A139001084 

 In tale scompiglio di cose si eccitò una guerra generale in tutta l'Italia.

  A139001084 

 Per tanti mali che l'Italia patì in quel tempo, i settant'anni passati dai Papi in Avignone, soglionsi chiamare i settant'anni di schiavitù babilonica, sia per i gravi danni che ne avvennero all'Italia, sia perchè il Romano Pontefice che è vescovo di Roma, dovendo vivere lontano dalla sua sede, ne seguivano eziandio gravi sconcerti a tutta la cristianità.

  A139001090 

 Mentre viveva il Boccaccio e precisamente nell'anno 1348 prese ad infierire una terribile peste in tutta Italia e segnatamente nella città di Firenze.

  A139001092 

 Mediante uno studio indefesso venne ad essere annoverato tra i primi genii dell'Italia fin dall'età giovanile.

  A139001093 

 Di mano in mano che scriveva dei versi venivano trascritti e cantati alle corti d'Italia e di Francia; perciò i principi, i papi, i re, lo invitavano alle loro reggie e lo ammettevano alle loro feste e alle loro mense.

  A139001095 

 Ma il Petrarca amò meglio di cingersi l'alloro in quella Roma in cui erano entrati in trionfo gli eroi dell'Italia antica.

  A139001102 

 Erano sessant'anni dacchè i Papi sedevano in Avignone, a ciò costretti dalle continue turbolenze che agitavano l'Italia, ed anche allettati dai molti segni di stima e di venerazione loro usati dai re di Francia.

  A139001103 

 L'Italia offrì mai l'esempio di cotali enormità e delitti?».

  A139001105 

 Si fermò quattro mesi in Viterbo per ricevere le dimostrazioni più solenni del rispetto, della gratitudine e della allegrezza di tutta l'Italia.

  A139001110 

 Voi intanto, o miei teneri amici, ritenete ben a memoria questo grande avvenimento, e notate che quando i disordini e le discordie costringono il Romano Pontefice ad allontanarsi da Roma, egli è per l'Italia e per la religione un presagio di gravi mali.

  A139001112 

 Una lunga successione di uomini illustri, che ebbero gran parte negli avvenimenti d'Italia, certamente è quella dei principi di Savoia, ed io giudico di farvi cosa utile e piacevole col farvi conoscere il principio ed il progresso di questi nostri amati monarchi, da cui siam governati da oltre ottocent'anni.

  A139001114 

 Questo paese servì sempre di passaggio tra l'Italia e la Gallia, e alla caduta dell'impero romano in occidente, quando uno sciame di barbari invase l'Italia e la Gallia, una parte di costoro cacciarono gli Allobrogi, e cominciarono {315 [315]} a fondarvi gran numero di borghi, detti perciò Borgognoni, vale a dire abitatori dei borghi.

  A139001117 

 La valle {316 [316]} di Susa anticamente era una vera marca, perchè posta ai confini d'Italia, e quindi il conte era veramente un marchese; ma pel matrimonio di Adelaide con Amedeo I, la marca di Susa essendosi aggregata alla Savoia, il titolo di marchese, trapassò nei conti di Savoia, anche dopochè il paese cessò d'essere una marca.

  A139001117 

 Questi avendo menato in moglie Adelaide, signora di Susa e di Torino, cominciò ad estendere il suo Stato oltre le Alpi in Italia.

  A139001122 

 Ma il perfido Federico ritornando qualche tempo dopo in Italia con numeroso esercito, mise a ferro ed a fuoco il castello di Susa.

  A139001122 

 Nella circostanza che Federico fu costretto a fuggire dall'Italia, Umberto avrebbe potuto di leggieri vendicarsi dei danni ricevuti; ma egli di un cuore troppo buono trattò umanamente questo comun nemico e gli concedette il passaggio sulle sue terre.

  A139001132 

 Giunto in Italia non depose per anco la spada, e la dovette impugnare contro ai Visconti di Milano.

  A139001148 

 Il Carmagnola sebbene assai inferiore di forze assalì Brescia, s'impadronì di tutte le fortezze che i Milanesi {328 [328]} avevano nel Bresciano, e venne a battaglia campale con quattro dei più celebri generali che fossero a quei tempi in Italia, e che uniti combattevano a difesa del duca.

  A139001156 

 Specialmente nel tempo che i Papi dimoravano in Avignone, molti guerrieri da luoghi lontani facevano scorrerie in Italia per saccheggiarla ed arricchirsi dei suoi tesori, e dipoi ritornarsene ne' loro paesi.

  A139001165 

 «Uomo meritevole di miglior fortuna, possa tu eseguir «imprese che onorino te e l'Italia!» Colleoni fece accompagnar sano e salvo Piccinino fino al campo dei Milanesi, poscia voltosi ad un ufficiale, esclamò: «Piacesse al cielo che io avessi 1000 soldati simili a costui!».

  A139001170 

 Vi fu ricevuto come l'eroe dell'Italia, e il suo arrivo fu celebrato con una solennità che durò ventisette giorni, ma il ventesimo ottavo giorno quel re, con pretesto di volergli conferire {335 [335]} speciali onori, il condusse nel suo palazzo ove lo fece arrestare con suo figlio; e poco dopo fu strangolato nella prigione.

  A139001179 

 S'impadronì con facilità di tutta la Grecia, della Macedonia, della Dalmazia, e si avanzava a gran passi verso l'Italia.

  A139001180 

 Intanto i Turchi stavano per versarsi in Italia dalla parte del Friuli e della Cambia, province poste alla estremità del Golfo Adriatico, ove il passaggio delle Alpi avrebbe spaventato chicchessia fuori di Maometto.

  A139001182 

 Con immenso numero di soldati si porta al mezzodì dell'Italia e assale la città di Otranto.

  A139001182 

 Intanto Maometto fortemente irritato della sconfitta ricevuta nella Lombardia e più ancora per la resistenza e perdita toccata nell'assedio di Rodi decise di volersi a qualunque costo impadronire dell'Italia, venire a Roma, cacciare il Papa, e della capitale del cattolicismo fare la sede del Maomettismo.

  A139001183 

 Lo stesso romano Pontefice voleva prepararsi a fuggire in Francia, quando il cielo venne in soccorso dell'Italia e della religione, togliendo dal mondo chi era la cagione di tanti mali.

  A139001183 

 Mentre preparava maggior numero di genti per invadere {340 [340]} l'Italia da tutte parti, Maometto fu colpito da una terribile cancrena che in pochi giorni il tolse di vita nel 1481, in età d'anni cinquantatre.

  A139001183 

 Sparsasi la voce della morte di quel feroce conquistatore le sue genti si ritirarono verso Costantinopoli, e l'Italia fatta libera da quel flagello respirò.

  A139001186 

 A sue spese costrusse acquedotti e granai per assicurare l'alimento al popolo; {341 [341]} innalzò chiese ed ospedali per i poveri; fondò una libreria pubblica facendo comperare in molti paesi i manoscritti più rari e preziosi; accolse con onore tutti i sapienti, pittori, scrittori, architetti e letterati in qualsiasi genere; a segno che Firenze giunse a superare nella prosperità e magnificenza tutte le città d'Italia.

  A139001190 

 In quei tempi, cari giovanetti, nulla era tanto ordinario in Italia quanto il vedere odii profondi e scambievoli durare per anni ed anni tra due famiglie e loro aderenti e sfogarsi d'improvviso con qualche atto terribile di vendetta e di furore, il che era contrario alla santa legge del Vangelo.

  A139001197 

 Circondato di continuo da quegli uomini cospicui per ingegno e dottrina egli diede il suo nome alla preziosa libreria che il suo illustre avo avea cominciata, e fondò egli stesso ne' suoi giardini di Firenze una scuola di pittura sotto il titolo di accademia, dalla quale uscì poi un gran numero di pittori che formano ancora oggidì la gloria dell'Italia.

  A139001197 

 Merita però special menzione la sollecitudine con cui quel principe favorì le scienze e le arti chiamando in quelle città i personaggi più dotti e gli artisti più insigni da tutte le parti d'Italia.

  A139001202 

 Verso l'anno ottocento un principe Maomettano regalò un orologio a ruote all'imperatore Carlomagno; ed un prete Veronese, di nome Pacifico, l'introdusse in Italia e lo condusse a molta perfezione.

  A139001203 

 Nell'anno 990 furono in Italia introdotte le cifre arabiche, {346 [346]} cioè i numeri di cui ci serviamo presentemente a fere i calcoli.

  A139001214 

 Prima del 1492 le parti del mondo conosciute erano soltanto tre, vale a dire l'Europa, di cui fa parte l'Italia; l'Asia, dove vissero i primi uomini del mondo; e l'Africa, che è una vasta estensione di paesi al nostro mezzodì al di là del Mediterraneo.

  A139001261 

 Mentre Cristoforo Colombo acquistava nuova gloria all'Italia colla scoperta del nuovo mondo, molti bellicosi avvenimenti agitavano i popoli italiani.

  A139001262 

 Or avvenne che in quei tempi la guerra ardeva in vari paesi d'Italia, e Francesco Sforza, il quale avea sposato la figliuola dell'ultimo duca Filippo Maria Visconti, dopo essersi acquistato il nome di famoso guerriero, approfittò dell'occasione in cui i Milanesi erano in rivolta per presentarsi alle porte della città alla testa della formidabile sua banda.

  A139001264 

 E poichè non ignorava quanto i Milanesi amassero il loro principe a cagione della sua innocenza e della sua gioventù, onde non avrebbero tollerata una tale ingiuria, cercò di suscitare turbolenze in Italia.

  A139001269 

 Parecchi principi italiani, il papa, i Veneziani, Massimiliano re di Germania, Ferdinando il cattolico, quel benefattore di Cristoforo Colombo, lo stesso Luigi il Moro, si collegarono insieme per cacciar i Francesi d'Italia.

  A139001270 

 Così quel principe, il quale aveva chiamato gli stranieri in Italia, e che aveva barbaramente fatto perire un suo nipote in prigione, dovette egli pure finire i suoi giorni fuori della patria, lontano da' suoi parenti, chiuso in una prigione.

  A139001270 

 Egli potè avanzarsi in Italia quasi senza contrasto; soltanto il duca di Savoia, di nome Carlo II, avrebbe forse potuto impedire il passo a quel re straniero, ma o perchè giudicasse di non aver {367 [367]} forze bastanti, o perchè desiderasse mantener la pace tra i suoi sudditi, o forse perchè il re di Francia gli avesse promesso di dargli una parte della Lombardia, egli lasciò pienamente libero il passaggio delle Alpi.

  A139001270 

 Le cose furono per qualche tempo tranquille in Italia finchè un altro re di Francia di nome Luigi XII, successore di Carlo VIII, passò di nuovo le Alpi con altro più formidabile esercito per vendicare le perdite del suo antecessore.

  A139001276 

 Venezia, miei cari, in quel tempo era divenuta la più famosa repubblica dell'Italia, perchè era sempre stata governata dagli ottimati e non era mai caduta nelle mani del popolo; siccome avvenne alle repubbliche di Firenze e di Genova.

  A139001278 

 Il Sommo Pontefice vedendo cotanta oppressione, e considerando che tale ingrandimento di potentati stranieri nuoceva all'Italia e troppo abbassava la potenza veneta, reputata come il sostegno dell'Italia contro ai Turchi, si staccò dalla lega di Cambrai, e si unì coi Veneziani, col re di Spagna e con altri principi italiani contro a quelli stranieri divenuti i comuni nemici.

  A139001285 

 Un trattato di pace, conchiuso in una piccola città di Francia detta Noyon, pose fine alle calamità senza numero cui le discordie fra il Sommo Pontefice e Venezia avevano per otto anni tirate addosso all'Italia.

  A139001286 

 In grazia della moltitudine delle sue navi, del ricco suo arsenale, e dell'attivo commercio de' suoi cittadini, colà si portavano le merci dell'Oriente, e soprattutto le spezierie che si distribuivano di poi per la maggior parte delle città d'Italia, di Germania e di Francia.

  A139001287 

 Nel vedere l'Italia divenuta campò di tante guerre e di tanti disastri, si direbbe, miei cari, che le belle {374 [374]} nostre contrade fossero per ricadere in una barbarie simile a quella che aveva invasa tutta l'Europa dopo la caduta dell'impero romano.

  A139001287 

 Pure in mezzo a quelle lotte sanguinose, in mezzo a quei disordini interminabili, la Provvidenza suscitò un uomo, che la storia chiama a buon diritto il rigeneratore delle scienze, delle arti nell'Italia e possiamo dire in tutta l'Europa.

  A139001288 

 Allora una gran quantità di uomini illustri coprirono di gloria l'Italia coi frutti del loro vario ingegno, con capolavori immortali, che formano anche al presente la nostra ammirazione.

  A139001288 

 Egli desiderava molto la gloria e la felicità dell'Italia; perciò mentre si studiava di promuovere le belle arti adoperavasi di tener da essa lontani i flagelli della guerra.

  A139001291 

 Il giovane Tartaglia, miei cari, salvato come per miracolo da una morte che pareva certa, divenne col crescere dell'età un uomo studioso e profondamente erudito, e fu il primo in Italia, che, essendosi applicato alla geometria ed alla meccanica, fece risorgere nella Europa quelle scienze utili, lasciate in abbandono da lunghi anni, e che forse avrebbero potuto andar affatto perdute se l'orfanello di Brescia co' suoi studi non avesse loro dato lustro novello.

  A139001294 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti della Italia; e nell'età di soli 15 anni Lorenzo il Magnifico, che allora viveva ancora, lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario come se fosse stato suo figlio.

  A139001297 

 Per questi suoi rari talenti Leonardo era ricercato da tutti i principi e signori d'Italia.

  A139001310 

 Il gran favore che Leone prestava a {382 [382]} tutti gli artisti, e le sollecitudini con cui promoveva ogni genere di scienze e di arte, meritarono che quel periodo memorabile di tempo fosse appunto chiamato il secolo di Leone X, o del risorgimento delle arti, perchè difatti esse giunsero in quel tempo alla loro perfezione in Italia, e cominciarono a spandersi negli altri paesi d'Europa.

  A139001311 

 Leone X in mezzo alle consolazioni che provava per la gloria d'Italia, ebbe molto a soffrire per l'eresia di Martino Lutero.

  A139001314 

 Intanto che le arti e le scienze facevano in Italia maravigliosi progressi, molte sciagure si apparecchiavano dagli stranieri, che a guisa di torrente dovevano versarsi sopra questi nostri paesi.

  A139001317 

 Terribili apparati si fecero da ambe le parti; e l'Italia fu il teatro di quelle sanguinose rivalità.

  A139001318 

 Colà si appiccò una zuffa in cui i Francesi, sopraffatti dal numero dei nemici, vennero sconfitti e costretti ad abbandonare l'Italia.

  A139001324 

 Le battaglie della Bicocca e di Pavia avrebbero certamente dovuto umiliare il re di Francia ed i Francesi; {386 [386]} pure appena Francesco I ebbe ricuperata la libertà, si riaccese più che mai il desiderio di vendetta; quindi nuove guerre insorsero nella Germania e nell'Italia.

  A139001345 

 In questo spazio di tempo fiorirono in Italia le arti, le scienze ed il commercio; in quanto poi alle vicende politiche, noi siamo stati il bersaglio dei re di Spagna e di Francia.

  A139001346 

 Dopo la battaglia di S. Quintino quei monarchi tutti stanchi dalle lunghe guerre, si unirono alle altre potenze d'Italia, si radunarono in una città di Francia chiamata Cambrese, e conchiusero un trattato di pace, in forza del quale le potenze belligeranti deposero le armi per riparare ai molti mali cagionati dalle guerre passate (1559).

  A139001347 

 Quel trattato di pace diminuì molto l'influenza della Francia sull'Italia; e d'allora in poi per lo spazio di circa 140 anni, possiamo dire che gli Spagnuoli ne rimasero gli assoluti padroni, ad eccezione di alcuni Stati che procurarono di mantenersi alleati cogli Spagnuoli.

  A139001349 

 Cessate alquanto le guerre in Italia, subito ritornarono a fiorire le scienze, l'industria, il commercio; la città poi di Venezia per le molte isole che possedeva nel Mediterraneo, si poteva ancora considerare come la regina del mare; sebbene avesse alquanto perduto del suo splendore da che gli Spagnuoli divennero padroni dell'America, ove aprirono larga via al commercio per quei lontanissimi paesi.

  A139001349 

 I Turchi poi, da oltre cento anni stabiliti a Costantinopoli, vedevano con rincrescimento che i popoli d'Italia, e segnatamente i Veneziani possedessero isole e città in mezzo al vasto loro impero.

  A139001350 

 Il duca di Savoia mandò di buon grado un scelto numero di forti soldati, i quali, unitisi al rimanente delle forze che si poterono radunare in Italia, andarono a congiungersi cogli Spagnuoli vicino alla città di Messina.

  A139001351 

 Inorgogliti i Turchi di quel felice successo, con uno spaventoso apparato diressero le vele verso l'Italia.

  A139001359 

 Questo morbo, miei cari, cui si dà il nome di peste, pestilenza, contagio ed anche epidemia dopo di aver menato grande strage nelle varie parti d'Italia, prese ad infierire orribilmente in Milano.

  A139001369 

 Ma un uomo turbolento ed apostata di nome Fra Paolo Sarpi, invece di predicare e sostenere quella religione cui con voto speciale erasi consacrato, si adoperò per introdurre l'eresia nell'Italia e specialmente in Venezia sua patria.

  A139001397 

 La ragione si era che il Saluzzese, oltre all'essere un paese sommamente fertile, univa con sè la barriera delle Alpi, restando così impedito il passaggio per cui i Francesi solevano passare per venire in Italia.

  A139001402 

 La Spagna che pretendeva di essere arbitra in Italia, perchè vi possedeva molte province, portò pure le pretese sul Monferrato.

  A139001405 

 Forse il duca di Savoia avrebbe riparate le sue perdite se non fosse sopraggiunta una terribile pestilenza, che dopo aver fatta gravissima strage nella Francia, si sparse in tutta l'Italia.

  A139001406 

 Ivi fu conchiuso un trattato, in forza di cui l'Italia agitata da una lunga serie di mali potè respirare e provvedere ai proprii bisogni.

  A139001408 

 In mezzo alle guerre ed alle pestilenze che afflissero il Piemonte ed alcune altre province d'Italia, fiorirono parecchi illustri personaggi, che innalzarono la nazione italiana al più alto grado di gloria nelle scienze, nelle lettere e nelle arti.

  A139001409 

 I letterati e molti principi d'Italia decretarono d'incoronarlo di alloro come si era fatto del Petrarca.

  A139001410 

 Un altro uomo che formerà mai sempre la gloria d'Italia fu Galileo Galilei.

  A139001423 

 E siccome la Spagna figurava in quei tempi qual prima potenza d'Europa, così tra il dominio che aveva in Italia, e l'influenza che aveva sopra gli altri Stati, si può dire che quasi tutta l'Italia divenne spagnuola.

  A139001423 

 Per centoquaranta anni, cioè dal 1560 al 1700, sebbene in Italia ci siano stati pochi moti di guerra, ad eccezione delle discordie insorte tra i Francesi e il duca di Savoia, nulladimeno l'Italia ebbe molto a soffrire sotto al governo di padroni così lontani, siccome erano gli Spagnuoli.

  A139001428 

 Il malcontento in Italia allora divenne universale, e nulla mancava se non un capo per venire ad un'aperta ribellione.

  A139001436 

 Ma queste nazioni possedevano ambedue alcuni paesi in Piemonte, perciò i Francesi volendone possedere in altre parti d'Italia, quando vedevano gli Spagnuoli a dilatare il loro dominio, cercavano di opporsi in tutte guise, e qualora i Piemontesi venissero attaccati dagli Spagnuoli, i Francesi venivano in aiuto dei primi per combattere i loro rivali.

  A139001438 

 Il duca vedendo le cose del Piemonte ridotte a pessimo stato pensò di venire ad un accomodamento colle potenze straniere, e per mezzo di un trattato stipulato a Torino nel 1696, ridonò la pace al Piemonte e a tutta l'Italia.

  A139001440 

 Da una parte era la Francia, la Spagna e quella parte d'Italia che apparteneva al re di Spagna; dall'altra vi era l'imperatore di Germania, l'Inghilterra, il Portogallo, il duca di Savoia con altri regni di Alemagna.

  A139001451 

 In seguito a quella famosa giornata i Francesi sgombrarono l'Italia, ed il Piemonte risorse dalle sue calamità.

  A139001452 

 D'allora in poi per lo spazio di cent'anni la Francia e la Spagna perdettero quasi tutta la loro influenza sopra l'Italia, e si può dire che l'Italia divenne austriaca.

  A139001452 

 Dopo la battaglia di Torino la guerra per la successione di Spagna durò ancora sette anni fuori d'Italia.

  A139001455 

 La vittoria di Torino dovuta piuttosto alla protezione del cielo che al valore delle armi portò la pace in Piemonte e possiamo dire a tutta l'Italia.

  A139001459 

 Mentre regnava Carlo Emanuele succedettero due avvenimenti che cagionarono grandi guerre in tutta l'Europa e nella stessa nostra Italia.

  A139001461 

 Il teatro di quella lunga guerra fu specialmente l'Italia, e il re di Sardegna ora si univa agli uni, ora agli altri, usando sempre accortezza e coraggio per conservare i suoi Stati.

  A139001463 

 L'altro fatto che ha molta relazione colla storia della nostra Italia, fu la guerra della successione d'Austria.

  A139001464 

 Carlo Emanuele fu l'eroe di quella grande guerra, e segnalò il suo coraggio in molte battaglie combattute in Italia e fuori d'Italia.

  A139001464 

 Un poderoso esercito di Austriaci e di Piemontesi ruppe più volte gli alleati francesi e spagnuoli, e giunse a cacciarli interamente dall'Italia.

  A139001476 

 Dopo la vittoria dell'Assietta, la liberazione di Genova, e dopo la pace di Aquisgrana, passò quasi un mezzo secolo senza che in Italia fosse suscitata alcuna guerra; mentre in altri paesi fu quasi continuata come prima.

  A139001477 

 Ma l'Italia non prese parte alcuna in queste guerre, perciò io sospendo di parlarvi di vittorie e di sconfitte, e vi esporrò le azioni di alcuni celebri italiani, che in questo spazio di tempo ebbero grande influenza negli affari e nella gloria d'Italia.

  A139001478 

 Fece allestire con somma secretezza una potentissima flotta e venne in Italia e s'impadronì delle isole di Sicilia e di Sardegna.

  A139001482 

 Più celebre e più gloriosa è la memoria di Ludovico Antonio Muratori, uno dei più dotti e più laboriosi uomini di cui s'onora l'Italia.

  A139001485 

 Esse versano specialmente sulla storia d'Italia, della quale primieramente raccolse e pubblicò i documenti, poi gli annali, ossia la storia da lui compilata.

  A139001532 

 Morì a Milano in età di settant'anni nel 1799, quando appunto si agitavano strepitosi avvenimenti in Italia.

  A139001534 

 Io sono per raccontarvi, miei teneri amici, uno straordinario avvenimento che mise a soqquadro l'Europa, e fece provare alla nostra Italia gran parte degli orrori e delle calamità cui soggiacque ai tempi dei Goti, dei Longobardi, dei Normanni.

  A139001535 

 Nei varii stati d'Italia la forma di governo che vi aveva ai tempi di Carlo V, salvo poche eccezioni, durò sino al 1796.

  A139001537 

 Dovete altresì ritenere, o miei cari, come nello spazio di quasi cinquant'anni vi fu una compiuta pace nella Italia e quasi in tutto il rimanente dell'Europa; la qual cosa diè campo a molti valenti ingegni di arricchire le scienze e le arti di molte utili cognizioni, ma lasciò anche tutto l'agio alle società seccete di effettuare i loro progetti.

  A139001539 

 Le società secreto che avevano fatta la rivoluzione in Francia già si erano introdotte in Italia, dove si spargevano le seducenti idee di libertà, di eguaglianza e di {456 [456]} riforme.

  A139001539 

 Napoleone, o miei cari, era coraggioso, accorto e attento ad ogni suo dovere; perciò passando in breve di grado in grado pervenne ai primi posti della milizia, e meritò che fosse affidata a lui l'impresa della conquista d'Italia.

  A139001539 

 Si oppose gagliardamente il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III; sicchè le cose andarono a rilento finchè il direttorio, vale a dire l'assemblea che governava la Francia, pose alla testa dell'esercito d'Italia Napoleone Bonaparte, che è quel gran generale di cui avrete più volte sentito a parlare da coloro stossi che gli furono compagni d'armi.

  A139001539 

 Un esercito francese già aveva valicato le Alpi colle mire d'impadronirsi dell'Italia col mezzo delle armi e degli affigliati a codeste società.

  A139001540 

 La notizia dell'avvicinarsi dei Francesi guidati da Napoleone sbalordì i sovrani d'Italia, i quali collegatisi insieme dimandarono aiuto agl'Inglesi, agli Austriaci ed ai Russi.

  A139001540 

 Ma quelle potenze erano troppo distanti e i loro soccorsi ritardarono assai; di più le repubbliche di Genova e di Venezia e il granduca di Toscana rifiutando di unirsi agli alleati, fecero ritornare a vuoto gli sforzi dei difensori d'Italia.

  A139001546 

 Ritenete a mente, miei teneri amici, che quando il Papa è costretto di allontanarsi dalla sua sede, sovrastano gravi mali a tutti i popoli cristiani, e specialmente alla Italia, centro del cattolicismo.

