Don Bosco-Memorie biografiche Vol 03.html |
A003002400 |
Tres sunt quae sanctum faciunt hominem; victus sobrius, actus justus, sensus pius. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 06.html |
A006000146 |
Che cosa è poi la virtù dell'obbedienza? S. Tomaso d'Aquino, il più grande di tutti i Teologi, uomo sapientissimo, che ha scritte molte belle cose, dice che l'obbedienza è una virtù che fa l'uomo pronto ad adempire ogni comando e la volontà del Superiore: Obedientia est virtus hominem efficiens promptum ad exequendum praeceptum aut voluntatem superioris. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 08.html |
A008006735 |
-Io credo di trattenerlo nel momento presso di me, perchè sibbene in detto foglio si dia cenno degli alunni ecclesiastici che escono dal detto Istituto, e si raccomandino al S. Padre per quelle grazie che stimerà ad essi opportune, non si parla però ex professo dell'indulto circa la S. Ordinazione. Per conoscenza qualora possa sperarsi dal nuovo Arcivescovo Riccardi, col concorso di Mons. Cerruti, Vescovo di Savona, una commendatizia ad hominem e possa questa colla commendatizia di due o più Vescovi presentarsi alla Sacra Congregazione, l'attestato del Vicario Capitolare servirà a decorazione di quelle e farà esso pure la sua forza; ma [742] da se solo poco valore potrebbe ora avere, e forse potrebbe anche nuocere. |
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A008007751 |
Sanctitas Vestra saepe saepius admonuit Episcopos inimicum hominem in his luctuosis temporibus maximos facere conatus ad destruendam fidem et maxime ad corrumpendam juventutem. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html |
A009003330 |
Ma il peccato di Adamo guastò la magnifica armonia tra il corpo e l'anima e cagionò nell'uomo quello sconcerto del quale così dice S. Paolo nella lettera ai Romani: Condelector... legi Dei secundum interiorem hominem; video autem aliam legem in membris meis, repugnantem legi mentis meae, et captivantem me in lege peccati, quae est in membris meis. |
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A009007160 |
[704] Veni enim separare hominem adversus patrem suum, et filiam adversus matrem suam (Matt. X, 35) - perchè inimici hominis, domestici eius.. |
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A009010432 |
Veni enim separare hominem adversus Patrem suum, et filiam adversus matrem suam (Matt., 10 - 35) perchè inimici hominis, domestici eius (Idem, 10 - 36). |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html |
A010016162 |
- L'imitazione di Cristo dice: O sacer status religiosi famulatus, qui hominem angelis reddit aequalem, Deo placabilem, daemonibus terribilem, et cunctis fidelibus commendabilem. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 16.html |
A016004596 |
Che parole son queste mai? t dunque Dio soggetto a mutazione, a dolore, a pentimento? Sì proprio; ebbenchè sia Egli in se stesso immutabile, impassibile; pure sì grande è l'ingiuria che gli si reca col peccato di sensualità; che a nostra maniera d'intendere, se fosse possibile, moverebbe lo stesso Dio a pentimento, gli cagionerebbe amarissimo dolore; locchè Iddio non manifestò pegli altri delitti anche i più enormi: de nullo peccato legitur dixisse Deum, quod poenituit fecisse hominem nisi de peccato carnis; son parole del Massimo Dottore S. Girolamo. |
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A016004596 |
Onde non la disubbidienza di Adamo, non il fratricidio di Caino, nè le molte prevaricazioni del popolo d'Israelle; nemmeno il Deicidio commesso nella maniera più esecranda ed infame sulla persona del Salvatore poterono giammai far uscire di bocca a Dio espressioni di sì vivo risentimento: de nullo peccato legitur dixisse Deum, quod poenituit fecisse hominem nisi de peccato carnis. |
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A016004597 |
E così tutto il mondo andò naufrago per più di 150 giorni in un diluvio universale per lavare le sozzure delle commesse disonestà; de nullo peccato legitur dixisse Deum, quod poenituit lecisse hominem nisi de peccato carnis, pro quo (che spaventose parole!) totum mundum diluvio delevii. |
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A016004597 |
Non per mezzo della terra, come avvenne a Nadab ed Abiu che vivi furono da quella ingoiati tra le fiamme; non per mezzo di morbo pestilenziale, o mortalità crudeli, o col darlo in balìa a spietati nemici che duramente lo trattino; no, io stesso lo sterminerò dalla terra: ego delebo hominem quem creavi a facie terrae. |
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A016004597 |
Sarebbe certamente bastato che Iddio avesse tolto dal mondo l'uomo peccatore; ma quasi che temesse avanzasse ancora qualche rampollo di quella gente iniqua, volle che tutti, eccettuata la sola famiglia di Noè, gli altri anche giusti ed innocenti fossero compresi nello spaventoso gastigo; talchè grandi, piccoli, vecchi, giovani, fanciulli, ricchi superbi umili e poveri tutti vi dovettero soccombere: delebo hominem... ab homine usque ad animantia; anzi gli animali stessi o per aver loro servito d'istrumento a peccare, o solo fosser stati testimoni di lor misfatti, tutti dal primo all'ultimo de' quadrupedi sino agli uccelli; e dagli uccelli sino al più vile degli insetti furono sterminati, a reptili usque ad volucres coeli, - tutti furono sterminati dalla terra, ma in che modo? Eccovi che già si oscura il cielo, dense nubi, tetre caligini tutta ingombrano la terra; saette folgori lampi e fulmini e fulgori strisciano, si scuotono; già più nulla si vede, tutto è tenebre ed oscurità; dirottissima pioggia cade; le cataratte del cielo rotto ogni equilibrio a grosse ruote tramandano giù acque sulla terra; la terra stessa tutta in conquasso dà libero il corso a' fonti che nel suo seno racchiude; e unendosi mari e fonti, cataratte e pioggia insieme tutta coprono la faccia della terra; e gli uomini [597] e i libertini? quei disonesti, quei sensuali, quelli che stimavan tali peccati un picciol male dove sono? Eccoli tutti a pagare il fio di lor turpi nefandità, per lavare le quali vi vuole una smisurata pioggia di quaranta giorni e di quaranta notti; e affinchè il fetore di loro colpe non potesse più farsi sentire, le acque salgono a smisurata altezza su loro corpi fino a sormontare di quindici cubiti le più alte cime dei monti. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html |
A019001977 |
At nom heic consistit neve laxatur alacrr eius animus, sed, superna caritate compulses, quam condiderat religiosorum hominem ac mulierum familiam, eam; mirabili quodam modo ob divinae gratiae opem magis usque magisque increbrescentem, per universum mittit terrarum orbem, evangelii lucem christianumque cultum laturam. |