Don Bosco-Memorie biografiche Vol 01.html |
A001000872 |
- Il maestro, solito a cedere innanzi alla scolaresca, prese la pagina e le diede uno sguardo: la traduzione era esatta; ma D. Moglia, riponendola sul tavolino, esclamò: - L'ho detto io che Bosco è buono a niente!? l'ha copiata tutta per intero da qualche compagno... l'ha copiata certamente: è impossibile che questa sia opera sua. |
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A001000872 |
- Il vicino di posto a Giovanni, che era stato testimone del come aveva lavorato il suo compagno, senza ricorrere ad altri o a libri, s'alzò allora a prenderne le difese: - Signor professore, disse, lei afferma che Bosco ha copiata la traduzione; favorisca esaminare se fra le pagine degli scolari ve ne sia alcuna somigliante alla sua. |
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A001000925 |
Ma quale dispetto non provò quando, confrontando i vari lavori fra di loro, si avvide che erano tutti perfettamente eguali! Naturalmente il suo sospetto cadde su Giovanni, il quale interrogato affermò non aver trasgredito gli ordini dati; soggiunse che, avendo lasciata la propria pagina sul tavolino, non era improbabile che fosse stata copiata. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 06.html |
A006004918 |
(Ivi morta nel monastero di Santa Catterina lì 6 giugno 1847. Estratto della relazione che venne depositata nella curia vescovile di Ventimiglia, e copiata sopra un fedele esemplare in febbraio 1850).. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 07.html |
A007002969 |
Il Marchese Landi aveva intanto presentata al S. Padre la lettera di D. Bosco, copiata da D. Cagliero, nella quale spicca [386] il profondo rispetto, l'affezione figliale, l'intimità col Vicario di Gesù Cristo; e nello stesso tempo il sentimento vivissimo del suo appartenere alla Chiesa, ed essere anche suoi la vita, i dolori, i trionfi della stessa.. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 08.html |
A008002378 |
Monsignore mi rispose, [262] mandandomi una lettera in data del 13 aprile 1888, nella quale aveva copiata una relazione di detta Contessa. |
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A008002562 |
L'Abate Domenico Sire, membro della Compagnia di S. Sulpizio, professore e direttore del Seminario di Parigi, aveva ideata la traduzione in tutte le lingue e in tutti dialetti parlati dai cattolici dell'universo, della Bolla Ineffabilis, colla quale Pio IX aveva proclamato dogma di fede l'Immacolata Concezione di Maria SS. La traduzione doveva esser fatta dai fedeli medesimi, che parlavano la favella nella quale doveasi tradurre la Bolla, eseguita dai migliori letterati capaci di volgarizzarla dal latino con fedeltà ed eleganza, copiata a mano da più periti calligrafi in 10.000 e più fogli finissimi di carta o pergamena tutti della medesima misura di 28 centimetri nell'altezza per 22 di larghezza, fregiati dai più valenti miniatori. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html |
A009009696 |
Così ci narrò più volte D. Gio. Cagliero ben informato di questo fatto, poichè egli stesso aveva copiata la lettera da spedirsi al Santo Padre.. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html |
A010007770 |
Diciamo copiata da Don Anfossi, perchè in archivio abbiam l'originale, scritto dallo stesso Don Bosco [140].. |
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A010007770 |
E come? Decise di servirsi di qualche ex - allievo; e difatti la confutazione perentoria, da rimettere alla Congregazione Particolare, l'ebbe, anonima ma copiata probabilmente da Don Anfossi, che era uno degli accusati nel " famoso documento ". |
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A010016051 |
[140] Possiamo ritener per certo che venne copiata dal Prof. Don Giovanni Anfossi, anche perchè questi nel 1877, vedendo che si andavano aumentando fastidi sopra fastidi all'Opera di Don Bosco per le meticolose disposizioni dell'Arcivescovo, estendeva un memoriale confutativo, più particolareggiato, della lettera 9 gennaio 1874, che riportiamo in Appendice, N° X, 2, pag. 998. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 15.html |
A015007793 |
niente oggettiva, poté essere copiata da Don Dalmazzo e inviata a Torino. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 17.html |
A017003871 |
Don Vespignani diceva che la lettera fu copiata da molti; che parecchi vollero ringraziare personalmente Don Bosco di così salutari richiami, promettendogli la pratica scrupolosa del sistema preventivo; che taluni, sentendosi più in difetto o provando maggior difficoltà a essere caritatevoli e pazienti, vi si obbligarono con un voto, considerato da loro come un quarto voto salesiano e rinnovato ogni mese nel fare l'esercizio della buona morte. |