  A139001548 

 Allora tutta l'Italia, eccettuata Napoli, divenne francese.

  A139001550 

 Ciò avvenne specialmente da che Napoleone reputando abbastanza consolidato il dominio francese in Italia, volle recarsi in Egitto per conquistare quei lontanissimi paesi.

  A139001551 

 Onde radunando soldati quanti più potè, colla massima celerità volò alla volta d'Italia.

  A139001552 

 Quella battaglia, miei cari, doveva decidere della sorte di Napoleone, dell'Italia e forse di tutta l'Europa.

  A139001553 

 Cadde allora Napoli sotto al dominio francese, e così tutta l'Italia era soggiogata; il Belgio, l'Olanda già erano state occupate dalle armi francesi, e queste dominavano già una parte dell'Egitto.

  A139001554 

 Si era già fatto creare console con altri due colleghi, poi solo console a vita prima ancora di venire la seconda volta in Italia.

  A139001555 

 Quando morì questo Pontefice i francesi occupavano tutta l'Italia.

  A139001558 

 Aveva in pensiero il novello imperatore di acquistarsi titoli e gloria pari a quella di Carlomagno; e poichè quel re fu incoronato re d'Italia così l'anno seguente egli si portò in Italia e fecesi incoronare a Milano colla corona di ferro, con cui solevano essere incoronati gli antichi re Longobardi.

  A139001563 

 Allora suo fratello Luigi gli disse: «Se scorgete tanto valore negl'Italiani, perchè non fate di tutte le province d'Italia un regno solo?» Bonaparte rispose: «ciò non farò mai, perchè allora gl'Italiani diverrebbero superiori ai Francesi.».

  A139001568 

 In questo tempo gli Austriaci avevano riconquistata l'Italia, e i sovrani alleati eransi radunati a congresso in Vienna per deliberare a chi toccherebbero le province prese dalle loro armi.

  A139001570 

 In quel solenne congresso l'Italia fu divisa come è tuttora.

  A139001577 

 Ma egli innamorato dell'Italia non potè risolversi ad accettare le generose offerte di quel sovrano.

  A139001585 

 In quel tempo Canova compì molti suoi lavori, tra i quali l'Italia che piange sulla tomba di Alfieri, che, come sapete, fu un insigne poeta tragico della città d'Asti nato nel 1749 e morto in Firenze nel 1803.

  A139001587 

 - Vi appagherò, io amo l'Italia, perchè i miei genitori sono Italiani.

  A139001589 

 In quei domestici colloquii Canova ottenne larghi assegni pecuniari per le accademie d'Italia.

  A139001594 

 L'Italia deve a lui la gloria di superare tutte le altre nazioni nella scultura.

  A139001596 

 Dopo la ripartizione dei regni fatta nel congresso di Vienna, l'Italia godette alcuni anni di tranquillità di cui si valsero i sovrani per riparare ai mali cagionati dalle lunghe guerre e rivoluzioni.

  A139001596 

 In questo medesimo tempo quelle società secrete, che avevano sconvolto tutta la Francia, formarono un nuovo e strano progetto di fare una repubblica sola di tutti i regni d'Italia.

  A139001596 

 Questa società secreta o società massonica, o società italiana, oppure dei Carbonari, che si voglia appellare, prose grande incremento in tutta l'Italia e specialmente nel regno di Napoli.

  A139001600 

 Si {477 [477]} accorsero ben tosto che la rivoluzione di Napoli era un torrente che nuovamente minacciava di sconvolgere tutta l'Italia e forse l'intera Europa; e a fine di concertare sui mezzi da adottarsi per porvi un argine, invitarono il re Ferdinando ad intervenire egli stesso a Lubiana.

  A139001606 

 Allorchè gli Austriaci varcarono il Po per marciare verso Napoli, il santo Padre fece pubblicare un editto col quale annunziava come egli pregava Iddio che tenesse lontano il {479 [479]} flagello della guerra; che se per gl'inscrutabili divini giudizi i popoli d'Italia dovessero essere afflitti da un si grave male, per la sua qualità di capo visibile della Chiesa, e come sovrano essenzialmente pacifico terrebbe una perfetta neutralità verso tutte le nazioni.

  A139001608 

 Alessandria fu la prima ad innalzare la bandiera verde, rossa ed azzurra e gridando viva il re, viva l'Italia, proclamarono un governo provvisorio.

  A139001608 

 La decisione fu presa nella città di Alessandria ove in secreta adunanza giurarono la costituzione spagnuola, e promulgarono il ristabilimento del regno d'Italia che dovesse abbracciare l'intiera nazione.

  A139001609 

 Dicesi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa, con promessa di farlo re dell'Italia, e che egli da prima lusingato da tale speciosa promessa acconsentisse; ma riflettendo poi al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò che era realmente, che tal proposta venisse fatta dai carbonari, pensò meglio di rifiutarsi.

  A139001614 

 Le mire dei costituzionali erano di secondare lo spirito d'indipendenza dei Napolitani; persuasi che gli Austriaci colà mandati sarebbero stati sconfitti, e che un esercito di Piemontesi, cui già si erano uniti molti Lombardi, avrebbe in breve scacciati gli Austriaci e fatto un solo regno, od una sola repubblica di tutta l'Italia.

  A139001616 

 Così terminò quella sconsigliata impresa dei rivoluzionari, la quale invece di unificare l'Italia valse a disunirla sempre più, ed in cambio di liberarla dagli Austriaci, fu causa che questi occupassero per qualche tempo la cittadella d'Alessandria.

  A139001618 

 Il piano era di fare una repubblica sola di tutta l'Italia, e perciò allontanare il Papa da Roma e detronizzare tutti i re d'Italia.

  A139001619 

 Ed ecco da ogni parte gridarsi viva l'Italia, viva Pio IX, morte agli Austriaci.

  A139001619 

 Gli amatori della rivoluzione seppero approfittare di quello entusiasmo a fine di spargere di nuovo in tutta l'Italia il pensiero di fare un regno solo cacciando dalla Lombardia gli austriaci che erano formidabili rivali ai ribelli.

  A139001619 

 In quest'anno, miei cari, fu suscitato un entusiasmo di novità per tutta l'Italia, che parve aver perduto il senno.

  A139001620 

 I Milanesi furono i primi ad impugnare le armi per allontanare gli Austriaci dalla loro città e dar principio alla guerra detta dell'indipendenza perchè pretendevasi di liberare l'Italia da ogni dipendenza da potenze straniere.

  A139001622 

 Pensava che tutti gli altri principi d'Italia manderebbero genti in suo aiuto; e di fatti il Re di Napoli spediva sedici mila uomini nella Lombardia; ma accortosi che si minacciava una ribellione nel suo stato richiamò i suoi, e colla forza acquietò i tumulti e ristabilì l'ordine.

  A139001627 

 «Poichè, esclamò, non potei in questo giorno nè morire della morte del soldato nè salvare l'Italia, l'obbligo mio è ormai compiuto.

  A139001633 

 Altre volte diceva: sappiamo il vivo desiderio di molti che vorrebbero determinarci a dichiarare la guerra per allontanare alcuni popoli dall'Italia, ma sappia il mondo tutto che noi amiam bensì l'Indipendenza dell'Italia, ma non verremo giammai ad una dichiarazione di guerra.

  A139001633 

 Molti uomini che già avevano messe sossopra le cose d'Italia negli anni precedenti, quasi quei medesimi che avevano messo a soqquadro le cose politiche nei varii regni della penisola, si recano a Roma, per indurre il Papa a dichiarare la guerra agli Austriaci.

  A139001680 

 Piacemi intanto che riteniate che Pio IX, Ferdinando II granduca di Toscana e Carlo Alberto egualmente che tutti gli altri principi italiani avevano buona volontà {502 [502]} di far del bene all'Italia.

  A139001684 

 La Spagna crede «che le potenze cattoliche non potrebbero «abbandonare la libertà del Papa all'arbitrio della città di «Roma, e permettere che, mentre tutte le nazioni si «fanno premura di dare al Pontefice prove del loro «profondo rispetto, una sola città d'Italia ardisca «oltraggiare la sua dignità, e porlo in uno stato di «dipendenza di cui ella potrebbe abusare un giorno «come potere religioso.

  A139001687 

 I francesi ebbero tosto sotto le armi una poderosa armata che precedeva le altre nazioni a venir in Italia.

  A139001732 

 Così dal ritorno di Pio IX a Roma fino a' nostri dì non ci fu più alcun fatto politico che abbia dato qualche importanza alle cose d'Italia.

  A139001732 

 Il ritorno di Pio IX a Boma si può dire l'ultimo avvenimento compiuto delle cose d'Italia.

  A139001737 

 Alcuni mesi dopo la morte del duca di Parma si fece sentire un'altra calamità che afflisse quasi tutta l'Italia: fu l'invasione del morbo asiatico comunemente detto cholera-morbus.

  A139001738 

 Molti paesi d'Italia furono desolati da questo morbo.

  A139001742 

 Altro flagello fu quella crittogama comunemente detta malattia delle uve, che cagionò gravissimi guasti ai fertili vigneti d'Italia e specialmente a quelli del Piemonte.

  A139001742 

 Sono già quattro anni che molti paesi d'Europa e specialmente d'Italia sono colpiti da questa sciagura.

  A139001743 

 Il Piemonte poi sul principio del 1855 patì un infortunio che non ha simile nella storia d'Italia.

  A139001751 

 Ma come i Romani per allontanare Annibale dall'Italia portarono la guerra in Affrica; così gli alleati per distogliere i Russi dal marciare sopra Costantinopoli portarono le loro armi in Crimea che è una penisola del Mar Nero, dove erano molte fortezze valorosamente difese dai Russi.

  A139001766 

 Finalmente, giovani cari, noi siamo pervenuti al fine della Storia d'Italia.

  A139001773 

 DIVISIONE DELL'ITALIA..

  A139001774 

 L'Italia è una grande penisola che a ponente e a mezzodì è bagnata dal Mediterraneo; a levante dal mare Adriatico; a settentrione è circondata dalla catena delle Alpi.

  A139001774 

 La più comune e più comoda divisione è quella che divide l'Italia in Settentrionale, Centrale e Meridionale.

  A139001775 

 L' Italia Settentrionale, che dicesi anche Nord o Superiore, è situata tra leAlpi e l'Apennino di Toscana, fino ai fiumi Macra e Rubicone, i quali nascono amendue dai monti Apennini.

  A139001776 

 L' Italia Settentrionale aveva nel mezzo la Gallia Cisalpina, che corrisponde presso a poco alle moderne Provincie di Lombardia, Piemonte, Parma, Bologna e {527 [527]} Modena; a ponente la Liguria, che corrisponde incirca al Genovesato, al Nizzardo, dalla Lunigiana fino al Po; a levante la Venezia che corrisponde all'odierno Stato Veneto; dal fiume Adige alle Alpi Carniche.

  A139001776 

 L'Italia ed una parte del Ferrarese facevano eziandio parte dell'antica Venezia.

  A139001777 

 L' Italia Centrale, o di mezzo, si stende dai fiumi Macra, Rubicone e dall'Appennino di Toscana fino al fiume Garigliano e Tronto; il primo dei quali ha foce nel Mediterraneo; il secondo nell'Adriatico.

  A139001777 

 L'Italia Centrale conteneva anticamente l'Etruria, oggi Toscana, il Lazio e la Campania, oggi terra di Lavoro nel regno di Napoli, verso il Mediterraneo.

  A139001778 

 L' Italia Meridionale, detta anche Sud, Bassa Italia, Italia Australe ed anche Magna Grecia, abbraccia il rimanente dell'Italia, e corrisponde all'incirca all'odierno regno di Napoli.

  A139001787 

 Africa, una delle quattro principali parti del mondo, posta al mezzodì dell'Italia.

  A139001792 

 Adda, fiume dell'Italia settent, che nasce nei Grigioni, e sbocca nel Po tra Cremona e Piacenza.

  A139001798 

 Alpi, catena di montagne che separa l'Italia dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Alemagna: erano anticamente classificate sotto varie denominazioni: marittime erano quelle che sono più vicino al mare Mediterraneo; Cozie le seguenti fino a Susa; Graie le altre fino al piccolo S. Bernardo: Pennine da questo punto fino al S. Gottardo; Retiche dal S. Gottardo alla Piave; Carniche dalla Piave al Tagliamento; e finalmente Giulie le restanti fino ai confini dell'Istria.

  A139001800 

 Anagni o Anagnia, antica città dell'Italia nella Campagna di Roma.

  A139001802 

 Ancona, città dell'Italia centrale negli Stati Pontificii.

  A139001817 

 Arno, gran fiume dell'Italia centrale, che ha origine negli Apennini, e mette nel Mediterraneo vicino a Pisa.

  A139001818 

 Arezzo, antica e celebre città dell'Italia centrale nella Toscana.

  A139001820 

 Arpino, città dell'Italia centrale nel regno di Napoli, patria di Mario e di Cicerone.

  A139001829 

 Ausonia, Terra di lavoro, e talvolta tutta l'Italia.

  A139001850 

 Bononia, città dell'Italia {530 [530]}.

  A139001860 

 Calabresi, popolo che abitava quell'estrema parte dell'Italia nel regno di Napoli, dove ora sono le Calabrie.

  A139001868 

 Campania, regione dell'Italia, che corrisponde presso a poco all'odierna terra di Lavoro nel regno di Napoli.

  A139001946 

 Fano antica città d'Italia nel ducato d'Urbino.

  A139001952 

 Fiesole, antica città d'Italia presso Firenze.

  A139001958 

 Friuli, Forum Julii, provincia d'Italia sull'Adriatico, tra Venezia e Trieste.

  A139001962 

 Benacus, lago dell'Italia settentrionale, nel Lombardo Veneto.

  A139001965 

 Gallia Cisalpina, cioè al di qua delle Alpi, così dicevasi l'Italia settent.

  A139001994 

 Istria, l'ultima provincia dell'Italia al settentrione, in forma di penisola, sull'Adriatico, dirimpetto a Venezia.

  A139001995 

 Italia, è al presente quella regione d'Europa, che, separata dalla Francia, e dall'Alemagna dalle Alpi, si sporge in mezzo al Mediterraneo, tra i mari Adriatico, Ionio, Ligustico e Tirreno.

  A139001998 

 Verbano, il maggiore lago d'Italia, la cui lunghezza è di cinquanta miglia, la sua maggior larghezza di dieci.

  A139002002 

 Lazio, parte d'Italia.

  A139002008 

 Genovesi, popolo dell'Italia, il quale occupava il littorale del Mediterraneo dall'Apennino fino al fiume Varo verso la Gallia, e dal Varo fino al fiume Macra verso la Toscana.

  A139002015 

 Lombardia, considerevole ed amena parte d'Italia, che prese il nome dai Longobardi, che per più di due secoli l'abitarono.

  A139002016 

 Lucca, ricca, grande e forte città dell'Italia, capitale del principato di tal nome.

  A139002017 

 Lucani, pò polo che teneva quella parte d'Italia che trovasi tra la Puglia, i Bruzi e il golfo di Taranto, dove oggi è la Basilicata e il Principato Citeriore.

  A139002022 

 Questo fiume serve a dividere l'Italia settentrionale dalla Centrale.

  A139002039 

 Milano, città notissima nel cuore della superiore Italia, capitale del regno Lombardo Veneto.

  A139002043 

 Mutina, antica città d'Italia, capitale del Modenese.

  A139002047 

 Monviso, una delle Alpi Cozie, la cui sommità è limite d'Italia ad occidente, ant.

  A139002053 

 Nar, fiume d'Italia nell'Umbria.

  A139002061 

 Norica o Norico, provincia del Romano impero al settentrione dell'Italia, tra le Alpi ed il Danubio, la Pannonia e la Vindelicia.

  A139002068 

 Oglio, fiume d'Italia nel regno Lombardo-Veneto.

  A139002073 

 Patavium, celebre città d'Italia nel Veneto, ai pie' dei monti Euganei, sul fiume Brenta.

  A139002077 

 Preneste, antica città d'Italia, nella Campagna di Roma.

  A139002080 

 Parma, antica e bella città d'Italia, capitale del ducato dello stesso nome.

  A139002084 

 Pelasgi (paese dei) popoli nella Tessaglia, primi abitatori d'Italia.

  A139002085 

 Peligni, popolo dell'Italia, confinante coi Maruncini, coi Trentini e coi Marsi, nell'odierno Abruzzo Citeriore del regno di Napoli.

  A139002089 

 Pisauro, celebre città d'Italia nel ducato d'Urbino.

  A139002091 

 Piacenza, città d'Italia molto popolata, capitale del ducato dello stesso nome.

  A139002092 

 Piceno, regione dell'Italia sull'Adriatico, al di sotto dell'Umbria, corrispondente a un dipresso alla odierna Marca d'Ancona.

  A139002096 

 Padus, Eridanus, il più grande fiume d'Italia, che ha sorgente nel Monviso, riceve molti altri fiumi, e versa le sue acque nell'Adriatico vicino a Venezia.

  A139002106 

 Ravenna città dell'Italia nell'Umbria, sul littorale dell'Adriatico.

  A139002111 

 Reate, antica città d'Italia nello Stato Pontificio, nel ducato di Spoleto.

  A139002112 

 Rimini,città d'Italia, sul littorale dell'Adriatico nell'Umbria, già capitale de' Galli Senoni.

  A139002116 

 di un piccolo Stato dell'Italia, detto della Chiesa, comprendente l'antico Lazio all'incirca, e parte della Etruria, l'Umbria, la Sabina, porzione del Piceno e dell'Emilia.

  A139002119 

 Fiumesino o Luso, fiume che nasce negli Apennini, corre verso levante, e va a scaricarsi nell'Adriatico, tra Cesena e Rimini, dividendo l'Italia settentrionale dalla centrale.

  A139002120 

 Sabini, popolo antichissimo dell'Italia, separato dal Lazio per lo Aniene, e avente per confini l'Umbria, il Piceno, i Vestini e i Marsi.

  A139002124 

 Salassi, popolo dell'estremità superiore dell'Italia, appiè delle Alpi Graie, nella valle formata dalla Dora, oggi è parte del Piemonte, dove è Aosta ed Ivrea.

  A139002126 

 Salentini, popolo dell'estremità inferiore dell'Italia, nell'antica Calabria o Messapia sul golfo di Taranto, ora in terra d'Otranto.

  A139002131 

 Corfinium, città dell'italia centrale nel Samnio.

  A139002132 

 Saraceni, popoli dell'Arabia che fecero più scorrerie in Italia.

  A139002140 

 Scilla e Cariddi, scoglio il primo, e vortice il secondo, l'uno dirimpetto all'altro nello stretto che divide l'Italia dalla Sicilia.

  A139002144 

 dell'Italia nell'Umbria, sull'Adriatico, detta ora con poca diversità Sinigaglio; essa trae il nome dai Galli Senoni, che l'occuparono o la fondarono.

  A139002145 

 Sicilia, la più celebre delle isole del Mediterraneo, la quale è tanto prossima al continente dell'Italia, che vuolsi fosse ad essa congiunta per un istmo, che apertosi, vi formò lo stretto di Messina.

  A139002155 

 Spoleto, bella città d'Italia nello Stato Pontificio, capitale del ducato di questo dome.

  A139002159 

 Sutri, città d'Italia nell'antica Etruria.

  A139002166 

 Taranto, città posta nell'estremità dell'Italia, sul golfo dello stesso nome.

  A139002174 

 Tevere, fiume notissimo dell'Italia, sul quale risiede Roma, e che anticamente divideva l'Etruria dagli Umbri, dai Sabini e dal Lazio.

  A139002178 

 Ticino, fiume assai considerevole dell'Italia settentrionale nella Lombardia.

  A139002181 

 L'Italia si chiamò anche Tirrenia dai Tirreni, che si credono i primi abitatori di questi paesi.

  A139002182 

 Augusta Taurinorum, una delle più antiche e belle città d'Italia, capitale del Piemonte.

  A139002184 

 Toscana, lo stesso che Etruria, siccome Toschi è il medesimo che Etrusci, regione d'Italia, og.

  A139002190 

 Tergeste, città ricca d'Italia, nel Friuli.

  A139002196 

 Utinum, città d'Italia nel Veneto.

  A139002203 

 Venezia, regione d'Italia, lungo le spiagge più interne dell'Adriatico, dallo sbocco del Po presso Ravenna fino ai confini dell'Istria.

  A139002204 

 Venezia, notissima città d'Italia, capitale del Veneto.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000003 

 Noi pertanto facciam voti, perchè, dato bando a tante storie d'Italia scritte con leggerezza od anche con perverso fine, questa del Bosco corra per le mani dei giovani, che s'iniziano allo studio delle vicende della nobilissima Penisola.

  A140000003 

 Questa sua Storia d'Italia in particolare merita elogio per la rara discrezione con cui fu scritta, in maniera che nell' angusto spazio di 558 pagine in 16° vi si raccolgono con diligenza tutti i principali avvenimenti della patria nostra.

  A140000005 

 Per lo scopo che l'autore si propone, che è d'insegnare la storia patria ai giovanetti Italiani con facilità, con brevità, {5 [5]} con chiarezza, noi non esitiamo ad affermare che il libro nel suo genere non ha forse pari in Italia.

  A140000005 

 Sotto la penna dell'ottimo D. Bosco la storia non si tramuta in pretesto di bandire idee di una politica subdola o principii di una ipocrita libertà come pur troppo avviene di certi altri compilatori di Epiloghi, di Sommarii, di Compendii che corrono l'Italia e brulicano ancora per molte scuole godenti riputazione di buone.

  A140000005 

 Un confronto dei nomi geografici dell'Italia vetusta coi nomi moderni chiude il libro a maniera di appendice.

  A140000007 

 Noi abbiamo accolto con le meritate lodi la bella e sugosa Storia d'Italia raccontata alla gioventù dal sac. G. Bosco, e con noi altri periodici fecero plauso a questa operetta, che è di grandissimo vantaggio alla gioventù per guarentirla dalla congiura permanente contro la verità, che è divenuta la storia da tre secoli in qua.

  A140000009 

 L'abate Bosco in un volume non grave presenta la storia tutta d'Italia ne' suoi fatti più memorandi, sa sceglierli, sa circondarli di luce assai viva.

  A140000015 

 Giusta questo principio io divisai di raccontare la Storia d'Italia alla gioventù, seguendo nella materia, nella dicitura e nella mole del volume le stesse regole già da me praticate per altri libri al medesimo scopo destinati.

  A140000016 

 Neppure risparmiai fatica nel leggere i moderni scrittori delle cose d'Italia, ricavando da ciascuno quello che parve convenisse al mio intento.

  A140000017 

 La prima comincia da' più antichi abitatori d'Italia e si stende fino al principio dell' Era Volgare, quando tutto il Romano impero passò nella dominazione di Augusto.

  A140000017 

 Questa epoca ho io denominata Italia antica o pagana.

  A140000018 

 La seconda dal principio dell' Era volgare va sino alla caduta del Romano impero in Occidente nel 476; ed io la chiamai Italia cristiana, perchè appunto in quello spazio di tempo il cristianesimo fu propagato e stabilito in tutta l'Italia.

  A140000023 

 Fu aggiunto un confronto de' nomi geografici dell'Italia antica coi nomi moderni.

  A140000025 

 Allora che, miei cari giovani, leggeste la Storia Sacra, avrete senza dubbio notato come i prodi Maccabei centosessanta anni circa prima della venuta del Salvatore mandarono ambasciadori a Roma per fare alleanza coi Romani già divenuti padroni di tutta l'Italia

  A140000026 

 Ma prima di cominciare i racconti e nominarvi i personaggi celebri, i quali ci precedettero, sarebbe necessario che imparaste a conoscere in una carta geografica i fiumi principali, le catene delle montagne, le città più importanti di questo paese, a fine di poter essere in grado di meglio comprendere i molti fatti di cui l'Italia fu campo glorioso.

  A140000027 

 I monti d'Italia sono le Alpi e gli Apennini.

  A140000028 

 Si è dato il nome di Alpi a quella catena di montagne che, cominciando da Nizza, corrono verso settentrione sino al lago di Ginevra, quindi piegandosi a levante si stendono fino al mare Adriatico, e quasi baluardo naturale separano l'Italia dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Allemagna.

  A140000029 

 Ivi ha sorgente il fiume che in antico denominavasi dai Latini Padus, dai Greci Eridano, da noi chiamasi Po, e dai poeti re dei fiumi, perchè maggiore di tutti gli altri fiumi d'Italia.

  A140000031 

 Staccandosi essi dalle Alpi segnano come un semicircolo intorno a Genova, capitale degli antichi Liguri, poi sotto a Bologna si piegano verso mezzodì attraversando e dividendo l'Italia fino all'estremo confine delle provincie Napolitano.

  A140000033 

 Il primo tratto d'Italia che da Nizza si prolunga sino a Spezia è bagnato al mezzodì da quella parte del Mediterraneo che comunemente si appella golfo o mare ligustico.

  A140000034 

 Fu di poi nominata Enotria dagli Enotri, antichi abitanti d' una parte d'Italia.

  A140000034 

 Per chiarezza della storia sarà bene altresì di ricordarvi che anticamente questa nostra Italia fu appellata con vari nomi.

  A140000034 

 Talora vien nominata Tirrenia dai Tirreni, che sono forse i più antichi abitatori d'Italia, di cui ci sia rimasta memoria.

