Don Bosco-Memorie biografiche Vol 17.html |
A017006777 |
Rinvenne l'originale di questa lettera fra le carte del destinatario il conte Lovera di Castiglione, che ne diede il facsimile in un numero Unico di Cuneo [446].. |
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A017006779 |
Il Lovera premise alla riproduzione un cappello di due pagine, dalle quali riportiamo questi rilievi ben degni di nota: " Il prete di Valdocco scrive a un uomo celebre e notissimo: ma quanta dignità nel chiedere! Non una sola parola di vacua cortigianeria, così solita in quel genere epistolare [... ]. Al severo patrizio scrive da povero, ma da sacerdote [... ]. Il sacerdote di Castelnuovo poi non è un ingenuo, e la penna gli sta bene tra le mani: nulla è trascurato nella breve esposizione: non le preoccupazioni dello spirito, non quelle sociali (quei pericolanti e pericolosi vale un Perù), non quelle materiali: si sente l'uomo che fida nella Provvidenza, ma che ricorda come la Provvidenza non aiuti gli ignavi. |
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A017006796 |
Il conte Lovera chiude così il suo commento: " Da allora sono trascorsi 81 anno: il mondo è cambiato dalle fondamenta: il grano di senapa gittato nelle zolle di Valdocco è diventato la superba pianta salesiana che getta le sue aure di Pace su tutti i continenti. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 18.html |
A018002631 |
Il Prefetto, conte Lovera di Maria, preso dalla solita paura dei giornali, non finiva di tergiversare. |