Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html |
A010003367 |
Senatore Vittorio Zoppi. |
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A010003630 |
Vittorio Zoppi.. |
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A010004839 |
Vittorio Zoppi, che appena sulla fin di luglio aveva assunto la carica e non conosceva Don Bosco [440], si affrettò ad inviare un usciere all'Oratorio con una lettera per il Santo, nella quale gli chiedeva un abboccamento, scusandosi se non erasi recato egli stesso a parlargli. |
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A010004850 |
Non possiam precisare se il colloquio col Prefetto Zoppi avvenne la sera del 9, o la mattina del 10 settembre; questo è certo che Don Bosco avvisò subito i direttori delle case che gli esercizi erano rinviati di una settimana, e tornò a Lanzo, ove, adunati i Superiori del Capitolo nell'anticamera della prefettura, mise essi pure al corrente della cosa, non senza manifestare un po' di rincrescimento per il rinvio degli esercizi, ed anche perchè egli era un po' giù in salute:. |
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A010012248 |
Zoppi gli comunicava che il Ministero, "penetrato dalle strettezze sulle quali versa codesto Oratorio", gli aveva concesso un sussidio straordinario di L. 800, che tra breve sarebbe stato spedito alla Prefettura e premurosamente trasmesso in sue mani.. |
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A010012620 |
Zoppi, Prefetto di Torino, che aveva di lui un'alta ammirazione, ne dava confidenziale ragguaglio al Comm. |
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A010012622 |
Cosi risulta da una minuta che si conserva nell'archivio del Conte Giovanni Zoppi in Alessandria, insieme con la risposta del Ministero, scritta dal Cavallini:. |
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A010012628 |
Caro Zoppi,. |
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A010012650 |
Zoppi si diceva spiacente di non poterlo autorizzare.. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 18.html |
A018006748 |
A Torino imperava al Municipio Luigi Ferraris, ed alla Prefettura il conte Zoppi, che aveva altro a fare con certa gente che fu poi portata sul banco delle Assise, e nè l'uno nè l'altro vollero vedere l'utilità pubblica, anzi con occhio maligno fecero gli interessi dei Protestanti assicurando con regolare risposta al Ministero, che nessuno voleva quella chiesa, se invece non era molto combattuta. |
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A018006751 |
Quella di Roma veniva dal Segretario di Stato, e gli annunziava che il S. P. Pio IX mandava l'offerta di due mila lire per la chiesa di San Giovanni, e quella di Torino, scritta dal Zoppi e passata credo dal Municipio, o viceversa, gli comunicava che il Governo stimava di utilità pubblica la costruzione di quella chiesa, e che si poteva procedere anche ad espropriazione forzata! lo vidi il pio sacerdote contento e pieno di riconoscenza a Dio che finalmente l'aveva tolto da quell'imbroglio. |