  A140000036 

 Ma il nome che a tutti prevalse fu quello d' Italia, nome che gli eruditi fanno derivare da Italo re dell' Enotria, oggidì Calabria; il quale, avendo grandemente promosso la civiltà nelle nostre contrade, meritò che fosse col suo nome appellato tutto quel paese che oggidì si nomina Italia.

  A140000037 

 Premessa la cognizione di questi nomi, miei cari amici, voi potete mettervi a leggere la Storia d'Italia.

  A140000037 

 Tuttavia potendovi occorrere nomi di città o di paesi da voi non ancora conosciuti, o ai nostri tempi altrimenti nominati, ho pensato di togliervi cotesta difficoltà col darvi in fine di questo libro una più ampia descrizione dell'Italia ed un piccolo dizionario corredato di una carta geografica, mercè cui voi potrete con un semplice colpo d'occhio confrontare i nomi antichi coi moderni.

  A140000038 

 Molti anni erano già trascorsi dopo il diluvio, e niun popolo ancora era venuto nel fertile paese, nell'ameno clima dell'Italia.

  A140000038 

 Quando un popolo discendente da Tiras, figlio di Giafetto, venne a stabilirsi in quelle regioni dell'antica Italia, ove oggidì presso a poco trovasi la Toscana, che perciò anticamente era detta Tirrenia.

  A140000041 

 Gli Osci poi andarono ad abitare l'Italia meridionale.

  A140000041 

 Sparsasi intanto la fama della bellezza e della fertilità dell'Italia, vennero a stabilirvisi successivamente altri popoli stranieri circa l'anno 1700 avanti Cristo.

  A140000042 

 Da loro derivò il nome dell'Umbria ad una provincia dell' Italia centrale.

  A140000042 

 I Pelasgi, così detti da Phaleg, quarto discendente dopo Noè, venuti in Italia presero diversi nomi, e si appellarono Ombri quelli che abitarono oltre l'Apennino.

  A140000042 

 Sabini si chiamarono quelli che abitarono le coste occidentali dell'Apennino verso la parte centrale dell' Italia.

  A140000042 

 Siculi o Siciliani furono detti quelli che abitarono la parte meridionale dell' Italia.

  A140000046 

 Di cosiffatto errore erano eziandio miseramente imbevuti gli antichi abitatori d'Italia.

  A140000055 

 Altri popoli pure dell'Italia prestavano culto ad altre divinità più ridicole, ma sempre con una certa ragione.

  A140000057 

 Voi farete certamente le maraviglie, o giovani miei, in vedere tante divinità adorate dagli antichi abitatori di questa nostra Italia, e che solo siasi costantemente ricusato di riconoscere il Dio degli Ebrei e dei Cristiani.

  A140000062 

 Abbandonati così a sè stessi associaronsi ad altri uomini al par di loro vagabondi e andarono a gettare le fondamenta di una città sopra un angolo del Tevere al confine degli Etruschi, dei Sabini e dei Latini, popoli dell'Italia centrale.

  A140000065 

 I Sabini erano a quei tempi i più forti e nel fatto dell'armi i più rinomati popoli d'Italia.

  A140000077 

 Egli amava veramente la sapienza, e dopo essersi profondamente instruito in tutte le scienze degli Etruschi e degli altri popoli più eruditi d'Italia, spinto da desiderio di ulteriore sapere, viaggiò in Grecia, in Egitto, nella Palestina e da per tutto trattò coi più dotti personaggi di quei tempi.

  A140000077 

 Fra le scuole rinomate nell'antichità fu quella di Pitagora di Crotone, città dell'Italia Meridionale.

  A140000086 

 A questo fine trasportò in Roma il culto di parecchie divinità venerate in altri paesi d'Italia.

  A140000092 

 La provvidenza che destinava Roma ad essere dominatrice di tutta l'Italia, dispose che al pacifico Numa succedessero l'un dopo l'altro due re coraggiosi e guerrieri, i quali dilatassero i confini della potenza romana sopra gli altri popoli italiani.

  A140000105 

 Sotto il regno di Tarquinio l'Italia fu invasa da un numero straordinario di barbari, che la riempierono di terrore.

  A140000106 

 Questa era la nazione cui la sventurata Italia ad immenso suo danno doveva dare ricetto.

  A140000107 

 Circa sei secoli avanti l'era volgare questi barbari pel loro gran numero non avendo più di che campare nei propri paesi stabilirono una migrazione verso l'Italia; vale a dire una parte di quella nazione risolse di trasferirsi dal proprio paese in Italia.

  A140000108 

 Cosi nello spazio di dugent' anni mezza la Gallia si versò nell'Italia, e una gran parte di quel paese, che si proponeva a tutte le altre nazioni per modello di civiltà, ricadde nella barbarie; la sola forza brutale teneva luogo della ragione e quindi i costumi decaddero nella condizione più deplorabile.

  A140000108 

 Parecchie altre migrazioni si fecero in Italia dai Galli, i quali fermarono le loro stanze gli uni qua, gli altri là.

  A140000109 

 Laonde quando i Romani cominciarono a stendere sopra l'Italia le loro conquiste, gli Etruschi non mancavano di savie leggi, di florido commercio ed avevano già fatto gran progresso nelle arti e nelle scienze.

  A140000119 

 Di mano in mano, che i Romani crescevano in numero ed in potenza, estendevano il loro dominio sopra molti paesi d'Italia, di modo che i popoli vicini o spontaneamente o per forza eransi con loro uniti.

  A140000119 

 Il resto dell' Italia era in pace.

  A140000124 

 Tarquinio respinto dai Romani eccitò l'Italia tutta contro di Roma.

  A140000154 

 Pertanto secondo una proposta fatta da Caio Terentillo Arsa furono scelti tre nobili personaggi, i quali viaggiarono nelle principali città dell' Italia e della Grecia a fine di raccogliere quanto di meglio si fosse potuto trovare negli usi e nelle leggi dei vari paesi; specialmente dell'Attica.

  A140000159 

 Dicono che anticamente la Sicilia fosse unita all'Italia e che quello stretto sia stato cagionato da un grande terremoto, a'cui va molto soggetto quel paese.

  A140000159 

 L'isola più grande e più considerabile d'Italia è senza dubbio la Sicilia, posta nella parte più meridionale della penisola, separata dal resto dell' Italia da uno stretto oggidì appellato Faro.

  A140000177 

 In quei tempi i Veienti erano gli avversari di Roma meglio esercitati nelle armi che tutti gli altri popoli d'Italia.

  A140000181 

 Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nell'Etruria andarono ad assediare la città di Chiusi alleata di Roma.

  A140000181 

 Vi ho già parlato di una invasione di Galli, che ai tempi di Tarquinio il vecchio vennero a stabilirsi in varie parti d'Italia.

  A140000182 

 Noi, gli risposero, siamo venuti per sapere in che cosa i Chiusini {53 [53]} hanno offeso il re dei Galli; poichè in Italia non si muove guerra senza giusto motivo.

  A140000187 

 Già la città risorgeva dalle sue rovine, allora che un'orribile pestilenza, dopo avere desolati molti paesi dell'Italia, si dilatò fino a Roma.

  A140000195 

 Cosiffatto avvenimento è conosciuto sotto il nome di forche caudine da Caudio (ora Ariola) città situata tra Capua e Benevento nell' Italia meridionale, vicino alla quale i Romani furono sottoposti a quella ignominia.

  A140000199 

 I Tarantini conoscendosi incapaci di combattere con un popolo, il cui nome faceva ormai tremare tutta Italia, ricorsero ad un principe straniero di nome Pirro, re di Epiro, paese della Grecia settentrionale.

  A140000199 

 Postosi alla testa di formidabile armata approdò in Italia, ed unitosi ai Tarantini andò a scontrare i nemici sulle rive del fiume Liri, oggidì Garigliano.

  A140000199 

 Un fatto in apparenza di poco rilievo produsse funestissime conseguenze ai Tarantini, popoli che abitavano la parte più meridionale dell'Italia.

  A140000202 

 Ma i Romani non potevano acquietarsi di quella battaglia perduta, e incoraggiati dal senatore Fabrizio rifiutarono i regali e le proposte di Pirro, dicendo che avrebbero trattato di pace quando egli avesse sgombrata l'Italia.

  A140000207 

 Pirro, forzato dai Romani ad abbandonare l'Italia, passò {60 [60]} prima in Sicilia; ma poco dopo alcune turbolenze il richiamarono in Epiro.

  A140000208 

 Questa guerra fruttò ai Romani il dominio sopra quasi tutta l'Italia meridionale, e la fama del loro valore cominciò a dilatarsi presso alle nazioni straniere.

  A140000210 

 Le conquiste fatte dai Romani nello spazio di cinque secoli erano estese a tutti i paesi d'Italia, così che cinquecento anni dopo la fondazione di Roma erano considerati come i soli padroni della penisola.

  A140000210 

 Ma sebbene essi fossero tenuti pei più prodi di que' tempi, tuttavia incontravano gravissime difficoltà ad uscire d'Italia, perchè affatto inesperti della nautica ossia della scienza che ammaestra a camminare sul mare.

  A140000212 

 I Romani, come già vi ho detto; divenuti padroni dell'Italia udivano con invidia a parlare della magnificenza di Cartagine e della prodezza dei Cartaginesi, e aspettavano una occasione che servisse di pretèsto per condurre le loro legioni contro a quella formidabile rivale.

  A140000212 

 Ricca, potente, guerriera, floridissima pel suo commercio, per le arti e pei mestieri, posta dirimpetto all' Italia e da essa divisa soltanto per un tratte del Mediterraneo, era considerata quale padrona del mare.

  A140000213 

 Impadronitisi di una galera dei Cartaginesi, che la tempesta aveva gettata sulle spiagge d'Italia, in poco tempo ad imitazione di quella costrussero cento venti navi, su cui parecchie legioni romane poterono passare lo stretto di Sicilia.

  A140000215 

 Era questa la prima volta che i romani uscivano dei confini d'Italia.

  A140000223 

 2° Sgombrassero da tutta la Sicilia e da tutte le altre isole poste tra l'Italia e l'Africa.

  A140000228 

 Annibale fatto adulto, malgrado la pace conchiusa tra Roma e Cartagine, risolvè di attaccare i Romani, e con una armata di ben cento cinquanta mila uomini traversò il Mediterraneo, penetrò nella Spagna, assalì e distrusse Sagunto, città alleata dei Romani, e ciò per farsi strada a venire in Italia.

  A140000228 

 Con grande fatica e colla perdita di trenta mila de' suoi varcò le Alpi, e come fu sopra una delle più alte cime, donde si potevano vedere le belle e ricche campagne d'Italia, le additò a' suoi soldati.

  A140000230 

 Penetrato Annibale nell' Italia centrale, ebbe a fronte il console Flaminio.

  A140000232 

 Fabio riuscì a chiudere l'esercito cartaginese in una gola di montagne presso Falerno, città dell'Italia meridionale.

  A140000239 

 Annibale, perduta ogni speranza di poter abbattere Roma, si allontanò da quella città, dopo di averla appena veduta, e pieno di sdegno andò a nascondersi vicino a Taranto, alla estremità dell'Italia.

  A140000240 

 Emulo del generale cartaginese, il quale per battere i Romani in Italia era andato ad assalirli nella Spagna, egli pure colà, all'età di soli ventiquattro anni, assalì i Cartaginesi già fattisi padroni di quel vasto regno.

  A140000241 

 Tornato a Roma e fatto console, per costringere Annibale ad uscire dall'Italia, reputò ottimo consiglio passar coll'armata in Africa e portare lo spavento alle porte di Cartagine, nel tempo stesso che essa aveva un esercito vicino a Roma.

  A140000242 

 Amaramente pentito di non essere marciato su Roma dopo la battaglia di Canne, versando lacrime di dolore, abbandonò {68 [68]} le bellissime contrade d'Italia, da lui colle armi occupate per sedici anni.

  A140000242 

 Atterriti a cosiffatte vittorie i Cartaginesi richiamarono dall'Italia Annibale, perchè venisse a salvare la patria in procinto di cadere in mano dei nemici.

  A140000277 

 Questa vittoria procurò la salvezza dell'Italia, e Mario fu eletto console per la quinta volta.

  A140000278 

 I Cimbri, i quali ignoravano ancora la sconfitta dei Teutoni, mandarono deputati al Console, intimandogli di cedere ad essi ed ai loro fratelli alcune terre dell'Italia per istabilirvisi.

  A140000280 

 Cosi l'Italia fu liberata da quell'invasione di barbari, i quali sarebbero stati invincibili, quando avessero avuto la disciplina degli eserciti romani; ma essi sapevano soltanto combattere furiosamente e con coraggio.

  A140000281 

 Mario fu colmato dai Romani di grandi onori, e considerato come un nuovo fondatore di Roma e il salvatore dell'Italia.

  A140000282 

 La distruzione di Cartagine, la sottomissione della Spagna, le conquiste fatte nell'Asia, il dominio esteso sopra tutta l'Italia, la sconfitta data da Mario ai Teutoni ed ai Cimbri lasciarono i Romani senza competitori.

  A140000286 

 D'allora in poi, quando si radunavano i comizi, la folla del popolo, che accorreva da tutte le parti dell'Italia a Roma, era si grande, che non potendo essere contenuta nel campo di Marte o nel Foro, in gran numero salivano sui tetti de' templi e delle case per vedere almeno da lontano ciò che si faceva.

  A140000286 

 Questo fatto è notabilissimo nella storia, perchè tutta l'Italia si uni con Roma e divenne un popolo solo.

  A140000292 

 Mentre tutte le terre d'Italia si univano alla repubblica romana, e la guerra degli alleati si andava estinguendo, altre turbolenze sorsero per una rivoluzione di uomini fatti prigioni in battaglia e condotti a popolare l'Italia.

  A140000293 

 Tuttavia parecchie squadre di quegli schiavi sfuggiti alle spade romane andavano qua e là saccheggiando i paesi e le città d'Italia; ma vennero totalmente sterminati da Pompeo, generale di bella fama; il quale e per la sua militare perizia, e per altre splendide doti, erasi meritato il favore del popolo romano.

  A140000299 

 Questi tre personaggi per avere liberato Roma e l'Italia dalle invasioni dei nemici e dalle guerre intestine furono riconosciuti per veri padroni della repubblica.

  A140000306 

 Aveva appena diciassette anni, quando venuto in Italia gli fu significato che il Dittatore lo aveva istituito suo erede.

  A140000309 

 Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia buon nerbo di truppe per opporsi ad Antonio e ad Ottaviano.

  A140000311 

 Ottaviano ebbe l'Occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi a Roma.

  A140000317 

 Finora abbiamo considerato l'Italia nelle sue relazioni colla repubblica Romana, e veduto questa potenza sorgere da umili principii, crescere a segno che ai tempi, di cui qui intendo di parlarvi, era divenuta padrona di quasi tutto il mondo in quei tempi conosciuto.

  A140000318 

 Voglio per altro che voi, miei cari amici, notiate lo straordinario ingrandimento di questa potenza non essere da attribuire ai soli Romani, perchè noi potemmo osservare come la maggior parte di quei prodi, i quali, si segnalarono nella gloria Romana, erano corsi a Roma dalle varie parti d'Italia.

  A140000339 

 Sparsa quella notizia, tutta l'Italia fu presa da massimo spavento, e ognuno temeva che i barbari si movessero verso l'Italia innanzi che alcuno potesse loro opporsi.

  A140000345 

 Allora tutta Italia fu piena di lamenti; in ogni parte regnava il terrore.

  A140000346 

 Nell'anno diciottesimo del regno di Tiberio, mentre in Italia avevano luogo tante inaudite barbarie, compievasi nella Palestina un avvenimento che doveva far cangiar faccia all'universo.

  A140000356 

 Primo a portare questa santa Religione in Italia fu san Pietro, Principe degli Apostoli, stabilito Capo della Chiesa dallo stesso nostro Salvatore.

  A140000356 

 Tuttavia Dio, che è padrone del cuòre degli uomini, fece sì, che il Vangelo fosse ricevuto in molti paesi d'Italia, in Roma e nella stessa corte dell'Imperatore.

  A140000367 

 Fate pure le maraviglie, chè or giungiamo finalmente alla storia di un principe, il quale posso accertarvi non essere stato il flagello dell'umanità; anzi tanto Vespasiano, quanto suo figliuolo Tito procurarono tempi più tranquilli all'Italia.

  A140000367 

 Riconosciuto imperatore Vespasiano con una parte dei suoi si partì alla volta d'Italia.

  A140000375 

 Una violenta peste desolò molti paesi d'Italia; un nuovo incendio ridusse in cenere parecchi quartieri di Roma, la quale dopo l'incendio di Nerone cominciava a ripigliare l'antico suo splendore.

  A140000376 

 Nell'Italia noi abbiamo due di questi Vulcani, il monte Etna nella Sicilia, ed il Vesuvio vicino a Napoli.

  A140000397 

 Antonino morì nell'età di anni 73 dopo averne regnati venti, e la morte di lui fu riguardata come una pubblica calamità non solo per l'Italia, ma per tutto il Romano impero.

  A140000399 

 Sotto al suo regno l'Italia ebbe a godere di una perfetta tranquillità.

  A140000404 

 Vi ho poc'anzi raccontata la vita di quattro imperatori buoni; ora devo parlarvi di quattro imperatori malvagi, che furono veri flagelli dell' Italia.

  A140000413 

 Egli fu cosi denominato, perche introdusse in Italia il culto del sole, di cui esso era grande sacerdote, che in lingua siriaca dicesi Eliogabalo.

  A140000414 

 Volle che in tutta Italia si celebrassero le nozze del sole colla luna, facendone pagare le spese ai sudditi.

  A140000417 

 Un regno di pace e di prosperità per l'Italia e per tutto il Romano impero fu quello di Severo Alessandro.

  A140000431 

 Fu pure sotto al regno di Decio che comparvero sulle frontiere dell'Italia innumerevoli squadre di barbari, detti comunemente Goti.

  A140000440 

 L'indolente Gallieno governò l'Italia per mezzo di un suo rappresentante di nome Tetrico.

  A140000441 

 Diede grandi esempi di valore nel combattere i Vandali ed altri barbari penetrati in Italia; portò le armi in Oriente contro ai Persiani; assali Palmira, città famosa nell'antichità, fondata dal re Salomone sotto il nome di Tadmor.

  A140000448 

 Datogli quindi il titolo di Imperatore Augusto, gli affidò il governo dell'Italia e di altri paesi, riserbando a sè il governo dell'Oriente, cioè della Grecia, della Macedonia, dell'Asia fino al Tigri e dell'Egitto, e stabili sua dimora in Nicomedia, oggidì Isnikmid, città dell'Asia minore.

  A140000449 

 Mentre l'Italia era bagnata di sangue cristiano, l'impero fu assalito dai barbari, e perturbato da sollevazioni di parecchi sudditi; perciò furono creati due Cesari, cioè due luogotenenti ed eredi dei due imperatori.

  A140000451 

 Egli aveva anche costretto Massimiano a rinunciare all'impero, e così potè con tutta libertà fare alla nostra Italia tutto il male che un tiranno sa immaginare.

  A140000457 

 La pietà ch'egli sentiva pei Romani, ed il sapere che Massenzio disegnava di muovergli guerra, indussero Costantino a calare in Italia, traversando il Monginevra.

  A140000469 

 La 3 a quella d'Italia divisa in tre diocesi, Italia, Illirio ed Africa.

  A140000473 

 A Costante toccò l'Italia, che governò colla massima moderazione e giustizia quattordici anni, con dimora ordinaria in Milano.

  A140000488 

 Allora l'Italia cominciò ad apparire veramente Cristiana; e si potè stabilire quel maraviglioso centro di unità, per cui ai cattolici di tutto il mondo fu dato agio di liberamente ricorrere al Capo della Chiesa universale.

  A140000490 

 Sebbene questo imperatore abbia avuto a sua special custodia l'impero d'Oriente, tuttavia credo che le gloriose azioni, che si raccontano di lui, avvenute la maggior parte in Italia, vi saranno di gradimento.

  A140000501 

 Mentre queste cose accadevano in Italia, un generale chiamato Massimo, erasi fatto proclamare imperatore nella Bretagna; ed ucciso il giovane Graziano in una sanguinosa battaglia, s'incamminava alla volta di Milano per forzare Valentiniano II a dividere seco l'impero.

  A140000502 

 Teodosio, che era stato da alcuni affari chiamato a Costantinopoli, a siffatte notizie raccoglie un esercito, e dall'Oriente ritorna in Italia contro di Massimo.

  A140000505 

 Sullo scorcio del quarto ed al principio del quinto secolo dell'era cristiana la nostra Italia fu invasa da un grandissimo numero di barbari, i quali la ridussero ad uno stato deplorabile, forse non mai più veduto.

  A140000506 

 Questo principe erasi posto alla testa di formidabile esercito, e dopo aver fatto immenso guasto nella Grecia e nell'Illirio, provincia bagnata dalle onde del mare Adriatico, superò il passaggio delle Alpi Giulie, e minaccioso si diede co' suoi a scorrere l'Italia.

  A140000510 

 Radunatisi costoro sulle sponde del Danubio e della Vistola, discesero in Italia guidati da un loro capitano nomato Radagasio, e s'incamminarono alla volta di Roma.

  A140000511 

 Ma egli stesso e gli altri accusatori di Stilicone non tardarono a pentirsi del loro misfatto; imperocchè Alarico, udita la morte di quel valoroso capitano, si affrettò a ricondurre in Italia un {138 [138]} nuovo esercito di Goti, impazienti di riparare alla disfatta di Pollenzo.

  A140000511 

 Mentre Stilicone meritava così due volte il titolo di salvatore dell' Italia, i cortigiani di Onorio, mossi da invidia giunsero a fargli credere, che quel prode congiurasse contro di lui per mettere sul trono Eucherio suo figliuolo.

  A140000512 

 Di che Alarico montato in furore si pose a devastare l'Italia, marciando verso di Roma per impadronirsene.

  A140000518 

 Alarico fece all'Italia tutto il male che gli fu a grado.

  A140000525 

 Mentre queste cose avvenivano si avanzava verso dell' Italia un nemico che minacciava di riuscire ai Romani più funesto degli stessi Vandali; io dico il feroce Attila, re degli Unni.

  A140000528 

 Ma nell'anno appresso con più poderoso esercito venne sopra l' Italia per vendicarsi della sofferta sconfitta.

  A140000530 

 Ezio non aveva potuto mettere in piedi genti, che bastassero per opporsi a sì potente nemico; l'imperatore co'suoi generali tremavano di spavento, ma l'Italia ebbe un uomo che solo la salvò: egli fu s. Leone Papa.

  A140000530 

 Questo grande pontefice alla vista de' mali, che Attila aveva fatto e si preparava a fare per tutta l'Italia, fidato nella protezione del cielo, si vestì pontificalmente, e lo andò ad incontrare vicino di Mantova, dove il Mincio scarica le sue acque nel Po.

  A140000531 

 Il superbo Attila alla maestà di quel sant'uomo, compreso da profonda venerazione, lo ricevette cortesemente, e come l'ebbe udito, accettate senz'altro le condizioni proposte, ripassò le Alpi, lasciando tutta l'Italia in pace.

  A140000534 

 L'Italia sola conservava ancora un'ombra del vecchio impero; ma i suoi imperatori appena potevano salire sul trono, che quasi a guisa di fantasmi sparivano.

  A140000535 

 Accumulò tesori, ebbe un esercito suo proprio, conchiuse trattati particolari, ed esercitò in Italia un'autorità indipendente.

  A140000536 

 L'Italia gemeva da sei anni sotto la tirannide di Ricimero, {144 [144]} quando Leone I imperatore d'Oriente collocò sul trono di Roma un generale appellato Antemio.

  A140000536 

 Malgrado gli onori onde era colmo l'ambizioso Ricimero non poteva vedere l'Italia in pace, e tentò di muovere i barbari a tumulto.

  A140000538 

 Era da più anni ministro del feroce Attila quando dal Norico, vastissima provincia della Germania, che oggidì dicesi Austria, scese in Italia alla testa di que' suoi venturieri.

  A140000538 

 In questo tempo venne in Italia un uomo di nome Odoacre, il quale doveva estinguere affatto il cadente impero d'Occidente.

  A140000539 

 Ma alle guardie che avevano cooperato alla elezione di Augustolo in compenso fu data una parte delle terre d'Italia; al che Oreste non volle acconsentire, perchè era un vero latrocinio.

  A140000540 

 {145 [145]} Tutti i barbari dispersi per l'Italia si unirono gotto ai suoi vessilli.

  A140000541 

 Allora lo sfortunato Augustolo vedendosi da tutti abbandonato si spogliò della porpora, e il vincitore Odoacre mosso a compassione della sua giovinezza gli lasciò la vita, e gli assegnò un luogo sicuro nel mezzodì d'Italia, dove potè tranquillamente finire l'inutile vita in una deliziosa casa di campagna, sulle spiaggie del Mediterraneo.

  A140000542 

 Roma si sottomise al nuovo padrone, e i barbari spargendosi per tutta l'Italia l'assoggettarono interamente l'anno 476.

  A140000543 

 RE. - Gli antichi popoli d'Italia per lo più erano governati da un capo, cui davano il nome di re, che vuol dire reggitore.

  A140000601 

 Quando i Romani divennero i soli padroni dell'Italia, le pietre delle strade portavano scritta la distanza di quel punto da Roma.

  A140000606 

 Per avere una legislazione stabile i Romani incaricarono dieci illustri e dotti personaggi di viaggiare e cercare in Italia, nella Grecia i migliori codici di que'tempi.

