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Allora come sempre, a Catania come altrove, per infamiam et bonam famant Don Bosco badò esclusivamente a fare il bene, quel bene che sapeva volere da lui la Provvidenza [350]; onde nella lettera del gennaio 1885 ai Cooperatori potè poi annunziare serenamente: "Ad istanza di persone ragguardevolissime si assunse in Catania la direzione di scuole serali per giovani adulti, l'amministrazione di una pubblica chiesa, e nel tempo stesso, sotto il titolo di S. Filippo Neri, vi si aperse un oratorio festivo per istruire cristianamente e raccogliere fanciulli, togliendoli in tal modo dallo scorrazzare per le piazze e per le vie della città ".
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