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Al volume 2°, a pag. 292 e 494, l 'Audisio aveva difesa la condotta d'Onorio dalle calunnie dei settarii provando quel Pontefice: 1° non essere colpevole del silenzio o della sospensione del giudizio; 2° Essere integerrimo nella dottrina, e concludeva che, morendo, Onorio "lasciava fama di grande e intemerato pastore, nel culto e nei sacri edifizii splendido e munificentissimo; e la sua prudenza sì calunniata verso i monoteliti aver spento per allora lo scisma di Grado e dell'Istria"..
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