  A140000611 

 TAVOLETTE. - Le leggi e gli atti pubblici in Italia si scrivevano anticamente sopra foglie, sopra lastre di piombo o di rame; ma per iscrivere libri o lettere usavansi delle tavolette, della pergamena, o del papiro.

  A140000616 

 Il Lazio, essendo come il centro d'Italia, prevalse sopra le altre e poco per volta coltivata ed ingentilita divenne come la madre delle scienze e la maestra delle nazioni.

  A140000616 

 LINGUA LATINA. - La lingua Latina era quella che anticamente era parlata in quella parte d'Italia, che appellavasi Lazio.

  A140000616 

 Quando Roma estese le sue conquiste in Italia si parlavano tre lingue, Osca, Greca, Latina.

  A140000620 

 I Romani furono i primi che introdussero in Italia il lusso dei banchetti.

  A140000629 

 Già vi raccontai come Odoacre, quell'antico ministro del feroce Attila, era venuto in Italia con molte schiere di barbari, ed erasi fatto riconoscere per primo re d'Italia nel 476.

  A140000629 

 In questo lungo spazio di tempo l'Italia fu continuo ludibrio de' barbari, i quali in varie epoche e da diversi paesi la vennero ad assalire, e con danno immenso degli italiani la fecero loro preda.

  A140000630 

 Egli aveva loro promessa la terza parte delle terre d'Italia, affinchè lo eleggessero re e la promessa adempì appena salito sul trono.

  A140000630 

 Questa potrebbesi reputare una vera ingiustizia, ove egli non fosse stato in certa maniera giustificato dallo scarsissimo numero di uomini che abitavano l'Italia, e dal grande bisogno che vi aveva di nuove braccia per coltivare le campagne abbandonate.

  A140000631 

 Nello spazio di pochi anni, che passò in Italia, depose la fierezza propria di tutti barbari, e benchè professasse l'eresia degli ariani, tuttavia si mostrò molto favorevole al cattolicismo.

  A140000631 

 Quando Odoacre veniva co' suoi in Italia, rapito dalle maraviglie che da tutte parti si raccontavano di questo solitario, volle andare in persona a visitarlo.

  A140000631 

 «Tu vai in Italia, gli disse, e vai vestito di povere pelli, ma in breve diverrai padrone di grandi ricchezze, il tuo regno sarà di 14 anni.

  A140000632 

 Allora che Odoacre si trovò difatto re d'Italia si rammentò dell'uomo di Dio, e gli scrisse domandandogli, quale cosa avrebbe potuto fare di suo maggior gradimento.

  A140000633 

 Odoacre era divenuto pacifico re d'Italia, quando un capo barbaro di nome Teodorico con una moltitudine di Ostrogoti, andando in cerca di paesi da conquistare, minacciava le frontiere.

  A140000634 

 Per meglio comprendere con quanta facilità gli Ostrogoti abbiano potuto rendersi padroni d'Italia, è bene che io vi faccia ancora notare che alla caduta del romano impero in Occidente gl'imperatori d'Oriente, non essendo più in grado di difendere l'Italia, l'avevano abbandonata; onde lo stesso imperatore Zenone acconsentì volentieri a Tepdorico che venisse a conquistarla.

  A140000637 

 Nel capitolare egli pose per condizione di condividere con Teodorico il regno d'Italia.

  A140000638 

 Conquistò eziandio diversi paesi confinanti coll'Italia; cacciò varie torme di barbari, che cercavano d'invadere i suoi Stati.

  A140000638 

 Per le quali cose l'Italia era divenuta molto scarsa d'abitatori.

  A140000638 

 Per ripopolarla egli spedì s. Epifanio vescovo di Pavia a riscattare i romani, che giacevano schiavi fuori d'Italia, ed invitò gli esiliati a fare ritorno in patria.

  A140000640 

 Giovanni rientrato in Italia si recò a Ravenna per ragguagliar Teodorico dell'esito felice della sua ambasciata; ma Teodorico tra per gelosia degli onori fatti al papa, tra perchè il papa non avesse chiesto (e chiedere non lo poteva) che venissero restituiti all'arianismo coloro che lo avessero abbandonato per farsi cattolici, fece imprigionare il Pontefice, il quale poco appresso morì di stento in carcere.

  A140000641 

 Era a quei tempi insigne in Italia Severino Boezio, uomo dedito alle lettere, alla filosofia ed alla teologia, il quale applicando alla verità cattolica i suoi studi filosofici aveva scritto contra l'eresie di Ario e di Eutiche.

  A140000644 

 Teodorico prima di morire fece riconoscere Alarico suo nipote re d'Italia di soli otto anni, sotto la tutela di sua madre Amalasunta.

  A140000645 

 Allora l'imperatore Giustiniano per vendicare la morte della sua alleata mandò in Italia Belisario, generale di alto grido, che già si era segnalato in una guerra gloriosamente terminata in Africa.

  A140000645 

 Come si fece vedere in Italia, molte città gli aprirono le porte; pel che egli potè venire difilato a Roma, ed entrarvi pacificamente senza il minimo contrasto.

  A140000647 

 Caricò pertanto molte barche delle spoglie d'Italia e conducendo prigioniero Vitige, la moglie, i figliuoli di lui ed i più nobili dei Goti, fece gloriosamente ritorno a Costantinopoli per condurre il suo glorioso esercito contro ai Persiani.

  A140000648 

 Dopo la partenza di Belisario i Goti si radunarono ed elessero a re d' Italia un generale per nome Ildebaldo, il quale fu ucciso dopo un anno di regno.

  A140000650 

 L' esatta disciplina dei Goti, la generosità di Totila fecero si che di buon animo le città d'Italia gli aprissero le porte.

  A140000650 

 Tuttavia molti per la fama del suo valore, unendosi a lui ingrossarono assai il suo esercito, ed egli potè avanzarsi verso il mezzodì dell'Italia, impadronirsi di molte città, ed occupare Benevento, Cunia e Napoli.

  A140000651 

 Alla nuova di queste gloriose vittorie l'imperatore Giustiniano spedi nuovamente Belisario in Italia, ma con pochi soldati e con pochi danari, tanto che non potè impedire al re Goto d'impadronirsi di quasi tutta la penisola e della stessa Roma, la quale venne più volte presa dai barbari e ripresa dai Greci.

  A140000653 

 Tornando ora a Belisario, dico che egli riconoscendo la prevalenza delle forze di Totila, e da Costantinopoli non ricevendo più alcun aiuto di soldatesche, si vide costretto a partire d'Italia.

  A140000654 

 Partito Belisario rimase Totila tranquillo possessore d'Italia, la quale potè estendere le sue conquiste in altri paesi.

  A140000654 

 Questi ben fornito di danaro dopo aver radunato un numeroso esercito, costeggiando per terra l' Adriatico, entrò in Italia ed andò ad incontrare Totila in Toscana alle falde dei monti Apennini.

  A140000655 

 «Noi, dicevano, vogliamo uscire dell' Italia, e andarcene a vivere cogli altri nostri fratelli.

  A140000656 

 Mentre ardeva la guerra tra i Greci ed i Goti, vennero i Franchi ad assalire l'Italia settentrionale.

  A140000656 

 Questi Franchi tentarono d'impadronirsi dell'Italia, ma ne furono respinti dal valoroso Narsete, il quale appunto venne dichiarato esarca, cioè governatore generale, ed ebbe la sua sede in Ravenna.

  A140000657 

 Egli conservò la pace in Italia per lo spazio di anni quattordici, amato dai buoni, e temuto dai suoi nemici.

  A140000657 

 Vuolsi che Sofia imperatrice di Costantinopoli, invidiosa della gloria di Narsete, dall'Italia lo richiamasse alla corte con parole ingiuriose, dicendo che quel vecchio non era più buono se non a filare colle donne, e che egli rispondessele che col suo filo avrebbe ordita una tela, da cui difficilmente ella avrebbe saputo disbrigarsi, e che perciò invitasse i Longobardi a calare in Italia.

  A140000658 

 Il quale apparve sulle Alpi Giulie che chiudono l'ingresso dell'Italia dal lato dell'Oriente, e dall'alto di quelle montagne salutò con un grido di gioia quel paese cui tendevano le sue conquiste.

  A140000658 

 Morto Narsete, l'Italia restò quasi senza governo, sicchè parecchi popoli barbari ambivano di venire ad impadronirsene.

  A140000658 

 Questi Longobardi adunque, allettati dai racconti che alcuni venturieri di loro nazione avevano fatto della dolcezza del clima e della fertilità delle terre d'Italia, scesero dalle Alpi, conducendo seco mogli, fanciulli e vecchi, carra, buoi, e giumenti.

  A140000658 

 Senza combattere egli s'impadronì di tutta l'Italia superiore.

  A140000662 

 Alboino prima di venire in Italia aveva ucciso il re doi Gepidi, chiamato Cunimond o, il quale era padrone di una parte della Germania, e poi aveva sposato Rosmunda figliuola di lui.

  A140000666 

 La qual cosa cagionò gravi disordini e gravi mali all' Italia, perciocchè ciascuno voleva essere indipendente, e non sapevasi a chi ricorrere in occasione di litigi.

  A140000666 

 Laonde per assicurare la pace interna e per avere un capo che li difendesse contro ai Greci, che minacciavano di togliere loro l'Italia, i duchi medesimi si radunarono, e restituendo alla corona i beni che le avevano tolto, si elessero Autari figliuolo di Clefi.

  A140000667 

 Giunti al cospetto del duca di Baviera, esposero il motivo della loro venuta, e Garibaldo, cui erano già note le prodezze del re d'Italia, di buon grado acconsentì.

  A140000667 

 Il duca acconsentì e Teodolinda versò il vino prima all'ambasciatore, poscia ad Autari; ed appunto in quella occasione poco mancò che Autari fosse conosciuto; perciocchè l'età sua giovanile, la bella statura, il biondo crine e l'elegante aspetto diedero a sospettare che egli fosse il re stesso d'Italia, di cui fingevasi ambasciatore.

  A140000669 

 Teodolinda divenuta regina dei Longobardi ebbe grande e benefica parte nelle vicende d'Italia: essa era cattolica, dei Longobardi altri erano ariani, vale a dire seguaci dell' eresia di Ario, altri pagani.

  A140000671 

 Allora i Longobardi si radunarono in un campo vicino a Milano, fecero montare Agilulfo sopra uno scudo, ed elevatolo alla vista di tutto il popolo, secondo che costumavan di fare, l' acclamarono re d'Italia.

  A140000673 

 Con questa corona s'incoronarono i re Longobardi; poi quasi tutti i sovrani che si chiamarono re d'Italia: e si conserva gelosamente in Monza, città distante dieci miglia da Milano.

  A140000674 

 Vi raccontai nella Storia ecclesiastica le grandi cose operate da questo Papa a pro dell' Italia e di tutta la cristianità.

  A140000676 

 In quel medesimo tempo s. Colombano, di nascita Irlandese e fondatore di un novello ordine di monaci, dopo di aver aperti molti monasteri in patria e nella Francia, si recò in Italia.

  A140000678 

 Non fu mai donna che abbia avuto tanta influenza negli affari politici d'Italia quanto Teodolinda: essa beneficò i suoi sudditi; per sua cura quasi tutti i Longobardi abbracciarono il cattolicismo, e visse da buona cattolica affezionatissima alla Santa romana Chiesa.

  A140000685 

 Che se i re Longobardi ponevano in non cale le cose d'Italia, più ancora le trasandavano gli imperatori d'Oriente.

  A140000685 

 Quella parte d'Italia che loro ancora ubbidiva lasciavasi governare da prefetti, che vi si mandavano; anzi avvenne che mòrto un prefetto non si davano neppur pensiero di nominargli il successore.

  A140000689 

 Inviperito vie più Leone di queste cose ordina ai pochi soldati imperiali esistenti in Italia, di recarsi a Roma per arrestare il Papa; ma il popolo romano e di altre provincie italiane si armano e pongono in fuga gl'imperiali.

  A140000692 

 Leone accortosi ornai che così andava perdendo quella parte d'Italia, che era sua, offrì a Liutprando molte castella e terra a condizione che egli movesse contra Roma per ristabilirvi il dominio imperiale.

  A140000694 

 Ma prima di esporvi i fatti di Carlo Martello e dei suoi successori venuti in Italia, stimo bene di darvi un cenno del dominio temporale dei Papi, che si andò formando e consolidando in quei tempi all'Italia tanto calamitosi.

  A140000701 

 Vennero di poi i barbari a fondare un regno in Italia, ma ora risiedettero a Ravenna, ora a Pavia.

  A140000711 

 A costui succedette il duca del Friuli, di nome Rachis, il quale nel 749 ruppe la tregua, e minacciò nuove vessazioni in Italia; sicchè il papa Zaccaria andò a rimproverargli la ingiustizia del suo procedere, esponendogli nello stesso tempo la tregua fatta col suo antecessore, e che egli aveva violata.

  A140000713 

 Quindi, senza che alcuno osasse insultarlo, col corteggio di molti prelati ed altri sacerdoti traversa l'Italia, e frettolosamente pel gran s. Bernardo si reca in Francia.

  A140000715 

 Pipino, radunato prestamente un numeroso esercito, s'incamminò verso l'Italia, i cui confini allora giungevano fino a quella linea, ove è al presente la Sacra di s. Michele.

  A140000717 

 Egli mentitore e spergiuro violò le promesse fatte al re di Francia; e Pipino calò di nuovo sopra l'Italia e sottopose Astolfo a dure condizioni, una delle quali fu di sborsargli una grossa somma di danaro per ricompensarlo delle spese di guerra.

  A140000717 

 I Longobardi elessero per successore un loro capitano per nome Desiderio, il quale eziandio continuò a molestare i Papi e gli altri principi d'Italia, che da lui non dipendevano; la qual cosa diede motivo ad uno dei figliuoli di Pipino, detto Carlomagno, di mettere in piedi due poderosi eserciti e spedirli in Italia.

  A140000717 

 Ma Astolfo pareva nata per rovinare l'Italia e compiere la caduta del trono dei Longobardi.

  A140000722 

 Credo bene di farvi qui notare come i Papi nel ricorrere ai Franchi per aiuto non chiamarono stranieri o nemici in Italia, come taluni vorrebbero far credere, ma essendo i Re di quella nazione conosciuti per veri cattolici, i quali si gloriavano appunto del titolo di difensori della Chiesa, furono invitati a venire in aiuto del Capo dei cristiani e di tutti gli Italiani; di venire cioè a liberare l'Italia dalle mani dei Longobardi, che erano barbari, forestieri ed oppressori dei Papi e dell'Italia.

  A140000723 

 La caduta dei Longobardi e la venuta di Garlomagno in Italia, miei cari giovani/è una delle più importanti epoche della storia; perchè con essa venne a stabilirsi un nuovo impero d'Occidente.

  A140000723 

 Mentre una quantità di quei barbari invadeva l'Italia, altri si diffondevano in diverse parti meridionali di Europa; così che quei paesi, i quali facevano anticamente parte del Romano impero, erano tutti passati l'uno dopo l'altro sotto il dominio di alcuna delle nazioni barbare, che lo avevano invaso.

  A140000723 

 Sarà facile il richiamarvi alla memoria come dalla caduta del Romano impero in Occidente, avvenuta nel 476, la povera Italia fosse continuamente vittima di nazioni barbare, le quali a null'altro attendevano che a signoreggiarla e predarla.

  A140000724 

 Perciò l'Italia era quasi tutta occupata dai Longobardi, la Gallia dai Franchi, la Spagna dai Visigoti e poi dagli Arabi: tutti popoli barbari, ma forti guerrieri, che studiavano {193 [193]} di fondare stabili regni nei paesi conquistati colla forza.

  A140000725 

 Dopo le gloriose vittorie riportate sopra i Longobardi egli restituì al Papa tutte le città e tutti i paesi che gli avevano tolto i barbari, ed essendosi recato a Pavia, prese il titolo di re dei Franchi e d'Italia, ponendosi sul capo la corona di ferro, che aveva servito ad incoronare i re Longobardi.

  A140000726 

 Carlomagno fece anche varie mutazioni riguardo al governo civile dell'Italia.

  A140000727 

 Così le città, i villaggi, i castelli d'Italia furono divisi fra una quantità di signori, i quali si occupavano a mantenere la tranquillità tra i mercanti e coltivatori dei loro dominii.

  A140000729 

 Se non che, mentre Carlomagno aggiungeva quasi tutta l'Italia al suo regno ed era intento a rendere stabile la potenza dei Papi, altri nemici più formidabili dei Longobardi tentavano di scacciare i Franchi dalla Germania, di cui erano antichi abitatori.

  A140000730 

 Le nazioni Slave, popoli anche della Germania, avevano osato minacciare l'Italia, mentre Carlomagno era occupato a combattere i Sassoni; ma soggiacquero alla medesima sorte, e furono costretti a venerare la fede cristiana e a rispettare la potenza di Carlomagno.

  A140000731 

 Chiamato egli in Italia da Leone III sommo Pontefice per ordinare alcuni affari, che riguardavano il bene della Chiesa e la pace della penisola, egli si arrese prontamente all'invito, e ridottala in pace andò a Roma.

  A140000731 

 Questo imperatore, giunto ad un'età avanzata, pareva all'apice della gloria e della potenza, poichè regnava ad un tempo sulla Germania fino al fiume Elba; su tutta la Gallia, sopra grande parte della Spagna, su parecchie isole del Mediterraneo e sull'Italia.

  A140000732 

 Da quel punto i suoi vasti stati presero il nome d'impero d'Occidente, già stato abolito dal tempo, in cui Odoacre, vinto Romolo Angustolo, erasi fatto re d'Italia.

  A140000735 

 A Pipino lasciò l'Italia, quasi tutta la Baviera ed una porzione della Germania.

  A140000735 

 Il primo, avendo ereditato la parte di Carlo, rimase il vero imperatore; Bernardo era re d'Italia, ma vassallo, ovvero dipendente dell'imperatore.

  A140000735 

 Se non che Pipino moriva nell'809, lasciando un solo figliuolo per nome Bernardo, il quale gli succedette nel regno d'Italia.

  A140000736 

 L'Italia allora abbracciava cinque Stati:.

  A140000737 

 Il dominio dei Greci, che comprendeva la Sardegna, la Sicilia ed il paese che dalla Calabria inferiore si stende sino al fine dell'Italia.

  A140000739 

 Il ducato di Benevento, che abbracciava quasi tutta l'Italia meridionale, eccetto i paesi posseduti dai Greci.

  A140000740 

 Il resto della penisola, che formava il regno d'Italia, apparteneva a Bernardo.

  A140000741 

 Mentre Pipino, figliuolo di Carlomagno, regnava in Italia, tentò d'impadronirsi di Venezia, ed a questo fine pose in {197 [197]} piedi un potente esercito per terra o per mare.

  A140000743 

 Intanto, mentre Bernardo regnava in Italia, Lodovico, che per la sua bontà (altri dicono dabbenaggine) era soprannominato Bonario, aveva nella dieta, ovvero adunanza generale dei suoi Stati, nell'anno 817, dichiarato imperatore e collega nell'impero Lottano, suo figliuolo primogenito.

  A140000745 

 Lottario era il quarto re d'Italia, di stirpe franca, dopo Garlomagno, Pipino e Bernardo, e poichè era primogenito di Lodovico ricevette il titolo d'imperatore; gli altri due fratelli presero solamente quello di re.

  A140000749 

 Nell'828, mentre regnava Lottario, alcuni popoli dell'Arabia, noti sotto il nome di Saraceni o masnadieri, vennero in Italia a farle molto guasto.

  A140000749 

 Tuttavia essi trovarono modo di penetrare in Italia, ed ecco il modo con cui furono invitati a venire.

  A140000752 

 Mentre i Saraceni si spandevano in vari paesi d'Italia, Lottario occupavasi di cose affatto indegne di un imperatore.

  A140000754 

 Così finiva la dominazione franca in Italia, dopo di aver durato cento quindici anni, da che Carlomagno l'aveva tolta dalle mani dei Longobardi.

  A140000754 

 Questi fu l'ultimo imperatore e re d'Italia, discendente da Carlomagno; ma era piuttosto capace di rovinare un regno, anzi che governarlo: perciò popoli e signori tutti si rivolsero contro di lui e lo deposero l'anno 888.

  A140000757 

 Ora nuove truppe di barbari della medesima origine, cui si dava allora il nome di Magiari o di Ungheresi, invasero la Germania e l'Italia, e vi commisero orribili guasti.

  A140000758 

 Mentre Carlomagno era ancora in vita aveva scelto alcuni generali, cui aveva affidata, come vi raccontai, la guardia degli stati posti sulla frontiera della Germania e dell'Italia col titolo di marchese, giacchè i paesi di frontiera si chiamano Marche.

  A140000758 

 Oltre le scorrerie e le invasioni dei barbari erano in Italia gravi sconvolgimenti e guerre intestine.

  A140000758 

 Ora i signori d'Italia, cioè i conti, marchesi e baroni per avere un capo che li guidasse contra i barbari e sedasse le discordie, che ognor più crescevano, si radunarono a Pavia, e nell'anno 888 elessero un parente di Carlomagno, chiamato Berengario, primo duca del Friuli, il quale prese il titolo di re e d'imperatore d'Italia.

  A140000760 

 Trattandosi del bene della sua patria egli dimenticò gli oltraggi ricevuti, ritornò in Italia, e combattè vittoriosamente contro ad un re francese, di nome Lodovico.

  A140000763 

 Costui aveva promesso di ricondurre in Italia il secolo d'oro; ma la cosa andò diversamente.

  A140000763 

 In questo intervallo Berengario II si era rifugiato nel suo marchesato d'Ivrea; ma volendosi riconciliare con Ottone, si recò anch'esso in Germania col figlio Adalberto, ed alla presenza dei signori di Germania e d'Italia entrambi inginocchiati davanti ad Ottone, lo riconobbero come vero e solo re d'Italia, gli prestarono il dovute omaggio, ricevendo da lui l'investitura di questo regno.

  A140000763 

 In sua vece nel 926 fu eletto re d'Italia Ugo, marchese e duca di Provenza.

  A140000763 

 Intanto calò in Italia Berengario II, marchese d' Ivrea con poche genti, ma ingrossate da quelle degli altri italiani, che presto a lui si unirono.

  A140000763 

 Ma i barbari trattamenti contro Adelaide, vedova di Lottario, cacciata nel fondo di una torre, mossero a pietà Ottone I, imperatore di Germania, desideroso anche di ricuperare l'Italia, che pretendeva e bramava di far sua.

  A140000763 

 Mediante tale atto l'Italia ritornò feudo, ovvero dipendente della corona germanica.

  A140000763 

 Sceso pertanto Ottone, liberò Adelaide, la fece sua sposa, ed assunto il titolo di re d'Italia, ritornò in Germania.

  A140000764 

 Berengario tornato in Italia si pentì di quanto aveva fatto, e, ribellatosi all'imperatore, aveva già allestito un esercito di 60 mila uomini; ma all'arrivo di Ottone tutti si sbandarono, ed Ottone si avanzò senza ostacolo.

  A140000765 

 In questo modo Ottone fu anche riconosciuto re d'Italia dagli Italiani; e l'Italia, che dal fine dei Carolingi nell'888 sino al 961 fu governata da re italiani, cadde sotto l'impero.

  A140000767 

 Reggeva tuttora l'impero di Germania Ottone II. Egli venne di fatto in Italia, ed avendo processato Crescenzio lo condannò all'esilio; ma il papa Gregorio V, successore di Giovanni, intercedette per lui, cosichè rimase in Roma.

  A140000767 

 Sdegnato di ciò Ottone cala nuovamente in Italia e assedia nel castello S. Angelo Crescenzio, che dopo ostinata resistenza si arrese sotto promessa di avere salva la vita.

  A140000769 

 Morto Ottone senza successione, molti signori italiani si radunarono in Pavia, e nel 1002 elessero a re d'Italia un famoso guerriero di nome Ardoino, marchese d'Ivrea, che, come vi è noto, è una città considerabile del Piemonte.

  A140000770 

 La condotta violenta e irreligiosa di Ardoino indusse l'imperatore di Germania a venire in Italia.

  A140000771 

 Giunto Enrico in Italia, venne a battaglia con Ardoino, che, dai suoi medesimi seguaci abbandonato, dovette ritirarsi nel suo marchesato d'Ivrea.

  A140000773 

 Fra i cavalieri sono molto celebri nella storia quelli che {207 [207]} vennero a stabilirsi in Italia sotto al nome di Normanni.

  A140000777 

 I quaranta pellegrini non accettarono queste offerte, ma ritornati nel proprio paese raccontarono le loro prodezze, parlando con trasporto delle ricchezze dell'Italia, ponendo sott'occhio dei loro concittadini limoni, datteri, aranci, ed altre frutta squisite portate seco, le quali non si raccolgono se non nei climi caldi del mezzodì dell'Italia.

  A140000780 

 In forza di tali pretese continuavano ad esigere obbedienza e tributi dalle città dell'Italia meridionale, in cui perciò mantenevano piccoli presidii o guarnigioni di soldati.

  A140000780 

 Ma quei lontani padroni avari e deboli quali erano, unicamente miravano a smugnere gli Italiani d'ogni bene, senza darsi cura d'impedire che i Saraceni, gli Ungheri, i Normanni ed altri popoli feroci scorressero l'Italia, e ne saccheggiassero i campi e le città.

