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La sua giaculatoria favorita: Deo gratias! Ad ogni puntura della spalla ripeteva: Deo gratias! Quando i dolori l'opprimevano maggiormente e le membra gli si contraevano, il volto si affilava, i denti scricchiolavano, il catarro parea soffocarlo, la tosse gli conquassava il petto, e sangue e tabe uscivano dalla sua bocca, non emetteva un grido, non un lamento, anzi un riso, purtroppo spasmodico ed angoscioso, gli sfiorava il labbro! Chi era presente a queste crisi ne riportava un sentimento di compassione per tutto il giorno; eppure la sua prima parola appena potea riavere il fiato era: Deo gratias! Dopo essere stato assopito per qualche minuto, d'aver passato una notte insonne, preso qualche po' di cibo o di bevanda, fatta una breve passeggiata in giardino, ricevuta una buona o cattiva notizia, ripeteva sempre: Deo gratias!.
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