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Non lasciava però d'insistere sul punto capitale, dicendo: ""Pare tuttavia che sia da sceverarsi la questione della sospensione da quella degli opuscoli e che l'assoluzione della prima e la riparazione dell'onore non abbiano da dipendere da tale dichiarazione." Ancor più modestamente poi continuava: "Come la sospensione venne inflitta per iscritto, non sarebbe conveniente che per iscritto venisse dichiarata come tolta? O meglio, ancora si dichiarasse che non venne inflitta pei motivi per cui ad un religioso si può infliggere, cioè per [200] motivi infamanti, ma per altre ragioni? Veda V. S. che cosa si possa fare." Dal Canonico Don Rua aveva ricevuto una copia dell'opuscolo sulle cose di Chieri, perché lo esaminasse e si persuadesse che era farina del sacco di Don Bonetti.
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