  A140000780 

 È bene, miei cari amici, che vi faccia notare che mentre gl'imperatori di Germania si adoperavano per sedare le discordie dell'Italia settentrionale, gl'imperatori di Costantnopoli {209 [209]} non avevano rinunziato alle loro pretensioni sopra una parte della nostra penisola.

  A140000781 

 Fra i Normanni che vennero in Italia furonvi dieci fratelli, figliuoli di un certo Tancredi, barone d'Altavilla, che abitava in Francia in un piccolo castello di questo nome.

  A140000782 

 Mentre l'Europa era quasi interamente occupata a respingere le invasioni dei barbari, gli Amalfitani avevano approfittato della situazione del loro porto per allestire vascelli, coi quali andavano a Costantinopoli, in Palestina e in Egitto a cangiare le biade, i vini, le tele d'Italia, coi preziosi tessuti dell'Asia, eolle gemme della Persia e cogli aromi dell'Arabia.

  A140000783 

 La morte di Guaimaro lasciò i Normanni in libertà di adoperare a proprio talento la formidabile loro spada; e Guglielmo braccio di ferro coi suoi fratelli e con altri in numero di trecento assalirono Manface, generale greco, che comandava nell'Italia meridionale a nome del suo imperatore.

  A140000784 

 Questo stanziarsi dei Normanni nella Puglia è un fatto notabilissimo: perciocchè allora appunto si tolse per sempre agl'imperatori d'Oriente quanto possedevano in Italia.

  A140000786 

 Desideroso il Papa di allontanare quei masnadieri dall'Italia, volle in persona seguire l'esercito nel campo.

  A140000790 

 Queste virtù crebbero col crescere dell'età ed il giovane principe riuscì a guadagnarsi tanto bene l'affetto e la stima dei Normanni, che lo riconobbero per loro capo {212 [212]} sotto al nome di Ruggero I. Egli governò il popolo saviamente, e si può considerare come fondatore del regno delle Due Sicilie, il quale si è per più secoli conservato, e comprendeva quasi tutta l'Italia meridionale e l'isola di Sicilia.

  A140000792 

 La venuta dei Normanni si può considerare come l'ultima invasione dei barbari in questa nostra patria; perciò avvenimenti di altro genere ci prepara la storia, e fra questi voglio raccontarvi la vita di un Papa, che fu uno dei più illustri benefattori dell'Italia.

  A140000792 

 soli nell'Italia, e direi in tutto il mondo, i quali mantenessero in fiore le scienze e difendessero i popoli dall'oppressione dei barbari; la qual cosa non potendo fare da soli, in alcuni gravi casi ricorsero alla protezione di qualche insigne capitano, re o imperatore per avere appoggio ed aiuto.

  A140000798 

 Per questo motivo Enrico si vide abbandonato da tutti e minacciato delle più gravi sciagure, tanto che risolse di umiliarsi al Papa, ed a questo fine si recò in Italia pel Moncenisio.

  A140000802 

 Ma era ancora in vita il normanno Guiscardo; il quale fedele alle date promesse, come ebbe sentore delle calamità, coi era ridotto il romano Pontefice, si mosse in soccorso di Ini, ed obbligò Enrico a tornarsi in Germania, lasciando l'Italia in disordine.

  A140000804 

 Anzi un autore tedesco, e, quel che è più, un protestante di nome Voigt, pubblicò una vita di questo papa, corredata di tutti i documenti possibili, con cui chiaramente dimostra la ragionevolezza della sua condotta, e non dubita di chiamarlo energico difensore dell'Italia contro l'influenza straniera.

  A140000805 

 Pertanto noi Italiani dobbiamo venerare questo Pontefice, sia perchè rese in certa maniera l'Italia indipendente dagli stranieri, sia perchè d'allora in poi gli imperatori e i re non ebbero più alcuna parte nella elezione dei romani pontefici; anzi possiamo dire che dopo Gregorio VII cessò interamente l'influenza straniera sopra gl'Italiani, e fu posto un argine alle invasioni dei barbari.

  A140000806 

 Appunto in quest'epoca la maggior parte delle città d'Italia presero una nuova forma di governo, con cui esternamente {216 [216]} parevano ancora dipendenti dagli imperatori di Germania, ma internamente erano affatto libere.

  A140000810 

 Alla vista delle profanazioni di quei venerandi luoghi, ai mirare stalle fabbricate in quello stesso sito, dove era stato collocato il corpo del Salvatore, Pietro fu vivamente commosso; e, come giunse in Italia, si presentò al romano Pontefice, che allora era Urbano II. Prostrandosi ai suoi piedi gli fece così viva pittura dello stato deplorabile di quei santi luoghi, che il Papa intenerito fino alle lagrime gli permise di eccitare i popoli dell'Europa ad imprendere la liberazione di Gerusalemme.

  A140000811 

 Gli eccitamenti indefessi di Pietro l'eremita, il quale predicando la crociata percorse l'Italia, la Francia e la Germania; l'autorità e le parole di papa Urbano, il tesoro delle indulgenze aperto a chi vi prendeva parte, il desiderio di vedere quelle contrade suscitarono un tale entusiasmo, che da tutte le parti si andava gridando: Andiamo, Dio lo vuole! Dio lo vuole! Gente di ogni condizione, principi, baroni, preti, contadini, donne, fanciulli facevano a gara per essere arruolati ed insigniti di una croce di stoffa rossa benedetta, che si appendeva sopra la spalla destra, e avviarsi in Palestina.

  A140000818 

 Le azioni dei crociati non appartengono propriamente alla storia d'Italia; ma poichè sono di molto rilievo e ad esse gli Italiani e gli stessi nostri principi di Savoia presero parte, io penso di soddisfare alla vostra curiosità col darvi un breve ragguaglio dell'entrata dei crociati in Gerusalemme.

  A140000828 

 Così terminò la prima crociata; ma cento anni dopo la fondazione del nuovo regno di Gerusalemme, essendo quella città ricaduta in potere dei Musulmani, tutti gli sforzi tentati di poi da alcuni sovrani d'Italia, di Francia e di Germania per ricuperarla rimasero senza effetto.

  A140000832 

 I mercanti di Amalfi, i cui magazzini erano stati dati in preda alle fiamme ed al saccheggio, abbandonarono un soggiorno, che la gelosìa aveva reso loro insopportabile, e andarono a portare nelle altre città d'Italia la loro industria e gli avanzi delle loro ricchezze.

  A140000833 

 Il dotto, che aveva scoperto le pandette, si affrettò di portarle ai magistrati di Pisa, i quali, avendone fatto fare parecchie copie, diffusero quel codice prezioso tra i popoli dell'Italia, e il fecero poi conoscere in Francia ed in Germania; la qual cosa contribuì assai a propagare i veri principii della giustizia e ad ingemelire i costumi, che i barbari avevano introdotto in quei vari paesi.

  A140000835 

 Quando costoro calarono in Italia, tutti avevano fatto e pubblicato le loro leggi; ma permettevano a ciascuno di vivere e di essere giudicato secondo quella legge, che più gli piacesse.

  A140000840 

 Egli era un giovane di belle forme, prode, magnanimo, prudente, e sarebbe riuscito a buon segno qualora non si fosse abbandonato agli impeti di quell'orgoglio, che lo fecero abbonito in tutta Italia.

  A140000840 

 Erano scorsi più di settant'anni dacchè gli imperatori di Germania non avevano più cercato di immischiarsi nelle cose d'Italia, quando fu incoronato il famoso Federico, soprannominato Barbarossa dal colore di sua barba.

  A140000841 

 Federico accusava di viltà i suoi antecessori, perchè avevano ceduto all'intrepidezza di Gregorio VII, e si erano lasciati {226 [226]} strappare le redini del governo d'Italia.

  A140000856 

 Alla disfatta di Milano tenne dietro l'oppressione dell'Italia, ridotta in servitù da Federico ed oppressa da continui balzelli dei suoi ministri.

  A140000857 

 Durante l'assenza dell'imperatore dall'Italia, un esercito guidato da un suo luogotenente assediò Ancona, che si era posta sotto la protezione dell'impero d'Oriente; ma avendo Ancona ricevuto rinforzo, i Tedeschi dovettero partirsene dopo un lungo assedio, in cui gli assediati uomini e donne, diedero luminose prove di valore, benchè ridotti agli estremi dalla fame.

  A140000859 

 Avvertito Federico della formazione della lega lombarda e degli apparati di guerra, che si stavano facendo, raccolse un numerosissimo esercito e precipitò in Italia.

  A140000859 

 Tutti i passaggi, che di Germania conducevano in Italia, erano validamente ditesi dagl'Italiani: nè gli era aperto il passo fuori che dalla parte di Susa.

  A140000866 

 Stabilite queste cose, Federico si ritirò dall'Italia.

  A140000888 

 Di mano in mano che i barbari venuti in Italia deponevano la loro ferocia, cessava l'influenza straniera nei nostri paesi, e questa penisola si andava consolidando in parecchi stati diversi.

  A140000888 

 Se voi portate gli occhi sopra una carta geografica dell'Italia del medio evo, vedrete che i principali regni di quel tempo erano quello di Napoli, fondato dai figli di Tancredi d'Altavilla; il Patrimonio di s. Pietro, di cui vi è nota l'origine; ma notevolmente aumentato dall'eredità di una contessa di Toscana, chiamata Matilde.

  A140000889 

 In capo all'Italia vedevansi la Lombardia, ubertosa provincia, ricca di un gran numero di città, importanti, come {238 [238]} Milano, Pavia, Bergamo, Piacenza, Cremona; e la Toscana, di cui Firenze e Lucca erano le principali.

  A140000890 

 Intanto che si discutevano i diritti colle ragioni e colle armi alla mano, gli uomini più religiosi d'Italia e di Germania pigliarono la parte del Papa, gli altri presero la parte di alcuni sovrani.

  A140000890 

 Mentre le città italiane andavano così consolidando il loro governo, spesso erano molestate dai re ed imperatori stranieri, i quali pretendevano qualche diritto sopra l'Italia.

  A140000892 

 Questo Enrico dopo un regno poco onorevole morì, lasciando un figliuolo di quattro anni, conosciuto sotto il nome di Federico II. Costanza di lui madre, trovandosi al punto di morte, affidò la cura del giovane Federico al sommo Pontefice Innocenzo III; ma il pupillo fatto adulto mandò a vuoto le sollecitudini del Papa, e malgrado ogni promessa, ogni giuramento di proteggere la religione, volse perfidamente le sue mire ad estendere i suoi dominii e a soggiogare le città d'Italia, che governavansi indipendenti a maniera di repubbliche.

  A140000894 

 Fra cotesti ambiziosi v'ebbe un certo Ezzelino, che per giugnere al suo intento fecesi capo dei Ghibellini d'Italia.

  A140000900 

 Credo che non abbiate ancora dimenticato come i Normanni nello stabilirsi in Italia eransi dichiarati vassalli del Papa, la qual cosa rendevali da lui dipendenti; e intenderete di leggieri come nessun altro potesse entrare al possesso di quel regno, senza il consenso del Papa medesimo.

  A140000903 

 In simile frangente essendo l'Italia minacciata dai Tedeschi di fuori, da Manfredi e dai suoi seguaci al di dentro, il Papa giudicò bene di ricorrere ad un principe francese, di nome Carlo, conte d'Angiò, fratello di san Luigi re di Francia.

  A140000904 

 Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria; perciò di buon grado acconsentì di trasferirsi in Italia, a fine di sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e cosi impadronirsi del regno di Napoli.

  A140000904 

 Giunto in Italia con numerosa cavalleria e fanteria, entra nel regno di Napoli, va ad incontrare Manfredi, il quale erasi eziandio apparecchiato a resistergli.

  A140000906 

 I Ghibellini lo riguardavano come l'unico loro sostegno e lo invitarono a venire in Italia.

  A140000906 

 Inoltre i più illustri Ghibellini di Pisa, di Napoli e di altro città d'Italia solle-citavanlo a venir presto in Italia, assicurandolo che al suo avvicinarsi tutti sorgerebbero contro ai Guelfi.

  A140000908 

 All'avvicinarsi dell'esercito Tedesco i Saraceni di Sicilia, quei medesimi che avevano già fatto tanto male all'Italia, fedeli amici di Manfredi, e tutti i Ghibellini della Lombardia presero le armi per unirsi a lui.

  A140000919 

 Quando poi Carlomagno venne ad impadronirsi dell'Italia, anche Genova se gli sottopose; ma dopo la morte di quell'imperatore continuò a reggersi in forma di repubblica, come facevano le città di Venezia e di Pisa.

  A140000921 

 La coltura del gelso bianco, che Ruggero Guiscardo recò in Sicilia, fu altresì una sorgente di ricchezze per Genova e per tutta l'Italia; perciocchè l'introduzione di questo utile albero e l'allevamento del baco da seta resero comuni prodotti preziosi, che prima si andavano a cercare con grandi spese in varie regioni dell'Asia.

  A140000935 

 A quei tempi volendo il papa Benedetto XI ornare di magnifiche {251 [251]} pittore la chiesa di s. Pietro, mandò una persona intelligente a visitare i pia valenti maestri d'Italia, acciocchè ne ponderasse il merito, e gli riportasse le prove dei migliori.

  A140000941 

 Erano pertanto in Italia due lingue, la latina usata nelle leggi, negli atti notarili e nelle prediche delle chiese; eravi poi la lingua del volgo, detta perciò volgare, nata da tutte le anzidette corruzioni.

  A140000941 

 L'Italia finchè fu soggetta ai Romani adoperava la lingua latina; ma questa dopo Cesare Augusto andavasi a poco a poco corrompendo.

  A140000944 

 A quel tempo, in cui quasi tutte le città d'Italia erano divise nelle due parti dei Guelfi e dei Ghibellini, Dante, che aveva avuto un maestro guelfo, si rese illustre in molte imprese, combattendo valorosamente contro ai Ghibellini.

  A140000953 

 Mentre succedevano questi fatti particolari, una grave calamità venne a funestare l'Italia.

  A140000954 

 Soldati, donne, ragazzi, e tutta la feccia d'Italia ad ogni passo si aggiungevano ad essi, portando così da per tutto il guasto e lo spavento.

  A140000960 

 In cotesta guisa Avignone divenne la stanza dei Papi per circa 70 anni; e Roma e l'Italia restarono prive del loro principale ornamento.

  A140000960 

 Per questi motivi il pontefice Clemente V, vedendo l'Italia insanguinata da orribili fazioni, da inimicizie spietate ed implacabili, ed essere impedita la libertà della Chiesa, se continuava a dimorare in Roma, trasportò nell'anno 1305 la romana sede in Avignone, amando meglio accomodarsi a volontario esiglio, che assistere a tante stragi e rovine.

  A140000961 

 Io non posso enumerarvi ad una ad una le triste vicende, cui andò soggetta Roma, e direi tutta l'Italia nel tempo che i romani Pontefici dimorarono in paesi stranieri.

  A140000962 

 I Ghibellini, fatti arditi per l'assenza del Papa, invitano un re di Alemagna, di nome Enrico VII, il quale sotto pretesto di riacquistare i diritti dei suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte citta, impone molti balzelli, si fa incoronare re in Milano, di poi va difilato a Roma per cingersi della corona imperiale.

  A140000962 

 La storia ci fa perfettamente conoscere che l'Italia senza Pontefice diventa un paese esposto a gravi sciagure.

  A140000965 

 Frattanto formossi una lega di Guelfi, a cui non potendo resistere i Ghibellini invocarono l'aiuto dell'imperatore di Germania, che allora era Lodovico IV. Venne esso in Italia, e per farsi danaro ed amici vendette a Gastruccio il titolo di duca; e da lui accompagnato se ne andò a Roma, ove si fece incoronare a dispetto del Papa.

  A140000965 

 Lodovico dopo essersi fermato ancora qualche tempo in Lombardia uscì d'Italia odiato da tutti.

  A140000966 

 In siffatto scompiglio di cose si eccita un guerra generale in tutta l'Italia.

  A140000966 

 Per tanti mali che l'Italia patì in questo spazio di tempo, i settanta anni passati dai Papi in Avignone soglionsi chiamare i settant'anni di schiavitù babilonica, vuoi pei gravi danni che ne avvennero all'Italia, vuoi perchè il romano Pontefice, che è vescovo di Roma, dovendo vivere lontano dalla sua sede, ne seguitarono eziandio gravi sconcerti a tutto il cristianesimo.

  A140000970 

 Mentre viveva il Boccaccio, e precisamente nell'anno 1348, prese ad infierire una terribile peste in tutta l'Italia, e segnatamente nella città di Firenze.

  A140000974 

 Di mano in mano che scriveva dei versi, venivano questi trascritti e cantati nelle corti d'Italia e di Francia; perciò i papi, i principi, i re lo invitavano alle loro reggie e lo ammettevano alle feste e alle mense.

  A140000974 

 Mediante uno studio indefesso venne ad essere annoverato tra i primi genii dell' Italia fin dalla età giovanile.

  A140000976 

 Ma il Petrarca amò meglio di cingersi l'alloro in quella Roma, in cui erano entrati in trionfo gli eroi dell'Italia antica.

  A140000982 

 Erano ben sessant'anni da che i Papi sedevano in Avignone, a ciò costretti dalle continue turbolenze che agitavano l'Italia, ed anche allettati dai segni di stima e di venerazione loro usati dai re di Francia.

  A140000983 

 L'Italia offrì mai l'esempio di enormità e delitti cotali?».

  A140000986 

 Giunto in Italia, fin dal primo momento che pose piede a terra, tutti i personaggi più illustri e costituiti in qualche dignità corsero a fargli omaggio; e i deputati di Roma andarono a consegnargli la intera signoria della loro città colle chiavi della fortezza di Castel sant'Angelo, che sino allora avevano conservate.

  A140000986 

 Si fermò quattro mesi in Viterbo per ricevere le dimostrazioni più solenni del rispetto, della gratitudine e dell'allegrezza di tutta Italia.

  A140000988 

 Voi intanto, o miei amici, ritenete bene a memoria questo grande avvenimento, e notate che quando i disordini e le discordie costringono il romano Pontefice ad allontanarsi da Roma, sono a temersi gravi mali per l'Italia e per la religione.

  A140000999 

 Questo paese servi sempre di passaggio tra l'Italia e la Gallia; e alla caduta del Romano impero in Occidente, quando uno sciame di barbari invase l'Italia e la Gallia, una parte di costoro cacciarono gli Allobrogi dalle loro sedi, si diedero a fondarvi grande numero di borghi, e furono perciò detti Borgognoni, vale a dire abitatori dei borg hi.

  A140001002 

 La valle di Susa anticamente era una vera marca, perchè posta ai confini d'Italia, e quindi il conte era veramente un marchese; {271 [271]} ma pel matrimonio di Adelaide con Oddone la marce di Susa essendosi aggregata alla Savoia, il titolo di marchese passò nei conti di Savoia, eziandio dopo che il paese cessò di essere una marca.

  A140001002 

 quale avendo menato in moglie Adelaide, signora di Susà e di Torino, cominciò ad estendere il suo stato oltre le Alpi in Italia.

  A140001006 

 Il perfido Federico, ritornato qualche tempo dopo in Italia con numeroso esercito, mise a ferro e a fuoco il castello di Susa.

  A140001006 

 Nell'occasione che Federico fu costretto a fuggire dall'Italia, Umberto avrebbe potuto di leggieri vendicarsi dei danni ricevuti; ma egli, essendo di cuor buono, trattò troppo umanamente questo comun nemico, e gli concedette il passaggio sulle sue terre.

  A140001017 

 Giunto in Italia dovette adoperare la sua spada contro ai Visconti di Milano.

  A140001022 

 Mentre regnava Amedeo VII, Gian Galeazzo Visconti di Milano estese considerevolmente i suoi dominii, e colle sue conquiste resesi terribile a tutta l'Italia.

  A140001033 

 Il Carmagnola, tuttochè assai inferiore di forze, assali Brescia, s'impadronì di tutte le fortezze che i Milanesi a-vevano nel Bresciano, e venne a battaglia campale con quattro dei più celebri generali che fossero a quei tempi in Italia, e che uniti combattevano a difesa del Visconti.

  A140001040 

 Molti guerrieri, specialmente nel tempo che i Papi dimoravano in Avignone, facevano da luoghi lontani scorrerìe in Italia, a fine di saccheggiarla, arricchirsi de' suoi tesori e poi ritornare nei loro paesi a goderseli.

  A140001050 

 Uomo meritevole di miglior fortuna, possa tu eseguire imprese che onorino te e l'Italia!» Colleoni fece accompagnare sano e salvo Piccinino fino al campo dei Milanesi; poscia, voltosi ad un ufficiale, esclamò: «Piacesse al Cielo che io avessi mille soldati simili a costui!» Noi dobbiamo, miei cari, ammirare la virtù del Colleoni, che trattò con tanta generosità un suo nemico sfortunato.

  A140001054 

 Vi fu ricevuto come l'eroe d'Italia, e il suo arrivo fu celebrato con una solennità, che durò ventisette giorni; ma il ventesimo ottavo, il re sotto colore di volergli conferire speciali onori il condusse nel suo palazzo, ove lo fece arrestare con suo figliuolo, e poco stante strangolare nella prigione.

  A140001063 

 S'impadronì con agevolezza della Grecia, della Macedonia, della Dalmazia, e già si avanzava a grandi passi verso l'Italia.

  A140001064 

 Intanto i Turchi stavano per versarsi in Italia dalla parte del Friuli e della Garniola, provincie poste alla estremità del golfo Adriatico, ove il passo delle Alpi avrebbe spaventato chicchessia, fuorchè Maometto; Egli aveva comunicato il suo furore e la sua ferocia a' suoi compagni d'armi.

  A140001067 

 Intanto Maometto, fortemente irritato della toccata sconfitta presso le Alpi, e più ancora della resistenza e della perdita sofferta all'assedio di Rodi, deliberò di volersi a qualunque costo impadronire dell'Italia, venire a Roma, cacciare il Papa, e della capitale del cattolicismo fare la sede, del maomettismo.

  A140001067 

 Invia un immenso numero di soldati nel mezzodì dell'Italia, e assale la città di Otranto.

  A140001068 

 Lo stesso romano Pontefice voleva prepararsi a fuggire in Francia, quando il Cielo venne in soccorso dell'Italia e della religione, togliendo dal mondo chi era cagione di tanti mali.

  A140001068 

 Mentre Maometto preparava maggior numero di genti per invadere l'Italia da ogni luogo, fu colpito da una terribile cancrena, che in pochi dì lo tolse di vita nel 1481, in età d'anni cinquantatrè.

  A140001068 

 Sparsasi la voce della morte di quel feroce conquistatore, le sue genti si ritirarono verso Costantinopoli, e l'Italia fatta libera dal flagello respirò.

  A140001069 

 Nell'Italia centrale meritano singoiar menzione i duchi d'Urbino, che si resero illustri specialmente per le opere di uno di essi, chiamato Federico.

  A140001071 

 A sue spese costrusse acquedotti e granai per assicurare l'alimento al popolo; innalzò chiese ed ospedali pei poveri; fondò una libreria pubblica facendo comperare in molti paesi i manoscritti più rari e più preziosi; accolse con onore tutti i sapienti, pittori, scrittori, architetti e letterati eccellenti in qualsiasi genere, a segno che Firenze giunse a superare nella prosperità e magnificenza tutte le città d'Italia.

  A140001074 

 In quei tempi nulla era tanto ordinario in Italia quanto il vedere odii profondi e scambievoli durare per anni ed anni tra due famiglie ed i loro aderenti, e sfogarsi all'improvviso con qualche atto terribile di vendetta e di furore, in onta della santa legge del Vangelo.

  A140001080 

 Circondato di continuo da uomini cospicui per ingegno e per dottrina, egli diede il suo nome alla preziosa librerìa, che il suo illustre avolo aveva cominciata; e fondò egli stesso nei suoi giardini di Firenze una scuola di pittura sotto il titolo di accademia, dalla quale uscì poi gran numero di pittori, i quali formano ancora oggidì la gloria dell'Italia.

  A140001080 

 Merita speciale menzione la sollecitudine, con cui egli favorì le scienze e le arti, avendo chiamato in quella città i personaggi più dotti e gli artisti più insigni da tutte parti d'Italia.

  A140001085 

 Circa l'anno ottocento un principe maomettano regalò un orologio a ruote all'imperatore Garlomagno; ed un prete veronese, di nome Pacifico, l'introdusse in Italia, conducendolo a molta perfezione.

  A140001086 

 Nell'anno 990 furono in Italia portate le cifre arabiche, cioè i numeri, di cui ci serviamo presentemente a fare i calcoli.

  A140001097 

 Prima del 1492 le parti del mondo conosciute erano soltanto tre, vale a dire l'Europa, di cui fa parte l'Italia; l'Asia, dove vissero i primi uomini del mondo, e l'Africa, che è una vasta estensione di paesi al nostro mezzodì, al di là del Mediterraneo.

  A140001129 

 Mentre Cristoforo Colombo acquistava nuova gloria all'Italia colla scoperta del nuovo mondo, molti bellicosi avvenimenti agitavano i popoli Italiani.

  A140001129 

 Ora accadde che in quei tempi la guerra si accese in vari paesi d'Italia; e i Milanesi alla morte di Filippo Maria Visconti loro ultimò duca, eransi eretti in repubblica.

  A140001131 

 E poichè non ignorava quanto i Milanesi amassero il loro principe e quindi non avrebbero tollerata una tale ingiuria, cercò di suscitare turbolenze in Italia.

