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Perciò il Salvatore ha voluto avere per discepoli uomini grossolani e soggetti a varii difetti, per insegnare a coloro che sono in dignità la maniera con cui devono trattare quelli di cui hanno la direzione... Quanto al secondo principio, S. Vincenzo, diceva che è proprio dell'uomo il fallire, come è proprio dei rovi avere spine pungenti; che il giusto stesso cade sette volte, cioè molte volte; che lo spirito al pari dei corpo ha le sue malattie; che essendo sovente un uomo da se stesso un grande esercizio di pazienza, non è cosa strana che egli eserciti quella degli altri; la vera giustizia conosce la compassione e non conosce la collera le parole che ci feriscono sono sovente piuttosto impeti della natura che indisposizioni del cuore; i più saggi non sono esenti dalle passioni; e queste passioni strappano loro qualche volta certe espressioni, delle quali si pentono un momento dopo; in qualunque luogo uno sia, deve sempre soffrire; ma che potendosi nello stesso tempo meritare, è molto utile fare provvigione di dolcezza, poichè senza questa virtù si soffre, però senza merito e anche con pericolo della eterna salvezza..
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