A013004210
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Allora l'arciprete, con qualche appoggio del vescovo monsignor Placido Pozzi, inviò alla sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari una supplica, nella quale, esposto lo stato della questione e dichiarato che Don Bosco accettava l'uso e l'ufficiatura del santuario, restandone [641] la proprietà al Municipio, e che si sarebbe conformato interamente alle decisioni della Santa Sede, asseriva essere questo "l'unico mezzo, onde togliere ad una inevitabile profanazione e rovina sia il Convento che il Santuario sacro a Maria Santissima e ridonarlo nel tempo stesso al primitivo splendore e ridestare la primitiva frequenza alla Chiesa".
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