  A140001136 

 Parecchi principi Italiani, il Papa, i Veneziani, Massimiliano re di Germania, Ferdinando il Cattolico, quel medesimo, che aveva somministrato a Colombo le navi per la scoperta dell'America, lo stesso Lodovico il Moro si collegarono insieme nel 1495 per cacciare i Francesi dall'Italia.

  A140001137 

 Così quel principe, il quale aveva chiamato gli stranieri in Italia, ed aveva barbaramente fatto perire un suo nipote in carcere, dovette egli pure finire i suoi giorni fuori della patria, lontano dai suoi parenti, eziandio chiuso in una prigione.

  A140001137 

 Egli potè avanzarsi in Italia quasi senza contrasto.

  A140001137 

 Le cose furono per qualche tempo tranquille in Italia, finchè un altro re di Francia, di nome Luigi XII, successore di Carlo VIII, passò di nuovo le Alpi con piò formidabile esercito, a fine di vendicare le perdite del suo antecessore.

  A140001140 

 Questa maniera di giudizio, portata in Italia dai barbari, come già dicemmo, fu da molto tempo proibita dalla Chiesa, perchè con essa si viene in certa maniera a tentar Dio, quasi obbligandolo ad operare un miracolo ove non apparisce il bisogno.

  A140001142 

 In questo breve spazio di tempo sorse e cadde in Italia una potenza, resasi assai formidabile.

  A140001143 

 Venezia, miei cari, in quel tempo era divenuta la più potente repubblica dell'Italia, perchè era sempre stata governata dagli ottimati, e non era mai caduta nelle mani della plebe, come avvenne alle repubbliche di Firenze e di Genova.

  A140001152 

 Un trattato di pace, conchiuso in una piccola città di Francia, detta Noyon (anno 1516), pose fine alle calamità senza numero, che le discordie fra il sommo Pontefice e Venezia avevano per otto anni tirate addosso all'Italia.

  A140001153 

 A cagione della moltitudine delle sue navi, del ricco suo arsenale e dell'attivo commercio de'suoi cittadini, colà si ammassavano le merci dell'Oriente, e soprattutto le spezierie, che si distribuivano dipoi nelle principali città d'Italia, di Germania e di Francia.

  A140001154 

 Ebbene, in mezzo a quelle lotte sanguinose, in mezzo a quei disordini interminabili, la Provvidenza suscitò un uomo, che la storia appella a buon diritto il Rigeneratore delle scienze e delle arti nell'Italia, e possiamo dire in tutta l'Europa.

  A140001154 

 Nel vedere l'Italia divenuta campo di tante guerre e di tanti disastri si direbbe che le belle nostre contrade fossero per ricadere in una barbarie simile a quella, che aveva travagliata l'intera Europa dopo la caduta del Romano impero.

  A140001155 

 Allora una grande quantità d'uomini illustri coprirono di gloria l'Italia coi firutti del loro vario ingegno, compiendo capolavori che formano ancora al presente l'ammirazione di tutti.

  A140001155 

 Desiderava molto la gloria e la felicità dell'Italia: perciò in {318 [318]} quella che si studiava di promuovere le belle arti, adoperavasi di tenere da essa lontani i flagelli della guerra.

  A140001158 

 Il giovane Tartaglia, salvato come per miracolo da una morte che pareva certa, col crescere dell' età divenne un uomo studioso e profondamente erudito, e fu il primo in Italia, che, essendosi applicato alla geometrìa ed alla meccanica, fece risorgere nell' Europa queste utili scienze, lasciate in abbandono da lunghi anni,.

  A140001161 

 La grande abilità e lo straordinario ingegno di Michelangelo furono in breve conosciuti in tutte le parti dell'Italia, e nell'età di soli quindici anni Lorenzo il Magnifico lo ricevette in sua casa, provvedendolo di quanto gli era necessario, come se fosse stato suo figliuolo.

  A140001163 

 Per queste sue rare qualità Leonardo era ricercato da tutti i principi e da tutti i signori d'Italia.

  A140001175 

 Il gran favore che Leone prestava a tutti gli artisti, e le sollecitudini con cui promoveva ogni genere di scienze e di arti, fecero sì, che quel periodo memorabile di tempo fosse appunto chiamato il secolo di Leone X, o del risorgimento delle arti, perchè di fatto giunsero in quel tempo alla loro perfezione in Italia, e cominciarono a spandersi negli altri paesi d'Europa.

  A140001176 

 Leone X in mezzo alle consolazioni, che provava per la gloria d'Italia, ebbe molto a soffrire per l'eresia di Martino {324 [324]} Lutero.

  A140001180 

 Mentre le arti e le scienze facevano in Italia maravigliosi progressi, molte sciagure le si apparecchiavano dagli stranieri, che a guisa di torrente dovevano allagarla e ridurla A miseria.

  A140001182 

 Sotto al suo regno la Francia cominciò a prender gusto per le arti e per le scienze: il che Francesco ottenne invitando e dando onorevole asilo a molti dotti di Grecia, e specialmente d'Italia.

  A140001183 

 Terribili apparati si fecero da ambe le parti, e l'Italia fu il teatro di quelle sanguinose rivalità.

  A140001184 

 Colà si appiccò la zuffa, in cui i Francesi sopraffatti dal numero vennero sconfitti e costretti ad abbandonare l'Italia.

  A140001190 

 Le battaglie della Biccocca e di Pavia avrebbero certamente dovuto umiliare i Francesi; tuttavia appena Francesco I ebbe ricuperata la libertà, si riaccese più che mai del desiderio della vendetta; quindi nuove guerre insorsero nella Germania e nell'Italia.

  A140001211 

 In questo spazio di tempo fiorirono in Italia le arti, le scienze ed il commercio; in quanto poi alle vicende politiche noi siamo stati il bersaglio dei re di Spagna e di Francia.

  A140001214 

 Il trattato di Castel Cambresis diminuì molto l'influenza della Francia sull'Italia; e d'allora in poi, per lo spazio di circa centoquarant'anni, possiamo dire che gli Spagnuoli ne rimasero gli assoluti padroni, ad eccezione di alcuni stati, che procurarono di mantenersi alleati cogli Spagnuoli.

  A140001216 

 Cessate alquanto le guerre in Italia, subito vi ritornarono in fiore le scienze, l'industria ed il commercio.

  A140001216 

 Ma i Turchi, dà oltre cento anni stabiliti a Costantinopoli, vedevano con rincrescimento che i popoli d'Italia, e segnatamente i Veneziani, possedessero isole e città in mezzo al.

  A140001217 

 Il duca di Savoia mandò di buon grado un numero di prodi, i quali unitisi al rimanente delle forze, che si poterono radunare in Italia, andarono a congiungersi cogli Spagnuoli vicino alla città di Messina.

  A140001218 

 Inorgogliti i Turchi di quel successo, con uno spaventoso apparato diressero le vele verso l'Italia.

  A140001225 

 Questo morbo, miei cari, cui si dà il nome di peste, pestilenza, contagio ed anche epidemìa, dopo di aver menata grande strage in varie parti d'Italia, nell'ultima metà del cinquecento prese ad infierire orribilmente in Milano.

  A140001235 

 Ma un uomo turbolento ed apostata, conosciuto col nome di fra Paolo Sarpi, invece di predicare e sostenere quella religione, cui erasi con voto speciale consacrato, si adoperò per iscalzarla, introducendo l'eresìa in Italia, e specialmente in Venezia sua patria.

  A140001254 

 La ragione si era che il Saluzzese, oltre ad essere un paese sommamente fertile, univa con sè la barriera delle Alpi, restando così impedito il passaggio, per cui i Francesi solevano venire in Italia.

  A140001258 

 La Spagna, che pretendeva di essere arbitra in Italia, perchè vi possedeva molte Provincie, portò anche le sue pretese sul Monferrato.

  A140001260 

 Forse il duca di Savoia avrebbe riparate le sue perdite, se non fosse sopraggiunta una terribile pestilenza, che dopo aver menato gravissima strage in Francia, si sparse in tutta l'Italia.

  A140001261 

 Ivi fu conchiuso (anno 1631) un trattato, in forza di cui l'Italia potè provvedere ai propri bisogni.

  A140001263 

 In mezzo alle guerre ed alle pestilenze, che afflissero il Piemonte ed altre provincie d'Italia, sorsero parecchi Illustri personaggi che colle scienze, colle lettere e colle arti la innalzarono ad alto grado di gloria.

  A140001264 

 Fatto libero si pose a viaggiare per l'Italia, dimorando in più città del Piemonte.

  A140001266 

 Un altro uomo, che formerà mai sempre la gloria d'Italia, fu Galileo Galilei.

  A140001276 

 Per cento quarant' anni, cioè dal 1560 al 1700, sebbene in Italia siano stati pochi moti di guerra, ad eccezione delle discordie insorte tra i Francesi e il duca di Savoia, nulladimeno l'Italia ebbe molto a soffrire sotto al governo di padroni così lontani, siccome erano gli Spagnuoli.

  A140001276 

 Siccome poi la Spagna facevasi vedere in que' tempi la prima potenza d'Europa, così tra pel dominio che aveva in Italia e l'influenza che esercitava sopra gli altri stati, si può dire che l'Italia divenne spagnuola.

  A140001288 

 Mentre Genova e gli altri paesi dell' Italia erano travagliati da diverse calamità, anche Venezia ebbe a sostenere assalti da parte dei Turchi.

  A140001303 

 Il duca vedendo le cose del Piemonte ridotte {367 [367]} a pessimo stato, pensò di venire ad un accomodamento colle potenze straniere, e per mezzo di un trattato stipulato a Torino nel 1696, ridonò la pace al Piemonte e a tutta l'Italia.

  A140001305 

 Da una parte era la Francia, la Spagna e quella parte d'Italia, che apparteneva alla Spagna; dall'altra l'imperatore di Germania, l'Inghilterra, il Portogallo, il duca di Savoia con altri regni di Alemagna.

  A140001315 

 Per conseguenza di questa grande giornata i Francesi sgombrarono l'Italia, ed il Piemonte risorse dalle sue calamità.

  A140001316 

 D'allora in poi per lo spazio di cento anni la Francia e la Spagna perdettero quasi tutta la loro influenza sopra l'Italia, e si può dire che la nostra penisola divenne Austriaca.

  A140001316 

 Dopo la battaglia di Torino, il dissidio per la successione {372 [372]} di Spagna durò ancora sette anni fuori d'Italia.

  A140001319 

 La vittoria di Torino, dovuta piuttosto alla protezione del Cielo che al valore delle armi, portò la pace al Piemonte, e, possiam dire, a tutta Italia.

  A140001322 

 Intorno a questo medesimo tempo si estinsero due illustri famiglie, che da più secoli regnavano in Italia, cioè quella dei Medici, che, come sapete, governava la Toscana, e quella dei Farnesi che teneva il ducato di Parma e di Piacenza.

  A140001324 

 Regnando Carlo Emanuele succedettero due avvenimenti, che cagionarono grandi guerre in tutta Europa e nella stessa nostra Italia; e sono la guerra per la successione di Polonia, e per la successione d'Austria.

  A140001325 

 Il teatro di quella lunga guerra fu specialmente l'Italia; il re di Sardegna ora si univa agli uni, ora agli altri, usando sempre accortezza e coraggio per conservare i suoi stati.

  A140001326 

 L'altro fatto, che ha molta relazione colla storia della nostra Italia, fu la guerra per la successione d'Austria.

  A140001327 

 Carlo Emanuele fu l'eroe di grandi imprese, e segnalò il suo coraggio in molte battaglie combattute in Italia e fuori.

  A140001327 

 Un poderoso esercito di Austriaci e di Piemontesi ruppe più volte gli alleati Francesi e Spagnuoli, e giunse a cacciarli interamente dall'Italia.

  A140001336 

 Tutti i popoli d'Italia erano stanchi, e le potenze (anno 1746) per mettere un termine ad una guerra, che già da nove anni travagliava l'Europa, si radunarono in Aquisgrana, città d'Alemagna, oggi detta Aix-la-Chapelle; e nel 1748 fu stabilita la pace e riconosciuto imperatore d'Alemagna Francesco I, marito di Maria Teresa.

  A140001337 

 Dopo la vittoria dell'Assietta, la liberazione di Genova e la pace di Aquisgrana, passò quasi un mezzo secolo, senza che in Italia fosse suscitato grave turbamento; mentre in altri paesi continuò quasi come prima la discordia.

  A140001338 

 Fece allestire con somma segretezza una potentissima flotta; veleggiò verso Italia e s' impadronì delle isole di Sicilia e di Sardegna.

  A140001338 

 Ma l'Italia non prese parte alcuna in queste guerre; perciò io sospendendo dal parlarvi di vittorie e di sconfitte, vi esporrò le azioni di alcuni celebri Italiani, che in questo spazio di tempo ebbero grande influenza negli affari e nella gloria de' nostri paesi.

  A140001342 

 Più celebre e più gloriosa è la memoria di Lodovico Antonio Muratori, uno dei più dotti e laboriosi uomini, di cui si onori l'Italia.

  A140001345 

 Esse versano specialmente sulla storia d'Italia, della quale primieramente {383 [383]} raccolse e pubblicò i documenti, poi gli annali, ossia la storia sui documenti compilata.

  A140001359 

 Mori in Milano in età di settanta anni nel 1799, in quella appunto che si agitavano strepitosi avvenimenti in Italia.

  A140001360 

 Io sono per raccontarvi, miei cari amici, un fatto straordinario, che mise a soqquadro l'Europa e fece provare alla nostra Italia grande parte degli orrori e delle calamità che già patito aveva ai tempi dei Goti, dei Longobardi e de'Normanni.

  A140001361 

 Nei vari stati d'Italia la forma di governo, che era ai tempi di Carlo V, salvo poche eccezioni, durò sino al 1796.

  A140001363 

 Dovete altresì ricordare, o miei cari, come nello spazio di quasi cinquant' anni fu perfetta pace nell' Italia e quasi in tutto il rimanente d'Europa.

  A140001368 

 Le società segrete, che avevano fatta la rivoluzione in Francia, eransi ben presto inoltrate in Italia, dove si spargevano le seducenti idee di libertà, di eguaglianza e di riforme.

  A140001368 

 Napoleone, miei cari, era coraggioso, accorto ed attento ad ogni suo dovere; perciò passando in breve di grado in grado pervenne ai primi posti della milizia, e meritò che a lui fosse affidata l'impresa della conquista d'Italia.

  A140001368 

 Un esercito Francese aveva già Valicate le Alpi colle mire d'impadronirsi dell'Italia per mezzo delle armi e degli affigliati a codeste società.

  A140001368 

 Vi si oppose gagliardamente il re di Sardegna Vittorio Amedeo III; sicchè le cose andarono {390 [390]} a rilento, finchè il Direttorio, vale a dire l'assemblea che reggeva la Francia, pose alla testa dell'esercito d'Italia Napoleone Bonaparte, che è quel grande generale, di cui avrete più volte udito a parlare da molti di que' vecchierelli, che gli furono compagni d'armi.

  A140001369 

 La notizia dell'avvicinarsi de'Francesi guidati da Napoleone sbalordì i sovrani d'Italia, i quali collegatisi con Vittorio Amedeo III, re di Sardegna, dimandarono aiuto agli Inglesi, agli Austriaci ed ai Russi.

  A140001369 

 Oltre a ciò le repubbliche di Genova e di Venezia e il granduca di Toscana, rifiutandosi di entrare in lega cogli alleati, fecero ritornare a vuoto gli sforzi dei difensori d'Italia.

  A140001376 

 Ritenete bene a mente, miei cari amici, che quando il Papa è costretto di allontanarsi dalla sua sede, sovrastano gravi mali a tutti i popoli cristiani, e specialmente all'Italia, centro della cristianità.

  A140001378 

 Allora tutta Italia, eccettuata Napoli, divenne francese.

  A140001380 

 Ciò avvenne specialmente da che Napoleone, reputando abbastanza consolidato il dominio francese in Italia, volle recarsi in Egitto per conquistare quei lontanissimi paesi.

  A140001381 

 Radunò tosto soldati quanti più potè avere, e colla massima celerità volò in Italia calandosi pel Gran S. Bernardo (1800).

  A140001383 

 Quel fatto d'arme doveva decidere della sorte di Napoleone, dell'Italia e forse di tutta l'Europa.

  A140001385 

 Cadde allora Napoli sotto al dominio francese, e cosi tutta l'Italia era soggiogata; il Belgio, l'Olanda ed una parte dell'Egitto furono occupati dalle armi francesi.

  A140001386 

 In Italia poi aprì un instituto nazionale per promuovere le scienze; creandone membri i più celebri personaggi di quel tempo.

  A140001386 

 Si era già fatto creare console con altri due colleghi, poi solo console a vita, prima ancora di venire la seconda volta in Italia.

  A140001388 

 Quando finì di vivere questo Pontefice, i Francesi occupavano tutta Italia.

  A140001392 

 e gloria pari a quella di Garlomagno; e poichè quell'imperatore era stato incoronato re d'Italia, così l'anno seguente alla prima sua incoronazione imperiale egli si recò in Italia e fecesi cingere il capo a Milano colla corona di ferro, con cui solevano essere fregiati gli antichi re Longobardi.

  A140001397 

 Allora suo fratello Luigi gli disse: Se scorgete tanto valore negli Italiani, perchè non fate di tutte le provincie d'Italia un regno solo? Bonaparte rispose: Ciò non farò mai, perchè allora gli Italiani diverrebbero superiori ai Francesi.

  A140001398 

 Infarto da lui l'Italia fu divisa in nove parti, fra cui una sola prese il nome di Regno Italico.

  A140001403 

 In questo tempo gli Austriaci avevano riconquistata l'Italia, e i sovrani alleati eransi radunati a congresso in Vienna, per deliberare a chi toccherebbero le provincie prese dalle loro armi.

  A140001407 

 Dopo il ripartimento dei regni fatto nel congresso di Vienna, l'Italia godette alcuni anni di tranquillità, di cui si valsero i sovrani per riparare ai mali cagionati dalle lunghe guerre e dalle rivoluzioni.

  A140001407 

 La società massonica, o della Giovine Italia, oppure dei carbonari, che si voglia appellare, prese grande incremento in tutta Italia e specialmente nel regno di Napoli.

  A140001407 

 Tale progetto ebbe il nome di Giovine Italia

  A140001410 

 Si accorsero ben tosto che la rivoluzione di Napoli era un torrente, che di bel nuovo minacciava di sconvolgere tutta Italia e forse l'intera Europa; sicchè a fine di provvedere ai mezzi efficaci ad arrestarlo invitarono il re Ferdinando ad intervenire egli stesso a Lubiana.

  A140001414 

 Allora che gli Austriaci varcarono il Po per marciare verso Napoli, il santo Padre fece pubblicare un editto, col quale annunziava come egli pregava Iddio, che tenesse lontano il flagello della guerra: che se per gl'imperscrutabili divini giudizi i popoli d'Italia dovessero essere afflitti da un sì grande male, per la sua qualità di Capo visibile della Chiesa e come sovrano essenzialmente pacifico, terrebbe una perfetta neutralità verso tutte le nazioni.

  A140001417 

 Alessandria fu la prima ad innalzare bandiera verde, rossa ed azzurra, e gridando viva il re, viva l'Italia, proclamò un governo provvisorio.

  A140001417 

 La decisione fu presa nella città di Alessandria, ove in secreta adunanza giurarono la costituzione spagnuola, e, in vece di una repubblica generale, promulgarono il ristabilimento del regno d'Italia, che dovesse abbracciare l'intera nazione.

  A140001418 

 Vuoisi che i costituzionali proponessero a Carlo Alberto, in allora soltanto principe di Carignano, di mettersi egli stesso alla testa della sommossa con promessa di proclamarlo Re d'Italia, e che egli da prima lusingato da così speciosa proposta acconsentisse; ma riflettendo poscia al giuramento di fedeltà dato al legittimo sovrano, e sospettando di ciò, che era realmente, che quella fosse opera dei carbonari, risolvesse di rifiutarsi.

  A140001420 

 Le mire de' costituzionali erano di secondare lo spirito di indipendenza de' Napolitani, persuasi che gli Austriaci colà mandati sarebbero stati sconfitti, e che un esercito di Piemontesi, cui si erano già uniti molti Lombardi, avrebbe in breve scacciati gli Austriaci e fatto un sol regno, od una sola repubblica di tutta l'Italia.

  A140001421 

 Così terminò quella sconsigliata impresa, la quale, invece di unificare l'Italia, non valse ad altro, che a disunirla sempre più, ed in cambio di liberarla dagli Austriaci, fu cagione che questi occupassero per qualche tempo la cittadella di Alessandria.

  A140001422 

 L'intendimento era sempre di fare un solo regno, oppure una repubblica sola di tutta Italia, e perciò di allontanare il Papa da Roma e sbalzare dal trono tutti i re della penisola.

  A140001423 

 Ed ecco da ogni parte gridarsi: Viva l'Italia, viva Pio IX, morte agli Austriaci!.

  A140001423 

 Gli amatori della rivoluzione seppero scaltramente approfittare dell'universale entusiasmo a fine di spargere di nuovo in tutta Italia il pensiero di fare un regno solo, cacciando dalla Lombardia gli Austriaci, formidabili loro rivali.

  A140001424 

 I Milanesi furono i primi ad impugnare le armi per allontanare {409 [409]} que' forestieri dalla loro citta e dar principio alla guerra detta dell' indipendenza, perocchè pretendevasi di liberar l'Italia da ogni dipendenza straniera.

  A140001431 

 Il re Carlo Alberto, sempre davanti al fuoco, ricercando a preferenza i posti che offrivano maggior pericolo, mostrossi magnanimo pel suo coraggio in tutti questi fatti d'arme; ma quando vide perduta la battaglia, radunò lo stato maggiore, cioè i principali del suo esercito, e «Poichè, disse sospirando, non potei in questo giorno nè salvare l'Italia, nè morire della morte del soldato, l'obbligo mio è ormai compiuto.

  A140001436 

 Altre volte diceva: Ci è noto il vivo desiderio di molti, che vorrebbero determinarci a dichiarare guerra per allontanare alcuni popoli dall'Italia; ma sappia il mondo tutto, che noi amiamo bensì l'indipendenza dell'Italia, ma non verremo giammai ad una dichiarazione di guerra.

  A140001436 

 Molti di quegli uomini, che già avevano messo sossopra le cose d'Italia negli anni precedenti, corsero espressamente a Roma per indurre il Papa a dichiarare guerra agli Austriaci.

  A140001478 

 Piacemi intanto che riteniate che Pio IX, Ferdinando II, granduca della Toscana, e Carlo Alberto egualmente che tutti gli altri principi italiani avevano buona volontà di far del bene all'Italia.

  A140001481 

 La Spagna crede che le potenze cattoliche non potrebbero abbandonare la libertà del Papa all'arbitrio della città di Roma, e permettere che, mentre tutte le nazioni si fanno premura di dare al Pontefice prove di profondo rispetto, una sola città d'Italia ardisca oltraggiare la sua dignità e porlo in uno stato di dipendenza, di cui quella potrebbe abusare un giorno come potere religioso.

  A140001484 

 I Francesi ebbero tosto sotto le armi una poderosa armata, che precedeva le altre nazioni a venire in Italia.

  A140001529 

 Così dal ritorno di Pio IX a Roma fino al 1859 non ci fu più alcun fatto politico, che abbia rtato qualche importanza alle cose d'Italia.

  A140001529 

 Il ritorno di Pio IX a Roma si può dire l'ultimo dei grandi avvenimenti compiutisi in Italia.

  A140001532 

 Alcuni mesi dopo la morte del duca di Parma si fece sentire un'altra calamità, che afflisse quasi tutta l'Italia; e questa fu l'invasione del morbo asiatico, comunemente detto cholera-morbus.

  A140001532 

 Molti paesi d'Italia furono desolati dal fatale morbo.

  A140001535 

 Al cholera-morbus si aggiunse l'altro flagello della crittogama, così comunemente detta la malattia delle uve, che cagionò gravissimi guasti ai fertili vigneti d'Italia, specialmente in Piemonte.

  A140001535 

 Sono già venticinque anni che molti paesi d'Europa e specialmente l'Italia sono travagliati da cosiffatta sciagura.

  A140001536 

 Il Piemonte sul principio del 1855 patì un infortunio, cui non ha simile la storia d'Italia.

  A140001542 

 Ma come i Romani per allontanare Annibale dall'Italia portarono la guerra in Africa, così gli alleati per distogliere i Russi dal marciare sopra Costantinopoli, portarono le loro armi in Crimea, che è una penisola del mar Nero, dove i Russi avevano fortificato in modo quasi inespugnabile la città di Sebastopoli, e fattone il porto principale di quel mare.

  A140001551 

 L'anno 1857 è segnato da un grande terremoto, che desolò parecchie parti d'Italia e particolarmente le contrade più meridionali, dette Calabrie, che sono spesse volte colpite da questo flagello.

  A140001554 

 Il re di Napoli e molti signori di quel regno, e anche di altre parti d'Italia vennero generosamente in soccorso di quegli infelici.

  A140001562 

 Cagione principale di questi rancori fu l'idea di fare un solo regno di tutta Italia, idea ila tanto tempo vagheggiata, ma non mai potutasi effettuare.

  A140001563 

 D'allora in poi l'Austria cominciò ad aumentare straordinariamente le sue genti in Italia.

