Don Bosco-Memorie biografiche Vol 01.html |
A001001100 |
La notizia dell'incontro di Giovanni col teol. Cinzano e delle prime beneficenze di questo buon sacerdote verso il povero studente l'ebbimo in iscritto e a voce da D. Febraro. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 02.html |
A002001396 |
Nel dare queste notizie noi ebbimo sottocchio le prime ristampe e specialmente quella del 1853, dove meglio svolgesi il metodo pedagogico, arricchito dai nomi della geografia sacra confrontati coi nomi moderni. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 03.html |
A003001079 |
È dal signor Bocca che ebbimo i seguenti e pochi cenni di questo viaggio.. |
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A003002420 |
Di questo Avviso ebbimo una copia tra mano, e qui lo riproduciamo per documento e per saggio del come scriveva D. Bosco in quel tempo:. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 04.html |
A004003016 |
"In una cosa sola, disse un giorno D. Bosco ad un personaggio distinto, sembrò che non fossimo d'accordo ed ebbimo a proposito una discussione passeggiando sul piazzale del Santuario di S. Ignazio. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 06.html |
A006005620 |
Per riguardo i quattro incatenati ebbimo notizia di uno di questi dal Teol. Borel. |
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A006005835 |
E noi ebbimo per successori a corteggiare Gesù Cristo nel SS. Sacramento l'aristocrazia e le Società Cattoliche Torinesi".. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html |
A010012772 |
Ma come già ebbimo l'onore di significarle, ogni cosa è sparita, è sparito l'olografo testamento. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 18.html |
A018001821 |
Non è qui all'Oratorio che i più di noi ebbimo pane e vesti di cui eravamo privi? All'Oratorio i più debbono quella posizione che occupano nella società. |
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A018003624 |
Così fu: dopo molto lottare, finalmente ebbimo il permesso da Don Bosco e dal solo Don Bosco, contrarii tutti gli altri superiori, se [691] si eccettui forse Don Rua, il permesso di andare ad Alassio, al principio del mese di giugno. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html |
A019001232 |
Noi che abbiamo conosciuto Don Bosco, sappiamo quanto una siffatta armonia di religiosi e patrii sensi stesse in cima ai suoi pensieri e quanto sarebbe stato il suo giubilo se i tempi che furono suoi gli avessero concesso di vedere nella propria patria, come ebbimo la fortuna di vedere noi, l'alba gloriosa di quell'II febbraio 1929 quando, colla firma dei Patti Lateranensi, si ridava l'Italia a Dio e Dio all'Italia. |