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Fra queste si leggono quelle di due E.mi Porporati, cioè dell'E.mo Cardinale De Angelis, Arcivescovo di Fermo, il quale attesta, di aver veduto coi proprii occhi il bel numero di giovanetti quivi educati, ritolti all'ozio e alla miseria dalla feconda carità del degno sacerdote che n'è Capo e Direttore Supremo, lo zelo vivo e indefesso per crescerli nella pietà, così ne' mestieri conformi al loro genio e alla loro condizione, e il frutto da ultimo non comune, che si scorge ne' stessi giovanetti e le speranze che debbono concepirsi nell'avvenire; e quelle dell'E.mo Cardinale Antonucci, il quale nel commendare l'Istituto e le Regole dichiarò di essere mosso dal desiderio della gloria di Dio e della salute delle anime, come anche per gratitudine di animo inverso questa Pia Società, quae modo non paucos huius Civitatis et Dioecesis infortunatos adolescentes, complures orphanos propter ultimam cholera - morbi tristissimam invasionem, liberaliter, ac peramanter alit, et instituit..
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