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Nell'esortare poi questi fuorviati, che talora gli obbiettavano le inveterate abitudini, le relazioni contratte, le vendette e i pericoli temuti, la mancanza di vocazione, sapeva dimostrare la facilità colla quale, mediante la grazia di Dio, si poteva superare ogni ostacolo, e li incoraggiava a bandire ogni timore, col pensiero della bontà e protezione di Maria, ricordando le parole di D. Cafasso: "Quando anche per caso un sacerdote fosse entrato nel santuario senza vocazione, se si mette davvero e riesce un bravo figlio di Maria, sia certo che questa madre gli otterrà da suo Figlio per bontà e misericordia quello che non aveva per vocazione, cioè lo spirito del suo stato, le doti necessarie ed un complesso di grazie da renderlo un vero ministro del Signore"..
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