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Ora la prego di voler osservare: I° che lo scrivere a Roma sarebbe dare materia ai nemici del bene di decantare le dissensioni tra il povero D. Bosco e il suo Arcivescovo, sarebbe cosa rovinosa alla nascente nostra Congregazione che cammina in mezzo ad ostacoli uno più grave dell'altro; io sarei richiesto a dare conto e schiarimenti, quindi dispiaceri, disturbi e forse anche scandali; nemmeno sarebbe vantaggiosa per V. E. perchè io sono persuaso che la gloria di lei vada in molte cose collegata colla nostra Congregazione; 2° che noi abbiamo sempre lavorato nella diocesi e per la diocesi di Torino senza mai dimandare nè impieghi nè stipendio; che noi abbiamo avuto e tuttora abbiamo in lei una persona della più grande venerazione; 3° che, mi permetta l'ardita espressione, continuando così con altri Ella giungerà al punto di essere temuto da molti, amato da pochi....
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