  A140001563 

 Mentre facevansi questi apparecchi guerreschi fu messa in campo l'idea di un congresso delle grandi potenze per assestare le cose d'Italia, senza spargimento di sangue.

  A140001564 

 I migliori generali di quella guerresca nazione guidavano i corpi d'armati, che numerosi scendevano in Italia; Napoleone era alla testa de' suoi.

  A140001570 

 La serie dei gravi avvenimenti, che fin qui vi esposi dalla venuta di Napoleone I in Italia, erano così tra loro collegali, che io stimai bene di non interromperli per parlarvi degli uomini celebri, i quali in questo medesimo tempo accrebbero assai la gloria italiana; credo ora di farvi cosa grata tessendovi breve racconto della vita dei principali di essi, secondo l'ordine del tempo in cui vissero.

  A140001571 

 In questo tempo confortato, e forse anche aiutato dall'insigne cardinale Costa di Arignano, arcivescovo di Torino, scrisse la prima e la più pregiata delle sue opere Le rivoluzioni d'Italia, che fu tosto accolta con grande ammirazione e lode da tutti i dotti d'Europa.

  A140001571 

 Ma il lavoro di maggior lena e che lo fece salire a grande rinomanza fu quello intitolato: Le Rivoluzioni d'Italia.

  A140001573 

 Egli attendeva a compiere un'opera, die doveva servire come di conclusione alla sua storia d'Italia, quando fu colto da una paralisia, che lo tolse di vita in Parigi il 5 dicembre 1813.

  A140001585 

 Ma egli non volendo abbandonare l'Italia non potè risolversi ad accettare le generose offerte di quel sovrano.

  A140001593 

 In quel tempo Canova compì molte scolture, tra le quali l'Italia che piange sulla tomba di Alfieri, che, come sapete, fu insigne poeta tragico, nato nella città d'Asti in Piemonte l'anno 1749 e morto in Firenze nel 1803.

  A140001596 

 - Vi appagherò, io amo l'Italia perchè i miei genitori sono italiani.

  A140001599 

 In quei domestici colloquii Canova ottenne larghi assegni pecuniari per le accademie d'Italia.

  A140001604 

 L'Italia deve a lui la gloria di superare tutte le altre nazioni nella scultura.

  A140001605 

 La lingua italiana, che noi abbiamo veduto sorgere nel secolo xin con tanta bellezza di parole e sublimità di pensieri, andò soggetta a gravi guasti in mezzo alle guerre che l'Italia ha dovuto sostenere.

  A140001607 

 Le vicende politiche turbarono alquanto i suoi studi; ma passato il tempo della rivoluzione francese e ricomposte le cose in Italia, egli continuò ad occuparsi a tutt'uomo per far rifiorire la lingua del 300.

  A140001618 

 Intanto mutandosi ognor più le cose d'Italia si fondò quella repubblica che dissero Cisalpina.

  A140001619 

 Nè avendo di che sfamarsi vagava le intere giornate per le campagne raccogliendo le frutta che cadevano dagli alberi, e non di rado seduto sopra la riva di un qualche torrente faceva di queste il suo pasto, piangendo nel pensare all'Italia.

  A140001620 

 Come giunse ai confini d'Italia, sentissi il cuore ripieno di gioia, e fece un inno, il quale incomincia:.

  A140001620 

 Tornati i Francesi in Italia, il Monti fu chiamato da Napoleone alla cattedra di professore di eloquenza nella università di Pavia.

  A140001626 

 Bologna è una delle più antiche e ragguardevoli città dell'Italia.

  A140001627 

 Quando i Francesi invasero l'Italia, stabilirono un grande ospedale in Bologna, dove erano portati infermi e feriti di tutte le nazioni.

  A140001642 

 Egli alzò gli occhi al cielo e disse: Sia fatta la volontà di Dio! Il giorno seguente abbandonava l'Italia per andare ad essere rinchiuso nel più severo ergastolo della monarchia austriaca.

  A140001646 

 Mi sembravano tuttavia troppo ardenti in Italia e in tutta Europa le passioni politiche, tuttora troppo comune il furore di calunniarsi a vicenda.

  A140001656 

 Rosmini lesse e studiò in Rovereto i principali sistemi di filosofia che correvano in quei tempi in Italia e in Francia; e disgustato di tutti, gli era già balenato quell' uno che stringe insieme la ragione e la fede.

  A140001658 

 Alessandro Manzoni, di cui presto vi terrò discorso, quando ebbe letto que' lavori senza averne mai conosciuto l'autore, ebbe a dire: Un grande uomo il cielo ha dato all'Italia ed alla Chiesa nell'autore di questo libro.

  A140001662 

 In questa università non pochi ingegni poterono coltivare le arti belle, recare molta gloria alla patria e grande utilità all'Italia.

  A140001674 

 Ed era ben conveniente che in Italia eziandio si desse assidua opera a quegli studi critici, sì coltivati altrove, e così s'impedisse che stranieri poco coscienziosi venissero a toglierci o a guastarci il grande patrimonio de'nostri avi.

  A140001676 

 Ed in parte si deve a lui se questa città non è più l'ultima in Italia per tele di lodati pittori.

  A140001680 

 Voltaire, Rousseau ed altri filosofi francesi erano stati precipua cagione del pervertimento degli animi in Francia, non solo per quanto riguarda la politica, ma eziandio nel fatto della morale e della religione; quindi anche su l'Italia erasi riversato il pestifero torrente dell'incredulità.

  A140001682 

 Le mutate idee nel fatto di religione non tardò il Manzoni di mostrare al pubblico colla sua operetta: Sulla Morale cattolica, opera che ebbe l'onore di più edizioni in Italia e d'essere tradotta in molte lingue straniere.

  A140001684 

 Ivi s'intende provare che la corruttela dell'Italia deriva in parte da questa morale.

  A140001687 

 Il Manzoni, che voleva dare all'Italia un libro veramente morale ed inspirato da sentimento cattolico, poteva, certo, presentarci migliori caratteri; gli stessi romanzieri d'oltr'Alpe ben altra idea ci porgono generalmente del paroco cattolico.

  A140001688 

 Continuando ad abitare in Milano lontano dai pubblici affari ed amico ai più dotti non solo d'Italia, ma di tutta l'Europa, era anche di buon escni -pio per la sua cristiana maniera di vivere.

  A140001691 

 Noi pertanto porremo qui termine ai racconti sulla storia d'Italia; ma per conclusione di quanto vi ho finora esposto vorrei che v'imprimeste in mente alcuni ricordi da non mai {487 [487]} dimenticarsi, i quali voi potrete applicare a qualsiasi altra storia che siate per leggere.

  A140001703 

 - Napoleone dichiara al Corpo Legislativo che, tornate infruttuose le trattative per l'indipendenza della Venezia, a prezzo della restaurazione dei Principi italiani spodestati, ha proposto alle Potenze il seguente accomodamento: Parma e Modena al Piemonte; Toscana Stato separato e indipendente; Vicariato di Vittorio Emanuele nelle Romagne; Savoja e Nizza alla Francia; consiglio al Re di Sardegna di desistere dalla politica tendente ad assorbire tutti gli Stati d'Italia; principio di non intervento da parte delle potenze d'Europa.

  A140001723 

 - Il Re Vittorio Emanuele assume il titolo di Re d'Italia.

  A140001726 

 Napoleone III riconosce il Regno d'Italia, dicendo a Vittorio Emanuele che lascierà le sue truppe a Roma finchè l'Italia non sia conciliata col Papa.

  A140001737 

 - La Russia e la Prussia riconoscono il Regno d'Italia.

  A140001740 

 - Il gabinetto italiano dichiara all'estero la necessità di dar Roma all'Italia.

  A140001751 

 - Convenzione tra la Francia e l'Italia.

  A140001752 

 - L'Italia promette di rispettare il territorio del S. Padre, di prendere su di sè una parte del debito pontificio e di trasferire la capitale a Firenze.

  A140001761 

 - Preparativi di guerra tra l'Austria e l'Italia.

  A140001764 

 - L'Italia dichiara guerra all'Austria.

  A140001772 

 - Armistizio fra l'Austria e l'Italia per le truppe di terra.

  A140001773 

 - La nave il Re d' Italia va a picco, la Palestro è incendiata.

  A140001774 

 - Preliminari di pace fra la Prussia e l'Austria: questa dovrà uscire dalla Confederazione Germanica; quella s'impegna di ottenere dall'Italia l'adesione alla pace, appena la Venezia sia ceduta a Vittorio Emanuele.

  A140001776 

 - Trattato di pace fra l'Italia e l'Austria.

  A140001776 

 L'Italia acquista il Veneto, il materiale delle fortezze, gli oggetti d'arte e la Corona di ferro; paga all'Austria 87 milioni di franchi.

  A140001777 

 - Plebiscito del Veneto per l'annessione al Regno d'Italia.

  A140001779 

 - Convenzione tra la Francia e l'Italia, per cui questa assume il debito pontificio delle provincie tolte alla S. Sede.

  A140001788 

 - Arruolamento di garibaldini nelle principali città d'Italia.

  A140001797 

 - L'Italia chiede alla Francia che richiami essa pure le sue.

  A140001806 

 - Torbidi a Pavia, Piacenza e in altre città d'Italia e di Francia per opera dei Mazziniani.

  A140001874 

 - Abolizione delle facoltà teologiche nelle università d'Italia.

  A140001875 

 - Alluvioni nell'Alta Italia.

  A140001883 

 - L'Italia è una vasta penisola, che ad oriente, a mezzodì ed a ponente è bagnata dal mare, a mezzanotte poi è circondata da una grande catena di montagne, dette Alpi.

  A140001883 

 Limiti dell'Italia.

  A140001884 

 - Il mare che circonda l'Italia prendeva anticamente vari nomi, de' quali alcuni si conservano ancora al presente.

  A140001884 

 Dicevasi Mare Ionium ( mare Ionio ) quello che bagna le spiagge meridionali d'Italia e della Sicilia.

  A140001884 

 Dicevasi Mare Superiore quello che bagna le coste orientali d'Italia.

  A140001884 

 Nella parte poi che bagna le coste settentrionali della Sicilia denominavusi Mare Siculum (mare di Sicilia), e Fretum Siculum (stretto di Sicilia) quel canale che divide l'Italia dalla Sicilia, e che ora appellasi stretto di Messina.

  A140001884 

 Quella che si estende da Lucca fino quasi alla punta dell'Italia meridionale chiamavasi Mare Tusoum o Tyrrhenum (mare di Toscana o mar Tirreno).

  A140001885 

 Da Nizza al Monviso diconsi, Alpi marittime; dal Monviso al Moncenisio, Alpi Cozie; dal Moncenisio al piccolo S. Bernardo, Alpi Graie; dal piccolo S. Bernardo al S. Gottardo, Alpi Pennine; dal S. Gottardo alla Piave, Alpi Retiche; a queste si uniscono le Alpi Carniche e Giulie, che si prolungano sino ai confini orientali d'Italia.

  A140001886 

 Da questo punto si piegano verso mezzodì, tagliando l'Italia per metà nella sua lunghezza fino all'estremità meridionale.

  A140001887 

 - Anticamente, come anche adesso, l'Italia si divideva in tre grandi parti, Superiore o Alta Italia, Centrale o Italia di mezzo, ed Inferiore o Bassa Italia ed anche Meridionale.

  A140001888 

 - L'Italia Superiore detta anche Celtica o Gallia Cisalpina, e Gallia Togata si estendeva dal fiume Varo presso Nizza fino all'Arsia, fiume dell'Istria, e dalle Alpi nella parte orientale si estendeva fino al Rubicone, fiume presso Rimini, mentre nella parte occidentale delle Alpi si estendeva fino alla Magra, fiume che scorre tra il Genovesato ed il Modenese.

  A140001888 

 Italia Superiore o Settentrionale.

  A140001889 

 -I fiumi dell'Italia Superiore parte scendono dalle Alpi, e parte dagli Apennini.

  A140001889 

 Fiumi dell'Italia Superiore.

  A140001890 

 L'Italia superiore dividevasi in quattro parti, che erano la Liguria, la Gallia Transpadana, la Venezia e la Gallia Cispadana.

  A140001896 

 - L'Italia centrale stendevasi, verso il mare Tirreno, dalla Magra al Sele; verso il mare Adriatico, dal Rubicone al Fortore (Frento).

  A140001896 

 Italia centrale.

  A140001897 

 - I fiumi che nell'Italia centrale scorrono dagli Apennini al mar Tirreno sono l' Arnus (Arno), Umbro (Umbrone), Tiberis (Tevere), Liris (Garigliano) e Vulturnus (Volturno).

  A140001897 

 All'Adriatico oltre il Rubicone, che serviva di confine tra l'Italia superiore e la centrale, mettono il fiume Aesis ( Esino), il Truentus (Tronto), Aternus (Pescara).

  A140001897 

 Fiumi dell'Italia centrale.

  A140001898 

 L'Italia centrale era divisa in sei contrade: cioè l' Etruria, il Lazio e la Campania poste verso il mar Tirreno; e l' Umbria, il Piceno ed il Sannio verso l'Adriatico.

  A140001902 

 Essa è la contrada più fertile dell'Italia; trovasi nel Napolitano, e chiamasi Terra di Lavoro.

  A140001903 

 - Fra le contrade dell'Italia centrale che si distendono verso l'Adriatico era la prima l'Umbria, che comprendeva il paese posto fra il Rubicone, gli Apennini, il Tevere, il Lazio, il fiume Esino e l' Adriatico.

  A140001906 

 - L'Italia Inferiore o Meridionale, che fu anche detta Magna Grecia, perchè ivi vennero a stabilirsi molte colonie greche, stendevasi dal Sele e dal Fortore al mar Jonio.

  A140001906 

 Italia Inferiore o Meridionale, e suoi fiumi.

  A140001906 

 L'Italia inferiore comprendeva quattro distinte contrade, cioè la Lucania ed i Brutii verso ponente, l'Apulia e la Calabria verso Oriente.

  A140001908 

 - Il paese dei Bruxii stendevasi dalla Lucania fino all'estrema punta dell' Italia verso la Sicilia.

  A140001911 

 - Appartengono all' Italia tre grandi isole, la Sicilia, la Sardegna, la Corsica, con alcune altre di minore importanza.

  A140001912 

 - La Sicilia, detta anticamente Trinacria per la sua forma triangolare, è separata dall'Italia da un piccolo canale detto anticamente Fretum Siculum (Stretto di Messina), passaggio pericoloso pei naviganti.

  A140001915 

 Lungo l'Italia trovasi nel mar Tirreno l'isola Ilva (Elba), Pithecusa (Ischia), e Capreae (Capri); e nell' Adriatico le isole Diomedee, dette ora isole Tremiti situate accanto alla Puglia.


don bosco-le due orfanelle.html
  A141000007 

 In una conosciutissima città d'Italia di cui si tace il nome per degni motivi, avvenne un fatto tremendo e deplorabilissimo.


don bosco-le scuole di beneficenza dell-oratorio di s. francesco di sales in torino.html
  A143000018 

 Altri fanciulli pure colpiti dalla stessa sventura in numero di 20 vennero qua indirizzati dal Prefette {10 [458]} di Ancona: parecchi da Sassari, da Napoli e nove da Tortorigi in Sicilia e da altri paesi d'Italia.


don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html
  A148000869 

 Nel temporale è oggi capitale di uno stato dell'Italia, detto della Chiesa.


don bosco-maraviglie della madre di dio.html
  A149000102 

 Giustiniano imperatore ricuperò l'Italia oppressa da sessant'anni dai Goti.

  A149000128 

 I Turchi che da oltre cento anni si {71 [263]} erano stabiliti a Costantinopoli vedevano con rincrescimento che i popoli d'Italia, e segnatamente i Veneziani, possedessero isole e città in mezzo al vasto loro impero.


don bosco-maria ausiliatrice col racconto di alcune grazie.html
  A150000023 

 Così nel secolo VI Narsete, generale Ai Giustiniano, ricorre a Maria, nè filai scende in campo prima di aver implorato il suo soccorso e libera l'Italia {11 [315]} oppressa da ben 60 annidai Goti.

  A150000042 

 Il loro imperatore Selimo II già si era impadronito dell'isola di Cipro, facendo passare a fil di spada nella sola città di Nicosia ben 20 mila cristiani, e di là stava per precipitarsi sull'Italia.


don bosco-notizie storiche intorno al santuario di nostra signora della pieve in vicinanza di ponzone.html
  A154000009 

 Quando s. Pietro Principe degli Apostoli, e primo Vicario di G. C. in terra venne a stabilire la sua cattedra in Roma, capitale del mondo allora conosciuto, questa gran Metropoli, e tutte le altre città d'Italia stavano immerse nelle tenebre dell'idolatria.

  A154000010 

 Or mentre Roma, e l'Italia erano allagate da questo torrente di abbominazioni, s. Pietro si portò sul Tevere a stabilire in quella nuova Babilonia, la sua dimora, e compiere così la missione altissima, che gli venne affidata dal suo divin Maestro.

  A154000011 

 Lo zelo di s. Pietro non si tenne ristretto alla città di Roma, ma si allargò anche alle altre città d'Italia.

  A154000011 

 Qualunque però sia stato il primo Nunziatore del Vangelo in queste contrade, egli è indubitato, che la santa fede vi penetrò fin dai tempi apostolici; segnalato benefìzio, che ricevettero questi popoli fortunatissimi da s. Pietro quando per divina disposizione venne a stabilire la suprema sua Sede in Roma, e di là qual sole risplendentissimo diffuse per ogni terra d'Italia, e diffende tuttora per mezzo dei suoi Successori i raggi sereni della luce evangelica.


don bosco-notizie storiche sul convento e sul santuario di santa maria delle grazie presso nizza.html
  A155000011 

 Narrò lo stato presente della Salesiana Congregazione; come vada estendendosi in tutte le parti d'Italia non solo, ma in Francia, e, varcati i limiti dell'Europa, si propaghi ampiamente nell'America del Sud, ove colla grazia di Dio consolantissimi sono i frutti già ottenuti.


don bosco-novelle e racconti.html
  A158000001 

 Era poi nostro desiderio di far precedere a vita di lui; ma il lettore la può avere nel fascicolo delle Letture Cattoliche publicato nel mese di dicembre del 1862, o nella Storia d'Italia del Sac. Bosco Giovanni

  A158000023 

 Appena Federico Barbarossa fu avvertito della formazione della Lega raccolse l'esercito e precipitò in Italia.


don bosco-opera di maria ausiliatrice per le vocazioni allo stato ecclesiastico.html
  A159000001 

 Già in Germania, in Francia, in Inghilterra ed in molti paesi d' Italia si {3 [3]} fondarono opere di beneficenza a questo fine e se ne ottennero buoni effetti, ma insufficienti ai molti ed urgenti bisogni.

  A159000001 

 Questa deficienza di vocazioni è sentita in ogni diocesi d' Italia e in tutta Europa; è sentita nelle corporazioni religiose, che mancano di postulanti; nelle missioni estere, che ripetono incessantemente con s. Francesco Zaverio: Inviateci degli Operai Evangelici in aiuto.


don bosco-opera di maria ausiliatrice per le vocazioni allo stato ecclesiastico [v.27].html
  A160000004 

 Già in Germania, in Francia, in Inghilterra ed in molti paesi d'Italia si fondarono opere di beneficenza a questo fine e se ne ottennero buoni effetti, ma insufficienti ai molti ed urgenti bisogni.

  A160000004 

 Questa deficienza di vocazioni è sentita in ogni Diocesi d'Italia e in tutta Europa; è sentita nelle corporazioni religiose, che mancano di postulanti; nelle missioni estere, che ripetono incessantemente con s. Francesco Saverio: Inviateci degli Operai Evangelici in aiuto.


don bosco-raccolta di curiosi avvenimenti.html
  A163000360 

 Durante quella lettura si manifestò sul volto del S. Padre una certa emozione; gli si contrassero le labbra, gli si gonfiarono le gote «Trattasi, disse» allora il Papa, trattasi di flagelli, di cui» la Francia è minacciata, la quale non è» la sola colpevole, lo sono pure l'Alemagna, l'Italia, l'Europa intiera, e meritano» dei castighi.


don bosco-severino.html
  A177000189 

 Nei tempi antichi Luserna era un forum, ossia un amporio dei Romani, e per cagione del transito e del deposito delle merci dell'Italia in Francia e dalla Francia in Italia, essa aveva molta importanza militare.

  A177000277 

 Da Ginevra Calvino fece varie scorrerie in Italia, ma appena veniva conosciuto per uomo perturbatore era ovunque cacciato via.


don bosco-societa di s. francesco di sales. anno 1878.html
  A182000039 

 Ah se vedessero i confratelli e gli amici d'Italia quanto bene fanno qui i Salesiani! Oh se vedessero quanti bei trionfi! piangerebbero di consolazione.

  A182000060 

 " E in data del 19 agosto 1876, dopo d'essere stato {57 [391]} assente circa due mesi, D. Cagliero scriverà: "Ho travato D. Baccino in buona salute, però molto stanco e chiama aiuto, aiuto dall'Italia; e bisogna mandargliene.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000124 

 R. Dopo la metà del secondo secolo, la Chiesa di Gesù Cristo benché ancora nascente riempiva già tutta la terra; ella s' estendeva non solamente nell'Oriente cioè nella Palestina, nella Siria, nell'Egitto, nell'Asia minore e nella Grecia; ma ancora nell'Occidente cioè nell'Italia, nella Francia, nella Spagna, nell'Africa, nella Germania, nella Gran Brettagna.

  A189000191 

 R. Massimiano dopo d' aver in varie guise disonorata la sua imperial dignità coll'attentato di far assassinar il proprio suo figlio, qual forsennato andava vagando dall'Italia nella Gallia e viceversa; si voltò pure contro Costantino il Grande suo generoso genero, ma rimase vinto, e cadde nelle di lui mani.

  A189000255 

 Al suo arrivo tutta l'Italia depose le vesti di duolo ( lugubres vestes mutavit ), si vestì a festa ed ebbe pace.

  A189000278 

 S. Cirillo Vescovo d'Alessandria si levò a tutta forza contro i nuovi errori, e li denunziò al Papa s. Celestino I. Questo Pontefice che con apostolico zelo aveva {148[306]} perseguitati i Pelagiani, e fattili scacciar da tutta l'Italia, si pose seriamente a disaminar la denunzia di Nestorio, e trovata la dottrina di lui erronea, e affatto contraria a quella, che la Chiesa aveva sempre insegnato, dapprima lo ammonì, poscia minacciò separarlo dal corpo della Chiesa, se rientrando in sè stesso, non si ritrattasse da' suoi errori, e si sottomettesse al giudizio della Chiesa.

  A189000285 

 Quel superbo Principe lo ricevette cortesemente, e benchè barbaro ed infedele come l'ebbe inteso, accettate senz'altro le condizioni proposte, ripassò le alpi, lasciando tutta l'Italia in pace.

  A189000285 

 Questo Principe barbaro, detto il flagello di Dio per le stragi che ovunque menava, era passato dalle Gallie nell'Italia con formidabile esercito, e presa Acquileia, Pavia, e Milano, stava per dar il sacco a Roma senza che vi fosse chi a lui osasse far resistenza; mentrechè l'imperatore co'suoi Generali tremavano di paura alla vista di si potente nemico.

  A189000292 

 R. Appunto in sul principio di questo secolo, sorse in occidente l'astro più luminoso della vita monastica s. Benedetto da Nurcia nel Ducato di Spoleto in Italia.

  A189000293 

 Totila re de' Goti essendo entrato nell'Italia, fu compreso da stupore all'udire le prodigiose cose che di s. Benedetto si raccontavano; e volle farne prova.

  A189000302 

 Le stesse cure impiegò per ritornar alla fede la Spagna e l'Italia occupata da' Longobardi, de'quali la maggior parte erano Ariani o idolatri.

  A189000322 

 Questo Pontefice nato in Rodi città dell'Italia, eletto nel 649, al nascere di quest'eresia convocò in Roma un Concilio di cento {178[336]} cinque Vescovi e la condannò.

  A189000337 

 Dopo aver rintuzzato l'orgoglio di molti re e principi ariani, idolatri, chiamò dall'Italia buon numero d'uomini dotti per cui gli studii in Francia sorsero a nuova gloria.

  A189000341 

 R. Avendo i Saraceni continuato ad infierir contro ai Cristiani pervennero anche in Italia portando ovunque il saccheggio e la desolazione; e fu appunto in quest'occasione che s. Leone IV Papa esercito {189[347]} la più eroica carità.

  A189000375 

 Allora il Pontefice gli permise, che con alcuni compagni, che esso aveva guadagnato a Dio passando per l'Italia, si ritirasse nella Calabria dove fabbricò un monastero che si chiamò la Torre, e visse in pace infino alla morte avvenuta nel 1101.

  A189000399 

 Il vascello guidato dalla divina Provvidenza in pochi giorni approdò al porto d'Ostia nell'Italia con cento venti schiavi da lui riscattati.

  A189000418 

 Dio però che di lui altrimenti disponeva, fece che da venti contrari fosse trasportato in Italia nella città di Padova da cui prese il soprannome.

  A189000444 

 R. Trovandosi l'Italia afflitta da gravi infortunii che la giustizia divina faceva sentire in pena dei delitti che si commettevano, sorse un entusiasmo di penitenza con cui moltitudine di gente, andando per le vie in processione, si radunava a pregare flagellandosi (da ciò furono detti flagellanti) colle sferze sino a sangue, ed implorando da Dio pietà.

