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Anzi tutto, come fin d'allora professasse ed insegnasse la sua ferma credenza nel l'infallibilità del Romano Pontefice, e ciò ventidue anni prima che nel Concilio Ecumenico Vaticano si definisse dogma di fede questa solenne verità; come dimostrasse il suo perfetto accordo con S. Vincenzo de' Paoli, il quale per frenare l'agitazione giansenistica e le sue arti diaboliche, induceva i Vescovi di Francia a ricorrere, non ad un Concilio generale, essendo il male troppo pressante, ma sibbene direttamente al Papa: e Innocenzo X nel 1653 come Dottore universale condannava senza ammettere appello gli errori e le perfidie di tali eretici [25].
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