Erano chiamati da Don Bosco ad assistervi anche Confratelli estranei al Capitolo; così una o più volte leggiamo nei verbali i nomi di Don Barberis, di Don Dalmazzo, di Don Albera, dì Don Francesia, di Don Cerruti, di Don Branda, di Don Pozzan; il qual ultimo [552] doveva riferire su d'una fondazione proposta dai Cooperatoti vicentini, come vedremo, Il Santo prendeva parte alle discussioni, lasciando, come sempre, ai singoli ogni libertà dì esprimere e sostenere il proprio sentimento, anche discordante dal suo..

 Il 29 gennaio 1883 bon Bosco ricevette una petizione firmata da 212 "Cooperatori " vicentini; la apriva monsignor Farina, vescovo diocesano, e la chiudeva il signor Orazio Lampertico, figlio del Senatore, qualificantisi "segretario dei Cooperatori vicentini ".

 Ma i buoni Vicentini non si poterono dar pace.

 Nuove difficoltà sorte appresso persuasero gli stessi amici vicentini esser meglio aspettare.

 - I Vicentini, rispose Don Sala, non vogliono vedere altro fuori del loro paese..

 [583] La tenacia dei Vicentini si rivelò ancora una volta, vivente Don Bosco.