A012000721
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Chiunque inoltre faceva ritorno al proprio collegio, non recapitasse nulla che non fosse passato per le mani del Superiore; conseguentemente nessun confratello desse lettere a chi fosse sul punto di recarsi altrove, ma le consegnasse al prefetto, rimettendosi a lui per l'invio, [59] L'argomento della corrispondenza diede motivo a un notevole rilievo: essere troppo raro lo scambio di lettere fra i nostri confratelli, e doversi ciò considerare come un difetto; negli altri Ordini religiosi inculcarsi la frequenza dello scrivere, giudicandosi le lettere un gran mezzo per ottenere unità di spirito, per conoscersi bene, per alimentare la vera fratellanza, per prevenire disordini e per rimediarvi subito, se avvenuti.
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