  A189000449 

 Amava grandemente l'Italia, e per ritornarla all'antico suo splendore adoperavasi incessantemente.

  A189000449 

 Ma quello, che maggiormente illustrò questa santa, e per cui noi Italiani le siam debitori d'una obbligazione eterna, fu l'essere ella stata non pur occasione, ma causa principale, che Urbano IV dopo la settuagenaria schiavitù Avignonese malgrado le ingiuste rimostranze del re di Francia, tornasse a trasferire la sua sede nel cuor dell'Italia in Roma, che a ragione fu detta la {266[424]} città santa, perché fu essa, che ha destinata Iddio ad esser sede del suo Vicario in terra.

  A189000464 

 A tali notizie tutta l'Italia era piena di terrore, lo stesso Pontefice tremava.

  A189000464 

 Saccheggiata Costantinopoli, e ridotto al suo dominio tutto l'impero d'oriente, partì con formidabile esercito alla volta dell'Italia con animo di farla sua, e scannar tutti quelli che non si fossero fatti turchi.

  A189000470 

 Egli fondò un ordine che per umiltà fu detto dei Minimi, che in breve si dilatò nell'Italia, nella Francia, nell'Allemagna, nella Spagna e fin ne' paesi del nuovo mondo.

  A189000494 

 In breve la città e le terre della nostra Italia andarono miseramente {299[457]} esposte ai ladronecci, alle rapine, agli incendi, alle stragi delle sfrenate soldatesche Francesi, Spagnuole ed Alemanne.

  A189000549 

 Questi rivoltosi sotto la scorta del Generale Napoleone penetrati nell'Italia, avevano manomesso e profanato i più venerandi santuari, decisi d'entrare in Roma, impadronirsene, detronizzare il Papa e renderselo schiavo contro la fede data di non ledere Roma, nè il suo Sovrano.

  A189000561 

 R. La repubblica Francese stimavasi al colmo di sua gloria per la morte di Pio VI. Le armate francesi occupavano Roma con tutta Italia, il Capo della Chiesa morto in esilio, i membri del sacro collegio erano ritenuti in ceppi, o quà e là dispersi e fugati.

  A189000561 

 Un'armata Austriaca assale i Francesi, li scaccia fieramente da Roma, e dall'Italia, li ristringe in un piccolo angolo tra il Genovesato ed il Piemonte.

  A189000603 

 Il sistema dei moderni nemici della fede lasciarono lo screditato nome di Templari, Carbonari, Illuminati e Liberi Muratori; e chiamano le loro adunanze Giovane Italia, Riforma Radica, {386[544]} le della Religione, Amici della luce.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000003 

 Credo bene di notare che avendo pubblicato un compendio di Storia Sacra ed un altro di Storia d'Italia per la studiosa gioventù, non sembra cosa opportuna che io qui ripeta le cose già esposte colà, se non quando sono strettamente necessarie.

  A190000070 

 Giunto a Besanzone, alle porte della città, incontrò un tribuno di nome Arnosio che lo interrogò in questa guisa: Chi sei tu? d'onde vieni? Io vengo d'Italia, disse.

  A190000263 

 Venendo in Italia que'soldati passarono per Gerusalemme, ove parecchi, i quali erano ancora catecumeni, ricevettero il battesimo per mano di s. Zambda, vescovo di quella città.

  A190000265 

 - Da Roma traversarono l'Italia e valicando le Alpi Pennine, che ora diconsi Gran s. Bernardo, andarono a raggiungere Massimiano che col resto dell'esercito li attendeva nelle pianure del Vallese presso una città allora detta Ottoduro, ed ora Martigny.

  A190000279 

 Ma in Italia e specialmente in Roma, dove comandava Massenzio, la persecuzione continuò ad infierire sino a che piacque alla divina provvidenza di dare pace alla sua Chiesa e farla risplendere e trionfare per mezzo di Costantino il Grande.

  A190000311 

 Ricevuta questa lettera, Melchiade si diede sollecitudine di preparare quanto era necessa¬rio pel Concilio, e affinchè ogni cosa fosse con profondità discussa e la sentenza avesse giudici competenti, oltre ai tre vescovi mandati da Costantino dalla Gallia, chiamò a Roma altri quindici vescovi d'Italia.

  A190000336 

 All'arrivo del magnanimo prelato tutta l'Italia depose le vesti di duolo.

  A190000370 

 Il superbo guerriero, benchè barbaro ed idolatra, lo ricevette cortesemente, e come l'ebbe inteso, accettate senz'altro le condizioni proposte, ripassò le Alpi, lasciando l'Italia in pace.

  A190000370 

 Questo feroce conquistatore, detto il {175 [175]} flagello di Dio per le stragi che ovunque faceva, era passato dalle Gallie in Italia con formidabile esercito.

  A190000374 

 - La vita monastica cominciata in s. Paolo, primo eremita, promossa, propagata e sottoposta a regole da s. Antonio nella Tebaide, applicata al clero in Italia da s. Eusebio di Vercelli, in Africa da s. Agostino, ricevette in Italia e per tutta Europa occidentale un sistematico ordinamento ed un'estensione maravigliosa per opera di s. Benedetto.

  A190000382 

 Pari sollecitudini impiegò egli per la Spagna e per l'Italia occupata dai Longobardi, la maggior parte Ariani o idolatri.

  A190000401 

 Carlo Magno fattosi protettore della Chiesa, alla testa di poderoso esercito marciò alla volta dell'Italia, e varcato il Moncenisio sconfisse re Desiderio, il quale voleva impedirgli il passo a poche miglia da Susa, ristabilì l'osservanza delle leggi ovunque passava, e venne a Roma.

  A190000401 

 I Longobardi avendo messo sossopra l'Italia spogliarono perciò del suo patrimonio il Romano Pontefice, che allora era Leone III. E giunsero a tal segno che due scellerati avventandosi contro l'augusta persona del papa gli fecero gravi ferite.

  A190000406 

 - Una delle disgrazie di quei tempi erano le scorrerie de'Saraceni, i quali dall'Oriente venuti in Occidente infestavano anche l'Italia, recando ovunque danni gravissimi.

  A190000411 

 Poscia per amore di maggior libertà usci dal convento e andò vagabondo per l'Italia, insegnando che Iddio predestina ineluttabilmente alcuni alla gloria ed altri all'inferno; {202 [202]} che Dio non vuole tutti salvi ed altri simili errori.

  A190000423 

 Avrebbe voluto passare tutta la vita in questa pacifica solitudine; ma papa Stefano IX l'obbligò ad accettare la dignità di cardinale e di vescovo d'Ostia, in questa carica, che tenne sotto il governo di sette pontefici, gli affari più complicati della Chiesa vennero da lui risoluti con felicissimo esito, e tutta la Chiesa, l'Italia specialmente ebbe dal suo infaticabile zelo vantaggi considerevoli.

  A190000444 

 Allora deliberò di portare le armi sopra Alessandria della Paglia, città che il papa aveva appunto fatto fabbricare per liberare se stesso e l'Italia dai furori di lui.

  A190000446 

 Giovanni col solo crocifisso in mano si mise tranquillo a cantar lodi a Dio, mentre il vascello guidato dalla divina provvidenza in pochi giorni approdò al porto d'Ostia nell'Italia con centoventi schiavi da lui riscattati.

  A190000463 

 Ritornato in Europa fondò vari conventi, fra'quali uno in Chieri, l'altro in Torino; imperocchè le città d'Italia si facevano una premura di avere tra loro dei discepoli di un {233 [233]} uomo si santo.

  A190000464 

 Ma Iddio dispose che egli venisse in Italia e poscia nella città di Padova, da cui prese il soprannome.

  A190000477 

 - Trovandosi l'Italia afflitta da gravi flagelli, si risvegliò in molti fedeli un singolare entusiasmo di penitenza a fine di placare la collera di Dio.

  A190000477 

 Questo entusiasmo dilatossi rapidamente nel Piemonte, e per tutta Italia, ed ovunque produsse inaspettati vantaggi spirituali.

  A190000483 

 Ma in questo anno (1305) una serie di tristi avvenimenti obbligò il papa ad allontanarsi dall'Italia ed a fissare la sua residenza in Avignone, città in quella parte di Francia detta il Contado Venosino.

  A190000486 

 Infatti l'Italia priva del papa perdette il suo splendore, e Roma divenne bersaglio della sventura.

  A190000506 

 A quelle spaventevoli notizie tutta Italia fu costernata temendo un'invasione di que'barbari.

  A190000506 

 Saccheggiata Costantinopoli, come dicemmo, e ridotto in suo dominio l'impero d'Oriente, partì con formidabile esercito alla volta dell'Italia con animo di mettere a morte tutti quelli che non si sottomettessero alla religione dei Turchi.

  A190000512 

 Egli fondò un ordine, il quale per umiltà volle che si chiamasse de' Minimi, e che in breve si dilatò nell'Italia, nella Francia, nell'Allemagna, nella Spagna e fin ne'paesi del nuovo mondo.

  A190000542 

 Ma per consiglio e per opera di s. Carlo Borromeo loro grande protettore cominciarono a stabilirsi a Monza, a Vercelli e quindi in molte città d'Italia.

  A190000543 

 Di poi si diedero anche all'istruzione ed educazione della gioventù, aprendo scuole pubbliche e convitti in molte città d'Italia e di Francia.

  A190000559 

 Pel gran bene che ne avveniva agli infermi e moribondi i Fate bene Fratelli furono chiesti nella Spagna, nell'Italia, nella Francia, nella Germania e nella stessa America.

  A190000563 

 In una carestia, che travagliò l'Italia nel 1548, vendette gli stessi mobili di sua abitazione per alleviamento dei poveri.

  A190000591 

 Dopo la morte del fondatore la sua congregazione continuò a far rapidi progressi non solo in Francia, ma ancora tra noi in Italia.

  A190000618 

 Que'ribelli sotto alla scorta di Napoleone I invasero l'Italia, e dopo aver profanato e spogliato i più venerandi santuari entrarono in Roma per impadronirsi del Papa contro alla fede data di non fare insulto nè a Roma, nè al suo sovrano.

  A190000639 

 - Alla morte di Pio VI i repubblicani francesi erano padroni di Roma e di tutta l'Italia.

  A190000640 

 Un esercito austriaco assale i Francesi, li scaccia da Roma, dall'Italia, e li restringe in un picciol angolo tra il Genovesato ed il Piemonte.

  A190000663 

 Quest'imperatore avendo fatto un viaggio in Italia, volle per due volte fare visita a quell'uomo, che sebbene inerme, tuttavia col suo sguardo e colla sua parola faceva tremare i più potenti monarchi della terra, il degno vicario di Gesù Cristo accolse col dovuto riguardo il formidabile sovrano.

  A190000665 

 I buoni godevano di que'segni di ossequio al supremo pastore della Chiesa, ma i malevoli guidati dalla strana idea di fare una Giovine Italia, ovvero una Repubblica italiana, approfittarono di quegli stessi favori a danno di lui.

  A190000668 

 «Sappia il mondo tutto, egli rispondeva, che noi amiamo l'indipendenza d'Italia, ma non verremo giammai ad una dichiarazione di {344 [344]} guerra e a spargere il sangue per conseguirla.» Quindi egli fece tutto ciò che si conveniva al suo uffizio di padre.

  A190000688 

 La sola Italia annovera circa duemila di questi evangelici operai che presentemente lavorano indefessi per la fede.

  A190000723 

 dell'Italia meridionale.

  A190000732 

 Acri - Agrius - Aciris, fiume dell'Italia merid.

  A190000755 

 Alpi, catena di montagne che separa l'Italia dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Alemagna.

  A190000770 

 Ancona, città v. dell'Italia Centrale sulle sponde dell'Adriatico.

  A190000794 

 Apennini, catena di montagne che divide l'Italia da Nizza a Bologna fino alla sua estremità meridionale.

  A190000802 

 dell'Italia Meridionale.

  A190000806 

 Aquino, città dell'Italia Meridionale, celebre pei natali di s. Tommaso l'Angelico.

  A190000819 

 Arezzo, Città dell'Italia Centrale nella Toscana.

  A190000823 

 Arno, fiume dell'Italia Centrale, che ha origine negli Apennini, e passando in mezzo a Firenze, mette nel Mediterraneo presso a Pisa.

  A190000826 

 Ascolum de Satriano, citta dell'Italia Meridionale.

  A190000859 

 di tal nome nell'Italia Meridionale.

  A190000868 

 Belgrado, castello d'Italia nel Friuli sul Veneto.

  A190000870 

 Belluno, vaga città d'Italia e.

  A190000871 

 Benevento, città dell'Italia Merid.

  A190000887 

 Bononia, citta v. dell'Italia Settentr.

  A190000893 

 Brundusium, città dell'Italia Merid.

  A190000911 

 Campania, città dell'Italia Merid.

  A190000913 

 Campania Felice od Opicia, contrada dell'Italia Meridionale tra il Tirreno e l'Apennino.

  A190001074 

 Emilia o. Romagna, contrada d'Italia che comprendeva presso a poco il paese tra l'Apennino e il Po.

  A190001092 

 Esarca (greco, signoreggiare ), chi nella chiesa di Costantinopoli faceva in molte cose le veci del Patriarca, ma più propriamente il governatore delle Provincie d'Italia soggette all'impero orientale residente a Ravenna.

  A190001100 

 Etruria o. Toscana, contrada dell'Italia Centrale.

  A190001126 

 d'Italia tra Venezia e Trieste.

  A190001128 

 Caieta, città forte d'Italia sul golfo dello stesso nome, celebre per la dimora ivi fatta da Pio IX.

  A190001132 

 Gargano detto anche S. Angelo, monte dell'Italia Meridionale.

  A190001133 

 Gallia Cisalpina, cioè al di qua delle Alpi, così dicevasi l'Italia Settentrionale dalle Alpi all'Apennino.

  A190001134 

 Gallipoli, città dell'Italia Meridionale.

  A190001138 

 Genga, villaggio dell'Italia Centrale, p.

  A190001139 

 Genosa, villaggio dell'Italia Centrale, p.

  A190001167 

 dell'Italia e della Sicilia, il littorale dell'Asia Minore lungo l'Egeo.

  A190001180 

 Forum Cornelii o Forum Syllae, città dell'Italia Centrale, nell'antica via Flaminia.

  A190001204 

 Italia, regione d'Europa separata dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Allemagna per le Alpi, si avanza in mezzo al Mediterraneo tra i mari Adriatico, Ionio, Tirreno e Ligustico.

  A190001205 

 Eporedia, città v. dell'Italia settentrionale sulla Dora Baltea.

  A190001208 

 Verbano, più gran lago d'Italia, la cui lunghezza è di cinquanta miglia e la maggior larghezza di dieci.

  A190001216 

 Latto, parte d'Italia.

  A190001233 

 Liguri, o. Genovesi, popolo dell'Italia il quale occupava il littorale del Mediterraneo dal Varo alla Magra.

  A190001234 

 dell'Italia Settentrionale.

  A190001249 

 Lombardia, regione d'Italia che prese nome dai Longobardi, che per più di due secoli l'abitarono.

  A190001251 

 Venuti dalla Scandinavia in Italia diedero il loro nome alla Lombardia.

  A190001254 

 Lucca, città v. d'Italia, c.

  A190001263 

 Magna Grecia, parte più meridionale d'Italia così nominata a cagione dei Greci che vennero ivi ad abitare.

  A190001305 

 Milano, città antichissima e arcivescovile dell'Italia Settentrionale, celebre pei santi Ambrogio e Carlo.

  A190001322 

 Monte Cassino, monte dell'Italia Meridionale celebre per l'abazia fondata da s. Benedetto.

  A190001324 

 Vesulo, la punta più alta delle Alpi Cozie, che ha forma piramidale e serve di limite tra l'Italia e la Francia.

  A190001333 

 Neapolis e Partenope, una delle più belle città del mondo nell'Italia Meridionale.

  A190001350 

 Nurcia, piccola città d'Italia nell'Umbria.

  A190001364 

 Oglio, fiume dell'Italia Settentrionale che nasce sul monte Gavio e va a scaricarsi nel Po.

  A190001383 

 Idrumento, città dell'Italia Meridionale.

  A190001386 

 Patavium, città d'Italia nel Veneto, celebre pei miracoli di s. Antonio.

  A190001392 

 Prenestre, città d'Italia nella Campagna di Roma.

  A190001426 

 Perugia, città dell'Italia Centrale, cinque miglia dal Trasimeno.

  A190001426 

 Pisauro, città d'Italia presso Urbino.

  A190001446 

 Padus, Eridanus, il più gran fiume d'Italia {434 [434]} che ha sorgente nel Monviso, versa le sue acque nell'Adriatico.

  A190001484 

 Daunia, contrada dell'Italia Meridionale.

  A190001520 

 Rubicone, fiume che nasce negli Apennini e va a {440 [440]} scaricarsi nell'Adriatico, tra Cesena e Rimini, dividendo l'Italia Settentr.

  A190001529 

 Sabini, antico popolo d'Italia, separato dal Lazio per lo Amiene.

  A190001535 

 Salerno, città sul golfo dello stesso nome nell'Italia, Meridionale.

  A190001547 

 Sant'Agata de' Goti, città dell'Italia Meridionale.

  A190001551 

 Fecero più scorrerie nell'Italia, finchè vennero ricacciati per sempre in Africa.

  A190001586 

 tanto prossima al continente dell'Italia, che vuolsi fosse ad essa congiunta per un istmo, che apertosi formò lo stretto di Messina.

  A190001606 

 Spoleto, città dell'Italia Centrale.

  A190001615 

 Sulmona, città dell'Italia Meridionale.

  A190001627 

 Taranto, città dell'Italia meridionale sul golfo dello stesso nome.

  A190001640 

 Thermulae città nell'Italia merid.

  A190001641 

 Terracina, città dell'Italia cent, non lungi dal Mediterraneo.

  A190001642 

 dell'Italia merid.

  A190001657 

 all'Italia.

  A190001658 

 L'Italia si chiama anche Tirrenia dai Tirreni che si credono primi abitatori di questi paesi.

  A190001664 

 Torino, Iulia Augusta Taurinorum, una delle più antiche e belle città d'Italia ricostrutta da Giulio Cesare, sede v. dal principio del secolo IV..

  A190001665 

 Toscana, lo stesso che Etruria, siccome Toschi è il medesimo che Etruschi, regione dell'Italia centrale.

  A190001686 

 Umana, città d'Italia centrale presso Ancona.

  A190001687 

 dell'Italia centrale che ha per c.

  A190001690 

 I latini per corruzione dissero Ilunni: parte di loro passo nella China, l'altra dalla Tartaria invasero l'impero romano e vennero ad infestare l'Italia guidati da Attila.

  A190001691 

 Urbino, città dell'Italia centrale nella p.

  A190001696 

 Nel secolo quinto venuti a devastare la Spagna, l'Africa, l'Italia furono disfatti da Belisario e confusi coi Sassoni e Franchi.

  A190001700 

 Venezia o Veneto, regione d'Italia lungo le spiagge dell'Adriatico.

  A190001701 

 Venezia, notissima città d'Italia c.

  A190001722 

 Villanuova: sonovi in Francia parecchie città ed in Italia vari paesi di questo nome.

  A190001723 

 Dopo aver devastata l'Italia fondarono un potentissimo regno nelle due pendici dei Pirenei facendo c.

  A190001725 

 Viterbo, città v. dell'Italia Centrale.


don bosco-storia sacra [10a edizione].html
  A192000409 

 Predicò il Vangelo nella Dalmazia, nell'Italia, nelle Gallie e finalmente nella Macedonia e nell' Acaia.

  A192000539 

 D'allora in poi gli imperatori, i re che dominarono in Italia, non soggiornarono:più in Roma, ma solamente la traversarono come viaggiatori, risiedendo a Ravenna, o a Pavia, o a Milano.

  A192000578 

 Dalla città di Roma fondata sul Tevere l'anno 753 prima di G. C., e dal piccolo territorio in cui stettero lungo tempo rinchiusi in Italia, i Romani si stesero, ed a poco a poco si fecero padroni di tutto ciò che i Greci avevano prima posseduto.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. lino s. clemente.html
  A201000035 

 Odoacre, famoso capitano dei barbari e di poi anche re d'Italia, portò più oltre le sue pretese, e pubblicò una legge con cui proibiva di eleggere il Papa senza il suo consenso.

  A201000041 

 La divina provvidenza che sembra aver destinato l'Italia come centro del cristianesimo, e Roma per capitale del mondo cattolico, dispose che il primo successore di s. Pietro fosse italiano.

  A201000049 

 - Io vengo d'Italia.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html
  A202000073 

 Egli era nato in Petilia città della Magna Grecia, che ora diciamo Italia meridionale.

  A202000073 

 Quella parte d'Italia dicevasi Magna Grecia perchè anticamente era stata abitata da colonie greche venute ivi ad abitare.

  A202000097 

 Rispose l'imperatore: no, perchè Saturno padre di Giove è più antico di lui, ed egli governava allora con maravigliosa moderazione i popoli d'Italia.

  A202000098 

 Ponzio soggiunse: e quando Saturno regnava nell'isola di Creta (Candia), prima che fosse cacciato dal regno per arte di Giove suo figlio, forse non vi erano popoli in Italia? Forse appena cacciato, siccome raccontano le nostre storie, egli fu tosto ospitalmente ricevuto in Italia? Principi, non lasciatevi ingannare dalle invenzioni dei poeti.

  A202000145 

 Ponzio adunque traversò l'Italia e andò in Cimella antica città ai pie delle Alpi vicino a Nizza marittima.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html
  A203000083 

 V. Ughelli, Italia Sacra, T. 4, p.


don bosco-vita della beata maria degli angeli.html
  A208000088 

 Da Roma, da Genova, da Milano, da Venezia, e da altre ragguardevoli città d' Italia molte persone scosse dalla fama di sua santità si raccomandavano alle sue preghiere; ed io più non la finirei se volessi accennare tutti gli attestati di stima che ella ricevette ancor vivente.


don bosco-vita di s. giuseppe.html
  A210000036 

 Questo anello offerto da Giuseppe a Maria si conserva ancora in Italia nella città di Perugia, alla quale, dopo molte vicissitudini e controversie fu definitivamente accordato da Papa Innocenzo VIII nel 1486.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000016 

 Valentino continuò a spargere i suoi errori nell'isola di Cipro, poi passò in Italia e quindi nelle Gallie.


don bosco-vita di s. paolo apostolo.html
  A214000082 

 Era questi un fervoroso {62 [228]} cristiano che per evitare la persecuzione pubblicata dall'imperatore Claudio contro i cristiani, era fuggito dall' Italia con sua moglie di nome Priscilla, ed era venuto a Corinto.

  A214000161 

 Quivi il centurione avendo trovato una nave, che da Alessandria andava in Italia con carico di frumento, trasportò sopra di essa i suoi passeggieri, ma navigando assai lentamente durarono gran fatica per giungere fino all'isola di Creta, che oggidì si nomina Candia.

  A214000175 

 Con gran rincrescimento dei Maltesi s'imbarcarono verso la Sicilia, che è un' isola molto vicina all'Italia, e favoriti dal vento giunsero in breve a Siracusa, città principale di quest' Isola.

  A214000175 

 Venuta la primavera e decisa la partenza per Roma, il centurione Giulio si aggiustò con una nave che da Alessandria andava verso l'Italia, e che per insegna aveva due dei chiamati Castore e Polluce, che gli idolatri credevano protettori della navigazione.

  A214000181 

 Le novelle dell'arrivo del grande Apostolo in Italia erano già pervenute a Roma, ed i fedeli di quella città, bramosi di conoscere in persona l'autore della famosa lettera che loro era stata scritta da Corinto, vennero a incontrarlo fino al Foro di Appio, oggidì Fossa nuova, che è una citta distante circa 50 miglia da Roma.

  A214000192 

 Questo predicator del Vangelo continuò ad essere fedele compagno di S. Paolo; egli predicò il vangelo nell'Italia, nella Dalmazia, nella Macedonia, e terminò la vita col martirio in Patrasso città dell' Acaja.


don bosco-vita di san martino vescovo di tours.html
  A216000009 

 Per circostanze di guerra avendo egli dovuto venire in Italia condusse seco a Pavia Martino ancora bambinello.

  A216000030 

 Ma giunto in Italia intese che in Francia le cose di religione erano sossopra, e quello che gli cagionò sensibile afflizione fu che lo stesso s. Ilario era stato perseguitato dagli eretici e per loro arte mandato in esiglio.


don bosco-vita di san pietro.html
  A217000161 

 La famiglia di Cornelio {110 [402]} fu la prima di Roma e d'Italia che abbracciasse la fede.

  A217000186 

 S. Pietro da Roma mandò vari suoi discepoli in diverse parti d'Italia e in molti altri paesi del mondo.


don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html
  A220000004 

 Di leggieri comprendiamo, diletto Figlio, quale sia il dolore dell'animo tuo e degli altri ecclesiastici in questo grande scompiglio d'Italia e stravolgimento delle pubbliche cose, e nella ribellione di alcune provincie del nostro temporale dominio.

  A220000009 

 Se non che in questa fierissima procella, suscitata da Satana, Noi nell'umiltà del cuore sommamente ringraziamo Iddio, che colla sua grazia avvalora e conforta i Vescovi dell'Italia a custodire intrepidamente ciascuno nel proprio gregge il deposito della fede.

  A220000235 

 Più tardi una parte di quelle reliquie fu donata a varie chiese di Roma, ed altre mandate in diversi paesi d'Italia, di Francia.





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