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BOSSUET (Sur l'éminente dignité des pauvres, Parigi, 1659) dice: "Se gl'ingiusti pregiudizi del secolo impediscono ai ricchi di comprendere in questo mondo che pesante fardello sia l'abbondanza, allorché arriveranno là dove sarà di nocumento l'esser troppo ricchi, allorché compariranno dinanzi a quel tribunale, dove bisognerà rendere conto non solo dei talenti impiegati, ma anche dei talenti sotterrati e rispondere a quel giudice inesorabile non solo dello speso, ma anche del risparmiato e messo da parte, allora, signori, conosceranno che le ricchezze sono un gran peso e si pentiranno indarno di non essersene scaricati." E altrove ( Sur l'impénitence finale, Louvre, 5 marzo 1662): "Chiunque abbia gli occhi aperti da intendere la forza di quell'oracolo pronunziato dal Figlio di Dio: Nessuno può servire a due padroni, potrà facilmente capire che, a qualunque oggetto il cuore si attacchi, sia esso proibito o permesso, se vi si dà interamente, non é più di Dio; e che quindi vi possono essere attaccamenti dannabili a cose le quali sarebbero di lor natura innocenti.
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