Don Bosco-Memorie biografiche Vol 01.html |
A001001442 |
Nel 1841 ricorreva al Papa e stringeva una convenzione con lui per restringere il privilegio del foro e l'immunità personale degli ecclesiastici; convenzione per cui restava stabilito che i magistrati laici giudicassero, i crimini, gli ecclesiastici i delitti; nei casi di condanna a morte, il vescovo esaminasse [479] gli atti del giudizio e la sentenza; ove trovasse irregolarità e gravi cause in favore del condannato, rimettesse la sentenza ad una commissione di tre vescovi dello Stato: se questi trovassero provata la reità, entro un mese si passasse alla degradazione del colpevole ed all'esecuzione della sentenza. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 04.html |
A004000596 |
Il 12 agosto 1850 il Questore con dodici carabinieri andava in grande solennità a perquisire la casa degli Oblati alla Consolata di Torino per avere prove di reità del Fransoni; ma nulla trovava. |
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A004000625 |
Intanto in quei giorni, per ordine di Massimo d'Azeglio, Mons. Fransoni, senza prove di reità, senza processo, era [110] stato spogliato dei beni della sua mensa e condannato al bando dal Regno. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 15.html |
A015001463 |
Massima preoccupazione del Colomiatti dopo il suo ritorno a Torino fu di procacciare le prove della reità di Don Bosco. |